Tag: teatro

Imbucato teatrale la recensione de “Il motore di Roselena”

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Imbucato teatrale la recensione de “Il motore di Roselena”

Imbucato teatrale la recensione de “Il motore di Roselena”

In scena al Teatro Della Cometa

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Sorprendente, graffiante e divertente il bel testo ideato e recitato da Gea Martire per la regia di Nadia Baldi. La storia di Roselena, ragazza napoletana con la passione dei motori, denuncia la proibizione che le donne avevano fino a non molti anni fa di muoversi in alcuni contesti. E di quanto ci sia comunque ancora da fare. Roselena sa di essere diversa e combatte contro la derisione, la sufficienza e perfino la violenza dei maschi. Ma non si arrende, vincendo alla fine la sua battaglia che da uno “scasso” napoletano la porterà a guidare una Maserati.

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In una scenografia spoglia e gelida, con indosso una tuta da pilota, ci racconta la sua storia con toni ruvidi, quasi irritanti sulle prime. Trascinandoci a fare il tifo per lei, donna in un mondo di uomini con l’unica colpa di voler realizzare un sogno. Andando incontro al “vento di cambiamento” di cui tanto si parla. Gea Martire dà corpo ed emozioni a Roselena con ritmo e passione, dimostrando il suo talento anche attraverso lampi di comicità in un tessuto certamente drammatico. Interessante, e significativo, che il suo eloquio passi dal napoletano strettissimo ad un italiano perfetto solo quando parla di motori.

Maurizio Zucchetti

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La recensione di “Alle porte del sole”

La recensione di “Alle porte del sole”

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Il testo, scritto e diretto da Anna Fraioli e scoppiettante come i fuochi artificiali che hanno chiuso il 2019, ci porta in un appartamento posto al piano terra di un palazzo popolare di San Lorenzo. Dove gli amici sono letteralmente di casa. Il giovane Matteo, alla prese con una madre assillante ed indagatrice, viene letteralmente travolto dalla vitalità di sua moglie Ilaria e delle vicine Erica e Francesca. Mentre l chitarrista Riccardo e la ballerina Beatrice, alle prese con le proprie nevrosi, cercano disperatamente l’anima gemella. L’arrivo del navigato fratello di Matteo e della sorella di Ilaria, appena tornata single, rimescolerà le carte. Ma alla fine, come in ogni favola natalizia che si rispetti, l’amore trionferà.

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Le tante tematiche proposte, forse non tutte adeguatamente sviluppate, forniscono occasioni di sicuro divertimento. Ma anche di riflessione sulle difficoltà della vita quotidiana. Il ritmo è elevatissimo ed il divertimento della brillante squadra di attori della Bottega si trasferisce dal palco al pubblico. Coinvolgendolo nella vicenda. Piacevoli le disavventure di Ilaria con i Vigili e la lezione sul “come farsi lasciare”.

Maurizio Zucchetti

Imbucato Teatrale la recensione di “Alle porte del sole”

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Imbucato Teatrale la recensione di “Alle porte del sole”

Imbucato Teatrale la recensione di “Alle porte del sole”

In scena al Teatro Tordinona

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Il testo, scritto e diretto da Anna Fraioli e scoppiettante come i fuochi artificiali che hanno chiuso il 2019, ci porta in un appartamento posto al piano terra di un palazzo popolare di San Lorenzo. Dove gli amici sono letteralmente di casa. Il giovane Matteo, alla prese con una madre assillante ed indagatrice, viene letteralmente travolto dalla vitalità di sua moglie Ilaria e delle vicine Erica e Francesca. Mentre l chitarrista Riccardo e la ballerina Beatrice, alle prese con le proprie nevrosi, cercano disperatamente l’anima gemella. L’arrivo del navigato fratello di Matteo e della sorella di Ilaria, appena tornata single, rimescolerà le carte. Ma alla fine, come in ogni favola natalizia che si rispetti, l’amore trionferà.

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Le tante tematiche proposte, forse non tutte adeguatamente sviluppate, forniscono occasioni di sicuro divertimento. Ma anche di riflessione sulle difficoltà della vita quotidiana. Il ritmo è elevatissimo ed il divertimento della brillante squadra di attori della Bottega si trasferisce dal palco al pubblico. Coinvolgendolo nella vicenda. Piacevoli le disavventure di Ilaria con i Vigili e la lezione sul “come farsi lasciare”.

Maurizio Zucchetti

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La recensione di “Doppio Misto”

Imbucato Teatrale la recensione di “Doppio Misto”

Una commedia divertente che interpreta il tennis come metafora della vita quella scritta, diretta ed interpretata da Danilo De Santis. Con Marco Fiorini, Milena Miconi e la giovane Giulia Todaro. In un palcoscenico trasformato in campo da tennis Giulio e Mara, genitori della promettente tennista Giulia, decidono di sostituire l’amico Armando con un allenatore più professionale. Ciò segna l’inizio di una serie di colpi di scena che si susseguono come scambi in un game tiratissimo. Finché sarà proprio la ragazzina a dare prova di maturità e di leggerezza nell’affrontare le vicissitudini della vita.

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Affiatati come una vera squadra, i quattro protagonisti interpretano con ritmo elevatissimo un testo ricco di battute. Testo che, al netto di qualche debolezza iniziale, si sviluppa in un crescendo di risate. Ritagliandosi anche lo spazio per sottolineare l’incoerenza e la supponenza degli “adulti”. Divertente la galleria delle tipologie dei giocatori; piacevole il cameo di Claudio Gregori (Greg).

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Storie bastarde”

Imbucato teatrale la recensione di “Storie bastarde”

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La Nuova Ostia degli anni ’70 con le sue bande di ragazzini vocianti, il primo affacciarsi della Banda della Magliana e l’omicidio di Pasolini. Tutto questo prende vita nell’interessante messa in scena di Ariele Vincenti tratta dall’omonimo libro di Davide Desario. Fabio Avaro interpreta Luigi detto Dumbo per via delle orecchie a sventola ed i personaggi della sua quotidianità.

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Il portiere abruzzese sempre incazzato, il sornione insegnante siciliano e poi Frappa, Gettone, Mauretto che morirà di overdose. La borgata vissuta senza consapevolezza come un gioco, come un territorio speciale. Che, però, crescendo acquista spessore e realismo con le siringhe, il film della Fenech, le canne e lo spaccio di “erba” .

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Il ritmo è elevato, il linguaggio diretto, le battute in romanesco puro. Si sorride con una vera di amarezza, come capita spesso nella vita. Un atto di amore verso Ostia verso cui il protagonista, ormai cresciuto e residente a Roma, torna spesso per ritrovare le sue radici.

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Storie bastarde”

Imbucato teatrale la recensione di “Domani si Recital”

L’accogliente palcoscenico del Barnum è l’ambiente perfetto per questo pomeriggio fra amici, rilassato e piacevole nonostante l’insolito gelo primaverile. Claudia Campagnola e Marco Morandi, sono una coppia molto affiatata e di ben noto talento. Il pretesto è quello di dover preparare, appunto, un Recital e con la complicità di Giorgio Amendolara alle tastiere.

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Propongono così una serie di brani letti, recitati e cantati che spaziano dal brillante all’introspettivo, dalla farsa alla tragedia. Calvino, Lucio Dalla, Petrolini, e poi Brecht, Malala e Rino Gaetano. Per finire con la filastrocca popolare ed ovviamente con i successi di Gianni Morandi, che il figlio gestisce con simpatica ironia.

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Si sorride, si pensa, ci si diverte e ci si emoziona insieme ai protagonisti attraversando, come spesso succede nella vita, sentimenti molto diversi fra loro. Un bel momento, puro nella sua semplicità e diverso dalle consuete rappresentazioni teatrali, ma che vale senz’altro la pena di sperimentare.

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Domani si Recital”

Imbucato teatrale la recensione di “Domani si Recital”

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L’accogliente palcoscenico del Barnum è l’ambiente perfetto per questo pomeriggio fra amici, rilassato e piacevole nonostante l’insolito gelo primaverile. Claudia Campagnola e Marco Morandi, sono una coppia molto affiatata e di ben noto talento. Il pretesto è quello di dover preparare, appunto, un Recital e con la complicità di Giorgio Amendolara alle tastiere.

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Propongono così una serie di brani letti, recitati e cantati che spaziano dal brillante all’introspettivo, dalla farsa alla tragedia. Calvino, Lucio Dalla, Petrolini, e poi Brecht, Malala e Rino Gaetano. Per finire con la filastrocca popolare ed ovviamente con i successi di Gianni Morandi, che il figlio gestisce con simpatica ironia.

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Si sorride, si pensa, ci si diverte e ci si emoziona insieme ai protagonisti attraversando, come spesso succede nella vita, sentimenti molto diversi fra loro. Un bel momento, puro nella sua semplicità e diverso dalle consuete rappresentazioni teatrali, ma che vale senz’altro la pena di sperimentare.

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione de “L’ultimo recital”

Marco Zadra porta in scena con garbo e senza alcuna retorica la storia della sua famiglia e del mondo in cui si muoveva. Dal nonno Alcide che nel 1923 emigrò in Argentina alla morte del padre, pianista di fama internazionale. Morte avvenuta il 17 maggio 2001 sul palcoscenico del Teatro Ghione mentre suonava un notturno di Chopin.

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In una scenografia che ricorda un camerino teatrale degli anni ’40 il protagonista sciorina aneddoti, mostra oggetti e vestiti. Poi, Racconta la propria vita e quella della sua famiglia con delicatezza e rispetto ma senza tacere alcun accadimento, per quanto personale e doloroso.

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Dunque, il risultato è una chiacchierata fra amici, dolce ed estremamente coinvolgente, che fa sorridere e commuovere il pubblico. Siamo lontani dalla consueta cifra stilistica di questo artista, che oggi si presenta nella dimensione estremamente umana di un figlio. Un figlio che vuole raccontare la storia dei suoi genitori.

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione de “L’ultimo recital”

Imbucato teatrale la recensione de “L’ultimo recital” – Leggi integralmente la nuova recensione di Imbucato Teatrale su ImbucatoSpeciale.it

Imbucato teatrale la recensione de “L’ultimo recital”

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Marco Zadra porta in scena con garbo e senza alcuna retorica la storia della sua famiglia e del mondo in cui si muoveva. Dal nonno Alcide che nel 1923 emigrò in Argentina alla morte del padre, pianista di fama internazionale. Morte avvenuta il 17 maggio 2001 sul palcoscenico del Teatro Ghione mentre suonava un notturno di Chopin.

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In una scenografia che ricorda un camerino teatrale degli anni ’40 il protagonista sciorina aneddoti, mostra oggetti e vestiti. Poi, Racconta la propria vita e quella della sua famiglia con delicatezza e rispetto ma senza tacere alcun accadimento, per quanto personale e doloroso.

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Dunque, il risultato è una chiacchierata fra amici, dolce ed estremamente coinvolgente, che fa sorridere e commuovere il pubblico. Siamo lontani dalla consueta cifra stilistica di questo artista, che oggi si presenta nella dimensione estremamente umana di un figlio. Un figlio che vuole raccontare la storia dei suoi genitori.

Maurizio Zucchetti

Imbucato Tearale la recensione di “Ferdinando”

L’opera più famosa del giovane autore napoletano Annibale Ruccello, prematuramente scomparso. Ci porta nel 1870 mentre il vetusto Regno Borbonico viene soppiantato dal neonato Regno d’Italia. La baronessa Clotilde è confinata in esilio volontario nella sua villa vesuviana con la cugina governante Gesualda e le quotidiane visite del Parroco don Catellino.

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La donna ospita il nipote Ferdinando, rimasto orfano ed erede di una cospicua fortuna. Il giovane, di una bellezza torbida ed inquietante, trascina tutti nel suo ambiguo gioco portando a galla conflitti latenti. Ma anche avidità ed inconfessabili desideri sessuali, esibendo tutto il peggio dell’animo umano fino all’amara rivelazione finale di un obiettivo molto concreto.

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In una bizzarra scenografia “sospesa” gli interpreti, recitando in napoletano stretto con ritmo sempre elevatissimo, mantengono alta la tensione narrativa. Oscillando fra il dramma e la farsa e colorando tutta la vicenda della beffarda ironia napoletana.

Maurizio Zucchetti

 

Imbucato Teatrale la recensione di “Ferdinando”

Imbucato Teatrale la recensione di “Ferdinando”

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L’opera più famosa del giovane autore napoletano Annibale Ruccello, prematuramente scomparso. Ci porta nel 1870 mentre il vetusto Regno Borbonico viene soppiantato dal neonato Regno d’Italia. La baronessa Clotilde è confinata in esilio volontario nella sua villa vesuviana con la cugina governante Gesualda e le quotidiane visite del Parroco don Catellino.

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La donna ospita il nipote Ferdinando, rimasto orfano ed erede di una cospicua fortuna. Il giovane, di una bellezza torbida ed inquietante, trascina tutti nel suo ambiguo gioco portando a galla conflitti latenti. Ma anche avidità ed inconfessabili desideri sessuali, esibendo tutto il peggio dell’animo umano fino all’amara rivelazione finale di un obiettivo molto concreto.

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In una bizzarra scenografia “sospesa” gli interpreti, recitando in napoletano stretto con ritmo sempre elevatissimo, mantengono alta la tensione narrativa. Oscillando fra il dramma e la farsa e colorando tutta la vicenda della beffarda ironia napoletana.

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Imbucato Teatrale la recensione di “Ferdinando”

Maurizio Zucchetti

Imbucato Teatrale la recensione di “Cianciagnocchi”

Imbucato Teatrale la recensione di “Cianciagnocchi”

Imbucato Teatrale la recensione di “Cianciagnocchi”

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Luigi Proietti, detto Ciancicagnocchi per la balbuzie che lo coglie quando è emozionato, è un piccolo delinquente della Roma ottocentesca. Viene coinvolto da due carbonari nell’organizzazione dei moti popolari che sfoceranno poi nella Repubblica Romana di Mazzini, Saffi e Armellini.

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Dopo aver goduto di un’effimera agiatezza con i compagni di malefatte Agustarello, Straccetto e Mangiacarne, sarà costretto dall’arrivo delle truppe francesi ad una fuga precipitosa. Dalla quale, con la tipica furbizia popolana, saprà trarre l’inizio di una vita diversa.

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Il racconto di questo gustoso quadretto della Roma Ottocentesca permette a Marco Fiorni di esprimere tutto il suo talento nell’interpretazione dei diversi personaggi. Sia nei moltissimi momenti ironici e scanzonati che in quelli più ricchi di pathos. Sempre però mantenendo la giusta tensione narrativa con ritmo elevatissimo. Si ride e, aiutati anche dallo spazio scenico che riproduce un antica osteria, ci si immerge nelle atmosfere “.. che Pinelli immortalò”.

Imbucato Teatrale la recensione di “Cianciagnocchi”

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Imbucato teatrale la recensione di “Otto donne e un mistero”

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Otto donne e un mistero”

Imbucato teatrale la recensione di “Otto donne e un mistero”

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Otto attrici diverse per estrazione teatrale, esperienze ed età che interagiscono splendidamente per raccontarci il classico di Robert Thomas. In un’elegante villa della campagna francese Marcel, il padrone di casa, viene trovato morto con un coltello infilato nella schiena. Fra le otto donne che a vario titolo lo circondano, tutte declinazioni della Grande Madre, prende vita una schermaglia di sospetti e ripicche personali. Fino al colpo di scena finale.

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Nella vicenda le parti umoristiche sono sapientemente miscelate con le sorprese secondo lo schema della “commedia noir”, ormai poco frequentata. Paola Gasmann è la nonna deliziosamente cinica, Anna Galiena la madre dal passato tormentato e poi Debora Caprioglio come zia bruttina. le figlie Claudia Campagnola e Mariachiara Dimitri frizzanti nella loro incoscienza, l’affidabile governante Antonella Piccolo, la cameriera intrigante Giulia Fiume e la cognata sexy Caterina Murino.

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Il ritmo elevato e la perfetta sincronia del gruppo sottolineano l’aspetto brillante. In un contesto dove la caratterizzazione dei personaggi è necessariamente limitata a causa delle minuziosità del testo. Molto gradevole la scenografia, con il grande palco del Quirino diviso in tre ambienti.

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Imbucato teatrale la recensione di “Otto donne e un mistero”

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Letizia va alla guerra”

Imbucato teatrale la recensione di “Letizia va alla guerra”

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Letizia va alla guerra per seguire suo marito Michele, siciliano come lei, soldato della Grande Guerra sulle montagne della Carnia. Letizia porta le provviste ai combattenti sulle montagne ed incontra Maria, una ragazza del luogo che le insegna a fumare.

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Tanti anni dopo Maria è a Littoria e fa da mamma ad Alina, una trovatella. Quest’ultima, diventata adolescente, viene chiamata a Roma dalla zia, per andare a servizio mentre comincia la Seconda Guerra Mondiale. Il bel testo scritto ed interpretato da Agnese Fallongo con Tiziano Caputo ci racconta di queste tre donne.

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Donne che, con un misterioso itinerario circolare nel tempo e nello spazio, si incontrano diventando essenziali nella vita delle altre. Letizia, Maria ed Alina sono persone comuni, con le loro speranze ed i loro dolori. In balia di eventi molto più grandi di loro che trascinano le loro storie nella Storia.

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Gli attori interpretano il testo con intensità e ritmo. Sia nei tanti episodi lieti e scanzonati che nei momenti di violenza, lutto e rimorso che, come nella vita vera, non possono mancare. Da sottolineare il sempre appropriato commento musicale e l’assoluta padronanza della recitazione nei tre dialetti delle protagoniste.

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Imbucato teatrale la recensione di “Letizia va alla guerra”

Maurizio Zucchetti

Imbucato Teatrale la recensione di “The Meeting”

Imbucato Teatrale la recensione di “The Meeting”

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Un viaggio nell’angolo oscuro che è presente nella mente di tutti gli esseri umani, che ne siano consapevoli o meno. Questa è la chiave di volta attorno a cui si dipana l’interessante testo scritto, diretto ed interpretato da Emanuele Cecconi.

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Insieme a lui, sul palco ci sono Valerio Palozza, Silvia Augusti e Salvatore Cuomo. Si immagina un incontro fra William Shakespeare e Giordano Bruno fra il 1583 al 1585 nei boschi non lontani da Londra.

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Sogno, realtà, citazioni dalle opere teatrali, riferimenti alchemici ed esoterici compongono, attraverso dialoghi tesi ed enigmatici, silenzi carichi di tensione. simile ai turbamenti dell’animo di chi si pone delle domande. Di chi vuole raggiungere la consapevolezza della vita.

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Il gruppo di protagonisti, nella suggestiva scenografia illuminata da Cecilia Sensi e con gli effetti di Fabrizio Bellacosa, dimostra ancora una volta il suo talento. Uno spettacolo sicuramente difficile e forse scomodo nel cercare non le risposte, ma le giuste domande!

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Imbucato Teatrale la recensione di “The Meeting”

Maurizio Zucchetti

Imbucato teatrale la recensione di “Que serà”

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