Mese: Luglio 2021

“Geo” puntata 30 luglio 2021 (VIDEO)

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“Geo” puntata 30 luglio 2021 (VIDEO)

da raiplay.it

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“Geo Rai 3”, puntata 30 luglio 2021 è il programma che racconta la Terra e le persone. Le meraviglie e poi  le fragilità del nostro paese e di tutto il pianeta. La trasmissione, poi, dà particolare spazio ai grandi squilibri ambientali, a cominciare dal riscaldamento globale. Dando voce, inoltre, a chi, soprattutto giovani, interpreta in prima persona nuovi e più ecologici stili di vita. Comunque, è il programma che racconta la Terra e le persone. Le meraviglie e poi le fragilità del nostro paese e, quindi, di tutto il pianeta. 

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Chiedendo all’economia e poi alla politica strumenti che rendano agili e proficue scelte diverse. Comportamenti più virtuosi inoltre, in grado di invertire la rotta. Il programma è anche un viaggio nel nostro territorio, con le sue millenarie tradizioni che continuano a stupire. E che riveleranno, poi, lo stretto legame di ogni singolo luogo con i suoi abitanti, i mestieri, i prodotti della terra. Alla conduzione, Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi.

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“Geo Rai 3”, puntata 30 luglio 2021, è il programma che racconta la Terra e le persone. Le meraviglie e inoltre le fragilità del nostro paese e di tutto il pianeta. La trasmissione, poi, dà particolare spazio ai grandi squilibri ambientali, a cominciare dal riscaldamento globale. Dando voce a chi poi, soprattutto giovani, interpreta in prima persona nuovi e più ecologici stili di vita. è poi, il programma che racconta la Terra e le persone. Le meraviglie e inoltre le fragilità del nostro paese e, quindi, di tutto il pianeta.  

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Chiedendo, poi, all’economia e alla politica strumenti che rendano agili e proficue scelte diverse. Comportamenti, inoltre, più virtuosi, in grado di invertire la rotta. Il programma è, poi, anche un viaggio nel nostro territorio, con le sue millenarie tradizioni che continuano a stupire. E che riveleranno, poi, lo stretto legame di ogni singolo luogo con i suoi abitanti, i mestieri, i prodotti della terra. Alla conduzione poi, Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi.

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“GEO” GUARDA IL VIDEO DELLA PUNTATA 30 LUGLIO 2021

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“La cuoca di Castamar” scheda e recensione della serie tv Netflix

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“La cuoca di Castamar” scheda e recensione della serie tv Netflix

“La cuoca di Castamar” scheda e recensione della serie tv Netflix

Disponibile su: Netflix

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Genere: Thriller, drammatico, sentimentale, storico
Anno: 2021
Ideatore: Tatiana Rodríguez
Cast: Michelle Jenner, Roberto Enríquez, Hugo Silva, Maxi Iglesias, María Hervás, Agnés Llobet, Paula Usero
Paese: Spagna
Durata: 50 minuti 
Episodi: 12
Voto (media ponderata): ♥♥♥ (su 5)

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La trama

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Ambientata a Madrid nel 1720, la serie è incentrata su Clara Belmonte, una cuoca agorafobica che inizia a lavorare nella cucina di Castamar. E’ in fuga da un doloroso passato segnato dalla morte del padre, accusato di tradimento. Lì si innamora del duca di Castamar, Diego, ed è ricambiata. Tuttavia, stare insieme non sarà facile per nessuno dei due a causa della differenza di classe sociale. La madre di Diego, Donna Mercedes, vuole che sposi la nobile Amelia Castro, così che il ducato abbia dei figli. Come se non bastasse, c’è anche il marchese de Soto, Enrique de Arcona. Che non solo sta aiutando Dona Mercedes, ma nasconde anche un piano per vendicarsi di Diego.

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La recensione di MoviePlayer.it

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La serie Netflix in costume è un prodotto molto ben curato e dall’intreccio intrigante. Un prodotto perfetto per chi di solito ama questo genere di storie. Ma che potrebbe attirare anche pubblico più ampio.

Recensione di Carlotta Deiana. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“La cuoca di Castamar” scheda e recensione della serie tv Netflix – La recensione di Cinematographe.it

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L’amore tra i due protagonisti spicca su tutti gli altri, è il più lento a realizzarsi pienamente ed è uno dei pochi nella serie a non sublimarsi nell’erotismo. La sua semplicità e il suo non ricorrere mai ad eccessive manifestazioni drammatiche o da Sturm und Drang in cui spesso il genere rischia di inciampare, ci ricorda che una storia d’amore sofferta riesce ad essere meravigliosa anche senza troppe scene da fuoco d’artificio. E la prima scena tra Clara e Diego in cucina, al lume di candela, nel cercare di capire con timidi sguardi come riuscire a fare la pasta da zucchero, vale tutta la loro storia d’amore. L’ingrediente segreto? Sarà scontato, ma vale sempre la pena ricordarlo: la semplicità.

Recensione di Valentina Esposito. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di Repubblica.it/serietv

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Nella Madrid del 1720, Clara Belmonte, una nobile caduta in disgrazia che si reinventa cuoca, comincia a lavorare nella cucina dei duchi di Castamar. Dove troverà un amore tormentato e farà i conti con il passato da cui fugge. Un period drama tinto di soap opera che regge bene l’equilibrio tra l’aspetto più sentimentale e il racconto del contesto storico. Con una trama che coinvolge grazie all’uso di colpi di scena e conflitti carichi di intrighi e intenzioni vendicative.

Recensione di Repubblica.it/serietv. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“SKY ROJO 2” SCHEDA E RECENSIONE DELLA SERIE TV NETFLIX

“Sky Rojo 2” scheda e recensione della serie tv Netflix

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“Sky Rojo 2” scheda e recensione della serie tv Netflix

“Sky Rojo 2” scheda e recensione della serie tv Netflix

Disponibile su: Netflix

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Genere: Azione, Avventura, Giallo
Anno: 2021
Ideatore: Alex Pina
Cast: Lali Espósito, Yany Prado, Verónica Sánchez, Asier Etxeandia, Enric Auquer, Miguel Ángel Silvestre
Paese: Spagna
Durata: 25 minuti 
Episodi: 8
Voto (media ponderata): ♥♥1/2 (su 5)

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La trama

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Coral, Wendy e Gina sono tre prostitute che si ribellano al loro protettore e decidono di fuggire. Inseguite e braccate devono decidere se reagire e passare al contrattacco unendo le loro forze o continuare a scappare per una vita in fuga. Girata tra Madrid e Tenerife la serie Sky Rojo è formata da episodi programmaticamente di 25 minuti. Una durata insolita per una serie action. Si è trattato di una scelta dettata dal bisogno di sottolineare il ritmo frenetico e dinamico di questo show fatto di fuga, corsa contro il tempo, inseguimenti e desiderio di sopravvivere. Nel cast dove brillano le tre attrici chiamate a interpretare le tre prostitute, Veronica Sanchez nei panni di Coral, Yany Prado in quelli di Gina. E Lali Esposito che dà corpo e sostanza a Wendy. Possiamo notare anche la presenza dell’istrionico Miguel Ángel Silvestre che in molti hanno amato in Sense8 e Narcos.

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La recensione di Cinematographe.it

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Sky Rojo è come assistere a una folla corsa. Ci sono elementi interessanti ma la sensazione che la storia non si sia evoluta troppo dalla prima stagione c’è. La seconda stagione è un gioco che modifica le pedine di fronte agli occhi dello spettatore, non fa annoiare. Ma la ripetizione di situazioni, schemi, avvenimenti finisce per stancare in alcuni momenti. Se è interessante la rappresentazione del femminile, ancor di più se si concentra sul mondo della prostituzione, tema narrato non tantissimo e non in questo senso, a mancare è forse un approfondimento sulle vite di queste donne. Privilegiando di più l’azione e l’immagine di queste donne-guerriere.

Recensione di Eleonora Degrassi. Voto: 3.3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Sky Rojo 2” scheda e recensione della serie tv Netflix – La recensione di MoviePlayer.it

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E’ un guilty pleasure, una serie da binge watching, complice anche la velocità degli episodi, della durata di 25 minuti l’uno. È una serie che intrattiene e diverte. Ma che ha una sua superficialità, che non approfondisce abbastanza i personaggi. Puntando invece sempre più all’eccesso. Dovrebbe parlare di solidarietà femminile, ma in certe scene la violenza sembra troppo compiaciuta.

Recensione di Maurizio Ermisino. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di Repubblica.it/serietv

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Wendy, Gina e Coral sono convinte di aver chiuso definitivamente con il loro passato: per quel che ne sanno, Romeo è morto. E la libertà è finalmente raggiunta, pronta per essere goduta dopo averla agguantata. Mentre lo strano trio cerca di riallacciare i ponti con la propria vita precedente, però, Christian e Moisés tornano a farsi vivi. Nonostante il loro boss sembri essere scomparso dall’equazione, ora per loro la questione è diventata personale. E non hanno intenzione di mollare la presa nemmeno per sbaglio con le tre fuggiasche.

Recensione di Repubblica.it/serietv. Voto: 2 (su 5)Leggi la recensione completa

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“LUPIN 2” SCHEDA E RECENSIONE DELLA SERIE TV NETFLIX

“Old” scheda e recensioni del film

“Old” scheda e recensioni del film

“Old” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Universal Pictures

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Genere: Thriller
Anno: 2021
Regia: M. Night Shyamalan
Cast: Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron Pierre, Vicky Krieps, Alex Wolff, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird, Gael Garcia Bernal, Ken Leung
Paese:  USA
Durata: 109 minuti
Voto (media ponderata): ♥♥♥1/2 (su 5)

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La trama

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Old, il film diretto da M. Night Shyamalan, è ambientato su una paradisiaca e isolata spiaggia tropicale. Dove si trova per motivi diversi un gruppo di 13 persone formato da: una coppia, una famiglia, qualche turista e un rifugiato. Tutto sembra trascorrere al meglio fino a quando viene rinvenuto in mare il corpo di una donna senza vita. Il mistero si fa ancora più grande, quando il gruppo inizia a invecchiare velocemente senza una ragione.

Tanto che l’intera esistenza di ogni individuo rischia di ridursi spaventosamente ad un solo giorno. Il gruppo si rende presto conto che ciò che sembrava un paradiso si sta trasformando in un incubo. Bloccati sulla misteriosa spiaggia che sembra nascondere un oscuro segreto, i protagonisti dovranno affrontare una corsa contro il tempo. Per cercare di salvarsi e sfuggire alla morte imminente.

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La recensione di MyMovies.it

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Credere che Shyamalan giri sempre lo stesso film è fuorviante. A meno di intenderlo nella migliore accezione possibile della definizione. Quella di Monet di fronte alla chiesa di Rouen, che preferisce affinare il medesimo soggetto, anche per sconvolgerlo, al salto nel buio. In questo senso l’insistenza sull’importanza del contrappasso e la riscoperta del fanciullo interiore assumono la forma di un ludus.

In cui evidenziare le parole con un colore sgargiante sembra l’unico modo per attirare l’attenzione su di esse. Il regista-bambino che si diverte con l’evidenziatore cerca compagni di giochi tra i suoi spettatori. Rinunciare assomiglia a perdere una occasione irripetibile, specie di fronte a lancette dell’orologio che scorrono troppo in fretta.

Recensione di Emanuele Sacchi. Voto: 4 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Old” scheda e recensioni del film – La recensione di ComingSoon.it

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Old è un coming of age, una storia di formazione accelerata. In cui non è il cinema con le sue ellissi e il montaggio a prendersi la libertà di condensare una vita. Ma è l’universo sconvolgente di questa spiaggia a imporre al cinema di vivere una vita intera in un giorno. Un cambio di prospettiva che fa salire una notevole ansia nello spettatore. Declinando in maniera inusuale e struggente il rapporto fra un genitore e un figlio, i sensi di colpa e le speranze. L’adolescenza diventa età adulta e la vecchiaia si impone, vittima implacabile e definitiva di un tempo che scorre con regole proprie. Chi protegge chi? Una vita che non permette ricordi, impone il qui e ora, proprio come un film al cinema.

Recensione di Mauro Donzelli. Voto: 3.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MadMass.it

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Il nuovo lavoro è forse quello più radicale e complesso tra tutti quelli realizzati sino ad ora da Shyamalan. Perché fugge dai marchi di fabbrica inconfondibili ai quali ci aveva abituato. IAn Old la tensione non è innalzata nei momenti più concitati, rimane sempre con un ritmo costante ed incessante. Proponendoci un universo leggibile da diverse angolature, dove tutto non è mai realmente ciò che sembra.

Una visione che richiede particolare attenzione e profondo coinvolgimento da parte dello spettatore. Dove una minima distrazione può essere, per certi versi, fatale. Probabilmente potrebbe rendersi necessaria una seconda visione per comprendere al meglio alcuni elementi della narrazione che ad un primo sguardo potrebbero sfuggire. Old è un film cangiante che disorienta e cattura lo spettatore, spingendolo a vedere ciò che è nascosto o semplicemente ignoto.

Recensione di Carlo Capalbo Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“SNAKE EYES” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Snake Eyes” scheda e recensioni del film

“Snake Eyes” scheda e recensioni del film

“Snake Eyes” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Eagle Pictures/Paramount Pictures Italia

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Genere: Azione, avventura
Anno: 2021
Regia: Robert Schwentke
Cast: Henry Golding, Samara Weaving, Úrsula Corberó, Andrew Koji, Iko Uwais, Peter Mensah, Takehiro Hira, Hakura Abe, Steven Allerick
Paese:  USA
Durata: 121 minuti
Voto (media ponderata): ♥♥1/2 (su 5)

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La trama

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Snake Eyes: G.I. Joe – Le Origini, film diretto da Robert Schwentke, è uno spin-off della serie di film d’azione G.I. Joe. È incentrato su Snake Eyes (Henry Golding), il membro più silenzioso del gruppo militare anti-terrorista. Accompagnato in ogni missione dal suo lupo domestico Timber. Quando Snake Eyes salva la vita a un uomo, non immagina che questo sia l’erede legittimo di un antico e segreto clan giapponese, l’Arashikage.

Che per anni ha portato pace e stabilità al proprio Paese, combattendo il Cobra. Ovvero la maggiore organizzazione terroristica del mondo. Il suo atto da eroe gli vale l’ammissione a esso. Giunto nel Paese del Sol Levante, Snake Eyes viene introdotto alla dottrina del clan. E gli vengono insegnati i dettami dei guerrieri ninja.

Qui l’uomo sente di aver trovato finalmente un posto degno di essere definito “casa”. La lealtà e la fiducia promessa al clan, però, vengono meno, quando il suo passato segreto viene rivelato. È a quel punto che Snake Eyes si ritroverà davanti una scelta: mantenere la fiducia di chi gli è stato accanto in questo ultimo periodo o tradirla?

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La recensione di MyMovies.it

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Concentrarsi sui ninja della serie (che hanno sempre funzionato bene) è certo stata una buona idea. Ma la seriosità mal si sposa a personaggi che si chiamano “duro maestro”, “occhi di serpente”, “ombra della tempesta”. E addirittura Scarlett O’Hara – come la Rossella di Via col vento. Solo nei fumetti possono passare dall’azione al melodramma e ritorno senza colpo ferire.

Mentre per realizzare un miracolo simile al cinema serve quantomeno maggior ironia. Per certi versi siamo dalle parti di John Wick 3 – Parabellum, tra moto, katana e luci al neon. Ma mancano sia il sangue di un classificazione di censura per adulti, sia il ritmo incessante dell’azione. Sia una faccia stropicciata come quella di Keanu Reeves e dei suoi compari.

Recensione di Andrea Fornasiero. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Snake Eyes” scheda e recensioni del film – La recensione de IlCineocchio.it

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Non sorprende che Snake Eyes stuzzichi lo spettatore con le possibilità di un più ampio universo dei G.I. Joe, introducendo alcuni altri personaggi del franchise lungo la strada. Ma la natura obbligatoria di questi riferimenti svuota ulteriormente il film di energia. Similmente, il cliffhanger conclusivo atterra malamente, suggerendo un dramma futuro nel quale, finora, non è valsa la pena investire.

Ciò che ha sempre reso Snake Eyes una figura così amata è stato che, dietro quella maschera, non rivelava nulla. Era semplicemente un soldato perfetto, imperturbabile. La controparte cinematografica tenta ora di umanizzare quel guerriero, che finisce rapidamente ridotto a un altro pezzo di proprietà intellettuale pop cui attingere senza tanti complimenti o rispetto.

Recensione di Marco Tedesco. Voto: 7 (su 10)Leggi la recensione completa

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La recensione di IGN Italia

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Dopo una partenza tutto sommato sensata, il film si guasta finendo per mandare in malora anche quel paio di sequenze d’azione interessanti. Alcune scelte narrative sono francamente incomprensibili, sia diegeticamente che non. Al posto delle furbate di Henry Golding avrei preferito più scene di menare con Peter Mensah o Iko Uwais.

Recensione di Andrea Peduzzi Voto: 4.5 (su 10) – Leggi la recensione completa

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“EARWIG E LA STREGA” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Earwig e la strega” scheda e recensioni del film

“Earwig e la strega” scheda e recensioni del film

“Earwig e la strega” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Lucky Red

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Genere: Animazione, avventura, family
Anno: 2020
Regia: Goro Miyazaki
Voci italiane: Ilaria Pellicone, Daniela Calò, Pino Insegno, Stefano Broccoletti, Liliana Sorrentino
Paese: Giappone, USA
Durata: 82 minuti
Voto (media ponderata): ♥♥ (su 5)

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La trama

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Earwig e la strega, film diretto da Gorô Miyazaki, è ambientato nell’Inghilterra degli anni ’90 e racconta la storia di Earwig. E’ una bambina orfana cresciuta al St. Morwald’s Home for Children. La piccola ha sempre mostrato un carattere molto irrequieto e ribelle. Tanto che nell’orfanotrofio ha fatto sempre ciò che voleva in compagnia del suo caro amico Custard. Arrivata all’età di 10 anni, Earwig, che non ha voluto mai essere adottata, viene presa in affido contro il suo volere da una coppia, Bella Yaga e Mandrakula.

Giunta nella sua nuova casa, Bella Yaga le rivela di essere una strega e che ha adottato Earwig affinché desse una mano in casa. La bambina accetta, purché la donna prometta di insegnarle la magia. Stanca di lavorare e pulire, non ricevendo alcun insegnamento magico in cambio, Earwig prova a fuggire dalla casa. Scoprendo così che è impossibile, in quanto Mandrakula ha sigillato ogni uscita.

In preda alla frustrazione e alla disperazione, la bambina trova nel gatto Thomas un fedele amico. Scoprendo che l’animale è in grado di parlare. Grazie a lui, riesce a intrufolarsi durante la notte nel laboratorio magico e creare un incantesimo che le permetta di essere resistente alla magia della coppia. Questo è solo l’inizio di una serie di eventi che porteranno Earwig a ottenere il controllo della casa e dei due proprietari. Facendo, tra l’altro, una scoperta incredibile…

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La recensione di MyMovies.it

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Maliziosa e sovente insolente, petulante e civettuola, Erica si guadagna il suo posto nella lunga galleria dei personaggi femminili Ghibli. Fiera sotto i codini da ninfetta, lascia il ‘nido familiare’ verso un’altra vita e un anno sabbatico. Esonerato come la sua eroina dalla ‘routine dell’istituto’ per sperimentare e cercare altrove, Gorō Miyazaki traghetta lo Studio dai disegni animati alle immagini di sintesi.

La messa in scena patisce però le limitazioni tecniche di un mezzo non ancora padroneggiato. Piombando il film in un gioco di piani fissi che fanno rimpiangere tutta l’audacia del disegno e gli slanci lirici di cui gli animatori Ghibli hanno il segreto. Troppo ponderato e poco evocatore per un Ghibli. Troppo sbrigativo e poco consistente per lasciare un segno. Earwig e la strega ha tutto del pilota di una serie TV animata che non dona mai veramente il desiderio di vederne di più. Peccato.

Recensione di Marzia Gandolfi. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Earwig e la strega” scheda e recensioni del film – La recensione di Cinematographe.it

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Tra pozioni, incantesimi stravaganti e magia a portata di mano Earwig e la Strega costruisce un’impalcatura instabile per sostenere il peso della narrazione. Le tradizionali animazioni dello Studio Ghibli vengono soppiantate da una computer grafica che tradisce le premesse dei noti capolavori. A favore di un racconto lacunoso e graficamente anonimo. Le energie – e le speranze – sono riposte nella protagonista, la piccola Earwig, più matura dell’età che sembra avere. E decisamente poco accattivante nonostante l’espressione corrucciata e i codini all’insù.

A fallire è la mancanza di empatia con il progetto e i suoi personaggi, dovuta forse alla foga di concludere la cronaca degli eventi. Senza soffermarsi sul mistery background disseminato lungo l’intero corso della pellicola. Earwig e la Strega è un film sostanzialmente incompiuto, impersonale, estraneo alla poesia degli antenati Ghibli. Che nel tentativo di aprire lo Studio a nuovi orizzonti ha fallito sotto il peso della veterana animazione firmata Miyazaki: Hayao Miyazaki.

Recensione di Giulia Calvani. Voto: 1.9 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione de IlCineOcchio.it

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Sebbene Earwig e la strega non sia all’altezza della magnifica reputazione dello Studio Ghibli, non si può criticare Gorô Miyazaki per aver provato a spostare il tiro in questa direzione inesplorata. Non è che ci sia qualcosa di sbagliato nell’animazione disegnata a mano. O che l’animazione 2D sia, in qualche modo, carente. Soltanto ha senso che un grande studio di animazione sperimenti all’interno del suo campo da gioco.

Rimanere fedeli alla tradizione può portare conforto agli spettatori. Ma quello stesso conforto può trasformarsi in stanchezza creativa per gli artisti coinvolti. Se il Ghibli o anche Gorô Miyazaki decidessero di fare un altro film in 3D, non ci resta che sperare che la narrazione sarà più completa. E lo stile più necessario al racconto della nuova fiaba.

Recensione di Gioia Majuna Voto: 6 (su 10) – Leggi la recensione completa

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“SOGNANDO A NEW YORK – IN THE HEIGHTS” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Sognando a New York – In The Heights” scheda e recensioni del film

“Sognando a New York – In The Heights” scheda e recensioni del film

“Sognando a New York – In The Heights” scheda e recensioni del film

Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia

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Genere: Drammatico, musicale
Anno: 2020
Regia: Jon M. Chu
Cast: Anthony Ramos, Leslie Grace, Melissa Barrera, Jimmy Smits, Olga Merediz, Daphne Rubin-Vega, Stephanie Beatriz, Dascha Polanco, Marc Anthony, Lin-Manuel Miranda
Paese: USA
Durata: 143 minuti
Voto (media ponderata): ♥♥♥ (su 5)

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La trama

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In the Heights – Sognando a New York, film diretto da Jon M. Chu, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Broadway. Racconta le storie di diversi personaggi, che vivono nel quartiere di Washington Heights, a nord di Manhattan. Tra questi c’è Usnavi (Anthony Ramos), giovane proprietario di una bodega, che vive con sua nonna. Sogna di riuscire a vincere o ereditare una grossa fortuna.

Così da poter andare a vivere nella sua terra natìa, la Repubblica Dominicana. La sua amica d’infanzia, Nina (Leslie Grace), è tornata nel quartiere, dopo il college. Portando con sé diverse notizie da comunicare ai suoi genitori. Nel piccolo microcosmo di Washington Heights Usnavi, Nina e tutti gli altri abitanti del quartiere affronteranno diverse situazioni. Che li porteranno a comprendere cosa significa realmente quella semplice parola “casa”.

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La recensione di MyMovies.it

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Laddove i dialoghi tendono al retorico e al melenso, i testi di Miranda mantengono invece tutta la loro forza lirica ed esplosiva. E i suoi ritmi sudamericani mescolati al rap e all’hip hop rimangono irresistibili. Anche se non ha la forza rivoluzionaria di Hamilton, creato e messo in scena da Miranda nel 2015, In The Heights nel 2005 ha anticipato l’epoca dell’orgoglio di comunità.

Anche Sognando a New York riassume efficacemente l’esperienza dell’immigrazione recente negli Stati Uniti e il desiderio di far parte del Sogno Americano. Anzi: di creare un sogno parallelo che includa e rispetti il background culturale di tutti quelli che hanno reso grande la Mela.

Recensione di Paola Casella. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Sognando a New York – In The Heights” scheda e recensioni del film – La recensione di MoviePlayer.it

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Un musical che vive di un mix di rap e musica latina, di soul e di salsa. Per raccontare una storia fatta di piccoli sogni personali e di rivendicazioni collettive. È un musical costruito alla perfezione, vivo e vibrante di storie in cui si respira verità. Agli amanti del genere piacerà.

Recensione di Maurizio Ermisino. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MadMass.it

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La forza di Sognando a New York – In the Heights è il musical nel senso più maestoso ed esuberante del termine. La sua più grande vittoria è affermare la supremazia del sueñito, il sogno a misura d’uomo. Capace di non logorarne la già brevissima esistenza e frutto di un lavoro che non prevede turni o profitti.

Recensione di Andrea Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“CHERNOBYL 1986” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Chernobyl 1986” scheda e recensioni del film

“Chernobyl 1986” scheda e recensioni del film

“Chernobyl 1986” scheda e recensioni del film

Disponibile su: Netflix 

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Genere: Drammatico, storico
Anno: 2021
Regia: Danila Kozlovsky
Cast: Danila Kozlovsky, Oksana Akinshina, Filipp Avdeev, Ravshana Kurkova, Nikolay Kozak, Igor Chernevich, Artur Beschastnyy, Nikolay Samsonov, Anton Shwartz, Andrey Archakov, Samvel Tadevosian, Dmitrii Matveev
Paese: Russia
Durata: 136 minuti
Voto (media ponderata): ♥♥ (su 5)

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La trama

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Aprile 1986. Dopo l’esplosione nella centrale nucleare di Chernobyl, l’ex vigile del fuoco Alexey accorre, insieme ad altri due compagni, per prestare soccorso. E contenere il più possibile gli effetti devastanti delle radiazioni. Il compito è però arduo: dovranno svuotare manualmente il reattore centrale in fiamme.

Se non vi riuscissero, la fusione potrebbe finalizzarsi. E dare avvio a una detonazione ulteriore il cui calore sprigionerebbe del vapore radioattivo. La cui portata arriverebbe a contaminare in poco tempo Kiev, Mosca e l’intera Europa. Alexey non penserà neppure per un istante a nient’altro che a dare il proprio contributo per riparare a un disastro causato dalla negligenza di un intero regime.

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La recensione di Cinematographe.it

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E’ un blockbuster catastrofico che strizza l’occhio allo stile hollywoodiano, con il dramma storico che si mescola con l’azione e il melò. Per raggiungere una fetta di pubblico più eterogenea possibile. Ne viene fuori un incrocio tra il K-19 di Kathryn Bigelow e il ricco filone del disaster movie d’oltreoceano.

Che non delude per quanto concerne la confezione assai realistica e qualitativamente di buona fattura. Ma che lascia molto a desiderare per le scelte operate in fase di scrittura. Una scrittura che, invece di tutelare e curarsi del rispetto della verità e dell’oggettività storica, ha preferito raggirare le cause. E omettere i responsabili per preservare i diretti interessati.

Recensione di Francesco Del Grosso. Voto: 2.2 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Chernobyl 1986” scheda e recensioni del film – La recensione di MoviePlayer.it

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Troviamo pochi motivi di interesse, se non il più semplice e medio intrattenimento più basilare, all’interno di questo film russo. Controparte cinematografica (e quasi una risposta) della più riuscita miniserie targata HBO. Il tragico evento storico è lasciato come motore per muovere dei personaggi archetipici.

E imbastire un film di stampo melodrammatico, che non vuole far riflettere né concentrarsi sul disastro della centrale nucleare. Diventa invece un inno all’eroismo maschile, dell’uomo che si sacrifica per il proprio Paese. Dove solo qualche momento registico spicca in un film davvero televisivo. Sarà il pubblico a scegliere se accontentarsi (e i numeri su Netflix sembrano premiare l’operazione). Ma per noi è davvero troppo poco.

Recensione di Matteo Maino. Voto: 2 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di FilmPost.it

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I risultati sembrano premiare un film che, anche in patria, ha ricevuto un’accoglienza tiepida e giudizi non sempre lusinghieri da parte della critica specializzata. Chernobyl 1986 non sembra avere il focus nel fatto storico che dà il titolo alla pellicola. Il disastro del quarto reattore, con tutte le terribili conseguenze, passa più volte in secondo piano. Al punto che le gesta di Alexey non stonerebbero in un qualunque altro tipo di film d’azione. O qualsivoglia disaster movie in stile hollywoodiano.

Recensione di Anna Culotta Voto: 4.5 (su 10) – Leggi la recensione completa

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“BLOOD RED SKY” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“Blood Red Sky” scheda e recensioni del film

“Blood Red Sky” scheda e recensioni del film

“Blood Red Sky” scheda e recensioni del film

Disponibile su: Netflix 

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Genere: Horror
Anno: 2021
Regia: Peter Thorwarth
Cast: Roland Møller, Peri Baumeister, Chidi Ajufo, Alexander Scheer
Paese: Regno Unito, Germania
Durata: 123 minuti
Produzione: Rat Pack Filmproduktion
Voto (media ponderata): ♥♥♥ (su 5)

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La trama

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Il film racconta la storia di Nadja: la donna parte dalla Germania con il figlio di dieci anni con un volo transatlantico notturno diretto negli Stati Uniti. Lo scopo è fare visita a un dottore che possa curare la sua peculiare malattia. O almeno è quel che pensa il bambino, che non sa cosa davvero affligga la mamma. Quando però un gruppo di terroristi prende possesso dell’aeroplano e minaccia la vita di tutti i passeggeri, Nadja si vede costretta a cedere al proprio lato oscuro, che ha tenuto nascosto. La donna, infatti, è una vampira e, per proteggere il figlio, si trasformerà in una macchina di morte.

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La recensione di MoviePlayer.it

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Un buon prodotto di genere che mescola horror e thriller sapientemente. Peccato per il minutaggio un po’ eccessivo e per lo scarso approfondimento dei personaggi, in particolare i villain.

Recensione di Carlotta Deiana. Voto: 3 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Blood Red Sky” scheda e recensioni del film – La recensione di Cinematographe.it

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Thorwarth, che ha scritto il film a quattro mani con Stefan Holz, chiama in causa gli immancabili terroristi. Ma stavolta a mettere loro i bastoni tra le ruote interrompendo il dirottamento ci pensa una madre vampiro. Sta qui il colpo di coda dello script, sulla carta semplice, ma di fatto inedito ed estremamente efficace nella resa. Che permette agli autori di dare forma a sostanza a un valido prodotto di genere dotato di un registro a cavallo tra quello dell’action e l’horror.

Il cocktail a base di cinetica e terrore, nel quale trova spazio la rottura della linearità cronologica del racconto attraverso l’uso dei flashback per ricostruire il passato della donna, regala agli appassionati le giuste dosi di spaventi, tensione e di sangue. Se questo era lo scopo del regista, allora Blood Red Sky si può considerare un prodotto audiovisivo a buon mercato più che sufficiente. Dove tra l’altro le performance attoriali, a cominciare da quella di Peri Baumeister nei panni di Nadja, non sono dei meri accessori.

Recensione di Francesco Del Grosso. Voto: 3.2 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione de IlCineOcchio.it

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Tirando le somme, Blood Red Sky è un horror che fonde azione, eccitazione e dolcezza inaspettata. In quello che suonerebbe a prima vista come qualsiasi altro prodotto del sabato sera estivo di SYFY. Peri Baumeister è una fenomenale mamma vampira che brilla sullo schermo tanto quanto il piccolo Carl Anton Koch.

Metteteci poi Kais Setti nei panni di Farid, che combatte per dimostrare la sua innocenza dopo che Berg lo ha definito un estremista religioso. E c’è addirittura più di quanto sembri a prima vista in mezzo alla rabbia furiosa della creatura e i commenti post-11 settembre.

Recensione di William Maga Voto: 7 (su 10) – Leggi la recensione completa

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“L’ULTIMA LETTERA D’AMORE” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

“L’ultima lettera d’amore” scheda e recensioni del film

“L’ultima lettera d’amore” scheda e recensioni del film

“L’ultima lettera d’amore” scheda e recensioni del film

Disponibile su: Netflix 

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Genere: Drammatico, sentimentale
Anno: 2021
Regia: Augustine Frizzell
Cast: Shailene Woodley, Felicity Jones, Callum Turner, Joe Alwyn, Nabhaan Rizwan, Ncuti Gatwa, Emma Appleton, Christian Brassington, Alice Orr-Ewing, Lee Knight, Zoe Boyle, Ben Cross, Diana Kent
Paese: Regno Unito
Durata: 110 minuti
Produzione: Blueprint Pictures, The Film Farm
Voto (media ponderata): ♥♥ 1/2 (su 5)

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La trama

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Jenny Stirling (Shailene Woodley) è una docile casalinga degli anni 60 sposata a un ricco uomo d’affari, Larry Stirling (Joe Alwyn) che perde la memoria in un incidente d’auto. Al suo rientro a casa cerca di scoprire chi era una volta. Quando le capita di imbattersi in una serie di lettera d’amore nascoste nei suoi vecchi nascondigli e indirizzata a lei da un amante sconosciuto. Alcuni dei ricordi si risvegliano.

Emerge la verità sulla relazione che ha avuto con l’affascinate reporter Anthony O’Hare chiamato Boot (interpretato dall’astro Callum Turner). Una passione travolgente nata tra passeggiate nei villaggi illuminati dal sole della Costa azzurra e gite in yacht. Impossibile resistere all’idillio che prosegue con proibiti incontri nel caos di Londra. Jenny e Boot si innamorano perdutamente ostacolati da un destino beffardo di incontri mancanti e appuntamenti saltati alla stazione dei treni.

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La recensione di Cinematographe.it

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Manca di vocazione, di lancio estatico sul proseguo dell’esposizione. Di una ricarica trascinante con la quale toccare alcune corde dei suoi spettatori, sempre avvolti a una sensazione di aver già visto, sentito, letto, partecipato a tutto. La banalità per corrispondenza, o via WhatsApp insomma. Che si tratti del fascino imperituro della calligrafia manuale o delle contraddizioni a doppia spunta blu della messaggistica istantanea, L’ultima lettera d’amore si affossa. In una romanticheria dialogica e sfocata, abusata dalla notte dei tempi, che finisce per sua volontà col chiudere gli occhi ed immaginare un finale diverso. Esattamente come farebbe lo spettatore, ma prefigurando un adattamento e (dunque film) cinematografico ben diverso.

Recensione di Cristiana Puntoriero. Voto: 2.2 (su 5)Leggi la recensione completa

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“L’ultima lettera d’amore” scheda e recensioni del film – La recensione di FilmPost.it

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Il potenziale c’era ma la gestione di alcuni aspetti della pellicola non hanno contribuito a renderlo un film perfettamente godibile. In primis la narrazione, sebbene abbia una struttura che alternando passato e presente è ben costruita, risulta purtroppo lenta nello sviluppo degli eventi. Anche la chimica tra gli attori è poca e questo indubbiamente comporta un minore coinvolgimento da parte dello spettatore nelle vicende narrate. Interessante la riflessione che il film veicola in relazione al passato che può diventare una lezione per il presente, così come il parallelismo tra le storie d’amore.

La specularità delle coppie e delle storie che si raccontano è indice di un’attenzione nella struttura narrativa, che è infatti un elemento che risalta. Buono anche il lato tecnico che riesce a veicolare emozioni e sentimenti. Questo non avviene infatti solo attraverso le performance degli attori. Ma anche con l’impiego della regia e della fotografia che li supportano e veicolano il tutto anche ad un livello strettamente visivo. L’ultima lettera d’amore è quindi indubbiamente un film estivo da poter guardare. Ma senza troppe aspettative sulla grande e sconvolgente storia d’amore che può far sognare gli amanti del genere.

Recensione di Francesca Imperi. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MoviePlayer.it

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Il film diretto dalla regista americana Augustine Frizzell è un dramma romantico che segue le vite di due donne di epoche differenti e ne esplora la loro crescita emotiva. A fare da tramite, una serie di lettere d’amore che raccontano la storia di una relazione proibita datata 1965. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, però, la scelta di basare il racconto su questo mezzo di comunicazione così “sentimentale”, non rende la pellicola sdolcinata.

Al contrario le conferisce concretezza e umanità. Paradossalmente, ad apparire più sopra le righe è il personaggio di Felicity Jones. Che, forse per apparire più moderno, risulta a tratti un po’ eccessivo. Una menzione speciale va fatta ai costumi. I look di Shailene Woodley sono perfetti in ogni occasione ed evolvono insieme al personaggio.

Recensione di Sofia Biagini Voto: 3.5 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“RED ZONE – 22 MIGLIA DI FUOCO” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

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