Tag: notizie attualità

L’Iran apre nuovi fronti: attacchi in Pakistan Iraq Siria e Yemen

L’Iran apre nuovi fronti: attacchi in Pakistan Iraq Siria e Yemen

L’Iran apre nuovi fronti: attacchi in Pakistan Iraq Siria e Yemen

da ansa.it

Attacchi aerei iraniani sul Pakistan

Il Pakistan ha accusato l’Iran di condurre attacchi aerei “illegali” sul suo territorio, provocando la morte di due bambini e il ferimento di altri tre. Il ministero degli Esteri pakistano ha convocato il rappresentante iraniano a Islamabad per protestare contro questa violazione della sovranità, dichiarando che l’attacco ha avuto gravi conseguenze. Nonostante l’esistenza di canali di comunicazione tra i due paesi, l’atto è  definito “totalmente inaccettabile”. Il Pakistan ha sottolineato che tali azioni unilaterali minano la fiducia bilaterale e non sono in linea con le relazioni di buon vicinato.

Bombe su Khan Yunis: raid israeliani in Palestina

Le agenzie di stampa palestinesi riportano che 13 persone sono  uccise e molte altre ferite in raid aerei e d’artiglieria israeliani su Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Gli attacchi hanno colpito edifici residenziali e vicinanze ospedali, portando il bilancio delle vittime a 158 nelle ultime 24 ore. Il kibbutz di Beeri ha confermato la morte di due ostaggi israeliani rapiti da Hamas, Yossi Sharabi e Itai Svirsky, sostenendo che sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza.

L’Iran apre nuovi fronti: attacchi in Iraq, Siria e Yemen

L’Iran ha intensificato la sua azione nella regione, lanciando “missili balistici” su Iraq e Siria. Questi attacchi sono stati descritti come un segnale a Israele e agli USA, accusati di creare insicurezza nella regione. Gli USA hanno risposto colpendo i ribelli filoiraniani in Yemen, mentre Israele ha condotto un massiccio attacco contro i miliziani del Partito di Dio nel sud del Libano. Teheran ha rivendicato di aver distrutto un centro di spionaggio israeliano a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, provocando la condanna degli USA e l’accusa di aggressione alla sovranità da parte dell’Iraq.

Escalation delle tensioni: Siria e Mar Rosso

In Siria, le forze iraniane hanno colpito i luoghi di raduno dei comandanti legati agli attacchi terroristici recenti, in risposta al duplice attentato di gennaio rivendicato dall’Isis. Le tensioni si sono ulteriormente acuite con gli attacchi degli Houthi filoiraniani in Yemen, seguiti dalla risposta degli USA contro le postazioni di missili antinave. Israele ha attaccato gli Hezbollah nel Libano meridionale, definendo l’operazione uno dei maggiori attacchi dall’inizio delle ostilità. La Striscia di Gaza continua a essere teatro di scontri, con un alto bilancio di vittime da entrambe le parti.

Reazioni internazionali e conseguenze

Le azioni dell’Iran hanno suscitato condanne da parte degli USA e dell’Iraq, che hanno denunciato un’aggressione alla loro sovranità. L’Unione europea ha incluso il leader di Hamas, Yayha Sinwar, nella lista dei terroristi, applicando sanzioni. Mentre la situazione nella regione continua a evolversi, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation delle tensioni nel Medio Oriente.

ROMA ATTENTATO AL SERPENTONE DI CORVIALE: IN CORSO LE INDAGINI DELL’ANTIMAFIA

 

 

 

 

 

 

Roma attentato al Serpentone di Corviale: in corso le indagini dell’Antimafia

Roma attentato al Serpentone di Corviale: in corso le indagini dell’Antimafia

Roma attentato al Serpentone di Corviale: in corso le indagini dell’Antimafia

da corriere.it

L’aggressione nel cuore di Corviale

Nella serata di ieri, nel quartiere di Corviale a Roma, si è verificato un agguato brutale al Serpentone. Cristiano Molè, 33 anni, è stato ucciso mentre scendeva da un’auto, mentre il suo amico, anch’esso trentenne con precedenti di polizia, è rimasto ferito a una gamba. L’attacco è avvenuto con almeno undici colpi di pistola sparati da una coppia a bordo di una Panda bianca. Le autorità sono all’opera per indagare su questo episodio dal sospetto sapore mafioso.

Roma attentato al Serpentone di Corviale: in corso le indagini dell’Antimafia – La dinamica dell’agguato

Il tragico evento si è svolto in largo Odoardo Tabacchi, dove Molè è stato colpito mortalmente al torace. L’auto dei due, parcheggiata nei pressi della residenza di Molè, è stata bersagliata da una pioggia di proiettili. Il suo compagno è stato ferito alla gamba, ma è riuscito a fuggire dall’auto prima di essere raggiunto da ulteriori colpi. L’Antimafia è intervenuta immediatamente per coordinare le indagini, mentre il Nucleo Investigativo di via In Selci, insieme alla compagnia Eur dei carabinieri, sta conducendo un’indagine approfondita.

Cristiano Molè: i precedenti

Cristiano Molè, già noto alle forze dell’ordine, aveva un passato segnato da episodi di violenza. Nel 2014, a Bravetta, era stato vittima di un attentato simile, subendo una gambizzazione. Questo precedente, insieme ai suoi legami con la cosca calabrese di Gioia Tauro e quella dei Piromalli, attive anche nella Capitale, ha sollevato sospetti su possibili motivazioni legate al mondo dello spaccio di droga.

Roma attentato al Serpentone di Corviale: in corso le indagini dell’Antimafia – Ipotesi sul movente

L’aggressione, caratterizzata dall’uso di almeno due armi da fuoco, sembra essere il risultato di un regolamento di conti. Gli investigatori stanno concentrando gli sforzi sulla possibile connessione con il traffico di sostanze stupefacenti, considerando la zona coinvolta come una delle principali piazze di spaccio nella Capitale. L’analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza potrebbe rivelare ulteriori dettagli sulla dinamica dell’agguato e sulla fuga dei responsabili a bordo di una Panda bianca.

Indagini in corso

Le indagini riguardano anche la presenza di eventuali testimoni o altre persone coinvolte nell’evento. Gli inquirenti stanno esaminando i filmati delle telecamere di sicurezza, cercando di capire se vi siano complici o se le vittime avevano un appuntamento con i loro aggressori. Saranno eseguiti accertamenti sulle utenze telefoniche e sulle celle presenti nel quartiere per tracciare i contatti dei due uomini.

Reazioni alla violenza

La notizia dell’agguato ha scatenato preoccupazione e indignazione, soprattutto da parte dell’associazione sindacale dei carabinieri, Unarma. Il segretario generale, Antonio Nicolosi, ha espresso sdegno per questo ennesimo atto di violenza, sottolineando l’importanza della solidarietà della comunità nel perseguire la giustizia. Il vice presidente del consiglio dell’XI Municipio, Marco Palma, ha evidenziato il pericolo di un ritorno a un clima pericoloso nel quartiere, sottolineando la necessità di una reazione.

LA TRAGICA MORTE DI GIOVANNA PEDRETTI TITOLARE DELLA PIZZERIA LE VIGNOLE

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

da corriere.it

Resoconto dei nuovi raid israeliani a Gaza

Nel corso dei bombardamenti israeliani effettuati lunedì sera su diverse zone della Striscia di Gaza, l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato la morte di 25 persone e decine di feriti. Fonti mediche locali hanno indicato undici vittime in seguito a raid aerei su un’abitazione di Mirage, a nord di Rafah, otto morti vicino al quartier generale della Protezione Civile a Khan Yunis, nel centro della Striscia, quattro vittime in un raid sul campo profughi di Bureij e due morti in un bombardamento a Tel al-Hawa, quartiere di Gaza. Il bilancio complessivo delle vittime degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore è di almeno 132 morti, secondo fonti mediche palestinesi citate dalla Wafa.

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi – Richiesta di indagine su violenze carnali

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sollecitato un’indagine approfondita sulle violenze carnali commesse da Hamas e da altri il 7 ottobre. Guterres ha dichiarato che tali resoconti devono essere rigorosamente esaminati e portati a una completa persecuzione. Ha sottolineato che nulla può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, né il lancio di razzi su obiettivi civili. La dichiarazione è stata pubblicata sul suo account X nelle prime ore di oggi.

Annuncio di Hamas sulla morte degli ostaggi

Le Brigate al-Qassam di Hamas hanno confermato la morte di due degli ostaggi israeliani che erano apparsi in un video del braccio armato di Hamas il giorno precedente. Nel nuovo video, Noa Argamani, sopravvissuta del trio, ha rivelato che Yossi Sharabi e Iti Sabirsky sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani. La clip include anche immagini dei corpi dei due ostaggi deceduti. In precedenza, Hamas aveva segnalato la perdita di contatto con alcuni ostaggi durante i bombardamenti israeliani, lasciando intendere che potessero essere stati uccisi nei raid.

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi – Confronto tra le versioni

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver aperto il fuoco su un gruppo di persone armate vicino al valico di Nitzana, al confine con l’Egitto. Circa 20 sospetti, tra cui diversi armati, sono stati avvistati provenire dal territorio egiziano verso la zona del confine con Israele. I soldati dell’Idf hanno sparato contro le persone armate, secondo quanto dichiarato dall’Idf su Telegram.

Triste fine per gli ostaggi e l’orrore della roulette mortale

La giovane Noa Argamani è diventata il simbolo delle vittime nel tragico evento del festival rave nel deserto. Il video virale la mostra portata via sulla sella di una moto, bloccata davanti e dietro dai sequestratori. Lei è stata costretta a annunciare la morte degli altri due ostaggi di fronte alla telecamera tenuta dai terroristi. La “lotteria della morte” messa in scena dai fondamentalisti è stata ancora più crudele, con Noa che doveva rivelare il tragico destino dei suoi compagni.

PRIMARIE USA 2024: TRUMP STRAVINCE MA LO SCONFITTO DESANTIS DENUNCIA: “INTERFERENZE DEI MEDIA”

 

 

Primarie USA 2024: Trump stravince in Iowa ma lo sconfitto DeSantis denuncia “interferenze dei media”

Primarie USA 2024: Trump stravince in Iowa ma lo sconfitto DeSantis denuncia “interferenze dei media”

Primarie USA 2024: Trump stravince in Iowa ma lo sconfitto DeSantis denuncia “interferenze dei media”

da corriere.it

In un tempo record di soli trentuno minuti dall’inizio dei caucus negli Iowa, l’Associated Press ha proclamato la vittoria di Donald Trump. Sebbene la notizia fosse ampiamente prevista, la velocità dell’annuncio è stata senza precedenti. Solo otto dei 1.657 distretti avevano riportato i risultati, mentre gli altri erano ancora in fase di votazione. Trump ha superato ogni aspettativa, ottenendo il 51% dei voti, in leggero aumento rispetto al poco meno del 50% previsto dall’ultima Iowa Poll. Il governatore della Florida, Ron DeSantis, è al secondo posto con il 21,2%, seguito dall’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley con il 19,1% (dati con il 98,79% dei voti contati).

L’annuncio tempestivo della vittoria ha scatenato la dura reazione di DeSantis, il quale ha denunciato le “interferenze dei media” e ha accusato la stampa di favorire Trump. Tuttavia, con il consolidamento di DeSantis al secondo posto, seppur distante da Trump, l’atmosfera durante il suo evento celebrativo allo Sheraton di Des Moines è migliorata.

La campagna atipica di Trump

Trump ha ottenuto questo trionfo conducendo una campagna atipica per gli Iowa. Ha evitato strette di mano e dibattiti, distinguendosi per una strategia basata sull’uso massiccio dei dati sugli elettori raccolti nelle elezioni del 2016 e 2020. La sua organizzazione ha contattato coloro che lo hanno sostenuto in passato ma non avevano partecipato ai caucus, nominandoli “capitani dei caucus” e coinvolgendoli attivamente nella campagna.

Primarie USA 2024: Trump stravince in Iowa ma lo sconfitto DeSantis denuncia “interferenze dei media” – Risultati e delusione per gli altri candidati

Nel complesso, il risultato è deludente per l’ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley, che non ha raggiunto neanche il 20%, nonostante le ottimistiche previsioni nei sondaggi e la copertura mediatica. I risultati dell’Iowa, tuttavia, potrebbero dare nuovo slancio a DeSantis, anche se né lui né Haley sembrano avere i numeri per competere seriamente per la nomination.

Demografia e priorità dei votanti

Trump ha conquistato voti in quasi tutti i gruppi demografici, con una forte presenza tra gli elettori senza diploma universitario e un terzo delle preferenze anche tra coloro che hanno fatto il college. Sorprendentemente, ha ottenuto il 53% dei voti tra le donne. Secondo un exit poll del Washington Post, le principali priorità dei partecipanti ai caucus erano l’immigrazione e l’economia.

 Il discorso della vittoria e le prospettive future

Nel suo discorso della vittoria, Trump ha esortato i repubblicani a unirsi per la sua nomination, delineando la sua priorità di “sigillare il confine” e promettendo “deportazioni” senza precedenti dai tempi di Eisenhower. Ha anche congratulato DeSantis e Haley per i loro risultati, delineando un’atmosfera di vittoria e proclamandosi vincitore della nomination repubblicana. Mentre la campagna si sposterà verso le prossime primarie, Trump cerca di consolidare rapidamente il suo sostegno e continuare a costruire slancio nella corsa presidenziale.

ROMA ATTENTATO AL SERPENTONE DI CORVIALE: IN CORSO LE INDAGINI DELL’ANTIMAFIA

La tragica morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria Le Vignole

La tragica morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria Le Vignole

La tragica morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria Le Vignole

da corriere.it

Il ritrovamento macabro e le circostanze sospette

La cittadina di Sant’Angelo Lodigiano è in lutto per la tragica morte di Giovanna Pedretti, 59 anni, proprietaria della rinomata pizzeria “Le Vignole”. Il suo corpo è stato rinvenuto domenica pomeriggio, in circostanze che hanno scosso la comunità lodigiana. Pedretti, che gestiva l’attività insieme al marito Nello, fu recentemente coinvolta in un caso mediatico legato a una recensione discriminatoria su Google, atto che aveva suscitato diverse polemiche.

Un addio Inaspettato in mezzo alla campagna

Il veicolo di Giovanna è  scoperto in una posizione isolata nella campagna, poche decine di metri dalla riva del fiume Lambro. La sua assenza dal lavoro, insolita per una donna con oltre 30 anni di dedizione alla sua attività, aveva innescato l’allarme da parte dei familiari. La figlia e il marito hanno lanciato l’appello alle autorità, che purtroppo ha portato al ritrovamento del cadavere nel primo pomeriggio di domenica. Le circostanze del ritrovamento indicano una possibile fine volontaria, spingendo gli inquirenti a ordinare un’autopsia per confermare le cause del decesso.

La tragica morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria Le Vignole – Un background familiare segnato da una tragedia precedente

La morte di Giovanna Pedretti getta un’ombra ancora più cupa sulla famiglia, già colpita da una tragedia simile dieci anni fa, quando il fratello di Giovanna si suicidò a Sant’Angelo Lodigiano. La vicenda ha riacceso le ferite del passato, lasciando la comunità locale sgomenta di fronte a un’altra perdita così dolorosa.

La reazione di un amico: una persona forte e lavoratrice

Un amico di Giovanna, ancora sotto choc per la sua improvvisa scomparsa, condivide ricordi di una conversazione telefonica avuta con lei solo qualche giorno prima. L’amico rivela che Giovanna era felice di aver risposto alla recensione discriminatoria, sottolineando la sua forza e dedizione al lavoro. La morte improvvisa ha lasciato la comunità distrutta e ha sollevato dubbi sulla presunta gogna mediatica subita da Giovanna.

La tragica morte di Giovanna Pedretti titolare della pizzeria Le Vignole – Selvaggia Lucarelli riflette sulla pericolosità dei social media

Selvaggia Lucarelli, che precedentemente aveva condiviso dubbi sulla veridicità della recensione discriminatoria, esprime preoccupazione riguardo alla pericolosità dei social media. La giornalista sottolinea che la cattiva informazione, la superficialità e la gogna mediatica possono avere conseguenze gravi. Lucarelli riflette sulla rapida diffusione di notizie non verificate e sulla distanza sottile tra la celebrità e la rovina.

Le indagini in corso e la mancanza di biglietti d’addio

Il procuratore di Lodi, Maurizio Romanelli, guida le indagini sulla morte di Giovanna Pedretti. Al momento, non sono stati rinvenuti eventuali biglietti d’addio scritti dalla donna. Le autorità stanno esaminando attentamente tutte le possibili piste per escludere ogni altra eventualità. La zona del ritrovamento è chiusa al traffico per consentire un’indagine approfondita da parte delle forze dell’ordine.

“CHE TEMPO CHE FA” PAPA FRANCESCO: “DIMISSIONI SONO UNA POSSIBILITA’ MA NON ORA DIO BENEDICE TUTTI ANCHE LE COPPIE OMOSESSUALI”

“Che tempo che Fa” Papa Francesco: “Dimissioni sono una possibilità ma non ora Dio benedice tutti anche le coppie omosessuali”

“Che tempo che Fa” Papa Francesco: “Dimissioni sono una possibilità ma non ora Dio benedice tutti anche le coppie omosessuali”

“Che tempo che Fa” Papa Francesco: “Dimissioni sono una possibilità ma non ora Dio benedice tutti anche le coppie omosessuali”

da corriere.it

La paura dell’autodistruzione umana

Nel colloquio di ieri con Fabio Fazio su “Che tempo che fa” su Nove, Papa Francesco ha condiviso le sue preoccupazioni sulla crescente escalation bellica nel mondo, definendola come una minaccia all’autodistruzione umana. Esprime apprensione riguardo all’uso delle armi atomiche e riflette sulla possibilità di un futuro segnato dalla distruzione, simile a un moderno racconto dell’Arca di Noè.

La guerra come crimine contro l’umanità

Il Pontefice, già noto per la sua ferma condanna della guerra, afferma che oggi la guerra in sé è un crimine contro l’umanità. Questa visione si basa sulla convinzione che dietro le guerre si nasconda il commercio delle armi, un’attività distruttiva che mina la pace e la stabilità globali. Il Papa esprime il timore di una “terza guerra mondiale a pezzi” e avverte sul pericolo che questi frammenti si riuniscano.

“Che tempo che Fa” Papa Francesco: “Dimissioni sono una possibilità ma non ora Dio benedice tutti anche le coppie omosessuali” – La possibilità delle dimissioni e la visione sull’inferno

Rispondendo a Fazio, il Papa discute della possibilità delle dimissioni, sottolineando che al momento non è al centro dei suoi pensieri, ma piuttosto una possibilità aperta per tutti i Papi. Inoltre, condivide la sua visione di un inferno vuoto, spiegando che, sebbene non sia un dogma di fede, spera che questa prospettiva diventi realtà.

La solitudine del Papa nelle decisioni controversie

Fazio affronta il tema della solitudine che il Papa potrebbe sperimentare nelle decisioni controverse, come la benedizione delle coppie omosessuali. Francesco ammette che ci sia un prezzo da pagare in termini di solitudine, ma enfatizza che spesso le decisioni critiche derivano dalla mancanza di comprensione. Invita al dialogo fraterno anziché a giudizi affrettati.

L’importanza della misericordia e del perdono

Il Papa ribadisce il concetto che Dio perdona sempre e invita al perdono completo durante i sacramenti di confessione. Egli sottolinea che la misericordia deve essere estesa a tutti e critica l’atteggiamento giudicante, affermando che il Signore benedice tutti, e la Chiesa dovrebbe guidare anziché condannare.

“Che tempo che Fa” Papa Francesco: “Dimissioni sono una possibilità ma non ora Dio benedice tutti anche le coppie omosessuali” – Responsabilità umana nei conflitti e nei migranti

Francesco attribuisce il male e il dolore dei migranti e le devastazioni causate dalle guerre alle scelte umane e all’uso distorto della libertà. Sottolinea la responsabilità nell’affrontare le delusioni criminali prodotte dall’umanità, citando l’esempio dei conflitti in Gaza. Il Papa esorta alla riflessione sulla distruzione causata dalla guerra e alla ricerca di soluzioni pacifiche.

GLI USA COMPIONO NUOVI ATTACCHI SU OBIETTIVI HOUTHI

Gli USA compiono nuovi attacchi su obiettivi Houthi

Gli USA compiono nuovi attacchi su obiettivi Houthi

Gli USA compiono nuovi attacchi su obiettivi Houthi

da corriere.it

Il New York Times ha riportato su una nuova operazione degli USA, questa volta mirata a un impianto radar nello Yemen, nell’ambito delle crescenti tensioni con i ribelli Houthi. Questo nuovo attacco, secondo fonti del Pentagono, è concepito per aggravare i danni causati dai precedenti bombardamenti alla capacità degli Houthi di minacciare il traffico marittimo nel Mar Rosso. Il Comando Centrale degli USA ha dichiarato che l’obiettivo è ridurre la loro capacità di attaccare i trasporti marittimi, inclusi quelli commerciali.

Conferma dell’esercito statunitense sull’attacco agli Houthi

Washington ha ufficialmente annunciato di aver condotto un attacco contro i ribelli Houthi nello Yemen, subito dopo i bombardamenti congiunti americani e britannici contro siti Houthi accusati di minacciare il traffico marittimo internazionale nel Mar Rosso. Il Comando militare centrale degli USA (Centcom) ha comunicato che le forze statunitensi hanno attaccato un sito radar nello Yemen intorno alle 3:45 ora locale di sabato (00:45 GMT).

Gli USA compiono nuovi attacchi su obiettivi Houthi – Tensioni crescenti nel Mar Rosso

Nelle ultime settimane, la tensione nel Mar Rosso è salita, soprattutto a causa degli attacchi degli Houthi al traffico marittimo, in solidarietà con la Striscia di Gaza. Il presidente statunitense, Joe Biden, aveva precedentemente minacciato gli Houthi con ulteriori attacchi contro le loro posizioni se non avessero cessato il fuoco nel Mar Rosso.

Israele contro l’ONU

In un dibattito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Israele ha rivolto pesanti critiche all’ONU, definendola “uno strumento contro Israele” e affermando che è “non solo distrutta, ma pericolosa”. La difesa di Israele alla Corte penale internazionale ha sostenuto che “atti di genocidio sono perpetrati contro di noi”. In risposta, l’ambasciatore palestinese ha invocato un cessate il fuoco, sostenendo che Israele ha deliberatamente distrutto tutto a Gaza.

Dinamiche complesse nelle relazioni internazionali

Le azioni statunitensi contro gli Houthi rientrano in un contesto geopolitico complesso, in cui gli equilibri tra le potenze mondiali si fanno sempre più tesi. Le tensioni nel Mar Rosso, la minaccia al traffico marittimo e le critiche tra Israele e l’ONU rendono questo scenario diplomatico estremamente delicato.

Riflessioni sul futuro

Le azioni militari e le accuse di genocidio aumentano la complessità delle dinamiche internazionali. La comunità internazionale sarà chiamata a valutare attentamente le implicazioni di queste situazioni, cercando soluzioni diplomatiche e promuovendo il dialogo per ridurre le tensioni e prevenire ulteriori conflitti. Il futuro appare incerto, con molte incognite che richiederanno la collaborazione e l’impegno di tutte le parti coinvolte.

TAIWAN DALLE FOLLE PER LE ELEZIONI ARRIVA LA SFIDA A PECHINO MA LA CINA AVVERTE: “SCHIACCEREMO I COMPLOTTI INDIPENDENTISTI”

Taiwan dalle folle per le elezioni arriva la sfida a Pechino ma la Cina avverte: “Schiacceremo i complotti indipendentisti”

Taiwan dalle folle per le elezioni arriva la sfida a Pechino ma la Cina avverte: “Schiacceremo i complotti indipendentisti”

Taiwan dalle folle per le elezioni arriva la sfida a Pechino ma la Cina avverte: “Schiacceremo i complotti indipendentisti”

da corriere.it

Le piazze di Taipei hanno visto una notevole partecipazione di centinaia di migliaia di cittadini, in particolare giovani, nella notte precedente alle elezioni presidenziali e parlamentari. Questa straordinaria partecipazione popolare rappresenta una sfida significativa al Partito Comunista Cinese e al suo atteggiamento autoritario. La Cina, da parte sua, ha inviato un chiaro avvertimento a Taiwan attraverso il suo esercito, sottolineando la loro determinazione nel “schiacciare ogni complotto indipendentista”.

Elezioni cruciali per Taiwan

Le elezioni, decisive per il futuro dell’isola, vedranno l’elezione del nuovo leader taiwanese, il cui compito principale sarà difendere l’isola dalla minaccia di “riunificazione” avanzata dalla Cina. L’esercito cinese ha manifestato la sua prontezza nell’affrontare qualsiasi tentativo indipendentista, mentre i tre candidati presidenziali hanno proposte diverse per affrontare questa crescente minaccia.

Taiwan dalle folle per le elezioni arriva la sfida a Pechino ma la Cina avverte: “Schiacceremo i complotti indipendentisti” – Giochi geopolitici tra Pechino e Washington

Allo stesso tempo, si stanno svolgendo giochi geopolitici cruciali tra Pechino e Washington. Gli USA, in consultazione con la Cina, cercano di evitare un aumento dell’aggressività militare in risposta alla proclamazione del nuovo leader taiwanese. La Cina, d’altra parte, ha condotto una campagna elettorale non ufficiale, avvertendo i taiwanesi di fare “la scelta giusta” tra pace e guerra.

La “bestia nera” di Xi Jinping

Il principale avversario di Xi Jinping, William Lai Ching-te del Partito Democratico Progressista (DPP), è considerato dalla Cina come la sua “bestia nera”. Lai parla apertamente di “sovranità di fatto” senza la necessità di proclamare l’indipendenza. La Cina, durante gli otto anni di governo del DPP, ha chiuso ogni canale di dialogo e ha minacciato di adottare soluzioni coercitive.

Tensioni tra Stati Uniti e Cina

Dopo i colloqui al Pentagono tra alti funzionari militari degli USA e della Cina, il segretario di Stato Antony Blinken ha programmato un incontro con Liu Jianchao, capo della divisione internazionale del Partito Comunista Cinese. Gli statunitensi cercano di proteggere il loro rapporto con la Cina, ma allo stesso tempo, la Casa Bianca sta preparando una missione non ufficiale per consultare il nuovo presidente taiwanese, confermando l’impegno statunitense per difendere Taipei da eventuali aggressioni.

La sfida del prossimo presidente di Taiwan

Il candidato principale del Kuomintang, Hou Yu-ih, propone una distensione con la Cina, pur senza illusione, sottolineando che Taiwan può cercare il dialogo, ma non può cedere alle pressioni per la “riunificazione”. Il terzo candidato, il chirurgo Ko Wen-jie del Partito del Popolo Taiwanese (TPP), suggerisce che Taiwan dovrebbe adottare mosse accettabili sia per la Cina che per gli Stati Uniti, resistendo alle minacce cinesi e navigando tra le tensioni tra le due superpotenze. La missione del prossimo presidente di Taiwan sarà di alto rischio, ma cruciale per il futuro stabile dell’isola.

VITTORIO SGARBI E IL QUADRO DI MANETTI SEQUESTRATO: “L’HO CONSEGNATO IO”

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

da ansa.it

Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli USA, attraverso il portavoce John Kirby, ha dichiarato la cessazione dell’assistenza militare dell’America all’Ucraina nella sua lotta contro la Russia. Questa notizia arriva come un duro colpo per Kiev, che vede ridursi sempre di più il tempo per ottenere nuove forniture militari dagli alleati occidentali. I fondi precedentemente stanziati dal Congresso statunitense si sono esauriti, gettando un’ombra di incertezza sul futuro delle operazioni militari ucraine.

Negoziazioni in corso a Washington: nuovo pacchetto di aiuti in discussione

Mentre dem e repubblicani continuano i negoziati a Washington per un nuovo pacchetto di aiuti, potenzialmente correlato a misure di sicurezza al confine con il Messico per affrontare la crisi migratoria, l’Ucraina si trova in una posizione critica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello per un sostegno militare più robusto nei confronti dei Paesi baltici. Che sono fortemente convinti della necessità di perseguire una vittoria ucraina sul campo.

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi – Minacce nucleari da parte di Mosca: Medvedev avverte l’Occidente

Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, ha minacciato l’uso di armi atomiche nel caso in cui l’Occidente fornisse all’Ucraina missili a lungo raggio capaci di colpire profondamente nel territorio russo. Questa minaccia è stata formulata come una risposta potenziale a una crescente tensione nella regione, mettendo ulteriormente a rischio la stabilità geopolitica.

Scadenza critica per il Congresso Americano: possibili conseguenze di uno shutdown

Il Congresso statunitense ha un breve periodo di tempo per negoziare le voci della spesa pubblica, tra cui gli aiuti all’Ucraina, prima della scadenza del 19 gennaio, che potrebbe portare a un parziale shutdown. Tuttavia, Zelensky avverte che qualsiasi interruzione nell’assistenza militare dell’Ucraina darebbe a Mosca l’opportunità di riarmarsi e rafforzare la sua presa sul Paese. Il presidente ucraino ha sottolineato la necessità che l’impegno dell’Europa venga mantenuto, richiedendo il milione di munizioni promesso e garanzie più concrete sull’adesione futura all’NATO e all’UE.

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi – Appello di Zelensky e critiche alle misure di mobilitazione: dibattito in Ucraina

Zelensky ha rivolto un appello ai leader europei dall’Estonia, affermando che qualsiasi pausa nella difesa ucraina darebbe a Mosca un vantaggio strategico. Nel frattempo, il dibattito in Ucraina riguardo a nuove misure di mobilitazione è acceso. Il Parlamento ha rimandato al governo una proposta di legge su una nuova leva, citando preoccupazioni riguardo a violazioni dei diritti umani. Zelensky ha esortato coloro che possono essere mobilitati a rimanere nel Paese e supportare l’Ucraina, definendo la questione etica e morale.

Le minacce di Medvedev e gli scontri sul terreno: tensioni in aumento

Medvedev, dal canto suo, sostiene che gli ucraini stiano valutando l’utilizzo di missili a lungo raggio forniti dall’Occidente per colpire le basi di lancio russe. Tuttavia, questo potrebbe innescare una risposta nucleare da parte russa, secondo la clausola 19 della dottrina russa sull’uso delle armi atomiche in risposta a un’aggressione che minacci l’esistenza dello Stato. Nel frattempo, sul terreno, gli scontri proseguono con attacchi aerei e missilistici da entrambe le fazioni, causando danni e feriti, compresi giornalisti colpiti in un attacco a Kharkiv.

Annuncio di Mosca: cessate il fuoco per l’Iaea sulla strada per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato un cessate il fuoco di 12 ore lungo la strada che gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Questa mossa sembra essere un gesto per agevolare il cambio di personale dell’Iaea, anche se il contesto di tensione nella regione solleva dubbi sulla reale efficacia di tale iniziativa.

STRAGE DI ERBA I TESTIMONI DELLA DIFESA FANNO EMERGERE NUOVE PROSPETTIVE: “FU UNA FAIDA PER DROGA”

 

Strage di Erba i testimoni della difesa fanno emergere nuove prospettive: “Fu una faida per droga”

Strage di Erba i testimoni della difesa fanno emergere nuove prospettive: “Fu una faida per droga”

Strage di Erba i testimoni della difesa fanno emergere nuove prospettive: “Fu una faida per droga”

da corriere.it

Il processo di riapertura per il caso della strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, si arricchisce di nuove testimonianze che potrebbero scagionare Olindo Romano e Rosa Bazzi. Questi ultimi sono attualmente detenuti con l’accusa di aver commesso l’omicidio di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, sua madre Paola e la vicina Valeria Cherubini, attraverso l’utilizzo di coltelli e spranghe. La difesa sostiene che dietro questi omicidi si nasconda una faida legata al traffico di droga, una teoria già scartata dalla Cassazione.

Il dubbio sulle piste giuste: guerra per il controllo della droga

Gli avvocati della coppia detenuta sono ottimisti riguardo al peso delle “nuove testimonianze”. Fabio Schembri, particolarmente impegnato nel dimostrare l’innocenza degli imputati, ritiene che queste testimonianze possano contribuire a ricostruire l’intero quadro e a indirizzare le indagini verso una possibile faida. Secondo questa prospettiva, la faida sarebbe una guerra tra un gruppo di marocchini e i rivali tunisini, tra cui Azouz Marzouk, il marito di Raffaella. Il presunto movente dietro questa guerra sarebbe legato al traffico di droga.

Strage di Erba i testimoni della difesa fanno emergere nuove prospettive: “Fu una faida per droga” – Le testimonianze controverse

Tuttavia, alcune di queste testimonianze sono già state ascoltate in passato, senza essere giudicate di particolare rilevanza dalle tre sentenze emesse finora. Un esempio è l’ex capitano dei carabinieri di Erba, Beveroni, che secondo la difesa dovrebbe raccontare di come il suo luogotenente, il maresciallo Gallorini, avrebbe influenzato il testimone oculare della strage, Mario Frigerio, inducendolo a un “falso ricordo” e suggerendogli il nome di Olindo. Tuttavia, la credibilità di queste affermazioni è messa in discussione, dato che nessuna delle sentenze emesse le ha considerate significative.

Contraddizioni e dubbi: la verità dietro l’accusa

La Cassazione ha già escluso la pista della faida legata alla droga, sostenendo che non ci sono prove che Marzouk avesse conti in sospeso con ambienti criminali. Tuttavia, i nuovi testimoni, come Abdi Kais, ex compagno d’affari di Marzouk nel traffico di droga, forniscono un’ulteriore prospettiva. Kais, ora compagno di cella di Marzouk, afferma che quest’ultimo si era mostrato preoccupato per la sicurezza della sua famiglia e aveva chiesto a Kais di vigilare su di loro dopo la sua liberazione.

Sospetti sulla conduzione dell’indagine: i carabinieri e le Interferenze

La difesa insinua che l’indagine potrebbe essere stata condotta in modo scorretto, suggerendo la possibile interferenza del maresciallo Gallorini nel processo investigativo. Un altro testimone, Giovanni Tartaglia, un ex maresciallo congedato con disonore dall’Arma, potrebbe sollevare dubbi sulla correttezza delle intercettazioni ambientali in ospedale, anche se il suo coinvolgimento nel caso potrebbe essere influenzato da un’errata interpretazione.

Prossima tappa: 1° Marzo

Nel frattempo, Olindo e Rosa hanno ribadito la propria innocenza in una dichiarazione al Tg1. Descrivendosi come “due persone semplici”, affermano di essere stati ingiustamente incarcerati e accusati. Sottolineano il ruolo dei carabinieri nel suggerire loro di confessare per ottenere uno sconto di pena. La prossima tappa del processo è fissata per il 1° marzo, quando ulteriori testimonianze potrebbero gettare luce sulla complessa vicenda della strage di Erba, ancora priva di colpevoli.

ACCA LARENTIA SCHLEIN ATTACCA E PIANTEDOSI RISPONDE: “I VOSTRI GOVERNI NON HANNO MAI SCIOLTO ORGANIZZAZIONI EVERSIVE”

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS