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“Bella Ma” – Memo Remigi torna in tv dopo il caso molestie a Jessica Morlacchi: “Chiedo scusa alla Rai e al pubblico”

“Bella Ma” – Memo Remigi torna in tv dopo il caso molestie a Jessica Morlacchi: “Chiedo scusa alla Rai e al pubblico”

“Bella Ma” – Memo Remigi torna in tv dopo il caso molestie a Jessica Morlacchi: “Chiedo scusa alla Rai e al pubblico”

da corriere.it

Il ritorno di Memo Remigi

Dopo essere stato coinvolto in una controversia per molestie nei confronti di Jessica Morlacchi nel 2022, Memo Remigi, il noto cantante ottantacinquenne, è tornato sulle scene televisive italiane. Durante la sua partecipazione al programma “Bella Ma” condotto da Pierluigi Diaco su Rai2, Remigi ha colto l’occasione per rivolgere delle sincere scuse all’azienda Rai e al pubblico per l’accaduto.

Le scuse di Remigi

In un momento di grande onestà e umiltà, Remigi ha espresso profondi rimpianti per il suo comportamento passato, affermando di riconoscere gli errori commessi nel corso della sua lunga carriera. «Ci tenevo a ribadire le mie scuse all’azienda Rai e soprattutto al pubblico, perché sono convinto che nella vita tutti sbagliamo e io in sessant’anni di carriera di sbagli ne ho fatti diversi», ha dichiarato il cantante. Queste parole testimoniano un sincero desiderio di riscatto e di riconciliazione con il pubblico che lo ha seguito per anni.

L’incidente del 2022

Il caso di molestie nei confronti di Jessica Morlacchi, avvenuto durante la trasmissione “Oggi è un altro giorno” su Rai Uno, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. L’allontanamento di Remigi dalla televisione pubblica è stato un momento di grande turbamento per il mondo dello spettacolo, ma il cantante sembra ora intenzionato a porre fine a questa vicenda con un gesto di responsabilità e pentimento.

Il sostegno di Maurizio Costanzo

Durante la sua partecipazione a “Bella Ma”, Remigi ha rivelato di aver ricevuto il sostegno e il consiglio di Maurizio Costanzo, il celebre giornalista e conduttore televisivo italiano. Costanzo avrebbe esortato Remigi a non considerarsi condannato per sempre, ma piuttosto a cercare di imparare dagli errori commessi e a migliorarsi come persona.

Il rispetto verso le donne

Uno dei temi centrali affrontati da Remigi durante la sua intervista è stato il rispetto verso le donne. Il cantante ha sottolineato l’importanza di trattare le donne con dignità e rispetto, affermando che ogni comportamento contrario a questo principio è non solo moralmente riprovevole, ma anche indegno di un vero uomo.

Conclusioni

Il ritorno di Memo Remigi in televisione segna un momento di riflessione e di rinnovamento per il celebre cantante italiano. Le sue scuse sincere e il suo impegno a promuovere il rispetto e la dignità delle donne sono un passo importante verso la redenzione e la riconciliazione con il pubblico. Resta da vedere come questa nuova fase della sua carriera si svilupperà, ma una cosa è certa: Remigi è determinato a lasciarsi alle spalle il passato e a guardare fiducioso al futuro.

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Memo Remigi pronto al ritorno in Rai: sarà intervistato da Pierluigi Diaco a “BellaMa’”

Memo Remigi pronto al ritorno in Rai: sarà intervistato da Pierluigi Diaco a “BellaMa’”

Memo Remigi pronto al ritorno in Rai: sarà intervistato da Pierluigi Diaco a “BellaMa’”

da tvblog.it

Dopo essere stato allontanato per una controversa situazione avvenuta nel 2022, Memo Remigi si prepara al suo ritorno sulle reti Rai, segnando un importante capitolo nella sua carriera televisiva.

Un ritorno atteso

Memo Remigi farà la sua riapparizione sul piccolo schermo venerdì prossimo, 2 febbraio, come ospite nel programma di Rai2, BellaMa’, condotto da Pierluigi Diaco. Questo segna il suo primo ingresso in Rai dopo l’incidente avvenuto nel 2022, che gli costò la sua partecipazione a Oggi è un altro giorno e un contratto con la rete nazionale.

Un passato controverso

La sua assenza dalla Rai è stata dovuta a un episodio controverso in cui Remigi si trovò coinvolto in un momento di tensione con Jessica Morlacchi. Questo evento portò alla sua rimozione dai programmi televisivi Rai e alla fine del suo contratto con l’azienda, citando una violazione del Codice Etico dell’azienda.

Un ritorno graduale

Il ritorno di Remigi sulla Rai è stato gradualmente pianificato, con precedenti tentativi di apparizione televisiva che sono stati rimandati senza spiegazioni pubbliche. Tuttavia, il suo impegno futuro nel programma BellaMa’ sembra essere confermato, segnando un nuovo inizio per l’artista nella televisione pubblica italiana.

Cosa aspettarsi da BellaMa’

Si prevede che Memo Remigi sarà intervistato da Pierluigi Diaco durante la sua partecipazione a BellaMa’. È probabile che si discuta anche dell’incidente con Jessica Morlacchi e delle circostanze che hanno portato alla sua rimozione dai programmi Rai. Tuttavia, sarà anche l’occasione per presentare il suo libro “Sapessi com’è strano”, pubblicato a marzo 2023, dove Remigi condivide aspetti della sua vita privata e della sua carriera.

Conclusioni

Il ritorno di Memo Remigi sulla Rai rappresenta un momento significativo per l’artista e per il panorama televisivo italiano. La sua presenza su BellaMa’ offre un’opportunità per affrontare il passato e guardare al futuro, mentre continua a condividere la sua musica e la sua storia con il pubblico italiano.

CONTE DICE NO AL SIT-IN PROPOSTO DA SCHLEIN DAVANTI ALLA RAI: “IPOCRITA PRIMA LA TV PUBBLICA APPOGGIAVA IL PD”

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

da fanpage.it

La decisione di Conte

Il Movimento 5 Stelle non parteciperà al sit-in promosso dal Partito Democratico per denunciare le interferenze del governo Meloni nella Rai. Giuseppe Conte ha sottolineato la necessità di abbandonare l’ipocrisia e ha proposto una collaborazione per una riforma strutturale della Rai nella prossima legislatura.

La risposta di Conte sui social

Attraverso i suoi canali social, Giuseppe Conte ha annunciato il rifiuto della proposta del Pd. Elly Schlein aveva lanciato l’iniziativa del sit-in per protestare contro l’influenza politica del governo Meloni sulla televisione pubblica, particolarmente evidenziata da un servizio del Tg1 sul bonus anziani.

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica…” – Contestazione al Pd

Il presidente del M5s ha contestato la decisione del Pd, evidenziando il passato in cui la Rai è stata influenzata da altri governi e criticando l’idea di una manifestazione da parte dei dem, sottolineando la loro storia di servizi favorevoli. Il Pd ha risposto, ribadendo che il loro avversario principale è la destra.

Proposta di riforma organica

Conte ha proposto di impegnarsi nelle commissioni parlamentari per una riforma strutturale della Rai, da realizzare nella prossima legislatura. Ha sottolineato l’importanza di non imporre cambiamenti normativi al governo attuale, che trarrebbe vantaggio dalle regole esistenti.

Critiche ai Dem e al governo Meloni-Fazzolari

Conte ha ribadito le sue critiche al Pd, sostenendo che attaccare singoli servizi giornalistici non sia una soluzione efficace. Ha anche criticato il governo attuale, accusandolo di mancare di una cultura democratica e di cercare di influenzare il mondo dell’informazione in modo rude e arrogante.

Conclusioni

La decisione di Conte di rifiutare il sit-in del Pd riflette le tensioni politiche e le divergenze sul ruolo della Rai e sulle influenze politiche sui media. Mentre propone una riforma strutturale, critica sia il comportamento del Pd che quello del governo Meloni-Fazzolari nei confronti dell’informazione e della libertà di stampa.

SCHLEIN ANNUNCIA UN SIT-IN DI PROTESTA DAVANTI ALLA RAI PER LA LIBERTA’ DI STAMPA

Schlein annuncia un sit-in di protesta davanti alla Rai per la libertà di stampa

Schlein annuncia un sit-in di protesta davanti alla Rai per la libertà di stampa

Schlein annuncia un sit-in di protesta davanti alla Rai per la libertà di stampa

da repubblica.it

Un importante sit-in è annunciato per il 7 febbraio di fronte alla sede della Rai, in risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa. L’iniziativa, promossa da Elly Schlein e sostenuta dal Partito Democratico, mira a denunciare il deterioramento del servizio pubblico e a contrastare la politicizzazione dei media.

Chiamata all’azione

Schlein ha coordinato gli sforzi con Giuseppe Conte e altri leader dell’opposizione per garantire un’imponente partecipazione alla protesta. Si prevede che l’evento coinvolga non solo i membri del partito, ma anche associazioni e gruppi della società civile, tutti uniti nel difendere i principi fondamentali della democrazia.

Schlein annuncia un sit-in di protesta davanti alla Rai per la libertà di stampa – Critiche al servizio pubblico

La protesta si concentra sull’accusa che la Rai stia perdendo la sua integrità come servizio pubblico e stia invece trasformandosi in uno strumento di propaganda governativa. Questo fenomeno è stato enfatizzato dall’opposizione, che ha ribattezzato sarcasticamente la rete come “TeleMeloni”, facendo riferimento alla premier e leader di Fratelli d’Italia.

Riforme necessarie

In risposta alle crescenti preoccupazioni, è stata proposta una serie di riforme per ristabilire l’indipendenza e l’equità nel servizio pubblico radiotelevisivo. La segretaria dem ha espresso la necessità di un tavolo di discussione tra le principali forze politiche per sviluppare strategie concrete volte a garantire la libertà di informazione.

La voce del Governo

Il ministro Lollobrigida ha attaccato duramente l’opposizione, accusandola di interferenze e manipolazioni nei media. Ha denunciato la presenza di un clima tossico nelle redazioni, sottolineando la necessità di affrontare seriamente la questione per proteggere la democrazia e i valori fondamentali della società italiana.

Sostenitori della protesta

La protesta ha raccolto un ampio sostegno da parte di giornalisti, intellettuali e attivisti dei diritti umani, tutti uniti nel difendere la libertà di stampa. Si prevede che il sit-in davanti alla Rai diventerà un momento significativo di mobilitazione civica, evidenziando l’importanza cruciale di un’informazione libera e imparziale per il corretto funzionamento della democrazia.

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Rai celebra i 100 anni di radio e i 70 anni di televisione con nuovi loghi

Rai celebra i 100 anni di radio e i 70 anni di televisione con nuovi loghi

Rai celebra i 100 anni di radio e i 70 anni di televisione con nuovi loghi

da rainews.it

Un secolo di storia radiotelevisiva: l’importante traguardo della Rai

Il 3 gennaio 1954 segna l’inizio di un’era: la nascita della televisione firmata Rai. Settanta anni di trasmissioni televisive e un secolo di radiodiffusione, un traguardo significativo che la Tv di Stato ha deciso di celebrare con due nuovi loghi. Queste nuove immagini commemorative saranno presenti sugli schermi di tutti i programmi dedicati a questo anniversario, sottolineando l’importanza di questo lungo viaggio attraverso la storia radiotelevisiva italiana.

Rai celebra i 100 anni di radio e i 70 anni di televisione con nuovi loghi – Due nuovi loghi per rappresentare l’evoluzione dei media

La Rai ha creato due nuovi loghi distinti per celebrare l’importante doppio anniversario. Queste immagini saranno utilizzate in maniera statica e dinamica, posizionate all’inizio e alla fine di tutti i programmi che affrontano il tema di questo anniversario epocale. Questa iniziativa avrà una durata di un anno, a partire dalla giornata odierna, e coinvolgerà la programmazione televisiva e radiofonica.

Una presenza costante per un anno intero

Nel corso dell’intero 2024, il logo celebrativo sarà visibile in modo prominente nella parte superiore dello schermo durante le trasmissioni, includendo la piattaforma Rainews24 e i canali digitali dell’intera filiera Rai. Questa presenza costante mira a mantenere viva l’attenzione sulla storia ricca e variegata della Rai, mettendo in risalto i successi e le sfide affrontate nel corso di settant’anni di programmazione televisiva e cento anni di radiodiffusione.

Rai celebra i 100 anni di radio e i 70 anni di televisione con nuovi loghi – Celebrazione continua: un anno dopo il successo del 2023

Questo “doppio festeggiamento” segue da vicino il successo dell’anno precedente, dove la Rai ha dedicato un intero anno di iniziative e proposte legate al Centro di Produzione radio televisiva di Napoli. Quest’ultimo, giunto a 60 anni di attività, è stato il fulcro di una celebrazione intensa e significativa, dimostrando l’attenzione della Rai nel commemorare i momenti cruciali della sua storia.

Riflessione sulla storia radiotelevisiva italiana

L’introduzione di questi nuovi loghi commemora non solo la nascita della televisione italiana, ma riflette anche sull’evoluzione e l’impatto della radiodiffusione nel corso del secolo. Attraverso la grafica celebrativa, la Rai intende condividere con il pubblico il sentimento di orgoglio per i risultati raggiunti, ma anche riconoscere l’importanza di continuare a innovare e adattarsi alle sfide del mondo mediatico in evoluzione.

Messaggio di continuità e innovazione

La scelta di mantenere i loghi visibili durante l’intero anno dimostra l’impegno della Rai nel mantenere viva la consapevolezza di questi importanti anniversari. In un’epoca in cui i media stanno attraversando rapidi cambiamenti, la Rai si presenta come un punto di riferimento stabile e al passo con i tempi. La presenza costante del logo celebrativo è un segno di continuità nella missione della Rai di intrattenere, informare e connettere le generazioni attraverso le onde radio e gli schermi televisivi.

Un anno di celebrazioni e riflessioni

L’introduzione dei nuovi loghi segna l’inizio di un anno di celebrazioni e riflessioni sulla storia della radiotelevisione italiana. Attraverso la grafica e la presenza costante, la Rai invita il pubblico a partecipare a questo viaggio nel tempo, esplorando i momenti salienti e le trasformazioni che hanno caratterizzato la sua lunga e illustre storia. Mentre il pubblico si immerge in questo anniversario, la Rai si prepara a un futuro di innovazione e impegno, mantenendo salda la sua posizione di pilastro nella scena mediatica italiana.

I DAI E DAI: TRIONFO EPICO A REAZIONE A CATENA

Rai apre procedura disciplinare contro Paolo Corsini per frasi filo-FdI ad Atreju 2023

Rai apre procedura disciplinare contro Paolo Corsini per frasi filo-FdI ad Atreju 2023

Rai apre procedura disciplinare contro Paolo Corsini per frasi filo-FdI ad Atreju 2023

da open.online

Introduzione: La Rai si trova al centro di una controversia dopo aver aperto una procedura disciplinare nei confronti di Paolo Corsini, direttore degli Approfondimenti Rai. A seguito delle polemiche scatenate dalla sua moderazione di un incontro ad Atreju, evento organizzato da Fratelli d’Italia. Le frasi filo-FdI pronunciate da Corsini hanno sollevato critiche e proteste dall’opposizione. Portando anche la presidente Rai, Marinella Soldi, a prendere le distanze dall’atteggiamento del giornalista.

Il contesto di Atreju 2023: Paolo Corsini è stato al centro dell’attenzione per le sue affermazioni durante un incontro ad Atreju. Nel corso del quale ha chiesto esplicitamente: «Come sta il nostro partito?». Questa domanda ha sollevato polemiche. In quanto è stata interpretata come un segno di partigianeria nei confronti di Fratelli d’Italia. Le critiche mosse da alcuni partecipanti al dibattito, in particolare quelle alla leader del Partito Democratico, Elly Schlein, hanno contribuito ad intensificare la controversia.

Reazioni e prese di distanza: Dopo le critiche ricevute, la presidente Rai, Marinella Soldi, ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Corsini. Sottolineando che un giornalista del servizio pubblico deve garantire un atteggiamento equidistante, indipendentemente dal contesto. Ha enfatizzato l’importanza del pluralismo e dell’imparzialità nella professione giornalistica della Rai. Sottolineando che questi principi sono essenziali per consentire ai cittadini di formarsi un’opinione libera da pregiudizi.

Posizione della Rai e pluralismo informativo: Nonostante le critiche e la procedura disciplinare aperta nei confronti di Corsini, fonti interne alla Rai hanno sottolineato che la messa in onda della puntata di Report, programmata per la serata, non verrà sospesa. Tale puntata prevede anche un’inchiesta sul presunto quadro rubato di cui sarebbe in possesso Vittorio Sgarbi. La decisione di mantenere la programmazione conferma l’impegno della Rai nel garantire il pluralismo informativo, nonostante le controversie interne.

Conclusioni: La Rai si trova al centro di una controversia sulla neutralità e l’imparzialità giornalistica in seguito alle dichiarazioni di Paolo Corsini ad Atreju. La procedura disciplinare aperta indica l’attenzione della Rai verso il rispetto dei principi etici e professionali. Tuttavia, la conferma della messa in onda di Report sottolinea l’impegno della Rai nel garantire il pluralismo informativo. E nell’affrontare critiche mantenendo un approccio giornalistico indipendente. La vicenda solleva importanti questioni sull’equilibrio tra la libertà di espressione e l’imparzialità nei media pubblici.

PAOLO CORSINI AD ‘ATREJU’ ATTACCA SCHLEIN E SI DEFINISCE “MILITANTE” POI SI SCUSA E CHIARISCE: “PAROLE ESTRAPOLATE DAL CONTESTO”

Roberto Saviano svela la sua amarezza dopo la cancellazione di “Insider” dalla Rai

Roberto Saviano svela la sua amarezza dopo la cancellazione di “Insider” dalla Rai

Roberto Saviano svela la sua amarezza dopo la cancellazione di “Insider” dalla Rai

da open.online

Lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ha espresso profonda amarezza e delusione dopo la cancellazione del suo programma “Insider” dalla Rai. Le interviste con Corriere della Sera e La Stampa hanno rivelato la sua reazione emotiva alla notizia della cancellazione. Che egli attribuisce a decisioni politiche e non a motivazioni aziendali. Saviano si è difeso dalle accuse di linguaggio inappropriato e ha respinto il paragone con altre controversie mediatiche. Il suo programma era già stato registrato e programmato per la prossima stagione televisiva. Ma la decisione di cancellarlo è stata presa in omaggio al Codice Etico della Rai, secondo quanto affermato dall’amministratore delegato Roberto Sergio.

Roberto Saviano è stato coinvolto in una serie di controversie riguardanti il suo linguaggio e i commenti rivolti a politici e personaggi pubblici. La Rai ha giustificato la cancellazione di “Insider” sostenendo che il suo linguaggio è incompatibile con le linee guida del Codice Etico dell’azienda. Saviano ha risposto alle critiche affermando che le accuse risalgono a eventi avvenuti nel 2020 e nel 2018 e che non ha mai subito pressioni da parte del suo team di riferimento in Rai.

Roberto Saviano si è mostrato deluso e amareggiato per la cancellazione del suo programma, affermando che la Rai è una istituzione rappresentativa del paese. Ma che la decisione di cancellare “Insider” è stata guidata da ragioni politiche piuttosto che da criteri aziendali. Ha descritto il suo programma come una denuncia delle organizzazioni criminali. Suggerendo che il governo abbia un interesse nel censurare questo tipo di contenuti.

Saviano ha respinto il paragone tra la sua situazione e altre controversie mediatiche. Affermando che mentre lui ha attaccato il potere e denunciato le organizzazioni criminali altri hanno attaccato persone inermi per difendere il potere stesso. Ha sottolineato che la decisione di cancellare il suo programma sembra essere stata guidata da un finto codice etico, elaborato per compiacere chi ha fatto affermazioni discutibili nel passato.

Roberto Saviano ha rivelato che la Rai è proprietaria delle quattro puntate già registrate di “Insider”, rendendo difficile l’opzione di offrire il progetto a un’altra rete. Ha espresso preoccupazione riguardo alla censura di un programma che denuncia il potere mafioso. E ha criticato il governo per la sua decisione di cancellare il programma. Infine, ha denunciato il sistema di assegnazione delle posizioni di potere, che secondo lui favorisce l’assegnazione di posizioni a vassalli anziché a persone competenti e indipendenti.

La cancellazione di “Insider” ha suscitato una forte reazione da parte di Roberto Saviano, che ha espresso delusione e amarezza riguardo alla decisione della Rai. Secondo l’autore, la motivazione dietro la cancellazione sembra essere più politica che basata su considerazioni aziendali. Nonostante la cancellazione, Saviano continua a difendere il suo programma, che è una denuncia delle organizzazioni criminali. E critica il governo per aver scelto di censurare un contenuto così importante. Il futuro di “Insider” rimane incerto, ma la passione di Saviano nel denunciare il potere mafioso rimane immutata.

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Dopo Filippo Facci anche Roberto Saviano è fuori dalla Rai Il programma “Insider – Faccia a faccia con il crimine” non andrà in onda

Dopo Filippo Facci anche Roberto Saviano è fuori dalla Rai Il programma “Insider – Faccia a faccia con il crimine” non andrà in onda

Dopo Filippo Facci anche Roberto Saviano è fuori dalla Rai Il programma “Insider – Faccia a faccia con il crimine” non andrà in onda

da davidemaggio.it

La Rai si trova nuovamente al centro di polemiche riguardanti un programma televisivo. Dopo la recente controversia con Filippo Facci, è ora la volta di Roberto Saviano ad essere coinvolto. Il suo programma “Insider – Faccia a faccia con il crimine,” già registrato e programmato per novembre in prima serata su Rai 3, è stato ufficialmente cancellato.

La decisione è stata confermata dall’Amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, che ha chiarito che si tratta di una scelta aziendale e non politica. Tuttavia, sembra che le polemiche riguardanti il linguaggio utilizzato da Saviano abbiano avuto un ruolo determinante nella cancellazione del programma.

In particolare, il giornalista napoletano è finito sotto i riflettori per un tweet controverso rivolto a Matteo Salvini. Nel messaggio, Saviano accusava Salvini di mentire riguardo al caso Carola Rackete, utilizzando toni forti e polemici. Questo ha portato il partito di Forza Italia a presentare un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai, chiedendo la sospensione del programma in quanto ritenuto inappropriato.

Questa non è la prima volta che la Rai si trova ad affrontare critiche riguardanti il contenuto dei suoi programmi. Già in passato, il caso di Filippo Facci ha scatenato una serie di dibattiti sulle responsabilità della televisione pubblica nell’affrontare temi controversi e nel gestire il linguaggio utilizzato dai suoi conduttori.

Insider, la cui prima stagione era andata in onda a febbraio 2022, non aveva ottenuto risultati di ascolto particolarmente elevati, con una media di share inferiore al 5%. Nonostante ciò, la decisione di non mandare in onda la nuova stagione è stata presa a causa delle polemiche recenti e del clima di tensione attorno al programma.

Insomma, la Rai si trova ancora una volta al centro di una controversia riguardante un suo programma e il suo conduttore, Roberto Saviano. La decisione di cancellare “Insider – Faccia a faccia con il crimine” è stata motivata come scelta aziendale, ma è evidente che le polemiche sul linguaggio e i contenuti del programma hanno giocato un ruolo significativo nella decisione finale. Resta da vedere come la televisione pubblica affronterà queste critiche e come gestirà simili situazioni in futuro.

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Bianca Berlinguer lascia la Rai per approdare a Mediaset

Bianca Berlinguer lascia la Rai per approdare a Mediaset

Bianca Berlinguer lascia la Rai per approdare a Mediaset

fonte: Antonella Baccaro per corriere.it

E dimissioni furono: la giornalista Bianca Berlinguer lascia la Rai per approdare a Mediaset. Una notizia che si era già respirata nell’aria e che oggi si conferma con sempre maggior forza. I rumors sulla possibile destinazione di Berlinguer circolavano già questa mattina. Dopo il consiglio di amministrazione della Rai che ha approvato i palinsesti. I bookmaker di viale Mazzini, nonostante la mancanza di conferme ufficiali da parte di Mediaset, davano la giornalista in procinto di trasferirsi al colosso televisivo privato.

Sin da ieri sera, quando la conduttrice non aveva ancora comunicato alcuna risposta riguardo alla sua permanenza nella Rai, si poteva intuire che le cose stavano prendendo una piega diversa. Il fatto che non avesse dato una risposta all’amministratore delegato Roberto Sergio, nonostante gli avessero chiesto esplicitamente di farlo, suonava come un segnale inequivocabile.

Un altro elemento che ha fatto propendere Berlinguer verso l’uscita dalla Rai potrebbe essere l’evento di domani: la presentazione dei nuovi palinsesti di Mediaset. È possibile che l’azienda abbia richiesto alla giornalista di mantenere la notizia riservata per poterla annunciare come una ciliegina sulla torta durante l’evento.

Tra i fattori che potrebbero aver spinto Berlinguer a scegliere l’alternativa privata, vi potrebbe essere un contratto pluriennale che le garantirebbe il posto fino alla pensione. Un compenso più elevato rispetto a quello offerto dalla Rai (che, per limiti di bilancio, non può permettersi di offrire di più). E un programma fisso, come una striscia quotidiana o un programma settimanale al martedì sera. Curiosamente, nonostante le recenti polemiche sulla controprogrammazione della Rai, di cui la conduttrice si era lamentata fino a minacciare di lasciare l’azienda, sembra che ora non le crei più preoccupazione.

In Rai c’è delusione per la decisione di Berlinguer, ma sembra che l’offerta di un budget maggiore per gli ospiti non abbia convinto la giornalista, che era un volto noto anche all’interno dell’azienda.

Con la partenza di Bianca Berlinguer, sono ora tre i volti noti che hanno lasciato la Rai: Fabio Fazio, Lucia Annunziata e la stessa Berlinguer. Questo non rappresenta certo un buon presagio per i palinsesti autunnali che verranno presentati venerdì a Napoli e che sembrano non contenere grandi sorprese (ieri è stata confermata la striscia quotidiana di Filippo Facci su Rai2 prima del Tg).

Nel corso del consiglio di amministrazione, è stato anche dato il via libera alla bozza del contratto di servizio. Le polemiche sollevate dai consiglieri Riccardo Laganà (Indipendenti) e Francesca Bria (quota Pd), che avevano criticato l’assenza di riferimenti al giornalismo d’inchiesta, non hanno sortito grandi effetti. Solo l’impegno dell’amministratore delegato, verbalizzato dal consigliere Alessandro di Majo (quota M5S), ha convinto alcuni consiglieri a votare a favore.

Cinque i voti favorevoli, un voto contrario da parte di Laganà e l’astensione di Bria, che ha dichiarato: “La mia posizione rimane critica. La mia astensione è legata all’auspicio che vengano apportate le necessarie modifiche in commissione di Vigilanza, dove la bozza sarà esaminata”. Il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, ha sottolineato che “il contratto di servizio Rai dura cinque anni, il mandato di Roberto Sergio uno”, evidenziando che la proposta di rimedio offerta è nettamente insufficiente.

La partenza di Bianca Berlinguer rappresenta un altro cambiamento significativo all’interno del panorama televisivo italiano e solleva interrogativi sul futuro della Rai e dei suoi palinsesti. Resta da vedere come Mediaset sfrutterà l’ingresso di una giornalista di grande esperienza e carisma come Berlinguer per consolidare la propria offerta mediatica.

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Amadeus contro la censura preventiva il caso Barbareschi e il ritorno di Miss Italia scuotono la Rai

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Amadeus contro la censura preventiva il caso Barbareschi e il ritorno di Miss Italia scuotono la Rai

da corriere.it

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Nel panorama televisivo italiano, la Rai si trova attualmente sotto assedio a causa di vari episodi che hanno sollevato polemiche e dibattiti. L’azienda pubblica sta affrontando un periodo di cambiamenti dopo il recente cambio dei vertici e le numerose nomine avvenute di recente. Ogni giorno, dal settimo piano della sede Rai, vengono rilasciati comunicati per cercare di chiarire, smentire o placare la tempesta mediatica che si è scatenata intorno all’azienda. Nel frattempo, si sta lavorando freneticamente per completare i palinsesti autunnali entro il 7 luglio. Cercando di colmare le lacune lasciate dalle uscite di Fabio Fazio e Lucia Annunziata. Mentre si prospettano possibili ulteriori addii.

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Un nuovo fronte di discussione si è aperto ieri. Con la richiesta di due consiglieri di amministrazione, Francesca Bria (area Pd) e Riccardo Laganà (dipendenti Rai), di cancellare la seconda edizione del programma condotto da Luca Barbareschi, “In Barba a tutto”, previsto nella programmazione del 2023 nell’ambito della sezione Cultura. La richiesta è motivata dalle recenti dichiarazioni del conduttore, secondo cui “le attrici che denunciano molestie cercano pubblicità”.

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Nella lettera inviata ai vertici Rai, i consiglieri Bria e Laganà definiscono le parole di Barbareschi estremamente gravi. E chiedono che, in linea con le politiche di valorizzazione e tutela delle donne promosse dal consiglio di amministrazione, nonché per evitare danni di immagine e ulteriori polemiche, si valuti la cancellazione del programma in questione. In modo provocatorio, suggeriscono anche di utilizzare il budget previsto per un programma di approfondimento sulla violenza sulle donne.

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È interessante notare che questa lettera rappresenta un ulteriore appello alla presidente della Rai, Monica Soldi, affinché ricopra un ruolo imparziale. I consiglieri si appellano alle stesse politiche di parità che hanno portato Soldi a respingere, nel precedente consiglio di amministrazione, le nomine di direttori delle testate giornalistiche composte esclusivamente da uomini.

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Luca Barbareschi ha risposto prontamente alle accuse affermando che si tratta di un momento comico nella Rai. Ha chiarito di non avere alcun contratto con l’azienda. Rendendo quindi la richiesta dei consiglieri una forma di censura preventiva basata su un suo legittimo pensiero, che a suo dire è assolutamente rispettoso delle donne. Barbareschi ha sottolineato che il suo programma è ancora in palinsesto nonostante non sia ancora stato firmato il contratto. Ha minacciato di intentare una causa contro i consiglieri per il danno causato all’azienda.

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Soprattutto considerando che la precedente edizione del programma ha ottenuto ottimi risultati. Inoltre, ha lanciato un duro attacco a Fabio Fazio, Lucia Annunziata e alla consigliera Bria. Ricordandole che se avesse militato nel Partito Democratico, avrebbe avuto più onorificenze di lei. Infine, ha espresso preoccupazione per la possibile adesione di Bria alla nuova “cancel culture woke”. Sottolineando il suo timore per i propri figli se questa dovesse essere considerata una delle 50 donne più potenti del pianeta nel campo digitale.

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Appena si era appianato il polverone sollevato dai dubbi espressi da Fiorello a “Viva Rai2!” riguardo alla volontà di Amadeus di condurre e dirigere il Festival di Sanremo, un nuovo caso ha scosso gli ambienti televisivi. Fiorello ha smentito le preoccupazioni. Affermando che si è trattato solo di uno scherzo e che Amadeus condurrà Sanremo come previsto.

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Tuttavia, rimane qualche dubbio nell’aria, poiché circolano voci secondo cui il direttore artistico sarebbe stato irritato dalla presenza di emissari Rai durante i casting dei giovani partecipanti. Con l’obiettivo di evitare la comparsa di profili simili a Rosa Chemical. Il cantante che nell’edizione scorsa ha interpretato una canzone sull’amore fluido e ha baciato Fedez sul palco dell’Ariston.

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Inoltre, dopo diversi anni di assenza, la Rai si prepara a riportare in auge il concorso di bellezza Miss Italia. Al momento, manca solo la firma per ufficializzare il ritorno del programma su Rai1. Nel frattempo, l’ex Miss Italia Daniela Ferolla ha prenotato un segmento sul tema dell’ambiente a “UnoMattina”. Inoltre, si sta discutendo sulla collocazione di “Petrolio”. Il programma di Duilio Giammaria è confermato, ma deve ancora trovare una posizione definitiva nella programmazione.

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RAI CATTELAN COSTAMAGNA E I NOMI SUL TAVOLO L’ATTESA (E I DUBBI) DI AUGIAS GRAMELLINI E DAMILANO

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