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“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Fame d’aria
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 180
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 10,99


Trama: Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D’un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant’Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall’auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro.

La lettura di “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli è un’esperienza letteraria che incanta e penetra profondamente nell’anima. Attraverso una narrazione ricca di dettagli e un intreccio avvincente, l’autore ci guida attraverso un viaggio emozionale che esplora l’amore genitoriale, la povertà, la rabbia e, soprattutto, la resilienza umana.

La trama si apre con un contrattempo meccanico in una località isolata, dando il via a una serie di eventi che cambieranno per sempre la vita di Pietro Borzacchi e del figlio Jacopo. La scelta di Mencarelli di ambientare la storia tra colline di pietra bianca, tornanti e paesi arroccati aggiunge una dimensione viscerale alla narrazione, rendendo l’atmosfera del libro tanto tangibile quanto suggestiva.

La caratterizzazione dei personaggi è eccezionale. Pietro Borzacchi emerge come un uomo tormentato dalla durezza della vita e dal peso dell’amore genitoriale. Il ritratto di Jacopo, con il suo sguardo vuoto e il passo dondolante, trasmette con efficacia la complessità delle sfide che la vita ha riservato a questa famiglia. In contrasto, personaggi come Agata, Gaia e Oliviero incarnano la speranza e l’umanità che possono emergere anche nelle situazioni più difficili.

La scrittura di Mencarelli è un incantesimo di poesia. Le parole scorrono come un fiume, trasportando il lettore attraverso i pensieri più profondi dei personaggi e inducendolo a riflettere sulla propria vita. La prosa fluida e coinvolgente dell’autore è un esempio di maestria letteraria, e ogni pagina è intrisa di un’emozione palpabile.

In conclusione, “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli è molto più di un romanzo; è un viaggio emozionale che abbraccia la gamma completa dell’esperienza umana. Con una trama avvincente, personaggi indimenticabili e una scrittura straordinaria, questo libro si distingue come un capolavoro che cattura il cuore e l’anima del lettore. Un’ode alla resilienza e all’amore incondizionato, “Fame d’aria” è destinato a rimanere impresso nella memoria di chiunque abbia la fortuna di aprirlo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“LABIRINTI” DI FRANCK THILLIEZ LEGGI LA RECENSIONE

“La regina Carlotta” di Julia Quinn e Shonda Rhimes leggi la recensione

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“La regina Carlotta” di Julia Quinn e Shonda Rhimes leggi la recensione

Titolo: La regina Carlotta
Autore: Julia Quinn, Shonda Rhimes
Genere: narrativa
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 360
Prezzo: Euro 22
Ebook: Euro 11,99

Trama

Nel 1761, in una soleggiata giornata di settembre, un re e una principessa si incontrano per la prima volta e si sposano nel giro di poche ore. Tedesca, Carlotta di Meclemburgo- Strelitz è bella, testarda e molto intelligente, infatti, non proprio le caratteristiche che la Corte britannica cercava per la sposa del giovane re Giorgio III. Ma il suo ardore, poi, e la sua indipendenza sono invece esattamente ciò di cui lui ha bisogno, perché Giorgio ha dei segreti… segreti che possono scuotere le fondamenta stesse della monarchia.

Sfortunatamente, “La regina Carlotta” è una lettura che lascia molto a desiderare. Questa storia ambientata nel 1761 sembra essere più un’idealizzazione romantica che una rappresentazione accurata del periodo storico. Il libro prometteva di portarci nella vita di Carlotta di Meclemburgo-Strelitz e del giovane re Giorgio III, ma il risultato è una narrazione piatta e superficiale.

Il problema principale è lo stile di scrittura, che risulta estremamente banale. La trama sembra una serie di cliché narrativi senza alcuna profondità. Le descrizioni dei personaggi e dell’ambientazione sono scarse e poco coinvolgenti. Ci si aspetterebbe una rappresentazione più accurata e dettagliata della Corte britannica del XVIII secolo, ma invece siamo presentati con un mondo piatto e privo di sfumature.

I personaggi stessi sono piuttosto unidimensionali. Carlotta viene dipinta come una principessa perfetta, eppure questa perfezione la rende meno reale e meno interessante. La relazione tra Carlotta e Giorgio III è poco sviluppata e manca di profondità emotiva. Non si riesce a connettersi con i personaggi o a provare empatia per le loro situazioni.

Inoltre, il tentativo di mescolare la storia con il romanticismo risulta poco convincente. I dialoghi forzati e le situazioni melodrammatiche sembrano fuori posto nella cornice storica. Questo libro sembra mancare l’opportunità di esplorare davvero i segreti e le sfide della monarchia britannica del tempo.

In conclusione, “La regina Carlotta” è una delusione totale. Se cercate una narrazione accurata e coinvolgente della vita di Carlotta di Meclemburgo-Strelitz e della Corte britannica, dovreste cercare altrove. Questo libro offre poco più di una fiaba romantica superficiale, lontana dalla realtà storica.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“SEMPRE TORNARE” DI DANIELE MENCARELLI LEGGI LA RECENSIONE

“Sempre tornare” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Sempre tornare” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Sempre tornare
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 324
Prezzo: Euro 14
Ebook: Euro 9,99

Trama

È l’estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c’è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma.

“Sempre Tornare” di Daniele Mencarelli è un romanzo straordinario che ci porta in un’avventura indimenticabile attraverso la mente di un giovane alla ricerca di sé stesso. In questa recensione, esploreremo la profondità e l’incanto di questa storia avvincente e coinvolgente.

La storia inizia in un’estate del 1991, quando Daniele ha diciassette anni e sta per intraprendere la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane di puro divertimento attendono il gruppo, con spiagge, discoteche, alcol e ragazze pronti a far parte dell’avventura. Tuttavia, c’è qualcosa che Daniele non ha previsto: se stesso.

Durante la notte di Ferragosto, un piccolo imprevisto sconvolge i piani di Daniele. Decide di abbandonare il gruppo e intraprendere un viaggio a piedi dalla Riviera Romagnola a Roma, cercando di affrontare l’inquietudine che lo ha tormentato per tanto tempo. È in questo momento che il romanzo prende vita, portando il lettore in un viaggio di scoperta personale unico.

Mentre Daniele si avventura da solo, incontra una serie di personaggi che lo sfidano, lo ispirano e lo spingono a esplorare i confini della sua anima. Alcuni sono logorati dalla solitudine ma ancora capaci di slanci, mentre altri si affacciano su un abisso di follia. Ogni incontro è un tassello nel puzzle della sua crescita personale.

Nel corso del suo viaggio, Daniele non solo si confronta con la sua inquietudine, ma incontra anche l’amore negli occhi azzurri di Emma. Questo amore agisce come un catalizzatore, spingendolo a esplorare aspetti più profondi di se stesso e a mettere in discussione la sua visione del mondo.

Daniele Mencarelli scrive con uno stile coinvolgente e ipnotico che cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine. La sua capacità di trasportarci nella mente del protagonista e farci sentire la sua inquietudine, le sue emozioni e le sue scoperte è notevole.

“Sempre Tornare” è molto più di una semplice storia di viaggio; è un’immersione profonda nell’anima umana, una ricerca di sé stessi attraverso l’avventura e l’amore. Se cercate un romanzo che vi catturi fin dall’inizio e vi faccia riflettere sulla vostra ricerca interiore, “Sempre Tornare” è la scelta perfetta. Daniele Mencarelli ha creato un’opera straordinaria che vi incanterà con la sua prosa coinvolgente e la sua narrazione avvincente.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“ELP” DI ANTONIO MANZINI LEGGI LA RECENSIONE

“Disdici tutti i miei impegni” Luca Argentero scheda libro e trama

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“Disdici tutti i miei impegni” Luca Argentero scheda libro e trama

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Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Collana: Novel
Pagine: 192
Data di uscita: 18/04/2023
ISBN: 9788804737704
ISBN ebook: 9788835725145
Prezzo: Euro 18,50
Ebook: Euro 9,99

Trama

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“La signora ora è davanti a me, mi guarda insistentemente dallo specchietto, accenna un sorriso tentando forse di ricambiare il mio. Che di sicuro non è indirizzato a lei ma ai pensieri e ai ricordi dell’orgasmica serata di ieri a Milano: suite, amici, mignotte, additivi chimici.” La vita scintillante di Fabio Resti, imprenditore romano che traffica con successo nel business degli eventi aziendali, piomba nell’ombra più anonima quando riceve una inattesa telefonata da parte della Guardia di Finanza.

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L’ufficiale Belfiore deve consegnargli una urgente comunicazione giudiziaria che lo riguarda. Infatti, causa il possibile inquinamento delle prove, Fabio è costretto a disdire tutti gli impegni e a iniziare l’estate agli arresti domiciliari, a casa dei suoi genitori, in via di Val Tellina, invece che a Formentera o in Salento. È un colpo durissimo, ma anche l’inizio di una piccola, personale rivoluzione.  Quindi, con le coinvolgenti disavventure di Fabio Resti, Luca Argentero descrive la sghemba parabola di una generazione che ha inseguito un mito edonistico a colpi di eccessi e di politicamente scorretto.

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Luca Argentero (Torino, 1978) è attore di tv, cinema e teatro. Disdici tutti i miei impegni è il suo primo libro. Quindi, una storia originale e coinvolgente, che strappa risate e riflessioni, e procede tra dialoghi serrati e brillanti assoli psicologici. Lo fa inventando un personaggio lontano anni luce da sé, dai suoi gusti e dal suo vissuto privato.

 

“LA PORTALETTERE” DI FRANCESCA GIANNONE LA SCHEDA DEL LIBRO E LA TRAMA

“La casa degli sguardi” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“La casa degli sguardi” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: La casa degli sguardi
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 224
Prezzo: Euro 12
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Daniele, giovane poeta in profonda crisi, non ha più uno scopo. Ma vuole provarci ancora, vuole sopravvivere e lo farà attraverso il lavoro. Firma così un contratto con una cooperativa legata al Bambino Gesù, l’ospedale pediatrico di Roma. Una casa speciale, in cui incontra molti sguardi che lo spingeranno a porsi domande scomode. Ma gli offriranno anche le risposte.

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“La casa degli sguardi” è un romanzo di Daniele Mencarelli e racconta uno spaccato della vita dello scrittore, che ormai è sull’orlo del baratro e passa le giornate sopravvivendo. La sofferenza non la riesce proprio a gestire e affoga tutto nel “bicchiere di bianco”.

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Ma il punto di svolta arriva con il contratto con una cooperativa legata all’ospedale Bambino Gesù. Mencarelli, anche in questo romanzo, riesce a farci provare tutto il male di vivere che lo attanaglia. In ogni pagina c’è sofferenza e lo scontro con la malattia sarà duro, straziante, ma salvifico.

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Lo scrittore con uno stile crudo eppure, allo stesso tempo, delicato ci mette davanti agli occhi la morte. La sofferenza che ci fa provare si scontra con il male di vivere di Daniele, e questo lo aiuta a cambiare e a rivedere la luce in fondo al tunnel.

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Mencarelli nasce come poeta e, anche nei suoi romanzi, bellissimi, ritroviamo la sua poetica e la delicatezza con cui riesce a raccontare il brutto della vita. Ha uno stile tutto suo: semplice, molto coinciso, che colpisce dritto al cuore. Quello che racconta in questo romanzo è la quotidianità che si vive in un ospedale pediatrico.

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Un microcosmo a sé stante, che se da una parte toglie molto, dall’altra fortifica e fa capire cosa è veramente importante nella vita. Ci aiuta ad apprezzare anche le cose più semplici, che spesso diamo troppo per scontate, ma per molti piccoli malati non lo sono. Anche solo un sorriso, un ciao con la mano a distanza li aiuta a dimenticare e li fa tornare per un attimo spensierati.

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“La casa degli sguardi” è un romanzo ricco di emozioni e sofferenza, che in alcuni punti lacera veramente il cuore. Ma la sua lettura è scorrevole e fondamentale per ognuno di noi. E’ un romanzo che non si dimentica. Tutti abbiamo bisogno di avvicinarsi al mondo e alla poetica di Daniele Mencarelli.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“TUTTO CHIEDE SALVEZZA” DI DANIELE MENCARELLI LEGGI LA RECENSIONE

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“LORO” DI ROBERTO COTRONEO LEGGI LA RECENSIONE

“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek leggi la recensione

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“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek leggi la recensione

Titolo: Come un respiro
Autore: Ferzan Ozpetek
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 168
Prezzo: Euro 17
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica.

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Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.

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“Come un respiro” è il terzo romanzo di Ferzan Ozpetek che racconta le vicende che legano due sorelle, Elsa e Adele. Sono tanto unite da giovani quanto distanti in vecchiaia. Questo romanzo è l’emblema della filmografia del regista turco.

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Ci troviamo nella classica convivialità di un appartamento romano, tanto caro a Ozpetek. Tutto segue una semplicità e una quotidianità, fino a quando il passato non bussa alla porta. Leggendo questo romanzo sembra di avere tra le mani una sceneggiatura di un suo film. Quasi in ogni pagina, un cultore della filmografia del regista può giocare a ricollegare un personaggio o una scena a una delle sue tante pellicole.

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E se questo da una parte è perfetto grazie all’ottima scrittura di Ozpetek, dall’altra è sinceramente una pecca. Scorrendo le pagine si ha sempre la sensazione del già letto o già visto. E tutto ciò in un film, grazie anche alla bravura degli attori e a un ottimo montaggio, può affascina. Ma nel leggerla in un libro, questa magia si perde, perchè si ha l’idea di una continua ripetizione.

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Ferzan Ozpetek, con poche righe, riesce a delineare ogni singolo personaggio, ma lascia sempre una porta aperta al mistero. Anche le lunghe lettere della protagonista sono racconti, ma mai troppo approfonditi. Il ‘non detto’ in Ozpetek la fa da padrone e il lettore viaggia nel suo mondo.

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“Come un respiro” è un romanzo piacevole da leggere tutto d’un fiato. Non spicca per originalità, soprattutto per un vero estimatore dell’Ozpetek regista. Ma è un ulteriore tassello per entrare ancora di più nel suo universi e, soprattutto, un’ottima ragione per non volerne più uscire.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“IL PESO DEL SANGUE” DI LAURA MCHUGH LEGGI LA RECENSIONE

“I ragazzi della Nickel” di Colson Whitehead leggi la recensione

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“I ragazzi della Nickel” di Colson Whitehead leggi la recensione

Titolo: I ragazzi della Nickel
Autore: Colson Whitehead
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 216
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 10,99

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Trama: Primi anni Sessanta, Florida. Il movimento per i diritti civili sta prendendo piede anche a Frenchtown, il quartiere afroamericano della capitale, ed Elwood Curtis, un ragazzino cresciuto dalla nonna, si forma sugli insegnamenti di Martin Luther King. Infatti, il suo grande sogno è frequentare il college e iniziare la sua nuova vita, ma proprio il primo giorno di scuola accetta un passaggio su un’auto rubata.

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Pur non c’entrando nulla con il furto, Elwood viene spedito alla Nickel Academy, una scuola-riformatorio per soli maschi. La cui missione è trasformare il piccolo delinquente in “un uomo rispettabile e onesto”. Dunque questo sulla carta. Perché nei fatti la Nickel Academy è un vero e proprio viaggio all’inferno.

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“I ragazzi della Nickel” è un romanzo di Colson Whitehead, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa nel 2020. Nel 2017 lo scrittore aveva vinto lo stesso premio con il romanzo “La ferrovia sotterranea”. La Nickel è un riformatorio minorile, che ha il compito di trasformare i piccoli delinquenti in uomini rispettabili e onesti.

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Whitehead racconta la storia del giovane Elwood Curtis, un ragazzino con tanti sogni e tante speranze. Purtroppo, finisce in questo riformatorio e la sua vita cambierà per sempre. Il racconto è duro da digerire, pagina dopo pagina leggiamo di continue violenze e soprusi che accadono dentro alla Nickel. Un luogo che sulla carta doveva essere perfetto e, invece, si rivela un vero e proprio inferno.

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Lo scrittore ha uno stile crudo, diretto e non si perde mai in descrizioni o racconti inutili. Scrive e colpisce il lettore, lasciandolo tra l’arrabbiato e lo schifato. Il romanzo è ambientato negli anni 60, ma è attualissimo: tutt’ora in America (come in tutto il mondo) il colore della pelle ha troppa importanza. La comunità afro-americana sa che tutto quello che hanno è frutto di tanti sacrifici e sofferenze, che spesso ha portato alla morte di molti innocenti.

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“I ragazzi della Nickel” è un romanzo potentissimo, che deve essere letto da tutti. La storia raccontata fa male e lascia il segno nel lettore. Una storia attualissima, che serve a tenere alta l’attenzione e sperare che un giorno tutto questo sia servito per avere una mondo migliore.

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Nel finale Whitehead si è veramente superato. Infatti, per tutto il romanzo abbiamo sofferto, sentito sulla nostra pelle quello che provavano i ragazzini nel riformatorio. Ma il finale è veramente straziante e colpisce ancora più duramente: una degna conclusione per un ottimo romanzo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“MIA SORELLA E’ UNA SERIAL KILLER” DI EOYINKAN BRAITHWAITE LEGGI LA RECENSIONE

“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Tutto chiede salvezza
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 204
Prezzo: Euro 19
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, infatti un’estate di Mondiali. Al suo fianco, quindi, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto. 

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Cinque uomini ai margini del mondo. Dunque, personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Infatti come lui incapaci di non soffrire, e dunque di non amare a dismisura.

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“Tutto chiede salvezza”, vincitore del Premio Strega Giovani 2020, di Daniele Mencarelli è un romanzo autobiografico che racconta la settimana di TSO che ha vissuto all’età di 20 anni. E’ un racconto crudo, diretto che fa male sin da subito. Infatti, è impossibile restare distaccati, si viene travolti da quella stanza ricca di follia, solitudine e tristezza.

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Daniele riesce con poche parole a descrivere tutte le sue sensazioni. Dalla rabbia iniziale alla tristezza, quasi rassegnazione, che lo accompagnerà per tutta la permanenza nell’ospedale. Ogni paziente di quella stanza ha i suoi problemi, i propri mostri. Quella difficoltà di vivere che li rende totalmente indifesi.

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Molto bella e toccante la descrizione dei compagni di stanza: “…Quei cinque pazzi sono la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più, sono fratelli offerti dalla vita…”.

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Quello che chiede da sempre Mencarelli è salvezza. Da ogni cosa: dalla più banale al male di vivere. Tutto questo per lui è difficile da raggiungere e anche una volta uscito dal manicomio, non gli resta che chiedere salvezza.

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“Tutto chiede salvezza” è un romanzo durissimo che lacera dentro per la semplicità che ha Mencarelli nel raccontare la pazzia e tutto quello che capita nei manicomi. Infatti, per il lettore è impossibile leggere e passare oltre: ogni parola, ogni virgola sono tante pugnalate che fanno malissimo.

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Questo romanzo di Daniele Mencarelli, dunque, deve essere letto, perchè la realtà è quella raccontata, non c’è nulla di patinato nella vita di tutti i giorni. Lo scrittore non ha voluto raccontare la sua esperienza, ma tutto quello che accomuna, purtroppo, tante persone.

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“…Tutto mi chiede salvezza. Per i vivi per i morti, salvezza. Salvezza per Mario, Gianluca, Giorgio, Alessandro e Madonnina. Per i pazzi, di tutti i tempi, ingoiati dai manicomi della storia…”

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“DUE FIGLIE E ALTRI ANIMALI FEROCI” DI LEO ORTOLANI LEGGI LA RECENSIONE

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