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“Marx può aspettare” scheda e recensioni del film

“Marx può aspettare” scheda e recensioni del film

“Marx può aspettare” scheda e recensioni del film

Distribuzione: 01 Distribution 

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Genere: Documentario
Anno: 2021
Regia: Marco Bellocchio
Cast: Marco Bellocchio, Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio
Paese: Italia
Durata: 96 minuti
Produzione: Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna, opera realizzata in collaborazione con Regione Lazio Fondo per il Cinema e l’audiovisivo, produttore esecutivo Michel Merkt e Alessio Lazzareschi, coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto.
Voto (media ponderata): ♥♥♥♥ (su 5)

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La trama

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Marx può aspettare, film diretto da Marco Bellocchio, è un documentario sulla famiglia del regista, che si sofferma in particolare su Camillo, il gemello di Marco, morto il 27 dicembre 1968. Viene affrontato il grigio tema del lutto, il dolore da sopportare tra fratelli con la volontà di nascondere una tragedia simile alla madre.

Camillo muore in un anno iconico, il ’68, quello della rivoluzione, della ribellione giovanile, che non lo hanno mai interessato. Camillo non si sentiva parte dei giovani rivoluzionari. Tanto che nell’ultimo incontro con Marco afferma che “Marx può aspettare”. Eppure, ricostruendo tassello dopo tassello la storia della famiglia Bellocchio e la morte del fratello, il regista inevitabilmente deve citarlo questo anno rivoluzionario, accompagnato delle tesi marxiste. Un filo rosso lega inevitabilmente Camillo a Marx, nonostante il disinteresse del primo verso il secondo.

Questa è la storia di una famiglia, che ha affrontato come tante altre, un orribile evento e che viene raccontata senza censure, pudori o vergogna.

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La recensione di MyMovies.it

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Marx può aspettare dà voce all’urlo silenzioso di Camillo, alla sua bestemmia trattenuta, al suo bisogno disperato di essere riconosciuto. E Marco chiede, incalza, svela verità parziali (o contradditorie) in tempo reale. Riceve messaggi dall’aldilà, raccoglie testimonianze dolorose, dinieghi, rancori latenti, in quel teatro che è il cinema.

Ma anche in quella sua famiglia ingannevole in cui tutti “vivevano una vita di arida infelicità”. Ma la rappresentazione di questa apparente aridità lascia intravvedere la lava incandescente che scorre dietro ai Bellocchio. Soprattutto a Marco, apologeta di ciò che ha sempre ostinatamente negato, penitente senza possibilità di definitiva redenzione.

Recensione di Paola Casella. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Marx può aspettare” scheda e recensioni del film – La recensione di ComingSoon.it

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È davvero sorprendente la leggerezza con cui Bellocchio riesce a raccontare questa storia, mostrando come l’abbia turbato nel corso di tutta la sua carriera. Diventando fonte di ispirazione per situazioni e personaggi dei suoi film. Una parabola potentissima sulla necessità dell’ascolto di chi ci sta più vicino. Storicizzando una realtà sociale tipica del nostro paese nei decenni passati. Esponendola alle nuove generazioni, rappresentate dai figli Piergiorgio ed Elena, non casualmente mostrati in ascolto silente, talvolta giudicante. Mentre il padre apre l’album dei ricordi sofferti.

Recensione di Mauro Donzelli. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di Cinema.EveryEye.it

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Marco Bellocchio filma un’opera-testamento che, con lucidità, vigore e spregiudicata onestà intellettuale, emotiva e psicologica ripercorre tutta la sua esistenza pubblica e privata. Un campo-controcampo su una famiglia e su un percorso – personale e professionale – gravato da un peso tanto enorme quanto invisibile.

Marx può aspettare è tutto il cinema di Marco Bellocchio messo insieme e (ri)visto da un’altra prospettiva. Quella di un’assenza rincorsa ed esorcizzata per tutta la vita attraverso i film. E con la quale l’autore fa finalmente i conti. Arrivando addirittura a intravederla di sfuggita su un ponte solitario sul far della sera.

Recensione di Matteo Regoli Voto: 4 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“GODZILLA VS KONG” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Godzilla vs Kong” scheda e recensioni del film

“Godzilla vs Kong” scheda e recensioni del film

“Godzilla vs Kong” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Warner Bros Pictures 

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Genere: Azione. Fantasy
Anno: 2021
Regia: Adam Wingard
Cast: Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Alexander Skarsgård, Eiza González, Lance Reddick, Kyle Chandler, Jessica Henwick, Brian Tyree Henry, Demian Bichir, Julian Dennison, Shun Oguri
Paese: USA
Durata: 113 minuti
Produzione: Warner Bros. Pictures e Legendary Entertainment
Voto (media ponderata): ♥♥♥ 1/2  (su 5)

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La trama

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Godzilla vs Kong, il film diretto da Adam Wingard, è ambientato in un mondo in cui gli uomini convivono sulla Terra insieme ai mostri. La Monarch, la coalizione comune tra diversi governi che studia in mostri, avvia una rischiosa missione in terre sconosciute. Per scoprire le origini dei Titani, così da poterli conoscere più fondo e garantire all’uomo un futuro in piena tranquillità.

Nel frattempo sull’isola di Skull Godzilla e Kong sono attratti da un’anomala attività sismica che metterà l’uno contro l’altro questi due potenti Titani. Per decretare chi tra loro è il Re dei Mostri, mentre il mondo intero si fa spettatore di questa battaglia.

Lo scontro tra i due mostri, però, nasconde un’oscura cospirazione. Le fazioni rivali, infatti, decise a manipolare i Titani, rischiano di cancellare le creature dalla faccia della Terra. Così come qualsiasi traccia di vita sul pianeta.

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La recensione di ComingSoon.it

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Il motivo principale per cui uno decide di vedere un film che si chiama Godzilla vs. Kong è già lì, in bella vista nel titolo. Uno vede un film che si chiama Godzilla vs. Kong perché vuole vedere Godzilla e King Kong che fanno a botte, si prendono a legnate, se le danno di santa ragione.

Perché vuol vedere realizzata sullo schermo – meglio se grande, ma di questi tempi ci possiamo accontentare anche di altri un po’ più piccoli – la versione realistica (si fa per dire) e ultra-tecnologica degli scontri che si immaginava da bambino. Quando faceva scontrare, letteralmente, i pupazzetti di questo o quel personaggio che teneva tra le mani. Immaginando gli incontri più improbabili e violenti.

Considerato questo, non ci sono dubbi sul fatto che Adam Wingard sia riuscito a fare di Godzilla vs. Kong il film che il suo spettatore ideale aveva voglia di vedere.

Recensione di Federico Gironi. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Godzilla vs Kong” scheda e recensioni del film – La recensione di Cinema.EveryEye.it

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Godzilla vs Kong di Adam Wingard è una miscellanea in senso ampio di concept, virtuosismi ed errori già insediati nel MonsterVerse da anni. Solo in grado di emergere rispetto al passato del franchise per quanto riguarda la chiarezza e la direzione degli scontri. Che già dal titolo sono fattore primario del progetto. Non cerca la quantità ma la qualità, in questo senso, e i 40 minuti conclusivi del film risultano prova evidente della “visione d’azione” del regista.

Che crea per il grande schermo quello è che a mani basse l’acume sensazionalistico della saga. Dove c’è un vincitore, un vinto ma anche il superamento di una condizione precedente, puntando al futuro del progetto. Peccato per la componente umana del racconto, che occupando comunque spazi e tempi molto importanti in un film di appena due ore di durata affossa a più riprese ritmo e spettacolarità del crossover.

Recensione di Luca Ceccotti. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MoviePlayer.it

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Il nuovo capitolo del MonsterVerse Warner, diretto a Adam Wingard, dà al pubblico quello che desidera e di cui ha bisogno. Ovvero sontuose battaglie tra mostri giganti mentre gli umani se ne stanno al loro posto senza interferire più di tanto, né distogliere l’attenzione dal cuore pulsante della storia. D’altra parte, come potrebbero? Da questo punto di vista, il film enfatizza quanto fatto in King of Monsters. E risulterà esaltante per chi ama i kaiju e quel che li riguarda, un po’ meno per chi cerca una storia con un maggior spessore.

Recensione di Antonio Cuomo Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“THE FATHER – NULLA E’ COME SEMBRA” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“The Father – Nulla è come sembra” scheda e recensioni del film

“The Father – Nulla è come sembra” scheda e recensioni del film

“The Father – Nulla è come sembra” scheda e recensioni del film

Distribuzione: BIM Distribuzione 

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Genere: Drammatico
Anno: 2020
Regia: Florian Zeller
Cast: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Olivia Williams, Rufus Sewell, Evie Wray, Mark Gatiss, Imogen Poots, Ayesha Dharker, Ray Burnet
Paese: Gran Bretagna, Francia
Durata: 97 minuti
Produzione: Trademark Films, Cine@, AG Studios NYC, Embankment Films, F Comme Film, Film4, Viewfinder
Voto (media ponderata): ♥♥♥♥  (su 5)

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La trama

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The Father – Nulla è come sembra, film diretto da Florian Zeller, racconta la storia di Anthony (Anthony Hopkins). Un uomo di 80 anni, che nonostante l’età avanzata, non vuole aiuto e assistenza da sua figlia Anne (Olivia Colman). L’anziano, però, ha davvero bisogno di cure, soprattutto perché la sua mente inizia a vacillare a causa della demenza senile.

Giorno dopo giorno Anthony perde la percezione della realtà, che sotto i suoi occhi inizia a mutare in qualcosa di estraneo. Fatica a riconoscere anche la stessa Anne, che gli appare diversa e sconosciuta. E inizia a dubitare della sua mente, dei suoi cari e di tutto ciò che ha intorno. Addolorata, Anne vede suo padre rinchiudersi sempre più in se stesso e il non essere riconosciuta da lui le appare come un lutto. Ha perso il genitore, nonostante questi sia ancora vivo

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La recensione di MyMovies.it

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Esordio alla regia del drammaturgo francese Florian Zeller, The Father è un dramma da camera elegante, essenziale e devastante dal punto di vista emotivo. Non certo il primo film a trattare le pene della terza età e in particolare i temi della demenza senile. Stupisce però lo spettatore che ragionevolmente potrebbe aspettarsi un trattamento pieno di denso sentimentalismo.

Recensione di Tommaso Tocci. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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“The Father – Nulla è come sembra” scheda e recensioni del film – La recensione di SentieriSelvaggi.it

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The Father non è il primo film a trattare di Alzheimer o demenza senile. Ma si distingue nel modo in cui la racconta: attraverso lo sguardo di chi ne è vittima. Mostrando ciò che vede, sente, vive. Due interpreti maestri dell’emotività controllata portano addosso il peso di una storia, o forse non storia. Un esperimento che parte dal teatro e passa per il cinema, ma che soprattutto vuole essere un’esperienza multimediale di narrazione. In cui vengono manipolati luogo, tempo e spazio per arrivare a un fine.

Siamo lontani dall’effetto de Il sesto senso o di Fight Club. Non si cerca di “imbrogliare” lo spettatore attraverso la distorsione della realtà. Ma di renderlo partecipe a questa forma di verità che esiste, che accade. Come Fincher ha dato al pubblico gli stessi occhi e orecchie di Edward Norton, facendolo entrare nella sua mente psicotica, Zeller fa lo stesso senza necessità del colpo di scena finale. Il pubblico, messo in una condizione di sovrapercezione, qui è consapevole da subito del problema che affligge i personaggi. Ed é importante che lo sappia. Un gioco che spinge a chiedersi chi sia realmente il protagonista: gli attori o gli spettatori?

Recensione di Roberta Loriga. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di CiakMagazine.it

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L’adattamento cinematografico della propria pièce del 2012, Le Père, realizzato dallo stesso Zeller dopo quello di Philippe Le Guay con Jean Rochefort (Florida, 2015), chiude porte e finestre, costringendoci nelle due camere e cucina che sono diventate la vita – reale o meno – dello straordinario protagonista.

Del quale condividiamo i dubbi, nella speranza che possa aver ragione lui, che sia vittima della crudeltà umana e non peggio. Location e dialoghi denunciano ovviamente l’origine teatrale del testo, senza mai togliere respiro all’azione o diminuirne l’efficacia. E rivelando una dote ulteriore del regista esordiente, che consigliamo di non perdere di vista.

Recensione di Mattia Pasquini. Voto: 4 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“A QUIET PLACE 2” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“A Quiet Place II” scheda e recensioni del film

“A Quiet Place II” scheda e recensioni del film

“A Quiet Place II” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Eagle Pictures e Paramount Pictures Italia

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Genere: Thriller, Horror
Anno: 2021
Regia: John Krasinski
Cast: Emily Blunt, Cillian Murphy, Djimon Hounsou, Noah Jupe, Millicent Simmonds, Wayne Duvall, Lauren-Ashley Cristiano, Okieriete Onaodowan, Blake DeLong, John Krasinski, Zachary Golinger
Paese: USA
Durata: 96 minuti
Produzione: Paramount Pictures, Platinum Dunes
Voto (media ponderata): ♥♥♥ 1/2  (su 5)

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La trama

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A Quiet Place 2, il film diretto da John Krasinski, è il sequel di una delle maggiori sorprese cinematografiche del 2018. Il thriller/horror A Quiet Palce – Un posto tranquillo, di cui il regista era protagonista nel ruolo di Lee Abbott. Insieme alla moglie (anche nella vita reale) Emily Blunt, e ai giovani Millicent Simmonds e Noah Jupe.

Dopo gli eventi del primo film, gli Abbot, rimasti ormai solamente in quattro – Evelyn, Marcus, Regan e il fratellino neonato – devono ancora una volta lottare per la sopravvivenza. In un mondo dove il rumore è bandito, pena essere individuati e massacrati da creature aliene. Questa volta usciranno fuori dai confini della loro casa per tentare di trovare qualche altro essere umano vivo. Ma durante il loro cammino si renderanno conto che i temuti mostri non sono la sola minaccia da cui stare alla larga.

Tra le novità di questo sequel, c’è da segnalare l’ingresso nel cast di nomi prestigiosi. Come Cillian Murhphy, descritto come un personaggio misterioso dalle intenzioni ambigue, che entra in contatto con la famiglia Abbott e Djimoun Hounsou.

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La recensione di MyMovies.it

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Nel complesso, non si può negare che il film svolga pienamente la sua funzione di intrattenere in modo intelligente. Confermando la validità del tratteggio caratteriale dei personaggi. Con solo qualche riserva sulla progressione psicologica del personaggio di Emmett (che cambia atteggiamento un po’ troppo alla svelta).

Ritmo e tensione sono sostenuti, la regia di Krasinski è sicura e una nota di merito va anche alla musica di Marco Beltrami. Molto buona anche la prova del cast. Con in questo caso in evidenza Millicent Simmonds nel ruolo della figlia autonoma e ribelle, ma con una buona causa.

Recensione di Rudy Salvagnini. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“A Quiet Place II” scheda e recensioni del film – La recensione di SentieriSelvaggi.it

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A Quiet Place II ha il coraggio di andare controcorrente rispetto a tutti i cinematic universe intertestuali e transmediali che dominano il panorama distributivo attuale. Riconnettendosi senza esitazioni agli autosufficienti capitoli dei serial post-classici di lucasiana memoria. Ma il film, fortunatamente, non esagera mai con l’effetto nostalgia dialogando a più livelli con lo spettatore contemporaneo e con la sua esperienza contingente.

Tutti i personaggi resuscitano i vecchi media per usarli come armi (magnifica la sequenza nella stazione radio…). E raggiungono una salvezza “a distanza” attraverso la rifunzionalizzazione della cultura popolare. Ecco, John Krasinski è un ottimo regista perché riesce a comprendere tutta la complessità di sentimenti universali. Riattivando la collaudata catarsi dei generi popolari. Proprio quello che la migliore Hollywood ha sempre saputo fare.

Recensione di Pietro Masciullo. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MoviePlayer.it

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Si tratta di un ottimo sequel del film di Krasinski (qui ancora alla regia e alla sceneggiatura) già diventato cult. Una corsa adrenalinica di 97 minuti che vi farà sobbalzare più volte sulla poltrona. Ma che trova anche spazio per un buon approfondimento dei personaggi. Estremamente convincenti le interpretazioni di vecchi e nuovi membri del cast.

Recensione di Carlotta Deiana. Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“LA NOTTE DEL GIUDIZIO PER SEMPRE” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“La notte del giudizio per sempre” scheda e recensioni del film

“La notte del giudizio per sempre” scheda e recensioni del film

“La notte del giudizio per sempre” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Universal Pictures

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Genere: Azione. horror, thriller
Anno: 2021
Regia: Everardo Gout
Cast: Ana de la Reguera, Tenoch Huerta, Josh Lucas, Leven Rambin, Will Patton, Cassidy Freeman, Veronica Falcón, Susie Abromeit, Sammi Rotibi
Paese: USA
Durata: 103 minuti
Produzione: Blumhouse Productions, Man in A Tree, Perfect World Pictures
Voto (media ponderata): ♥♥♥  (su 5)

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La trama

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La Notte del Giudizio per sempre, il film diretto da Everardo Gout, è il quinto e ultimo capitolo del franchise de “La notte del giudizio”. La storia si sviluppa un anno dopo gli eventi raccontati ne La Notte del giudizio – Election Year (terzo capitolo della saga).

I due protagonisti del film, Adela (Ana de la Reguera) e Juan (Tenoch Huerta), in fuga da un cartello della droga in Messico, trovano sollievo in un ranch in Texas, dove Juan da una mano come aiutante alla ricca famiglia dei Tuker. La loro pace però non durerà molto. Juan è visto di buon occhio dal capofamiglia Caleb Tucker (Will Patton), ma la cosa non piace affatto al figlio, Dylan Tucker (Josh Lucas).

La mattina successiva lo Sfogo, un gruppo di ribelli assassini si scaglia contro la famiglia Tucker, tra cui ci sono la moglie di Dylan, Emma Kate (Cassidy Freeman) e sua sorella (Leven Rambin). Mentre l’intero paese è in subbuglio, la gang mascherata infrangerà ogni regola e darà libero sfogo alla violenza e ad azioni malvagie.

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La recensione di MyMovies.it

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Dopo quattro film (e due stagioni televisive), la saga porta finalmente “Lo Sfogo” alle sue estreme conseguenze. In un’avventura horror on the road e spesso assolata che rinnova, per quanto possibile, un franchise ormai stanco.

Recensione di Andrea Fornasiero. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“La notte del giudizio per sempre” scheda e recensioni del film – La recensione di SentieriSelvaggi.it

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Per risultare veramente efficace, il film avrebbe dovuto liberarsi di alcune intrinseche superficialità del franchise. Legate alla gestione dell’intreccio, dei personaggi oltreché ad un eccessivo didascalismo. Quello instaurato con lo spettatore è quindi un dialogo incompiuto. Impantanato tra una struttura da lucido blockbuster d’autore ed un passo da pamphlet iperpop.

Che semplifica eccessivamente le linee tensive della politica contemporanea. Forse apparendo per la prima volta, proprio a causa degli ambiziosi obiettivi concettuali che si propone, come un progetto al contempo riuscito ma straniante. Per chi si ferma al tono con cui sceglie di raccontare la sua storia.

Recensione di Alessio Baronci. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di Cinema.Everye.it

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Il nuovo capitolo uscito al cinema della saga ideata dallo sceneggiatore e regista James DeMonaco, La notte del giudizio per sempre, riprende la narrazione poco dopo gli eventi del terzo episodio, La notte del giudizio: Election Year. Ma oltre al suo solito commento politico, basato sui fatti dell’attualità ma questa volta fuori tempo massimo, nel complesso ha poco da aggiungere alle situazioni già viste nei precedenti capitoli. Tuttavia potrebbe fare al caso di chi finora è rimasto a digiuno di Sfoghi vari ed eventuali. E può contare su una buona dose di efficacia visiva. Data soprattutto dal design dei villain estremisti e mascherati.

Recensione di Matteo Regoli. Voto: 3.(su 5) – Leggi la recensione completa

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“I CROODS 2” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“I Croods 2” scheda e recensioni del film

“I Croods 2” scheda e recensioni del film

“I Croods 2” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Universal Pictures

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Genere: Animazione, avventura
Anno: 2021
Regia: Joel Crawford
Voci italiane: Alessandro Gassmann, Virginia Raffaele, Benedetta Porcaroli, Francesco Pannofino, Alice Pagani, Leo Gassmann
Paese: USA
Durata: 95 minuti
Produzione: DreamWorks Animation
Voto (media ponderata): ♥♥♥  (su 5)

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La trama

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I Croods 2, film diretto da Joel Crawford, è il secondo capitolo sulla famiglia di uomini di Neanderthal alle prese con mille avventure nella bestiale Preistoria. In questo nuovo capitolo si metteranno in viaggio per cercare un luogo da poter chiamare casa e dopo un lungo cammino si ritrovano davanti un posto magnifico, che fa proprio al caso loro. Peccato che i Croods dovranno fare i conti con un clan rivale, i Superior, che abitano già quelle zone.

Questa famiglia, composta dal padre Filo, la madre Speranza e la giovane figlia Aurora, sono più evoluti e di conseguenza migliori dei preistorici Croods. I Superior, infatti, hanno una casa sull’albero, oggetti e utensili ingegnosi, terreni coltivati e ricchi di raccolto.

Nonostante all’inizio i Superior decidano di accogliere i Croods tra di loro, dopo poco tempo tra le due famiglie cresce la tensione e si giunge allo scontro. Ma una minaccia esterna li unirà in un’avventura, nella quale dovranno contare gli uni su gli altri per uscirne vincitori.

Nel cast del film tornano Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone e Catherine Keener per prestare le voci originali rispettivamente a Grug, Guy, Hip e Ugga; mentre tra le file dei Bettermans spiccano le voci di Peter Dinklage e Leslie Mann.

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La recensione di MyMovies.it

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Al secondo episodio i Croods si riconfermano (anti)eroi simpatici e divertenti. Questa volta però il film respira l’aria dei tempi e in particolare l’agenda hollywoodiana di empowerment femminile. Mamma Ugga continua a essere l’elemento chiave di questo gruppo scombinato, nonna Crood è sempre più selvaggia, e Hip è un motore inarrestabile.

Recensione di Paola Casella. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“I Croods 2” scheda e recensioni del film – La recensione di MyMovies.it

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Nel bene e nel male, I Croods 2: Una nuova era è il tipico prodotto seriale targato DreamWorks Animation. Perfettamente ascrivibile all’approccio che la casa ha mostrato con i seguiti di un Madagascar, Shrek, Kung Fu Panda o Trolls. Gioca in difesa, non affronta una ricerca artistica sofisticata. Scherza come ci si aspetta che faccia in ogni smorfia, sequenza, tragitto interiore dei personaggi.

Come strategia, unisce i proverbiali puntini e non mira di certo a mettersi in difficoltà come fanno i migliori autori Pixar. Troviamo che sia però eticamente impossibile rimproverargli più di tanto questo limite. Perché nell’ambito dei paletti che si sono autoimposti, gli autori eseguono tutto in modo impeccabile.

Recensione di Domenico Misciagna. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MoviePlayer.it

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Questo sequel, pur non presentando un vero e proprio pretesto narrativo ma un prosieguo “naturale” dell’evoluzione umana del primo capitolo, si pregi di nuove trovate d’animazione e visive. Che ben si amalgamano con la comicità slapstick e con la caratterizzazione dei nuovi personaggi. Un sequel che parla molto più dell’era contemporanea di quanto si pensi. E che offre interessanti spunti di riflessione mentre fa divertire. Facendoci chiedere a fine visione “quanto ci siamo davvero evoluti?”.

Recensione di Federico Vascotto. Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“LA GUERRA DI DOMANI” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Annette” scheda e recensioni del film

“Annette” scheda e recensioni del film

“Annette” scheda e recensioni del film

Distribuzione: I Wonder Pictures e Koch Media

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Genere: Drammatico, musicale
Anno: 2021
Regia: Leos Carax
Cast: Adam Driver, Marion Cotillard, Simon Helberg, Devyn McDowell, Angèle, Kiko Mizuhara, Natalie Mendoza, Wim Opbrouck
Paese: Francia, Germania, Belgio, Messico, Svizzera
Durata: 140 minuti
Produzione: CG Cinéma
Voto (media ponderata): ♥♥♥ 1/2 (su 5)

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La trama

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Annette, film diretto da Leos Carax, è la storia di una coppia, cabarettista comico lui (Adam Driver) e cantante d’opera lei (Marion Cotillard). Si sono incontrati e innamorati a Los Angeles, da quel momento non si sono più lasciati. Questo grande amore, però, viene interrotto bruscamente dalla morte di lei e a lui non resta altro che sopportare quel dolore, farlo suo e conviverci. Non gli è rimasto più nulla della sua amata, soltanto la loro bimba di due anni, ma mentre si prende cura di sua figlia, l’uomo scopre che la piccola ha un dono speciale.

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La recensione di MyMovies.it

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Dotato di una plasticità rara, Adam Driver mette in forma l’ispirazione poetica di Leos Carax, assorbe tutto il nero di un mare in burrasca e poi rovescia come onda la tossicità dell’arte e dell’amore. Sul campo restano ‘la morta e la ferita’. Annette non risolve o chiude soltanto troppo in fretta la questione tra vittima e aggressore. Come tonfo cala il sipario, cade il silenzio, scende la notte. Nera come lo schermo che si consuma sotto il fuoco dei nostri sguardi.

Recensione di Marzia Gandolfi. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Annette” scheda e recensioni del film – La recensione di MadMass.it

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Efferati delitti e tantissimo castigo: Leos Carax, maestro francese dell’eccesso, realizza un film affascinante ed armonioso destinato a dividere, ma la materia è quella del cinema puro tra musical, horror, favola nera, erotismo spinto, fantasmi ed erotismo spinto con fantasmi.

Recensione di Federico F.. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di CiakMagazine.it

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Una riflessione che si proietta e incide (almeno potenzialmente) oltre la stessa schiera dei cultori del cineasta. Grazie anche a un Adam Driver al suo meglio, corpo, volto-maschera e voce (caldamente raccomandata la visione in lingua originale) di una virilità al punto di non ritorno: esibita e decostruita, patetica e aberrante, carnefice e vittima della sua dipendenza dal conflitto e dal possesso, (quindi) della sua impossibilità a dare e ricevere amore, se non quando è troppo tardi.

Recensione di Emanuele Bucci. Voto: 4 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“BLACK WIDOW” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Black Widow” scheda e recensioni del film

“Black Widow” scheda e recensioni del film

“Black Widow” scheda e recensioni del film

Disponibile su Disney+ 

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Genere: Azione, fantascienza, avventura
Anno: 2021
Regia: Cate Shortland
Cast: Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour, O.T. Fagbenle, William Hurt, Ray Winstone, Rachel Weisz
Paese: Italia
Durata: 133 minuti
Produzione: Marvel Studios
Voto (media ponderata): ♥♥♥ 1/2 (su 5)

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La trama

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È il primo film della Phase 4 del Marvel Cinematic Universe e racconta le origini di Natasha Romanoff, ripercorrendo i momenti che hanno portato la giovane ad aderire al programma sovietico Black Widow degli anni ’80, volto a creare delle super agenti assassine. Una Natasha alle “prime armi” viene affidata al KGB, l’agenzia di sicurezza sovietica, per fare di lei una delle sue migliori leve. Il film è ambientato nel lasso di tempo che intercorre tra Civil War e Infinity War ed è la stessa Vedova Nera a ricordare il suo passato, che torna a tormentarla.

Decide di affrontare i suoi vecchi demoni, invece di continuare a scappare. È così che Natasha si distacca momentaneamente dagli Avengers per raggiungere la sua vecchia famiglia, formata da Yelena Belova (Florence Pugh), Melina Vostokoff (Rachel Weisz) e Alexei Shostakov (David Harbour), e tornare là dove tutto è iniziato, dove è diventata Black Widow.

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La recensione di ComingSoon.it

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Scarlett Johansson aveva 25 anni quando debuttò nel costume di Vedova Nera in Iron Man 2 nel 2010. La stessa attrice ha classificato come sessualizzata quell’introduzione del suo personaggio (anche se aveva un fine nella storia) e oggi, a 36 anni da protagonista e produttrice esecutiva, in Black Widow si fa beffe delle pose da supereroina tanto care al marketing che deve avere un’immagine da vendere.

In un lungo arco di tempo le cose cambiano. Il mondo si evolve, noi con lui e la Johansson nel frattempo è diventata mamma, ma soprattutto un essere umano consapevole e responsabile che applica un’etica professionale al proprio lavoro. La sua Natasha Romanoff meritava di avere una storia tutta per sé, a patto che l’intero team creativo riuscisse a consolidare l’evoluzione del suo personaggio che abbiamo intravisto nella coralità delle avventure degli Avengers.

Viviamo in un momento sovrappopolato da eroi con i superpoteri, ma la Marvel continua prosperare per la grande apertura mentale dei suoi dirigenti. È un grande business, certamente, portato avanti da persone che investono in creatività, che non temono di far maturare i loro personaggi e che abbracciano i repentini cambiamenti della società. Black Widow ne è la prova ed è il congedo perfetto per il personaggio di Scarlett Johansson.

Recensione di Antonio Bracco. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Black Widow” scheda e recensioni del film – La recensione di MyMovies.it

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Tra i punti deboli spiccano i titoli di testa con una terribile cover di “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana, da far agitare nella tomba Kurt Cobain. Anche l’epilogo, che va a riprendere uno dei personaggi minori del film, appare un’aggiunta davvero non necessaria, incapace di essere incisiva come ci aspetterebbe.

Ottima in compenso l’alchimia tra i protagonisti, pure nelle immancabili situazioni comiche di alleggerimento, dove in particolare David Harbour dà il meglio di sé. Per la Marvel quindi una ripartenza che riannoda i fili e prepara il futuro, che riprende lo stile da action comedy ma alza il volume dello spettacolo e che ha anche qualcosa da dire, con il tema dell’emancipazione femminista dal patriarcato.

Recensione di Andrea Fornasiero. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“GENERAZIONE 56K” SCHEDA E RECENSIONI DELLA SERIE NETFLIX

“After 2” recensione film

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“After 2” recensione film

“After 2” recensione film

Distribuzione: 01distribution.it

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Regia: Roger Kumble
Cast: Josephine Langford, Hero Fiennes Tiffin, Dylan Sprouse, Louise Lombard, Charlie Weber, Candice King, Selma Blair, Rob Estes, Samuel Larsen, Pia Mia, Dylan Arnold
Genere: Drammatico, sentimentale
Durata: 105 minuti
Voto: ♥

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La trama

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Abbiamo lasciato Tessa e Hardin in riva al lago con quella romantica frase con cui lui le dichiarava il suo amore. In questo nuovo capitolo i due dovranno affrontare diverse sfide per tornare non uniti come prima, ma più di prima. Tessa suscita l’interesse di altri ragazzi, disposti a farle dimenticare Hardin, ma non soltanto la sua sfera sentimentale è un completo caos. Un improvviso ritorno, infatti, sconvolgerà la ragazza: qualcuno che non vedeva da tempo farà capolino nella sua vita, senza alcun preavviso. Hardin invece ha disperatamente bisogno di lei e, sebbene Tessa provi a perdonarlo, non sa ancora quali terribili segreti nasconde il passato del ragazzo…

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Il nostro giudizio

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“After 2” è una benedizione per gli esercenti cinematografici che, in un momento assai complicato, sono riusciti a staccare parecchi biglietti. Persino più dell’attesissimo (anche se deludente) “Tenet” di Christopher Nolan, per capirci. Allo stesso tempo, però, “After 2” è una maledizione per il cinema, inteso come settima arte. Se esistesse una scuola che insegna come non si fa un film, questa pellicola sarebbe una pietra miliare da far vedere e rivedere per mettere in guardia gli studenti. Il regista Roger Kumble (“Cruel Intentions” e “Cruel Intentions 2”) deve aver preso un colpo di sole, o aver avuto urgente bisogno di soldi, altrimenti non si spiega come possa esser caduto così in basso. Talmente tanto che, dopo aver toccato il fondo, ha cominciato a scavare ancora un po’.

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C’è da dire che, negli ultimi anni, siamo stati abituati davvero male e la situazione è andata peggiorando di pellicola in pellicola. In principio fu “Twilight”, poi iniziò la discesa vertiginosa con “50 sfumature di grigio” e ora affoghiamo nella melma grazie all’apparizione di due personaggi che definire squallidi equivale a complimentarsi. Si tratta, ovviamente, di Tessa e Hardin. Se nel primo film si limitavano ad essere due fessacchiotti di proporzioni cosmiche, in questo sequel si lasciano andare completamente all’idiozia. In tale, non facile, operazione sono molto aiutati da una sceneggiatura infarcita di battute grevissime, prive di vis comica e momenti di pseudo commozione che lasciano impassibili.

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“After 2” recensione film

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C’è, inoltre, un focus poco tecnico e molto filosofico da fare. Hardin è davvero uno dei pesonaggi più melmosi inventati nella storia del cinema. Risulta davvero impossibile capire come una ragazza possa rimanere attratta da questo Fonzie di periferia fuori tempo massimo e con evidenti problemi di alcolismo. Eppure è esattamente ciò che accade sia sul grande schermo, sia presso le giovani spettatrici che sono accorse in sala. La sceneggiatura gli attribuisce un pesante trauma infantile, per giustificare il suo comportamento sconsiderato e provare a far scattare nel pubblico un sentimento di compassione.

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Mossa azzardata, perché gente come lui non va compatita, ma seriamente e urgentemente aiutata. Qualsiasi persona dotata di un minimo di sale in zucca (non come Tessa, quindi) starebbe lontana un miglio da uno stalker e potenziale omicida come lui dopo due minuti di conoscenza. E’ ora di finirla, ad ogni modo: il cinema che si rivolge agli adolescenti deve smetterla di spacciare personaggi socialmente pericolosi per miti da emulare o di cui innamorarsi.

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A fare da contraltare ad Hardin troviamo Trevor, un insipido e occhialuto commercialista che, inspiegabilmente, decide di trasformarsi in uno zerbino per Tessa, che calpesta i suoi sentimenti senza ritegno. E lo usa solo per avere sontuose quanto poco probabili agevolazioni fiscali. Pure la protagonista suscita più di una perplessità. Perché è così facile innamorarsi di una ragazza carina, sì, ma simpatica ed affabile come la sabbia nelle mutande? Rimarrà uno dei tanti segreti non svelati di questa orripilante saga. Una saga che, almeno per quanto ruguarda il secondo capitolo, non ha altro da offrire se non una sequela interminabile di disgustosi amplessi tra i due protagonisti.

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Intervallati, brevemente, da dialoghi che hanno il nauseabondo olezzo del fiato alcolico di chi li recita e di chi li ha scritti. “After 2” è un’offesa a qualsiasi cosa vi venga in mente: dal cinema alle battaglie femministe, che pensavano di aver fatto enormi passi avanti negli anni prima di imbattersi in Tessa. Il film propone un’idea di amore malato e distorto, che assomiglia molto alla dipendenza da droghe pesanti e ne ricalca persino gli effetti collaterali. Concludiamo con una minaccia: la saga prevede almeno altri tre film e nulla fa immaginare che il livello andrà migliorando. Se state pensando che è proprio vero il detto ‘al peggio non c’è mai fine’, beh, avete ragione.

Francesco G. Balzano

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“THE NEW MUTANTS” FILM RECENSIONE (NO SPOILER)

“The New Mutants” film recensione (NO SPOILER)

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“The New Mutants” film recensione (NO SPOILER)

“The New Mutants” film recensione (NO SPOILER)

Distribuzione: 20th Century Studios

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Regia: Josh Boone
Cast: Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt, Henry Zaga, Adam Beach, Thomas Kee, Happy Anderson
Genere: Fantascienza, Azione, Horror
Durata: 94 minuti
Voto: ♥♥ 1/2 (su 5)

La trama

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The New Mutants si svolge tra le mura opprimenti dell’ospedale dove cinque mutanti adolescenti, provenienti da diverse parti del mondo, sono trattenuti contro la loro volontà. I giovani protagonisti uniscono le forze per sfuggire al passato e salvare se stessi dalle fatali controindicazioni delle abilità di cui sono dotati. Su di loro veglia Cecilia Reyes, una dottoressa con una dote alquanto particolare…

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Il nostro giudizio

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La produzione di questo film ha avuto una gestazione lunga e travagliata tanto che, purtroppo, i tagli imposti al budget ne intaccano nettamente la qualità. Un vero peccato, perché, nonostante l’evidente penuria di mezzi, il prodotto finale non è affatto da buttare. grazie soprattutto al sapiente mix tra tematiche orrorifiche ed adolescenziali. Ispirato alle serie tv dei primi anni 2000, a metà tra “Buffy l’ammazzavampiri” e “Dawson’s creek”, la pellicola mette in scena il timore di crescere. Tutto questo facendo uscire il concetto dalla metafisica e calandolo nel reale. Praticamente, i giovani protagonisti vedono materializzarsi le loro ansie e le loro paure, nonché l’apprensione nel doverle affrontare.

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Proprio dall’ispirazione alle succitate serie tv deriva una delle perplessità legate a “The New Mutants “. La sceneggiatura, infatti, nonostante sia tutto sommato ben congeniata, rimane piuttosto elementare ed ha più di qualche ingenuità. Una più delle altre è legata alla dottoressa Reyes, lasciata praticamente sola (non c’è nemmeno un guardiano, un giardiniere od un addetto alle pulizie) a gestire l’istituto e i cinque ragazzi che lo frequentano. E’ lei l’insegnante, lei la psicologa, lei la catalizzatrice dei cattivi pensieri che popolano le menti dei suoi giovani allievi. D’accordo che siamo nel campo del fantasy ma, ricordiamo, la plausibilità è comunque richiesta a qualsiasi genere di finzione.

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“The New Mutants” film recensione (NO SPOILER)

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Lo script, ad ogni modo, ha l’enorme merito di coltivare i giusti semi per far nascere empatia tra gli spettatori e tutti i protagonisti. Una medaglia da condividere con un cast assolutamente convincente e col regista Josh Boone, che dimostra, dopo “Colpa delle stelle”, ancora una volta di trovarsi a suo agio con gli attori adolescenti. Interessante, poi, la buona capacità mostrata nella scrittura delle storie dietro a ciascun protagonista, tutte svelate con la giusta gradualità.

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Decisamente non bene, invece, e qui dobbiamo, purtroppo, tornare a parlare delle difficoltà di budget, gli effetti speciali. In film come “The New Mutants” sono fondamentali e, invece, qui deludono in maniera clamorosa, per di più in momenti chiave della narrazione come, ad esempio, il finale. Qui sta la falla più grossa di questa pellicola e, a malincuore, a davvero un aspetto fondamentale quando si tratta di giudicare un fantasy col gusto dell’horror. Questa grave mancanza non viene colmata, poi, nemmeno un po’ da una messa in scena davvero troppo basilare. Josh Boone aveva il dovere di osare di più, di trovare il guizzo, una scena madre. Invece, come i personaggi principali del film, ha paura di farsi ingoiare dai suoi timori e, una volta trovata la stabilità minima, si accontenta di camminare barcollando.

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In condizioni come queste, dunque, è davvero difficile etichettare “The New Mutants” come qualcosa di più di un film d’intrattenimento. Sebbene, insomma, riesca benissimo nel suo obiettivo minimo, la pellicola si colloca in uno scomodo limbo per lo spettatore. Non saprà mai, infatti, se ha appena visto le basi per una trilogia che non vedrà mai la luce, o la sublimazione delle potenzialità di un film di serie b. Occasione sprecata? Forse. O forse no.

Francesco G. Balzano

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“GRETEL E HANSEL” FILM RECENSIONE (NO SPOILER)

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