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Calciomercato Juventus: blitz a Londra per Phillips il centrocampista inglese potrebbe vestire la maglia bianconera

Calciomercato Juventus: blitz a Londra per Phillips il centrocampista inglese potrebbe vestire la maglia bianconera

Calciomercato Juventus: blitz a Londra per Phillips il centrocampista inglese potrebbe vestire la maglia bianconera

da gazzetta.it

Il mercato invernale si profila all’orizzonte e la Juventus è pronta a compiere un colpo importante. Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, accompagnato da Giovanni Manna, ha effettuato un blitz a Londra. Per trattare il possibile acquisto del centrocampista inglese Kalvin Phillips. Il giocatore, attualmente in forza al Manchester City, sembra aperto all’idea di trasferirsi a Torino. Spianando così la strada a una trattativa che porterebbe a un prestito di sei mesi.

La missione a Londra: incontri e trattative

La missione inglese di Giuntoli e Manna è rapida ma decisiva. Dopo essere avvistati durante la partita tra Tottenham e Chelsea, i dirigenti bianconeri hanno incontrato gli agenti di Kalvin Phillips per discutere della possibilità di un trasferimento a gennaio. Nonostante la presenza di Phillips nella rosa del Manchester City, Pep Guardiola sembra essere favorevole a un prestito del giocatore, considerandolo attualmente come l’ultimo della lista dei centrocampisti adatti al suo gioco.

La decisione di Phillips: disponibile a lasciare l’Inghilterra

Kalvin Phillips, che ha collezionato otto presenze per un totale di 215 minuti nella stagione in corso, è motivato a lasciare l’Inghilterra già a gennaio. Il centrocampista non desidera perdere il suo posto in nazionale e rischia di veder compromesso il suo ruolo anche in vista dell’Europeo. La Juventus si profila come la destinazione ideale per Phillips, offrendogli la possibilità di ottenere un posto fisso in squadra, un obiettivo che sembra difficile da raggiungere al Manchester City.

Il dilemma dello stipendio: un ostacolo da superare

Nonostante la volontà comune di tutte le parti coinvolte, rimane un nodo cruciale da risolvere: lo stipendio. Phillips attualmente guadagna circa 5 milioni di euro netti a stagione, una cifra consistente che potrebbe rappresentare un ostacolo nei negoziati. La Juventus, che sta cercando di contenere i costi, dovrà valutare attentamente come gestire questo aspetto economico.

Le altre opzioni sul tavolo 

La trattativa per Phillips potrebbe aprirsi con un prestito secco di sei mesi, consentendo alla Juventus di liberare risorse da utilizzare per altri rinforzi durante il mercato invernale. Tra le opzioni sul tavolo, il nome del centrocampista danese Pierre-Emile Hojbjerg del Tottenham è stato menzionato, ma il costo di 30 milioni potrebbe rappresentare un ostacolo. Altri giocatori come Domenico Berardi, Thomas Partey dell’Arsenal e Lazar Samardzic dell’Udinese sono stati accostati come possibili alternative, lasciando aperte molte prospettive per la Juventus.

Ottimismo e valutazioni in corso

Il blitz di Giuntoli a Londra ha gettato le basi per una trattativa che si preannuncia interessante per la Juventus. Nonostante la complessità degli aspetti economici, l’apertura di Phillips a trasferirsi a Torino rappresenta un segnale positivo. Con il mercato invernale alle porte, la Juventus dovrà ora valutare attentamente tutte le opzioni disponibili, cercando di plasmare una squadra competitiva per il prosieguo della stagione.

IL TRIONFO ITALIANO IN CHAMPIONS LEAGUE: MILAN E LAZIO INARRESTABILI

Il trionfo italiano in Champions League: Milan e Lazio inarrestabili

Il trionfo italiano in Champions League: Milan e Lazio inarrestabili

Il trionfo italiano in Champions League: Milan e Lazio inarrestabili

da tuttosport.com

Introduzione

Una serata magica per il calcio italiano ha visto le squadre di Serie A, Milan e Lazio, trionfare in Champions League. Il Milan ha sconfitto il PSG con un risultato di 2-1, mentre la Lazio ha superato il Feyenoord con un punteggio di 1-0. Le vittorie hanno suscitato l’entusiasmo dei tifosi e degli esperti di calcio, e Fabio Capello, noto allenatore ed opinionista sportivo, ha commentato gli exploit delle due squadre, sottolineando il ruolo chiave della tattica di Allegri.

La tattica di Allegri

Dopo le vittorie delle squadre italiane, Stefano Pioli e Maurizio Sarri, allenatori di Milan e Lazio, hanno condiviso i loro pensieri sulle prestazioni delle rispettive squadre. Entrambi gli allenatori hanno sottolineato di aver volutamente concesso il possesso palla agli avversari. Fabio Capello ha colto l’opportunità per elogiare la tattica di Allegri, suggerendo che entrambe le squadre abbiano vinto seguendo un approccio tattico simile. La scelta di sacrificare il possesso palla per colpire in contropiede sembra essere stata efficace in entrambi i casi.

Il Milan al top della forma

Fabio Capello ha inoltre elogiato il Milan, definendo la loro prestazione “bellissima.” La squadra rossonera ha ribaltato il momentaneo vantaggio del PSG, siglato da Skriniar, grazie alle reti di Leao e Giroud. Capello ha sottolineato che l’energia e la motivazione della squadra erano evidenti in campo. Ha anche espresso ammirazione per Leao, che ha fornito una prestazione spettacolare. Inoltre, ha lodato l’entusiasmo dei tifosi presenti a San Siro, descrivendoli come il “13° uomo in campo” e ha definito la partita come indimenticabile per il Milan.

La Lazio senza Milinkovic-Savic

Per quanto riguarda la Lazio, Capello ha sottolineato il 200° gol di Ciro Immobile nel finale del primo tempo che ha consegnato loro la vittoria sul Feyenoord. Tuttavia, Capello ha sottolineato che la Lazio ha segnato 10 gol in meno rispetto allo scorso anno. Ha attribuito questa differenza alla mancanza di Milinkovic-Savic, che era un punto di riferimento per la squadra. Capello ha elogiato le qualità e la forza fisica di Milinkovic-Savic, sottolineando il suo ruolo nel mettere in difficoltà gli avversari e nel servire i compagni. La Lazio sta attualmente cercando di compensare la sua assenza, ma sta lottando per segnare gol con la stessa facilità dell’anno precedente.

Conclusioni

Le vittorie del Milan e della Lazio in Champions League hanno ispirato entusiasmo e lodi da parte degli esperti di calcio. La tattica di Allegri, che ha sacrificato il possesso palla per sfruttare il contropiede, è stata fondamentale per il successo delle squadre italiane. In particolare, il Milan è stato elogiato per la sua prestazione “bellissima” e l’energia dei giocatori e dei tifosi. Tuttavia, la Lazio sta affrontando le sfide della stagione senza Milinkovic-Savic, e questo ha avuto un impatto sulla loro capacità di segnare gol. Le vittorie delle squadre italiane rappresentano un motivo di orgoglio per il calcio italiano e dimostrano la forza delle squadre di Serie A in campo internazionale.

LA RIVALITA’ TRA ULTRAS DEL MILAN E DEL PSG E L’INFLUENZA DEL NAPOLI

La rivalità tra ultras del Milan e del PSG e l’influenza del Napoli

La rivalità tra ultras del Milan e del PSG e l’influenza del Napoli

La rivalità tra ultras del Milan e del PSG e l’influenza del Napoli

da corriere.it

Il mondo del calcio è spesso teatro di intense rivalità tra squadre e tifoserie. Ma cosa accade quando queste rivalità si trasferiscono al di fuori del campo da gioco e coinvolgono anche i tifosi stessi? Gli scontri di ieri tra ultras del Milan e del Paris Saint-Germain (PSG) ai Navigli di Milano ha acceso i riflettori su questa rivalità. Una rivalità che ha radici profonde e un legame con i tifosi del Napoli.

L’agguato a Milano

L’agguato, avvenuto nella tarda serata di lunedì, ha visto un gruppo di ultras della Curva Sud del Milan scontrarsi con tifosi del PSG, culminando con un tifoso ospite ferito da una coltellata. Questo episodio ha destato preoccupazione e ha portato molte persone a chiedersi: perché queste due tifoserie sono rivali?

La rivalità tra Milan e PSG

La rivalità tra Milan e PSG non è nata di recente, ma ha radici che affondano nel passato. Tuttavia, uno dei fattori chiave che ha contribuito a intensificare questa rivalità è legato all’amicizia degli ultras del PSG con quelli del Napoli. Il Collectif Ultras Paris, il gruppo di tifosi organizzati del PSG, è gemellato con gli ultras del Napoli da diversi anni. Questo gemellaggio si basa su una solida amicizia tra le due tifoserie, che condividono valori e obiettivi comuni.

Un momento significativo di questa amicizia si registra nel 2018, quando gli ultras del PSG e del Napoli si sono ritrovati sotto il murale di Diego Maradona, prima di una partita di Champions League. Questo incontro simbolico ha rafforzato il legame tra le due tifoserie e ha dato inizio a una rivalità indiretta con il Milan.

La presenza dei tifosi napoletani a Parigi

La rivalità tra il Milan e il PSG ha ricevuto una spinta ulteriore durante la partita d’andata del 25 ottobre. Durante questo match, si è registrata la presenza di tifosi del Napoli a Parigi, accanto ai tifosi del PSG. Inoltre, uno striscione degli ultras partenopei è stato esposto vicino a quelli del PSG, dimostrando un’affiliazione indiretta tra le tifoserie.

Durante la partita, un gruppo di ultras del PSG si è avvicinato agli spalti occupati dai tifosi del Milan, provocando uno scontro, evitato solo grazie all’intervento degli steward e delle forze dell’ordine. Questo incidente ha ulteriormente accresciuto le tensioni tra le due tifoserie.

Preoccupazioni per la Presenza dei Tifosi Francesi a Milano

In seguito a questi eventi, c’era preoccupazione per la presenza dei tifosi francesi a Milano, in vista di una possibile risposta da parte dei milanisti. L’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive ha rafforzato le misure di sicurezza, a causa del rischio di violenza, a livello 3.

Quasi 5.000 tifosi francesi sono giunti a Milano, e 4.300 assisteranno alla partita tra Milan e PSG a San Siro. Questa situazione ha messo in luce la necessità di una vigilanza costante e di misure di sicurezza rigorose per evitare ulteriori scontri tra le due tifoserie.

In conclusione, la rivalità tra ultras del Milan e del PSG ha radici profonde, e l’amicizia tra il PSG e il Napoli ha contribuito a intensificare questa rivalità indiretta. Il calcio, pur essendo uno sport appassionante, può spesso sfociare in situazioni di tensione e rivalità tra tifosi. Mettendo in primo piano la necessità di misure di sicurezza e di una gestione adeguata delle manifestazioni sportive.

CRISI MILAN: FIDUCIA IN PIOLI MA LE PROSSIME DUE PARTITE SARANNO DECISIVE

Crisi Milan: fiducia in Pioli ma le prossime due partite saranno decisive

Crisi Milan: fiducia in Pioli ma le prossime due partite saranno decisive

Crisi Milan: fiducia in Pioli ma le prossime due partite saranno decisive

da gazzetta.it

Il Milan, reduce da una serie di risultati negativi, affronta un momento critico nella sua stagione. La società è compatta intorno all’allenatore Stefano Pioli, ma le prossime due partite saranno fondamentali per il futuro del club. Mentre i tifosi esprimono preoccupazione sui social, la dirigenza del Milan sta mantenendo la fiducia in Pioli e nel progetto che è stato avviato in estate.

Fiducia in Pioli

Dopo la brutta sconfitta per 0-1 contro l’Udinese, la società milanista ha deciso di confermare la fiducia in Stefano Pioli. Nonostante le tre sconfitte nelle ultime quattro partite, la società crede ancora nel progetto costruito sulla base di obiettivi ambiziosi, tra cui la conquista dello scudetto e la semifinale di Champions League. La squadra si è riunita per un allenamento di scarico, con l’idea condivisa di dare il massimo per superare questa fase difficile.

Il ruolo di Ibra e Gerry Cardinale

La dirigenza milanista sta valutando attentamente le prossime mosse. In questo contesto, Gerry Cardinale, fondatore del fondo RedBird e uno dei principali sponsor di Zlatan Ibrahimovic, sta per visitare Milano. Anche se non è certo che Cardinale incontrerà la squadra o Ibrahimovic, è chiaro che il suo ruolo sarà cruciale nelle decisioni future. Molti tifosi invocano il ritorno di Ibrahimovic come leader carismatico e figura chiave per cambiare il corso della stagione. Tuttavia, la decisione dovrà essere attentamente ponderata poiché potrebbe influenzare l’immagine del progetto.

Le partite chiave con Psg e Lecce

Le prossime due partite, contro il Psg in Champions League e il Lecce in Serie A, saranno fondamentali per il destino di Pioli. Due vittorie riporterebbero il Milan in corsa per gli ottavi di Champions e lo accorcerebbero le distanze con l’Inter in campionato. Al contrario, due sconfitte porterebbero il club in una situazione di crisi più profonda. La squadra deve rispondere al di là dei risultati e dimostrare di credere nel progetto.

La pressione sui giocatori

In questa difficile situazione, i giocatori parlano tra loro e cercano soluzioni. Non c’è una congiura anti-Pioli, ma è evidente uno smarrimento nella squadra. Pioli ha preso alcune decisioni nelle ultime settimane che non hanno pagato, e ha ammesso di avere responsabilità nelle recenti sconfitte. La squadra deve ora mostrare carattere e determinazione per superare questa fase complicata.

Il futuro del Milan

Il Milan sta attraversando una fase critica con una serie di sfide importanti davanti a sé. La dirigenza, la squadra e gli allenatori dovranno lavorare insieme per superare questa crisi e continuare a perseguire i loro obiettivi stagionali. Come dimostrano esempi del passato, il calcio può riservare sorprese e il futuro del Milan sarà determinato da come la squadra affronterà le sfide che ha di fronte.

“IN CAMPO CON FLAVIO; ATALANTA-INTER 1-2: PARTITA PIENA DI EPISODI AL GEWISS

‘In campo con Flavio’ Barcellona-Real Madrid 1-2: rimonta incredibile dei Blancos

‘In campo con Flavio’ Barcellona-Real Madrid 1-2: rimonta incredibile dei Blancos

‘In campo con Flavio’ Barcellona-Real Madrid 1-2: rimonta incredibile dei Blancos

LaLiga Giornata 11 di 38

Oggi, alle 16:15, si è giocato El Clasico. Nello stadio del Barcellona si respirava aria di partita con tanti gol e spettacolo. Il Barcellona oggi ha schierato in campo molti giovani, tra cui Fermin, un nuovo innesto dalla cantera blaugrana. Poi Gavi, che ormai ha già esperienza in prima squadra, Baldè, che è ormai entrato negli undici di Xavi, ed infine anche Lamine Yamal, al posto di Cancelo.

Le due squadre, nei primi 6 minuti, prendono le proprie posizioni in campo e si studiano a vicenda. Ma il Barcellona, dopo pochi minuti, colpisce subito i Blancos. Su un filtrante murato da parte di Torres, Tchouameni, Alaba e Rudiger non si capiscono e lasciano che Gundogan passi in mezzo a loro. Quest’ultimo, con una buona dose di fortuna, mette dentro la rete dell’1-0, battendo Kepa con un tunnel.

Partita che, dopo il vantaggio blaugrana, si gioca principalmente a centrocampo, però, al 16′, Fermin dopo una bella azione coglie il palo, il primo del match per il Barca.
Il Real Madrid continua costantemente a provarci, impegnando numerose volte la difesa del Barca, ma senza ottenere i risultati. Finisce sull’1-0 il primo tempo.

La partita ricomincia ed i blaugrana creano subito un’importante occasione: da un corner battuto da Gundogan salta più in alto di tutti Martinez, che, con un colpo di testa, colpisce in pieno il palo. Ma non è finita qui perchè, dopo il legno, Araujo si avventa sul pallone, lo calcia, ma Kepa si oppone perfettamente. Ci sono altre occasioni per il Real, principalmente scaturite da Vinicius, che trova due volte la perfetta opposizione di Ter Stegen.

Al 68′, dopo un calcio d’angolo messo fuori da Gavi di testa, Bellingham controlla la palla, se la sposta e tira fuori dal cilindro una magia su cui Ter Stegen non può arrivare. Quindi risultato, ora, che è sull’1-1. Le due squadre ci provano con la stessa intensità, visto che sono sul punteggio di parità. Le occasioni più importanti le produce il Barca con Lewandowski e Yamal.

Ma quando la partita sembra finita, Carvajal arriva sul fondo, mette il cross, deviato da Modric che, involontariamente, serve Bellingham, il quale, con un tunnel, trafigge Ter-Stegen, facendo impazzire il settore ospiti. Dopo 4 minuti di recupero, poi diventati 6, il signor Manzano fischia la fine di un Clasico combattutissimo, giocato fino all’ultima goccia di sudore.

Blaugrana che partono con una marcia in più nei primi 45′, ma nel secondo tempo è tutta una altra partita. Il Real Madrid vede la luce in fondo al tunnel ed ottiene i 3 punti allo scadere.A mio avviso, il Real Madrid si è sempre fatto vedere in campo, a differenza del Barcellona, che nel secondo tempo è sparito. Quindi, il Real Madrid ha meritato sin dal primo minuto la vittoria.

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ ROMA-MONZA: PARTITA RISOLTA NEL FINALE ALL’OLIMPICO

La delusione di Bonucci: panchina contro il Napoli e il confronto con il tecnico

La delusione di Bonucci: panchina contro il Napoli e il confronto con il tecnico

La delusione di Bonucci: panchina contro il Napoli e il confronto con il tecnico

da corrieredellosport.it

Nella sfida di Champions League tra l’Union Berlino e il Napoli, l’assenza di Leonardo Bonucci dalla formazione titolare ha scatenato non solo discussioni tra i tifosi. Ma anche una reazione furiosa da parte del giocatore. La squadra tedesca ha perso 1-0 contro il Napoli, e questa esclusione ha sollevato domande sul rapporto tra Bonucci e il tecnico Urs Fischer.

La decisione di Urs Fischer di schierare Diogo Leite al posto di Bonucci sia in questa partita che in un incontro di Bundesliga contro lo Stoccarda ha lasciato il difensore italiano perplesso e insoddisfatto. La sua reazione alla panchina è stata quella di cercare un confronto con il tecnico dopo la partita. Per capire le ragioni di questa scelta.

Bonucci, ex giocatore della Juventus, è stato un elemento chiave nella difesa dell’Union Berlino nelle ultime partite di Champions League. Inclusa quella persa al 94′ contro il Real Madrid, in cui ha giocato fino all’ultimo minuto. Anche in Bundesliga, Bonucci era stato titolare in tre partite consecutive fino all’incontro con lo Stoccarda.

Tuttavia, la recente esclusione dalla formazione titolare contro il Napoli ha lasciato Bonucci perplesso e deluso. Vorrebbe comprendere se sta lavorando in linea con le aspettative del tecnico e se ancora gode della fiducia del club. La sua richiesta di confronto con il tecnico riflette la sua determinazione a chiarire la situazione e a cercare di capire quale sia il suo futuro nella squadra tedesca.

Questo episodio mette in evidenza l’importanza della comunicazione tra i giocatori e lo staff tecnico. E come le decisioni sulla formazione titolare possano influenzare il morale e la fiducia dei calciatori. Bonucci, un veterano del calcio, cerca di capire come contribuire al successo della sua squadra e se ci siano eventuali punti di miglioramento nel suo modo di giocare.

La vicenda dell’esclusione di Bonucci e il suo confronto con il tecnico rimangono uno dei temi caldi nella stagione dell’Union Berlino, e sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi incontri.

GIANCARLO PADOVAN DURISSIMO SU MOURINHO A ROMA: “QUANDO LO STILE ROVINA LA SOSTANZA”

Giancarlo Padovan durissimo su Mourinho a Roma: “Quando lo stile rovina la sostanza”

Giancarlo Padovan durissimo su Mourinho a Roma: “Quando lo stile rovina la sostanza”

Giancarlo Padovan durissimo su Mourinho a Roma: “Quando lo stile rovina la sostanza”

da calciomercato.com

Nella giornata di oggi, il noto giornalista Giancarlo Padovan, sul sito calciomercato.com, ha espresso la sua opinione sui fatti di Roma-Monza. Ecco un riassunto del suo pensiero:

José Mourinho è senza dubbio uno degli allenatori più noti e carismatici del mondo del calcio. La sua carriera è costellata da successi e da un certo tipo di carisma che lo ha reso un personaggio amato e odiato, ma sempre molto discusso. Tuttavia, negli ultimi tempi, il suo comportamento sembra aver superato una soglia di sopportabilità, anche per coloro che in passato lo hanno ammirato. In particolare, il suo passaggio alla Roma sembra aver portato alla luce una serie di comportamenti che stanno minando la sua reputazione.

Sceneggiate e Maleducazione: Quando il Carattere Prevale sulla Professionalità

L’episodio più recente che ha suscitato scalpore è avvenuto durante la partita contro il Monza. Mourinho ha reagito in modo esagerato al gol della Roma, rivolgendo gesti e parole offensive alla panchina avversaria. Inoltre, poco prima della fine del recupero, ha simulato un gesto di chiacchierata e poi di lamentele, cosa che ha portato all’espulsione da parte dell’arbitro. Questi comportamenti sono stati giudicati non solo poco professionali, ma anche maleducati.

Un’Allenatore di Prestigio, ma con un Problema di Comportamento

Mourinho è stato uno degli allenatori di maggior successo nel calcio mondiale, con ventisei trofei vinti in carriera. Ha avuto successo anche in squadre dove il trionfo mancava da decenni, come la Roma. La sua reputazione è stata costruita su una miscela di carisma e abilità. Tuttavia, il suo comportamento eccessivo e maleducato sta mettendo a rischio il suo prestigio.

Una Questione di Etica e Rispetto

L’atteggiamento di Mourinho non riguarda solo il suo stile, ma solleva questioni etiche e di rispetto. Manca di rispetto ai suoi colleghi, come nel caso di Raffaele Palladino, e sembra disposto a scambiare il suo prestigio per ottenere tre punti in modo rumoroso. Questo atteggiamento non è degno di un allenatore di alto livello.

Rovinare una Grande Storia con Piccolezze

È importante chiedersi se valga davvero la pena rovinare una grande storia, come quella di Mourinho nel calcio, per via di comportamenti poco appropriati. L’allenatore portoghese dovrebbe riflettere su come il suo stile influisce sulla sua reputazione e sul rispetto che si deve ai colleghi e agli avversari.

In conclusione, mentre Mourinho continua a ottenere risultati sul campo, il suo comportamento maleducato e le sue sceneggiate stanno oscurando la sua grande storia nel calcio. Sarebbe auspicabile che l’allenatore riflettesse sulle conseguenze del suo comportamento e cercasse di recuperare la professionalità che ha caratterizzato i suoi anni d’oro.

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ ROMA-MONZA: PARTITA RISOLTA NEL FINALE ALL’OLIMPICO

‘In campo con Flavio’ Roma-Monza: partita risolta nel finale all’Olimpico

‘In campo con Flavio’ Roma-Monza: partita risolta nel finale all’Olimpico

‘In campo con Flavio’ Roma-Monza: partita risolta nel finale all’Olimpico

Serie A Giornata 9 di 38

Oggi, alle 12:30, all’Olimpico di Roma, si è giocata Roma-Monza. Una partita che, per la Roma, sembrava facile ma, in realtà, non lo era, infatti i brianzoli sorprendono ma non riescono comunque a vincere.

Inizia la partita con ritmi leggermente bloccati, dove la Roma ed il Monza si studiano e prendono le proprie posizioni in campo. Prima occasione che arriva al 37′ con Belotti, che raccoglie il pallone dopo un rimpallo con una finta e poi mette il cross sulla testa di Aouar. Quest’ultimo schiaccia di testa ma trova l’opposizione di un Di Gregorio perfettamente coordinato e che si oppone con un balzo felino.

Al 33′, D’Ambrosio (già ammonito) commette fallo su Belotti fermandone la ripartenza. Ayroldi, quindi, estrae il secondo giallo e il brianzolo va in anticipo sotto la doccia. Alla fine del primo tempo c’è un altra occasione per la Roma su cui Di Gregorio si fa trovare pronto e respinge con i piedi in angolo. Termina così la prima frazione di gioco.

Secondo tempo che inizia decisamente con un altro passo delle due squadre. Infatti, la prima delle tante occasioni brianzole la crea Colpani. Il trequartista, con un bellissimo tiro a giro, fa tremare l’Olimpico scheggiando il palo. Altra occasione per il Monza che, dopo un contropiede da manuale, con Birindelli, si presenta fuori area e scarica un destro. Rui patricio è bravissimo a neutralizzare, meritandosi uno scroscio di applausi provenienti dalle tribune.

Ora tocca alla Roma che, alla prima occasione nitida, si rende subito pericolosa cogliendo l‘incrocio dei pali con Lukaku. Dopo il legno giallorosso, il Monza bussa ancora una volta alla porta di Rui Patricio. Il portoghese, però, si fa trovare pronto e blocca la conclusione potente di Birindelli.

Roma che, nel finale, alza il baricentro. All’87’ minuto, arriva un palo clamoroso colto da Azmoun e, al 90′, dopo una mischia in area, la spunta El Shaarawy che, col destro, trafigge Di Gregorio e trova il gol dell’1-0 giallorosso. Potentissimo l’urlo del’Olimpico a cui io, da spettatore, ho contribuito ad alzare idecibel già altissimi.

Dopo un brivido nel finale, Ayroldi fischia la fine di un match soffertissimo per i giallorossi, beffardo per i brianzoli. Oggi è stata anche la prima volta allo stadio per il mio cuginetto Nicolò. Grazie per la lettura, ci vediamo alla prossima partita.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ LAZIO-ATALANTA: UN BIG MATCH TUTTO DA VIVERE 

EDITORIALE – Calcio doping e scommesse: ecco come la penso

EDITORIALE – Calcio doping e scommesse: ecco come la penso

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Opinioni su Serie A e dintorni

In queste ultime, roventi settimane calcistiche è stata scritta una pagina nera della storia del calcio, che speriamo venga ‘strappata’ presto. I calciatori non stanno prendendo esempio dai loro ‘padri’, come Messi, Ronaldo, Maradona e Pelè. Loro pensavano al calcio come ad una passione e un divertimento. Di certo, non sentivano il peso delle prestazioni (e del portafoglio).

Da amante di questo sport e da calciatore in erba, posso dirmi molto deluso dal comportamento di questi ragazzi. Sì, sono deluso perché non me l’aspettavo. Non me l’aspettavo perché stiamo parlando di professionisti giovanissimi e, quindi, con molta carriera davanti. Perché, dunque, pensare al gioco d’azzardo o ricorrere al doping? Potevano ambire ad un futuro proficuo e pieno di emozioni, invece si sono rovinati da soli e nel momento cruciale del loro percorso sportivo. Potevano prendere il volo verso le prime conquiste, verso i primi trofei e, invece, è andata diversamente.

“IN CAMPO CON FLAVIO” LAZIO-ATALANTA: UN BIG MATCH TUTTO DA VIVERE

De Laurentiis smentisce le voci su Conte e svela un inatteso colpo di scena su Osimhen

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De Laurentiis smentisce le voci su Conte e svela un inatteso colpo di scena su Osimhen

da gazzetta.it

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha affrontato le voci che circolavano riguardo ai presunti contatti con l’allenatore Antonio Conte e alla situazione contrattuale dell’attaccante Victor Osimhen. In una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio. L’obiettivo di De Laurentiis era chiarire la posizione del club in un momento complesso per la squadra.

Il presidente ha iniziato la conferenza sottolineando l’importanza di una posizione chiara e definita, affermando che le scelte fatte questa estate sono state di sua responsabilità. Ha ammesso che sono stati commessi degli errori, ma ha ribadito il sostegno all’allenatore Rudi Garcia, definendo il cambiamento di guida “traumatico”. De Laurentiis ha affermato che le voci riguardo a un possibile licenziamento di Garcia sono inopportune e dannose per il morale della squadra.

De Laurentiis ha anche elogiato la direzione sportiva del club, confermando il suo buon rapporto con i principali dirigenti. Ha sottolineato che il ruolo  di Cristiano Giuntoli non fu fondamentale nel processo di selezione dei giocatori. E ha dichiarato che le trattative con Victor Osimhen per il rinnovo del contratto sono attualmente in stallo. Ha ammesso che, sebbene sia sempre stato sereno con Osimhen, è necessario che entrambe le parti siano d’accordo per il rinnovo.

Il presidente ha poi parlato della sua presenza costante a Castel Volturno, il centro di allenamento del Napoli, negli ultimi giorni. Ha spiegato di essere tornato vicino alla squadra per fornire serenità e ha esortato a prendere decisioni con calma e senza fretta. De Laurentiis ha dichiarato che la squadra del Napoli è una realtà in continua evoluzione, che richiede cure quotidiane per funzionare senza intoppi. Ha anche rivelato di aver avuto colloqui individuali con i giocatori. Per ascoltarne le opinioni in un ambiente più aperto rispetto a un discorso collettivo.

TONALI E IL CASO SCOMMESSE: UN PATTEGGIAMENTO IMMINENTE, NESSUN DEBITO E UN PROBABILE ANNO DI STOP IN VISTA

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