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Vauro e la sua vignetta sulla figlia di Giorgia Meloni fanno infuriare il web “Fatti curare”

Vauro e la sua vignetta sulla figlia di Giorgia Meloni fanno infuriare il web “Fatti curare”

Vauro e la sua vignetta sulla figlia di Giorgia Meloni fanno infuriare il web “Fatti curare”

da ilgiornale.it

Vauro Senesi, noto come “Matita carogna” e “Vignette bastarde”, è un vignettista e satirico originario di Pistoia, una città ricca di peculiarità e contraddizioni. Spesso definito come un personaggio controverso e divisivo, Vauro è famoso per il suo stile graffiante e provocatorio, rivolto contro politici, giornalisti, religiosi e altre figure di spicco. Nell’articolo seguente, esploreremo la sua carriera, le sue posizioni politiche e il modo in cui la sua satira ha alimentato numerosi dibattiti nel corso degli anni.

Vauro Senesi è un individuo che rifugge dal mondo circostante e sembra odiare tutti e essere odiato da tutti. Conosciuto per la sua lingua tagliente e la tendenza a puntare il suo matitone contro chiunque, Vauro non risparmia ministri, giornalisti, prelati, capi di Stato, presidenti, papi e rabbini. Forte della massima “La satira deve avere limiti per superarli continuamente”, Vauro ha spesso superato tali limiti, spingendo i confini tra satira e cattivo gusto.

La carriera di Vauro non è stata priva di polemiche. È stato condannato per vilipendio a causa di una vignetta su Gesù e sospeso dalla Rai per un’altra vignetta riguardante i terremotati dell’Aquila. Ha attaccato Mattarella e ha trasformato la sua satira su Wojtyla in un vero e proprio business. Le sue opere hanno ritratto Matteo Salvini in varie sfumature di fascismo, Silvio Berlusconi, al quale sembra aver voluto bene nonostante tutto, e anche Giorgia Meloni, dipingendo l’ur-fascismo con la sua matita nera.

Vauro è un individuo fazioso e parziale, radicato nella tradizione toscana e nella sua identità politica. Ha sostenuto il Partito dei Comunisti italiani di Cossutta e Diliberto, poi ha appoggiato la Rivoluzione civile di Ingroia, ha collaborato con Potere al Popolo!, ha flirtato con la Lista Tsipras e infine ha votato per De Magistris. La sua simpatia per il comunismo sembra inversamente proporzionale al suo disgusto per il renzismo.

Vauro sembra vivere fuori dal tempo, con un’estetica che ricorda la Grande Rivoluzione d’Ottobre e un attaccamento nostalgico ai regimi autoritari come quello venezuelano di Nicolás Maduro o la Cuba castrista. La sua collezione di cimeli e memorabilia sovietiche, compresi abiti, divise militari e ritratti di figure iconiche, testimonia la sua passione per l’epoca sovietica.

Vauro occupa uno spazio fondamentale nel panorama televisivo, grazie alla sua capacità di attirare l’attenzione del pubblico con le sue vignette taglienti. Nonostante la sua posizione critica verso il capitalismo, Vauro vende le sue opere su piattaforme come Etsy.com, dimostrando una certa incoerenza nelle sue azioni.

Vauro Senesi, con la sua satira graffiante e provocatoria, ha suscitato numerose controversie e dibattiti nel corso degli anni. Pur avendo i suoi sostenitori e detrattori, Vauro rimane un personaggio di spicco nel mondo delle vignette e della satira politica in Italia. La sua tendenza a superare i limiti e a sfidare le convenzioni rende le sue opere una fonte di discussione e riflessione, ma anche di critica. Che si ami o si odi il suo stile, Vauro è indubbiamente una figura che non passa inosservata nella scena culturale italiana.

MATTEO RENZI E IL SEGRETO SVELATO A LICIA RONZULLI “VOGLIO ROMPERE LE SCATOLE A  GIORGIA MELONI

Matteo Renzi e il segreto svelato a Licia Ronzulli “Voglio rompere le scatole a Giorgia Meloni”

Matteo Renzi e il segreto svelato a Licia Ronzulli “Voglio rompere le scatole a Giorgia Meloni”

Matteo Renzi e il segreto svelato a Licia Ronzulli “Voglio rompere le scatole a Giorgia Meloni”

da lastampa.it

Nella suggestiva cornice di piazza San Lorenzo in Lucina, la conferenza stampa di Forza Italia giunge al termine, ma gli animi e le strategie politiche sono ancora al centro delle discussioni. Mentre i partecipanti si fermano per conversare, spiccano la presenza di Licia Ronzulli, capogruppo in Senato, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, Paolo Emilio Russo. E altri esponenti di spicco del partito.

In questo scenario politico si fa notare la figura di Matteo Renzi, che, sia per caso che per intenzione, si presenta con l’aria sfrontata di chi cerca l’attenzione. Ronzulli lo provoca scherzosamente, ma la risposta di Renzi è un concentrato del suo stile spavaldo e ambiguo. Lasciando intendere che il suo obiettivo principale è “rompere le scatole” al leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Senza coinvolgere Forza Italia in questa sfida.

Naturalmente, nessuno dei presenti sembra credere a questa dichiarazione. Tuttavia, nonostante i sorrisi e i saluti, a pochi minuti di distanza si ritrovano casualmente nello stesso ristorante. Qui si uniscono anche Antonio Tajani, presidente pro tempore del partito, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e il resto della pattuglia che segue il ministro degli Esteri.

All’interno del ristorante, i vari esponenti politici si dividono su tre tavolate diverse. Da un lato, ci sono le due anime di Forza Italia, una più critica nei confronti del governo e l’altra più fedele. Dall’altro lato, si trovano coloro che desiderano smantellare Forza Italia.

Come molti nel centrodestra, anche Giorgia Meloni è concentrata sulla sua preoccupazione principale. Evitare di essere travolta dalla fine del partito azzurro e impedire a Renzi di assumere un ruolo chiave nel Senato. Secondo testimonianze, la leader di Fratelli d’Italia ha espresso la sua ferma volontà di non farsi “portare a spasso” da Renzi. Sottolineando che l’attuale governo è l’unico in cui si impegna, altrimenti tornerà all’opposizione.

Meloni non considera plausibile un’ipotesi in cui Renzi faccia parte del suo governo, ma allo stesso tempo è preoccupata dalle ambizioni del leader di Italia Viva. E conosce bene la sua spregiudicatezza negli intrighi del Palazzo.

Basterebbe una manciata di senatori, tra quattro e sei, per mettere in seria difficoltà l’attuale maggioranza. Un piccolo esodo di delusi forzisti, di liberali poco convinti dell’apparente svolta moderata di Meloni o di berlusconiani che calcolano il proprio interesse personale, potrebbe rendere la situazione molto più fragile.

Proprio per questo motivo, Meloni deve consolidare i gruppi parlamentari e sostenere Tajani nel cammino verso le elezioni europee. Ha avuto colloqui e rassicurazioni con Marina Berlusconi riguardo ai 100 milioni di credito che la famiglia possiede. Assicurandosi che ci sia liquidità sufficiente per sostenere Fi durante la campagna elettorale. Ha anche discusso con Gianni Letta e ha consigliato a Tajani di essere chiaro fin da subito con i parlamentari.

Secondo la presidente del Consiglio, è essenziale procedere avanti con un centrodestra unito, formato da tre punte e da un partito che funga da moderato cuscinetto tra Fratelli d’Italia e la Lega. Questa forza politica dovrebbe rappresentare il PPE (Partito Popolare Europeo) in Italia. Tuttavia, Meloni teme che il progetto di ribaltare gli equilibri europei e sostituire i socialisti con i conservatori dell’ECR (Conservatori e Riformisti Europei) possa fallire. Se non ci fosse nemmeno un rappresentante italiano nella casa dei cristiano-democratici a Bruxelles.

L’obiettivo vitale per Meloni è raggiungere la soglia di sbarramento del 4%, considerando che si voterà con il sistema proporzionale. Tajani spera di arrivare alle elezioni del giugno 2024 senza dover aggregare altre liste. Ribadendo la necessità di impegno e unità per mantenere una percentuale intorno al 10%.

Tuttavia, considerando che la partita è ancora lunga e che ci sono numerosi rivali pronti a contendersi lo spazio politico, Meloni sembra inclinata a creare una federazione di altre sigle attorno a Forza Italia. Questo cartello di forze centriste, denominato i “Popolari”, costituirebbe un auspicio e una dichiarazione di appartenenza esplicita a Bruxelles. Addirittura, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari ha recentemente espresso l’idea di un restyling e di un nuovo nome ispirato ai popolari. Meno legato alla figura di Berlusconi.

Tuttavia, anche Renzi sta lavorando su uno schema simile, cercando di federare altre liste con l’aiuto di Raffaella Paita come coordinatrice. Sarà interessante vedere se l’interesse comune a sopravvivere placherà le divergenze con Azione di Carlo Calenda. Nel frattempo, in vista delle elezioni europee, Renzi sta cercando di mettere d’accordo moderati, liberaldemocratici, socialisti, Più Europa, Letizia Moratti nel Nord e l’irruente Cateno De Luca al Sud.

MARINA BERLUSCONI E MARTA FASCINA MANO NELLA MANO AI FUNERALI DEL CAVALIERE ORA SONO LORO LE CAPOFAMIGLIA

Addio a Silvio Berlusconi un ultimo omaggio da calciatori artisti e politici nel cuore di Milano

Addio a Silvio Berlusconi un ultimo omaggio da calciatori artisti e politici nel cuore di Milano

Addio a Silvio Berlusconi un ultimo omaggio da calciatori artisti e politici nel cuore di Milano

da repubblica.it

Milano si è unita in un commosso tributo a Silvio Berlusconi durante la parte pubblica dei suoi funerali di Stato, che si è svolta in Piazza Duomo. Una folla immensa si è radunata a pochi passi dal corridoio controllato a vista, da cui le autorità e gli invitati hanno fatto il loro ingresso nella cerimonia. Bandiere, cartelli e cori hanno creato un’atmosfera solenne e partecipativa, mentre la gente ha voluto essere presente per rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana.

Tra le personalità presenti, sono emerse figure di rilievo provenienti da diverse sfere della società italiana. I calciatori e gli allenatori che hanno condiviso con Berlusconi un pezzo importante del cammino del Milan, la celebre squadra di calcio, sono stati parte integrante del suo percorso. La strada targata Milan ha visto la collaborazione di molti talenti sportivi che hanno reso il club una forza dominante nel panorama calcistico.

Ma non solo il mondo dello sport ha reso omaggio a Berlusconi. Attori, attrici, conduttori, giornalisti e soubrette che hanno trovato una piattaforma artistica nelle sue reti televisive hanno fatto sentire la loro presenza. Grazie alla generosità di Berlusconi e alle sue opportunità di carriera, molti di loro hanno raggiunto il successo e hanno lasciato un’impronta significativa nel mondo dello spettacolo.

La presenza dei politici è stata inevitabile, con numerosi ex collaboratori come Angelino Alfano e storici alleati come Umberto Bossi. Ministri, esponenti di Forza Italia e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein hanno partecipato al commosso addio. La cerimonia ha anche visto la partecipazione di cariche di Stato di rilievo, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Premier in carica, Mario Draghi, insieme a Giorgia Meloni, leader di un partito di primo piano.

Nel cuore della piazza, anche la gente comune ha voluto essere presente per rendere omaggio a Berlusconi. Persone provenienti da tutte le regioni d’Italia si sono unite per dire “io c’ero”, testimoniando l’importanza e l’influenza di Berlusconi nella vita di molte persone. La folla ha dimostrato il proprio affetto e la gratitudine per il contributo di Berlusconi alla politica e alla società italiana.

La presenza di celebrità del mondo dello spettacolo ha dato ulteriore risalto all’evento. Gerry Scotti, Piero Chiambretti, Ilary Blasi, Silvia Toffanin e Maria De Filippi erano solo alcuni dei nomi che hanno onorato Berlusconi con la loro presenza. Anche figure come Massimo Boldi, Alessandra Mussolini, Lele Mora, Iva Zanicchi e Alba Parietti hanno voluto partecipare a questo momento di commiato.

Nell’aria si respirava un mix di emozione e rispetto. Tra le persone presenti, Veronica Lario, la seconda moglie di Berlusconi e madre di tre dei suoi figli, ha mostrato una compostezza impassibile, mentre altri come la morganatica fascina e l’emozionato Tajani hanno manifestato la propria commozione.

L’assenza del caro amico Marcello Dell’Utri ha gettato un’ombra di malinconia su un giorno già intriso di tristezza. Tuttavia, l’affetto e la riconoscenza per Silvio Berlusconi sono state palpabili in ogni momento e attraverso la presenza di coloro che hanno condiviso la sua vita e il suo percorso.

I funerali di Silvio Berlusconi hanno rappresentato un momento di riflessione e commemorazione di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella politica, nello sport, nello spettacolo e nella vita di molte persone. Milano e l’Italia intera hanno detto addio a un personaggio controverso ma innegabilmente influente, lasciando un vuoto che sarà difficile colmare.

FUNERALI BERLUSCONI DA MELONI E SALVINI A MATTARELLA E RENZI ECCO CHI CI SARA’ E CHI (FORSE) NO

Funerali Berlusconi da Meloni e Salvini a Mattarella e Renzi ecco chi ci sarà e chi (forse) no

Funerali Berlusconi da Meloni e Salvini a Mattarella e Renzi ecco chi ci sarà e chi (forse) no

Funerali Berlusconi da Meloni e Salvini a Mattarella e Renzi ecco chi ci sarà e chi (forse) no

da LaPresse e Adnkronos

Il Duomo di Milano ospiterà domani, alle 15, i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, e l’evento si preannuncia come un’importante occasione di riunione per molte figure politiche di spicco. Secondo quanto apprende LaPresse, è stato confermato che anche gli ex premier Romano Prodi e Mario Monti saranno presenti alla cerimonia.

L’arcivescovo metropolita di Milano, monsignor Mario Delpini, presiederà la cerimonia. Mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà anch’egli presente per rendere omaggio all’ex primo ministro italiano. Oltre a Mattarella, parteciperanno anche gli ex presidenti del Consiglio Mario Draghi e Matteo Renzi, dimostrando l’unità e il rispetto istituzionale nei confronti dell’ex leader politico.

La presenza dell’ex commissario agli Affari economici dell’Unione Europea, Paolo Gentiloni, anche lui ex premier, rappresenterà la partecipazione dell’UE all’evento.

Al momento, diversi leader delle forze di opposizione hanno confermato la loro presenza, tra cui Matteo Renzi e Carlo Calenda, che hanno annunciato la partecipazione attraverso i loro staff. Tuttavia, Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, non sarà presente. Per quanto riguarda Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle (M5S), e Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), al momento non sono ancora state fornite risposte ufficiali sulla loro partecipazione. Ma si attendono comunicazioni nelle prossime ore.

È probabile che i rappresentanti del PD, tra cui i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, saranno presenti per rappresentare il partito e rendere omaggio all’ex primo ministro.

I funerali di Silvio Berlusconi rappresentano un momento di riflessione. E un’occasione per il paese di ricordare la figura politica che ha giocato un ruolo significativo nella storia recente dell’Italia. La presenza di ex premier e leader politici di diverse fazioni dimostra l’importanza di Berlusconi nel panorama politico italiano. E l’influenza che ha avuto sulla scena nazionale.

La cerimonia funebre sarà un’opportunità per i presenti di onorare la memoria di Silvio Berlusconi e di condividere momenti di cordoglio e commozione.

FRANCESCO NUTI E’ MORTO ADDIO AL POPOLARE ATTORE E REGISTA

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Francesco Nuti è morto addio al popolare attore e regista

Francesco Nuti è morto addio al popolare attore e regista

Francesco Nuti è morto addio al popolare attore e regista

da tgcom24.mediaset.it

E’ morto a Roma Francesco Nuti, uno dei più grandi attori e registi italiani, all’età di 68 anni. L’artista, che era malato da tempo, ci ha lasciati lasciando un vuoto nel mondo del cinema italiano. La triste notizia è stata annunciata dalla figlia Ginevra, insieme ai familiari, che hanno ringraziato il personale sanitario. E tutti coloro che hanno assistito Francesco Nuti durante la sua lunga malattia. In particolare il personale di Villa Verde di Roma. Al momento non sono ancora state comunicate la data e il luogo dei funerali. Ma la famiglia ha chiesto che si rispetti il loro momento di grande dolore e per questo motivo ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

Francesco Nuti è nato il 17 maggio 1955 a Firenze, figlio di Renzo Nuti, un barbiere originario del Mugello, e Anna Giglio, originaria di Crotone. Negli anni settanta, Nuti diventa membro del trio cabarettistico dei Giancattivi, insieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Il gruppo partecipa a trasmissioni di grande successo come “Black Out” in radio e “Non stop” in televisione.

Nel 1981, il trio fa il suo esordio cinematografico nel film “Ad ovest di Paperino”, diretto da Alessandro Benvenuti. L’anno successivo, Nuti lascia il gruppo e inizia la sua carriera da attore solista. Collabora con il regista Maurizio Ponzi in diversi film, come “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), “Io, Chiara e lo Scuro” (1983) e “Son contento” (1983). È proprio con il ruolo di Francesco Piccioli in “Io, Chiara e lo Scuro” che Nuti conquista il pubblico e la critica, ottenendo il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior attore protagonista.

Successivamente, Nuti si dedica anche alla regia, dirigendo film come “Casablanca, Casablanca” (1985), “Tutta colpa del paradiso” (1985), “Stregati” (1986), “Caruso Pascoski” (di padre polacco) (1988), “Willy Signori e vengo da lontano” (1989) e “Donne con le gonne” (1991). Durante lo stesso periodo, si cimenta anche nella musica, partecipando al Festival di Sanremo nel 1988 con la canzone “Sarà per te”, successivamente interpretata anche da Mina. In collaborazione con Mietta, incide il brano “Lasciamoci respirare”, scritto dal cantautore Biagio Antonacci e pubblicato nel 1992.

Negli anni successivi, i film di Nuti come regista, tra cui “OcchioPinocchio” (1994), “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001), non riscuotono lo stesso successo dei suoi lavori precedenti.

La scomparsa di Francesco Nuti rappresenta una grande perdita per il cinema italiano. L’attore e regista rimarrà per sempre nel cuore del pubblico per il suo talento e la sua inconfondibile sensibilità artistica.

SANREMO 2024 POSSIBILI NUOVE CO-CONDUTTRICI E L’INCERTEZZA SULL’ADDIO DI AMADEUS ALLA KERMESSE

Rai Cattelan Costamagna e i nomi sul tavolo L’attesa (e i dubbi) di Augias Gramellini e Damilano

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da corriere.it

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La Rai si trova attualmente di fronte a un problema serio riguardante la sua programmazione domenicale su Rai3. Dopo le dimissioni di Fabio Fazio e Lucia Annunziata. Le incertezze in merito stanno preoccupando i nuovi dirigenti della Rai, tra cui l’amministratore delegato Roberto Sergio, che teme ulteriori perdite.

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Nonostante il clima teso che si respira ai vertici di Viale Mazzini, Fiorello ha trovato spazio per un commento ironico sull’addio di Annunziata. Durante la trasmissione “Viva Rai2!”, Ha minimizzato la narrazione del cambiamento. Affermando che la situazione non è mai davvero cambiata: “Adesso è TeleMeloni. C’è il governo di destra e quelli di destra mettono quelli di destra. C’è un governo di sinistra e quelli di sinistra mettono i loro di sinistra, è sempre stato così… Ognuno fa il suo orticello”. Fiorello ha anche suggerito ad Annunziata che, se non è d’accordo con il governo attuale, avrebbe dovuto rimanere per lottare dall’interno. Questo commento ha ricevuto il plauso del leader della Lega Matteo Salvini su Twitter.

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Annunziata, nel frattempo, ha risposto alle battute di Fiorello durante il Festival dell’Economia di Trento. Affermando che le dimissioni sono una cosa seria e che ci ha pensato a lungo prima di prendere questa decisione. Ha sottolineato che le sue dimissioni sembrano essere state accolte. La notizia delle sue dimissioni è stata riportata due giorni prima al nuovo direttore degli Approfondimenti, Paolo Corsini. Tuttavia, le conseguenze e i vincoli di esclusiva del suo contratto sono ancora oggetto di valutazione da parte dell’ufficio legale della Rai. Poiché le dimissioni sono avvenute un anno prima della scadenza prevista.

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Rai3 rimane ora il centro dell’attenzione, con speculazioni su ciò che accadrà con Corrado Augias, Massimo Gramellini e Marco Damilano. Il loro futuro sulla terza rete è incerto. Si parla di un possibile ridimensionamento dei programmi di Augias, mentre il contratto di Gramellini scade a giugno. E non ha ancora avuto modo di valutare le condizioni per un rinnovo. Quello che sembra chiaro è che la volontà è quella di rimanere su Rai3, ma non a tutti i costi. Lucia Annunziata non si è accontentata della semplice conferma del suo programma, e lo stesso vale per Marco Damilano.

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Intanto, le speculazioni sulle nuove nomine si stanno diffondendo. Per quanto riguarda la fascia domenicale precedentemente occupata da Fabio Fazio, le ipotesi sono molte. Alessandro Cattelan, oppure il programma “Report” (spostato dal lunedì alla domenica), oppure ancora un programma divulgativo potrebbero prendere il suo posto. Per quanto riguarda la sostituzione di Lucia Annunziata, viene avanzata la candidatura di Monica Maggioni. Che ha già assicurata la conferma del suo programma serale di approfondimento su Rai1, “Sette storie”. Potrebbe formare un duo con Antonio Di Bella, direttore uscente e appena andato in pensione.

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Inoltre, alcuni vedono bene Serena Bortone per il pomeriggio domenicale, dopo aver perso il programma pomeridiano su Rai1. E non essere coinvolta in trattative con Discovery. Luisella Costamagna, sostenuta dal Movimento 5 Stelle, sembra essere interessata a lasciare i ruoli giornalistici per trasferirsi a quelli di intrattenimento. Magari con un programma il sabato pomeriggio su Rai2. Manuela Moreno, partner di Fiorello al mattino, è vista come una candidata valida per molte posizioni.

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Intanto, dal Partito Democratico arrivano critiche e si fa riferimento alla necessità di una riforma della Rai. La segretaria Elly Schlein sta puntando a una riforma complessiva dell’ente radiotelevisivo. E sta riproponendo un disegno di legge firmato da Andrea Orlando. La situazione in Rai rimane incerta e si attendono decisioni ufficiali per sciogliere i nodi legati alla programmazione domenicale di Rai3. Fino ad allora, i dubbi e le speculazioni continueranno a circolare. Lasciando aperta la questione dei conduttori e dei programmi che occuperanno quelle fasce orarie cruciali della rete.

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MARIA GIOVANNA MAGLIE E’ MORTA ADDIO ALLA NOTA GIORNALISTA E OPINIONISTA TV

Maria Giovanna Maglie è morta addio alla nota giornalista e opinionista tv

Maria Giovanna Maglie è morta addio alla nota giornalista e opinionista tv

Maria Giovanna Maglie è morta addio alla nota giornalista e opinionista tv

da today.it

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Maria Giovanna Maglie, nota giornalista e opinionista televisiva, è scomparsa all’età di 70 anni. L’amica Francesca Chaouqui ha confermato il suo decesso attraverso un messaggio su Twitter, lasciando il mondo dell’informazione e dell’intrattenimento in lutto.

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Nata a Venezia, Maria Giovanna Maglie si trasferì a Roma negli anni ’60. Dopo essersi laureata in Filosofia presso la Sapienza, intraprese una carriera nel giornalismo che la portò a lavorare per l’Unità come inviata in America Latina, occupandosi di politica internazionale dal 1979 al 1987. Nel 1989, fece il suo ingresso nella Rai e nel 1990 fu inviata in Medio Oriente per il Tg2 durante la prima guerra del Golfo. Successivamente, divenne corrispondente da New York fino al 1993. Durante la sua carriera, collaborò con importanti testate come il Giornale, Il Foglio, la Rai, Radio Radicale e Radio 24. Inoltre, scrisse diverse opere, tra cui una biografia su Oriana Fallaci, e saggi riguardanti la politica internazionale. Nel 2011, realizzò il film-documentario “Istanbul la sublime” per Rai Cinema.

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Contributi nel mondo dell’opinione e dell’intrattenimento

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Oltre alla sua carriera giornalistica, Maria Giovanna Maglie si distinse come editorialista per il giornale Libero fino al 2014. Successivamente, partecipò come opinionista a numerosi programmi televisivi di politica e intrattenimento, tra cui “L’isola dei famosi”, “La sposa perfetta”, “La vita in diretta”, “L’Arena” e “Stasera Italia”. Dal 2015, divenne editorialista di politica statunitense per il sito Dagospia, con la rubrica “America fatta a Maglie”. Durante la campagna elettorale del 2016 per la presidenza degli Stati Uniti d’America, commentò gli avvenimenti su Dagospia. La sua presenza nel mondo dell’opinione televisiva e online lasciò un segno significativo.

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Ricordi e omaggi

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L’annuncio della morte di Maria Giovanna Maglie ha suscitato numerose reazioni sui social media. Persone provenienti da diversi ambiti, tra cui politici, giornalisti e amici, hanno espresso il loro cordoglio e ricordato la sua personalità generosa, profonda, colta e coraggiosa. La sua morte lascia un vuoto nel giornalismo italiano.

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Maria Giovanna Maglie è morta addio alla nota giornalista e opinionista tv – Lascia un segno indelebile

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Maria Giovanna Maglie, con la sua lunga carriera nel giornalismo, i suoi contributi come opinionista televisiva e il suo impegno nel mondo dell’informazione, ha lasciato un segno indelebile. La sua scomparsa è stata sentita profondamente nel panorama mediatico italiano. Il suo lavoro rimarrà un importante punto di riferimento per le generazioni future nel campo del giornalismo e dell’opinione. Maria Giovanna Maglie sarà ricordata per la sua dedizione, la sua passione e il suo coraggio nel raccontare le storie del nostro tempo.

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SALONE DEL LIBRO DI TORINO LAGIOIA ALL’ATTACCO “IL GOVERNO PUO’ AVERE VIRATA AUTORITARIA MIO METODO NON E’ IL MANGANELLO”

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