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Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi

da corriere.it

Resoconto dei nuovi raid israeliani a Gaza

Nel corso dei bombardamenti israeliani effettuati lunedì sera su diverse zone della Striscia di Gaza, l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato la morte di 25 persone e decine di feriti. Fonti mediche locali hanno indicato undici vittime in seguito a raid aerei su un’abitazione di Mirage, a nord di Rafah, otto morti vicino al quartier generale della Protezione Civile a Khan Yunis, nel centro della Striscia, quattro vittime in un raid sul campo profughi di Bureij e due morti in un bombardamento a Tel al-Hawa, quartiere di Gaza. Il bilancio complessivo delle vittime degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore è di almeno 132 morti, secondo fonti mediche palestinesi citate dalla Wafa.

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi – Richiesta di indagine su violenze carnali

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sollecitato un’indagine approfondita sulle violenze carnali commesse da Hamas e da altri il 7 ottobre. Guterres ha dichiarato che tali resoconti devono essere rigorosamente esaminati e portati a una completa persecuzione. Ha sottolineato che nulla può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, né il lancio di razzi su obiettivi civili. La dichiarazione è stata pubblicata sul suo account X nelle prime ore di oggi.

Annuncio di Hamas sulla morte degli ostaggi

Le Brigate al-Qassam di Hamas hanno confermato la morte di due degli ostaggi israeliani che erano apparsi in un video del braccio armato di Hamas il giorno precedente. Nel nuovo video, Noa Argamani, sopravvissuta del trio, ha rivelato che Yossi Sharabi e Iti Sabirsky sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani. La clip include anche immagini dei corpi dei due ostaggi deceduti. In precedenza, Hamas aveva segnalato la perdita di contatto con alcuni ostaggi durante i bombardamenti israeliani, lasciando intendere che potessero essere stati uccisi nei raid.

Hamas annuncia la morte di due dei tre ostaggi mostrati domenica e diffonde un video dei corpi – Confronto tra le versioni

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver aperto il fuoco su un gruppo di persone armate vicino al valico di Nitzana, al confine con l’Egitto. Circa 20 sospetti, tra cui diversi armati, sono stati avvistati provenire dal territorio egiziano verso la zona del confine con Israele. I soldati dell’Idf hanno sparato contro le persone armate, secondo quanto dichiarato dall’Idf su Telegram.

Triste fine per gli ostaggi e l’orrore della roulette mortale

La giovane Noa Argamani è diventata il simbolo delle vittime nel tragico evento del festival rave nel deserto. Il video virale la mostra portata via sulla sella di una moto, bloccata davanti e dietro dai sequestratori. Lei è stata costretta a annunciare la morte degli altri due ostaggi di fronte alla telecamera tenuta dai terroristi. La “lotteria della morte” messa in scena dai fondamentalisti è stata ancora più crudele, con Noa che doveva rivelare il tragico destino dei suoi compagni.

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Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

da ansa.it

In una mossa che ha scatenato controversie a livello internazionale, gli USA hanno esercitato il loro potere di veto alle Nazioni Unite, bloccando una risoluzione per una tregua a Gaza. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale, con Israele che esprime gratitudine, mentre organizzazioni umanitarie e alcuni leader mondiali criticano la mossa.

Oxfam condanna il veto USA come colpo alla credibilità dei diritti umani

Abby Maxman, responsabile di Oxfam America, ha criticato l’amministrazione Biden per aver perso l’opportunità di allineare le sue azioni alla retorica sui diritti umani. Maxman ha affermato che il veto USA alla risoluzione ONU per una tregua a Gaza è stato un altro colpo alla credibilità degli USA in materia di diritti umani. Ha sottolineato la necessità che gli Stati Uniti sfruttino la loro relazione speciale con Israele per affrontare la crisi in corso.

Human Rights Watch avverte del rischio di complicità in crimini di guerra

Louis Charbonneau, direttore di Human Rights Watch presso l’ONU, ha accusato gli USA di rischiare la complicità in crimini di guerra con il loro veto alla risoluzione dell’ONU. Charbonneau ha sostenuto che il veto ha impedito al Consiglio di Sicurezza di fare richieste coerenti con quelle fatte dagli stessi USA ad Israele e ai gruppi armati palestinesi. Ha evidenziato le potenziali conseguenze del supporto agli atti di Israele in mezzo alle accuse di atrocità contro la popolazione civile palestinese.

Israele ringrazia gli USA per il voto ONU e critica il Segretario Generale dell’ONU

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Stati Uniti per il veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla tregua a Gaza. Al contempo, Cohen ha criticato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, accusandolo di schierarsi con Hamas. Cohen ha definito la posizione di Guterres “una vergogna” e ha criticato la mancata richiesta dell’Articolo 99, evidenziando una posizione parziale dell’ONU.

Vittime Palestinesi e condanna internazionale

La morte del palestinese Sari Amr, avvenuta durante un’operazione militare israeliana, ha alimentato ulteriormente le tensioni. L’incidente ha portato il totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania a 273 dall’inizio del conflitto di Gaza, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato il veto degli USA come aggressivo e immorale, accusando gli USA della sofferenza della popolazione di Gaza.

Accuse di contrabbando di armi 

Israele ha sostenuto di aver scoperto armi nascoste in una scuola dell’UNRWA, comprese armi da fuoco e munizioni all’interno di un grande orsacchiotto. Inoltre, l’esercito israeliano ha accusato Hamas di lanciare razzi da una zona umanitaria designata, mettendo a rischio i palestinesi sfollati. Queste accuse hanno alimentato ulteriori tensioni da entrambe le parti.

Reazioni internazionali e critiche

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha criticato la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di permettere la partecipazione di atleti russi e bielorussi sotto una bandiera neutrale, definendola un’opportunità per la Russia di strumentalizzare le Olimpiadi a fini propagandistici. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, definendolo il “Consiglio per la Protezione di Israele” dopo il veto americano.

Hamas riporta un aumento delle vittime a Gaza

Hamas, il gruppo militante palestinese che controlla Gaza, ha dichiarato che il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 17.700. Il ministero della Salute gestito da Hamas ha fornito questo nuovo bilancio delle vittime dall’inizio del conflitto.

Netanyahu supporta il veto USA e promette di continuare la campagna contro Hamas

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato la posizione degli Stati Uniti, affermando che gli altri paesi devono comprendere l’impossibilità di sostenere l’eliminazione di Hamas e, contemporaneamente, chiedere l’arresto della guerra. Netanyahu ha ribadito l’impegno di Israele nella sua giustificata campagna contro Hamas, promettendo di raggiungere gli obiettivi stabiliti nonostante le critiche internazionali.

Mentre le tensioni continuano ad aumentare nella regione, la comunità internazionale osserva attentamente, sperando in una risoluzione diplomatica del lungo conflitto.

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Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

da ansa.it

La situazione nella Striscia di Gaza ha raggiunto una nuova fase di intensità con l’annuncio da parte dell’esercito israeliano che Gaza City è  completamente circondata. E con la possibilità di un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove si ritiene che ci sia un nascondiglio per gli alti dirigenti di Hamas . La guerra in corso tra Israele e Hamas ha causato la morte di migliaia di persone e ha provocato una vasta distruzione nella regione.

La Striscia di Gaza Divisa in Due

Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha dichiarato che “la Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud”, segnando un’ulteriore escalation nella crisi. Questa divisione geografica potrebbe avere profonde implicazioni per la popolazione civile intrappolata tra i due fronti. Nel frattempo, le unità israeliane, tra cui la 36ª divisione, hanno raggiunto la costa di Gaza, preparandosi per un’eventuale avanzata.

La giornata è iniziata con un tragico bombardamento israeliano che ha colpito il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia. Causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità sanitarie di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime a Gaza è salito a 9.770, con oltre 4.800 minori tra le vittime, da quando Israele ha iniziato l’operazione militare.

Gaza Isolata sotto un’Intensa Pioggia di Bombe

Gaza è tornata ad essere isolata dal mondo esterno, con tutte le comunicazioni telefoniche e via internet interrotte. Inoltre, Hamas ha segnalato “intensi bombardamenti” israeliani nelle vicinanze degli ospedali nella Striscia. Gaza City e alcune zone a nord, come Tel Al-Hawa, Zeytun, Shujaiyeh, Albasara, Rimal, al-Nasser e Karama, risultano particolarmente colpite dai bombardamenti.

Nonostante gli incessanti attacchi, Hamas ha continuato a lanciare razzi sulla città di Tel Aviv e in altre zone centrali di Israele. L’Iron Dome, il sistema di difesa missilistica israeliano, è riuscito ad intercettare i razzi lanciati dalla Striscia, evitando vittime, ma causando forti esplosioni nell’aria.

Tensioni al confine con il Libano

Le tensioni rimangono alte anche al confine tra Israele e il Libano, con nuovi scambi di colpi con il gruppo Hezbollah. Un drone israeliano ha colpito un’auto nel sud del Libano, uccidendo tre bambine e la loro zia, mentre Hezbollah ha risposto con un razzo anticarro lanciato nel Kibbutz Yiftach. Causando la morte di un civile.

Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha avvertito che sono pronti a lanciare un attacco nel nord in qualsiasi momento. Nel frattempo, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha annunciato un nuovo discorso per il prossimo sabato, suggerendo che la situazione potrebbe continuare a deteriorarsi.

La polemica sulle dichiarazioni del Ministro Amichai Eliahu

La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del ministro per la Tradizione ebraica, Amichai Eliahu, che ha evocato la possibilità di un attacco nucleare su Gaza come “una delle possibilità”. Anche se ciò metterebbe a rischio la vita dei 240 ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Le parole di Eliahu hanno suscitato una forte reazione negativa, con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che lo ha immediatamente sospeso dal suo incarico. Eliahu ha cercato di mitigare la polemica affermando che si trattava di una “metafora”, ma il danno era già fatto.

L’obiettivo dell’esercito israeliano a Gaza

Secondo il portavoce militare Daniel Hagari, risultano colpiti oltre 2.500 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni. Le forze israeliane continuano a eliminare i terroristi in combattimenti ravvicinati e in attacchi aerei mirati contro le infrastrutture di Hamas. E poi i depositi di armi, i posti di osservazione e i centri di comando e controllo nella Striscia. Hagari ha sottolineato come Hamas abbia sfruttato strutture civili, tra cui ospedali come l’ospedale di Shifa, per condurre le proprie attività militari.

Un elevato tributo tra i giornalisti

La guerra in corso tra Israele e Hamas ha un impatto devastante anche sulla libertà di stampa. Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ), almeno 36 giornalisti e operatori dei media sono morti dall’inizio del conflitto. Di questi, 31 erano palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese. Otto giornalisti sono rimasti feriti, 3 risultano dispersi e altri otto arrestati. La situazione mette in evidenza i rischi mortali a cui corsi dai giornalisti che cercano di documentare il conflitto e la catastrofe umanitaria in corso.

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Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

da ansa.it

Nelle ultime ore, un tragico evento ha scosso il mondo, innescando una serie di reazioni internazionali e uno scambio di accuse. L’ospedale Al Ahli di Gaza, situato nella Striscia, è diventato il teatro di una terribile tragedia in cui centinaia di persone hanno perso la vita. Mentre l’evento è stato inizialmente oggetto di dispute tra le parti coinvolte, le voci della comunità internazionale si sono levate per condannare l’attacco e chiedere un immediato cessate il fuoco per scopi umanitari.

L’Attacco all’Ospedale Al Ahli di Gaza

L’ospedale Al Ahli di Gaza è stato teatro di un drammatico attacco che ha scosso il mondo intero. Centinaia di vite sono state spezzate mentre l’edificio, che ospitava numerosi pazienti e il personale medico, è stato trasformato in un inferno di fuoco. Inizialmente, le accuse e le dispute sulle cause dell’esplosione hanno portato a uno scambio di dichiarazioni tra Israele e i gruppi palestinesi.

Israele ha sostenuto che l’esplosione sia stata causata da un razzo difettoso lanciato dalla Jihad islamica palestinese da un cimitero nelle vicinanze. Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha persino mostrato immagini degli eventi di quella sera e ha sottolineato che dalla fase iniziale del conflitto, ben 450 razzi palestinesi difettosi sono esplosi all’interno della Striscia di Gaza. Tuttavia, queste affermazioni non convincono pienamente la comunità internazionale.

Reazioni Internazionali

Le reazioni internazionali all’attacco all’ospedale Al Ahli di Gaza sono state immediate e cariche di emotività. Il presidente statunitense, Joe Biden, è tra i primi leader mondiali a reagire. Dichiarandosi “indignato e profondamente rattristato” e promettendo di “continuare a raccogliere informazioni su quanto accaduto esattamente”. Ha anche contattato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il re Abdullah II di Giordania per discutere della situazione. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto “sconvolto” dall’uccisione di centinaia di civili palestinesi in un attacco contro un’installazione medica. Ha condannato l’attacco, sottolineando che ospedali e personale medico sono protetti dal diritto internazionale.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato l’attacco e ha affermato che “niente può giustificare un attacco contro un ospedale”, sottolineando la necessità di fare piena luce sull’accaduto. Ha anche chiesto l’apertura dell’accesso umanitario alla Striscia di Gaza senza ritardi.

Il presidente iraniano Ebrahim Raïssi ha condannato l’attacco, dichiarando che “le fiamme delle bombe americano-israeliane divoreranno presto” Israele. Manifestazioni di protesta hanno avuto luogo davanti alle ambasciate di Francia e Regno Unito a Teheran, dimostrando l’indignazione internazionale.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato il suo ritorno in Cisgiordania in risposta al “massacro a Gaza,” sottolineando che i palestinesi non accetteranno un’altra Nakba del XXI secolo.

Cessate il Fuoco e Protezione dei Civili

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un appello per un “immediato cessate il fuoco per scopi umanitari” in mezzo al conflitto in corso tra Hamas e Israele. Ha sottolineato come i civili abbiano subito pesanti conseguenze, evidenzate dall’attacco all’ospedale. La richiesta di un cessate il fuoco è stata un appello alla protezione dei civili in un conflitto che sta mietendo un pesante tributo tra le popolazioni locali.

Il numero delle vittime nel conflitto in corso continua a salire, con il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas che riporta un bilancio di almeno 3.200 morti e circa 11.000 feriti dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’inizio dei combattimenti. Tuttavia, le affermazioni contrapposte di Israele e dei gruppi palestinesi continuano a gettare ombre sulla responsabilità degli attacchi.

La Richiesta di Giustizia

Le reazioni internazionali sono accompagnate dalla richiesta di accertare le responsabilità sull’attacco all’ospedale Al Ahli. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito la tragedia “insensata”. E ha sottolineato che tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia. La comunità internazionale chiede protezione per i civili innocenti e chiarezza su questa tragedia.

“Abbiamo assistito sgomenti a ciò che è avvenuto ieri sera. La bomba che ha colpito l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital a Gaza ha ucciso centinaia di palestinesi inermi e ferito la coscienza di tutti noi. La comunità internazionale deve proteggere i civili innocenti e punire Hamas”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X.

“Sgomento e dolore per le centinaia di vittime all’ ospedale Al Ahli di Gaza. La protezione della popolazione civile, anche in un conflitto, deve essere priorità assoluta”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

da ansa.it

La situazione in Medio Oriente è rimasta tesa mentre gli scontri tra Israele e Hamas continuano a far salire il bilancio delle vittime. Nel mezzo di questa crisi, il presidente americano Joe Biden ha espresso la sua posizione contro un’occupazione israeliana di Gaza. E ha sottolineato l’importanza di distinguere Hamas dalla popolazione palestinese.

In un’intervista al programma televisivo ’60 Minutes’, Biden ha dichiarato che considererebbe un’occupazione israeliana di Gaza un “grosso errore”. Questa affermazione arriva mentre il Washington Post anticipa i contenuti dell’intervista. Sottolineando che il presidente americano ritiene che Hamas non rappresenti l’intera popolazione palestinese. 

Il presidente statunitense ha ribadito che Hamas deve essere completamente eliminato, ma ha anche sottolineato la necessità di una via verso la creazione di uno Stato palestinese. Biden ha rimarcato che non crede che Israele stia perseguendo questa strada al momento. Ma ha pure indicato che “una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah.”

Inoltre, Biden ha condannato un orribile atto di violenza avvenuto negli USA che è stato collegato alla guerra tra Israele e Hamas. Un bambino musulmano di sei anni è stato accoltellato vicino a Chicago ed è morto dopo essere stato colpito da 26 coltellate. La madre del bambino, 32 anni, è sopravvissuta. Biden ha definito questo atto come un “orribile atto di odio”. E ha dichiarato che la famiglia musulmana palestinese era venuta in America alla ricerca di un rifugio per vivere in pace. Ha sottolineato l’importanza dei valori fondamentali, tra cui la libertà di pregare senza paura.

Quando si tratta della questione di un cessate il fuoco in Medio Oriente, Biden ha riconosciuto una “differenza fondamentale” tra le vittime israeliane e palestinesi. Ha affermato che Israele sta affrontando un gruppo di persone responsabili di atti barbari, e ha difeso il diritto di Israele a rispondere, mentre ha condannato l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.

Inoltre, Biden ha ribadito la mancanza di “prove chiare” del coinvolgimento dell’Iran nell’attacco di Hamas contro Israele, confermando la posizione degli ufficiali americani della scorsa settimana.

Nel frattempo, funzionari statunitensi e israeliani stanno discutendo la possibilità di una visita in Israele da parte di Joe Biden su invito del primo ministro Benyamin Netanyahu. Tuttavia, la Casa Bianca ha dichiarato che non ci sono annunci ufficiali riguardo a nuovi viaggi del presidente.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha risposto alle parole di Biden sull’occupazione di Gaza, affermando che Israele non ha interesse a compiere questa azione. Ma deve annientare Hamas per garantire la sua sopravvivenza.

La situazione sul campo rimane intensamente violenta, con ulteriori attacchi aerei israeliani che hanno causato la morte di civili a Gaza. Nel frattempo, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha lanciato un allarme sulla possibile mancanza di carburante negli ospedali di Gaza nelle prossime 24 ore, mettendo a rischio migliaia di pazienti.

Anche in Cisgiordania sono  segnalati raid militari israeliani con arresti di palestinesi.

Nel contesto di questa crisi, il valico di Rafah tra Gaza ed Egitto è  aperto, consentendo l’uscita di cittadini stranieri e l’arrivo di aiuti umanitari.

ESODO DA GAZA CITY: FUGA DELLE FAMIGLIE DAI COMBATTIMENTI

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

da ansa.it

Mentre la guerra tra Israele e Hamas entra nel suo settimo giorno, un’evacuazione massiccia sta avvenendo a Gaza City. Con molte migliaia di persone che stanno abbandonando in fretta le proprie case e dirigendosi verso sud. Questo esodo è scaturito in risposta all’avvertimento dell’esercito israeliano, secondo il quale il nord della Striscia di Gaza diventerà una zona di operazioni militari. Questo spostamento sta coinvolgendo intere famiglie. Molte delle quali stanno procedendo a piedi, spesso con pochi bagagli a mano.

Tuttavia, c’è chi non ha altra scelta se non quella di rimanere nelle aree pericolose, come riferito da una fonte dell’ospedale al-Quds all’ANSA. Questa decisione è dovuta alla mancanza di ambulanze e di soluzioni adeguate per il ricovero dei pazienti più gravi. Nonostante l’invito del ministero dell’Interno di Hamas a Gaza di restare nelle proprie case, definendo l’annuncio dell’esercito israeliano come “propaganda,” l’ONU ha chiesto che l’ordine di evacuazione sia revocato.

La situazione sul terreno

Pesanti bombardamenti israeliani hanno continuato a colpire la Striscia di Gaza anche durante la notte, in particolare nelle vicinanze del confine, come testimoniano i video pubblicati sui social media dai residenti e le dichiarazioni dell’Aeronautica israeliana.

Secondo quanto riferito dall’Aeronautica militare israeliana, le forze israeliane hanno colpito “750 obiettivi militari, tra cui tunnel sotterranei utilizzati da Hamas, compound e postazioni militari, residenze di alti esponenti del terrorismo usate come centri di comando militare, magazzini per l’immagazzinamento delle armi, e sale di comunicazione.” Inoltre, sono presi di mira alti esponenti del terrorismo. Israele afferma di aver sganciato 6.000 bombe in sei giorni, con un peso complessivo di 4.000 tonnellate, colpendo oltre 3.600 obiettivi legati ad Hamas a Gaza.

Visita del segretario della Difesa USA in Israele

In un gesto di solidarietà verso Israele dopo l’attacco devastante di Hamas, il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin, è giunto in Israele. Durante la sua visita, Austin incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, oltre ad alti funzionari del governo. Questa rappresenta la terza visita di Austin in Israele in qualità di capo del Pentagono, dopo quella del segretario di Stato Antony Blinken.

Il numero di sfollati nella Striscia di Gaza

L’ONU è stata informata dall’esercito israeliano dell’ordine di “ricollocare” circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore, secondo il portavoce del segretario generale dell’ONU, Stéphane Dujarric. L’ONU ha chiesto l’annullamento di questo ordine di evacuazione. Secondo i dati delle Nazioni Unite, più di 423.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza, che è stata sotto assedio e bombardata dall’esercito israeliano. Questo ha portato il numero di sfollati in questa densamente popolata striscia abitata da 2,3 milioni di persone da 84.444 a 423.378.

L’uso del fosforo bianco da parte di Israele

Il Washington Post ha riportato l’uso di fosforo bianco in uno dei recenti attacchi di Israele a Gaza. Questa è una munizione controversa, in quanto può causare gravi danni se utilizzata contro civili. Il video, verificato dal Washington Post, mostra due colpi di artiglieria sparati in rapida successione verso i bersagli, che rilasciano fosforo bianco una volta esplodendo. Human Rights Watch ha confermato l’uso del fosforo bianco sopra Gaza City.

Le notizie sul blocco dei fondi scongelati a Iran

L’Iran ha smentito le notizie che gli USA e il Qatar abbiano trovato un accordo per impedire alla Repubblica islamica di accedere ai 6 miliardi di dollari recentemente sbloccati nell’ambito dell’intesa per il rilascio di cinque prigionieri americani. La missione dell’Iran presso l’ONU ha dichiarato che questa notizia è priva di veridicità e ha riferito che il governo degli USA è consapevole che non può sottrarsi all’accordo. La situazione rimane in continua evoluzione, con importanti sviluppi politici e umanitari in Medio Oriente.

GAZA SOTTO ASSEDIO: UN TRISTE SCENARIO UMANITARIO

Conflitto in corso: Uccisa la famiglia di Deif mente dell’attacco di Hamas mentre riprendono i razzi da Gaza

Conflitto in corso: Uccisa la famiglia di Deif mente dell’attacco di Hamas mentre riprendono i razzi da Gaza

Conflitto in corso: Uccisa la famiglia di Deif mente dell’attacco di Hamas mentre riprendono i razzi da Gaza

da ansa.it

Nel cuore del crescente conflitto tra Israele e Hamas, la situazione nella regione continua a peggiorare. Gli ultimi sviluppi includono l’uccisione della famiglia di Mohammed Deif. Ritenuto il cervello degli attacchi di Hamas a Israele, nonché il ripristino dei razzi da Gaza e l’attacco a un edificio a Sderot.

Sirene di allarme hanno risuonato al confine nord di Israele, portando ulteriori preoccupazioni alla popolazione. L’allarme è emesso per il settore occidentale dell’alta Galilea, nei pressi del villaggio di Arab al-Aramshe. Nella mattinata, un edificio a Sderot, vicino al confine, è colpito dai razzi provenienti dalla Striscia di Gaza.

L’escalation del conflitto è evidente nelle parole del generale Omer Tishler, capo di staff dell’aviazione militare israeliana, che ha affermato: “Stiamo attaccando la Striscia su una scala senza precedenti, poiché quello che sta accadendo è senza precedenti. Un nemico tira razzi e attacca la popolazione civile”.

L’esercito israeliano ha anche reso noto di aver colpito l’Università islamica a Gaza, dichiarando che l’istituzione era utilizzata come centro di addestramento per operativi militari dell’intelligence e per lo sviluppo di armi.

Dall’altra parte, fonti palestinesi hanno riportato che gli attacchi israeliani hanno distrutto la casa di Mohammed Deif, considerato la mente degli attacchi di Hamas a Israele. Questo tragico evento ha portato alla morte di diversi membri della sua famiglia, compreso il figlio e la nipote. Tuttavia, la sorte di Deif rimane sconosciuta, mentre altri parenti sarebbero intrappolati tra le rovine dell’edificio nel sud della Striscia di Gaza.

Nel frattempo, Israele ha cercato di stabilire un contatto con le famiglie degli israeliani rapiti da Hamas, fornendo loro aggiornamenti tramite un centralino dedicato.

La situazione nella Striscia di Gaza è destinata a peggiorare ulteriormente, poiché è previsto un’interruzione della fornitura di elettricità intorno alle 14:00 ora locale. Questo aggiunge un ulteriore livello di difficoltà per la popolazione già duramente colpita dal conflitto.

Inoltre, è emerso che Israele ha risposto a un attacco proveniente dal Libano, segnando un’escalation delle tensioni nella regione.

Nel complesso, il conflitto in corso tra Israele e Hamas continua a causare morte e distruzione, suscitando preoccupazione a livello internazionale. Gli Stati Uniti, insieme ad altri paesi, stanno cercando di creare un corridoio per consentire ai civili di Gaza e agli americani di sfuggire al conflitto, dimostrando la gravità della situazione.

Allo stesso tempo, l’esercito israeliano ha rivelato di avere schierato un grande contingente di 300.000 soldati vicino alla Striscia di Gaza per garantire la sicurezza della popolazione israeliana e limitare la capacità militare di Hamas.

Il conflitto in corso continua a destare preoccupazione a livello mondiale, mentre la comunità internazionale cerca soluzioni per porre fine a questa violenta escalation.

LA CRISI TRA ISRAELE E GAZA: OSTAGGI E TENSIONI AUMENTANO

La crisi tra Israele e Gaza: ostaggi e tensioni aumentano

La crisi tra Israele e Gaza: ostaggi e tensioni aumentano

La crisi tra Israele e Gaza: ostaggi e tensioni aumentano

da lastampa.it

Introduzione: La situazione tra Israele e Gaza si è ulteriormente complicata, con il numero di ostaggi che cresce e le tensioni che raggiungono livelli critici. Mentre il mondo osserva con apprensione, l’escalation di violenza minaccia di portare a una lunga e pericolosa crisi. In questo articolo, esamineremo gli ultimi sviluppi in questa crisi, compresi i messaggi provocatori da entrambe le parti e le speranze di una possibile mediazione.

I messaggi provocatori di Hamas: Nelle ultime ore, Hamas ha emesso dichiarazioni fortemente provocatorie, annunciando la sua intenzione di uccidere un ostaggio israeliano per ogni attacco a civili a Gaza da parte di Israele. Queste minacce hanno gettato ulteriore terrore su un paese già sotto shock a causa della violenza in corso. Le tensioni sono aumentate ulteriormente quando Hamas ha dichiarato che non era disposta a intraprendere negoziati sulla questione dei prigionieri.

La situazione in Israele: In Israele, il bilancio delle vittime continua a salire, con oltre 900 morti. Le ultime notizie parlano di 108 corpi trovati nel kibbutz di Be’eri, tra cui due cittadini italo-israeliani, marito e moglie. La loro sorte rimane incerta, e il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso preoccupazione per il loro destino.

La complessità degli ostaggi: La crisi degli ostaggi coinvolge non solo cittadini israeliani ma anche persone di diverse nazionalità, tra cui tedeschi, britannici, statunitensi, francesi, sudamericani e asiatici. Le prove visive dei rapimenti, diffuse sui social media, hanno rafforzato l’ansia e l’incertezza riguardo al destino di molti ostaggi.

La ricerca di soluzioni: Nonostante le tensioni in corso, ci sono segnali di speranza per una possibile mediazione. Il Qatar sembra stia cercando di facilitare un accordo di scambio tra prigionieri, coinvolgendo anche il sostegno degli Stati Uniti. Hamas ha dichiarato la sua disponibilità all’operazione se tutte le 36 donne palestinesi detenute in Israele fossero rilasciate. Tuttavia, da Israele non è ancora giunta conferma.

Conclusioni: La crisi tra Israele e Gaza continua a mettere a dura prova la stabilità nella regione, con la minaccia costante di violenza e vendetta. Mentre il mondo osserva e spera in una soluzione pacifica, resta da vedere se la mediazione proposta avrà successo nel portare alla liberazione degli ostaggi e nel mitigare le tensioni tra le due parti. Nel frattempo, familiari e amici degli ostaggi attendono ansiosamente notizie, sperando che l’umanità possa prevalere sulla politica in questa difficile situazione.

TRAGEDIA A MESTRE: BUS PRECIPITA DA CAVALCAVIA 21 MORTI E 15 FERITI

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