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Acca Larentia Schlein attacca e Piantedosi risponde: “I vostri governi non hanno mai sciolto organizzazioni eversive”

Acca Larentia Schlein attacca e Piantedosi risponde: “I vostri governi non hanno mai sciolto organizzazioni eversive”

Acca Larentia Schlein attacca e Piantedosi risponde: “I vostri governi non hanno mai sciolto organizzazioni eversive”

da tg.la7.it

Durante l’ultima sessione di question time alla Camera, il focus è stato sui recenti eventi accaduti ad Acca Larentia. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha preso la parola attaccando duramente il governo e accusando di connivenza con organizzazioni legate al passato fascista.

Schlein difende la sua posizione

Schlein ha rincarato la dose definendo l’approccio del governo come un “branco organizzato”, riferendosi alle gesta di esponenti politici come Rampelli e sottolineando la nostalgia del partito fascista. Ha rilevato l’assenza di distanziamento della presidente del Consiglio, definendo l’atteggiamento della Meloni “imbarazzante”.

Attacco alla Meloni

Le critiche non si sono limitate al governo, con Schlein che ha attaccato direttamente la presidente Meloni, ricordando il suo legame con Rampelli e Castellino, quest’ultimo condannato per l’assalto alla Cgil nel 2008. Schlein ha accusato la Meloni di non aver dichiarato apertamente la propria posizione antifascista durante la conferenza di fine anno.

La Russa nel mirino

Anche La Russa non è sfuggito alle critiche di Schlein, che ha definito inaccettabili le sue parole sul saluto romano, accusandolo di insultare la resistenza.

Acca Larentia Schlein attacca e Piantedosi risponde: “I vostri governi non hanno mai sciolto organizzazioni eversive” – Risposta del Ministro Piantedosi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha risposto alle interrogazioni durante il question time, affrontando le accuse di Schlein. Ha sottolineato la complessità nel prendere iniziative contro organizzazioni eversive, richiamando l’attenzione sul fatto che anche i governi passati non hanno agito in tal senso.

Eventi ad Acca Larentia

La commemorazione dell’anniversario della strage di Acca Larentia ha visto centinaia di militanti di estrema destra radunarsi, manifestando con saluti romani. Le opposizioni chiedono a Meloni di prendere una posizione chiara, mentre le polemiche continuano tra gli schieramenti politici.

Acca Larentia Schlein attacca e Piantedosi risponde: “I vostri governi non hanno mai sciolto organizzazioni” – Azioni delle forze dell’ordine

Piantedosi ha dichiarato che la questura ha già trasmesso una prima informativa di reato alla magistratura, contestando il delitto di apologia del fascismo a cinque esponenti di CasaPound presenti alla manifestazione. Ha evidenziato la distanza trasversale delle forze politiche da tali comportamenti e la consistente riduzione del numero di partecipanti rispetto agli anni precedenti.

La complessità dello scioglimento delle organizzazioni eversive

Sull’insistenza del Pd nel chiedere lo scioglimento di gruppi neofascisti, Piantedosi ha ribadito la complessità normativa e la mancanza di iniziative passate da parte di governi, anche di orientamento politico simile agli interroganti.

In conclusione, la questione di Acca Larentia continua a sollevare dibattiti accesi in Parlamento, con accuse e controaccuse che rendono evidente la profonda divisione riguardo alle azioni da intraprendere nei confronti delle organizzazioni legate al passato fascista.

“STRAGE DI ERBA” NUOVO PROCESSO PER OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI LA DIFESA: “SPERIAMO NELL’ASSOLUZIONE”

“Strage di Erba” nuovo processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi La difesa: “Speriamo nell’assoluzione”

“Strage di Erba” nuovo processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi La difesa: “Speriamo nell’assoluzione”

“Strage di Erba” nuovo processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi La difesa: “Speriamo nell’assoluzione”

da corriere.it

La Corte d’Appello di Brescia ha convocato Olindo Romano e Rosa Bazzi per discutere la revisione del processo inerente alla strage di Erba, che li ha condannati all’ergastolo in via definitiva nel 2006. L’udienza, prevista per il 1° marzo, affronterà le istanze di revisione avanzate dalla difesa e dal sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser.

Riunione delle istanze di revisione da parte della Corte d’Appello

La Corte d’appello di Brescia, agendo come giudice della revisione, ha accolto e unito le istanze di revisione presentate dagli avvocati di Romano e Bazzi, insieme al sostituto procuratore generale Tarfusser. Un decreto di citazione è stato notificato, indicando il primo marzo come data per l’inizio delle discussioni sul merito delle richieste di revisione.

“Strage di Erba” nuovo processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi La difesa: “Speriamo nell’assoluzione” – Possibili esiti del processo di revisione

Nel corso della prima udienza, sarà dibattuto l’ammissione di nuove prove o testimonianze. Il processo potrebbe concludersi con l’assoluzione di Rosa Bazzi e Olindo Romano, oppure con una condanna, o ancora con la dichiarazione di inammissibilità dell’istanza di revisione.

Ottimismo nella difesa e nelle dichiarazioni di Tarfusser

Un difensore di Romano e Bazzi, Fabio Schembri, ha espresso ottimismo, dichiarando: “Speriamo che questa volta il processo finisca in modo diverso, con un’assoluzione.” Anche Cuno Tarfusser ha mostrato soddisfazione per la decisione della Corte d’Appello, dichiarando: “Sono contento, è una grandissima soddisfazione professionale.”

“Strage di Erba” nuovo processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi La difesa: “Speriamo nell’assoluzione” – Punto di vista di Beppe Castagna: “La verità giudiziaria è stata già scritta”

Beppe Castagna, che perse la madre, la sorella e il nipote nella strage di Erba, ha ribadito la convinzione nella colpevolezza di Romano e Bazzi. “Non parteciperemo come parte civile se si dovesse rifare un nuovo processo, per noi la verità giudiziaria è stata già scritta,” ha affermato Castagna, respingendo la possibilità di un nuovo esame del caso.

Richiesta di revisione: nuovi elementi e approfondimenti

La richiesta di revisione presentata dalla difesa, firmata da un team di legali, chiede la riesame del caso sia per l’introduzione di nuovi elementi che per l’approfondimento di aspetti specifici della normativa. Secondo Fabio Schembri, uno degli avvocati, la revisione è richiesta in relazione alle lettere C e D della norma che regola la materia.

SALVINI SULLE EUROPEE: “NON MI CANDIDO MA MI PIACEREBBE AVERE TRA I NOSTRI IL GENERALE VANNACCI”

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci”

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci”

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci”

da corriere.it

Una svolta nel piano politico di Salvini: rinuncia alle Europee e punta a raggiungere il Movimento 5 Stelle

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha ufficialmente annunciato il suo distacco dalle elezioni europee imminenti. Durante un’intervista a Quarta Repubblica su Retequattro, il leader della Lega ha comunicato la sua decisione di non candidarsi, preferendo concentrarsi sul suo ruolo attuale e puntando a raggiungere il Movimento 5 Stelle in termini di consenso elettorale.

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci” – Rinuncia alle Europee: priorità al ruolo di Ministro

“Non mi candido” sono state le parole chiare di Salvini, sottolineando il suo impegno attuale come ministro delle Infrastrutture. Ha manifestato il desiderio di continuare a svolgere il ruolo al massimo delle sue capacità e ha indicato che il futuro della Lega sarà orientato verso una collaborazione con il Movimento 5 Stelle.

Obiettivo: raggiungere il consenso del Movimento 5 Stelle

Salvini ha spiegato che la sua ambizione è quella di superare il consenso ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle elezioni europee precedenti. Questa dichiarazione indica un cambio di strategia elettorale, con il leader leghista che cerca di consolidare il proprio sostegno elettorale puntando a risultati migliori rispetto alle elezioni passate.

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci” – Il Generale Vannacci come possibile candidato: una riflessione di Salvini

Durante l’intervista, Salvini ha fatto riferimento al generale Vannacci come una possibile candidatura per la Lega alle europee. Ha espresso il suo favore per questa scelta, presentando il generale come una vittima delle politiche della sinistra radical chic. Tuttavia, il generale ha risposto con prudenza, dichiarando di valutare attentamente l’offerta e ribadendo il suo attuale ruolo di soldato.

Ringraziamenti e riflessioni future

Il possibile candidato ha ringraziato per i pensieri positivi e la fiducia espressa nei suoi confronti. Ha sottolineato che valuterà con calma le prossime mosse politiche, mantenendo comunque il suo ruolo di soldato a servizio del Paese. Questa dichiarazione apre uno spazio per ulteriori riflessioni sulla direzione futura della Lega e sulle dinamiche politiche in vista delle elezioni europee.

Scenario politico in evoluzione e la posizione di Meloni

La scelta di Salvini arriva in un momento di evoluzione politica, con i partiti di governo che stanno valutando le proprie strategie per le elezioni europee. La posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sulla sua candidatura condizionata al consenso degli alleati, evidenzia la complessità delle dinamiche di coalizione. La situazione è destinata a evolversi nei prossimi mesi, con la figura del generale Vannacci che potrebbe assumere un ruolo centrale nella strategia elettorale della Lega.

In conclusione, la decisione di Salvini di non candidarsi alle elezioni europee apre nuovi scenari politici, con l’obiettivo dichiarato di superare il consenso del Movimento 5 Stelle. L’eventuale candidatura del generale Vannacci aggiunge un elemento intrigante alle prospettive della Lega in vista del prossimo scrutinio europeo.

LOTTERIA ITALIA IL FONDATORE DEL BAR CHE HA VENDUTO IL BIGLIETTO FORTUNATO: “IL VINCITORE E’ DI CERTO NON UNA PERSONA GIA’ RICCA”

Lotteria Italia il fondatore del bar che ha venduto il biglietto fortunato: “Il vincitore è di certo non una persona già ricca”

Lotteria Italia il fondatore del bar che ha venduto il biglietto fortunato: “Il vincitore è di certo non una persona già ricca”

Lotteria Italia il fondatore del bar che ha venduto il biglietto fortunato: “Il vincitore è di certo non una persona già ricca”

da fanpage.it

Nel cuore di Milano, in un quartiere popolare, un bar è diventato l’epicentro dell’entusiasmo e della gioia. I festeggiamenti sono in corso al Bar Valdagno, situato in via delle Forze Armate al civico 212, dopo che un fortunato acquirente ha vinto un incredibile premio di 5 milioni di euro grazie a un biglietto della Lotteria Italia 2023-2024. Il fondatore del bar, Emanuele Stella, padre del titolare Luigi, ha condiviso la sua gioia con Fanpage.it.

Una storia leggendaria

Il bar Valdagno, che ha una storia radicata nel quartiere, è stato teatro della fortuna. Il padre, Emanuele Stella, un pensionato che ha rilevato il bar negli anni Settanta e lo ha poi passato al figlio, è stato intervistato mentre il locale era sommerso dalla frenesia dei festeggiamenti. La notizia della vincita ha trasformato il bar in un punto di attrazione per giornalisti e curiosi.

Il fascino della Lotteria Italia nel quartiere popolare

Stella ha condiviso dettagli intriganti sulle persone che hanno acquistato i biglietti. “I clienti chiamano per sapere il nome del vincitore”, ha raccontato il fondatore del bar. La vendita dei biglietti è continuata fino a mezzogiorno di sabato 6 gennaio, coinvolgendo una varietà di acquirenti: anziani, muratori, vigili e persino un signore anziano che ha raggiunto il bar con la bombola d’ossigeno.

Lotteria Italia il fondatore del bar che ha venduto il biglietto fortunato: “Il vincitore è di certo non una persona già ricca” – La speranza di una vincita locale

Mentre raccontava la sua esperienza personale, Stella ha rivelato di aver acquistato anche lui un biglietto. Tuttavia, il suo numero fortunato era il 33, mentre il vincitore aveva il numero 31. Nonostante la leggera delusione personale, il fondatore del bar è fiducioso che l’acquirente fortunato sia un residente del quartiere. “Il nostro è un quartiere popolare. Sono certo che questi soldi sono andati a una persona che non era già ricca”, ha affermato con ottimismo.

Lombardia in festa: vincite totali di 8,5 milioni di euro

Milano non è l’unico luogo in cui la gioia è esplosa. In Lombardia, un totale di 8,5 milioni di euro è stato distribuito tra i fortunati vincitori della Lotteria Italia. Il terzo premio, del valore di due milioni di euro, è stato venduto ad Albuzzano, in provincia di Pavia, nella tabaccheria di Chiara Delmonte, sita in viale Lodi al civico 11. Nel frattempo, il quarto premio da 1,5 milioni di euro è stato assegnato a Roncadelle, Brescia, con il biglietto fortunato acquistato in via Enrico Mattei al civico 37, presso il locale di Valerio Cornali.

Il bar Valdagno: nuovo cuore del quartiere

Il Bar Valdagno continua a essere il fulcro della celebrazione nel quartiere popolare di Milano. La vincita ha non solo portato felicità al fortunato vincitore, ma ha anche donato nuova vitalità e allegria al locale. Con i suoi 5 milioni di euro, il premio ha cambiato il destino del bar e, senza dubbio, lasciato un’impronta indelebile nella memoria del quartiere e dei suoi abitanti.

HEZBOLLAH E TEHERAN MINACCIANO RAPPRESAGLIE CONTRO ISRAELE

Hezbollah e Teheran minacciano rappresaglie contro Israele

Hezbollah e Teheran minacciano rappresaglie contro Israele

Hezbollah e Teheran minacciano rappresaglie contro Israele

da ansa.it

La retorica infiammata del fronte sciita dopo gli attentati a Beirut e Kerman

La tensione nel Medio Oriente aumenta in seguito agli attentati avvenuti a Beirut e Kerman, con Hezbollah e Teheran che intensificano la loro retorica contro Israele.

Nasrallah e Raisi: promesse di vendetta

In risposta agli attacchi, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, e il presidente iraniano Ebrahim Raisi si sono rivolti alla folla con minacce di rappresaglie. Nasrallah ha promesso una risposta all’omicidio del numero due di Hamas, Arouri, mentre Raisi ha dichiarato: “Sceglieremo noi il luogo e il tempo della vendetta”, evocando la fine dello Stato israeliano durante i funerali delle vittime dell’attacco terroristico sulla tomba del comandante dei Pasdaran Qassem Soleimani.

Gli USA e il tentativo di de-escalation

In questo contesto di crescente tensione, gli Stati Uniti cercano nuovamente di favorire una de-escalation. Antony Blinken è giunto in Turchia per avviare la sua quarta missione nella regione dal 7 ottobre.

Hezbollah e Teheran minacciano rappresaglie contro Israele – Il contesto degli attacchi e le mosse di Israele

L’assassinio di Arouri con un drone alle porte di Beirut sembra inserirsi nella fase tre della guerra a Gaza, con Israele concentrato su operazioni mirate per eliminare i leader di Hamas ovunque si trovino. Nel frattempo, l’offensiva a terra continua, specialmente nella zona meridionale della Striscia di Gaza a Khan Yunis. Tuttavia, colpire sul suolo libanese ha provocato la reazione di Hezbollah, l’alleato di lunga data dell’Iran, che continua a destabilizzare Israele con attacchi lungo il confine.

Le minacce di Nasrallah e le opportunità storiche

Nasrallah, per la seconda volta in pochi giorni, alza i toni delle sue dichiarazioni. Il suo movimento, afferma, “risponderà sul campo di battaglia” all’omicidio di Arouri, sottolineando che se Israele avrà successo a Gaza, il Libano meridionale sarà il prossimo obiettivo. Definendo l’attuale situazione come un’ “opportunità storica” per liberare la terra occupata, fa riferimento alle fattorie di Shebaa, posizionate sulle contese alture di Golan. Anche il presidente iraniano Raisi, di fronte a migliaia di persone ai funerali delle vittime dell’attentato a Kerman, rivendicato dall’Isis, accusa gli Stati Uniti e Israele di aver “creato il Califfato” e promette la “fine del regime sionista”.

Hezbollah e Teheran minacciano rappresaglie contro Israele – Le preoccupazioni degli Stati Uniti e la missione diplomatica di Blinken

Nonostante le minacce incendiare, la possibilità di un’escalation militare non è certa, data la complessità delle sfide interne, soprattutto di natura economica, che entrambe le parti devono affrontare. Gli Stati Uniti seguono con preoccupazione gli sviluppi e hanno riattivato il canale diplomatico a livello elevato. Blinken, in Turchia per iniziare la sua missione, si recherà successivamente in Grecia, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele, Cisgiordania ed Egitto. La sua agenda include la richiesta di un significativo aumento degli aiuti umanitari a Gaza e riflessioni sul futuro governo della Striscia.

Le richieste di Blinken e le possibili soluzioni

Blinken, durante la sua missione, solleverà anche la questione di un futuro governo per la Striscia, considerando il recente suggerimento del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, riguardo a un coinvolgimento dei palestinesi. Inoltre, saranno discusse le opzioni di trasferimento degli sfollati dalla Striscia, una proposta avanzata dai settori più conservatori del governo Netanyahu. Blinken chiederà anche ai partner regionali di esercitare la loro influenza per evitare che il conflitto si estenda oltre i confini di Gaza.

LA TESTIMONIANZA DI MATTEO MARIOTTI ATTACCATO DA UNO SQUALO: “DOPO IL POST DI SELVAGGIA LUCARELLI ODIO CONTRO DI ME”

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

da ansa.it

La prospettiva di Matteo sul recupero e il prossimo intervento chirurgico

Matteo Mariotti, il coraggioso giovane di Parma sopravvissuto all’attacco di uno squalo in Australia il 9 dicembre, si prepara a un altro delicato intervento chirurgico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. La perdita della sua gamba sotto il ginocchio non ha minato la sua determinazione, e con fiducia, guarda al futuro sperando di tornare a camminare con l’ausilio di una protesi.

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me” – Riconoscenza e amarezza: il contrasto di emozioni

Durante una conferenza stampa organizzata nell’ospedale bolognese, Matteo esprime gratitudine verso coloro che lo hanno sostenuto: “La mia famiglia, i miei migliori amici e anche sconosciuti mi hanno donato amore, e desidero ringraziarli di cuore.” Tuttavia, l’atmosfera si fa densa quando affronta la campagna di odio scatenata contro di lui a seguito di una raccolta fondi organizzata dagli amici per garantire il suo futuro. “Sono state diffuse voci false, in modo ingiusto”, dichiara Matteo con un tono serio. “Mi hanno accusato di truffa, ma la mia colpa è solo quella di essere sopravvissuto.”

L’urlo contro l’odio virtuale: “Più duro della lotta con lo squalo”

La situazione si fa ancora più intensa quando una cronista lo interpella riguardo alle critiche ricevute da Selvaggia Lucarelli. Con un sorriso amaro, Matteo risponde: “Selvaggia, hai commesso un grave errore con me. Il male che mi hai inflitto è al di là della tua immaginazione. Paragonarti a uno squalo è riduttivo; sei più pericolosa di quel predatore marino.” Emotivamente scosso dalla campagna di odio sui social media, aggiunge con rabbia controllata: “Non ho colpe. Non ho organizzato la raccolta fondi, e non ho mai fatto del male agli animali. Persino gli animalisti si sono schierati contro di me. Questo odio è stato più difficile da sopportare di quanto avrei mai immaginato. La lotta contro questa persona è stata più ardua della battaglia contro uno squalo.”

La forza di Matteo: tra resilienza e speranza per il futuro

Nonostante l’odio virtuale che lo ha ferito, Matteo Mariotti mostra una notevole forza interiore. “Non mi lascerò abbattere da chi non conosce la verità”, afferma con determinazione. “Sto affrontando una sfida reale, la mia riabilitazione, e sono determinato a superarla. La mia speranza è di ispirare gli altri con la mia storia, dimostrando che anche di fronte alle avversità più difficili, si può trovare la forza per andare avanti.” La sua resilienza emerge come un faro di luce, illuminando un cammino verso la guarigione e la ricostruzione.

MELONI E LA PRIMA CONFERENZA STAMPA DEL 2024: DALLA GIUSTIZIA ALL’ECONOMIA FINO A FERRAGNI ECCO COSA HA DETTO

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

da ilmessaggero.it

La premier Giorgia Meloni ha affrontato una vasta gamma di temi durante una conferenza stampa che si è protratta per oltre tre ore. Dai nodi della giustizia e della burocrazia, la riforma del premierato, la Legge di Bilancio 2025, ai casi di cronaca come il magistrato Degni e il deputato Pozzolo, la leader di Fratelli d’Italia ha toccato diverse questioni politiche, economiche e sociali.

La Lettera del Capo dello Stato e il Ddl Concorrenza

Meloni ha iniziato affrontando la lettera ricevuta dal Presidente Mattarella riguardante il Ddl Concorrenza. La premier ha dichiarato che l’appello del Capo dello Stato non sarà ignorato, e il governo valuterà interventi chiarezza per evitare la procedura di infrazione e fornire certezze agli operatori. Una riflessione che coinvolge i partiti di maggioranza e i ministri competenti.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Il Premierato e i Poteri del Quirinale

Le domande sulla riforma del premierato hanno portato Meloni a ribadire che i poteri del Quirinale rimarranno invariati. La leader di FdI ha sottolineato che la riforma costituzionale non intaccherà il ruolo del presidente della Repubblica, affermando che l’elezione diretta del capo del governo non diminuirà i poteri del Capo dello Stato.

Risorse per la Legge di Bilancio 2025 e Ddl Capitali

Quando interrogata sulla Legge di Bilancio 2025, Meloni ha indicato il 2024 come l’anno chiave, sottolineando la possibilità di risorse aggiuntive in caso di discesa dei tassi di interesse da parte della Bce. Ha affrontato anche il Ddl Capitali, difendendo la sua visione della norma relativa ai consigli di amministrazione, che secondo lei avvicinerebbe gli investimenti anziché allontanarli.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Cronaca: Magistrato Degni e Caso Verdini

La conferenza ha affrontato anche casi di cronaca, come le critiche del magistrato Marcello Degni al governo. Meloni ha espresso sorpresa per l’assenza di reazioni da parte delle opposizioni. Sul caso Verdini, la premier ha ribadito che con questo governo affaristi e lobbisti non trovano spazio.

Caso Pozzolo: Sospensione e Responsabilità

Il caso del deputato Emanuele Pozzolo, coinvolto in una controversia legata al porto d’armi, è stato trattato con fermezza da Meloni. Ha richiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione dei probiviri di FdI e sospeso in attesa della decisione. La premier ha enfatizzato la necessità di responsabilità nella classe dirigente del suo partito.

Lavinia Mennuni e la Maternità

Rispondendo alle parole della senatrice Lavinia Mennuni sulla maternità, Meloni ha condiviso il valore della maternità, affermando che non bisogna rinunciare a opportunità per diventare madri. Ha citato esempi di donne politiche con famiglie numerose per sottolineare che è possibile conciliare entrambi gli aspetti.

Accuse di Familismo in FdI

Meloni ha respinto le accuse di familismo all’interno di Fratelli d’Italia, citando esempi di coppie di coniugi nelle opposizioni. Ha ironizzato sulla militanza della sorella Arianna e ha sottolineato che la dedizione alla politica non toglie il valore del militante.

Dossier Esteri: Europee, G7 e Medio Oriente

Sulle prossime elezioni europee, Meloni ha dichiarato di non sapere ancora se si candiderà. Ha enfatizzato l’importanza di mantenere rapporti con i Paesi arabi data la presidenza italiana del G7. Ha anche lanciato un appello ad Israele per la sicurezza della popolazione civile nel contesto dei recenti eventi in Medio Oriente.

Caso Ferragni-Balocco e la Tragedia di Cutro

L’ultima parte della conferenza stampa ha riguardato il caso Ferragni-Balocco. Meloni ha difeso le sue precedenti critiche, affermando che non intendeva attaccare l’influencer ma sollevare una questione di superiorità di valore della produzione italiana. Ha poi affrontato la tragedia di Cutro, esprimendo il peso delle accuse che pesano sulla politica quando si verificano eventi tragici come la morte di 94 persone in mare.

In conclusione, la conferenza stampa di Giorgia Meloni ha offerto un’ampia panoramica delle questioni cruciali per il 2024, dalle questioni di giustizia ed economia ai casi di cronaca e ai dibattiti sociali.

L’ISIS RIVENDICA LA STRAGE IN IRAN: IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE CONDANNA L’ATTENTATO

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

da agi.it

L’Isis si assume la responsabilità delle esplosioni a Kerman, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna l’attentato

L’agenzia Reuters ha riportato che lo Stato Islamico (Isis) ha rivendicato la responsabilità delle devastanti esplosioni avvenute a Kerman, in Iran, ieri. La notizia è confermata attraverso il canale Telegram dell’organizzazione terroristica. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso una condanna immediata nei confronti dell’attacco, sottolineando la necessità di perseguire gli autori e coloro che hanno organizzato, finanziato e sponsorizzato l’atto terroristico vergognoso.

La rivendicazione dell’Isis: “Cinture esplosive in un raduno di Apostati”

Secondo i canali Telegram dell’Isis, due dei suoi membri hanno attivato le loro cinture esplosive durante un raduno di “apostati” vicino alla tomba di Qassem Soleimani. La folla si era riunita per commemorare la morte del generale Soleimani, assassinato in un attacco americano in Iraq nel gennaio 2020. Soleimani è celebrato in Iran per il suo ruolo nella sconfitta dell’Isis, rendendo il luogo un simbolo di importanza strategica.

A causa dell’attentato, i funerali pubblici delle vittime, originariamente previsti per venerdì, sono annullati su decisione delle autorità locali. Il governatore di Kerman ha specificato che le vittime saranno sepolte solo in presenza dei familiari. In risposta all’attacco, il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha annunciato il potenziamento della sicurezza lungo i confini con Afghanistan e Pakistan, considerati punti di passaggio per gruppi armati avversi al governo iraniano.

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato – Reazioni internazionali e accuse precedenti

Prima della rivendicazione dell’Isis, il governo iraniano aveva inizialmente indicato Israele e gli Stati Uniti come possibili responsabili dell’attacco. Un consigliere politico del presidente iraniano aveva esplicitamente accusato i “regimi americano e sionista”. Tuttavia, il Dipartimento di Stato americano aveva respinto queste accuse come “assurde”, negando qualsiasi coinvolgimento statunitense o israeliano. Un alto funzionario americano aveva inoltre suggerito che l’attacco presentava tutte le caratteristiche degli attacchi passati dell’Isis.

Bilancio delle vittime e provvedimenti di sicurezza

L’iniziale bilancio di oltre 100 morti è stato successivamente rivisto al ribasso, con 84 persone confermate morte e 284 ferite. In risposta a questo atto di terrorismo, il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, aveva promesso una “risposta severa”, mentre il presidente Ebrahim Raissi aveva annullato un viaggio in Turchia.

Reazioni internazionali e condanne

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso una condanna ferma definendo l’attacco come “vigliacco” e sottolineando il pericolo del terrorismo per la pace e la sicurezza internazionale. Movimenti come Hamas, sostenuti dall’Iran, hanno denunciato l’atto come un “atto terroristico” volto a destabilizzare la sicurezza della Repubblica Islamica. Paesi come la Siria hanno espresso solidarietà contro gli attacchi terroristici, mentre leader mondiali come Vladimir Putin, il Segretario Generale dell’ONU, l’Unione Europea, la Francia, la Germania, la Giordania e l’Arabia Saudita hanno tutti condannato l’attacco.

Condanna ferma del Presidente Sergio Mattarella

Anche il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso la sua ferma condanna, definendo l’atto “spregevole” e sottolineando il diritto del popolo iraniano di vivere in pace. Questo evento tragico ha suscitato reazioni intense a livello globale, evidenziando la necessità di affrontare il terrorismo in tutte le sue forme per garantire la sicurezza internazionale.

STRAGE IN IRAN DURANTE IL TRIBUTO A SOLEIMANI: 103 MORTI E 210 FERITI

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

da ansa.it

Nel cuore delle tensioni tra Iran, Stati Uniti e Israele, il paese è stato colpito da un tragico massacro, con due esplosioni che hanno sconvolto la folla diretta alla tomba di Qassem Soleimani. Il comandante della Forza Qods dei Pasdaran, avversario principale dello Stato ebraico, fu ucciso quattro anni fa in un attacco americano a Baghdad.

Esplosioni mortali nel Sud-Est dell’Iran

Lungo la strada che conduce al cimitero di Kerman, nel sud-est del Paese, almeno 103 persone hanno perso la vita e oltre 210 sono rimaste ferite. Migliaia di pellegrini si dirigevano verso la tomba di Soleimani per rendere omaggio quando sono stati colpiti dalle esplosioni.

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti – Autorità Iraniane: attacco “terroristico” senza rivendicazioni chiare

Le autorità iraniane descrivono l’evento come un attacco “terroristico”, anche se nessun gruppo ha ancora rivendicato la responsabilità. Nel corso degli anni, attacchi simili sono stati attribuiti a vari gruppi, inclusi ISIS e separatisti regionali. Il Mossad, servizio segreto israeliano, è stato precedentemente accusato da Teheran di operazioni mirate contro scienziati nucleari e leader militari.

Reazioni internazionali

Gli Stati Uniti hanno respinto qualsiasi coinvolgimento, mentre alti funzionari iraniani hanno accusato direttamente Israele e gli Stati Uniti delle esplosioni. La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha promesso una “risposta severa” contro gli “odiosi criminali” responsabili. La comunità internazionale, compreso il Segretario Generale dell’ONU e l’Unione Europea, ha condannato l’attacco.

Impegno a identificare e punire i responsabili

Il presidente Ebrahim Raisi ha annullato la sua visita in Turchia, promettendo di identificare e punire i colpevoli. Il ministro dell’Interno, Ahmad Vahidi, ha sottolineato che la risposta dell’Iran sarà “forte e distruttiva”. Al momento, le indagini sono ancora in corso per individuare i responsabili.

Commemorazioni in Iraq e altrove

In Iraq, migliaia di persone si sono riunite a Najaf per commemorare Soleimani, mentre una cerimonia solenne si è svolta all’aeroporto di Baghdad. Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha elogiato il lavoro di Soleimani e ha collegato i successi di Hamas alla sua figura.

In attesa di ulteriori sviluppi, il mondo resta in apprensione mentre l’Iran cerca di far luce su questa tragedia e di affrontare le sue conseguenze.

INDAGINE SU SPARO A CAPODANNO: IL DEPUTATO FDI POZZOLO INVOCA IMMUNITA’ PARLAMENTARE

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

da corriere.it

Il testimone racconta: allegria e pistola in mano, la prefettura revoca il porto d’armi, Delmastro chiarisce

Dopo la notte di Capodanno, il deputato piemontese di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, è ora al centro di un’indagine in cui invoca l’immunità parlamentare per sfuggire alla consegna dei suoi abiti alle autorità. Il tutto si svolge mentre la Prefettura di Biella decide di revocare il porto d’armi del politico,  indagato per lesioni colpose e omessa custodia di armi. Nel frattempo, il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, rilascia dichiarazioni sulla vicenda.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – La scelta di Pozzolo: solo stub, nessuna cessione di vestiti

Secondo quanto riportato nel verbale dei carabinieri di Biella, Pozzolo avrebbe deciso di sottoporsi solo allo stub, rifiutandosi però di consegnare i suoi abiti alle autorità. Il prelievo di campioni è stato eseguito sei ore dopo l’incidente, alle 7.25 del primo gennaio, e comprendeva la mano destra e sinistra, il giubbotto, il pile e i jeans indossati dal deputato.

I campioni raccolti saranno inviati al Ris di Parma per gli esami, compresi quelli della pistola sequestrata, che sarà sottoposta a prove di sparo. Tuttavia, Pozzolo ha rifiutato di consegnare gli indumenti, affermando, secondo fonti interne al partito, la sua preoccupazione di rimanere senza vestiti.

Immunità parlamentare contestata dalla Procura

La Procura biellese, guidata da Teresa Angela Camelio, sostiene che Pozzolo ha invocato l’immunità parlamentare, ma tale difesa è stata contestata. Secondo la Procura, l’immunità non dovrebbe essere applicata poiché l’onorevole non è stato sottoposto a perquisizione personale o domiciliare.

Attualmente, Pozzolo rimane l’unico indagato con accuse di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Nonostante ciò, la vittima dell’incidente non ha ancora presentato querela.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – La dinamica dell’incidente ancora oscura: Delmastro rassicura

Le indagini sull’episodio che coinvolge il deputato proprietario del mini-revolver si concentrano sull’evento in cui un colpo ha ferito Luca Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Pozzolo sostiene di non essere stato lui ad usare l’arma, ma la dinamica dell’incidente rimane oscura. In una dichiarazione, Delmastro rassicura sulla gestione dell’evento da parte delle autorità competenti.

Caso politico e richieste di chiarezza: Delmastro risponde alle critiche

Il “pasticciaccio” di Capodanno si è trasformato in un caso politico, con l’opposizione che solleva interrogativi sul motivo per cui un deputato debba portare un’arma. Fratelli d’Italia, a sua volta, esige spiegazioni sull’accaduto. Il deputato del Partito Democratico, Stefano Graziano, membro della Commissione di Vigilanza Rai, chiede chiarezza sulla vicenda, sottolineando l’importanza di informare adeguatamente l’opinione pubblica. Delmastro risponde alle critiche, ribadendo la necessità di un’indagine approfondita.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – Revoca del porto d’armi e contestazioni al deputato

La Prefettura di Biella ha deciso di procedere con la revoca del porto d’armi per la difesa personale concesso a Pozzolo. Tuttavia, l’arma è stata già sequestrata dai carabinieri nella notte di Capodanno. La decisione della revoca è giustificata dal cambio di residenza del deputato, che ora risiede a Campiglia Cervo, nel Biellese.

Il veglione e le divergenti versioni

La ricostruzione iniziale dell’evento suggerisce che Pozzolo stesse mostrando la pistola tascabile ai partecipanti al veglione di Capodanno presso la sede della Pro Loco. Tuttavia, una versione contrastante fornita da un testimone indica che il deputato era allegro e aveva la pistola in mano prima che il proiettile colpisse il giovane di 31 anni.

La difesa di Pozzolo e le dichiarazioni passate: Delmastro chiede prudenza

Pozzolo, conosciuto come “Manny”, ha difeso la sua posizione affermando che il colpo di pistola è partito accidentalmente, pur detenendo regolarmente l’arma. Tuttavia, un testimone sostiene che Pozzolo stesse mostrando la pistola in modo festoso poco prima dell’incidente. Nel frattempo, Delmastro chiede prudenza nella valutazione dell’episodio, sottolineando la necessità di attendere gli esiti dell’indagine.

Il profilo di Pozzolo e le sue posizioni politiche

Emanuele Pozzolo, 38 anni, è un consulente legale con una lunga militanza politica alle spalle. Dopo un percorso nella Lega Nord e Forza Italia, nel 2012 diventa portavoce provinciale di Fratelli d’Italia. Nel 2019 diventa assessore a Vercelli, ma il suo percorso è segnato da diverse controversie, tra cui dichiarazioni contro il green pass e post sui social di stampo sessista.

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