Tag: attualità

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

Gaza registra 704 morti in 24 ore: è il bilancio più alto dall’inizio del conflitto

da ansa.it

Israele nega i visti ai funzionari dell’ONU a Seguito delle Dichiarazioni di Guterres; in TV si parla di un vertice a Beirut tra Hamas, Hezbollah e la Jihad Islamica

Introduzione: Il conflitto israelo-palestinese è nuovamente al centro dell’attenzione globale in seguito all’annuncio di Gaza, che ha riportato un devastante bilancio di 704 morti in soli 24 ore. Segnando il numero più alto di vittime dall’inizio delle ostilità. Nel frattempo, la risposta di Israele al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ulteriormente acuito le tensioni. Mentre un summit a Beirut tra i principali attori della regione solleva interrogativi sul futuro del conflitto.

Gaza: 704 Morti in 24 Ore, il Giorno più Letale Finora

In un drammatico e tragico sviluppo, Gaza ha registrato una perdita di vite devastante con 704 palestinesi, di cui 305 minori, che hanno perso la vita in sole 24 ore. Queste vittime sono il risultato degli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Almeno secondo quanto riportato dal Ministero della Salute locale, come reso noto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umani (OCHA). Questa inquietante statistica rappresenta il numero più alto di vittime in un solo giorno dallo scoppio delle ostilità. Sottolineando l’impattante effetto del conflitto in corso sulla popolazione civile.

Israele Nega i Visti ai Funzionari dell’ONU a Seguito delle Dichiarazioni di Guterres

La crisi si è ulteriormente approfondita con la decisione di Israele di negare i visti d’ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite in seguito alle recenti dichiarazioni del Segretario Generale Antonio Guterres. Le dichiarazioni di Guterres hanno suscitato una forte opposizione da parte di Israele. Portando a questa mossa senza precedenti.

L’Ambasciatore Gilad Erdan, rappresentante di Israele presso le Nazioni Unite, ha confermato le restrizioni sui visti in una recente intervista radiofonica. Dichiarando: “Date le sue parole, negheremo i visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite. In realtà, abbiamo già rifiutato il visto al Sottosegretario per gli Affari Umani, Martin Griffiths. È giunto il momento di impartire loro una lezione.” Questa decisione rappresenta una significativa escalation delle tensioni tra Israele e la comunità internazionale.

Summit a Beirut: Riunione tra Attori Chiave Regionali

Nel mezzo dell’escalation della violenza, a Beirut, in Libano, si è svolto un vertice che ha riunito rappresentanti di alto livello di tre gruppi influenti della regione: Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Il gruppo armato libanese Hezbollah, alleato dell’Iran, ha riportato l’evento sulla propria emittente televisiva, Al-Manar.

L’incontro ha visto la partecipazione del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, del vice capo di Hamas, Saleh Aruri, e del capo della Jihad Islamica, Ziad Nakhale. La finalità e gli esiti di questo vertice rimangono avvolti nel mistero. Ma sottolineano la complessa rete di alleanze regionali e il potenziale coinvolgimento regionale nel conflitto in corso.

Conclusione:

Mentre il conflitto israelo-palestinese continua a infuriare, il mondo osserva con profonda preoccupazione il crescente bilancio delle vittime a Gaza, che ha raggiunto un allarmante totale di 704 morti in un solo giorno. La comunità internazionale è alle prese con le conseguenze diplomatiche, mentre Israele compie il passo senza precedenti di negare i visti d’ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite.

Inoltre, il summit a Beirut, che coinvolge attori chiave della regione, aggiunge un livello di complessità a una situazione già complicata. Il futuro del conflitto rimane incerto, con molte speranze di una risoluzione che ponga fine alle sofferenze dei civili innocenti intrappolati nel fuoco incrociato.

SGRAVIO ALLE MAMME E ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI MINIME NELLA BOZZA DELLA MANOVRA: COSA SIGNIFICA PER LE FAMIGLIE ITALIANE

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

Sgravio alle mamme e adeguamento delle pensioni minime nella bozza della manovra: cosa significa per le famiglie italiane

da ansa.it

Introduzione

Nella bozza della Manovra economica italiana, si prevedono importanti cambiamenti nelle politiche pensionistiche e di sostegno alla maternità. Queste modifiche, distribuite in 91 articoli spaziano su vari settori, compresi pensioni, sanità, famiglia e spending review. E stanno attirando l’attenzione per il loro potenziale impatto sulla vita dei cittadini italiani. In questo articolo, esamineremo più da vicino due aspetti chiave della bozza della Manovra: l’adeguamento delle pensioni minime e lo sgravio contributivo per le mamme.

Adeguamento delle Pensioni Minime

Una delle proposte più significative all’interno della bozza della Manovra riguarda l’adeguamento delle pensioni minime in Italia. Secondo questa bozza, si prevede un adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo, che corrisponde a circa 2.000 euro al mese. Le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo vedranno un adeguamento al 90%. Mentre quelle superiori a dieci volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese, subiranno un taglio dal 32% al 22% rispetto alle norme attualmente in vigore.

Queste modifiche rappresentano un passo importante per garantire che le pensioni più basse siano adeguate all’aumento dei costi della vita. Permettendo ai pensionati di mantenere un tenore di vita dignitoso. In particolare, l’indicizzazione completa all’inflazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo rappresenta un rafforzamento delle misure di sostegno. Soprattutto per coloro che dipendono maggiormente dalle pensioni.

Sgravio Contributivo per le Mamme

Un altro aspetto notevole della bozza della Manovra è lo sgravio contributivo destinato alle mamme. Questa misura prevede uno sconto del 100% sui contributi previdenziali per le lavoratrici madri, con un limite massimo di 3.000 euro all’anno. È importante notare che questa agevolazione non ha restrizioni di reddito, il che significa che si applicherà a tutte le mamme lavoratrici, indipendentemente dal loro livello di reddito.

Lo sconto sui contributi è legato al numero di figli. Per le mamme con due figli, durerà fino ai 10 anni del figlio più piccolo, mentre per chi ha tre figli, l’agevolazione si protrarrà fino ai 18 anni del figlio più giovane. Questa misura è volta a sostenere le famiglie italiane, incentivando la natalità e offrendo un sollievo finanziario alle mamme che lavorano.

Altri Elementi Chiave della Bozza della Manovra

Oltre all’adeguamento delle pensioni minime e allo sgravio contributivo per le mamme, la bozza della Manovra comprende una serie di altre misure importanti. Ad esempio, sono previsti cambiamenti nella tassazione di alcuni prodotti, come latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bambini, nonché assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che verranno soggetti a un’aliquota IVA al 10%.

Inoltre, vi è una modifica relativa all’importo minimo maturato necessario per accedere all’anticipo della pensione per coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1996. Secondo la bozza della Manovra, questa soglia aumenterà da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale, rendendo più impegnativo l’accesso all’anticipo della pensione.

Infine, la bozza della Manovra prevede una maggiore disponibilità di fondi per far fronte a esigenze indifferibili, con un budget di 200 milioni di euro distribuito nel 2024 e nel 2025. Questi fondi saranno utilizzati per finanziare le modifiche apportate durante l’esame parlamentare della legge di bilancio.

ELEZIONI TRENTINO ALTO ADIGE: SVP PRIMEGGIA FDI AL 6 PERCENTO E IL CROLLO DELLA LEGA

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

Elezioni Trentino Alto Adige: Svp Primeggia Fdi al 6 percento e il Crollo della Lega

da open.online

Le elezioni provinciali in Trentino Alto Adige hanno recentemente catturato l’attenzione, rivelando significativi cambiamenti nella politica regionale. Con un calo dell’affluenza rispetto al 2018, passando dal 64,05% al 58,39%, il quadro politico sta attraversando una fase di transizione. Questi sono i dati definitivi dopo la chiusura dei seggi alle 22:00. La fase dello spoglio è iniziata il lunedì 25 ottobre, e già emerge un quadro politico interessante.

Alto Adige: Cambiamenti nella Composizione della Giunta Provinciale 2023-2028

Nell’Alto Adige, con il 98% delle sezioni scrutinate, la Suedtiroler Volkspartei (Svp) si attesta al 34,4%, subendo una diminuzione di sette punti percentuali rispetto ai risultati di cinque anni fa. Nel frattempo, il Team K raggiunge l’11%, mentre il partito secessionista Suedtiroler Freiheit, guidato da Eva Klotz, si attesta al 10,8%. Inaspettatamente, il primo partito italiano è Fratelli d’Italia, che ottiene il 6,1%. In contrasto, la Lega, che aveva ottenuto l’11% nel 2018, ora scivola al 3,1%. Il governatore in carica, Arno Kompatscher, sembra avviato verso un terzo mandato. Va notato che in passato, la Lega aveva fatto parte della coalizione di governo con il Svp.

Crollo della Lega e nuove Sfide Politiche

Il crollo della Lega rappresenta uno dei cambiamenti più significativi di questa tornata elettorale. Oggi, l’attenzione è rivolta a come il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, si posizionerà nella nuova formazione politica. Fdi risulta essere il partito più votato nella città di Bolzano. Anche i Verdi hanno ottenuto buoni risultati, passando dal 6,6% all’8,8%. Un risultato sorprendente è quello di Jürgen Wirth Anderlan, ex comandante degli Schützen, che ha ottenuto il 5,3% dei consensi partendo da zero, con uno slogan anti-migranti e No Vax. Anche la lista dell’ex assessore Svp, Thomas Widmann, entra in Consiglio Provinciale, ma con il 3,5%. La Lega, con il 3,1%, è ora ridotta a un solo consigliere. Il Partito Democratico mantiene una percentuale stabile attorno al 3,5%. Al di sotto dell’1%, invece, sono Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la lista Centro Destra.

Risultati Definitivi a Bolzano

Nel dettaglio dei risultati a Bolzano, dopo il conteggio di tutte le 491 sezioni, la Suedtiroler Volkspartei (Svp) ottiene il 34,5% dei voti, in calo di sette punti percentuali rispetto ai risultati di cinque anni fa, ma resta comunque il principale partito in Alto Adige. Il Team K si posiziona all’11,1%, mentre la Suedtiroler Freiheit di Eva Klotz raggiunge il 10,9%. Fratelli d’Italia, con il 6%, si conferma come il principale partito italiano nella città. La Lega, che aveva ottenuto l’11% nelle elezioni del 2018, ora si attesta al 3,1%. L’attuale governatore, Arno Kompatscher, sembra essere in buona posizione per ottenere un terzo mandato.

Svp e la Nuova Giunta: Sfide in Vista

In questa fase, la composizione della nuova giunta provinciale presenta alcune sfide significative. La coalizione composta da Svp, Fdi e Lega, con un totale di 16 consiglieri, avrebbe bisogno del sostegno dei Freiheitlichen per raggiungere il necessario numero di 18 consiglieri. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dai Verdi e dal Team K, che insieme vantano 20 consiglieri. Tuttavia, la cosiddetta coalizione “Jamaica” (per i colori dei partiti) non sembra convincere l’ala conservatrice e pragmatica del Svp.

Composizione del Consiglio Provinciale

In attesa dei risultati definitivi e possibili scarti, l’agenzia di stampa Agi pronostica che il Consiglio Provinciale, formato da 35 unità, vedrà la presenza di 13 esponenti della Suedtiroler Volkspartei, 4 del Team K, 4 della Suedtiroler Freiheit, 3 dei Verdi, 2 di Fratelli d’Italia, 2 della lista Jürgen Wirth Anderlan, 2 dei Freiheitlichen, 1 del Partito Democratico, 1 della lista Für Südtirol Mit Widmann, 1 della Lega, 1 de La Civica e 1 di Vita. La frammentazione politica rappresenta una sfida significativa nella formazione della nuova giunta provinciale.

GIORGIA MELONI CONCLUDE LA SUA RELAZIONE CON ANDREA GIAMBRUNO: L’ANNUNCIO SU INSTAGRAM

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

Giorgia Meloni conclude la sua relazione con Andrea Giambruno: l’annuncio su Instagram

da open.online

L’opinione pubblica italiana è scossa dalla notizia della fine della relazione tra Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, e il suo compagno, il giornalista Andrea Giambruno. Questo annuncio è avvenuto attraverso un post pubblico su Instagram. I social, ormai, del resto, sono sempre più utilizzati per esprimere emozioni e notizie personali. La coppia aveva condiviso quasi un decennio insieme e ha una figlia di sette anni di nome Ginevra.

Nel suo messaggio, Giorgia Meloni ha espresso gratitudine per gli anni trascorsi con Andrea Giambruno, riconoscendo sia i momenti felici che le sfide che hanno affrontato insieme. In particolare, ha sottolineato il valore più grande della loro unione, la figlia Ginevra. La premier ha ringraziato Giambruno per averle dato il dono più prezioso della sua vita, sottolineando la sua importanza nella loro storia.

Tuttavia, Meloni ha anche dichiarato che le strade della coppia si sono separate da tempo e che è giunto il momento di riconoscerlo ufficialmente. Questa decisione è stata comunicata con una nota di maturità e rispetto reciproco. In un mondo in cui le relazioni personali delle figure pubbliche spesso finiscono sotto la lente d’ingrandimento, Meloni ha promesso di difendere la loro amicizia. E, soprattutto, di proteggere il benessere di Ginevra. Quest’ultima è una bambina di sette anni che ama entrambi i genitori, e Meloni ha sottolineato il suo impegno a preservare il loro legame genitoriale.

Nel concludere il suo annuncio, Giorgia Meloni ha aggiunto un post scriptum di notevole risonanza. “Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra. E la goccia è solo acqua.” Questa dichiarazione sembra essere un riferimento alle sfide e alle critiche che potrebbe affrontare durante questo momento delicato. Soprattutto considerando il suo ruolo pubblico nella politica italiana.

Tuttavia, è importante capire da cosa nasce l’annuncio di Meloni. Ieri sera, infatti, il noto programma satirico Striscia la Notizia ha mandato in onda un nuovo fuorionda che coinvolge Andrea Giambruno. Questo fuorionda è avvenuto dietro le quinte del programma di Giambruno, “Diario del giorno,” trasmesso su Rete 4.

Le dichiarazioni di Giambruno in questo fuorionda sono state considerate ancora più sconvolgenti rispetto a quelle emerse nei giorni precedenti. Il conduttore sembra fare avanzamenti inappropriati a giovani collaboratrici del programma. Sollevando preoccupazioni sulla sua condotta professionale. La conversazione contiene proposte scurrili e inadeguate, inclusa l’ipotesi di coinvolgere più persone in situazioni intime.

Questo nuovo sviluppo ha suscitato indignazione tra il pubblico e nei media italiani. La condotta di Giambruno è stata ampiamente criticata e giudicata inappropriata. È ancora incerto come la rete Mediaset e il programma “Diario del giorno” risponderanno a questa situazione. E quali saranno le conseguenze professionali per Giambruno.

ISRAELE SCATENA NUOVE OFFENSIVE NELLA STRISCIA DI GAZA: L’INSTABILITA’ CONTINUA

Israele scatena nuove offensive nella Striscia di Gaza: l’instabilità continua

Israele scatena nuove offensive nella Striscia di Gaza: l’instabilità continua

Israele scatena nuove offensive nella Striscia di Gaza: l’instabilità continua

da ansa.it

La Striscia di Gaza è nuovamente al centro dell’attenzione globale a causa degli sviluppi in corso nei conflitti tra Israele e il movimento di resistenza palestinese Hamas. Questi eventi recenti, infatti, hanno innescato una serie di reazioni internazionali, rinnovando preoccupazioni per la stabilità e la sicurezza nella regione.

Morte di Jamila al-Shanti e l’Impatto su Hamas

Uno dei momenti più significativi è stato l’attacco israeliano che ha portato alla morte di Jamila al-Shanti, una figura di spicco nell’Ufficio politico di Hamas. Al-Shanti era la vedova di Abdel Aziz al-Rantisi, uno dei fondatori di Hamas, e la sua elezione nell’Ufficio politico nel 2021 aveva segnato un momento storico per l’organizzazione. La sua morte rappresenta un duro colpo per Hamas e potrebbe influire sulle dinamiche interne del movimento.

Le Preoccupazioni Espresse da HR McMaster

L’ex generale e consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, HR McMaster, ha lanciato un avvertimento molto preoccupante sull’inevitabilità di un’invasione israeliana di Gaza. Egli ha sottolineato il fatto che Hamas rappresenta una minaccia esistenziale per Israele, spingendo quest’ultima verso una possibile invasione. McMaster ha anche sollevato il timore che, in caso di un attacco da nord da parte di Hezbollah, gli USA potrebbero essere costretti a intervenire a sostegno del loro alleato israeliano. Questi commenti rivelano una crescente preoccupazione per l’escalation dei conflitti nella regione.

La Posizione di Joe Biden e il Coinvolgimento degli Stati Uniti

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha respinto le voci di un impegno statunitense a combattere al fianco delle truppe israeliane in caso di attacco da parte di Hezbollah. Tuttavia, ha riconosciuto che i militari statunitensi stanno discutendo con quelli israeliani su possibili alternative in caso di un tale scenario. La dichiarazione di Biden riflette la complessità della situazione e l’importanza di gestire con cautela la crisi in corso.

Crisi Umanitaria nella Striscia di Gaza

L’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa) ha riferito di oltre 513.000 palestinesi che cercano rifugio nelle strutture dell’ONU a Gaza. Il sovraffollamento, la mancanza di risorse di base come l’acqua potabile e le scarse condizioni igienico-sanitarie nei rifugi stanno creando un serio rischio per la salute dei rifugiati. Le tensioni all’interno dei campi sono aumentate a causa delle condizioni difficili e dei traumi subiti durante i conflitti.

Il Ruolo di UNIFIL in Libano

La missione delle Nazioni Unite (UNIFIL) nel sud del Libano, inclusi i contingenti italiani, continua a operare nonostante gli scontri lungo la Linea blu di demarcazione con Israele. UNIFIL sta lavorando per mantenere aperto il canale di comunicazione tra le autorità libanesi e l’esercito israeliano, dimostrando l’importanza della diplomazia e della gestione delle crisi nella regione.

Il Sostegno del Regno Unito a Israele

Il premier britannico Rishi Sunak ha visitato Israele in un gesto di solidarietà. Ha condannato gli attacchi di Hamas del 7 ottobre come “attentati di terrorismo indicibili e orribili” e ha ribadito il sostegno del Regno Unito a Israele. La visita di Sunak sottolinea l’importanza di mantenere i legami tra le nazioni e di sostenere la stabilità nella regione.

Possibile Uso di Armamenti nordcoreani da Parte di Hamas

Le informazioni suggeriscono che Hamas potrebbe aver fatto uso di armamenti nordcoreani durante l’attacco a Israele il 7 ottobre. Questo solleva domande sulla provenienza e sulla proliferazione delle armi nella regione. La situazione presenta sfide significative per il controllo del traffico d’armi nella zona.

BOMBE SU UN OSPEDALE DI GAZA: CENTINAIA DI VITTIME E REAZIONI INTERNAZIONALI

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

da ansa.it

Nelle ultime ore, un tragico evento ha scosso il mondo, innescando una serie di reazioni internazionali e uno scambio di accuse. L’ospedale Al Ahli di Gaza, situato nella Striscia, è diventato il teatro di una terribile tragedia in cui centinaia di persone hanno perso la vita. Mentre l’evento è stato inizialmente oggetto di dispute tra le parti coinvolte, le voci della comunità internazionale si sono levate per condannare l’attacco e chiedere un immediato cessate il fuoco per scopi umanitari.

L’Attacco all’Ospedale Al Ahli di Gaza

L’ospedale Al Ahli di Gaza è stato teatro di un drammatico attacco che ha scosso il mondo intero. Centinaia di vite sono state spezzate mentre l’edificio, che ospitava numerosi pazienti e il personale medico, è stato trasformato in un inferno di fuoco. Inizialmente, le accuse e le dispute sulle cause dell’esplosione hanno portato a uno scambio di dichiarazioni tra Israele e i gruppi palestinesi.

Israele ha sostenuto che l’esplosione sia stata causata da un razzo difettoso lanciato dalla Jihad islamica palestinese da un cimitero nelle vicinanze. Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha persino mostrato immagini degli eventi di quella sera e ha sottolineato che dalla fase iniziale del conflitto, ben 450 razzi palestinesi difettosi sono esplosi all’interno della Striscia di Gaza. Tuttavia, queste affermazioni non convincono pienamente la comunità internazionale.

Reazioni Internazionali

Le reazioni internazionali all’attacco all’ospedale Al Ahli di Gaza sono state immediate e cariche di emotività. Il presidente statunitense, Joe Biden, è tra i primi leader mondiali a reagire. Dichiarandosi “indignato e profondamente rattristato” e promettendo di “continuare a raccogliere informazioni su quanto accaduto esattamente”. Ha anche contattato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il re Abdullah II di Giordania per discutere della situazione. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto “sconvolto” dall’uccisione di centinaia di civili palestinesi in un attacco contro un’installazione medica. Ha condannato l’attacco, sottolineando che ospedali e personale medico sono protetti dal diritto internazionale.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato l’attacco e ha affermato che “niente può giustificare un attacco contro un ospedale”, sottolineando la necessità di fare piena luce sull’accaduto. Ha anche chiesto l’apertura dell’accesso umanitario alla Striscia di Gaza senza ritardi.

Il presidente iraniano Ebrahim Raïssi ha condannato l’attacco, dichiarando che “le fiamme delle bombe americano-israeliane divoreranno presto” Israele. Manifestazioni di protesta hanno avuto luogo davanti alle ambasciate di Francia e Regno Unito a Teheran, dimostrando l’indignazione internazionale.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato il suo ritorno in Cisgiordania in risposta al “massacro a Gaza,” sottolineando che i palestinesi non accetteranno un’altra Nakba del XXI secolo.

Cessate il Fuoco e Protezione dei Civili

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un appello per un “immediato cessate il fuoco per scopi umanitari” in mezzo al conflitto in corso tra Hamas e Israele. Ha sottolineato come i civili abbiano subito pesanti conseguenze, evidenzate dall’attacco all’ospedale. La richiesta di un cessate il fuoco è stata un appello alla protezione dei civili in un conflitto che sta mietendo un pesante tributo tra le popolazioni locali.

Il numero delle vittime nel conflitto in corso continua a salire, con il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas che riporta un bilancio di almeno 3.200 morti e circa 11.000 feriti dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’inizio dei combattimenti. Tuttavia, le affermazioni contrapposte di Israele e dei gruppi palestinesi continuano a gettare ombre sulla responsabilità degli attacchi.

La Richiesta di Giustizia

Le reazioni internazionali sono accompagnate dalla richiesta di accertare le responsabilità sull’attacco all’ospedale Al Ahli. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito la tragedia “insensata”. E ha sottolineato che tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia. La comunità internazionale chiede protezione per i civili innocenti e chiarezza su questa tragedia.

“Abbiamo assistito sgomenti a ciò che è avvenuto ieri sera. La bomba che ha colpito l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital a Gaza ha ucciso centinaia di palestinesi inermi e ferito la coscienza di tutti noi. La comunità internazionale deve proteggere i civili innocenti e punire Hamas”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X.

“Sgomento e dolore per le centinaia di vittime all’ ospedale Al Ahli di Gaza. La protezione della popolazione civile, anche in un conflitto, deve essere priorità assoluta”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

ATTACCO A BRUXELLES: ABDESALEM LASSOUED IL SOSPETTATO ATTENTATORE MUORE IN UNO SCONTRO A FUOCO CON LA POLIZIA

Attacco a Bruxelles: Abdesalem Lassoued il sospettato attentatore muore in uno scontro a fuoco con la polizia

Attacco a Bruxelles: Abdesalem Lassoued il sospettato attentatore muore in uno scontro a fuoco con la polizia

Attacco a Bruxelles: Abdesalem Lassoued il sospettato attentatore muore in uno scontro a fuoco con la polizia

da ansa.it

Un tragico attacco terroristico ha colpito il cuore della capitale europea, Bruxelles, con sviluppi cruciali che coinvolgono il sospettato attentatore, Abdesalem Lassoued. L’attentato è avvenuto ieri sera, portando alla morte di due tifosi svedesi. Ma ora anche il principale sospettato è morto a seguito di uno scontro a fuoco con la polizia.

Un portavoce della Procura federale belga ha confermato che Lassoued è deceduto come risultato delle ferite riportate durante lo scontro con le forze dell’ordine. In precedenza, la polizia aveva informato di aver sparato all’uomo, il quale potrebbe essere l’autore dell’attacco terroristico a Bruxelles. L’individuo è finito in ospedale, dove era descritto come “in rianimazione” dalla ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden. Tuttavia, tutti gli indizi sembrano confermare che si trattava proprio del sospetto autore dell’attentato, Abdesalem Lassoued. Il ministro presidente della Regione di Bruxelles-Capitale, Rudi Vervoort, ha aggiunto ulteriori dettagli. Affermando che il sospettato era in possesso dell’arma automatica utilizzata nell’aggressione di Bruxelles.

Fino a quel momento, la Procura federale belga aveva dichiarato che l’identità dell’uomo non poteva essere confermata. Durante una perquisizione effettuata a Schaerbeak, nelle vicinanze del luogo dell’attentato, sono state scoperte diverse armi da fuoco. Alcune delle quali potrebbero essere state utilizzate per uccidere i due tifosi svedesi.

L’attentato ha scosso profondamente la comunità internazionale, in quanto i due tifosi svedesi sono morti nel centro di Bruxelles, uccisi da un uomo armato di kalashnikov che, dopo essere sceso da un motorino, ha gridato “Allah akbar”. Subito dopo, secondo quanto riferito da testimoni oculari, l’aggressore si è dato alla fuga a bordo dello stesso scooter. Questo ha portato a uno scontro a fuoco tra il sospetto attentatore e la polizia.

Il sospetto attentatore ha ampliato le dimensioni dell’orrore condividendo un video su Facebook, nel quale dichiarava di aver “vendicato i musulmani” e di essere “un mujahid dell’Isis”. Le autorità belghe, agendo per garantire la sicurezza pubblica, hanno annullato la partita di calcio tra Belgio e Svezia. Inoltre, il Consiglio musulmano del Belgio ha condannato con forza l’attacco terroristico. Sottolineando che il terrorismo non rappresenta i valori del loro credo.

La storia di Abdesalem Lassoued presenta una serie di punti oscuri. Aveva presentato una domanda di asilo in Belgio nel novembre 2019, ma aveva ricevuto una decisione negativa nell’ottobre 2020. Poco dopo, era sparito dai radar delle autorità belghe, risultando ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021. Non aveva mai soggiornato in un centro di accoglienza federale e non si era mai presentato presso l’Ufficio stranieri per organizzare il suo rimpatrio. Di conseguenza, l’ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non trovò mai esecuzione.

Ulteriori indizi hanno rivelato che Lassoued appare in un video girato nel 2021 a Genova, Italia. La foto, pubblicata sul suo profilo Facebook, lo ritraeva in Piazza Della Vittoria, nel centro di Genova. Durante un soggiorno che probabilmente faceva mentre si dirigeva in Francia. Le indagini sono in corso per determinare quanto tempo abbia trascorso a Genova e quali contatti abbia avuto. Nonostante questa sia la sua ultima registrazione rilevante, Lassoued venne identificato dalla polizia anche a Bologna nel 2016.

Dopo l’attacco terroristico a Bruxelles, le scuole rimangono aperte, come annunciato dal premier Alexander De Croo. L’Organizzazione per il coordinamento e l’analisi delle minacce non ha rilevato una minaccia specifica per le scuole. Tuttavia, a seguito dell’innalzamento del livello d’allerta antiterrorismo da parte delle istituzioni dell’Unione Europea, le scuole europee e gli asili nido rimarranno chiusi per tutta la giornata.

Un aspetto cruciale da notare è che il caso di Abdesalem Lassoued era già sotto esame presso la polizia belga prima dell’attentato terroristico. Fu denunciato per minacce sui social da un occupante di un centro d’asilo a Campine, non lontano da Anversa, all’inizio di quest’anno. Il denunciante aveva anche segnalato che Lassoued ebbe una condanna per terrorismo in Tunisia. Prima dell’attacco a Bruxelles, la polizia giudiziaria di Anversa aveva fissato una riunione sul caso. Tuttavia, ulteriori indagini avevano rivelato che la condanna era legata a reati comuni, non al terrorismo, il che aveva portato a considerare il caso come non rappresentante una minaccia concreta o imminente.

La comunità internazionale esprime il proprio cordoglio per le vittime dell’attentato e sostegno alle autorità belghe e svedesi. Mentre le indagini continuano a svelare i dettagli e le circostanze che hanno portato a questo tragico evento, il Belgio e il mondo intero cercano di comprendere le implicazioni di questo attacco terroristico e le misure necessarie per prevenirne altri.

CRISI IN MEDIO ORIENTE – BIDEN AVVERTE: “OCCUPAZIONE DI GAZA SAREBBE UN ERRORE” E ISRAELE (PER ORA) RINUNCIA

Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

Crisi in Medio Oriente – Biden avverte: “Occupazione di Gaza sarebbe un errore” e Israele (per ora) rinuncia

da ansa.it

La situazione in Medio Oriente è rimasta tesa mentre gli scontri tra Israele e Hamas continuano a far salire il bilancio delle vittime. Nel mezzo di questa crisi, il presidente americano Joe Biden ha espresso la sua posizione contro un’occupazione israeliana di Gaza. E ha sottolineato l’importanza di distinguere Hamas dalla popolazione palestinese.

In un’intervista al programma televisivo ’60 Minutes’, Biden ha dichiarato che considererebbe un’occupazione israeliana di Gaza un “grosso errore”. Questa affermazione arriva mentre il Washington Post anticipa i contenuti dell’intervista. Sottolineando che il presidente americano ritiene che Hamas non rappresenti l’intera popolazione palestinese. 

Il presidente statunitense ha ribadito che Hamas deve essere completamente eliminato, ma ha anche sottolineato la necessità di una via verso la creazione di uno Stato palestinese. Biden ha rimarcato che non crede che Israele stia perseguendo questa strada al momento. Ma ha pure indicato che “una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah.”

Inoltre, Biden ha condannato un orribile atto di violenza avvenuto negli USA che è stato collegato alla guerra tra Israele e Hamas. Un bambino musulmano di sei anni è stato accoltellato vicino a Chicago ed è morto dopo essere stato colpito da 26 coltellate. La madre del bambino, 32 anni, è sopravvissuta. Biden ha definito questo atto come un “orribile atto di odio”. E ha dichiarato che la famiglia musulmana palestinese era venuta in America alla ricerca di un rifugio per vivere in pace. Ha sottolineato l’importanza dei valori fondamentali, tra cui la libertà di pregare senza paura.

Quando si tratta della questione di un cessate il fuoco in Medio Oriente, Biden ha riconosciuto una “differenza fondamentale” tra le vittime israeliane e palestinesi. Ha affermato che Israele sta affrontando un gruppo di persone responsabili di atti barbari, e ha difeso il diritto di Israele a rispondere, mentre ha condannato l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.

Inoltre, Biden ha ribadito la mancanza di “prove chiare” del coinvolgimento dell’Iran nell’attacco di Hamas contro Israele, confermando la posizione degli ufficiali americani della scorsa settimana.

Nel frattempo, funzionari statunitensi e israeliani stanno discutendo la possibilità di una visita in Israele da parte di Joe Biden su invito del primo ministro Benyamin Netanyahu. Tuttavia, la Casa Bianca ha dichiarato che non ci sono annunci ufficiali riguardo a nuovi viaggi del presidente.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha risposto alle parole di Biden sull’occupazione di Gaza, affermando che Israele non ha interesse a compiere questa azione. Ma deve annientare Hamas per garantire la sua sopravvivenza.

La situazione sul campo rimane intensamente violenta, con ulteriori attacchi aerei israeliani che hanno causato la morte di civili a Gaza. Nel frattempo, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha lanciato un allarme sulla possibile mancanza di carburante negli ospedali di Gaza nelle prossime 24 ore, mettendo a rischio migliaia di pazienti.

Anche in Cisgiordania sono  segnalati raid militari israeliani con arresti di palestinesi.

Nel contesto di questa crisi, il valico di Rafah tra Gaza ed Egitto è  aperto, consentendo l’uscita di cittadini stranieri e l’arrivo di aiuti umanitari.

ESODO DA GAZA CITY: FUGA DELLE FAMIGLIE DAI COMBATTIMENTI

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

Esodo da Gaza City: Fuga delle Famiglie in Fuga dai Combattimenti

da ansa.it

Mentre la guerra tra Israele e Hamas entra nel suo settimo giorno, un’evacuazione massiccia sta avvenendo a Gaza City. Con molte migliaia di persone che stanno abbandonando in fretta le proprie case e dirigendosi verso sud. Questo esodo è scaturito in risposta all’avvertimento dell’esercito israeliano, secondo il quale il nord della Striscia di Gaza diventerà una zona di operazioni militari. Questo spostamento sta coinvolgendo intere famiglie. Molte delle quali stanno procedendo a piedi, spesso con pochi bagagli a mano.

Tuttavia, c’è chi non ha altra scelta se non quella di rimanere nelle aree pericolose, come riferito da una fonte dell’ospedale al-Quds all’ANSA. Questa decisione è dovuta alla mancanza di ambulanze e di soluzioni adeguate per il ricovero dei pazienti più gravi. Nonostante l’invito del ministero dell’Interno di Hamas a Gaza di restare nelle proprie case, definendo l’annuncio dell’esercito israeliano come “propaganda,” l’ONU ha chiesto che l’ordine di evacuazione sia revocato.

La situazione sul terreno

Pesanti bombardamenti israeliani hanno continuato a colpire la Striscia di Gaza anche durante la notte, in particolare nelle vicinanze del confine, come testimoniano i video pubblicati sui social media dai residenti e le dichiarazioni dell’Aeronautica israeliana.

Secondo quanto riferito dall’Aeronautica militare israeliana, le forze israeliane hanno colpito “750 obiettivi militari, tra cui tunnel sotterranei utilizzati da Hamas, compound e postazioni militari, residenze di alti esponenti del terrorismo usate come centri di comando militare, magazzini per l’immagazzinamento delle armi, e sale di comunicazione.” Inoltre, sono presi di mira alti esponenti del terrorismo. Israele afferma di aver sganciato 6.000 bombe in sei giorni, con un peso complessivo di 4.000 tonnellate, colpendo oltre 3.600 obiettivi legati ad Hamas a Gaza.

Visita del segretario della Difesa USA in Israele

In un gesto di solidarietà verso Israele dopo l’attacco devastante di Hamas, il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin, è giunto in Israele. Durante la sua visita, Austin incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, oltre ad alti funzionari del governo. Questa rappresenta la terza visita di Austin in Israele in qualità di capo del Pentagono, dopo quella del segretario di Stato Antony Blinken.

Il numero di sfollati nella Striscia di Gaza

L’ONU è stata informata dall’esercito israeliano dell’ordine di “ricollocare” circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore, secondo il portavoce del segretario generale dell’ONU, Stéphane Dujarric. L’ONU ha chiesto l’annullamento di questo ordine di evacuazione. Secondo i dati delle Nazioni Unite, più di 423.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza, che è stata sotto assedio e bombardata dall’esercito israeliano. Questo ha portato il numero di sfollati in questa densamente popolata striscia abitata da 2,3 milioni di persone da 84.444 a 423.378.

L’uso del fosforo bianco da parte di Israele

Il Washington Post ha riportato l’uso di fosforo bianco in uno dei recenti attacchi di Israele a Gaza. Questa è una munizione controversa, in quanto può causare gravi danni se utilizzata contro civili. Il video, verificato dal Washington Post, mostra due colpi di artiglieria sparati in rapida successione verso i bersagli, che rilasciano fosforo bianco una volta esplodendo. Human Rights Watch ha confermato l’uso del fosforo bianco sopra Gaza City.

Le notizie sul blocco dei fondi scongelati a Iran

L’Iran ha smentito le notizie che gli USA e il Qatar abbiano trovato un accordo per impedire alla Repubblica islamica di accedere ai 6 miliardi di dollari recentemente sbloccati nell’ambito dell’intesa per il rilascio di cinque prigionieri americani. La missione dell’Iran presso l’ONU ha dichiarato che questa notizia è priva di veridicità e ha riferito che il governo degli USA è consapevole che non può sottrarsi all’accordo. La situazione rimane in continua evoluzione, con importanti sviluppi politici e umanitari in Medio Oriente.

GAZA SOTTO ASSEDIO: UN TRISTE SCENARIO UMANITARIO

Gaza sotto Assedio: Un Triste Scenario Umanitario

Gaza sotto Assedio: Un Triste Scenario Umanitario

Gaza sotto Assedio: Un Triste Scenario Umanitario

da ansa.it

La Striscia di Gaza è stata di nuovo al centro delle notizie, e questa volta il bilancio è ancora più devastante. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), quasi 339.000 persone sono costrette a fuggire dalle proprie case a causa degli attacchi perpetuati dall’esercito di Israele. La situazione nella Striscia di Gaza è diventata sempre più insostenibile, con la vita di quasi 2,3 milioni di abitanti messa in pericolo.

Il Pesante Tributo della Popolazione Civile

Gli attacchi aerei condotti da Israele hanno causato un grave tributo alla popolazione civile. Almeno 51 persone hanno perso la vita e altre 281 sono rimaste ferite in attacchi aerei recenti, secondo il Ministero della Sanità palestinese, citato dai media locali. Il numero complessivo di vittime nella Striscia di Gaza per i bombardamenti israeliani degli ultimi sei giorni è salito a oltre 1.200 morti, con circa 5.600 feriti, secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità palestinese.

L’Appello Internazionale e la Reazione della Cina

L’escalation del conflitto ha generato reazioni in tutto il mondo. In particolare, l’ambasciatrice israeliana a Pechino, Irit Ben-Abba, ha chiesto alla Cina di adottare “un atteggiamento più equilibrato” riguardo al conflitto tra Israele e Hamas. L’inviato cinese per il Medio Oriente, Zhai Jun, è coinvolto in colloqui con diverse parti interessate, incluso il governo israeliano, in un tentativo di mediare il conflitto.

Il Coinvolgimento del Segretario di Stato USA

Inoltre, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, è atteso in Israele e ha pianificato incontri con le principali figure politiche della regione, incluso il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen. Il suo viaggio è un tentativo di contribuire alla risoluzione della crisi in corso.

L’Assistenza Internazionale e la Reazione della Germania

Israele ha chiesto assistenza internazionale, incluso il supporto della Germania, a causa degli attacchi terroristici di Hamas. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha annunciato che la Germania fornirà munizioni per le navi da guerra, sacche di sangue per trasfusioni e giubbotti antiproiettile a Israele. Questa solidarietà internazionale è un segno dell’ampio impatto umanitario del conflitto.

La Tragica Situazione Umanitaria a Gaza

La situazione umanitaria a Gaza continua a peggiorare, con tre dei cinque impianti idrici fuori servizio a causa dei bombardamenti e della mancanza di carburante. La popolazione civile è intrappolata in questa crisi senza via d’uscita.

L’appello per una soluzione pacifica e un immediato cessate il fuoco diventa sempre più urgente. La comunità internazionale sta cercando di mediare e fornire assistenza, ma la situazione richiede uno sforzo collettivo per porre fine a questa devastante crisi umanitaria.

Le prossime azioni degli attori internazionali, inclusi Stati Uniti, Cina, e altre nazioni coinvolte, saranno fondamentali per cercare una soluzione pacifica e porre fine a questa tragedia umanitaria in corso. La comunità internazionale deve lavorare insieme per porre fine a questa violenza e cercare una soluzione che porti la pace e la stabilità nella regione.

CONFLITTO IN CORSO: UCCISA LA FAMIGLIA DI DEIF MENTE DELL’ATTACCO DI HAMAS MENTRE RIPRENDONO I RAZZI DA GAZA

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS