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Laporta svela: “Inter Milan Napoli e Roma interessate alla Superlega” ma i giallorossi smentiscono

Laporta svela: “Inter Milan Napoli e Roma interessate alla Superlega” ma i giallorossi smentiscono

Laporta svela: “Inter Milan Napoli e Roma interessate alla Superlega” ma i giallorossi smentiscono

da corriere.it

Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha riacceso il dibattito sulla Superlega durante un’intervista con l’emittente spagnola Rac1. Laporta ha espresso il suo supporto al progetto, elencando le squadre interessate, tra cui diverse italiane.

Secondo Laporta, il progetto della Superlega mira a garantire competitività e sostenibilità finanziaria ai club coinvolti. Anche se l’adesione degli inglesi sembra incerta, il presidente del Barcellona ha sottolineato che il coinvolgimento di squadre di alto livello è fondamentale per il successo dell’iniziativa.

Le squadre italiane coinvolte

Tra le squadre interessate alla Superlega, Laporta ha menzionato quattro club italiani: Inter, Milan, Napoli e Roma. Tuttavia, le sue dichiarazioni hanno provocato una reazione immediata da parte della Roma, che ha smentito il coinvolgimento nel progetto.

La Roma ha ribadito la sua posizione contraria alla Superlega e ha sottolineato di non aver mai preso in considerazione alcun tipo di accordo relativo a questa iniziativa. La società ha espresso il suo impegno nel collaborare con l’Associazione Europea dei Club (ECA), in collaborazione con UEFA e FIFA, per migliorare il calcio europeo.

La replica del Feyenoord

Anche il Feyenoord ha respinto le affermazioni di Laporta, smentendo qualsiasi coinvolgimento nel progetto della Superlega. Il club olandese ha chiarito di non aver preso impegni in merito e ha espresso dubbi sull’utilità di tale iniziativa. Il Feyenoord ha riaffermato il suo impegno nel contribuire al futuro del calcio europeo attraverso l’ECA e nel rafforzare il calcio olandese.

Conclusioni

Le recenti dichiarazioni di Laporta sulla Superlega hanno suscitato polemiche e reazioni da parte delle squadre coinvolte. Mentre il presidente del Barcellona sostiene l’importanza di un progetto come la Superlega per garantire competitività e stabilità finanziaria, alcune squadre, come la Roma e il Feyenoord, hanno respinto l’idea e ribadito il loro impegno nei confronti delle istituzioni calcistiche esistenti. Resta da vedere come si evolverà questa controversia e se il progetto della Superlega troverà sostegno sufficiente per diventare una realtà nel calcio europeo.

CALCIOMERCATO GENNAIO 2024 – LE PAGELLE: BOLOGNA DA FAVOLA MILAN BOCCIATO

Calciomercato Juventus – Carlos Alcaraz ora è ufficiale: i dettagli dell’affare

Calciomercato Juventus – Carlos Alcaraz ora è ufficiale: i dettagli dell’affare

Calciomercato Juventus – Carlos Alcaraz ora è ufficiale: i dettagli dell’affare

da gazzetta.it

Annuncio ufficiale

È arrivato il momento tanto atteso per i tifosi juventini: la Juventus ha ufficializzato l’acquisizione di Carlos Alcaraz dal Southampton. Dopo settimane di trattative, l’accordo è stato finalmente siglato, portando il talentuoso fantasista argentino a vestire la maglia bianconera. L’operazione, definita da fonti vicine al club come una mossa strategica, rappresenta un punto di svolta nella strategia di rinforzo della squadra, diretta dal direttore sportivo Giuntoli e dal responsabile dell’area tecnica Manna.

Dettagli dell’affare

L’affare prevede un prestito oneroso di 3,7 milioni di euro, che include anche il pagamento dell’ingaggio rimanente di Alcaraz fino al termine della stagione in corso. A questa cifra si aggiungono ulteriori 200 mila euro di oneri accessori. Tuttavia, l’accordo non si limita a questa somma iniziale: è stato stabilito che il costo complessivo del trasferimento potrebbe aumentare fino a 1,9 milioni di euro, in base al raggiungimento di determinati obiettivi prestabiliti dal club.

Clausola di riscatto

La Juventus si è assicurata anche una clausola di riscatto, fissata a 49,5 milioni di euro, che le permetterà di acquisire definitivamente il giocatore al termine del prestito. Questa cifra, pur essendo significativa, potrebbe essere rivalutata durante la finestra di mercato estiva, a seconda delle prestazioni di Alcaraz e delle necessità della squadra.

Profilo del giocatore

Carlos Alcaraz è conosciuto per la sua versatilità e il suo talento nel reparto offensivo. Dotato di grande tecnica e visione di gioco, può ricoprire sia il ruolo di mezzala che quello di trequartista con grande efficacia. La sua abilità nel creare gioco e finalizzare le azioni lo rende un’aggiunta preziosa per il centrocampo della Juventus, offrendo al tecnico Allegri una maggiore varietà tattica e opzioni offensive.

Arrivo a Torino

Alcaraz ha già svolto le visite mediche a Londra, sotto la supervisione di uno specialista della Juventus, in preparazione al suo trasferimento a Torino. Dopo aver risolto alcuni aspetti burocratici e ottenuto il visto necessario, è atteso sotto la Mole domani, pronto per iniziare questa nuova avventura nella Serie A italiana.

Aspettative e obiettivi

Con l’arrivo di Alcaraz, la Juventus punta a rafforzare ulteriormente la propria rosa e competere ai massimi livelli sia in patria che in campo internazionale. L’obiettivo principale resta la conquista dei titoli nazionali e il ritorno tra le protagoniste della Champions League. Alcaraz si unirà agli altri giocatori del club nel perseguire queste ambizioni, contribuendo con il suo talento e impegno alla causa bianconera.

COPPA D’ASIA: L’ARABIA SAUDITA DI ROBERTO MANCINI ELIMINATA IL CT LASCIA IL CAMPO IN ANTICIPO PER PROTESTA CON GLI ARBITRI POI CI RIPENSA E SI SCUSA

Coppa d’Asia: L’Arabia Saudita di Roberto Mancini eliminata il ct lascia il campo in anticipo per protesta con gli arbitri poi ci ripensa e si scusa

Coppa d’Asia: L’Arabia Saudita di Roberto Mancini eliminata il ct lascia il campo in anticipo per protesta con gli arbitri poi ci ripensa e si scusa

Coppa d’Asia: L’Arabia Saudita di Roberto Mancini eliminata il ct lascia il campo in anticipo per protesta con gli arbitri poi ci ripensa e si scusa

da sportmediaset.mediaset.it

L’avventura di Roberto Mancini alla guida dell’Arabia Saudita nella Coppa d’Asia si conclude agli ottavi di finale, tra polemiche e risultati deludenti. La nazionale saudita è stata eliminata ai rigori dalla Corea del Sud, guidata dal ct Jurgen Klinsmann. Dopo una partita tirata che si è conclusa con un 1-1 subìto al decimo minuto di recupero.

La partita infinita e le polemiche

Dopo una partita condotta a lungo dal 46′ della ripresa, l’Arabia Saudita si è trovata costretta a disputare i temuti calci di rigore, che si sono rivelati fatali. In particolare, Mancini ha abbandonato la panchina in segno di protesta dopo il secondo errore dei suoi giocatori. Contestando una decisione arbitrale relativa al terzo rigore non convalidato, quello di Najei. Secondo la panchina araba, il portiere sudcoreano sarebbe partito oltre la linea di porta.

Una storia di amore e odio con i rigori

Questa sconfitta rappresenta un duro colpo per Mancini, il cui rapporto con i rigori oscilla tra successi e delusioni. Dopo i rigori decisivi vinti contro Spagna e Inghilterra agli Europei e quelli fatali di Jorginho contro la Svizzera, Mancini si trova ora a fronteggiare le polemiche. Legate ai rigori contestati di Arabia Saudita-Corea del Sud.

Le scuse di Mancini

Nonostante la sua reazione infuocata in campo, Mancini ha cercato di placare gli animi durante la conferenza stampa successiva alla partita. Ha espresso il suo rammarico per aver lasciato la panchina prima della fine del match e ha dichiarato di non voler mancare di rispetto a nessuno. Ha ringraziato i suoi giocatori per gli sforzi profusi e ha evidenziato i miglioramenti della squadra durante il torneo.

Il fallimento del progetto saudita

Il progetto ambizioso di riportare in auge la nazionale saudita, sponsorizzato dagli sceicchi di Riad, ha subito un duro colpo con l’eliminazione precoce dalla Coppa d’Asia. Nonostante l’obiettivo a lungo termine sia rappresentato dai Mondiali del 2034, che il paese ospiterà, il risultato ottenuto è deludente. Si sperava che Mancini potesse replicare il successo ottenuto con l’Italia nel 2021. Ma questa volta non è stato così.

Il trionfo della Corea di Klinsmann

La Corea del Sud di Jurgen Klinsmann e Paolo Stringara, ex interista, si conferma una squadra competitiva e determinata, avanzando di fase in fase nel torneo continentale asiatico.

In conclusione, l’uscita di scena di Mancini lascia l’Arabia Saudita con il rimpianto di ciò che avrebbe potuto essere. E la Corea del Sud prosegue il suo cammino verso la gloria, dimostrando la forza e la determinazione di un grande team.

CONTE DICE NO AL SIT-IN PROPOSTO DA SCHLEIN DAVANTI ALLA RAI: “IPOCRITA PRIMA LA TV PUBBLICA APPOGGIAVA IL PD”

 

Telelombardia annuncia: “Antonio Conte sarà il prossimo allenatore del Milan”

Telelombardia annuncia: “Antonio Conte sarà il prossimo allenatore del Milan”

Telelombardia annuncia: “Antonio Conte sarà il prossimo allenatore del Milan”

da tuttomercatoweb.com

Le ultime notizie provenienti dall’emittente Telelombardia stanno scuotendo il mondo del calcio: sembra che Antonio Conte sia in procinto di diventare il nuovo allenatore del Milan. Sebbene questa indiscrezione debba ancora ricevere conferma ufficiale, i rossoneri sembrano aver compiuto una scelta di grande portata per la stagione calcistica 2024-2025. Secondo quanto riportato dalle fonti, l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana avrebbe già acconsentito alle condizioni proposte dal Milan, e sembrerebbe che vi siano stati proficui colloqui con Zlatan Ibrahimovic, il quale avrebbe espresso un forte sostegno alla nomina di Conte.

Il regno di Pioli e i suoi numeri

Stefano Pioli, attualmente legato al Milan da un contratto in scadenza nel 2025, ha lasciato un’impronta indelebile durante il suo periodo alla guida della squadra. Con ben 218 partite disputate fino ad oggi, Pioli vanta un record di 121 vittorie, 52 pareggi e 46 sconfitte. Durante la sua gestione, i rossoneri hanno segnato complessivamente 391 gol, subendone invece 249. La media punti del tecnico toscano si attesta a 1,9 punti per partita, un dato che testimonia la sua capacità di ottenere risultati positivi sul campo.

La prospettiva di un cambiamento

L’eventuale arrivo di Antonio Conte segnerebbe una svolta significativa per il Milan, portando con sé un’esperienza e una determinazione che potrebbero essere cruciali per il successo della squadra. Con il supporto di giocatori chiave come Ibrahimovic, il Milan potrebbe guardare con fiducia verso il futuro, puntando a traguardi sempre più ambiziosi.

Il ruolo di Ibrahimovic nell’operazione Conte

Zlatan Ibrahimovic, figura di spicco all’interno della squadra milanese, sembra essere stato un elemento chiave nell’eventuale nomina di Conte. Il suo peso specifico nel mondo del calcio e la sua influenza all’interno dello spogliatoio potrebbero aver giocato un ruolo determinante nel convincere la dirigenza del Milan a puntare su Conte come nuovo allenatore.

Le prossime mosse del Milan

Con l’arrivo imminente di Conte, il Milan potrebbe iniziare a pianificare la prossima stagione con maggiore determinazione e ambizione. La squadra potrebbe concentrarsi su nuovi obiettivi e strategie, puntando a riconquistare un posto di rilievo nel panorama calcistico nazionale e internazionale.

Conclusioni

L’eventuale nomina di Antonio Conte come nuovo allenatore del Milan rappresenterebbe un passo importante per il club, con il potenziale di ridefinire il suo futuro e di aprire la strada a nuove opportunità e successi. Resta da vedere come si evolveranno gli eventi nei prossimi giorni, ma una cosa è certa: il Milan sembra pronto a intraprendere un nuovo e ambizioso capitolo nella sua storia calcistica.

SERIE A FIORENTINA-INTER 0-1 LA MOVIOLA: BASTONI-RANIER IL RIGORE CI STAVA LAUTARO IL GOL E’ OK

Serie A Fiorentina-Inter 0-1 la moviola: Bastoni-Ranieri il rigore ci stava Lautaro il gol è ok

Serie A Fiorentina-Inter 0-1 la moviola: Bastoni-Ranieri il rigore ci stava Lautaro il gol è ok

Serie A Fiorentina-Inter 0-1 la moviola: Bastoni-Ranieri il rigore ci stava Lautaro il gol è ok

da gazzetta.it

Nel match tra Fiorentina e Inter, diversi episodi arbitrali hanno suscitato dibattiti e analisi. Andiamo a esaminarli nel dettaglio.

Gol annullato di Nzola: fuorigioco netto

Dopo soli 10 minuti, la Fiorentina sembra trovare il gol con Nzola, ma l’azione viene annullata per un evidente fuorigioco dell’attaccante viola. La decisione sembra corretta, confermata anche dal controllo del Var.

Serie A Fiorentina-Inter 0-1 la moviola – Gol di Lautaro: leggera spinta, ma convalidato

Nel momento del gol dell’Inter, Lautaro sembra esercitare una leggera spinta su Parisi. Tuttavia, la spinta è così lieve che il Var decide di convalidare il gol. La decisione sembra equa e in linea con le regole.

Trattenuta di Bastoni su Ranieri: rigore giustamente negato

Un momento controverso si verifica al 35′ del primo tempo, quando Bastoni sembra trattenere Ranieri in area di rigore durante un calcio d’angolo. Tuttavia, l’arbitro decide di non assegnare il rigore, ritenendo che il contatto non sia sufficientemente grave da giustificare il fallo. Anche il Var conferma questa decisione.

Rigore per la Fiorentina: parata di Sommer

Al 73′, Sommer colpisce Nzola in uscita, concedendo un rigore netto alla Fiorentina. Tuttavia, il portiere si riscatta parando il debole tiro di Nico Gonzalez, dimostrando grande reattività e determinazione.

In conclusione, l’arbitraggio in Fiorentina-Inter ha suscitato discussioni, ma sembra che le decisioni prese siano state in linea con le regole del gioco e confermate anche dal controllo del Var.

CALCIOMERCATO JUVENTUS: OFFERTA FOLLE DELL’AL-ITTIHAD PER SOULE’ ECCO IL PIANO DEI BIANCONERI

Calciomercato Napoli De Laurentiis svela: “Osimhen via a giugno Mourinho non verrà e Marotta nega che Zielinski andrà all’Inter”

Calciomercato Napoli De Laurentiis svela: “Osimhen via a giugno Mourinho non verrà e Marotta nega che Zielinski andrà all’Inter”

Calciomercato Napoli De Laurentiis svela: “Osimhen via a giugno Mourinho non verrà e Marotta nega che Zielinski andrà all’Inter”

da gazzetta.it

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha scatenato una serie di dichiarazioni al termine dell’Assemblea di Lega Serie A, affrontando vari temi cruciali che circondano il suo club. Tra cui il futuro incerto di Zielinski, la probabile partenza di Osimhen e le voci su un possibile arrivo di José Mourinho sulla panchina.

Il caso Zielinski e le accuse a Marotta

Parlando delle questioni di mercato, De Laurentiis ha rivelato che il Napoli deve affrontare alcune assenze significative dovute alla Coppa d’Africa, che ha costretto il club a effettuare operazioni in entrata. Sulla possibile cessione di Zielinski all’Inter a giugno, De Laurentiis ha espresso la disponibilità del Napoli a trattenere il giocatore se desidera restare. Tuttavia, ha suggerito che l’intermediario del calciatore potrebbe aver influenzato un possibile trasferimento con l’attrattiva del denaro. Commentando in tono scherzoso che Marotta, dirigente dell’Inter, non si sta comportando correttamente. Marotta ha respinto queste accuse.

Calciomercato Napoli De Laurentiis svela: “Osimhen via a giugno Mourinho non verrà e Marotta nega” – Addio Osimhen e le destinazioni possibili

Rispetto al futuro di Victor Osimhen, il presidente ha dichiarato che non è sorpreso dalle recenti affermazioni del giocatore sulla scelta del prossimo passo nella sua carriera. De Laurentiis ha indicato che il calciatore lascerà il Napoli alla fine della stagione, elencando Real Madrid, Psg o qualche top club della Premier League come possibili destinazioni.

Mourinho escluso, Mazzarri elogiato

Smentendo le voci sull’arrivo di José Mourinho sulla panchina del Napoli, De Laurentiis ha dichiarato che, sebbene sia un grandissimo allenatore, Mourinho non è nel piano del club e probabilmente non continuerà la sua carriera in Italia. Ha concluso affermando che Walter Mazzarri, l’attuale allenatore del Napoli, sta svolgendo un ottimo lavoro ed è un professionista di alto livello.

CALCIOMERCATO JUVENTUS: OFFERTA FOLLE DELL’AL-ITTIHAD PER SOULE’ ECCO IL PIANO

“Le Iene” un arbitro di Serie A e le dichiarazioni choc sul VAR: “Così falsano il campionato”

“Le Iene” un arbitro di Serie A e le dichiarazioni choc sul VAR: “Così falsano il campionato”

“Le Iene” un arbitro di Serie A e le dichiarazioni choc sul VAR: “Così falsano il campionato”

da leggo.it

Introduzione

In un contesto di crescenti polemiche sugli errori arbitrali, la trasmissione televisiva “Le Iene” ha intervistato un arbitro di Serie A che ha scelto di rimanere anonimo per esporre gravi irregolarità all’interno del sistema arbitrale italiano. Le rivelazioni dell’arbitro, rilasciate in esclusiva a Filippo Roma, si sono concentrate su presunte anomalie relative agli errori commessi in campo e alle controversie legate alle decisioni del Var. Le sue affermazioni, se confermate, potrebbero gettare ulteriore ombra sull’integrità e la coerenza del sistema arbitrale italiano.

“Le Iene” un arbitro di Serie A e le dichiarazioni choc sul VAR: “Così falsano il campionato” – Errori in campo e al Var

L’arbitro ha iniziato la sua testimonianza esaminando gli errori ritenuti inspiegabili commessi dagli arbitri in campo, affermando che tali errori non sono sempre corretti dal Var. Ha citato esempi specifici, come il rigore negato al Bologna in Juventus-Bologna, il fallo di mano di Pulisic in Genoa-Milan e il fallo di Bastoni su Duda in Inter-Verona. Secondo l’arbitro, non solo gli arbitri in campo hanno sbagliato, ma anche il Var, nonostante immagini chiare, ha perseverato negli errori, sollevando dubbi sulla coerenza e l’efficacia del sistema tecnologico.

Denunce legali e pressioni nell’ambiente arbitrale

L’arbitro anonimo ha rivelato che almeno cinque arbitri e assistenti, tra Serie A e B, stanno intraprendendo azioni legali contro l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) e la Commissione Arbitri Nazionali (CAN). Ha affermato che ci sono arbitri che continuano ad arbitrare nonostante gravi errori, mentre altri vengono fermati, influenzando sia il risultato di una singola partita che la carriera degli arbitri coinvolti. Queste affermazioni sollevano interrogativi sulle dinamiche interne, sulle valutazioni arbitrali e sulle presunte pressioni esercitate all’interno dell’ambiente arbitrale italiano.

“Le Iene” un arbitro di Serie A e le dichiarazioni choc sul VAR: “Così falsano il campionato” – Incoerenze del Var e scelte discutibili delle immagini

L’arbitro ha sottolineato inoltre le incoerenze nell’intervento del Var, citando esempi come Juventus-Verona, dove un chiaro fallo di Gatti nei confronti di Djuric non è  sanzionato, e la revoca di un calcio di rigore in Torino-Frosinone senza un valido motivo. Ha evidenziato anche la questione delle immagini selezionate dal Var per giustificare le decisioni, con un esempio significativo tratto da Juve-Roma, dove la scelta del frame sembra influire sulla valutazione del fuorigioco.

Reazioni nel mondo del calcio

Le rivelazioni dell’arbitro hanno trovato riscontri nelle critiche espresse da noti commentatori sportivi come Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni, che hanno già sollevato dubbi sull’utilizzo del Var in Serie A. Le interviste a Caressa e Zazzaroni forniscono un ulteriore contesto alle preoccupazioni espresse dall’arbitro anonimo. Caressa ha sottolineato le lotte interne e le tensioni nell’ambiente arbitrale, ipotizzando che ciò potrebbe influire sull’efficacia del Var. Zazzaroni, invece, ha evidenziato la confusione derivante dalle competizioni interne, dalla carriera e dalle gerarchie nel mondo arbitrale, affermando che gli arbitri sono particolarmente permalosi.

Reazioni della dirigenza arbitrale

Le dichiarazioni dell’arbitro sono  oggetto di una successiva intervista al designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi. Quest’ultimo ha difeso con fermezza il lavoro della sua squadra, negando l’esistenza di problemi significativi e sostenendo che lavorano in modo trasparente. Tuttavia, Rocchi è  anche messo alla prova riguardo alle accuse di valutazioni arbitrali discutibili e ha risposto con dichiarazioni che hanno suscitato ulteriori dubbi sulla trasparenza del sistema.

Rocchi ha risposto alle preoccupazioni sollevate dall’arbitro anonimo riguardo alle valutazioni interne, sostenendo che lavora in modo trasparente e non vede alcun problema di dinamiche interne influenzare i giudizi degli arbitri. Tuttavia, ha evitato di rispondere in modo chiaro alla proposta di trasmettere le conversazioni della sala Var alla fine delle partite, una pratica già adottata in Spagna per aumentare la trasparenza.

Il caso Rocchi contro i tifosi del Verona:

Durante l’intervista, Rocchi è  anche chiamato a rispondere alle critiche relative a un’affermazione da lui fatta in passato riguardo al rigore concesso all’Inter contro il Verona. Rocchi aveva dichiarato che se i giocatori del Verona avessero segnato il rigore, avrebbero fatto un buon lavoro. Tale dichiarazione è  considerata poco rispettosa nei confronti dei tifosi del Verona, poiché sembrava minimizzare l’errore arbitrale. Rocchi ha difeso la sua posizione, sottolineando che voleva solo essere giudicato per gli errori e ha affermato che il rispetto dovrebbe essere esteso a tutti, non solo alla Serie A.

MORTE GIGI RIVA FISCHI DURANTE IL MINUTO DI SILENZIO: ECCO IL MOTIVO DEL COMPORTAMENTO DEL PUBBLICO DI RIAD

Morte Gigi Riva fischi durante il minuto di silenzio: ecco il motivo del comportamento del pubblico di Riad

Morte Gigi Riva fischi durante il minuto di silenzio: ecco il motivo del comportamento del pubblico di Riad

Morte Gigi Riva fischi durante il minuto di silenzio: ecco il motivo del comportamento del pubblico di Riad

da repubblica.it

Introduzione

Nel corso della Supercoppa, la finale tra Napoli e Inter, si è verificato un momento controverso durante il tributo a Gigi Riva. L’ex calciatore, scomparso a 79 anni, è stato commemorato prima dell’inizio del secondo tempo. Tuttavia, l’atmosfera di rispetto è stata interrotta da un rombo di fischi provenienti dal pubblico di Riad, generando domande sul comportamento inusuale della folla. Questo articolo esplorerà i motivi dietro i fischi durante il minuto di silenzio e i contrasti culturali che possono emergere in simili situazioni.

Tributo a Gigi Riva

Il minuto di silenzio in onore di Gigi Riva è stato pianificato prima dell’inizio del secondo tempo, una decisione presa a causa dell’annuncio tardivo della sua morte. Nonostante l’altoparlante avesse spiegato le ragioni del momento di raccoglimento, il pubblico di Riad ha risposto con fischi, un comportamento che ha destato sorpresa e suscitato domande. La cultura araba, secondo quanto ricostruito dalla Lega di Serie A, non prevede il silenzio in ricordo dei defunti, anzi, sembra essere accolto con fastidio.

Morte Gigi Riva fischi durante il minuto di silenzio: ecco il motivo del comportamento del pubblico di Riad – Fischi e controversie culturali

I fischi provenienti dagli spalti di Riad hanno messo in evidenza una divergenza culturale significativa. Mentre in molte società il minuto di silenzio è considerato un gesto di rispetto e riflessione in onore dei defunti, nella cultura araba sembra essere alquanto inusuale e, addirittura, fastidioso. La reazione contrastante degli italiani presenti sugli spalti, che hanno risposto con applausi, sottolinea la differenza di percezione di questo gesto tra le due culture.

Applausi come risposta

La reazione degli italiani, che hanno scelto di applaudire durante il tributo a Gigi Riva, è stata una risposta spontanea per onorare la memoria del giocatore. In un contesto in cui il silenzio è stato accolto con fischi, gli italiani hanno scelto un gesto di elogio e rispetto. Questo momento ha evidenziato non solo la diversità culturale, ma anche la capacità di adattamento delle persone di fronte a situazioni impreviste.

Morte Gigi Riva fischi durante il minuto di silenzio: ecco il motivo del comportamento del pubblico di Riad – Parallelo con il tributo a Beckenbauer

Curiosamente, una scena analoga si era già verificata nello stesso stadio all’inizio di gennaio, durante il tributo a Franz Beckenbauer. Il leggendario Kaiser era stato commemorato prima della semifinale di Supercoppa spagnola tra Real e Atletico Madrid. Anche in quel caso, il minuto di silenzio era stato accolto con fischi dalla folla araba, confermando una tendenza culturale radicata.

Conclusioni

Il comportamento del pubblico di Riad durante il tributo a Gigi Riva nella finale di Supercoppa ha sollevato importanti questioni sulla diversità culturale e sulle reazioni impreviste in contesti internazionali. Mentre il silenzio in memoria dei defunti è un gesto comune in molte società, la cultura araba sembra affrontare questa pratica con una prospettiva differente. La risposta degli italiani, attraverso gli applausi, sottolinea la capacità umana di adattarsi e rispondere in modo rispettoso, nonostante le differenze culturali. 

CASO MAIGNAN: COSA PREVEDONO LE NORME CONTRO IL RAZZISMO E COSA RISCHIA L’UDINESE

Caso Maignan: cosa prevedono le norme contro il razzismo e cosa rischia l’Udinese

Caso Maignan: cosa prevedono le norme contro il razzismo e cosa rischia l’Udinese

Caso Maignan: cosa prevedono le norme contro il razzismo e cosa rischia l’Udinese

da gazzetta.it

Caso Maignan: cosa prevedono le norme contro il razzismo e cosa rischia l’Udinese – L’appello di Maignan e la posizione del presidente federale

Mike Maignan, il portiere del Milan, ha sollevato una voce forte contro gli insulti razzisti subiti durante la partita contro l’Udinese. Le sue parole riflettono una crescente insoddisfazione per la persistente presenza del razzismo nel calcio. Egli sostiene che il sistema nel suo complesso debba affrontare le proprie responsabilità, chiedendo sanzioni severe per chi ha perpetrato tali atti e per coloro che hanno assistito senza intervenire. Il presidente federale, Gabriele Gravina, ha espresso solidarietà a Maignan, condannando duramente gli eventi di Udine e sottolineando la necessità di interrompere le partite quando si verificano comportamenti vergognosi.

La procedura in campo: rigide norme contro il razzismo

La procedura seguita durante la partita al Bluenergy Stadium è stata attuata in conformità alle normative sportive, tra le più rigide in Europa. L’articolo 62 delle Norme Organizzative Interne alla Federazione (Noif), modificate nel febbraio 2019 su proposta di Gravina, prevede l’interruzione temporanea della partita da parte dell’arbitro in caso di comportamenti discriminatori. L’annuncio al pubblico avviene a gioco fermo, e se tali episodi si protraggono, l’arbitro ha il potere di sospendere la partita in considerazione delle condizioni ambientali. Dopo 45 minuti di interruzione, l’arbitro può dichiarare la chiusura della partita, riportando i fatti nel suo rapporto e lasciando agli Organi di Giustizia Sportiva l’applicazione delle sanzioni previste.

Caso Maignan: cosa prevedono le norme contro il razzismo e cosa rischia l’Udinese – La sospensione

A Udine, l’arbitro ha seguito correttamente questa procedura, interrompendo temporaneamente la partita dopo gli episodi di discriminazione contro Maignan. Dopo la sospensione, non si sono verificati ulteriori incidenti di questo tipo. Il portiere del Milan ha lamentato gli insulti razzisti, e l’arbitro ha annunciato la sospensione, concludendo la partita successivamente senza ulteriori problemi. 

L’intervento del giudice sportivo e la possibile indagine ampliata

Ora, il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea dovrà decidere se infliggere sanzioni alla squadra e alla tifoseria dell’Udinese. Avrà a disposizione il referto arbitrale e il rapporto degli ispettori della Procura. Potrebbe decidere di chiudere la Curva dell’Udinese per un certo numero di partite o, data l’entità del caso, richiedere un’indagine ampliata alla Procura federale. In quest’ultimo scenario, il procuratore capo Chinè acquisirà testimonianze e immagini per stabilire la sanzione secondo l’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva, considerando anche possibili esimenti e attenuanti previste dall’art. 29 nei confronti della società. L’Udinese, impegnata da tempo contro la discriminazione, ha dichiarato la sua intenzione di collaborare pienamente con le autorità.

Possibili sanzioni e riflessioni finali

L’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva prevede una gamma di sanzioni in base alla gravità degli episodi, tra cui la chiusura di settori dello stadio, la sconfitta a tavolino, le porte chiuse e la squalifica del campo fino a due anni. In questo caso, si potrebbe optare per una delle prime tre sanzioni. Nel caso in cui i responsabili degli insulti razzisti vengano identificati e puniti individualmente, potrebbe non essere necessario penalizzare l’intero settore. La decisione del Giudice Sportivo sarà cruciale nel definire la risposta del calcio italiano a questa spiacevole vicenda, contribuendo a delineare un futuro più inclusivo e rispettoso.

MOURINHO ESONERATO DALLA ROMA PARLA JORGE MENDES: “NESSUNA TRATTATIVA PER IL RINNOVO”

Mourinho esonerato dalla Roma parla Jorge Mendes: “Nessuna trattativa per il rinnovo”

Mourinho esonerato dalla Roma parla Jorge Mendes: “Nessuna trattativa per il rinnovo”

Mourinho esonerato dalla Roma parla Jorge Mendes: “Nessuna trattativa per il rinnovo”

da tuttomercatoweb.com

Una sorpresa per Jorge Mendes

Jorge Mendes, l’acclamato agente di José Mourinho, ha espresso la sua sorpresa e il suo disappunto riguardo all’esonero dell’allenatore portoghese da parte della Roma. In un’intervista rilasciata direttamente dai Globe Soccer Awards, Mendes ha condiviso i suoi pensieri sulla situazione, fornendo uno sguardo interno sulle reazioni di Mourinho e sulle possibili strade per il suo futuro.

Mourinho: coscienza tranquilla nonostante le difficoltà

Secondo Mendes, Mourinho ha reagito con sorpresa alla notizia del licenziamento, non aspettandoselo. Tuttavia, nonostante la fine precoce dell’esperienza con la Roma, l’allenatore ha la coscienza tranquilla. Mourinho è consapevole di aver lavorato intensamente e con successo, nonostante le sfide rappresentate da una rosa di giocatori considerata meno competitiva rispetto a quella di Inter e Juventus, squadre in cui ha avuto successo in passato.

Nessuna trattativa per il rinnovo

Jorge Mendes ha anche affrontato la questione del possibile rinnovo del contratto di Mourinho con la Roma. Mendes ha smentito categoricamente la presenza di trattative in corso per il prolungamento del contratto. Afferma che non ha ricevuto telefonate dai Friedkin, i proprietari del club, riguardo a un possibile accordo di rinnovo. Mendes sottolinea che Mourinho è un campione con 26 titoli alle spalle e rimane sicuro che vincerà ancora in futuro. Nonostante la situazione triste vissuta con la Roma, Mourinho resta un tecnico di alto livello, secondo l’agente.

Il futuro di Mourinho e le offerte dall’Arabia

Quando si tratta del futuro di Mourinho, Mendes ritiene che sia ancora troppo presto per fare previsioni. Tuttavia, sottolinea che Mourinho è un allenatore di alto calibro, abituato a gestire grandi squadre durante tutta la sua carriera. Mendes crede che sia solo una questione di tempo prima che Mourinho trovi una nuova opportunità. Riguardo a un’offerta proveniente dall’Arabia, Mendes rivela che gli arabi avevano già contattato Mourinho mesi fa, presentando un’offerta economica allettante. Tuttavia, Mourinho ha scelto di rimanere fedele alla Roma, dimostrando il suo attaccamento al club.

In conclusione, l’intervista di Jorge Mendes offre uno sguardo approfondito sulla reazione di Mourinho all’esonero e sugli sviluppi futuri del suo percorso professionale. Resta da vedere quale sarà la prossima tappa per l’allenatore portoghese, ma Mendes è fiducioso che Mourinho continuerà a collezionare successi nel mondo del calcio.

MOURINHO ESONERATO DALLA ROMA: TUTTI I MOTIVI DEL CLAMOROSO ADDIO

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