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“Povere creature” quello scherzo a Mark Ruffalo sul set del film: “Oscar Isaac ti sostituirà”

“Povere creature” quello scherzo a Mark Ruffalo sul set del film: “Oscar Isaac ti sostituirà”

“Povere creature” quello scherzo a Mark Ruffalo sul set del film: “Oscar Isaac ti sostituirà”

da corriere.it

Divertimento dietro le quinte: il cast di “Povere Creature!” gioca uno scherzo crudele a Mark Ruffalo

Durante le riprese del film “Povere Creature!” diretto da Yorgos Lanthimos, il cast ha escogitato uno scherzo a spese di Mark Ruffalo, che ha rivelato di essere stato convinto che Oscar Isaac avrebbe preso il suo ruolo nel film nel ruolo di Duncan Weddleburn.

L’aneddoto di Ruffalo: quando uno scherzo diventa un ricordo indelebile

Mark Ruffalo ha condiviso un aneddoto divertente, ma al contempo angosciante, accaduto sul set di “Povere Creature!”. L’attore è stato ingannato dai suoi colleghi, tra cui Emma Stone e Willem Dafoe, convincendolo che Oscar Isaac avrebbe sostituito lui nel ruolo chiave dell’avvocato Duncan Weddleburn. L’episodio, pur essendo fonte di divertimento per noi, ha lasciato un ricordo indelebile a Ruffalo.

“Povere creature” quello scherzo a Mark Ruffalo sul set del film: “Oscar Isaac ti sostituirà” – Il timore di Ruffalo e il dubbio sulla propria capacità interpretativa

Intervistato da Acting Up Variety, Ruffalo ha rivelato di aver avuto timori riguardo al suo ruolo di avvocato lascivo e di aver cercato di convincere il regista, Yorgos Lanthimos, a non sceglierlo. Nonostante il dubbio iniziale, il regista ha confermato che Ruffalo era la scelta giusta per il personaggio.

“Ho trovato la sceneggiatura sorprendente, ma ho avuto dubbi sulla mia capacità di interpretare quel ruolo. In un momento di incertezza, ho cercato di convincere Yorgos a non scegliermi, ma la sua risposta è stata chiara: ‘Sei tu'”.

Il gioco continua sul set: Oscar Isaac coinvolto nell’inganno

La burla non si è limitata alle parole, poiché Willem Dafoe ha invitato Oscar Isaac sul set durante le prove. Ruffalo, ignaro del piano, ha reagito con incredulità quando Isaac gli ha detto che non andava bene per quel ruolo. Il volto di Hulk per la Marvel è rimasto colpito dalla sorpresa, considerando l’esperienza passata di Ruffalo, che aveva già vissuto un licenziamento improvviso da un progetto teatrale.

Mi facevano scherzi dicendomi che Oscar Isaac avrebbe preso il mio ruolo durante le prove. Willem lo ha portato sul set durante l’ora di pranzo, e Oscar mi ha detto: ‘Mi dispiace, amico, ma non funzionerà’. Ho pensato: ‘Oh no, sta davvero succedendo?’

“Povere creature” quello scherzo a Mark Ruffalo sul set del film: “Oscar Isaac ti sostituirà” – La cicatrice del passato: Ruffalo e il ricordo del licenziamento

La reazione di Ruffalo al tranello è stata influenzata da un passato doloroso, quando era stato licenziato improvvisamente da una pièce teatrale una settimana prima del debutto. Questa esperienza traumatica ha lasciato una cicatrice che, ogni volta che affronta un ostacolo, lo fa pensare di essere di nuovo sulla strada del licenziamento.

La risposta di Dafoe: “Ti rende più forte!”

Quando chiesto se si sentisse in colpa per il tiro mancino a Ruffalo, Willem Dafoe ha risposto sornione: “Ti rende più forte!” Un’ironica chiusura a uno scherzo che, se da una parte ha spaventato Ruffalo, dall’altra ha aggiunto un capitolo umoristico ai ricordi sul set di “Povere Creature!”.

“POVERE CREATURE” LA VISIONE UNICA DI YORGOS LANTHIMOS NEL FILM CON EMMA STONE

“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone

“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone

“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone

da ilgiornale.it

Un film rivoluzionario

Presentato in anteprima mondiale alla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, intitolato “Povere creature!”, si inserisce nel panorama cinematografico come un’opera provocatoria e disturbante. Con Emma Stone come protagonista, il regista greco esplora tematiche intricate, rifacendosi, in parte, alla tradizione del romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley. Questa recensione esplorerà il film, evidenziandone gli elementi più significativi.

Un richiamo al classico: creature e scienza

Il titolo stesso, “Povere creature!”, suggerisce una connessione con il capolavoro letterario di Mary Shelley. Il film segue la storia di Bella (interpretata da Emma Stone), una donna riportata in vita attraverso gli esperimenti dello scienziato Godwin (interpretato da Willem Dafoe). L’opera si occupa sia della figura del mostro, riflettendo sulla sua esistenza, sia del confronto tra il potere divino e la scienza umana. Questo, tuttavia, viene affrontato in una nuova chiave postmoderna, focalizzandosi sul mostruoso femminile e sulla liberazione sessuale, in un contesto vittoriano grottesco.

“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone -Libertà femminile in un film disturbante

La trama segue Bella, una donna che, nonostante sia già in un corpo adulto, inizia la sua nuova vita con una mente curiosa e infantile. Il personaggio attraversa una crescita accelerata, affrontando nuove esperienze e sfide in un mondo vittoriano e stravagante. Amata dallo scienziato Godwin e corteggiata dall’assistente di quest’ultimo (Ramy Youssef), Bella decide di fuggire con un avvocato (Mark Ruffalo), iniziando un’avventura che diventa un percorso di scoperta e crescita. La trama si sviluppa tra Lisbona, Parigi e luoghi decadenti, esplorando le sfide della società, tra classismo e violenza.

Un racconto di crescita e sessualità

“Povere Creature!” può essere interpretato come un racconto sull’educazione sentimentale di una giovane donna cresciuta in un ambiente protetto. Tuttavia, Yorgos Lanthimos non segue un’archetipica narrazione ottocentesca. La trama viene ribaltata, svelando un personaggio protetto che si rivela essere un “mostro” creato dagli esperimenti di uno scienziato giocatore di Dio. Bella, distante dall’interesse amoroso classico, esplora scientificamente le reazioni del suo corpo al sesso e alla manipolazione fisica. È una donna desiderosa di libertà, sia fisica che mentale, che sfida gli stereotipi culturali e sociali.

“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone -Una donna selvaggia in una società grottesca

Bella Baxter emerge come un personaggio controverso, affascinante per la sua libertà ma difficile a causa della mancanza di filtri sociali. La sua crudeltà è quella dei puri, privi di una concezione netta di Bene e Male, riflettendo una visione totale e non dicotomica del mondo. “Povere creature!” mantiene la firma distintiva di Lanthimos, con una storia a tratti cupa, disturbante e fastidiosa, contrapposta a una rappresentazione visiva vivace e colorata, tipica di Wes Anderson.

Un film che provoca e disturba

In conclusione, “Povere creature!” è un’opera cinematografica che ricerca l’unicità narrativa e visiva. Nonostante sia forse il film più “normale” di Yorgos Lanthimos, mantiene la sua vocazione provocatoria e postmoderna. Il film, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, ha già suscitato scandalo in America, stimolando discussioni sulla sua rappresentazione della libertà femminile e delle relazioni sessuali. Con scene grafiche e momenti comici, il film costringe lo spettatore a guardare il mondo da una prospettiva diversa. In definitiva, “Povere creature!” è un’opera che disturba, fa discutere e merita sicuramente di essere vista, anche se potrebbe non essere adatta a tutti i gusti.

LEONARDO PIERACCIONI PRESENTA IL NUOVO FILM “PARE PARECCHIO PARIGI”: UN TENERO ROAD MOVIE CHE RACCONTA UNA STORIA VERA

Leonardo Pieraccioni presenta il nuovo film “Pare parecchio Parigi: un tenero road movie che racconta una storia vera

Leonardo Pieraccioni presenta il nuovo film “Pare parecchio Parigi: un tenero road movie che racconta una storia vera

Leonardo Pieraccioni presenta il nuovo film “Pare parecchio Parigi: un tenero road movie che racconta una storia vera

da corriere.it

Un tenero road movie che racconta una storia vera

Il regista e attore italiano Leonardo Pieraccioni presenta il suo ultimo film, “Pare parecchio Parigi”, un commovente road movie che affronta il tema della famiglia e dei legami interrotti. La pellicola, distribuita da 01 Distribution, vedrà la sua uscita nelle sale cinematografiche il 18 gennaio. In questo nuovo progetto, poi, Pieraccioni non è solo dietro la macchina da presa ma si unisce al cast insieme a Chiara Francini, Nino Frassica e Giulia Bevilacqua.

Leonardo Pieraccioni presenta il nuovo film “Pare parecchio Parigi: un tenero road movie che racconta una storia vera – Il titolo che evoca emozioni e memorie

La frase “Pare parecchio Parigi” non è solo il titolo del film, ma evoca, poi, un’atmosfera poetica e musicale che richiama alla mente le esperienze di chi ha studiato il latino al liceo. Il film si concentra su Bernardo Canestraci, interpretato da Pieraccioni, e le sue sorelle, interpretate da Giulia Bevilacqua e Chiara Francini. La storia, inoltre, segue il desiderio del padre malato di compiere un viaggio di famiglia a Parigi, un desiderio che sembra impossibile da realizzare. Di fronte al divieto medico di allontanarsi da Sesto Fiorentino, i tre fratelli decidono di noleggiare un camper e di simulare un viaggio a Parigi per il padre praticamente cieco.

Un viaggio di emozioni e inganni

Il film prende vita quando i Canestraci, invece di dirigersi verso la capitale francese, intraprendono un viaggio attraverso il maneggio di Bernardo. Il padre, ignaro dell’inganno, sembra godersi il tempo con i suoi adorati figli. La storia, basata su eventi reali, è stata ispirata a un episodio di vita vissuta raccontato a Pieraccioni da un amico. Due fratelli, rimproverati dal padre per aver trascurato i legami familiari, decidono di realizzare il desiderio di visitare Parigi simulando il viaggio per il padre morente. Un’esperienza commovente che ha spinto il regista a trasformarla in un film.

Leonardo Pieraccioni presenta il nuovo film “Pare parecchio Parigi: un tenero road movie che racconta una storia vera – Il cast e la presentazione alla stampa

Il cast di “Pare parecchio Parigi” include, oltre a Pieraccioni, attori come Massimo Ceccherini, Gianni D’Addario, Massimiliano Galligani, Giuseppe Gandini e Nino Frassica, che interpreta il ruolo del padre dei protagonisti. Il film è stato presentato alla stampa con il regista che ha condiviso le radici vere della storia e l’emozione nel portarla sul grande schermo.

Una scelta coraggiosa: dalla comicità al sentimento

Pieraccioni, noto per le sue commedie di successo come “I laureati” e “Il ciclone”, si avventura in un territorio emotivo con “Pare parecchio Parigi”. Il regista, solitamente legato al genere comico, ha rivelato che questa è la prima volta che abbandona il cabaret. Ha dichiarato di aver scelto di fare un film che esplora le sfumature emotive della famiglia, un argomento che tocca le corde più profonde del cuore umano.

Il regista riflette sulla carriera e l’evolvere del cinema comico

Rispondendo alle domande sulla “crisi della commedia” nel cinema italiano, Pieraccioni suggerisce che la saturazione di film comici e la rapida transizione tra il rilascio in sala e la disponibilità su piattaforme digitali potrebbero aver contribuito a una certa disaffezione del pubblico verso il genere. Il regista riflette sul fatto che il suo approccio alla commedia potrebbe essersi evoluto nel corso degli anni, ma sottolinea che continua a fare film che rispecchiano la sua visione e non si preoccupa eccessivamente della popolarità o dei premi.

Possibile sequel de “I Laureati” e futuro cinematografico

Pieraccioni, famoso per i suoi personaggi in “I laureati” e “Il ciclone”, non esclude l’ipotesi di un sequel per il primo dei suoi film più iconici. Ammette che se dovesse trovare un’idea convincente per continuare la storia di quei personaggi, sarebbe entusiasta di realizzare un nuovo film. Tuttavia, per ora, il regista è concentrato sul successo di “Pare parecchio Parigi” e si lascia guidare dalla passione di creare opere che rispecchino la sua visione artistica.

Leonardo Pieraccioni, con la sua abilità di far ridere il pubblico, dimostra una volta di più la sua versatilità, passando dalla comicità pura alle emozioni più profonde. “Pare parecchio Parigi” promette di essere un’esperienza coinvolgente che fa luce su legami familiari, emozioni sincere e la bellezza delle relazioni umane. La pellicola, con il suo mix di commedia e sentimenti, segna una nuova tappa nella carriera di Pieraccioni, confermando la sua capacità di affrontare temi universali con freschezza e autenticità.

EMMY AWARDS 2024: TRIONFANO “SUCCESSION” “THE BEAR” E “BEEF”

Emmy Awards 2024: trionfano “Succession” “The Bear” e “Beef”

Emmy Awards 2024: trionfano “Succession” “The Bear” e “Beef”

Emmy Awards 2024: trionfano “Succession” “The Bear” e “Beef”

da corriere.it

Succession: il regno dei Roy

Nella 75esima edizione degli Emmy Awards, tre vincitori hanno dominato le rispettive categorie: “Succession,” “The Bear,” e “Beef – Lo scontro.” La quarta e ultima stagione della saga sulla famiglia Roy ha ottenuto sei prestigiose statuette, incluse quelle per la miglior serie drammatica e i protagonisti Kieran Culkin e Sarah Snook. Il creatore dello show, Jesse Armstrong, ha ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura drammatica, segnando il suo quarto Emmy in altrettanti anni di produzione.

Emmy Awards 2024: trionfano “Succession” “The Bear” e “Beef” – Trionfo di “The Bear” nelle commedie

La prima stagione di “The Bear” si è rivelata un trionfo nelle commedie, portando a casa sei trofei, incluso il prestigioso riconoscimento per la migliore serie comica della scorsa stagione. Attori come Jeremy Allen White, Ebon Moss-Bachrach, e Ayo Edebiri hanno conquistato i premi per miglior protagonista e migliori attori secondari. La regia e la sceneggiatura, curate da Christopher Storer, hanno contribuito al successo di questa serie prodotta da FX/Hulu.

Quinta Brunson fa la storia agli Emmy

Quinta Brunson, protagonista di “Abbott Elementary” della ABC, ha fatto la storia diventando la prima donna afroamericana a vincere il premio come miglior attrice protagonista nella categoria delle commedie dopo Isabel Sanford nel 1981 per “I Jefferson.”

“Beef – Lo scontro”: trionfo della serie limitata

La miniserie “Beef – Lo scontro,” creata da Lee Sung-jin per Netflix, ha conquistato tutti i premi disponibili nella sua categoria: miglior sceneggiatura, miglior regia e soprattutto migliore serie limitata. Gli attori principali, Steven Yeun e Ali Wong, hanno ricevuto i premi come miglior attore e miglior attrice per le loro straordinarie interpretazioni.

Celebrazione degli Emmy nel 2024

Gli Emmy Awards di quest’anno sono stati posticipati a causa degli scioperi che hanno paralizzato Hollywood fino a novembre. La cerimonia si è tenuta al Peacock Theatre di Downtown Los Angeles, trasmessa in diretta televisiva su Fox (Sky e Now in Italia). La serata è stata caratterizzata da sketch comici del presentatore Anthony Anderson, reunion di cast, emozionanti ricordi di figure del settore, e omaggi alla comunità afroamericana. Durante la trasmissione, Anderson ha reso omaggio a Martin Luther King Day, celebrato il 15 gennaio negli Stati Uniti, citando un frammento del famoso discorso di King al Lincoln Memorial di Washington.

TOM CRUISE E WARNER BROS ANNUNCIANO IL TERZO CAPITOLO DI TOP GUN

Tom Cruise e Warner Bros annunciano il terzo capitolo di Top Gun

Tom Cruise e Warner Bros Annunciano il Terzo Capitolo di Top Gun

Tom Cruise e Warner Bros annunciano il terzo capitolo di Top Gun

da ilgiornale.it

L’accordo per il nuovo capitolo di Top Gun

La celebre saga cinematografica Top Gun, dedicata all’aeronautica e iniziata nel lontano 1986, sta per aggiungere un altro capitolo alla sua storia. Un accordo è stato ufficialmente raggiunto tra la casa di produzione Warner Bros e l’indiscusso protagonista della serie, Tom Cruise, noto per il suo ruolo nei panni del tenente Pete “Maverick” Mitchell.

Tom Cruise e Warner Bros annunciano il terzo capitolo di Top Gun – Il successo di Top Gun: Maverick

Il terzo capitolo è stato confermato dopo il notevole successo ottenuto da Top Gun: Maverick, il secondo film della serie, uscito a distanza di 36 anni dal suo predecessore. Il primo Top Gun, con la giovane stella Tom Cruise, ha fatto il suo debutto nel 1986, ma è stato solo nel 2022 che il sequel ha fatto il suo ingresso nei cinema, suscitando iniziali perplessità che sono state rapidamente disperse. Il film ha incassato oltre 1,5 miliardi di dollari in tutto il mondo, consolidando ulteriormente il fascino della saga.

Lunghe attese e nuovi impegni per Tom Cruise

L’annuncio del terzo capitolo ha inevitabilmente portato i fan a chiedersi quando potranno godersi questa nuova avventura cinematografica. Tuttavia, data la storia della serie, caratterizzata da lunghe attese tra un film e l’altro, è probabile che ci sarà ancora un po’ di tempo prima di vedere il capitano Pete “Maverick” Mitchell e il suo equipaggio sul grande schermo. Attualmente, Tom Cruise è profondamente impegnato nelle riprese di Mission: Impossible, programmato per il 2025, quindi sarà impossibile vederlo coinvolto nel prossimo Top Gun a breve termine.

Cruise e l’accordo con Discovery: una svolta nella carriera

Un elemento interessante da notare è che Tom Cruise ha recentemente firmato un accordo con Discovery, segnando una svolta nella sua carriera. Questo accordo non riguarda solo film, ma anche altri progetti, rappresentando una novità significativa poiché Cruise è stato storicamente associato a Paramount. Questo nuovo partenariato apre nuove prospettive per l’attore e potrebbe influenzare positivamente il futuro del terzo capitolo di Top Gun.

Prospettive e rumors sulla data d’uscita

Per quanto riguarda il cast del prossimo Top Gun, oltre a Tom Cruise, si prevede il ritorno dei giovani attori Miles Teller e Glen Powell. La regia sarà nuovamente affidata a Joseph Kosinski, mentre lo script sarà curato da Ehren Kruger. Mentre la data d’uscita ufficiale è ancora incerta, alcune voci di corridoio suggeriscono che il film potrebbe arrivare nelle sale nel 2026. Gli appassionati dovranno prepararsi a una nuova attesa, ma le prospettive promettono un altro viaggio avvincente nel mondo dell’aviazione militare con Top Gun 3.

ALBERTO SORDI E L’ASSURDA ACCUSA DELLA SVIZZERA: “E’ UNA SPIA SOVIETICA”

Alberto Sordi e l’assurda accusa della Svizzera: “E’ una spia sovietica”

Alberto Sordi e l’assurda accusa della Svizzera: “E’ una spia sovietica”

Alberto Sordi e l’assurda accusa della Svizzera: “E’ una spia sovietica”

da ilmessaggero.it

Un sospetto incredibile

Se Alberto Sordi fosse ancora tra noi, la sua reazione a questa incredibile rivelazione delle autorità svizzere oltre 60 anni fa sarebbe sicuramente una delle sue famose battute sarcastiche: “Ma che stai a di’?”. Oggi, il mondo intero resta senza parole, più portato a scuotere la testa tra il divertito e l’incredulo, di fronte alla notizia che secondo il governo e l’esercito svizzero, il grande attore romano era nient’altro che “una potenziale spia dell’Urss”. Addirittura un “sovversivo” con la capacità di rivelare segreti militari, impedendogli così di costruire la sua villa in Svizzera.

Alberto Sordi e l’assurda accusa della Svizzera: “E’ una spia sovietica” – La scoperta della vicenda

La storia assurda è venuta alla luce grazie al regista Felice Zanoni, che ha scavato negli archivi cantonali e federali prima di condividere la clamorosa vicenda con “Urner Wochenblatt”, il giornale del Canton Uri. Nel 1962, Albertone, come affettuosamente era chiamato, si vide negare l’acquisto di una proprietà ad Andermatt, rinomata località sciistica nella valle di Orsera. Le autorità svizzere decisero che l’attore rappresentava una minaccia alla sicurezza nazionale e poteva carpire segreti militari, quindi non gli fu concesso di costruire la sua casa in Svizzera.

Il divieto e il ricorso

Sordi, noto per investire i suoi guadagni nel mattone, desiderava ardentemente possedere una casa anche in montagna per le vacanze invernali. Tuttavia, le autorità svizzere giustificarono il divieto sostenendo che il terreno da lui scelto era troppo vicino a infrastrutture militari. La loro motivazione era che l’attore, con la sua abilità nel rapportarsi con le persone, avrebbe potuto acquisire segreti militari e venderli ai nemici. Nonostante il ricorso di Sordi, il tribunale diede ragione al Consiglio federale svizzero, privandolo dell’opportunità di acquistare il terreno.

Alberto Sordi e l’assurda accusa della Svizzera: “E’ una spia sovietica” – Reazioni del mondo dello spettacolo

Carlo Verdone, considerato l’erede di Sordi e suo collaboratore in due film, commenta incredulo questa storia surreale, suggerendo che avrebbe potuto essere il soggetto di una commedia di Alberto Sordi stesso. Christian De Sica, anch’esso legato sentimentalmente a Sordi, definisce l’accusa di spionaggio una “follia assurda” che non merita nemmeno un commento.

Una vita contraddittoria

La vita di Alberto Sordi, cattolico praticante e amico di personalità di spicco come Giulio Andreotti, contraddice l’accusa di essere una spia sovietica. Nonostante non abbia mai dichiarato apertamente le sue posizioni politiche, le sue simpatie per la Democrazia Cristiana e il suo sentimento anticomunista sono ben documentati. Anche la sua popolarità in Unione Sovietica negli anni ’70, nonostante un progetto di film a Mosca fosse stato abbandonato a causa delle condizioni imposte dalle autorità sovietiche, dimostra l’assurdità di quest’accusa.

Conclusioni

In un contesto in cui la spia (finta) più famosa, James Bond, ha calcato le strade svizzere nel 1964, Alberto Sordi, con la sua comicità e il suo stile, non avrebbe certo rappresentato una minaccia. La vicenda di Andermatt, ora rivelata, aggiunge una nota bizzarra alla vita di uno degli attori più amati del cinema italiano, che, se fosse vissuto abbastanza per sentir parlare di questa accusa, avrebbe sicuramente riso di gusto.

“CHI SEGNA VINCE” IL FILM CON MICHAEL FASSBENDER RACCONTA UNA STORIA DI RISCATTO

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“Chi segna vince”: il film con Michael Fassbender racconta una storia di riscatto

“Chi segna vince”: il film con Michael Fassbender racconta una storia di riscatto

“Chi segna vince”: il film con Michael Fassbender racconta una storia di riscatto

da today.it

Una commedia incantevole

Un’affascinante commedia ricca di umanità si svela sul grande schermo, narrando una storia vera di riscatto conquistato sui campi di calcio più remoti e improbabili del mondo. “Chi segna vince,” diretto da Taika Waititi, già noto per il suo acclamato film “Jo Jo Rabbit,” fa il suo ingresso nelle sale italiane il 11 gennaio. Il protagonista indiscusso di questa vicenda è Michael Fassbender, nel ruolo del tormentato e irascibile allenatore Thomas Rongen, affiancato da Oscar Kightley nel ruolo testardo di Tavita, presidente della Federazione Calcio delle Samoa Americane. Elisabeth Moss interpreta Gail, l’ex moglie di Rongen, mentre i giocatori sono magistralmente interpretati da Kaimana (Jaina) e Beulah Koane (Daru). Il regista stesso si concede un cameo nel ruolo del divertente pastore della piccola comunità dell’isola.

“Chi segna vince”: il film con Michael Fassbender racconta una storia di riscatto – La trama di “Chi segna vince”

Nel 2001, una domanda pervadeva il mondo del calcio: qual è la peggiore nazionale al mondo? Un quesito difficile da risolvere, dato il gran numero di variabili coinvolte. Tuttavia, in quell’anno, c’era una certezza: la nazionale di calcio peggiore di tutti i tempi era quella delle Samoa Americane. Questo arcipelago, situato nel Pacifico e appartenente agli Stati Uniti, comprende circa 57.000 abitanti. Durante le qualificazioni ai Mondiali del 2002, la squadra nazionale delle Samoa Americane subì una sconfitta storica contro l’Australia, con un incredibile punteggio di 31-0, conferendo involontariamente al portiere Salapu un posto nella storia. Dieci anni dopo questo imbarazzante episodio, un ex campione di calcio, ora allenatore in declino, viene incaricato di riscattare la squadra peggiore del mondo.

Una missione improbabile

Il protagonista, Thomas Rongen, vive un viaggio esistenziale di riscatto e rinascita mentre si avvicina alla squadra delle Samoa Americane. Il suo primo impatto con il piccolo paese, le sue usanze, la sua gente e la sua mentalità è scoraggiante. Saranno necessari umiltà, la saggezza della popolazione locale e il coraggio di aprirsi per riaccendere la passione per il calcio, ridare significato alla sua vita e superare il suo doloroso passato.

“Chi segna vince”: il film con Michael Fassbender racconta una storia di riscatto – Sorrisi ed emozioni in una storia semplice ed efficace

“Chi segna vince” è una commedia brillante che, senza colpi di scena eclatanti, arriva dritta al cuore degli spettatori. Sfruttando una storia vera di calcio e umanità, il film esplora il lato meno noto del mondo calcistico, lontano dai riflettori e dai miliardi. La trama, seppur semplice, è ricca di umorismo e grazia, raccontando di un uomo solitario e di una comunità remota che si incontrano, si scontrano e alla fine si comprendono. Insieme, affrontano la più improbabile delle sfide per una squadra di calcio: segnare il primo gol nella storia della loro nazionale, cancellando l’onta di una sconfitta indecorosa e dimostrando che anche nelle regioni più remote del Pacifico ci sono talenti capaci di riempire di gioia i cuori segnando un gol.

Il confronto tra due mondi diversi

Il contrasto tra l’arrabbiato e sconfitto allenatore-isola, interpretato magistralmente da Michael Fassbender, e il ritmo tranquillo dell’isola crea un affascinante conflitto. La storia esplora la lenta ma determinata ricerca di riscatto della piccola comunità e dei giovani calciatori impreparati che l’allenatore deve trasformare in una squadra competitiva. Il film offre un percorso avvincente di avvicinamento, scontro, scoperta e comprensione tra il burbero allenatore e i suoi ragazzi. Entrambe le parti cercano la rivincita, e il confine tra chi sta salvando chi diventa sempre più sfumato fino alla conclusione.

Una storia di unione e riscatto

“Chi segna vince” non è solo una storia di calcio, ma una narrazione di unione e riscatto. Le parole sagge e entusiaste di Tavita e la determinazione della squadra disillusa guidano il protagonista verso la strada giusta, facendogli capire che l’unione fa la forza e che nella vita c’è sempre un secondo tempo. Il film trasmette un messaggio di speranza, dimostrando che anche le sfide più piccole possono portare a vittorie straordinarie quando si è uniti e determinati.

“IL RAGAZZO E L’AIRONE” IL CAPO-ANIMATORE SPIEGA: “MIYAZAKI NON E’ SEVERO ANZI E’ MOLTO CORTESE E RISPETTOSO”

“Il ragazzo e l’airone” il capo-animatore spiega: “Miyazaki non è severo anzi è molto cortese e rispettoso”

“Il ragazzo e l’airone” il capo-animatore spiega: “Miyazaki non è severo anzi è molto cortese e rispettoso”

“Il ragazzo e l’airone” il capo-animatore spiega: “Miyazaki non è severo anzi è molto cortese e rispettoso”

da comingsoon.it

Un incontro inaspettato con il maestro

Il capo-animatore Takeshi Honda, protagonista di un’esperienza unica lavorando con Hayao Miyazaki nel film “Il ragazzo e l’airone”, ha condiviso dettagli intriganti su questa collaborazione sorprendente. Miyazaki, famoso maestro dell’anime, ha invitato Honda a unirsi al progetto, nonostante fosse già impegnato in un altro lavoro di grande importanza.

“Il ragazzo e l’airone” il capo-animatore spiega: “Miyazaki non è severo anzi è molto cortese e rispettoso” – Una decisione difficile

Honda, con un passato nel lavoro con lo Studio Ghibli in produzioni come “I racconti di Terramare” e “Ponyo sulla scogliera”, stava per iniziare un nuovo progetto legato agli Evangelion, un marchio a cui era affezionato. Tuttavia, Miyazaki ha espresso il desiderio esplicito di avere Honda al suo fianco per il suo ultimo film. La decisione è stata difficile, considerando la lunga associazione di Honda con Evangelion, ma alla fine ha accettato l’invito.

La personalità di Miyazaki

Inizialmente nervoso per il fatto lavorare con un maestro di tale rinomanza, Honda ha sottolineato che Miyazaki è, in realtà, una persona molto rispettosa. La sua accessibilità ha colpito Honda, che ha apprezzato la prontezza di Miyazaki nel rispondere alle domande e nel fornire chiarimenti quando necessario. Un’esperienza insolita, considerando che di solito non si instaura una conversazione così aperta con un regista in uno studio d’animazione.

“Il ragazzo e l’airone” il capo-animatore spiega: “Miyazaki non è severo anzi è molto cortese e rispettoso” – Precisione nella creazione delle scene

Honda ha condiviso l’attenzione meticolosa dedicata alla creazione di elementi visivi cruciali nel film, come il fuoco, le fiamme, il mare, le onde e il volo degli uccelli. Particolare enfasi è stata posta nella resa realistica di queste scene, con una specifica menzione per le complesse sequenze che coinvolgono numerosi uccelli. Il tono del film, diverso da produzioni precedenti, è descritto come più cupo e serio, con una recitazione dei personaggi orientata verso il realismo.

Un’immersione nella realtà animata

Honda ha evidenziato la sfida e l’importanza di ancorare le animazioni alla realtà, sottolineando la complessità nel rendere le scene coinvolgenti. La collaborazione ha richiesto un lavoro dettagliato sulla creazione di movimenti naturali degli uccelli e sulle sfumature del fuoco. La vicinanza di Miyazaki durante questo processo, secondo Honda, è stata fondamentale per raggiungere il livello di precisione desiderato.

Una collaborazione unica

In conclusione, la collaborazione con Hayao Miyazaki è stata un’opportunità unica e stimolante per Takeshi Honda. La decisione di abbandonare un progetto consolidato come Evangelion in favore di “Il ragazzo e l’airone” è stata guidata dalla stima e dal rispetto per il maestro, rivelando un lato di Miyazaki che va oltre la sua fama di persona severa. Il film, con la sua enfasi sulla realtà visiva e la tonalità più seria, rappresenta un capitolo significativo nel percorso artistico di entrambi i talentuosi animatori.

“THE MANDALORIAN AND GROGU” IN ARRIVO IL FILM DIRETTO DA JON FAVREAU

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“The Mandalorian and Grogu” in arrivo il film diretto da Jon Favreau

“The Mandalorian and Grogu” in arrivo il film diretto da Jon Favreau

“The Mandalorian and Grogu” in arrivo il film diretto da Jon Favreau

da movieplayer.it

Lucasfilm ha decretato ufficialmente la produzione di The Mandalorian and Grogu, il film destinato a prendere il posto della quarta stagione della celebre serie di Star Wars. A dirigere questa nuova avventura cinematografica sarà Jon Favreau.

Annuncio ufficiale di Lucasfilm

Il comunicato stampa di Lucasfilm ha confermato ufficialmente la realizzazione di The Mandalorian and Grogu come film, rimpiazzando così la quarta stagione dell’amata serie televisiva. Questa notizia ha confermato le voci circolate in precedenza, e adesso si prospetta un’entusiasmante trasposizione cinematografica diretta da Jon Favreau.

“The Mandalorian and Grogu” in arrivo il film – Inizio della produzione e dettagli sconosciuti

La fase di produzione della pellicola avrà inizio entro la fine dell’anno, ma al momento non sono stati divulgati particolari dettagli sulla sceneggiatura. Tuttavia, è ragionevole presumere che Favreau stesso contribuirà alla stesura insieme a Dave Filoni, anch’esso coinvolto come produttore insieme al regista e alla presidente di Lucasfilm, Kathleen Kennedy.

Jon Favreau ha condiviso il suo entusiasmo riguardo al progetto, affermando: “Ho apprezzato l’opportunità di narrare storie all’interno del vasto mondo creato da George Lucas. La prospettiva di portare sul grande schermo il Mandaloriano e il suo apprendista Grogu è davvero entusiasmante.”

Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm, ha aggiunto: “Jon Favreau e Dave Filoni hanno introdotto due nuovi personaggi amati in Star Wars, e questa nuova trama si presta perfettamente al grande schermo.”

Origini casuali del progetto?

Recentemente, si è diffusa con sempre maggiore insistenza la voce che la quarta stagione di The Mandalorian sarebbe stata trasformata in un film. Pare che l’idea abbia preso forma tra i produttori durante gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori nell’estate scorsa.

L’auspicio è che questo progetto susciti l’interesse desiderato e porti nei cinema i numerosi fan dello show, soprattutto grazie alla presenza di Pedro Pascal.

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da quotidiano.net

Introduzione: Una Prospettiva Esclusiva su “Saltburn” di Emerald Fennell

Il film “Saltburn” ha attirato l’attenzione del pubblico nelle ultime settimane, diventando uno dei titoli più discussi in circolazione. Disponibile esclusivamente su Prime Video, questa commedia nera con sfumature di thriller psicologico, scritta, diretta e prodotta da Emerald Fennell, offre uno sguardo intrigante su una storia ambientata tra Oxford e il Northamptonshire, in Inghilterra. Esploriamo le curiosità e le peculiarità dietro le quinte che rendono “Saltburn” un film degno di interesse.

“Saltburn” su Prime Video: scopri tutte le curiosità su questo film di successo – 1. La produzione di LuckyChap Entertainment: un doppio impegno

La società di produzione LuckyChap Entertainment, fondata da Margot Robbie con il marito Tom Ackerley e Josey McNamara, ha giocato un ruolo cruciale nella realizzazione di “Saltburn”. McNamara ha rivelato che il film è stato girato contemporaneamente a un altro progetto importante, “Barbie”. Margot Robbie ha dimostrato la sua dedizione, prendendo solo due settimane di pausa tra le due produzioni, una gestione temporale che pochi possono vantare nell’industria cinematografica.

2. Rosamund Pike: vita nella tenuta inglese

Un dettaglio affascinante riguarda Rosamund Pike, protagonista del film, che ha vissuto nella tenuta inglese utilizzata per le riprese. Questa immersione nell’ambientazione del film ha contribuito a creare un legame autentico tra l’attrice e il suo personaggio, aggiungendo un tocco di realismo alla sua interpretazione.

3. Barry Keoghan: creare Oliver, il personaggio chiave

Il protagonista, Barry Keoghan, ha svelato un aspetto interessante del suo approccio alla recitazione. Durante le riprese, ha creato cinque versioni diverse del suo personaggio, Oliver, ognuna dettagliata in un taccuino dedicato. Questo approccio meticoloso evidenzia l’impegno dell’attore nel delineare l’evoluzione del personaggio in modo tangibile, una scelta che ha sicuramente contribuito alla profondità della sua interpretazione.

“Saltburn” su Prime Video: scopri tutte le curiosità su questo film di successo – 4. La non prevista scena senza veli: una decisione condivisa

Barry Keoghan ha proposto un momento chiave: una scena senza veli alla fine del film. La regista Emerald Fennell ha accettato la sfida, e la scena è stata incorporata nel montaggio finale. Tuttavia, la perfezione richiedeva tempo, e ben 11 riprese sono state necessarie per catturare l’essenza di quel momento, sottolineando l’attenzione ai dettagli e l’approccio meticoloso del team di produzione.

5. “Murder on the Dancefloor”: una canzone, due successi

La scelta di includere “Murder on the Dancefloor” di Sophie Ellis-Bextor nella colonna sonora ha portato a un successo inaspettato. La canzone, posizionata nell’ultima scena del film, è risalita nelle classifiche dei singoli del Regno Unito ventidue anni dopo la sua uscita. Con oltre 1,4 milioni di stream su Spotify alla vigilia di Capodanno, questo dettaglio sottolinea il legame tra la colonna sonora e il successo del film.

6. Jacob Elordi: doppio impegno tra “Saltburn” e “Priscilla”

Un’ultima curiosità coinvolge Jacob Elordi, il quale, nel suo tempo libero durante le riprese di “Saltburn”, si è preparato per interpretare Elvis Presley in “Priscilla”. Questa doppia immersione in ruoli così diversi ha sicuramente arricchito la sua esperienza e dimostrato la sua versatilità come attore.

Conclusioni: “Saltburn” – Oltre la Pellicola

“Saltburn” si rivela non solo un intrigante thriller psicologico, ma anche un progetto cinematografico arricchito da curiosità e aneddoti dietro le quinte. La sua produzione articolata, le scelte attoriali meticolose e il successo imprevisto della colonna sonora contribuiscono a rendere questo film una gemma da esplorare su Prime Video.

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