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“Fuga di morte” di Sheng Keyi leggi la recensione

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“Fuga di morte” di Sheng Keyi leggi la recensione

Titolo: Fuga di morte
Autore: Sheng Keyi
Genere: Narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 430
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo e-book: Euro 9,99

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Trama: Sulla piazza principale di Beiping, capitale dello Stato di Dayang, un giorno compare un enorme escremento a forma di pagoda. Un atto dissacrante, che fa esplodere le gravi tensioni sociali latenti da tempo, innescando un movimento di protesta guidato da poeti e intellettuali. Yuan Mengliu, giovane e rispettato poeta, vive però una crisi profonda. Da un lato si dimostra incapace di sopportare la violenza della rivolta e della sua repressione da parte del governo. 

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Dall’altro non riesce ad abbracciare gli ideali rivoluzionari della sua compagna Qi Zi, la quale si afferma invece come leader della protesta. Quando la ragazza scompare in circostanze misteriose, Yuan Mengliu, ormai abbandonata la poesia e diventato un chirurgo, si mette alla sua ricerca. Dopo anni di viaggi, si ritrova in un luogo sperduto chiamato Valle dei Cigni. Un mondo utopico apparentemente perfetto che si rivela invece sottoposto a imposizioni ferree dall’alto, dove ogni aspetto della vita è regolamentato ai fini del benessere dello Stato, con tragiche conseguenze.

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“Fuga di morte” è il romanzo della giovane scrittrice cinese Sheng Keyi, che è stato rifiutato in Cina per il suo contenuto controverso. Infatti raccontando al lettore la storia di Yuan Mengliu, ha portato alla luce tutto quello che è accaduto nel 1989: la protesta di Tienanmen e la sua aspra repressione. La Keyi lo ha fatto creando un vero e proprio racconto allegorico, senza aver paura di narrare anche i fatti più crudi.

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Nel romanzo si racconta la storia di Yuan Mengliu a 20 anni di distanza dalla dura repressione, ma non è assolutamente un romanzo autobiografico. Le vicende del protagonista sono utilizzate dalla scrittrice per puntare il dito contro ogni forma di regime autoritario. Perchè anche la Valle dei Cigni, dove si ritrova Mengliu, se all’inizio sembra la democrazia perfetta, piano piano ci ritroviamo in un mondo distopico. La perfezione deriva dal controllo ferreo sulla vita di tutti i giorni.

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“Fuga di morte” non è assolutamente un romanzo facile da leggere, la scrittura di Sheng Keyi è molto curata, ricca di metafore. Bisogna conoscere il rapporto che ogni cinese ha con la cultura e l’arte per comprendere tutto il racconto. L’importanza della poesia è centrale in tutto il romanzo: il nostro protagonista insieme ai suoi amici inizialmente si oppone alla repressione proprio grazie alla poesia. Mentre nella Valle dei Cigni la poesia viene utilizzata per cercare di assoggettare Mengliu alle regole della società.

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Sheng Keyi è una scrittrice molto coraggiosa e con un grandissimo talento. Grazie al suo romanzo, scritto con uno stile molto ricercato e poetico, ha riportato alla luce un periodo storico che ha segnato in mondo indelebile il popolo cinese, ma che ha anche colpito molto il resto del mondo per le immagini forti che si vedevano in televisione. Leggendo il romanzo il lettore ha la sensazione che non ci sarà mai la speranza di avere una vita libera da oppressori, ma la forza di Yuan Mengliu, di Qi Zi e di tutti gli altri giovani lascia un piccolo spiraglio verso la libertà.

Barbara Piergentili

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“NINFEE NERE” DI MICHEL BUSSI LEGGI LA RECENSIONE

“Ninfee Nere” di Michel Bussi leggi la recensione

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“Ninfee Nere” di Michel Bussi leggi la recensione

Titolo: Ninfee Nere
Autore: Michel Bussi
Genere: Giallo
Editore: Edizioni e/o
Pagine: 400
Prezzo: Euro 16,00
Prezzo e-book: Euro 11,99

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Trama: A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L’indagine dell’ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet. Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.

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“Ninfee Nere” è un giallo di Michel Bussi che ha ricevuto moltissimi premi, senza dubbio meritati. Ambientato a Giverny, località nota soprattutto per il pittore Claude Monet, all’inizio sembra un classico giallo, in cui la polizia brancola nel buio e uno dei protagonisti manovra il tutto. Il lettore viene introdotto molto lentamente nella storia, ogni tanto vengono date delle informazioni. Ma per quasi tutta la prima parte il racconto è molto incentrato sulle storie dei vari protagonisti.

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La voce narrante è quella della più vecchia del villaggio che dice e non dice, cercando di stimolare il lettore ad andare avanti e cercare di scoprire il colpevole. Con una lettura molto attenta si può arrivare a capire chi ha commesso il crimine, ma il punto di forza del libro è proprio l’intreccio e tutto il racconto. Il classico colpo di teatro che spiazza il lettore. E se fino a quel momento per alcuni è stata una lettura un po’ noiosa il finale è talmente coinvolgente che verrà apprezzato ancora di più.

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Michel Bussi in questo suo libro non racconta soltanto un giallo, ma porta il lettore per mano nell’ambiente dell’impressionismo partendo da Claude Monet. Tutto gira intorno al grande pittore, come se tutto avesse un inizio e una fine solo ed esclusivamente lì a Giverny. Molto piacevole anche la scelta di raccontare la storia dai diversi punti di vista dei vari personaggi.

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“Ninfee Nere” di Michel Bussi, pur essendo un libro uscito diversi anni fa continua ad avere un ottimo riscontro tra gli amanti del genere. Senza dubbio l’ottima capacità di scrittura di Bussi e la trama geniale dà quella spinta in più a questo giallo tra i tanti dello scrittore francese. Da leggere assolutamente.

Barbara Piergentili

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