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Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

da corriere.it

Introduzione

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da sfide economiche significative in Europa, con paesi come l’Italia, la Spagna, la Germania e la Francia che hanno affrontato dinamiche diverse nel contesto globale. In questo articolo, esamineremo da vicino l’andamento del PIL di questi paesi nel corso dell’anno, confrontando le loro performance e analizzando i fattori chiave che hanno influenzato i risultati economici.

Andamento del PIL in Italia

 L’Italia ha registrato una crescita modesta del PIL dello 0,7% nel 2023, con una previsione iniziale del governo rivista al ribasso a causa di fattori esterni, come il conflitto tra Israele e Hamas. Nonostante le sfide, il quarto trimestre ha visto un lieve aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

La robusta crescita della Spagna

Contrariamente all’Italia, la Spagna ha sperimentato una crescita economica più forte nel 2023, con il PIL in aumento del 2,5% su base annua. Questo risultato ha superato le previsioni iniziali del governo spagnolo, evidenziando una resilienza economica significativa nel contesto europeo.

Il declino tedesco

 La Germania ha invece mostrato segni di rallentamento, con il PIL sceso dello 0,3% nel quarto trimestre 2023. Questa diminuzione è stata confermata dalle stime preliminari, evidenziando sfide economiche interne ed esterne che hanno influenzato la performance del paese.

La stabilità francese

La Francia ha mantenuto una crescita relativamente stabile, con il PIL in aumento dell’0,9% nel corso dell’anno. Sebbene questo tasso di crescita sia inferiore rispetto agli anni precedenti, la performance economica francese si è allineata alle previsioni governative, segnalando una certa resilienza nel contesto europeo.

Conclusioni

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una varietà di dinamiche economiche in Europa. Mentre alcuni paesi hanno registrato una crescita robusta, altri hanno affrontato sfide e rallentamenti. Tuttavia, l’analisi dell’andamento del PIL in Italia, Spagna, Germania e Francia offre una panoramica importante delle diverse realtà economiche presenti nel continente e dei fattori che ne hanno influenzato le performance.

ILARIA SALIS A PROCESSO: RIFIUTA IL PATTEGGIAMENTO E IL LEGALE DENUNCIA: “TRATTATA COME UN CANE”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

da corriere.it

Accuse e resistenza

Ilaria Salis, una donna di 39 anni, si trova dietro le sbarre di un carcere ungherese dallo scorso febbraio, accusata di aver preso parte a un’aggressione ai danni di manifestanti di estrema destra. La sua situazione si è complicata ulteriormente quando le è negata la revoca della custodia cautelare, poiché si riteneva potesse costituire un pericolo di fuga. L’accusa che pende su di lei è di tentato omicidio colposo in concorso, un reato che potrebbe costarle fino a 24 anni di prigione.

La tentata soluzione: un patteggiamento rifiutato

Prima del processo, Salis ha ricevuto la proposta di un accordo di patteggiamento che avrebbe comportato una pena di 11 anni di reclusione. Tuttavia, decisa a difendere la sua innocenza, ha rifiutato questa via conciliativa. In seguito, il giudizio è rinviato al 24 maggio, in attesa dell’istruttoria e delle richieste probatorie. Nel frattempo, uno dei coimputati tedeschi è condannato a tre anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole.

Le condizioni disumane del processo

Durante le udienze, la scena che ha colpito maggiormente è stata quella delle manette che legavano Salis, rendendola simile a un animale tenuto al guinzaglio. Gli avvocati hanno prontamente sollevato il problema, sottolineando come tale trattamento violi le normative europee e rappresenti una grave violazione della dignità umana.

La mobilitazione e le richieste di giustizia

La Farnesina ha reagito convocando l’ambasciatore ungherese a Roma e chiedendo un intervento immediato per garantire i diritti di Salis e porre fine alle sue condizioni detentive disumane. Anche il Comune di Milano si è unito alla battaglia, chiedendo l’estradizione della donna in Italia affinché possa affrontare il processo nel suo paese.

Il sostegno della famiglia e della comunità

Il padre di Ilaria Salis ha denunciato pubblicamente il trattamento subito dalla figlia, evidenziando il suo impegno per far valere i suoi diritti e la sua innocenza. La comunità milanese, insieme alle istituzioni locali, ha espresso solidarietà e ha fatto appello alla giustizia affinché venga fatta luce sulla situazione e vengano rispettati i diritti fondamentali della detenuta.

La speranza per un esito giusto

Mentre il processo prosegue e le indagini continuano, resta la speranza che la verità venga alla luce e che Giustizia venga fatta nel rispetto dei diritti umani e della dignità di tutti i coinvolti.

BASE USA COLPITA IN GIORDANIA AL CONFINE CON LA SIRIA: 3 SOLDATI UCCISI E 25 FERITI

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

da corriere.it

Nella recente manifestazione a Milano a favore della Palestina, un episodio ha suscitato scalpore: un carabiniere ha dichiarato di non riconoscere il Presidente Mattarella come suo rappresentante. Questo ha generato un dibattito acceso e ha portato ad un’indagine ufficiale sull’incidente.

Il dialogo con Franca Caffa

Durante la protesta, Franca Caffa, promotrice del comitato di quartiere Molise-Calvairate-Ponti, ha rivolto al carabiniere la domanda sulle dichiarazioni del Presidente. La risposta del militare, catturata da video diffusi sui media, è stata sorprendente: “Non è il mio presidente, non l’ho scelto io, non lo riconosco.”

La ritrattazione del maresciallo

In seguito, il maresciallo G. M., 54 anni, ha ritrattato le sue dichiarazioni, scusandosi e affermando che Mattarella è un suo simbolo. Ha definito la sua affermazione come una frase stupida, motivata dalla volontà di proteggere la signora anziana coinvolta nella protesta.

La reazione di Franca Caffa

Franca Caffa ha espresso sconcerto per la risposta del carabiniere, ribadendo la sua presenza in piazza per sostenere politiche giuste, specialmente in relazione alla situazione dei palestinesi e alla memoria dell’Olocausto. Ha anche comunicato la sua intenzione di continuare a partecipare alle manifestazioni future.

Le misure prese dall’Arma dei Carabinieri

Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha annunciato il trasferimento del militare in un incarico non operativo, in attesa delle indagini sia disciplinari che giudiziarie.

L’apertura del fascicolo in procura

La Procura di Milano ha avviato un’indagine sull’incidente, con particolare attenzione alla valutazione del video dell’episodio. Si ipotizza al momento il reato di offesa all’onore del Presidente della Repubblica.

Aspetti da approfondire

Le scuse del maresciallo e le circostanze dell’incidente sollevano diverse questioni, tra cui la sincerità delle sue dichiarazioni e la natura delle relazioni tra forze dell’ordine e manifestanti. L’evolversi delle indagini potrà fornire ulteriori chiarimenti su questo episodio controverso.

BASE USA COLPITA IN GIORDANIA AL CONFINE CON LA SIRIA: 3 SOLDATI UCCISI E 25 FERITI

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

da ansa.it

La notizia dell’attacco a una base statunitense in Giordania, vicino al confine con la Siria, ha scosso il panorama internazionale. Tre soldati americani sono rimasti uccisi e 25 feriti, innescando preoccupazioni per un’escalation delle tensioni nella regione. L’attacco, avvenuto di notte con un drone, è stato attribuito a gruppi sostenuti dall’Iran, secondo le dichiarazioni del presidente Biden.

Dettagli dell’attacco e discrepanze

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’obiettivo dell’attacco è stata la Tower 22, un piccolo avamposto Usa situato in Giordania. Tuttavia, c’è disaccordo sul luogo preciso dell’attacco: mentre il governo giordano sostiene che sia avvenuto in territorio siriano, il Pentagono insiste sul fatto che l’attacco abbia colpito una base statunitense nella Giordania nord-orientale.

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti – Dichiarazioni di Biden e promesse di rappresaglia

Il presidente Biden ha reagito con fermezza all’attacco, promettendo di chiedere conto ai responsabili. In una nota diffusa dalla Casa Bianca, ha attribuito l’attacco a gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran operanti in Siria e Iraq. Ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha assicurato che l’America non esiterà a difendersi.

Rischi di escalation e implicazioni politiche

Questo è il primo attacco alle truppe Usa in Giordania dall’inizio della guerra a Gaza, aumentando il rischio di un’escalation del conflitto nel Medio Oriente. L’attacco arriva in un momento delicato per Biden, che si trova ad affrontare anche le ripercussioni politiche interne. Donald Trump ha criticato Biden, affermando che sta trascinando il Paese in un’altra guerra, mentre il presidente cerca di gestire le relazioni con l’Iran e di riconquistare il sostegno elettorale, soprattutto tra la comunità afroamericana.

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria – Impatto sulle negoziazioni con Doha e le elezioni

L’attacco mette Biden in una posizione difficile durante le negoziazioni con Doha per sbloccare i fondi iraniani e aggiunge pressione sul fronte elettorale. I pastori afroamericani si sono mobilitati per chiedere a Biden un cessate il fuoco a Gaza, avvertendolo che potrebbe perdere il sostegno afroamericano cruciale nelle elezioni primarie dem in South Carolina.

Una situazione complessa e instabile

In conclusione, l’attacco alla base statunitense in Giordania ha creato una situazione di tensione e incertezza nel Medio Oriente. Le implicazioni politiche e strategiche sono significative, con Biden che si trova ad affrontare sfide sia a livello internazionale che interno. L’escalation del conflitto potrebbe avere conseguenze devastanti, mentre l’America cerca di mantenere il controllo della situazione e di proteggere i suoi interessi nella regione.

ALABAMA: KENNETH SMITH E QUELLA PENA DI MORTE DISUMANA CON AZOTO E’ IL PRIMO CASO AL MONDO

 

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

da ansa.it

La continuità di Forza Italia: Letta portavoce dei ‘figli’ di Berlusconi

Durante un incontro di Forza Italia, Gianni Letta ha rivelato di essere il portavoce dei “figli” di Silvio Berlusconi, esprimendo il loro saluto e sostegno per mantenere la continuità desiderata dal fondatore del partito.

La famiglia Berlusconi: comportamento esemplare e dedizione a Forza Italia

Letta ha elogiato la famiglia Berlusconi per il loro “comportamento esemplare”, sottolineando l’unità, la concordia e la premura mostrate verso la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, e verso collaboratori e aziende. Questo atteggiamento è stato considerato un tributo onorevole a Silvio Berlusconi.

La straordinaria avventura politica e umana: 30 Anni di Forza Italia

Gianni Letta ha descritto la discesa in campo di Berlusconi come un’ “straordinaria avventura politica e umana”. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha annunciato che la serata sarà dedicata a raccontare la storia dei 30 anni del partito, proiettando un video storico dell’annuncio della discesa in campo nel 1994.

Tajani: Silvio Berlusconi rimarrà parte integrante della storia di Forza Italia

Tajani ha enfatizzato che la storia di Forza Italia, con un padre che l’ha costruita, avrà sempre Berlusconi come parte integrante anche dopo la sua scomparsa nel giugno scorso. Il video dell’annuncio è stato accolto con una standing ovation.

Il tributo di Giorgia Meloni e l’ispirazione continua di Berlusconi

La premier Giorgia Meloni ha inviato auguri a tutti gli amici di Forza Italia in occasione del trentennale del partito. Ha ricordato il legame forte tra Berlusconi e Forza Italia, definendo l’impegno e il ricordo del fondatore come un’ispirazione continua per il percorso del partito. La serata ha evidenziato il rispetto e l’affetto per l’uomo che ha segnato la storia politica italiana.

L’AJA SI ESPRIME SULLA GUERRA: “ISRAELE EVITI IL GENOCIDIO A GAZA”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

da ansa.it

La Corte internazionale di giustizia ha emesso una decisione cruciale riguardo alle accuse presentate dal Sudafrica contro Israele. Affermando che il paese deve adottare “tutte le misure necessarie” per evitare un presunto genocidio nella Striscia di Gaza. Questa decisione giunge in risposta alle richieste di “misure urgenti” avanzate da Pretoria, che ha accusato Israele di violare la Convenzione contro il genocidio nel corso del suo conflitto con Hamas.

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza” – Riconoscimento del caso e necessità di intervento tempestivo

La Corte ha riconosciuto l’esistenza di un caso da valutare, respingendo la richiesta di archiviazione presentata da Israele. La presidente della Corte, Joan Donoghue, ha dichiarato che, sebbene non possano essere verificate le cifre fornite da Hamas sulle vittime a Gaza, la situazione umanitaria richiede un intervento tempestivo per proteggere i civili. La Corte, tuttavia, non ha ordinato un cessate il fuoco immediato, come richiesto dal Sudafrica.

Misure imposte a Israele e reazioni contrapposte

Tra le sei misure imposte dai giudici, Israele è obbligato a prevenire la distruzione di elementi di prova relativi al caso e a presentare un rapporto sull’adempimento dei suoi obblighi tra un mese. La Corte ha preso nota delle dichiarazioni dei leader israeliani dopo il 7 ottobre, inclusa quella del ministro della Difesa Yoav Gallant, definendo le forze israeliane impegnate in una lotta contro “animali umani”.

Divergenze di opinione tra le parti coinvolte

Il Primo Ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha criticato la decisione della Corte, definendo “vergognoso” il fatto che venga considerata l’accusa “oltraggiosa” di genocidio. Tuttavia, ha sottolineato che questa ordinanza non priva Israele del “diritto all’autodifesa”. Al contrario, il Sudafrica ha accolto la decisione come una “vittoria decisiva per lo stato di diritto” e un progresso significativo nella ricerca di giustizia per il popolo palestinese.

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza” – Reazioni a livello internazionale e appelli per l’attuazione delle misure

L’Unione Europea ha fatto appelli credibili per l’attuazione delle misure imposte dalla Corte, mentre gli Stati Uniti continuano a ritenere “infondate” le accuse contro Israele. Il Dipartimento di Stato ha evidenziato che la Corte non ha accertato il genocidio né ha richiesto un cessate il fuoco nella sua sentenza.

Prospettive future

Sebbene la Corte abbia accolto solo in parte le richieste del Sudafrica, la sua decisione è stata vista come un passo significativo verso la tutela dei diritti umani a Gaza. Mentre l’inchiesta completa potrebbe richiedere mesi o anni, la Corte ha posto l’accento sull’urgenza di intervenire per evitare ulteriori danni irreparabili alla popolazione palestinese.

ALABAMA: KENNETH SMITH E QUELLA PENA DI MORTE DISUMANA CON AZOTO E’ IL PRIMO CASO AL MONDO

 

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

da corriere.it

Il 25 gennaio, negli Stati Uniti, Kenneth Eugene Smith è stato giustiziato con un metodo rivoluzionario nell’ambito delle esecuzioni capitali. Questo caso, che ha attirato l’attenzione internazionale, rappresenta la prima volta al mondo in cui l’ipossia da azoto è stata impiegata per porre fine alla vita di un condannato a morte.

La condanna di Kenneth Eugene Smith

Kenneth Eugene Smith, 58 anni, era stato condannato per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, la moglie di un pastore protestante, avvenuto nel 1988. Questa non era la prima volta che Smith si trovava di fronte alla pena capitale; nel 2022 aveva già sopravvissuto a un tentativo di esecuzione tramite iniezione letale.

La procedura di esecuzione

L’attesa per l’esito dell’ultimo appello alla Corte suprema americana ha ritardato l’inizio dell’esecuzione, che ha avuto luogo alle 20.25, ora locale dell’Alabama. Una volta respinto l’appello, la procedura finale ha avuto inizio nella camera della morte del carcere di Holman.

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo – Le ultime parole di Kenneth Smith

Legato al lettino, Smith è stato sottoposto a un nuovo metodo di esecuzione: l’ipossia da azoto. Prima di indossare la maschera per inalare il gas, ha condiviso le sue ultime parole, dichiarando: “Stasera l’Alabama fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti.”

La durata dell’esecuzione

La procedura di esecuzione è durata circa 22 minuti, con testimoni che hanno riportato che Smith è rimasto cosciente per diversi minuti dall’inizio e successivamente ha manifestato segni di agitazione. Il respiro del condannato ha rallentato gradualmente fino a diventare impercettibile, e la sua morte è stata dichiarata alle 20.25.

L’ipossia da azoto: un approccio crudelmente innovativo

L’uso dell’ipossia da azoto, una tecnica ideata dallo sceneggiatore Stuart Creque, è stato il fulcro di questa esecuzione. L’azoto, costituente del 78% dell’aria che respiriamo, diventa letale quando ne viene aumentata la concentrazione, riducendo la quantità di ossigeno. Tuttavia, sorgono preoccupazioni etiche e mediche riguardo alla possibilità di provocare una morte dolorosa e umiliante.

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo – Reazioni e critiche

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso preoccupazione, definendo l’ipossia da azoto come potenzialmente equivalente a tortura o degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani. Nonostante le numerose critiche e gli appelli provenienti da varie parti, l’esecuzione ha avuto luogo.

Passato criminale di Kenneth Smith

La condanna di Smith risaliva al 1988, quando aveva assassinato Elizabeth Dorlene Sennett su commissione del marito della vittima, un pastore protestante che successivamente si suicidò. Inizialmente condannato all’ergastolo, un giudice aveva successivamente modificato la sentenza in pena di morte nel 1996.

Appelli ignorati e implicazioni etiche

Nonostante gli appelli contro l’utilizzo di un metodo ritenuto da alcuni esperti una forma di tortura, le autorità dell’Alabama hanno proceduto con l’innovativa esecuzione. L’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha sottolineato l’incompatibilità della pena di morte con il diritto fondamentale alla vita, esortando gli Stati a considerare una moratoria come passo verso l’abolizione universale.

L’ipossia da azoto: criticità etiche e mediche

L’utilizzo della maschera d’azoto, mai impiegata sull’uomo prima di questa esecuzione, solleva interrogativi inquietanti sia dal punto di vista etico che medico-scientifico. L’azoto, se inalato in concentrazioni elevate, può interrompere processi vitali, ma la sua lentezza nel causare la morte solleva preoccupazioni sulla possibilità di prolungare l’agonia del condannato.

USA TRUMP TRIONFA NELLE PRIMARIE REPUBBLICANE IN NEW HAMPSHIRE MA NIKKI HALEY NON SI RITIRA

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

da corriere.it

Una vittoria attesa

Donald Trump ha ottenuto la vittoria nelle primarie repubblicane in New Hampshire, confermando i risultati delle proiezioni con il 54,4% dei voti contro il 43,5% di Nikki Haley. L’ex presidente degli Stati Uniti ha commentato la vittoria attraverso i social media, sottolineando la sua delusione per le dichiarazioni di Haley e proclamando la sua sicurezza nel vincere anche le prossime sfide.

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira – Il commento di Trump: “Haley ha perso”

Attraverso il canale Truth, Trump ha esclamato: “Haley ha detto che avrebbe vinto in New Hampshire. Non lo ha fatto!!! Delirante!!! La scorsa settimana è arrivata terza”. Durante un intervento a Nashua, Trump ha ribadito la sconfitta di Haley, definendo la sua performance “una nottataccia”. Ha criticato le affermazioni della sua rivale e anticipato il prossimo appuntamento in Nevada, dichiarando già la sua vittoria. Inoltre, Trump ha avvertito che, se Haley ottenesse la nomination, sarebbe oggetto di indagini in breve tempo.

L’importanza della vittoria in New Hampshire

Trump ha sottolineato l’importanza della vittoria in New Hampshire, definendola la più significativa dopo l’Iowa. Ha espresso fiducia nell’inversione di rotta del Paese, guardando con ansia alle elezioni di novembre e anticipando una possibile sfida con “il peggior presidente nella storia del nostro Paese”, Joe Biden.

Possibili sostegni: Ramaswamy e Scott

Durante la celebrazione della vittoria, Trump è stato affiancato dall’imprenditore Vivek Ramaswamy e dal senatore della South Carolina Tim Scott, entrambi ex rivali nelle primarie repubblicane. Entrambi hanno annunciato il loro sostegno al tycoon. Inoltre, Trump ha lasciato intendere che Scott potrebbe essere la sua scelta per il ruolo di vicepresidente, definendolo “la persona alla quale sto guardando”.

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira – La risposta di Nikki Haley

Nikki Haley ha ringraziato gli elettori di New Hampshire per il loro sostegno e ha espresso gratitudine al governatore Chris Sununu. Nonostante la sconfitta, Haley ha annunciato che non si ritirerà dalla corsa, congratulandosi con Trump per la vittoria, ma sottolineando che “la corsa non è finita”. Trump ha risposto suggerendo a Haley di ritirarsi per evitare sprechi di risorse, focalizzando l’attenzione su Biden, l’obiettivo principale del partito repubblicano.

Prospettive future

Sebbene Trump non abbia ancora assicurata la nomination, la vittoria in entrambi gli stati, Iowa e New Hampshire, rappresenta un forte precedente storico. Il New Hampshire, che fu cruciale per la vittoria di Trump nelle primarie repubblicane del 2016, potrebbe essere di nuovo un trampolino di lancio per la sua campagna. Nikki Haley, pur rimanendo indietro nei sondaggi, non si arrende e guarda avanti alle sfide future, sottolineando che la corsa è “tutt’altro che finita”.

La “vittoria simbolica” di Joe Biden

Da notare anche la “vittoria simbolica” di Joe Biden alle primarie democratiche in New Hampshire, nonostante la sua assenza formale nella competizione. Biden è emerso come il candidato “write-in”, votato come preferenza non prestampata sulla scheda elettorale. Le primarie democratiche nel New Hampshire, fuori dal calendario ufficiale del partito, hanno comunque visto Biden primeggiare, nonostante l’assenza di assegnazione di delegati.

AUTONOMIA DIFFERENZIATA ARRIVA IL PRIMO SI: LA LEGA FESTEGGIA E POI LITIGA CON PD E M5S

Autonomia differenziata arriva il primo sì: la Lega festeggia e poi litiga con PD e M5S

Autonomia differenziata arriva il primo sì: la Lega festeggia e poi litiga con PD e M5S

Autonomia differenziata arriva il primo sì: la Lega festeggia e poi litiga con PD e M5S

da corriere.it

Il Senato dà il via libera: 110 sì, 64 no e 3 astensioni per l’Autonomia differenziata delle Regioni, un momento celebrato dalla Lega ma accompagnato da polemiche con PD e M5S. In un’aula presieduta da Gian Marco Centinaio, la riforma Calderoli è stata approvata, segnando il primo passo verso una maggiore autonomia territoriale. Tuttavia, il cammino non è privo di discordie, con il PD e i 5 Stelle che hanno manifestato il loro dissenso intonando l’Inno di Mameli e ironicamente ribattezzando Fratelli d’Italia (FdI) come “Fratelli di Mezz’Italia”.

Autonomia differenziata: il primo varo al Senato

Il Senato ha approvato la proposta con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astensioni, con la senatrice Mara Bizzotto della Lega che ha sollevato una bandiera autonomista scatenando il caos e sospendendo temporaneamente la seduta.

Autonomia differenziata arriva il primo sì: la Lega festeggia e poi litiga con PD e M5S – Il commento di Matteo Salvini e le reazioni del PD

Il vicepremier Matteo Salvini ha definito l’approvazione come “il primo passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente”, sottolineando l’importanza di bilanciare maggiori poteri al premier con una maggiore autonomia locale. Al contrario, Elly Schlein del PD ha criticato il risultato come “un orrendo baratto” che risveglia il sogno secessionista della Lega, promettendo di fermarlo con ogni mezzo possibile.

Una riforma dedicata a Roberto Maroni

Salvini ha dedicato la riforma al defunto ministro dell’Interno leghista Roberto Maroni, ricordando il suo impegno nei referendum federalisti del 2017. La proposta, ripresentata da Calderoli all’inizio della legislatura, concede alle Regioni la possibilità di legiferare autonomamente su temi cruciali come sanità, scuola e trasporti, con lo Stato che deve definire i livelli essenziali di prestazione (Lep) da garantire a tutti.

Autonomia differenziata arriva il primo sì: la Lega festeggia e poi litiga con PD e M5S – Il dibattito su autonomia e risorse

Mentre la Lega celebra il successo, il PD e il M5S, insieme all’Avs, si preparano a un referendum, contestando l’effettiva portata della proposta. Secondo il capogruppo dem Francesco Boccia, c’è un trucco nel sistema: “Per un’Autonomia seria servono Lep definiti e risorse garantite, ma non è stato allocato alcun euro nel fondo di perequazione.”

Le contestazioni: la mancanza di risorse e i 7 emendamenti di FdI

Il partito Fratelli d’Italia (FdI) respinge le contestazioni, preparandosi per l’approvazione finale. Alberto Balboni, presidente della commissione Affari Costituzionali, annuncia sette emendamenti, in particolare focalizzati sul cambio in corsa del premier votato dai cittadini. La discussione in commissione coinvolge anche la fine della legislatura in caso di caduta del premier eletto.

Conclusioni e prossimi passi

La riforma dell’Autonomia differenziata ora passa alla Camera per il via libera definitivo, con la Lega che spera di ottenere l’approvazione prima delle elezioni europee. Mentre la Lega celebra un passo avanti verso una maggiore autonomia, le critiche e le controversie rimangono vive, delineando un quadro complesso per il futuro di questa proposta di riforma.

ITALIA FRANCIA E GERMANIA ANNUNCIANO: “MISSIONE NAVALE NEL MAR ROSSO CON POSSIBILE USO DELLA FORZA

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza”

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza”

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza”

da corriere.it

Verso la difesa comune europea

Il ministro degli Esteri, Tajani, annuncia la partecipazione italiana alla missione navale nel Mar Rosso insieme a Francia e Germania, sottolineando il significato di questa iniziativa nella direzione della difesa comune europea.

Aspides: la nuova missione militare Ue

Il trio Italia, Francia e Germania ha condiviso un documento congiunto evidenziando la necessità di sicurezza e la libertà di navigazione nel Mar Rosso. La missione, denominata Aspides, avrà l’incarico di difendere le navi mercantili, anche con l’uso della forza se necessario, minacciate dagli attacchi degli Houthi, con possibili impatti significativi sul commercio internazionale. La discussione di questa iniziativa è prevista nell’incontro del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea.

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza” – Appoggio alla missione Ue e al piano Borrell

Il documento congiunto sottolinea il sostegno dei tre Paesi Ue al piano Ue e all’importanza della missione militare. Essi evidenziano l’utilizzo delle strutture già esistenti di Emasoh Agenor, una missione lanciata su proposta francese nel 2020 per proteggere i flussi marittimi attraverso lo Stretto di Hormuz. Agenor ha sviluppato una cooperazione con gli Stati regionali arabi e del Corno d’Africa, modello che si prevede replicare con Aspides.

Invito alla partecipazione degli Stati Membri

I tre Paesi invitano l’Alto Rappresentante a compiere sforzi diplomatici per garantire un ampio supporto regionale a Aspides. Invitano gli Stati membri a considerare favorevolmente la loro partecipazione, sia con mezzi navali che con contributi di personale. L’operazione potrebbe essere avviata in base all’articolo 44 del Trattato, consentendo al Consiglio di affidare la missione a un gruppo di Stati membri in grado di contribuire in modo significativo.

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso” – Sostenitori della soluzione a due Stati

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea che Aspides è più di una missione di polizia internazionale, rappresentando un segnale politico significativo verso la direzione della difesa comune europea, essenziale per una politica estera comune. Nel frattempo, i ministri discuteranno del piano di Borrell, focalizzato sul rilancio del processo di pace in Medio Oriente basato sulla soluzione a due Stati.

Conseguenze per il mancato impegno nel processo di pace

Il piano di Borrell prevede conseguenze per il mancato impegno nel processo di pace, coinvolgendo gli Stati Ue, altri attori regionali e organizzazioni internazionali. L’obiettivo è favorire i negoziati, ma il documento sottolinea chiaramente che dovrebbero essere definite le conseguenze in caso di mancato impegno nel piano di pace. Questo costituisce un avviso esplicito a Netanyahu, il premier israeliano, noto per la sua opposizione a uno Stato palestinese.

Prossimi passi e lancio dell’operazione

I dettagli della nuova missione Aspides sono in fase di definizione, e si attende di comprendere il contributo di altri Paesi e l’utilizzo delle risorse già disponibili. L’Italia potrebbe ospitare il quartier generale della missione, e il lancio ufficiale è previsto nella riunione del 19 febbraio.

ISRAELE: “DUE MESI DI PAUSA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI” E I PARENTI DEI RAPITI IRROMPONO NELLA KNESSET: “RIPORTATELI A CASA”

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