Tag: attualità

Chiara Ferragni chiede scusa sul caso Balocco e dona 1 milione di euro al Regina Margherita

Chiara Ferragni chiede scusa sul caso Balocco e dona 1 milione di euro al Regina Margherita

Chiara Ferragni chiede scusa sul caso Balocco e dona 1 milione di euro al Regina Margherita

da corriere.it

Introduzione

Dopo giorni di silenzio, Chiara Ferragni, influencer seguita da 30 milioni di follower, rompe il silenzio sui social per commentare il caso del pandoro Balocco, che le ha procurato una multa dall’Antitrust. La celebre imprenditrice digitale si è mostrata visibilmente commossa e dimessa, lontana dal suo consueto stile glamour. Annunciando un gesto significativo: una donazione di 1 milione di euro all’Ospedale Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini.

Tutto ciò che c’è da sapere sul ‘caso Balocco’

La controversia riguarda il Pandoro Pink Christmas “griffato” Chiara Ferragni, lanciato da Balocco a novembre 2022 con un prezzo superiore a 9 euro, rispetto ai circa 3,70 euro del pandoro classico. La promozione faceva intendere ai consumatori che l’acquisto del prodotto avrebbe contribuito a un’opera benefica. Quando invece Balocco aveva già effettuato una donazione di 50mila euro prima dell’iniziativa.

Chiara Ferragni chiede scusa sul caso Balocco e dona 1 milione di euro al Regina Margherita – Il messaggio su Instagram dell’influencer

Chiara Ferragni, nel suo messaggio su Instagram, ha ammesso un “errore di comunicazione” e ha annunciato la sua intenzione di impugnare la sanzione dell’Antitrust. Ha dichiarato: “Mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali”.

Chiara Ferragni chiede scusa sul caso Balocco e dona 1 milione di euro al Regina Margherita – La donazione

L’influencer ha ribadito la sua convinzione nel dovere morale di fare del bene per chi è più fortunato. E ha spiegato che il suo errore in buona fede è stato legare comunicativamente un’attività commerciale a un’iniziativa di solidarietà. Ferragni, poi, ha annunciato la donazione di 1 milione di euro all’Ospedale Regina Margherita. Sottolineando, inoltre, che se la sanzione venisse ridotta in appello, la differenza sarebbe anch’essa devoluta in beneficenza.

Il Tapiro di “Striscia la Notizia” a Chiara Ferragni

La notizia non è passata inosservata neanche al Tapiro di “Striscia la notizia”, consegnato a Ferragni da Valerio Staffelli. La digital influencer ha accettato il premio, ammettendo di meritarselo per l’errore commesso e sottolineando di volersi assumere le proprie responsabilità. Ha dichiarato: “Mi merito il Tapiro, perché seppur in buona fede ho commesso un errore. È giusto che mi assuma le mie responsabilità e, per questo, ho deciso di fare una donazione di un milione di euro all’Ospedale Regina Margherita, per aiutare il reparto oncologico pediatrico.”

Conclusioni

Chiara Ferragni ha concluso annunciando che avrebbe discusso con l’Ospedale Regina Margherita per comprendere come la somma donata sarebbe stata utilizzata. E ha promesso di fornire aggiornamenti periodici. L’errore resta, ma l’intenzione è di trasformarlo in un gesto costruttivo e positivo. La vicenda mette in luce il delicato equilibrio tra attività commerciali e iniziative di beneficenza. E sottolinea l’importanza di una comunicazione trasparente per evitare equivoci.

GIORGIA MELONI ATTACCA L’OPPOSIZIONE AD ATREIU 2023: “NON VI LIBERERETE DI ME”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

da ansa.it

Introduzione: La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha tenuto un acceso discorso ad Atreju, la sua roccaforte politica. Nel corso del comizio, Meloni ha affrontato vari temi, difendendo l’operato del governo. Attaccando l’opposizione e lasciando intendere che resterà al centro della scena politica finché avrà il consenso del popolo. Il suo intervento è stato caratterizzato da toni decisi e dalla promessa di resistere a qualsiasi tentativo di allontanarla dalla politica.

Il ritorno a casa: Giorgia Meloni è tornata ad Atreju, il ‘luogo’ simbolico della sua carriera politica, per rivolgere un appassionato discorso ai suoi sostenitori. La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza di mettere la faccia e di non arretrare di fronte alle sfide politiche.

Attacchi all’opposizione: Durante il suo intervento, Meloni ha preso di mira l’opposizione, da Elly Schlein a Giuseppe Conte. Criticando aspramente le politiche passate e sottolineando le differenze con la sua visione politica. La leader ha anche affrontato il tema del Superbonus, attaccando il Movimento 5 Stelle per la gestione della ristrutturazione “gratuita” e sottolineando le conseguenze finanziarie sulla sanità.

Impegno per l’Ucraina: Meloni ha toccato anche la questione dell’Ucraina, evidenziando l’importanza di sostenere il paese in guerra. Nonostante la distanza percepita da molti italiani, la leader ha ribadito che l’interesse nazionale è in gioco e che l’Europa si trova di fronte a un momento cruciale nella sua storia.

Alleanze europee: La premier ha ringraziato l’amico Santiago Abascal di Vox, annunciando la volontà di continuare a lavorare insieme per un’Europa migliore e diversa. Tuttavia, non ha specificato con chi altri intenda alleare il suo partito, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha suggerito di guardare a tutte le forze “alternative” alla sinistra.

Riflessioni sul futuro: Nonostante le speculazioni sulla sua candidatura, Meloni non ha rilasciato dichiarazioni definitive sul suo futuro politico. Ha evitato di parlare di giustizia, concentrandosi invece sui temi cari a Fratelli d’Italia, dalla lotta alla criminalità organizzata alle politiche sull’immigrazione.

Conclusione: Giorgia Meloni ha concluso il suo intervento ad Atreju con la promessa di resistere e di restare al centro della scena politica. Ha respinto le critiche dell’opposizione, difendendo con forza le scelte del suo governo e sottolineando il suo impegno a rappresentare il popolo. Resta da vedere come evolveranno gli eventi nei prossimi mesi.

ELON MUSK AD ‘ATREJU 2023’ CON FRATELLI D’ITALIA: SHOW CONTRO LA CENSURA ‘WOKE’ E IL BANDO DEL PETROLIO

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

da corriere.it

Le trattative in corso sulla riforma del Patto di Stabilità dell’Unione Europea, proposta dalla Commissione europea lo scorso aprile, stanno incontrando difficoltà nel raggiungere un accordo tra gli Stati membri. Attualmente, le posizioni sono distanti, con l’Italia e altri Paesi impegnati in negoziati sulla durata della flessibilità proposta. Dibattito che coinvolge anche Germania, Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Repubblica Ceca e Svezia.

La premier italiana Giorgia Meloni ha dichiarato a margine del Consiglio europeo: “Ci sono state interlocuzioni a margine. Sono giorni di trattative, il tema è rimandato al prossimo Ecofin. Le posizioni sono ancora abbastanza distanti, ma bisogna lavorare ora dopo ora su questo.” Meloni ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio nel Patto. Evitando di dare l’ok a un accordo che non possa essere rispettato da nessun governo.

Uno dei punti chiave in discussione riguarda l’aumento del costo del debito dovuto alla restrizione monetaria. Durante l’Ecofin, è stato deciso di considerare la spesa aggiuntiva nel periodo 2025-2027 quando si calcola l’aggiustamento dei conti pubblici per i paesi con deficit/PIL sopra il 3%. L’Italia ha avanzato richieste per una maggiore apertura riguardo al trattamento delle spese nazionali per la transizione verde.

Un ulteriore nodo di discussione riguarda l’applicazione della regola proposta dalla Germania e dai Paesi frugali. Che stabilisce che il 3% di deficit/PIL debba essere considerato come soglia massima in condizioni normali dell’economia. Tuttavia, sarà necessario rimanere al di sotto di questa soglia per avere un margine di manovra in caso di peggioramento dell’economia.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo ad Atreju, ha espresso il suo scetticismo sulle probabilità di un accordo nella settimana successiva. Definendo l’Unione Europea come un’assemblea di condominio. Ha affermato: “L’Ue è incapace di prendere decisioni tempestive, è impossibile decidere: funziona come un’assemblea di condominio”. Giorgetti ha sottolineato che l’Italia valuterà tutti i mezzi disponibili per proteggere gli interessi nazionali. E che, se ci saranno le condizioni, il governo firmerà, altrimenti no.

Rispondendo a domande sulla mancata approvazione delle nuove regole entro l’anno, Giorgetti ha dichiarato che dal 2024 il tessuto normativo sarà quello del vecchio Patto. Con le linee guida della Commissione europea. Ha precisato che il 2024 sarà un anno di transizione, con bilanci preparati tenendo conto sia del vecchio Patto che delle linee guida.

Inoltre, Giorgetti ha menzionato la possibilità di interventi, citando il decreto Milleproroghe come una delle opzioni in considerazione. Affermando che stanno monitorando la situazione con attenzione. Resta da vedere come si evolveranno le trattative. E se gli Stati membri riusciranno a raggiungere un accordo in tempi brevi.

KIEV OTTIENE IL VIA LIBERA PER L’ADESIONE ALLA UE ORBAN CRITICO MA NON METTE IL VETO

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

da corriere.it

Introduzione: Il Consiglio europeo ha preso una decisione storica. Dando il via libera ai negoziati di adesione con l’Ucraina, Paese in guerra da quasi due anni, e la Moldavia. La Moldavia ha ottenuto anche lo status di candidato, mentre l’Ungheria si è ritirata dall’aula senza mettere il veto. Isolandosi dal consenso degli altri 26 leader dell’UE. Una mossa che ha suscitato reazioni diverse, definendo la decisione come “storica” o “sbagliata”. L’Ungheria, guidata dal premier Viktor Orbán, ha annunciato la sua uscita dalla stanza come “un’assenza concordata e costruttiva”.

Il Consiglio europeo e l’Unanimità: Il primo nodo di questo Consiglio europeo è stato l’allargamento, inizialmente a rischio di fallimento a causa delle minacce di Orbán di porre il veto su questioni cruciali legate all’Ucraina. L’unanimità è stata raggiunta dopo otto ore di discussione, con Budapest isolata nella sua opposizione. Orbán ha scelto di non esercitare il veto, consentendo così l’avvio dei negoziati di adesione.

Reazioni di Orbán e la Visione dell’Ungheria: Orbán, attraverso i suoi canali sociali, ha criticato apertamente la decisione, definendo l’adesione dell’Ucraina all’UE come “sbagliata”. Ha sottolineato che altri 26 Paesi hanno insistito sulla decisione e ha annunciato che l’Ungheria seguirà la propria strada. Tuttavia, l’unanimità è essenziale per l’allargamento, e la sua uscita dalla stanza ha permesso di raggiungerla.

La Moldavia e la Georgia: Oltre all’Ucraina, la Moldavia ha ricevuto il via libera come candidato, mentre la Georgia ha ottenuto la prospettiva di avviare i negoziati di adesione. Queste decisioni segnano una svolta significativa nelle relazioni dell’UE con questi paesi dell’Europa orientale.

La Visione di Zelensky e il Sostegno dell’UE: Il presidente ucraino Zelensky ha accolto la decisione come una vittoria per il suo paese e per l’Europa nel complesso. Ha ringraziato l’UE per il segnale inviato, affermando che la storia è fatta da coloro che lottano per la libertà.

I Negoziati sul Bilancio UE: La discussione è proseguita sulla revisione del bilancio UE, con le divergenze sulle cifre da stanziare entro il 2027 per le nuove priorità politiche dell’UE. Il presidente della Commissione UE, von der Leyen, aveva inizialmente richiesto 66 miliardi, ma le discussioni hanno portato a un compromesso di 31,6 miliardi. L’accordo comprende un pacchetto di 50 miliardi per l’Ucraina, con 33 miliardi in prestiti e 17 miliardi dalla revisione del bilancio.

Le Differenze tra i Paesi Ue: Le divergenze tra i Paesi Frugali e quelli mediterranei hanno reso complesse le trattative. Mentre tutti concordano sul pacchetto per l’Ucraina, le questioni rimanenti riguardano altre priorità di spesa. Alcuni paesi, come l’Italia, propongono nuove risorse proprie per affrontare le esigenze finanziarie.

Conclusione: La decisione storica dell’UE di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia rappresenta un passo significativo nel contesto geopolitico europeo. Le reazioni contrastanti degli Stati membri evidenziano le sfide e le complessità del processo di allargamento. Il cammino verso l’adesione sarà lungo e complesso, ma la decisione invia un messaggio forte all’Ucraina e a Mosca sull’impegno dell’Europa per la stabilità e la libertà nella regione.

INTESA MELONI-RAMA SUI MIGRANTI: ARRIVA LA SOSPENSIONE DEI GIUDICI ALBANESI

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

da corriere.it

Introduzione

Il tanto atteso via libera all’accordo sui migranti tra Italia e Albania subisce un rallentamento significativo. Con la Corte costituzionale albanese che ha deciso di sospenderne l’iter di approvazione. La decisione è stata presa in risposta ai ricorsi presentati da una parte dell’opposizione. In particolare dal Partito Democratico e altri 29 deputati, incluso l’ex premier di centrodestra Sali Berisha.

Un accordo che ha suscitato un notevole dibattito

La presidente della Corte, Holta Zaçaj, ha annunciato la sospensione mercoledì. Spiegando che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti e verranno esaminati in seduta plenaria. Nove giudici, sei donne e tre uomini, entreranno nel merito di un accordo che ha suscitato notevole dibattito in entrambi i paesi coinvolti.

L’appuntamento per la decisione è fissato per il 18 gennaio alle 10, e la sentenza potrebbe essere emessa entro la fine di febbraio. Nonostante i giudici abbiano tempo fino al 6 dicembre per pronunciarsi sul “protocollo” firmato tra i due governi sul “Rafforzamento della cooperazione nel campo delle migrazioni”.

La decisione arriverà dopo il 18 gennaio 2024

L’opposizione albanese ha accolto la notizia con entusiasmo, mentre il governo albanese ha mantenuto un silenzio significativo. L’avvocato Arbër Hoxha, intervenendo su Report Tv locale, ha dichiarato che il processo legale prevede di ascoltare le parti il 18 gennaio. Dopodiché i giudici prenderanno il tempo necessario per deliberare.

“La sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati”

Per quanto riguarda il contenuto dell’accordo, Hoxha ha sottolineato che, apparentemente, “potrebbe esserci una violazione della procedura in termini di dibattito pubblico e trasparenza. Oltre a ciò, non vi è sostanzialmente alcuna violazione in quanto la sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati.” Ha chiarito che si tratta di un accordo standard tra stati sovrani, che consente a uno stato di utilizzare il territorio di un altro stato sotto amministrazione.

Accolto il ricorso firmato da Berisha

La decisione della Corte costituzionale segue le accuse del deputato dell’opposizione Gazment Bardhi, che aveva affermato che i giudici stavano ritardando il pronunciamento in coordinamento con il premier Rama. La Corte ha accolto il ricorso firmato da Berisha, Bardhi e altri deputati, ma ha respinto il ricorso ufficiale del Partito Democratico guidato da Lulzim Basha per mancanza di documentazione.

Dubbi sulla collaborazione Italia-Albania

Ricordiamo che a novembre, a Roma, i premier Giorgia Meloni ed Edi Rama hanno sottoscritto l’accordo che prevede la creazione di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. La sospensione dell’iter in Albania getta un’ombra sul futuro di questa collaborazione, mentre entrambi i paesi rimangono in attesa della decisione della Corte costituzionale albanese.

Conclusione

Resta da vedere come questa sospensione influirà sul protocollo, che prevede la realizzazione di strutture di registrazione e accoglienza per i migranti, con l’Albania pronta ad accogliere fino a 3.000 migranti in attesa di decisioni sul loro futuro nel territorio italiano. Il protocollo, con una validità di cinque anni prorogabili automaticamente di altri cinque, rimane al centro di un acceso dibattito che ora si sposterà al nuovo anno, quando la Corte costituzionale albanese prenderà la sua decisione.

MELONI IN SENATO: “NESSUN VETO SUL PATTO DI STABILITA’ E NON HO ATTACCATO DRAGHI”

Meloni sul Mes: “Se era una urgenza potevano farlo le opposizioni” La replica di Schlein: “Fa il gioco delle tre carte”

Meloni sul Mes: “Se era una urgenza potevano farlo le opposizioni” La replica di Schlein: “Fa il gioco delle tre carte”

Meloni sul Mes: “Se era una urgenza potevano farlo le opposizioni” La replica di Schlein: “Fa il gioco delle tre carte”

da corriere.it

Introduzione

Nel corso della presentazione di Photoansa 2023 al Museo Maxxi a Roma, la Premier Giorgia Meloni ha affrontato il dibattito in corso sul Mes. Sottolineando la necessità di considerare il contesto prima di giudicare e criticare. Meloni ha denunciato la strumentalizzazione del dibattito, affermando che il Mes non dovrebbe essere considerato un totem ideologico, ma uno strumento da attivare con consapevolezza.

“Sul Mes un dibattito molto italiano e molto ideologico”

“Vedo un dibattito molto italiano e anche molto ideologico sul Mes. Testimonia la strumentalità di certe posizioni”, ha affermato Meloni durante il collegamento video. Ha poi aggiunto che “non si può parlare del Mes se non si conosce il contesto”. La leader di Fratelli d’Italia ha enfatizzato la necessità di un approccio serio e contestualizzato, affermando che quando avrà chiarezza sul contesto, sarà in grado di decidere come agire in merito al Mes.

“Approccio sul Mes è un possibile danno per l’Italia”

Meloni ha criticato coloro che strumentalizzano la questione, sottolineando che questa approccio non tiene conto del possibile danno che potrebbe derivare all’Italia. Ha sottolineato che un governo responsabile deve considerare il contesto e adattare gli strumenti di conseguenza, evitando di trasformarli in totem ideologici.

“La discussione riguarda la ratifica del trattato che modifica il Mes, non la sua attivazione”

La leader di Fratelli d’Italia ha inoltre risposto alle dichiarazioni della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, la quale ha accusato Meloni di “fare il gioco delle tre carte”. Meloni ha affermato che alcune dichiarazioni di Schlein la fanno sorridere. La segretaria del PD sottolinea che la discussione riguarda la ratifica del trattato che modifica il Mes, non la sua attivazione. Ha anche evidenziato che 26 Paesi su 27 hanno già ratificato le modifiche, mentre l’Italia rimane l’unico Paese che deve ancora farlo.

“Sinistra prigioniera della sua propaganda ideologica”

In risposta alle accuse di Schlein, la Premier ha dichiarato che la sinistra è prigioniera della sua propaganda ideologica e ha invitato a riflettere sul motivo per cui nessuno ha ancora attivato il Mes, nonostante sia possibile farlo.

“Meloni dovrebbe concentrarsi su una manovra economica indifendibile e dimentica i fatti”

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha replicato accusando Meloni di concentrarsi su una manovra economica indifendibile e di dimenticare i fatti. Ha precisato che la discussione riguarda la ratifica delle modifiche al trattato, non l’attivazione del Mes, e ha evidenziato che la stragrande maggioranza dei Paesi europei ha già approvato tali modifiche, mentre l’Italia è ancora in attesa.

Conclusioni

Schlein ha concluso affermando che Meloni sta giocando con le carte e che la destra è prigioniera della sua propaganda ideologica, impedendo così il progresso su questioni cruciali come il Mes. Il dibattito rimane acceso, con posizioni ideologiche e politiche che delineano le divergenze sull’approccio da adottare nei confronti del Mes e del suo ruolo nell’economia italiana.

INCIDENTE FERROVIARIO A FAENZA (RAVENNA): 17 FERITI CIRCOLAZIONE BLOCCATA SULLA LINEA BOLOGNA-RIMINI

Incidente ferroviario a Faenza (Ravenna): 17 feriti circolazione bloccata sulla linea Bologna-Rimini

Incidente ferroviario a Faenza (Ravenna): 17 feriti circolazione bloccata sulla linea Bologna-Rimini

Incidente ferroviario a Faenza (Ravenna): 17 feriti circolazione bloccata sulla linea Bologna-Rimini

da corriere.it

Un incidente ferroviario ha scosso la tranquilla serata di domenica lungo la linea Bologna-Rimini, nel territorio di Faenza (Ravenna), causando 17 feriti ma fortunatamente nessun caso grave. I protagonisti di questo dramma, poi, sono stati un treno Freccia Rossa e un convoglio regionale, entrambi coinvolti in uno scontro lungo il tratto tra Castel Bolognese e Forlì. L’incidente ha avuto un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria, con ripercussioni che si sono protratte per gran parte della notte, e i viaggi dei passeggeri sono ora riprogrammati.

La dinamica dell’incidente

L’incidente si è verificato intorno alle 20.20 e ha coinvolto due treni in marcia entrambi in direzione Nord lungo la linea ferroviaria. Si tratta di un Freccia Rossa e di un convoglio regionale che si sono tamponati a una velocità contenuta, per cause ancora sotto indagine. Sembra che il Freccia abbia urtato il convoglio regionale, che era fermo, eseguendo una sorta di “retromarcia” per allinearsi al semaforo rosso. Verifiche sono attualmente in corso sulla condizione dei freni di entrambi i treni.

Intervento dei soccorsi e disagi alla circolazione ferroviaria

Immediatamente dopo l’incidente, le squadre di soccorso sono intervenute lungo i binari. I vigili del fuoco, provenienti da Ravenna e Forlì, insieme alla polizia ferroviaria, hanno lavorato per garantire la sicurezza e l’assistenza ai passeggeri coinvolti. Trenitalia ha dichiarato la sospensione della circolazione tra Castelbolognese e Forlì, attribuendo le cause dell’incidente a un’indagine in corso. I passeggeri coinvolti sono stati riportati alla stazione di Bologna, dove sono stati accuditi e si sta lavorando per la loro riprotezione.

Bilancio dei feriti e aggiornamenti sullo stato di salute

Il bilancio definitivo dei feriti, giunto intorno alle 22, attesta 16 contusi medicati sul posto. Un diciassettesimo passeggero è stato trasferito all’ospedale Bufalini di Cesena per accertamenti, ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Il sindaco di Faenza, Massimo Isola, ha rassicurato la comunità affermando che, nonostante l’urto, la situazione è sotto controllo e che i feriti stanno bene.

Reazioni delle autorità politiche

Il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso la sua attenzione e preoccupazione per l’incidente. In una nota ufficiale, ha dichiarato di chiedere relazioni dettagliate sulle condizioni e l’assistenza dei feriti, sulla protezione di tutti i passeggeri per il completamento del viaggio, nonché sulla rapida individuazione delle cause e delle eventuali responsabilità.

Conclusioni 

L’incidente ferroviario a Faenza rappresenta un grave avvenimento che richiederà un’attenta inchiesta per determinare le cause esatte e garantire che misure preventive siano implementate per evitare episodi simili in futuro. Nel frattempo, le autorità e le compagnie ferroviarie stanno lavorando incessantemente per ripristinare la circolazione ferroviaria e mitigare gli inconvenienti causati da questo evento. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi e aggiornamenti da parte delle autorità competenti.

IL VETO USA ALL’ONU SUSCITA CRITICHE GLOBALI MA ISRAELE RINGRAZIA GLI ALLEATI: “CONTINUA LA GUERRA CONTRO HAMAS”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

da ansa.it

In una mossa che ha scatenato controversie a livello internazionale, gli USA hanno esercitato il loro potere di veto alle Nazioni Unite, bloccando una risoluzione per una tregua a Gaza. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale, con Israele che esprime gratitudine, mentre organizzazioni umanitarie e alcuni leader mondiali criticano la mossa.

Oxfam condanna il veto USA come colpo alla credibilità dei diritti umani

Abby Maxman, responsabile di Oxfam America, ha criticato l’amministrazione Biden per aver perso l’opportunità di allineare le sue azioni alla retorica sui diritti umani. Maxman ha affermato che il veto USA alla risoluzione ONU per una tregua a Gaza è stato un altro colpo alla credibilità degli USA in materia di diritti umani. Ha sottolineato la necessità che gli Stati Uniti sfruttino la loro relazione speciale con Israele per affrontare la crisi in corso.

Human Rights Watch avverte del rischio di complicità in crimini di guerra

Louis Charbonneau, direttore di Human Rights Watch presso l’ONU, ha accusato gli USA di rischiare la complicità in crimini di guerra con il loro veto alla risoluzione dell’ONU. Charbonneau ha sostenuto che il veto ha impedito al Consiglio di Sicurezza di fare richieste coerenti con quelle fatte dagli stessi USA ad Israele e ai gruppi armati palestinesi. Ha evidenziato le potenziali conseguenze del supporto agli atti di Israele in mezzo alle accuse di atrocità contro la popolazione civile palestinese.

Israele ringrazia gli USA per il voto ONU e critica il Segretario Generale dell’ONU

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Stati Uniti per il veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla tregua a Gaza. Al contempo, Cohen ha criticato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, accusandolo di schierarsi con Hamas. Cohen ha definito la posizione di Guterres “una vergogna” e ha criticato la mancata richiesta dell’Articolo 99, evidenziando una posizione parziale dell’ONU.

Vittime Palestinesi e condanna internazionale

La morte del palestinese Sari Amr, avvenuta durante un’operazione militare israeliana, ha alimentato ulteriormente le tensioni. L’incidente ha portato il totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania a 273 dall’inizio del conflitto di Gaza, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato il veto degli USA come aggressivo e immorale, accusando gli USA della sofferenza della popolazione di Gaza.

Accuse di contrabbando di armi 

Israele ha sostenuto di aver scoperto armi nascoste in una scuola dell’UNRWA, comprese armi da fuoco e munizioni all’interno di un grande orsacchiotto. Inoltre, l’esercito israeliano ha accusato Hamas di lanciare razzi da una zona umanitaria designata, mettendo a rischio i palestinesi sfollati. Queste accuse hanno alimentato ulteriori tensioni da entrambe le parti.

Reazioni internazionali e critiche

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha criticato la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di permettere la partecipazione di atleti russi e bielorussi sotto una bandiera neutrale, definendola un’opportunità per la Russia di strumentalizzare le Olimpiadi a fini propagandistici. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, definendolo il “Consiglio per la Protezione di Israele” dopo il veto americano.

Hamas riporta un aumento delle vittime a Gaza

Hamas, il gruppo militante palestinese che controlla Gaza, ha dichiarato che il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 17.700. Il ministero della Salute gestito da Hamas ha fornito questo nuovo bilancio delle vittime dall’inizio del conflitto.

Netanyahu supporta il veto USA e promette di continuare la campagna contro Hamas

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato la posizione degli Stati Uniti, affermando che gli altri paesi devono comprendere l’impossibilità di sostenere l’eliminazione di Hamas e, contemporaneamente, chiedere l’arresto della guerra. Netanyahu ha ribadito l’impegno di Israele nella sua giustificata campagna contro Hamas, promettendo di raggiungere gli obiettivi stabiliti nonostante le critiche internazionali.

Mentre le tensioni continuano ad aumentare nella regione, la comunità internazionale osserva attentamente, sperando in una risoluzione diplomatica del lungo conflitto.

TRAGEDIA A MATTARANA DONNA TROVATA MORTA FERMATO IL MARITO: “VOLEVAMO MORIRE INSIEME”

Tragedia a Mattarana donna trovata morta fermato il marito: “Volevamo morire insieme”

Tragedia a Mattarana donna trovata morta fermato il marito: “Volevamo morire insieme”

Tragedia a Mattarana donna trovata morta fermato il marito: “Volevamo morire insieme”

da agi.it

Una tragica vicenda ha scosso la tranquilla località di Mattarana, nello Spezzino, dove il cinquantasettenne Alfredo Zenucchi è stato fermato con l’accusa di aver ucciso sua moglie, Rossella Cominotti, 53 anni. La coppia, originaria di Cremona, aveva progettato di morire insieme, ma il tentativo di omicidio-suicidio si è concluso con il fallimento del marito nel togliersi la vita.

Il macabro ritrovamento è avvenuto in un albergo locale, dove il corpo di Rossella Cominotti è  scoperto dal personale incaricato di pulire la stanza. La donna era scomparsa da casa da ben 12 giorni, suscitando preoccupazione tra i familiari, che avevano lanciato un appello su Facebook per aiutare nella ricerca.

La Tragica Confessione di Alfredo Zenucchi

Dopo essere stato intercettato a Pontremoli, Alfredo Zenucchi ha confessato di essere l’autore dell’omicidio della moglie, utilizzando un rasoio, successivamente sequestrato dai carabinieri. Nel corso dell’interrogatorio, Zenucchi ha dichiarato di aver progettato insieme a Rossella un omicidio-suicidio, ma il timore di togliersi la vita lo ha indotto a compiere solo l’atto omicida.

“Volevamo morire insieme: il progetto era questo. Doveva essere un omicidio-suicidio, ma non sono riuscito a togliermi la vita,” ha confessato il cinquantasettenne durante l’interrogatorio con le forze dell’ordine.

La Scomparsa di Rossella Cominotti

La preoccupazione per la coppia era cresciuta negli ultimi giorni, quando i parenti di Rossella Cominotti avevano segnalato la scomparsa su Facebook. “Stiamo cercando Rossella – hanno scritto – mancano da casa lei e il marito da ormai 12 giorni. Vive a Bonemerse. I telefoni non ricevono più nemmeno whatsapp e chiamate. Condividete soprattutto nella zona di Cremona. Grazie a chi ci darà una mano a ritrovarli. Le forze dell’ordine stanno già lavorando per questo. In famiglia c’è molta paura. Grazie a tutti.”

Indagini in Corso

Attualmente, le forze dell’ordine stanno conducendo indagini approfondite sulla tragedia. La coppia, apparentemente senza alcun segno premonitore, aveva pianificato la fine delle proprie vite, gettando nello sconforto i loro cari e lasciando dietro di sé interrogativi senza risposta.

La procura ha emesso un decreto di fermo nei confronti di Alfredo Zenucchi, che dovrà ora rispondere dell’accusa di uxoricidio di fronte alla giustizia. Nel frattempo, la comunità locale cerca di elaborare lo shock di questa drammatica vicenda, mentre le indagini proseguono per fare luce sui motivi che hanno portato a questo tragico epilogo.

“VIVA L’ITALIA ANTI-FASCISTA” APPLAUSI PER IL GRIDO ALLA SCALA ALLA PRIMA COL “DON CARLO”

“Viva l’Italia Anti-Fascista”: applausi per il grido alla Scala alla prima col “Don Carlo”

“Viva l’Italia Anti-Fascista”: applausi per il grido alla Scala alla prima col “Don Carlo”

“Viva l’Italia Anti-Fascista”: applausi per il grido alla Scala alla prima col “Don Carlo”

da ansa.it

La Prima della Scala, uno degli eventi più attesi dell’anno per gli amanti della lirica e della cultura italiana, ha preso una piega inusuale quest’anno. L’apertura della stagione è arrivata con l’opera “Don Carlo” di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Riccardo Chailly. Tuttavia, l’attenzione principale è  catturata da un grido animoso che ha attraversato il loggione, rompendo la solenne atmosfera dell’evento: “Viva l’Italia Anti-Fascista”.

Questo insolito richiamo è avvenuto prima dell’inno di Mameli e ha suscitato una reazione a catena di applausi da parte del pubblico presente. Il grido è udito da coloro che affollavano il loggione, creando un momento di tensione e riflessione sulla storia politica e sociale dell’Italia. L’inusuale dichiarazione è seguita da una serie di applausi, evidenziando la divisione di opinioni all’interno della prestigiosa sala.

Nel palco reale, normalmente riservato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’era la senatrice a vita Liliana Segre. La Segre ha condiviso la sua nostalgia per Mattarella, definendolo “come un fratello”. La sua presenza ha aggiunto un elemento di simbolismo e memoria storica a una serata che già si preannunciava fuori dall’ordinario.

“Viva l’Italia Anti-Fascista”: applausi per il grido alla Scala alla prima col “Don Carlo” – La reazione di Matteo Salvini

La reazione politica non si è fatta attendere. Matteo Salvini, vicepremier, ha commentato le grida provenienti dal loggione, sottolineando che chiunque le emettesse “ha un problema”. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha dichiarato di non aver sentito l’urlo, dissociandosi da una possibile polemica.

Il basso Michele Pertusi ha aggiunto ulteriore drammaticità alla serata con un malore, mettendo in mostra il suo spirito professionale continuando a esibirsi nonostante i problemi di voce. L’opera “Don Carlo” ha ricevuto tredici minuti di applausi, nonostante alcune disapprovazioni udite all’uscita del regista Lluís Pasqual.

Il palcoscenico si è illuminato anche con la presenza di illustri ospiti. Patti Smith ha dichiarato di essere lì “per i bambini, non per la politica”, mentre il regista spagnolo Pedro Almodóvar si è detto entusiasta della sua prima volta alla Scala.

La presenza di Liliana Segre nel palco reale è stata accompagnata da un tocco di attenzione sociale. Alcune ospiti hanno sfidato la tradizione teatrale, indossando abiti rossi per mandare un messaggio contro i femminicidi. Questo gesto simbolico ha portato l’attenzione sulla lotta contro la violenza sulle donne, ricordando Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano e tutte le vittime del femminicidio.

Fuori dal teatro, la manifestazione non si è limitata all’apprezzamento dell’arte. Diversi gruppi di manifestanti si sono radunati, con bandiere sindacali e richieste di diritti per i lavoratori dello spettacolo. La presenza di attivisti contro la partecipazione della cantante Anna Netrebko, collegata al regime di Putin, ha aggiunto un elemento di protesta politica all’evento.

In conclusione, la Prima della Scala quest’anno è stata molto più di una serata di lirica e cultura. È diventata un palcoscenico per espressioni audaci, ricordi storici, e richiami sociali che hanno reso questa serata indimenticabile e piena di sfumature politiche e culturali.

LE EMOZIONANTI PAROLE DI GINO CECCHETTIN AI FUNERALI DI GIULIA: IL MINISTRO VALDITARA APPROVA LA LETTURA DEL DISCORSO NELLE SCUOLE

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS