Tag: fazi editore

“Un uomo a pezzi” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Un uomo a pezzi” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione? “Un uomo a pezzi” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Un uomo a pezzi” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

Titolo: Un uomo a pezzi
Autore: Francesco Muzzopappa
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 160
Prezzo: Euro 15
Prezzo E-book: 7,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Se si è nati al Sud, quanto coraggio occorre per tornare a casa durante le vacanze? Come ci si procura del caffè decente quando si è all’estero? È possibile uscire vittoriosi dopo l’immancabile chiamata di un call-center? Cresciuto in Puglia, dove ogni anno la famiglia metteva in piedi un’efficiente catena di montaggio per preparare pentoloni di salsa fatta in casa.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il narratore si è fatto strada in mezzo a idraulici maschilisti e coinquilini di ogni tipo per approdare infine a Milano. Una moderna metropoli in cui la vita è scandita da hair stylist e frigoriferi vuoti, dove per sopravvivere occorre tener testa alla sarta cinese del quartiere ed evitare di finire schiacciati dalla libreria storta ma chic raccattata al mercatino dell’usato.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Un uomo a pezzi ” è una raccolta di racconti, uno più divertente dell’altro. In ogni storia è sempre presente la vena ottimistica e scanzonata di Muzzopappa. Lo scrittore, infatti, ha la capacità di saper scrivere e intrattenere il lettore con poche parole, con un linguaggio diretto e scorrevole. E ognuno può ritrovarsi in questi racconti.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

In alcuni, quello sulla salsa su tutti, è impossibile trattenere le risate e viene spontaneo dover leggerne una parte a chi si ha vicino. Piacevolissimo anche il racconto sulla libreria storta. Muzzopappa anche quando parla d’amore riesce a far sorridere. Ma il punto più alto lo raggiunge con il racconto “Come montare un tagadà”.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Anche qui è sempre presente il suo umorismo pungente, il sapersi prendere in giro. Ma c’è anche tanta malinconia e poesia nel ricordare la sua adolescenza. E proprio in questo racconto che si nota l’ottima capacità di scrittura di Muzzopappa: non è mai banale e riesce a toccare le corde dei ricordi di ognuno di noi.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Un uomo a pezzi” è una divertentissima raccolta di racconti che racchiude lo scrittore e l’uomo Muzzopappa, che conferma la sua originalità nel mondo degli scrittori italiani. Per chi già lo conosce è un ulteriore modo per apprezzarlo. Chi, invece, per la prima volta si trova tra le mani un suo libro, avrà voglia di recuperare gli altri.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“SOLO DIO E’ INNOCENTE” DI MICHELE NAVARRA LEGGI LA RECENSIONE

“Solo Dio è innocente” di Michele Navarra leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Solo Dio è innocente” di Michele Navarra leggi la recensione? “Solo Dio è innocente” di Michele Navarra leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Solo Dio è innocente” di Michele Navarra leggi la recensione

Titolo: Solo Dio è innocente
Autore: Michele Navarra
Genere: legal thriller
Editore: Fazi Editore
Pagine: 250
Prezzo: Euro 16
Prezzo E-book: 7,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Nella Sardegna profonda, tra le alture della Barbagia, l’omicidio a sangue freddo di un quindicenne riapre vecchie ferite. La faida implacabile che oppone da sempre due famiglie rivali sembra non risparmiare proprio nessuno. Il principale sospettato del delitto, Mario Serra, ha già alle spalle una lunga storia di crudeltà e di sangue, forse troppo per poter credere che vi sia ancora un briciolo di umanità in lui.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Questo è il dubbio che tormenta l’avvocato incaricato della sua difesa, Alessandro Gordiani, che, dal suo studio di Roma, parte per l’isola in vista di un processo che minerà le sue convinzioni sulla natura umana e sulla giustizia, che non sempre coincide con il giudizio espresso in tribunale. Costretto a immergersi in una società antiquata e omertosa, Gordiani si sposterà tra Roma e la Sardegna per prepararsi, anche emotivamente, a un complicato processo penale.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Con “Solo Dio è innocente” Navarra ci porta in un piccolo paese della Sardegna (Fonni), in un ambiente semplice, ma dove l’onore e il rispetto la fanno da padrone. Infatti, è ancora ‘in uso’ il codice barbaricino: la vendetta dopo un torto subito. Sin da subito il lettore si trova di fronte alla rivalità tra le famiglie Rutzu e Serra. Tutti sanno tutto, ma nessuno parla, eppure la morte del giovane Gregorio cambierà il corso della storia.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

In questo legal thriller il lettore si trova davanti ad una storia asciutta e senza fronzoli, proprio come il lavoro di un avvocato. Infatti Gordiani inizia subito a lavorare per il suo assistito, ma non è un legale freddo e distaccato, ha anche lui un suo codice.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Navarra coinvolge il lettore nella storia, che non è un semplice thriller, ma è un vero tuffo nella procedura penale e nelle singole fasi di un processo. Il tutto usando un linguaggio si tecnico, ma mai incomprensibile e proprio per questo il lettore non può che divorare le pagine per arrivare alla conclusione del caso.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Solo Dio è innocente” è un ottimo legal thriller. Navarra non abusa mai delle immagini splatter, anzi le scene più ‘forti’ servono al racconto e all’avvocato Gordiani per arrivare alla verità. I singoli personaggi sono ben costruiti e funzionali alla storia. E’ un libro che verrà molto apprezzato dagli appassionati del genere, ma sarà anche una piacevolissima lettura per chi vorrà addentrarsi per la prima volta in un bel thriller.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“NOI” DI PAOLO DI STEFANO LEGGI LA RECENSIONE

“Il sogno” di Franck Thilliez leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Il sogno” di Franck Thilliez leggi la recensione? “Il sogno” di Franck Thilliez leggi la recensione leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il sogno” di Franck Thilliez leggi la recensione

Titolo: Il sogno
Autore: Franck Thilliez
Genere: thriller
Editore: Fazi editore
Pagine: 510
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 12,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigael sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigael, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigael è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigael il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il sogno” di Franck Thilliez è un thriller psicologico e investigativo con un intreccio ben strutturato, dove nulla è lasciato al caso. Per il lettore questo tipo di libro è un ottimo esercizio di attenzione, non bisogna mai tralasciare nulla. Thilliez in questo è veramente un maestro: tutto è funzionale alla storia, anche un oggetto o un personaggio che appare per pochi secondi.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il romanzo è incentrato tutto tra il labile confine tra sogno e realtà, il tutto portato fino all’estremo per una grave malattia della protagonista. Nel corso della lettura spesso il lettore si chiede se quello che sta leggendo sia reale o frutto di un sogno di Abigael. In ogni pagina è sempre presente quello stato di confusione non solo per la narcolessia della protagonista, ma anche per i continui salti temporali.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

C’è pero da dire che per un lettore amante del genere questo lavoro di Thilliez potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca. Già a metà libro si riesce ad intuire qualcosa di troppo e questo potrebbere deludere, tanto più che lo scrittore francese è un vero maestro nello spiazzare chi legge.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Thilliez ama sempre giocare con il lettore, renderlo partecipe e anche questa volta lo ha fatto, però personalmente mi ha molto infastidita. Probabilmente perchè avevo già abbastanza chiara la vicenda, ma la soluzione dell’enigma non mi ha dato quel guizzo in più, né quel qualcosa che mi facesse dire: “Ecco come è andata!”

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il sogno” è un buon thriller con una scrittura chiara e scorrevole, è sempre piacevole leggere un libro di Thilliez. Forse il lettore rimane sorpreso più per la costruzione della storia che della vicenda in sé (sin troppo chiara), ma senza dubbio lo scrittore ha un’ottima capacità di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine. Pur con qualche difetto è una lettura piacevole e sicuramente adatta al periodo estivo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“L’INCONVENIENTE DI ESSERE AMATI” DI ALCIDE PIERANTOZZI LEGGI LA RECENSIONE

“Tornare a casa” di Dörte Hansen leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Tornare a casa” di Dörte Hansen leggi la recensione? “Tornare a casa” di Dörte Hansen leggi la recensione leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Tornare a casa” di Dörte Hansen leggi la recensione

Titolo: Tornare a casa
Autore: Dörte Hansen
Genere: narrativa
Editore: Fazi editore
Pagine: 312
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Quando un bambino nasce in un paesino di provincia dove di bellezza non c’è neanche l’ombra, è figlio di una ragazzina affetta da ritardo mentale. E fin da piccolissimo viene messo in piedi su una cassa a spillare birra al bancone di una locanda, il fatto che da adolescente frequenti il liceo è piuttosto sorprendente. Se poi diventa un professore universitario e decide di lasciarsi tutto alle spalle, l’evento è più unico che raro, e in paese c’è chi lo vive come un tradimento. Nel momento in cui, alla soglia dei cinquant’anni, l’uomo fugge da una vita accademica insoddisfacente.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

E da un’ambigua convivenza a tre in un appartamento in cui non si diventa mai adulti per tornare a casa e prendersi cura dei nonni: Sönke, l’oste arroccato nella sua locanda semi abbandonata, ed Ella, che la vecchiaia ha reso capricciosa e imprevedibile. Due realtà apparentemente inconciliabili si scontrano, dando vita a una crepa profonda dalla quale tutto torna a galla. Il ritorno a Brinkebüll diventa così un’occasione per riscoprirsi e reinventarsi: ci sono conti da saldare, ruoli da invertire e tante tappe da rivisitare prima di muovere il primo passo verso il cambiamento.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Tornare a casa” è un romanzo che racconta la vita di uno dei tanti paesi di provincia, dove tutto sembra immobile. Ma è solo un’impressione, perchè l’evoluzione di Brinkebüll va di pari passo con l’emancipazione dei suoi abitanti. Ognuno di loro ha la sua importanza e un ruolo ben definito, grazie anche all’abilità della Hansen che li caratterizza con un accurato studio sulla lingua.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Nel romanzo ci sono continui flashback carichi di malinconia. Si soffre nel vedere il passato contrapposto al presente, sempre più freddo e distaccato. Nel paese tutti si conoscono e ogni giorno tutti hanno dei rituali, che danno quella stabilità e calma che nel presente spesso si perde. L’anno sabbatico di Ingwer è la rappresentazione perfetta della storia. Per trovare una giusta stabilità è fondamentale tornare a casa e affrontare il passato.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Una menzione particolare, poi, va fatta per Ella, Sonke e Marret. Quest’ultima è l’anima pura e candida che vive si a Brinkebüll, ma in realtà ha un suo mondo. E’ poco interessata al progresso e al presente. I due anziani, invece, vengono raccontati con una delicatezza e un garbo che provocano nel lettore tanta tenerezza. Bellissimi i loro momenti che nemmeno Ingwer vuole interrompere.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Con “Tornare a casa” Dörte Hansen ha voluto raccontare uno spaccato tipico tedesco. Dove il passaggio alla modernità spezza quasi un legame con ciò che è stato, ma senza il passato, i ricordi delle piccole certezze è impossibile andare avanti. Un piacevole spaccato ormai perduto.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“SPACE INVADERS” DI NONA FERNANDEZ LEGGI LA RECENSIONE

“La nostra folle furiosa città” di Guy Gunaratne leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “La nostra folle furiosa città” di Guy Gunaratne? “La nostra folle furiosa città” di Guy Gunaratne leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“La nostra folle furiosa città” di Guy Gunaratne leggi la recensione

Titolo: La nostra folle, furiosa città
Autore: Guy Gunaratne
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 288
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Per Selvon, Ardan e Yusuf, figli di immigrati, cresciuti nella periferia disagiata di Londra, estate significa quello che significa per tutti i loro coetanei: calcio, musica, ragazze. E amicizia, naturalmente. Quell’amicizia totale come può esserlo solo un legame fra adolescenti, quasi una fratellanza, l’unico punto fermo in un mondo complicato dal quale non sembra esserci possibilità di fuga. Quando un soldato bianco viene ucciso da un ragazzo di colore, la violenza sotterranea che da sempre abita la città e la ferocia che ne avvelena l’aria esplodono. Nessuno è più al sicuro.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Nonostante i ragazzi cerchino di restarne fuori, il mondo esterno finisce per travolgere anche loro, ricordandogli in modo brutale la loro drammatica condizione di stranieri nella nazione in cui sono nati. Tanto diversi dai terroristi e dai fanatici religiosi, quanto estranei rispetto al popolo inglese purista e nazionalista. Mentre attorno a loro la furia si scatena, Yusuf viene risucchiato in un altro vortice ancora più pericoloso. L’ondata di radicalismo che sta dilagando nella sua moschea e minaccia di trascinare con sé il problematico fratello Irfan.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“La nostra folle, furiosa città” di Guy Gunaratne parte da un fatto realmente accaduto a Londra nel 2013 per raccontare le successive 48 ore dei tre giovani: Selvon, Yusuf e Ardan. E tutto quello che accade viene raccontato dal loro punto di vista. Ogni singolo personaggio racconta lo stesso fatto dalla sua visuale e con le sue idee e convinzioni. Ai loro racconti si aggiungono le storie di due adulti che ricordano il loro passato.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Tutti noi siamo abituati a una visione di Londra patinata, invece nel romanzo il lettore si trova davnti un ambiente degradato. Quasi un mondo a sè stante rispetto alla capitale inglese. In ogni pagina la violenza, la paura e il disagio la fanno da padrone ed è impossibile liberarsene. Si percepisce sin da subito che accadrà qualcosa che cambierà per sempre la vita dei protagonisti.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Guy Gunaratne utilizza una scrittura sporca senza giri di parole. Nella versione italiana si perde un po’ lo slang dei ragazzi, ma nel complesso Giacomo Cuva ha realizzato una traduzione molto curata e quanto più possibile vicina al testo. E sicuramente non è stato un lavoro facilissimo.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Gli amanti del cinema troveranno dei punti in comune con il bellissimo film di Mathieu Kassovitz, “L’Odio”. Sia nel film che nel romanzo i giovani protagonisti si scontrano con la realtà dura e crudele. E purtroppo è inevitabile portare addosso delle cicatrici profonde e dolorose per riuscire ad andare avanti.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Guy Gunaratne ha scritto un romanzo molto potente, un esordio che lascia un segno pesante e il suo racconto è un continuo pugno allo stomaco per il lettore. Fino ad arrivare ad un finale straziante che difficilmente lascerà indifferente il lettore. E’ un romanzo attualissimo che bisogna leggere, per cercare di contrastare con tutti i mezzi possibili il dilagare del razzismo e del sovranismo, che stanno trovando terreno fertile in questo periodo nel mondo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“UNA POSIZIONE SCOMODA” DI FRANCESCO MUZZOPAPPA LEGGI LA RECENSIONE

“Una posizione scomoda” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Una posizione scomoda” di Francesco Muzzopappa? “Una posizione scomoda” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Una posizione scomoda” di Francesco Muzzopappa leggi la recensione

Titolo: Una posizione scomoda
Autore: Francesco Muzzopappa
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 221
Prezzo: Euro 14,50
Prezzo E-book: 6,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Sinossi: Fabio è un giovane sceneggiatore di talento diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Un ragazzo destinato a grandi cose, una promessa del cinema italiano. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, purtroppo l’unico modo che ha per sbarcare il lunario è scrivere copioni per il cinema a luci rosse. Tacendo del suo lavoro ai genitori e agli amici che lo immaginano autore di teatro.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Così, invece di veder realizzato Il Cielo di piombo, un’opera che nasconde da anni nel cassetto, a Fabio tocca scrivere sceneggiature come I ragazzi del culett0. Ma anche A volte ritromban0 e L’importanza di chiavarsI Ernesto, quest’ultimo candidato al Festival del Porn0 di Cannes dove Fabio sarà in lizza per il famoso Zizi d’or. Lì avrà inizio il disastro…

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Una posizione scomoda” affronta tematiche serissime, per certi versi addirittura tragiche, quali, ad esempio, la generazione dei trentenni, completamente dimenticata dal mondo del lavoro. Ma anche il disagio nel vivere in una società tutt’altro che meritocratica, fenomeno tipicamente italiano. Lo fa, però, in maniera esilarante.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Fin dalle primissime righe, infatti, Muzzopappa cattura l’attenzione del lettore con una scrittura agile e scorrevole. Le sfigatissime vicissitudini del protagonista, Fabio Loiero, sono raccontate con la giusta carica di vetriolo, disinnescato, sapientemente, con fulminanti titoli di parodie porn0. Una punteggiatura fondamentale per stemperare il clima serissimo e, soprattutto, per far esplodere chi legge in sonore risate.

Muzzopappa si diverte coi paradossi, ci sguazza e ne riempie le pagine del suo primo romanzo.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

In “Una posizione scomoda”, Muzzopappa racconta un mondo, quello del porn0, non con il morboso voyeurismo che sarebbe lecito aspettarsi. Al contrario, lo indaga fin nei minimi dettagli e senza risparmiare nulla, ma in maniera assolutamente asettica e fredda. Ne viene fuori una vis comica poderosa, perché restituisce l’esibizione della nudità, in particolare dei genitali maschili e femminili, ad una dimensione di tristezza, di mancanza di dignità, di ultima spiaggia.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Lo scrittore, inoltre, costella l’acidissimo mondo di Fabio Loiero di personaggi surreali eppure, incredibilmente, frequenti nella vita di ciascuno di noi. Chiunque, infatti, potrà facilmente ricordare di aver avuto un’amica identica a Smadonna, o un coinquilino come Giovanni Settemacchie. Chi, poi, non avrà mai incontrato una coppia simile a quei Ned e Maude Flanders di simpsoniana memoria che il protagonista ha per genitori.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Muzzopappa si diverte coi paradossi, ci sguazza e ne riempie le pagine del suo primo romanzo. Un’opera prima potente e divertentissima, capace di coniugare lo spasso con le tematiche sociali. Tutto fila liscio e scorrevole fino al finale, un pochino deludente perché non riesce a mantenere sana quella carica di cattiveria che permea tutto il racconto.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Peccato, perché il sottotitolo ideale poteva essere “Il primo tragico Loiero” e, invece, nelle ultime pagine l’autore non tiene il confronto con Paolo Villaggio. Poteva essere il nuovo Fantozzi (finalmente!). Non lo è, ma rimane consigliatissimo a chi non rinuncia alla riflessione nemmeno quando vuole divertirsi

Francesco G. Balzano
(account Instagram: lamantino_della_lettura)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“IL GIOCO DELLA VITA” DI MAZO DE LA ROCHE LEGGI LA RECENSIONE

“Il gioco della vita” di Mazo de la Roche leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Il gioco della vita” di Mazo de la Roche? “Il gioco della vita” di Mazo de la Roche leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il gioco della vita” di Mazo de la Roche leggi la recensione

Titolo: Il gioco della vita
Autore: Mazo de la Roche
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 480
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato la turbolenta Jalna. Eden è scomparso e non si hanno più notizie di lui, Alayne è tornata a New York, Pheasant ha avuto un figlio da Piers e lo ha chiamato Maurice, come suo padre. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum di quelle buone per gli uomini. Manca solo Adeline. La nonna ormai passa la maggior parte del tempo a letto. Quello stesso letto che è stato testimone di concepimenti, nascite e addii, e che ora sembra attendere un commiato. Difficile credere che la complicata trama tessuta da Adeline nelle stanze di Jalna possa squarciarsi. Ma una preoccupazione domina su tutte: a chi andrà l’eredità?

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Per tenere tutti in pugno, la furbissima nonna ha dichiarato che sarà destinata a una sola persona. Così, fra gelosie e sospetti reciproci, scatta la rincorsa all’ingente patrimonio. Finirà forse nelle mani di Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O l’adorabile piccolo Wakefield? Nel frattempo, il giovane Finch ha ben altro a cui pensare e coltiva in gran segreto la sua passione per le arti. Nell’attesa di entrare finalmente a far parte del gruppo degli uomini Whiteoak, mentre Renny non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne, che tornerà a rimescolare le carte.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il gioco della vita” è il secondo capitolo della saga “Jalna” e Mazo de la Roche ci riprende per mano e ci riporta dentro la magione canadese dei Whiteoak che domina tutte le loro vite. Ogni vicenda ha come punto centrale sempre Jalna, come se fosse un mondo a sè e chi non ne fa parte non potrà mai capire veramente quello che accade.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Questo secondo capitolo mette in risalto la figura di Finch, il componente della famiglia che più soffre della sua condizione. Cerca continue vie di fuga perchè non riesce a sentirsi all’altezza del resto dei familiari. Persino il piccolo di casa viene preso più in condiserazione di lui.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Mazo de la Roche con la sua scrittura scorrevole e fortemente ironica racconta le vicende quotidiane dei Whiteoak, che potrebbero essere paragonate alle attuali soap opera. Tradimenti, litigi e soprattutto eredità: tutti elementi che condiscono la vita all’interno di Jalna, che altrimenti scivolerebbe via senza lasciar segni.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Per il lettore è veramente impossibile interrompere la lettura del libro. Tra dialoghi, litigi e colpi di scena si ha sempre la voglia di andare avanti e di scoprire quello che accadrà. Aver incentrato buona parte del romanzo su Finch, ha dato a Mazo de la Roche la possibilità di mostrare al lettore la sua abilità di grandissima narratrice. Finch è molto diverso dagli altri, che potrebbero sembrare un po’ stereotipati. La scrittrice contrapponendo il giovane Whiteoak al resto della famiglia e con la sua ottima abilità ha portato il lettore ancora più dentro la storia.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Con “Il gioco della vita” Mazo de la Roche è riuscita in un’impresa non facile: quella di superare la bellezza del primo libro. Se con “Jalna” il lettore entra in punta di piedi nel racconto, qui ormai ne viene travolto dalla prima pagina e anche lui diventa prigioniero della magione. Tra le saghe familiari questa di Mazo de la Roche è sicuramente una delle più belle e suggestive.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“QUANTO MANCA PER BABILONIA?” DI JENNIFER JOHNSTON LEGGI LA RECENSIONE

“Quanto manca per Babilonia” di Jennifer Johnston leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Quanto manca per Babilonia” di Jennifer Johnston? “Quanto manca per Babilonia” di Jennifer Johnston leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Quanto manca per Babilonia” di Jennifer Johnston leggi la recensione

Titolo: Quanto manca per Babilonia?
Autore: Jennifer Johnston
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 198
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Alec, figlio unico ed erede di una ricca e nobile famiglia irlandese, trascorre la sua infanzia sotto l’ala protettiva dei genitori e del precettore, lontano dalle tribolazioni e dalle inquietudini della vita. Presto stringerà amicizia con Jerry, un ragazzo di umili origini con il quale, oltre a condividere la passione per i cavalli e per la natura, comincerà a scoprire le piccole gioie legate alle cose semplici dell’esistenza. La madre di Alec, donna fredda, snob e calcolatrice, si oppone a questa amicizia.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

E spinge il figlio ad arruolarsi nell’esercito britannico per combattere per il proprio re e la propria nazione. Siamo nel 1914 e la prima guerra mondiale sta per scoppiare. Jerry si è già arruolato, ma per imparare l’arte della guerra e metterla al servizio della causa nazionalista irlandese. Il caso vuole che i due si ritrovino nello stesso reggimento, e insieme, questa volta, faranno esperienza degli orrori del conflitto sui campi di battaglia nelle Fiandre. Ma ancora una volta sarà la loro classe sociale a dividerli.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

In “Quanto manca per Babilonia?” Jennifer Johnston racconta la profonda amicizia tra Alec e Jerry, due giovani, che va oltre le regole sociali e supera anche gli orrori della guerra. L’incontro tra i due giovani è un momento unico per Alec, che passa le sue giornate da solo, ma grazie a Jerry scopre cosa è veramente l’amicizia. Purtroppo si fa sempre più vicina la Prima Guerra Mondiale, che segnerà irreparabilmente le loro vite.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Pur nella sua brevità è un romanzo intensissimo, carico di brutture e ipocrisie sociali, che Alec non risparmia al lettore. Il protagonista non edulcora nulla, gli unici momenti veramente belli e toccanti sono gli incontri con il suo caro amico Jerry. Le loro differenti estrazioni sociali gli crerano veramente tanti problemi, ma la loro amicizia va oltre.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

La Jonhston, pur raccontando la crudeltà della guerra e del mondo che circonda i due ragazzi, riesce a far capire al lettore quanto sia unico il loro rapporto. E’ un’amicizia pura, forte ma estremamente delicata e proprio questa delicatezza tocca in modo indelebile il cuore di chi legge.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Non è il classico romanzo di formazione, va oltre e lascia tutto lo spazio a questa storia toccante e struggente. In ogni pagina il lettore ha sempre più la consapevolezza che non vi sia nessuna possibilità di un lieto fine e si lascia travolgere dagli eventi, proprio come i due giovani.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Pur essendo un romanzo del 1974 è drammaticamente attuale e lascia moltissimi spunti di riflessione: sulla guerra e sulla vita di tutti giorni. Ma sicuramente nel cuore di ogni lettore ci sarà sempre uno spazio per la bellissima e struggente amicizia tra Alec e Jerry.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“EREDITA'” DI VIGDIS HJORTH LEGGI LA RECENSIONE

“Eredità” di Vigdis Hjorth leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Eredità” di Vigdis Hjorth? “Eredità” di Vigdis Hjorth leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Eredità” di Vigdis Hjorth leggi la recensione

Titolo: Eredità
Autore: Vigdis Hjorth
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 374
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Quattro fratelli. Due case a picco sul Mare del Nord. Un dramma familiare sepolto nel silenzio da decenni. Tutto comincia con un testamento. Al momento di spartire l’eredità fra i quattro figli, una coppia di anziani decide di lasciare le due case al mare alle due figlie minori. Mentre Bård e Bergljot, il fratello e la sorella maggiori, vengono tagliati fuori. Se Bård vive questo gesto come un’ultima ingiustizia, Bergljot aveva già messo una croce sull’idea di una possibile eredità, avendo troncato i rapporti con la famiglia ventitré anni prima.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Cosa spinge una donna a una scelta così crudele? Bård e Bergljot non hanno avuto la stessa infanzia delle loro sorelle. Bård e Bergljot condividono il più doloroso dei segreti. Il confronto attorno alla divisione dell’eredità sarà l’occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i familiari per anni hanno rifiutato di sentire. Per dividere con loro l’eredità – o il fardello – che hanno ricevuto dalla famiglia. Per dire l’indicibile.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

In “Eredità” Vigdis Hjorth racconta le vicende e i litigi di una famiglia per l’eredità. E letto così potrebbe sembrare un già visto, ma la differenza è proprio che l’eredità è solo il pretesto per raccontare quello che sta più a cuore alla scrittrice. I vari drammi familiari più o meno sopiti che hanno portato all’allontanamento di due dei quattro figli.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Bergljot racconta quello che prova e quello che ha subito e subisce ogni volta che pensa o affronta la famiglia. L’allontanamento è stata la sua salvezza, ma in un certo senso è flebile, perchè la sua famiglia e i vari problemi non risolti sono sempre lì ad assillarla a non farla dormire.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Tutto quello che affligge la protagonista e quello che è accaduto il lettore lo viene a scoprire piano piano nel corso del racconto. E’ un continuo salto tra il passato e il presente, tra ciò che è accaduto e tutte le scelte che ne sono scaturite. La morte del padre per Bergljot è si un trauma, ma allo stesso tempo è l’input che le mancava per cercare di farsi valere e parlare.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il lettore difficilmente riesce a staccarsi dal libro, perchè il racconto, pur se a tratti più lento, è un vero fiume in piena. Tra ricordi, sensazioni e mail di fuoco. Tutto il racconto è intriso di risentimento e rabbia, anche se messo tutto a tacere. Infatti il vero motivo che ha portato all’allotanamento sia di Bergljot che del fratello viene rivelato solo alla fine.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Vigdis Hjorth ha uno stile di scrittura asciutto e senza fronzoli, ma anche molto spietato: nulla viene edulcorato. Il lettore si ritrova coinvolto in prima persona e, pur non avendo vissuto tutti i drammi di Bergljot, riesce a trovare qualche punto d’incontro. E’ un bel libro che da molti spunti di riflessione e lascia qualche turbamento.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“PRESUNTO COLPEVOLE” DI MARCELLO SORGI LEGGI LA RECENSIONE

“Il capofamiglia” di Ivy Compton-Burnett leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “Il capofamiglia” di Ivy Compton-Burnett? “Il capofamiglia” di Ivy Compton-Burnett leggi la recensione

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il capofamiglia” di Ivy Compton-Burnett leggi la recensione

Titolo: Il capofamiglia
Autore: Ivy Compton-Burnett
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 348
Prezzo: Euro 19
Prezzo E-book: 9,99

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Trama: Il patriarcato trova la sua più fedele espressione nella figura di Duncan Edgeworth: padre tirannico, anaffettivo e lunatico, è il capofamiglia per antonomasia. Attorno a lui si muovonoi membri della sua famiglia. La moglie Ellen, naturalmente dimessa e timorosa, le due figlie ventenni Nance e Sybil, tanto egocentrica e sarcastica l’una quanto affettuosa e remissiva l’altra. E infine il nipote Grant, giovane donnaiolo dotato di grande spirito, costantemente in competizione con lo zio, di cui è il perfetto contraltare.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Nella sala da pranzo degli Edgeworth va in scena quotidianamente una battaglia su più fronti. Sotto il velo di una conversazione educata, si intuiscono tensioni sotterranee e si consumano battibecchi, giochi di potere, veri e propri duelli a suon di battute glaciali. Fino a quando la famiglia viene colpita da un lutto improvviso, che mescola le carte in tavola innescando una reazione a catena. Strato dopo strato, ognuno dei personaggi svelerà la sua vera natura, in un crescendo di trasgressioni che comincia con l’adulterio e culmina con l’efferatezza.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Il capofamiglia” è un romanzo di Ivy Compton-Burnett incentrato sui drammi familiari e sulle dinamiche e i ruoli all’interno di una famiglia. Ogni singolo personaggio ha una sua importanza e ognuno è fondamentale per la storia. Un ruolo importante è lasciato anche alla casa degli Edgeworth: è qui che tutto accade, sia di positivo che di tremendamente grave.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

L’approccio per il lettore non è dei più semplici, perchè la scrittrice ha uno stile molto particolare: poco descrittivo e tutto incentrato sui dialoghi. Infatti, è un continuo botta e risposta e il lettore per non perdere il filo del discorso deve avere una concentrazione molto alta.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Ogni singolo personaggio viene descritto solo grazie ai dialoghi, tanto che sul loro aspetto si sa veramente poco. All’autrice interessa più far conoscere le idee e il modo di porsi con il mondo esterno dei singoli personaggi. E il lettore è sempre presente, quasi fino a diventare uno dei personaggi che assistono alle vicende.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Una caratteristica de “Il capofamiglia” è che tutto quello che provocherà un cambiamento, un’azione accade fuori dal racconto. Il lettore ne viene a conoscenza solo grazie alle ‘chiacchiere’ dei personaggi, che riescono a descrivere e a chiarire ogni dubbio, ed assiste al cambiamento e all’evolversi della storia.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Ivy Compton-Burnett è una delle autrici più importanti del 900 inglese e ne “Il capofamiglia” racchiude tutto il suo stile. Una scrittura molto sagace e complessa. Ma dopo le iniziali difficoltà è impossibile interrompere la lettura: la voracità della storia rapisce anche il lettore.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“VITE APOCRIFE DI FRANCESCO D’ASSISI” DI MASSIMILIANO FELLI LEGGI LA RECENSIONE

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS