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Protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti: dettagli e controversie

Protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti: dettagli e controversie

Protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti: dettagli e controversie

da ansa.it

Introduzione: Il recente protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti, composto da 14 articoli e con una durata di cinque anni rinnovabili, ha sollevato un dibattito acceso in Italia e all’estero. Firmato dalla presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e dal primo ministro albanese, Edi Rama, il protocollo stabilisce un quadro di cooperazione tra i due paesi. Per affrontare la sfida dei flussi migratori. Questo articolo esplorerà i dettagli chiave del protocollo, le reazioni politiche e le controversie circostanti.

I Dettagli del Protocollo: Il protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti è un documento di 9 pagine, che contiene 14 articoli che delineano vari aspetti della cooperazione tra i due paesi. Ecco alcuni dei punti salienti del protocollo:

  1. Durata e rinnovo: Il protocollo ha una durata di cinque anni, con la possibilità di rinnovarlo per altri cinque, a meno che una delle parti non decida di non rinnovarlo entro sei mesi dalla scadenza.

  2. Restituzione delle aree: L’Italia si impegna a restituire le aree dedicate ai centri per i migranti alla chiusura del protocollo.

  3. Diritto di difesa: Nei centri per i migranti previsti dal protocollo, il diritto di difesa è garantito. Con accesso consentito ad avvocati, organizzazioni internazionali e agenzie dell’UE che forniscono consulenza e assistenza ai richiedenti protezione internazionale.

  4. Periodo massimo di trattenimento: I migranti non possono rimanere nei centri previsti per più del periodo massimo di trattenimento consentito dalla legislazione italiana.

  5. Allontanamento: Alla fine delle procedure, le autorità italiane provvedono all’allontanamento dei migranti, con spese a carico dell’Italia.

  6. Limite di migrazione: Nei centri previsti dal protocollo, non possono essere presenti contemporaneamente più di tremila migranti.

  7. Gestione delle strutture: Le strutture sono gestite dall’Italia in conformità con le leggi italiane ed europee, e le controversie con i migranti sono sottoposte alla giurisdizione italiana.

  8. Nascita e morte: In caso di nascita o morte nei centri, i migranti sono sottoposti alla legge italiana. E l’Albania mette a disposizione l’obitorio per la salma, da trasferire entro 15 giorni dalla morte.

Reazioni Politiche e Controversie: L’accordo Italia-Albania ha suscitato reazioni politiche contrastanti sia in Albania che in Italia.

In Albania, l’opposizione di centrodestra ha criticato il primo ministro Rama per aver firmato l’accordo. Sostenendo che l’Albania non dovrebbe essere coinvolta nella gestione della crisi dei migranti.

In Italia, il Partito Democratico (Pd) ha espresso preoccupazioni sul protocollo, sostenendo che sembra violare le norme di diritto internazionale e di diritto europeo. Il Pd ha anche richiesto il coinvolgimento delle Camere nel processo decisionale.

Alcuni politici italiani, tra cui Enzo Amendola del Pd, hanno criticato l’accordo definendolo un “patto dello spritz” con l’Albania e suggerendo che non risolverà il problema dell’immigrazione.

Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha affermato che l’accordo è solo propaganda e non affronta in modo efficace la questione migratoria. Hanno sottolineato che l’immigrazione dovrebbe essere affrontata a livello europeo attraverso cambiamenti nelle regole.

Conclusione: Il protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti è un accordo complesso che cerca di affrontare la sfida dei flussi migratori attraverso la cooperazione tra i due paesi. Tuttavia, suscita preoccupazioni e controversie in entrambi i Paesi. Con alcuni politici italiani che sostengono che l’accordo potrebbe non essere efficace nel risolvere il problema dell’immigrazione. La questione rimane aperta, e sarà importante monitorare l’attuazione e gli sviluppi futuri relativi a questo protocollo.

ACCORDO TRA ITALIA E ALBANIA PER LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

da ansa.it

Nel corso degli ultimi anni, la gestione dei flussi migratori è diventata una questione di grande rilevanza in Italia e in Europa. Il protocollo di intesa siglato tra l’Italia e l’Albania, annunciato dalla premier Giorgia  e Edi Rama, Primo Ministro albanese, rappresenta un passo significativo in questa direzione. 

Il quadro generale

L’accordo tra Italia e Albania è  presentato come una soluzione innovativa alla gestione dei flussi migratori nel Mar Mediterraneo. La sua applicazione inizierà nella primavera del 2024 e prevederà il trasferimento dei migranti salvati dalle navi italiane verso due centri in Albania. Punterà, inoltre, a dissuadere le partenze e il traffico di esseri umani. Questo protocollo di intesa è firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama a Palazzo Chigi.

Questo accordo non è nato improvvisamente ma è il risultato di discussioni tra i due leader già in precedenza. La sua preparazione è stata in gran parte condotta in modo discreto, con fonti di Palazzo Chigi che rivelano che il patto era stato essenzialmente concordato durante un incontro tra Meloni e Rama in Albania a metà agosto. Questo accordo è descritto come una “svolta storica non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione europea”, poiché apre nuove prospettive nella gestione dei flussi migratori.

Edi Rama, il Primo Ministro albanese, ha sottolineato che l’Albania è uno Stato europeo anche se è in attesa di entrare nell’Unione Europea. Questo accordo è stato visto come una dimostrazione di solidarietà e cooperazione tra i due paesi, oltre a essere un importante passo avanti nella gestione della crisi migratoria.

Le reazioni e le critiche

Nonostante le intenzioni dichiarate del governo italiano, questo accordo non è privo di controversie e critiche. Le opposizioni politiche italiane hanno descritto il protocollo come una “Guantanamo italiana”, facendo riferimento al centro di detenzione statunitense a Guantanamo Bay. Alcuni leader politici italiani e attivisti per i diritti umani hanno espresso preoccupazioni sul fatto che questo accordo possa violare i diritti umani dei migranti.

In particolare, il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato che “si crea una sorta di Guantanamo italiana”, sospettando che i migranti potrebbero essere trattati in modo inappropriato o detenuti in condizioni disumane in Albania. Queste preoccupazioni hanno sollevato dubbi sulla conformità dell’accordo con le leggi internazionali sui diritti umani.

I dettagli dell’accordo

Secondo l’accordo, l’Italia utilizzerà il porto di Shengjin, situato in Albania, e l’area di Gjader, 20 chilometri nell’entroterra, per ospitare i migranti salvati nel Mar Mediterraneo dalle navi italiane. Saranno realizzate due strutture: una per le procedure di sbarco e identificazione e una per l’accoglienza temporanea dei migranti. Queste strutture ospiteranno non solo adulti, ma anche minori, donne in gravidanza e altri soggetti vulnerabili.

L’accordo prevede che una volta pienamente operativo, il flusso annuale di migranti trasferiti in Albania potrebbe raggiungere tra le 36.000 e le 39.000 persone. La giurisdizione dei centri sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per garantire la sicurezza e la sorveglianza all’interno di queste strutture.

Implicazioni per l’Europa

Questo accordo potrebbe avere implicazioni più ampie per l’Europa. Mentre l’Italia si è impegnata in questa soluzione con l’Albania, altri paesi europei stanno esplorando opzioni simili per la gestione dei flussi migratori.  La premier italiana Giorgia Meloni aveva condiviso l’approccio di Rishi Sunak, Primo Ministro britannico, di inviare richiedenti asilo in paesi terzi in attesa delle verifiche. Questo approccio sta guadagnando risonanza anche in Austria e in altri paesi europei.

La Commissione europea ha sottolineato che le leggi sull’asilo dell’Unione Europea si applicano solo alle domande presentate sul territorio di uno Stato membro, aprendo la porta a iniziative bilaterali e multilaterali per affrontare la questione dei migranti. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella politica europea sulla gestione dei flussi migratori.

L’accordo tra Italia e Albania, dunque, rappresenta senz’altro una novità nella gestione dei flussi migratori in Europa. Tuttavia, le critiche e le preoccupazioni sollevate da alcune opposizioni mettono in evidenza la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti coinvolti. Resta da vedere come questo accordo influenzerà la politica migratoria dell’Unione europea nel suo complesso e se altri paesi seguiranno l’esempio dell’Italia.

GUERRA A GAZA: L’ESERCITO D’ISRAELE INTENSIFICA L’OFFENSIVA CONTRO HAMAS

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

da ansa.it

La situazione nella Striscia di Gaza ha raggiunto una nuova fase di intensità con l’annuncio da parte dell’esercito israeliano che Gaza City è  completamente circondata. E con la possibilità di un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove si ritiene che ci sia un nascondiglio per gli alti dirigenti di Hamas . La guerra in corso tra Israele e Hamas ha causato la morte di migliaia di persone e ha provocato una vasta distruzione nella regione.

La Striscia di Gaza Divisa in Due

Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha dichiarato che “la Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud”, segnando un’ulteriore escalation nella crisi. Questa divisione geografica potrebbe avere profonde implicazioni per la popolazione civile intrappolata tra i due fronti. Nel frattempo, le unità israeliane, tra cui la 36ª divisione, hanno raggiunto la costa di Gaza, preparandosi per un’eventuale avanzata.

La giornata è iniziata con un tragico bombardamento israeliano che ha colpito il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia. Causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità sanitarie di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime a Gaza è salito a 9.770, con oltre 4.800 minori tra le vittime, da quando Israele ha iniziato l’operazione militare.

Gaza Isolata sotto un’Intensa Pioggia di Bombe

Gaza è tornata ad essere isolata dal mondo esterno, con tutte le comunicazioni telefoniche e via internet interrotte. Inoltre, Hamas ha segnalato “intensi bombardamenti” israeliani nelle vicinanze degli ospedali nella Striscia. Gaza City e alcune zone a nord, come Tel Al-Hawa, Zeytun, Shujaiyeh, Albasara, Rimal, al-Nasser e Karama, risultano particolarmente colpite dai bombardamenti.

Nonostante gli incessanti attacchi, Hamas ha continuato a lanciare razzi sulla città di Tel Aviv e in altre zone centrali di Israele. L’Iron Dome, il sistema di difesa missilistica israeliano, è riuscito ad intercettare i razzi lanciati dalla Striscia, evitando vittime, ma causando forti esplosioni nell’aria.

Tensioni al confine con il Libano

Le tensioni rimangono alte anche al confine tra Israele e il Libano, con nuovi scambi di colpi con il gruppo Hezbollah. Un drone israeliano ha colpito un’auto nel sud del Libano, uccidendo tre bambine e la loro zia, mentre Hezbollah ha risposto con un razzo anticarro lanciato nel Kibbutz Yiftach. Causando la morte di un civile.

Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha avvertito che sono pronti a lanciare un attacco nel nord in qualsiasi momento. Nel frattempo, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha annunciato un nuovo discorso per il prossimo sabato, suggerendo che la situazione potrebbe continuare a deteriorarsi.

La polemica sulle dichiarazioni del Ministro Amichai Eliahu

La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del ministro per la Tradizione ebraica, Amichai Eliahu, che ha evocato la possibilità di un attacco nucleare su Gaza come “una delle possibilità”. Anche se ciò metterebbe a rischio la vita dei 240 ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Le parole di Eliahu hanno suscitato una forte reazione negativa, con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che lo ha immediatamente sospeso dal suo incarico. Eliahu ha cercato di mitigare la polemica affermando che si trattava di una “metafora”, ma il danno era già fatto.

L’obiettivo dell’esercito israeliano a Gaza

Secondo il portavoce militare Daniel Hagari, risultano colpiti oltre 2.500 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni. Le forze israeliane continuano a eliminare i terroristi in combattimenti ravvicinati e in attacchi aerei mirati contro le infrastrutture di Hamas. E poi i depositi di armi, i posti di osservazione e i centri di comando e controllo nella Striscia. Hagari ha sottolineato come Hamas abbia sfruttato strutture civili, tra cui ospedali come l’ospedale di Shifa, per condurre le proprie attività militari.

Un elevato tributo tra i giornalisti

La guerra in corso tra Israele e Hamas ha un impatto devastante anche sulla libertà di stampa. Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ), almeno 36 giornalisti e operatori dei media sono morti dall’inizio del conflitto. Di questi, 31 erano palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese. Otto giornalisti sono rimasti feriti, 3 risultano dispersi e altri otto arrestati. La situazione mette in evidenza i rischi mortali a cui corsi dai giornalisti che cercano di documentare il conflitto e la catastrofe umanitaria in corso.

SCANDALO COOP MIGRANTI: ARRESTATA LILIANE MUREKATETE MOGLIE DEL DEPUTATO SOUMAHORO

Scandalo coop migranti: arrestata Liliane Murekatete moglie del deputato Soumahoro

Scandalo coop migranti: arrestata Liliane Murekatete moglie del deputato Soumahoro

Scandalo coop migranti: arrestata Liliane Murekatete moglie del deputato Soumahoro

da repubblica.it

Nel mezzo di uno scandalo che scuote il mondo delle cooperative per l’accoglienza dei migranti, Liliane Murekatete, moglie dell’onorevole Aboubakar Soumahoro, finisce in manette, insieme alla suocera del parlamentare, Marie Therese Mukamitsindo. Per entrambe l’accusa è di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto riciclaggio. Questa seconda inchiesta sulle cooperative gestite dalla famiglia Murekatete-Soumahoro ha rivelato una serie di irregolarità che scuotono l’opinione pubblica e le istituzioni.

Le indagini portano all’arresto di Liliane Murekatete, che si trova ai domiciliari nella residenza condivisa con il deputato Aboubakar Soumahoro a Casal Palocco. Anche la suocera dell’onorevole, Marie Therese Mukamitsindo, è  posta agli arresti domiciliari nella città di Latina. Il cognato Michel Rukundo è  obbligato a rimanere a Carpeneto, in provincia di Alessandria. Inoltre, c’è il sequestro di beni per un valore di circa due milioni di euro. Questo sequestro coinvolge i primi tre indagati e un altro cognato di Soumahoro, Richard Mutangana, che attualmente si trova all’estero.

Al centro dell’inchiesta si trova la Cooperativa Karibu di Sezze, gestita dalla famiglia di Liliane Murekatete e Aboubakar Soumahoro. Questa cooperativa, insieme al Consorzio Aid, si occupa dell’accoglienza di richiedenti asilo e minori non accompagnati. Tuttavia, entrambe le cooperative sono attualmente in liquidazione dopo uno scandalo emerso un anno fa. Lo scandalo comprendeva denunce di lavoratori non pagati, condizioni disumane per gli ospiti delle cooperative. E, poi, enormi debiti con il Fisco, il Ministero delle Imprese e il Made in Italy.

Dopo un’ispezione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata presa la decisione di chiudere le due cooperative. Successivamente, le indagini hanno portato a misure interdittive e sequestri per reati fiscali, culminando negli arresti dei membri del Consiglio di Amministrazione della Karibu e in un altro sequestro preventivo a fini di confisca.

Le indagini condotte dalla polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Latina hanno rivelato una serie di gravi problemi nelle attività di Karibu e Aid. Queste cooperative hanno ricevuto considerevoli finanziamenti pubblici da varie istituzioni, tra cui Prefetture, Regioni e Comuni, destinati a progetti specifici o piani di assistenza per i richiedenti asilo e i minori non accompagnati. Tuttavia, secondo il procuratore capo di Latina, Giuseppe De Falco, queste cooperative hanno fornito un servizio inadeguato e non conforme agli accordi presi.

Le strutture gestite da Karibu e Aid erano caratterizzate da condizioni disumane, tra cui sovraffollamento, alloggi in cattive condizioni, arredi inadeguati, igiene carente, mancanza di derattizzazione e deblattizzazione, mancanza di riscaldamento, scarsa fornitura di acqua calda, cattiva conservazione degli alimenti, cibo insufficiente, umidità, muffe, scarsa pulizia, e mancanza di vestiti e prodotti per l’igiene.

In pratica, il denaro pubblico destinato all’accoglienza dei migranti è stato speso in modo improprio, mentre le cooperative legate alla famiglia di Soumahoro, secondo le indagini, hanno lasciato i migranti africani in condizioni disperate, senza cibo, con pochi vestiti e senza adeguata protezione dal freddo. Questo scandalo ha rivelato una gestione irresponsabile dei fondi pubblici e un totale disprezzo per il benessere degli ospiti delle cooperative.

MANOVRA ECONOMICA 2024 ANCORA IN FASE DI DEFINIZIONE E LA MELONI BOCCIA IL PRELIEVO SUI CONTI CORRENTI

Manovra economica 2024 ancora in fase di definizione e la Meloni boccia il prelievo sui conti correnti

Manovra economica 2024 ancora in fase di definizione e la Meloni boccia il prelievo sui conti correnti

Manovra economica 2024 ancora in fase di definizione e la Meloni boccia il prelievo sui conti correnti

da ansa.it

La manovra economica del governo italiano è ancora in fase di definizione, con diverse parti in attesa di ulteriori discussioni e negoziati tra le forze politiche coinvolte. In particolare, Lega e Forza Italia si impegnano per apportare alcune modifiche alla manovra prima della sua approvazione in Parlamento. La principale area di dibattito riguarda le questioni legate alle pensioni e agli affitti brevi. Ma anche il tema dei pignoramenti è al centro dell’attenzione.

Entrambe le parti politiche chiedono modifiche significative alla normativa sui pignoramenti, che riguarda il sequestro dei beni di chi non adempie ai propri obblighi finanziari. Nel tentativo di trovare un compromesso, la versione attuale della manovra prevede che il pignoramento dei conti correnti scatti solo per debiti con il fisco superiori a mille euro. Il leader della Lega, Matteo Salvini, assicura che non ci saranno incursioni nei conti correnti. E che si tratta solo di un’ottimizzazione degli strumenti digitali esistenti. Tuttavia, la premier, Giorgia Meloni, dichiara che questa norma ha la sua approvazione.

Nelle ultime bozze della manovra, sono apportate altre modifiche importanti. Inizialmente si prevedeva l’anticipo dell’adeguamento all’aspettativa di vita per i pensionati a partire dalla fine del 2024. Ma ora si considera il ritorno a questa misura nel 2027. Inoltre, sembra che l’ipotesi di un intervento sul turn over nella pubblica amministrazione non figuri più nei testi recenti.

Altre modifiche riguardano la tax credit per il cinema, che subirà una stretta e potrebbe escludere le imprese non indipendenti o non europee dalla sua agevolazione. Inoltre, si introduce un tetto di 50.000 euro per i titoli di Stato che possono essere esclusi dal calcolo dell’Isee. Si tratta un indicatore di reddito utilizzato in Italia per la concessione di prestazioni sociali.

Il partito Fratelli d’Italia ha scelto di tacere sulle modifiche alla manovra. Ritenendo che le decisioni prese finora rappresentino un compromesso complesso che sarebbe difficile da smantellare. Questa decisione è influenzata dalla situazione internazionale e dai risultati ottenuti attraverso le scelte politiche finora adottate.

Dall’altro lato, Forza Italia promette di lottare per limitare gli aumenti della cedolare secca sugli affitti brevi. Mentre la Lega, che da sempre sostiene il superamento della legge Fornero in materia di pensioni, si sta confrontando con l’idea di Quota 104, con un possibile ricalcolo contributivo. L’obiettivo della Lega è superare la legge Fornero e dimostrare di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale in materia di pensioni.

Un’altra parte significativa della Manovra riguarda il finanziamento del Ponte sullo Stretto, un’infrastruttura molto attesa. Sono stati stanziati 11,6 miliardi di euro fino al 2032 per il suo completamento, con 780 milioni previsti per il prossimo anno. La realizzazione del Ponte sarà soggetta all’approvazione del progetto definitivo da parte del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica entro il 2024.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha difeso la manovra, sottolineando che cerca di trovare un equilibrio tra le esigenze di vari soggetti e i vincoli di bilancio. Ha affermato che la manovra è improntata a una responsabilità di prudenza realista. E che il governo sta cercando di rispondere ai bisogni dei cittadini e alle esigenze economiche del Paese. Riconosce che molti soggetti si sono opposti alle misure della manovra, comprese le amministrazioni locali. Ma ha sottolineato la necessità di migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse e dei processi amministrativi, date le limitate risorse disponibili.

In conclusione, la manovra economica italiana è ancora soggetta a negoziati e discussioni tra i partiti politici, con alcune modifiche significative apportate alle bozze iniziali. Le decisioni finali influenzeranno diversi settori, tra cui pensioni, affitti brevi e finanziamento di importanti progetti infrastrutturali come il Ponte sullo Stretto.

LA SANGUINOSA FOLLIA A LEWISTON NEL MAINE: 22 VITTIME E 60 FERITI E L’AGGRESSORE E’ ANCORA LATITANTE

La sanguinosa follia a Lewiston nel Maine: 22 vittime e 60 feriti e l’aggressore è ancora latitante

La sanguinosa follia a Lewiston nel Maine: 22 vittime e 60 feriti e l’aggressore è ancora latitante

La sanguinosa follia a Lewiston nel Maine: 22 vittime e 60 feriti e l’aggressore è ancora latitante

da open.online

Nel cuore della tranquilla città di Lewiston, nel Maine, un terribile episodio ha sconvolto la comunità. Un ex militare, identificato come Robert Card, ha scatenato il caos aprendo il fuoco in diversi luoghi pubblici, causando la morte di almeno 22 persone e ferendone tra 50 e 60. Questa tragedia ha scosso profondamente gli abitanti, mentre le autorità locali e federali sono mobilitate per catturare il presunto killer ancora in fuga.

Il profilo di Robert Card

Robert Card, un uomo di 40 anni, è un ex militare con una storia di problemi mentali. Aveva prestato servizio nell’esercito, raggiungendo il grado di sergente. A causa dei suoi problemi di salute mentale, però, aveva perso il lavoro e la situazione sembrava peggiorare con il passare del tempo. Secondo alcune fonti locali, sebbene non ancora confermate ufficialmente dalla polizia, Card avrebbe precedenti per aggressione e minacce di violenza.

La Furia Omicida

L’incubo inizia intorno alle ore 19 locali, quando Card ha aperto il fuoco nel ristorante-bar “Schemengees Bar” di Lewiston. Questo locale era un punto di ritrovo per la comunità locale, frequentato da persone che si riunivano per mangiare e giocare a biliardo. Da lì, il killer si è spostato verso la “Sparetime Recreation,” una sala da bowling frequentata da un numero significativo di persone, compresi almeno venti bambini. Infine, Card ha colpito un grande magazzino, Walmart, diffondendo il terrore e la morte ovunque andasse.

La caccia all’uomo

In seguito alle sparatorie, Robert Card è riuscito a sfuggire alle autorità ed è attualmente in fuga. La polizia del Maine e l’FBI hanno attivato una massiccia caccia all’uomo per assicurare alla giustizia il presunto assassino. La comunità è in allerta, e i residenti rimangono obbligatoriamente al chiuso, poiché l’aggressore è descritto come “armato e pericoloso”.

Il ruolo delle armi negli Stati Uniti

Questa tragedia, purtroppo, solleva nuovamente la discussione sul problema delle armi negli Stati Uniti. La facilità di accesso alle armi da fuoco è un argomento di grande preoccupazione, poiché episodi come quello di Lewiston mettono in evidenza la necessità di rivedere le leggi sul possesso di armi. E, quindi, rafforzare i controlli per prevenire simili tragedie in futuro.

Reazioni delle autorità

La governatrice del Maine, Janet Mills, ha seguito da vicino gli sviluppi dell’incidente, esortando i cittadini a seguire le direttive delle forze dell’ordine. Il presidente Joe Biden, ha appreso della strage mentre partecipava a una cena di Stato con il premier dell’Australia, Antony Albanese. Ha offerto tutto il supporto federale necessario per affrontare questa “terribile” situazione.

In conclusione, la strage a Lewiston rappresenta una terribile tragedia che ha colpito profondamente la comunità. Oltre alla necessità di assicurare alla giustizia l’autore di questi atti terribili, questa tragedia mette in risalto l’importante discussione sul controllo delle armi negli Stati Uniti. Un problema che richiede un’attenzione costante da parte delle autorità e della società nel suo complesso. Nel frattempo, la comunità di Lewiston è unita nel dolore e nella speranza di riabilitarsi da questa terribile tragedia.

GAZA REGISTRA 704 MORTI IN 24 ORE: E’ IL BILANCIO PIU’ ALTO DALL’INIZIO DEL CONFLITTO

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

da ansa.it

Israele nega i visti ai funzionari dell’ONU a Seguito delle Dichiarazioni di Guterres; in TV si parla di un vertice a Beirut tra Hamas, Hezbollah e la Jihad Islamica

Introduzione: Il conflitto israelo-palestinese è nuovamente al centro dell’attenzione globale in seguito all’annuncio di Gaza, che ha riportato un devastante bilancio di 704 morti in soli 24 ore. Segnando il numero più alto di vittime dall’inizio delle ostilità. Nel frattempo, la risposta di Israele al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ulteriormente acuito le tensioni. Mentre un summit a Beirut tra i principali attori della regione solleva interrogativi sul futuro del conflitto.

Gaza: 704 Morti in 24 Ore, il Giorno più Letale Finora

In un drammatico e tragico sviluppo, Gaza ha registrato una perdita di vite devastante con 704 palestinesi, di cui 305 minori, che hanno perso la vita in sole 24 ore. Queste vittime sono il risultato degli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Almeno secondo quanto riportato dal Ministero della Salute locale, come reso noto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umani (OCHA). Questa inquietante statistica rappresenta il numero più alto di vittime in un solo giorno dallo scoppio delle ostilità. Sottolineando l’impattante effetto del conflitto in corso sulla popolazione civile.

Israele Nega i Visti ai Funzionari dell’ONU a Seguito delle Dichiarazioni di Guterres

La crisi si è ulteriormente approfondita con la decisione di Israele di negare i visti d’ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite in seguito alle recenti dichiarazioni del Segretario Generale Antonio Guterres. Le dichiarazioni di Guterres hanno suscitato una forte opposizione da parte di Israele. Portando a questa mossa senza precedenti.

L’Ambasciatore Gilad Erdan, rappresentante di Israele presso le Nazioni Unite, ha confermato le restrizioni sui visti in una recente intervista radiofonica. Dichiarando: “Date le sue parole, negheremo i visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite. In realtà, abbiamo già rifiutato il visto al Sottosegretario per gli Affari Umani, Martin Griffiths. È giunto il momento di impartire loro una lezione.” Questa decisione rappresenta una significativa escalation delle tensioni tra Israele e la comunità internazionale.

Summit a Beirut: Riunione tra Attori Chiave Regionali

Nel mezzo dell’escalation della violenza, a Beirut, in Libano, si è svolto un vertice che ha riunito rappresentanti di alto livello di tre gruppi influenti della regione: Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Il gruppo armato libanese Hezbollah, alleato dell’Iran, ha riportato l’evento sulla propria emittente televisiva, Al-Manar.

L’incontro ha visto la partecipazione del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, del vice capo di Hamas, Saleh Aruri, e del capo della Jihad Islamica, Ziad Nakhale. La finalità e gli esiti di questo vertice rimangono avvolti nel mistero. Ma sottolineano la complessa rete di alleanze regionali e il potenziale coinvolgimento regionale nel conflitto in corso.

Conclusione:

Mentre il conflitto israelo-palestinese continua a infuriare, il mondo osserva con profonda preoccupazione il crescente bilancio delle vittime a Gaza, che ha raggiunto un allarmante totale di 704 morti in un solo giorno. La comunità internazionale è alle prese con le conseguenze diplomatiche, mentre Israele compie il passo senza precedenti di negare i visti d’ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite.

Inoltre, il summit a Beirut, che coinvolge attori chiave della regione, aggiunge un livello di complessità a una situazione già complicata. Il futuro del conflitto rimane incerto, con molte speranze di una risoluzione che ponga fine alle sofferenze dei civili innocenti intrappolati nel fuoco incrociato.

SGRAVIO ALLE MAMME E ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI MINIME NELLA BOZZA DELLA MANOVRA: COSA SIGNIFICA PER LE FAMIGLIE ITALIANE

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

da ansa.it

Introduzione

Nella bozza della Manovra economica italiana, si prevedono importanti cambiamenti nelle politiche pensionistiche e di sostegno alla maternità. Queste modifiche, distribuite in 91 articoli spaziano su vari settori, compresi pensioni, sanità, famiglia e spending review. E stanno attirando l’attenzione per il loro potenziale impatto sulla vita dei cittadini italiani. In questo articolo, esamineremo più da vicino due aspetti chiave della bozza della Manovra: l’adeguamento delle pensioni minime e lo sgravio contributivo per le mamme.

Adeguamento delle Pensioni Minime

Una delle proposte più significative all’interno della bozza della Manovra riguarda l’adeguamento delle pensioni minime in Italia. Secondo questa bozza, si prevede un adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo, che corrisponde a circa 2.000 euro al mese. Le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo vedranno un adeguamento al 90%. Mentre quelle superiori a dieci volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese, subiranno un taglio dal 32% al 22% rispetto alle norme attualmente in vigore.

Queste modifiche rappresentano un passo importante per garantire che le pensioni più basse siano adeguate all’aumento dei costi della vita. Permettendo ai pensionati di mantenere un tenore di vita dignitoso. In particolare, l’indicizzazione completa all’inflazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo rappresenta un rafforzamento delle misure di sostegno. Soprattutto per coloro che dipendono maggiormente dalle pensioni.

Sgravio Contributivo per le Mamme

Un altro aspetto notevole della bozza della Manovra è lo sgravio contributivo destinato alle mamme. Questa misura prevede uno sconto del 100% sui contributi previdenziali per le lavoratrici madri, con un limite massimo di 3.000 euro all’anno. È importante notare che questa agevolazione non ha restrizioni di reddito, il che significa che si applicherà a tutte le mamme lavoratrici, indipendentemente dal loro livello di reddito.

Lo sconto sui contributi è legato al numero di figli. Per le mamme con due figli, durerà fino ai 10 anni del figlio più piccolo, mentre per chi ha tre figli, l’agevolazione si protrarrà fino ai 18 anni del figlio più giovane. Questa misura è volta a sostenere le famiglie italiane, incentivando la natalità e offrendo un sollievo finanziario alle mamme che lavorano.

Altri Elementi Chiave della Bozza della Manovra

Oltre all’adeguamento delle pensioni minime e allo sgravio contributivo per le mamme, la bozza della Manovra comprende una serie di altre misure importanti. Ad esempio, sono previsti cambiamenti nella tassazione di alcuni prodotti, come latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bambini, nonché assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che verranno soggetti a un’aliquota IVA al 10%.

Inoltre, vi è una modifica relativa all’importo minimo maturato necessario per accedere all’anticipo della pensione per coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1996. Secondo la bozza della Manovra, questa soglia aumenterà da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale, rendendo più impegnativo l’accesso all’anticipo della pensione.

Infine, la bozza della Manovra prevede una maggiore disponibilità di fondi per far fronte a esigenze indifferibili, con un budget di 200 milioni di euro distribuito nel 2024 e nel 2025. Questi fondi saranno utilizzati per finanziare le modifiche apportate durante l’esame parlamentare della legge di bilancio.

ELEZIONI TRENTINO ALTO ADIGE: SVP PRIMEGGIA FDI AL 6 PERCENTO E IL CROLLO DELLA LEGA

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

da open.online

Le elezioni provinciali in Trentino Alto Adige hanno recentemente catturato l’attenzione, rivelando significativi cambiamenti nella politica regionale. Con un calo dell’affluenza rispetto al 2018, passando dal 64,05% al 58,39%, il quadro politico sta attraversando una fase di transizione. Questi sono i dati definitivi dopo la chiusura dei seggi alle 22:00. La fase dello spoglio è iniziata il lunedì 25 ottobre, e già emerge un quadro politico interessante.

Alto Adige: Cambiamenti nella Composizione della Giunta Provinciale 2023-2028

Nell’Alto Adige, con il 98% delle sezioni scrutinate, la Suedtiroler Volkspartei (Svp) si attesta al 34,4%, subendo una diminuzione di sette punti percentuali rispetto ai risultati di cinque anni fa. Nel frattempo, il Team K raggiunge l’11%, mentre il partito secessionista Suedtiroler Freiheit, guidato da Eva Klotz, si attesta al 10,8%. Inaspettatamente, il primo partito italiano è Fratelli d’Italia, che ottiene il 6,1%. In contrasto, la Lega, che aveva ottenuto l’11% nel 2018, ora scivola al 3,1%. Il governatore in carica, Arno Kompatscher, sembra avviato verso un terzo mandato. Va notato che in passato, la Lega aveva fatto parte della coalizione di governo con il Svp.

Crollo della Lega e nuove Sfide Politiche

Il crollo della Lega rappresenta uno dei cambiamenti più significativi di questa tornata elettorale. Oggi, l’attenzione è rivolta a come il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, si posizionerà nella nuova formazione politica. Fdi risulta essere il partito più votato nella città di Bolzano. Anche i Verdi hanno ottenuto buoni risultati, passando dal 6,6% all’8,8%. Un risultato sorprendente è quello di Jürgen Wirth Anderlan, ex comandante degli Schützen, che ha ottenuto il 5,3% dei consensi partendo da zero, con uno slogan anti-migranti e No Vax. Anche la lista dell’ex assessore Svp, Thomas Widmann, entra in Consiglio Provinciale, ma con il 3,5%. La Lega, con il 3,1%, è ora ridotta a un solo consigliere. Il Partito Democratico mantiene una percentuale stabile attorno al 3,5%. Al di sotto dell’1%, invece, sono Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la lista Centro Destra.

Risultati Definitivi a Bolzano

Nel dettaglio dei risultati a Bolzano, dopo il conteggio di tutte le 491 sezioni, la Suedtiroler Volkspartei (Svp) ottiene il 34,5% dei voti, in calo di sette punti percentuali rispetto ai risultati di cinque anni fa, ma resta comunque il principale partito in Alto Adige. Il Team K si posiziona all’11,1%, mentre la Suedtiroler Freiheit di Eva Klotz raggiunge il 10,9%. Fratelli d’Italia, con il 6%, si conferma come il principale partito italiano nella città. La Lega, che aveva ottenuto l’11% nelle elezioni del 2018, ora si attesta al 3,1%. L’attuale governatore, Arno Kompatscher, sembra essere in buona posizione per ottenere un terzo mandato.

Svp e la Nuova Giunta: Sfide in Vista

In questa fase, la composizione della nuova giunta provinciale presenta alcune sfide significative. La coalizione composta da Svp, Fdi e Lega, con un totale di 16 consiglieri, avrebbe bisogno del sostegno dei Freiheitlichen per raggiungere il necessario numero di 18 consiglieri. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dai Verdi e dal Team K, che insieme vantano 20 consiglieri. Tuttavia, la cosiddetta coalizione “Jamaica” (per i colori dei partiti) non sembra convincere l’ala conservatrice e pragmatica del Svp.

Composizione del Consiglio Provinciale

In attesa dei risultati definitivi e possibili scarti, l’agenzia di stampa Agi pronostica che il Consiglio Provinciale, formato da 35 unità, vedrà la presenza di 13 esponenti della Suedtiroler Volkspartei, 4 del Team K, 4 della Suedtiroler Freiheit, 3 dei Verdi, 2 di Fratelli d’Italia, 2 della lista Jürgen Wirth Anderlan, 2 dei Freiheitlichen, 1 del Partito Democratico, 1 della lista Für Südtirol Mit Widmann, 1 della Lega, 1 de La Civica e 1 di Vita. La frammentazione politica rappresenta una sfida significativa nella formazione della nuova giunta provinciale.

GIORGIA MELONI CONCLUDE LA SUA RELAZIONE CON ANDREA GIAMBRUNO: L’ANNUNCIO SU INSTAGRAM

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

da open.online

L’opinione pubblica italiana è scossa dalla notizia della fine della relazione tra Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, e il suo compagno, il giornalista Andrea Giambruno. Questo annuncio è avvenuto attraverso un post pubblico su Instagram. I social, ormai, del resto, sono sempre più utilizzati per esprimere emozioni e notizie personali. La coppia aveva condiviso quasi un decennio insieme e ha una figlia di sette anni di nome Ginevra.

Nel suo messaggio, Giorgia Meloni ha espresso gratitudine per gli anni trascorsi con Andrea Giambruno, riconoscendo sia i momenti felici che le sfide che hanno affrontato insieme. In particolare, ha sottolineato il valore più grande della loro unione, la figlia Ginevra. La premier ha ringraziato Giambruno per averle dato il dono più prezioso della sua vita, sottolineando la sua importanza nella loro storia.

Tuttavia, Meloni ha anche dichiarato che le strade della coppia si sono separate da tempo e che è giunto il momento di riconoscerlo ufficialmente. Questa decisione è stata comunicata con una nota di maturità e rispetto reciproco. In un mondo in cui le relazioni personali delle figure pubbliche spesso finiscono sotto la lente d’ingrandimento, Meloni ha promesso di difendere la loro amicizia. E, soprattutto, di proteggere il benessere di Ginevra. Quest’ultima è una bambina di sette anni che ama entrambi i genitori, e Meloni ha sottolineato il suo impegno a preservare il loro legame genitoriale.

Nel concludere il suo annuncio, Giorgia Meloni ha aggiunto un post scriptum di notevole risonanza. “Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra. E la goccia è solo acqua.” Questa dichiarazione sembra essere un riferimento alle sfide e alle critiche che potrebbe affrontare durante questo momento delicato. Soprattutto considerando il suo ruolo pubblico nella politica italiana.

Tuttavia, è importante capire da cosa nasce l’annuncio di Meloni. Ieri sera, infatti, il noto programma satirico Striscia la Notizia ha mandato in onda un nuovo fuorionda che coinvolge Andrea Giambruno. Questo fuorionda è avvenuto dietro le quinte del programma di Giambruno, “Diario del giorno,” trasmesso su Rete 4.

Le dichiarazioni di Giambruno in questo fuorionda sono state considerate ancora più sconvolgenti rispetto a quelle emerse nei giorni precedenti. Il conduttore sembra fare avanzamenti inappropriati a giovani collaboratrici del programma. Sollevando preoccupazioni sulla sua condotta professionale. La conversazione contiene proposte scurrili e inadeguate, inclusa l’ipotesi di coinvolgere più persone in situazioni intime.

Questo nuovo sviluppo ha suscitato indignazione tra il pubblico e nei media italiani. La condotta di Giambruno è stata ampiamente criticata e giudicata inappropriata. È ancora incerto come la rete Mediaset e il programma “Diario del giorno” risponderanno a questa situazione. E quali saranno le conseguenze professionali per Giambruno.

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