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In campo con Flavio: cronaca di una corsa Scudetto all’ultimo respiro

In campo con Flavio: cronaca di una corsa Scudetto all’ultimo respiro

In campo con Flavio: cronaca di una corsa Scudetto all’ultimo respiro

In campo con Flavio: cronaca di una corsa Scudetto all’ultimo respiro

Serie A

È ufficialmente terminato il campionato di Serie A 2024/2025, una stagione ricca di emozioni e soprattutto di colpi di scena, come la clamorosa rimonta della Roma di Ranieri. Impossibile non citare anche il pirotecnico 4-4 tra Juventus e Inter.

Ma l’ultima giornata di quest’anno non è stata affatto una passerella per le riserve. Anzi, i titolari di ogni squadra sono stati chiamati a dare tutto nell’ultimo sforzo utile per raggiungere i rispettivi obiettivi.

È stata la giornata dei verdetti: lo Scudetto tra Napoli e Inter, la Champions tra Juventus e Roma, l’Europa/Conference tra Lazio e Fiorentina, e la salvezza tra Lecce, Parma, Venezia ed Empoli.

In ordine cronologico, venerdì si sono giocati i due scontri chiave per lo Scudetto — Napoli-Cagliari e Como-Inter — con l’ipotesi di spareggio che aleggiava come possibilità clamorosa. Il Napoli sapeva di avere in pugno il tricolore, il quarto della sua storia, il secondo negli ultimi tre anni. L’Inter, invece, impegnata a Como, sapeva di aver compromesso tutto con il pareggio casalingo contro la Lazio nella giornata precedente, ma conservava ancora un filo di speranza.

Sabato si sono disputate due partite ininfluenti ai fini della classifica finale: Bologna-Genoa e Milan-Monza. Il Bologna, forte della vittoria in Coppa Italia, è già certo della qualificazione alla prossima Europa League. Il Genoa ha centrato la salvezza con diverse giornate d’anticipo. Il Milan, reduce da una stagione fallimentare (fuori dalla Champions ai playoff con il Feyenoord, finale persa in Coppa Italia, ottavo posto in campionato), ha chiuso la stagione con una vittoria per 2-0 contro il già retrocesso Monza. Contestazioni accese da parte dei tifosi rossoneri, ma a segno sono andati Gabbia e Joao Felix (al secondo gol consecutivo).

Domenica è stata la giornata dei verdetti salvezza ed europei. In contemporanea si sono giocate Atalanta-Parma, Lazio-Lecce, Empoli-Verona, Torino-Roma, Venezia-Juventus e Udinese-Fiorentina.

L’Atalanta, già certa della Champions da due settimane, ha salutato i tifosi a Bergamo ma è stata sconfitta dal Parma, che ha ribaltato un 2-0 in uno spettacolare 2-3. Protagonista una doppietta lampo di Maldini al 22’ e al 23’, ma nel secondo tempo il Parma ha reagito con i gol di Hainaut e la doppietta di Ondrejka, una delle rivelazioni del mercato di gennaio.

A Roma, la Lazio ha perso in casa contro il Lecce per 0-1. Gol di Coulibaly al 39’, poi espulsione di Pierotti al 45’, ma i biancocelesti non sono riusciti a pareggiare. La sconfitta li condanna al settimo posto: fuori da ogni coppa europea. Un fallimento sportivo. Il Lecce, invece, si salva con un’impresa.

Lo scontro diretto salvezza tra Empoli e Verona si è chiuso con la vittoria per 1-2 degli scaligeri. Dopo il vantaggio di Serdar e il pareggio di Fazzini, è stato Bradarić a segnare di testa il gol salvezza al 69’. L’Empoli retrocede dopo un ottimo inizio di stagione, ma fatale è stato lo scontro diretto perso all’ultima giornata.

In chiave Champions, la Juventus ha espugnato Venezia per 2-3. Sotto 1-0 per il gol di Fila, la Juve ha ribaltato il risultato in sei minuti con Yıldız e Kolo Muani. Nella ripresa Haps ha pareggiato, ma un rigore trasformato da Locatelli dopo un fallo su Nicolussi Caviglia ha riportato i bianconeri in vantaggio. La Juve chiude così tra le prime quattro.

La Roma, invece, deve accontentarsi dell’Europa League. A Torino, i giallorossi hanno battuto i granata con i gol di Paredes su rigore e Saelemaekers. Il Torino è apparso spento, già salvo, senza motivazioni.

In Conference League va la Fiorentina, che vince 2-3 in casa dell’Udinese. Dopo il vantaggio friulano con Lucca, espulsione di Bijol al 39’, pareggio di Fagioli al 46’, vantaggio viola con Comuzzo, pareggio momentaneo di Kabasele e gol decisivo di Moise Kean all’82’. La Viola parteciperà per il quarto anno consecutivo alla Conference League, cercando finalmente la vittoria dopo due finali perse e una semifinale.

Il Napoli ha chiuso la “giornata Scudetto” battendo il Cagliari per 2-0. Gol magnifici: una sforbiciata di Scott McTominay, vera rivelazione della stagione, e una prodezza fisica di Romelu Lukaku, che con una progressione travolgente ha firmato il raddoppio. Festa scudetto in città e pullman scoperto per le vie di Napoli. A sorpresa, De Laurentiis ha annunciato l’operazione Kevin De Bruyne: il belga dovrebbe arrivare a parametro zero dopo l’addio al Manchester City.

L’Inter ha fatto il suo dovere vincendo 0-2 a Como con le reti di De Vrij e Correa, ma il pareggio della settimana precedente con la Lazio si è rivelato fatale.

Genoa vittorioso a Bologna per 1-3, con doppietta del giovane Venturino e gol di Vitinha. Orsolini aveva accorciato le distanze al 64’, ma i rossoblù hanno confermato tutto il potenziale del loro talento emergente.

Scendono in Serie B Monza, Venezia ed Empoli. Promosse in A Pisa, Sassuolo e la vincente della finale playoff Spezia-Cremonese.

In Champions League vanno: Napoli, Inter, Atalanta, Juventus.
In Europa League vanno Roma e Bologna.
Infine, in Conference League va la Fiorentina.

Appuntamento ora a sabato per la finale di Champions League tra Inter e PSG. La Serie A tornerà, come sempre, ad agosto.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO – 37ª GIORNATA di SERIE A: TUTTO ANCORA APERTO

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‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

Nations League

Si sono giocati i quarti di finale di Nations League tra Spagna e Olanda, Danimarca e Portogallo, Croazia e Francia, ma soprattutto Italia-Germania.
Ovviamente, per gli Azzurri si tratta di una doppia sfida molto impegnativa, ma lo stesso vale per i tedeschi, storicamente.

I tedeschi si presentano alla doppia sfida con numerose assenze, tra cui spiccano Wirtz, uno degli astri nascenti del calcio tedesco, Havertz, un giocatore che, dopo tanti anni con rendimento altalenante, sta ritrovando forma e costanza, e Füllkrug, l’attaccante del West Ham che ha realizzato 9 gol in stagione e che avrebbe potuto dare un grande contributo anche in fase difensiva.

La partita di andata, disputata a San Siro, inizia con i tedeschi che schiacciano gli Azzurri in difesa. Gli uomini di Spalletti riescono a giocare solamente di ripartenza, ma dopo il gol di Tonali al 9′ minuto, nato proprio da un contropiede, l’Italia inizia ad avanzare e ad alzare il baricentro.

Bastoni taglia il campo con un lancio millimetrico che raggiunge Barella. Il centrocampista sardo imbuca per Politano, che crossa in mezzo. L’intervento a botta sicura di Kean viene murato da Tah, ma il pallone giunge a Tonali. Il mediano del Newcastle, a porta vuota, insacca alle spalle di Baumann, incolpevole sul gol.

Grande partita dello stesso Tonali, che, oltre alla rete, a centrocampo si distingue per un ottimo lavoro di pressione, riconquista del pallone e tiri pericolosi. L’Italia continua ad attaccare: dopo il gol, arrivato da un lancio lungo, sembra aver acquisito fiducia, costringendo i tedeschi a restare in difesa e impedendo loro di ripartire.

Ancora Tonali, con un tiro da fuori, impensierisce la difesa tedesca, così come Kean, che con un gran tiro al volo trova un altrettanto grande Baumann. Anche l’attaccante della Fiorentina aiuta molto la squadra, subendo falli a centrocampo per farla respirare e rendendosi costantemente pericoloso nelle azioni offensive. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 1-0.

Nel secondo tempo, la Germania effettua due cambi, inserendo Kleindienst e Schlotterbeck, che si riveleranno decisivi. Subito al 49′, Kleindienst segna: il centravanti del Borussia Mönchengladbach stacca tutto solo di testa in area di rigore dopo un cross di Kimmich.

L’Italia subisce ancora un gol di testa, confermando una fragilità difensiva su palle inattive in questa Nations League (quattro gol subiti su cinque da calcio d’angolo o colpo di testa). Dopo il pareggio tedesco, la partita si fa più combattuta: l’Italia cerca Kean, trovando sempre spunti interessanti, mentre la Germania si affida alle imbucate di Musiala e alla superiorità aerea di Kleindienst per impensierire la difesa azzurra.

Ancora da calcio d’angolo, al 76′, passa la Germania: Kimmich crossa nuovamente e questa volta innesca Goretzka, che anticipa tutti sul primo palo e batte Donnarumma. Con l’ingresso di Maldini, l’Italia si rivitalizza: il giocatore dell’Atalanta crea due occasioni pericolose, riaccendendo le speranze dei tifosi azzurri. Tuttavia, nonostante l’assalto finale, l’andata termina 1-2 per la Germania.

L’Italia si è mostrata brillante a tratti, mentre i tedeschi, con una solida organizzazione difensiva e un’efficace capacità di contrattacco, riescono a ribaltare il risultato. Ora hanno un importante vantaggio in vista del ritorno, che si giocherà al Westfalenstadion, stadio dove la nazionale tedesca ha perso solo una volta nella sua storia, contro l’Italia nel Mondiale 2006.

Dopo tre giorni, si gioca il ritorno a Dortmund. Si prevede una partita difficile, ma il primo tempo disputato dagli Azzurri è tra i peggiori mai visti. Sempre sottomessi in difesa, incapaci di avanzare con convinzione, l’Italia non riesce a imporsi sul gioco. La Germania è più forte, lo sappiamo, ma la Nazionale italiana appare totalmente spenta.

Al 30′, Kimmich porta in vantaggio la Germania su rigore, concesso per un fallo di Buongiorno su Kleindienst. Donnarumma intuisce, ma il tiro è troppo angolato. Il secondo gol arriva in modo clamoroso: dopo un colpo di testa di Kleindienst, Donnarumma salva, ma mentre i giocatori italiani protestano con Marciniak per un presunto fallo, la Germania batte rapidamente il calcio d’angolo. Senza portiere e senza marcature, l’Italia concede un gol incredibile a Musiala, che deve solo spingere il pallone in rete.

Al 47′, la Germania cala il tris: Bastoni perde una palla sanguinosa, Barella si fa anticipare da Goretzka e Kimmich serve un cross morbido per Kleindienst, che insacca il 3-0 da pochi passi. Italia annichilita e parziale complessivo di 5-1.

Servirebbe un miracolo, e nella ripresa l’Italia scende in campo con un atteggiamento completamente diverso. Spalletti inserisce Politano e Frattesi per Gatti e Maldini, e subito al 49′ Kean pressa alto, induce all’errore Sané, si invola e segna all’angolino. Gol fondamentale per riaprire il match.

L’Italia continua a soffrire, ma ogni volta che si cerca Kean, la squadra si accende. Al 69′, lo stesso Kean salta Tah e batte Baumann con un destro all’incrocio, firmando il 3-2. Al 74′ viene assegnato un rigore all’Italia, poi revocato dal VAR dopo un On-Field Review.

La partita diventa combattutissima: la Germania crea pericoli, ma si ricompatta bene quando perde palla. Dopo una parata clamorosa di Donnarumma su punizione di Kimmich e un colpo di testa pericoloso di Bisseck, al 95′ l’Italia ottiene un rigore per un tocco di mano di Mittelstädt. Raspadori trasforma spiazzando Baumann, fissando il risultato sul 3-3.

Nonostante l’assalto finale, l’Italia non riesce a completare la rimonta. Il parziale complessivo è di 5-4 per la Germania, che passa con qualche sofferenza e affronterà il Portogallo in semifinale.

L’Italia esce dalla Nations League e ora dovrà concentrarsi sulle Qualificazioni ai Mondiali 2026, dove affronterà Estonia, Israele, Norvegia e Moldavia nel Gruppo I. Resta il rammarico per un primo tempo disastroso: con un atteggiamento più combattivo sin dall’inizio, il risultato sarebbe potuto essere diverso.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – GASPERINI ALLA ROMA: IL TECNICO GIUSTO PER TORNARE A VINCERE?

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‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

Serie A

In questi ultimi giorni si è parlato del profilo di Gasperini come possibile nuovo allenatore della Roma.

Come affermato nelle recenti interviste, Ranieri non allenerà più, ma si concentrerà sul ruolo di dirigente della squadra giallorossa.

Si sono valutati diversi profili, tra cui quello di Farioli, poi scartato dalla dirigenza, e di Allegri, che però non sembra entusiasta della piazza. Il nome più ricorrente, tuttavia, è quello di Gasperini.

Il tecnico dell’Atalanta ha annunciato in conferenza stampa che non rinnoverà il contratto con i bergamaschi e che sarà pronto a sposare un nuovo progetto se gli verrà proposto.

L’allenatore di Grugliasco ha allenato, tra le altre squadre, l’Inter e la Juventus Primavera. Si è fatto notare dall’Atalanta ai tempi della sua esperienza al Genoa.

Alla guida della squadra bergamasca ha conquistato un’Europa League lo scorso anno, ma soprattutto ha reso nuovamente competitiva un’Atalanta che negli anni precedenti aveva vissuto momenti difficili, tra cui la retrocessione in Serie B.

Gasperini è riuscito a riportare l’Atalanta in Champions League e, soprattutto, a farle vincere un trofeo. A maggio 2024, la sua squadra ha battuto il Bayer Leverkusen, che fino a quel momento non aveva mai perso in stagione, imponendosi con un netto 3-0 grazie a una tripletta di Lookman.

A mio avviso, Gasperini è l’uomo giusto per la panchina della Roma.

Il tecnico ex Genoa potrebbe rivitalizzare alcuni giocatori che hanno disputato una stagione deludente, come Dovbyk. Infatti, è riuscito a trasformare Mateo Retegui da semplice attaccante a capocannoniere della Serie A, con ben 22 reti in campionato.

Uno dei giocatori più in difficoltà nella Roma è Pellegrini. Gasperini, nella sua Atalanta, ha spesso utilizzato un trequartista dietro la punta, come De Ketelaere o Lookman, e potrebbe replicare questo schema anche in giallorosso.

Alla Roma potrebbe valorizzare anche il lavoro a centrocampo di Paredes, paragonabile a quello di De Roon, e gli strappi di Ederson, assimilabili a quelli di Kone.

Dunque, ribadisco: a mio avviso, Gasperini può essere l’uomo giusto per la panchina giallorossa. Potrebbe dare una svolta alla mediocrità in cui la squadra naviga da qualche anno, aiutandola a vincere trofei e magari a tornare in lotta per la Champions League o addirittura per lo Scudetto, come già fatto con l’Atalanta.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – THIAGO MOTTA E LA JUVE: UN MATRIMONIO GIA’ AL CAPOLINEA?

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‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

Serie A

Al Gewiss Stadium di Bergamo si è giocata Atalanta-Inter, uno scontro diretto fondamentale per le due squadre, che con una vittoria avrebbero potuto mettere la freccia per lo Scudetto.

L’Atalanta ha un calendario non troppo favorevole, con all’orizzonte le sfide contro Fiorentina, Lazio, Bologna, Roma e Milan. Per l’Inter, invece, il calendario appare più vantaggioso e, con una vittoria, potrebbe mettere quasi un’ipoteca sullo Scudetto. Inoltre, il Napoli è  fermato dal Venezia fuori casa sullo 0-0, rendendo questa gara un’occasione ancora più ghiotta.

La partita inizia subito in modo combattuto, con le due squadre che lottano su ogni pallone, spinte anche dall’ambiente caldissimo di Bergamo. Gasperini, come di consueto, punta sul pressing alto per indurre gli avversari all’errore, ma Inzaghi lo intuisce subito e sceglie di costruire poco dal basso, scavalcando la linea di difesa con lanci lunghi diretti all’attaccante, che poi fa sponda.

All’8’ proprio questa giocata porta al palo di Thuram: rilancio di Sommer, sponda di Lautaro, filtrante di Mkhitaryan per Thuram, che tutto solo davanti a Carnesecchi colpisce il palo interno. L’Atalanta sale in cattedra con un buon giro palla, cercando di innescare Retegui. Le occasioni per Pasalic ed Ederson mettono in difficoltà la difesa dell’Inter, ma il risultato resta fermo sullo 0-0. Le due squadre mantengono un ritmo alto e annullano il pressing avversario con scambi rapidi. Il primo tempo si chiude senza reti.

Al 50’ la partita viene momentaneamente sospesa per un problema a un tifoso nel settore ospiti. Dopo circa quattro minuti di stop, si riprende con un calcio d’angolo per l’Inter. Calhanoglu batte, Carlos Augusto svetta di testa e segna, lasciato colpevolmente solo. Grave errore difensivo per l’Atalanta, con Gasperini visibilmente furioso per la mancata marcatura sull’ex Monza.

L’Atalanta prova a reagire e aumenta la pressione, ma la difesa dell’Inter regge bene. Dumfries ferma le incursioni di Bellanova, Carlos Augusto contiene Lookman, mentre Acerbi e Bastoni neutralizzano Retegui, Pasalic e poi De Ketelaere.

All’81’ accade un episodio chiave: Ederson viene ammonito per proteste, poi applaude ironicamente l’arbitro. Un tempo questo comportamento avrebbe portato al rosso diretto, ora equivale a un secondo giallo, quindi il centrocampista brasiliano viene espulso.

Con l’Atalanta in dieci uomini, l’Inter sfrutta la velocità di Thuram per ripartire. All’87’ arriva il raddoppio: l’Atalanta è ormai spaccata in due e Barella serve un pallone perfetto per Lautaro, che da vero bomber batte Carnesecchi e chiude il match.

Nel finale c’è tempo per l’espulsione di Bastoni e per un gol clamoroso sbagliato da Frattesi. Dopo 11 minuti di recupero, l’Inter porta a casa una vittoria pesantissima. Ora vola a +6 sull’Atalanta e a +3 sul Napoli, mettendo il turbo nella corsa Scudetto.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – FIORENTINA-JUVE: ALTRO KO BIANCONERO

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‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

Serie A

All’Artemio Franchi di Firenze si è giocata Fiorentina-Juventus, una partita che alla vigilia si prospettava combattuta, dato che era uno scontro diretto per le zone calde dell’Europa.

Con tre punti, la Fiorentina accorcerebbe sulla Roma, vincente in casa con il Cagliari, e supererebbe il Milan. Lato Juve, invece, una vittoria potrebbe essere fondamentale per accelerare la corsa al 4º posto, ora molto più contesa e piena di squadre.

Palladino sceglie di schierare la formazione tipo, mentre Thiago Motta lascia fuori Conceição e Cambiaso. Ci si aspettava una Fiorentina più offensiva rispetto alla Juventus, e questo segnale arriva fin da subito.

La Juventus, come avviene spesso nelle squadre di Thiago Motta, costruisce dal basso, ma così facendo perde molti palloni, rischiando di mandare in porta la Viola, che davanti ha fisico con Kean e qualità e velocità con Gudmundsson.

Al primo angolo del match, al 15’, la Viola trova il gol. Dopo una respinta in area, sul pallone arriva Gosens, il più lesto di tutti, che con un tiro deviato la mette alle spalle di un incolpevole Di Gregorio.

Non passano nemmeno due minuti dal gol del tedesco che la Fiorentina raddoppia. Fagioli, ex della partita oltre a Vlahovic, che però siede in panchina, mette in porta con l’esterno Mandragora. Il numero 28, con un tiro a incrociare angolatissimo, riesce a insaccarla, mandando in estasi il popolo viola e aumentando ancora di più la contestazione tra i tifosi bianconeri, che già nella sfida contro l’Atalanta, dopo il quarto gol, avevano svuotato la Curva Sud.

Ora la Fiorentina gestisce il possesso, cercando di far scorrere i secondi per andare negli spogliatoi e rifiatare. Dopo una punizione dal limite di Koopmeiners finita alta, termina la prima frazione di gioco.

Sembra non essere cambiato nulla tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, con la Fiorentina che continua a spingere e la Juventus che si rende protagonista di iniziative offensive timide, se non del tutto assenti.

Dopo nemmeno 10 minuti della ripresa, la Fiorentina cala il tris. Ancora Fagioli serve Gudmundsson, che scaglia un gran destro da ottima posizione e infila all’angolino, dove Di Gregorio non può arrivare.

Poco dopo segna anche Kean, ma è in offside. La Juventus prova a rendere meno amara la sconfitta con qualche filtrante per Kolo Muani, ma nulla da fare.

Lo stesso francese, che ha rubato il posto a Vlahovic, non segna da febbraio e la sua assenza nei tabellini pesa molto sulla squadra di Thiago Motta, perché con i suoi gol riusciva a decidere la maggior parte delle partite.

Piove sul bagnato in casa Juve, dato che all’86’ si fa male Cambiaso, ancora alla caviglia: un altro stop per lui.

Finisce così, 3-0. Una partita in cui la Juventus si è mostrata impotente, mentre la Fiorentina è stata dominante in tutti gli aspetti. Zero gol fatti nelle ultime due gare, sette subiti: dati che parlano da soli.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ –  IL RITORNO DEGLI OTTAVI DELLE COPPE EUROPEE DELLE ITALIANE

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‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

Competizioni UEFA

In questa settimana, sempre tra martedì e giovedì, si sono giocati i ritorni di Champions, Europa e Conference League.

In Champions, l’Inter è stata sorteggiata contro il Feyenoord. L’andata l’ha portata a casa per 0-2 al De Kuip, mentre al ritorno ha vinto 2-1 a San Siro, grazie ai gol di Thuram e Calhanoglu su rigore, confermando una qualificazione già praticamente ipotecata.

In Europa League, invece, hanno giocato Roma e Lazio.
I giallorossi non sono riusciti a passare il turno al San Mamés contro il Bilbao. La partita è  chiaramente condizionata dall’espulsione di Hummels all’11’, che ha spianato la strada all’Athletic. Grazie alla doppietta di Nico Williams e al gol di Berchiche, i baschi sono riusciti a passare il turno, rendendo inutile il rigore di Paredes nel finale.

La Lazio, invece, che aveva vinto all’andata contro il Viktoria Plzen in trasferta, dopo una partita finita in nove uomini e con un gol segnato al 98’, è riuscita a difendere il risultato. Nonostante il gol di Sulc al 52’, la Lazio ha trovato il pareggio con Romagnoli, che ha segnato il terzo gol in tre partite. Grazie alla vittoria in terra ceca, i biancocelesti sono riusciti a qualificarsi.

Diversa, invece, la situazione al Franchi. La Fiorentina doveva ribaltare il KO per 3-2 subito in Grecia. Partendo subito forte, la Viola ha segnato due gol nei primi 24 minuti, ribaltando il risultato. La chiude poi Kean al 75’, rendendo inutile, come successo alla Roma, il rigore di Ioannidis all’81’.

L’Inter, ai quarti di finale, affronterà il Bayern Monaco, che ha battuto il Bayer Leverkusen 3-0 all’andata e 2-0 al ritorno. Sarà una sfida difficilissima per i nerazzurri, che dovranno mostrare tutte le loro qualità, soprattutto all’andata, che si giocherà all’Allianz Arena.

La Lazio, invece, affronterà il Bodo Glimt, una partita comunque ostica, dato che la squadra norvegese gioca su un campo sintetico. Tuttavia, il confronto è altamente alla portata dei biancocelesti.

La Fiorentina, in Conference League, affronterà il Celje. La squadra slovena ha fatto la storia, diventando la prima squadra slovena ad approdare ai quarti di finale di una coppa europea. Anche questa è una sfida ampiamente alla portata, che potrebbe portare la Fiorentina a giocare per la terza volta consecutiva la semifinale di Conference League.

Sono quindi passate ai quarti Inter, Fiorentina e Lazio, una per competizione, mentre la Roma è fuori, eliminata dall’Athletic Bilbao.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – JUVE-ATALANTA: BIANCONERI SURCLASSATI ALLO STADIUM

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‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

Serie A

Allo Juventus Stadium di Torino si è giocata Juventus-Atalanta, una partita con vista scudetto, data la ridotta distanza su Inter e Napoli per entrambe le squadre.

Thiago Motta schiera tutti i titolari, con Conceição ancora indisponibile, mentre Gasperini sceglie Cuadrado al posto di De Ketelaere, viste le brutte prestazioni del belga.

Ci si aspetta una partita combattuta e con tanti gol. Fin dai primi minuti, si capisce che l’Atalanta pressa alta la Juventus, costringendola a perdere palla. In fase di impostazione, i bianconeri non hanno grande qualità tecnica e soffrono il pressing forte sugli appoggi e più lieve sul portatore di palla, andando spesso in difficoltà.

Quando la Juve riesce a salire, lo fa con lanci lunghi per innescare la fisicità di Kolo Muani, che deve ancora ritrovare la forma delle prime partite. L’Atalanta, invece, quando recupera palla nella propria trequarti, cerca subito Retegui, sempre leggermente più avanzato rispetto ai compagni.

I bergamaschi creano due occasioni importanti con Zappacosta e Lookman. Il terzino sinistro è particolarmente in forma e, in fase di costruzione, l’Atalanta si affida spesso a lui, che cerca il passaggio lungo linea o la palla rasoterra per Retegui.

Gli uomini di Thiago Motta non riescono a superare la metà campo, bloccati dalla linea di centrocampo dell’Atalanta, che crea superiorità numerica in pressing e impedisce ai bianconeri di servire Kolo Muani, fin qui quasi impalpabile.

Al 27’, dopo l’ennesima azione offensiva dell’Atalanta, viene assegnato un calcio di rigore. Ederson, dopo un cross ribattuto, ripropone il pallone in mezzo. Djimsiti lo sfiora e la sfera rimbalza sul braccio di McKennie. Il Sig. Sozza non ha dubbi e fischia il penalty. Sul dischetto va Retegui, nonostante il recente errore contro il Torino. L’attaccante incrocia e batte Di Gregorio, segnando il suo 22º gol in campionato e confermandosi capocannoniere.

L’Atalanta continua il suo assalto e, con Lookman, colpisce il palo dopo una deviazione. Sulla ribattuta, Di Gregorio salva il risultato. Il primo tempo si chiude sullo 0-1 tra i fischi dello Stadium.

Ad appena un minuto dall’inizio della ripresa, al 46’, arriva il raddoppio dell’Atalanta. Lookman calcia, Di Gregorio respinge, ma il più lesto sulla ribattuta è De Roon, che appoggia facilmente in rete.

L’olandese ed Ederson offrono una grande prestazione in costruzione: il brasiliano ha provocato il rigore del vantaggio con un cross, mentre De Roon, autore di un prezioso lavoro in mezzo al campo, trova anche la soddisfazione del gol, il quarto in campionato.

Dopo il secondo gol, la Juve prova a reagire alzando il pressing e portandosi in avanti, ma senza mai riuscire a creare pericoli per Carnesecchi e la difesa orobica. Dopo alcuni minuti di tentativi sterili da parte dei bianconeri, l’Atalanta colpisce in ripartenza e chiude i giochi.

Kolasinac si sgancia in avanti e, con un assist di tacco perfetto, mette Zappacosta davanti alla porta. Il terzino non si fa pregare e batte Di Gregorio con un preciso destro sul secondo palo.

La Juventus paga la prestazione negativa di Kolo Muani, quasi mai servito e sostituito al 75’ da Vlahovic. Proprio un errore del serbo porta al poker dell’Atalanta.

Dalla trequarti, Lookman punta l’avversario, si sposta il pallone sul destro e calcia. Il tiro, leggermente deviato, mette fuori causa Di Gregorio e sancisce lo 0-4 finale.

Quella che sembrava una partita equilibrata si trasforma in un dominio assoluto dell’Atalanta, che infligge un pesante poker alla Juventus allo Stadium. I bianconeri, reduci da cinque vittorie consecutive, perdono un match fondamentale.

L’Atalanta, invece, continua a dar fastidio a Napoli e Inter, nonostante i recenti pareggi casalinghi contro Venezia e Cagliari, risultati che pesano non poco nella corsa al vertice.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – LE ITALIANE IN EUROPA: INTER DOMINANTE LAZIO E ROMA VINCENTI NEL FINALE FIORENTINA CHIAMATA ALLA RIMONTA

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‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

Champions League  Europa League Conference League

Tra martedì e giovedì si sono giocati gli ottavi di finale di Champions League, Europa League e Conference League.
In ognuna di queste tre competizioni c’è almeno un’italiana. Nella Champions è rimasta solo l’Inter, che ha affrontato il Feyenoord. In Europa League, le due squadre della Capitale, Roma e Lazio, hanno sfidato rispettivamente l’Athletic Club e il Viktoria Plzen. In Conference resiste la Fiorentina, che ha affrontato il Panathinaikos.

Mercoledì ha giocato l’Inter, in un campo difficile come quello del Feyenoord, il De Kuip.
Ci è passato il Milan recentemente ed è stato eliminato, ci è passata la Roma più volte ma ha sempre faticato a portare a casa il risultato. I nerazzurri non scendono in campo con la formazione titolare: mancano infatti Calhanoglu e Mkhitaryan, due dei tre perni del centrocampo nerazzurro. Manca anche Sommer che, però, ha effettuato un recupero lampo, mettendosi a disposizione già da questa settimana. Tra i pali, dunque, gioca Martinez. Nonostante le assenze e il campo difficile, l’Inter vince per 0-2, con le reti della coppia Thuram-Lautaro. Rete liberatoria per Thuram, che non segnava da tempo, complice anche l’infortunio alla caviglia. Nella ripresa Zielinski sbaglia un rigore, facendoselo parare da Wellenreuther.

Giovedì, invece, hanno giocato le tre rimaste: Roma, Lazio e Fiorentina.
La Viola di Palladino ha affrontato il Panathinaikos, un avversario ostico, che ai playoff ha mostrato le sue qualità con la rimonta in casa contro il Reykjavik. Dopo un inizio shock, con due gol subiti in 19 minuti, la Fiorentina si riprende: Beltrán accorcia un minuto dopo il raddoppio greco, poi Fagioli segna il suo primo gol in maglia viola. A inizio secondo tempo, però, arriva il 3-2 casalingo con la rete di Tete. Finisce 3-2 in Grecia: è tutto nelle mani della Fiorentina, che in casa, davanti ai propri tifosi, dovrà ribaltare il risultato.

Alle 21:00 hanno giocato Roma e Lazio.
La Roma ha affrontato l’Athletic Bilbao in casa, mentre la Lazio ha giocato in trasferta contro il Viktoria Plzen. L’avversario più ostico ce l’ha la Roma, mentre la Lazio può ipotecare la qualificazione già dall’andata contro la squadra ceca. Al 19’ la Lazio passa in vantaggio con Romagnoli di testa. A Roma, dopo una bellissima coreografia dei tifosi, un gol mangiato da Dovbyk e una traversa di Dybala, il primo tempo finisce 0-0.

Quasi contemporaneamente, entrambe le squadre subiscono gol.
Al 50’ la Roma va sotto con un colpo di testa di Iñaki Williams nell’area piccola, mentre la Lazio incassa il pareggio al 53’ con Durosinmi, anche lui letale in area. Per la Lazio la partita si complica dopo le espulsioni di Rovella e Gigot: a quel punto anche un pareggio potrebbe andare bene. Ma al 98’ Gustav Isaksen segna con un gran tiro a giro, regalando la vittoria ai biancocelesti, che ora possono credere nella qualificazione. A Roma, invece, la squadra di Ranieri pareggia al 56’ con Angeliño, rispondendo subito al vantaggio spagnolo. La gara si riequilibra, ma al 94’ Eldor Shomurodov, forse l’uomo più in forma insieme a Çelik e Dybala, trova l’angolino con una girata vincente. Ora la Roma dovrà andare al San Mamés di Bilbao per affrontare gli spagnoli in un ambiente infuocato.

Sono state quattro partite bellissime.
Le due gare delle squadre della Capitale hanno avuto uno sviluppo simile, con gol subiti quasi negli stessi minuti e reti decisive nel finale. Solo la Fiorentina dovrà ribaltare il risultato, mentre le altre dovranno difendere il vantaggio.

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ –  NAPOLI-INTER: SCONTRO DIRETTO GIOCATO FINO ALL’ULTIMO SECONDO

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‘In campo con Flavio’ – Como-Napoli: crollo azzurro al Sinigaglia

‘In campo con Flavio’ – Como-Napoli: crollo azzurro al Sinigaglia

‘In campo con Flavio’ – Como-Napoli: crollo azzurro al Sinigaglia

Serie A

Una partita che si prospettava apertissima, data la propositività del Como con il suo gioco palla a terra, e in cui sarebbe stato ottimo fare punti per allontanarsi dalla zona calda.

Si sono messi in luce in questa stagione Nico Paz, arrivato dal Real Madrid, Diao, preso dal Betis a gennaio e che ha avuto un impatto devastante, dati i gol segnati contro Milan, Juve e Fiorentina, ed infine Strefezza, un calciatore che ormai conosciamo per il suo dribbling e la sua classe.

Dal lato Napoli, vincere oggi avrebbe eliminato il trittico di pareggi incassati con Roma, Udinese e Lazio. Una vittoria sarebbe stata importantissima, permettendo di allungare sull’Inter, che si è presa la vetta con la vittoria contro il Genoa.

La partita inizia subito con il Napoli alto a pressare, ma al 6’, proprio come contro la Lazio, con un errore di Rrahmani, passa in vantaggio il Como.
Dopo una rimessa laterale in zona difensiva per il Napoli, la palla arriva a Rrahmani. Il kosovaro passa il pallone all’indietro, verso la porta, ma Meret, essendosi spostato per ricevere, è fuori posizione. Il pallone entra, e il Como passa in vantaggio.

Un aiuto anche dal punto di vista mentale per il Como, che dopo il gol potrebbe tornare in avanti con le giocate di Perrone, Nico Paz e Diao.
Torna però in avanti il Napoli, che non molla.

Spicca anche tra le formazioni Billing, arrivato a gennaio, che però non aveva collezionato nemmeno una presenza, data la titolarità di Anguissa, oggi fuori per diffida in vista di Napoli-Inter.

Dopo molto pressing e tentativi di ripartenza, arriva il pareggio partenopeo.
Dopo una riconquista alta di Raspadori, lo stesso ex Sassuolo si invola verso Butez. Il portiere esce sul pallone, ma Raspadori è lucido nel metterla rasoterra e battere Butez.
Fa 1-1 il Napoli, che può continuare a spingere.

È una partita che, specialmente dopo il gol, si gioca a centrocampo, e si contraddistingue per il duello Caqueret-McTominay, con il francese che punta sulla qualità, mentre McTominay su passaggio e fisicità.
Finisce 1-1 il primo tempo.

Più combattuto, invece, il secondo tempo, con occasioni da una parte e dall’altra. Nico Paz mette in mostra tutte le sue qualità, e lo stesso fa McTominay, dominando il centrocampo comasco.

Lo stesso scozzese, al 66’, ha una grande occasione.
Da centro area calcia, ma trova una risposta clamorosa di Butez, che respinge in angolo con la mano di richiamo.

Dopo tante occasioni sprecate dal Napoli, il Como punisce.
Al 77’, dopo un passaggio perfetto di Nico Paz per Diao, lo spagnolo calcia da fuori area. Diao trova un angolo perfetto alla sinistra di Meret, che regala i tre punti al Como.

Il Napoli manca un’occasione enorme per sorpassare l’Inter e riprendersi il primo posto in vista dello scontro diretto.
Non basta Raspadori al Napoli per strappare almeno un punto al Sinigaglia.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ –  SETTIMANA NERA PER LE ITALIANE IN EUROPA: FUORI MILAN, JUVE E ATALANTA. SOLO LA ROMA RESISTE

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‘In campo con Flavio’ – Settimana nera per le italiane in Europa: fuori Milan Juve e Atalanta solo la Roma resiste

‘In campo con Flavio’ – Settimana nera per le italiane in Europa: fuori Milan Juve e Atalanta solo la Roma resiste

‘In campo con Flavio’ – Settimana nera per le italiane in Europa: fuori Milan Juve e Atalanta solo la Roma resiste

Champions League e Europa League

In questa settimana si sono giocati i playoff di Champions, Europa e Conference League.
Poi, in Champions, hanno giocato la fase playoff il Milan, la Juve e l’Atalanta, mentre in Europa League è toccato alla Roma.

Il Milan, a San Siro, affronta il Feyenoord, una squadra indebolita dai mercati che hanno preceduto l’inizio della stagione e quello di gennaio.
Proprio nell’ultimo, il Milan ha acquistato Gimenez, che gioca titolare contro gli olandesi.

La squadra di Conceição parte forte e dopo 30 secondi passa in vantaggio.
Con chi? Chi, se non lui, Santiago Gimenez.
Non esulta l’ex del match, ma porta in vantaggio i suoi con una rete pesante.

Con questo risultato si andrebbe ai supplementari, ma dopo un dominio del Milan e un’espulsione assurda rimediata da Theo, accade l’impensabile.
Al primo gol in stagione, Carranza, il centravanti comprato proprio per sostituire Gimenez, la mette dentro, gelando San Siro e mettendo la parola fine alla stagione in Champions del Milan.
Un’eliminazione piuttosto inaspettata, ma ora tocca all’Atalanta contro il Brugge.

Deve ribaltare il risultato anche l’Atalanta, dopo la sconfitta di Bruxelles per 2-1, con le reti di Jutglà, Pasalic e Nilsson.
Coreografia stupenda dei tifosi atalantini, ma dopo 3 minuti i loro beniamini sono già sotto: gol di Talbi.
Prova a rientrare in partita l’Atalanta, con un gol annullato a Retegui.

Ma al 27’, dopo una respinta corta, ancora Talbi sigla lo 0-2 e porta il parziale sull’1-4.
Un’impresa che può considerarsi impossibile.
Ancora di più quando, all’ultimo minuto di recupero del primo tempo, dopo una ripartenza del Brugge su palo di Ederson, i belgi calano il tris.
Dopo una palla perfetta di Tzolis, Jutglà, da fuori area e di controbalzo, la mette alle spalle di Carnesecchi.

1-5 parziale, ma quando entra Lookman si vede uno spiraglio di luce.
Infatti, subito al 46’, la mette dentro il nigeriano, accorciando sul 1-3 e provando a rimettere in partita i suoi.

Al 61’, però, c’è un’occasione d’oro.
Cuadrado viene steso in area, on-field review e calcio di rigore per l’Atalanta.
Lookman non è il rigorista, ma vuole prendersi l’Atalanta sulle spalle.
Con troppa foga e poca lucidità, però, Lookman sbaglia il rigore: Mignolet para e la rimonta dell’Atalanta si complica ancora di più.

Mezz’ora e un rosso a Toloi dopo, anche l’Atalanta è fuori dalla Champions.

Mercoledì gioca la Juve, l’unica italiana che non deve ribaltare il risultato, dopo il 2-1 allo Stadium con gol di McKennie, Perisic e Mbangula.
Primo tempo equilibrato, ma si infortuna Veiga.
Entra Cambiaso, che dà corsa e lucidità alla squadra.

Ma al 53’ passa il PSV con Perisic, che in diagonale batte Di Gregorio.
La Juve, però, ha la forza di pareggiarla dieci minuti dopo il vantaggio olandese con un gol prima annullato e poi convalidato a Weah, dopo una gran botta da fuori.

Al 74’, però, Saibari porta la partita ai supplementari dopo un tiro a botta sicura.
Si alza la tensione e, al 98’, Flamingo, dopo un batti e ribatti in area, calcia forte e trova la porta, portando il PSV momentaneamente agli ottavi!

Dopo un palo di Vlahovic e due miracoli di Di Gregorio, anche la terza squadra italiana nei playoff di Champions viene eliminata.
Nella Coppa dei Campioni rimane solamente l’Inter, che agli ottavi affronterà il Feyenoord, mentre il Brugge, che ha eliminato l’Atalanta, e il PSV, che ha eliminato la Juve, affronteranno rispettivamente Aston Villa e Arsenal.

Giovedì si è giocato anche il playoff di Europa League, con la Roma in campo.
L’andata tra Roma e Porto, al Do Dragão, era finita 1-1, con le reti di Celik e Francisco Moura.
La Roma cerca il passaggio del turno per sfatare il tabù dei playoff per le italiane, mentre il Porto punta al colpaccio.

Dopo mezz’ora passa il Porto con la bellissima rovesciata di Omorodion, che, dopo un errore in uscita della difesa giallorossa, la mette dentro in acrobazia.
In quattro minuti, però, tra il 35’ e il 39’, Paulo Dybala si inventa due giocate da campione: la prima con uno scavetto e la seconda con un tiro a giro perfetto da posizione defilata, ribaltando il risultato.

Appena iniziato il secondo tempo, Eustaquio reagisce a Paredes con uno schiaffo e, dopo on-field review, Letexier lo manda sotto la doccia.
Paredes, però, per averlo provocato riceve un giallo pesante che gli farà saltare l’andata degli eventuali ottavi di finale.

All’83’, dopo un cross di un ispiratissimo Angelino, Pisilli la mette dentro e chiude il match.
Piccolo spavento per l’autogol di Rensch al 95’, ma non cambia l’esito: passa la Roma, che nel sorteggio evita il derby della capitale con la Lazio e pesca l’Athletic Bilbao, una squadra forte e ostica da affrontare.

Dunque, nei playoff tra Champions ed Europa League, passa solo la Roma.
Mentre in Conference League, la Fiorentina, qualificata tra le prime otto nella fase a gironi, agli ottavi affronterà il Panathinaikos.

Flavio Bussoletti

IN CAMPO CON FLAVIO’ – LAZIO-NAPOLI: PARTITA BELLISSIMA ALL’OLIMPICO

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