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“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

Titolo: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?

Autore: Antonio Manzini
Genere: narrativa
Editore: Sellerio editore
Pagine: 152
Prezzo: Euro 10
Ebook: Euro 6,99


Trama: Una missione non ufficiale a migliaia di chilometri da Aosta, tre amici, infatti, si rincorrono e rincorrono un traditore. Un passaggio cruciale, dunque, nel grande romanzo di Rocco Schiavone che affronta i suoi fantasmi questa volta per chiudere un cerchio, uno dei più dolorosi della sua vita.

Il romanzo “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini è, infatti un tentativo maldestro di mantenere viva la saga di Rocco Schiavone, ormai giunta a un punto di declino evidente. In questa nuova avventura, l’autore si imbarca in una trama confusa e priva di profondità, lasciando i lettori con un amaro retrogusto di delusione.

La storia segue Rocco Schiavone e il suo vecchio amico Brizio mentre si avventurano in Sud America per trovare Furio, l’amico scomparso. L’obiettivo sembra semplice, ma la narrazione si perde in una serie di vicoli ciechi, rendendo difficile persino il seguire il filo logico della trama. Il tentativo di mescolare thriller e psicologia risulta maldestro e poco convincente, generando più confusione che suspense.

Le motivazioni dietro la fuga di Sebastiano, il quarto del gruppo, sono annacquate e prive di profondità emotiva. Manzini cerca di esplorare i motivi del tradimento di Sebastiano, ma il risultato è una rappresentazione superficiale e poco coinvolgente. Il tentativo di immergersi nelle intricatissime relazioni tra i personaggi si svela come un esercizio futile, privo di qualsiasi emozione autentica.

Il proseguimento della serie sembra essere solo un pretesto per riportare in scena i fantasmi di Rocco Schiavone, ma questa volta l’autore non riesce a offrire nulla di nuovo o significativo. Le reminiscenze dell’infanzia a Trastevere e la dinamica di un’amicizia spezzata risultano stantie e prive di freschezza. Manzini tenta di rendere il protagonista un misto di investigatore e avventuriero, ma il risultato è un personaggio forzato e poco credibile.

In conclusione, “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” è un capitolo debole nella serie di Rocco Schiavone, privo di coerenza narrativa e di profondità emotiva. L’autore sembra lottare nel tentativo di ravvivare una storia che ha perso il suo slancio iniziale, lasciando i lettori con la sensazione di aver investito tempo in una lettura priva di valore e significato.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“MIXED BY ERRY LA STORIA DEI FRATELLI FRATTASIO” DI SIMONA FRASCA LEGGI LA RECENSIONE

“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Fame d’aria
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 180
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 10,99


Trama: Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D’un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant’Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall’auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro.

La lettura di “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli è un’esperienza letteraria che incanta e penetra profondamente nell’anima. Attraverso una narrazione ricca di dettagli e un intreccio avvincente, l’autore ci guida attraverso un viaggio emozionale che esplora l’amore genitoriale, la povertà, la rabbia e, soprattutto, la resilienza umana.

La trama si apre con un contrattempo meccanico in una località isolata, dando il via a una serie di eventi che cambieranno per sempre la vita di Pietro Borzacchi e del figlio Jacopo. La scelta di Mencarelli di ambientare la storia tra colline di pietra bianca, tornanti e paesi arroccati aggiunge una dimensione viscerale alla narrazione, rendendo l’atmosfera del libro tanto tangibile quanto suggestiva.

La caratterizzazione dei personaggi è eccezionale. Pietro Borzacchi emerge come un uomo tormentato dalla durezza della vita e dal peso dell’amore genitoriale. Il ritratto di Jacopo, con il suo sguardo vuoto e il passo dondolante, trasmette con efficacia la complessità delle sfide che la vita ha riservato a questa famiglia. In contrasto, personaggi come Agata, Gaia e Oliviero incarnano la speranza e l’umanità che possono emergere anche nelle situazioni più difficili.

La scrittura di Mencarelli è un incantesimo di poesia. Le parole scorrono come un fiume, trasportando il lettore attraverso i pensieri più profondi dei personaggi e inducendolo a riflettere sulla propria vita. La prosa fluida e coinvolgente dell’autore è un esempio di maestria letteraria, e ogni pagina è intrisa di un’emozione palpabile.

In conclusione, “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli è molto più di un romanzo; è un viaggio emozionale che abbraccia la gamma completa dell’esperienza umana. Con una trama avvincente, personaggi indimenticabili e una scrittura straordinaria, questo libro si distingue come un capolavoro che cattura il cuore e l’anima del lettore. Un’ode alla resilienza e all’amore incondizionato, “Fame d’aria” è destinato a rimanere impresso nella memoria di chiunque abbia la fortuna di aprirlo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“LABIRINTI” DI FRANCK THILLIEZ LEGGI LA RECENSIONE

“Labirinti” di Franck Thilliez leggi la recensione

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“Labirinti” di Franck Thilliez leggi la recensione

Titolo: Labirinti
Autore: Franck Thilliez
Genere: narrativa
Editore: Fazi editore
Pagine: 334
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 10,99

Trama

Una giovane poliziotta, Camille Nijinski, si trova nello studio del dottor Fibonacci, uno psichiatra che si accinge a raccontarle una storia incredibile di cui è l’unico depositario. Si tratta, infatti, della testimonianza raccolta da una paziente, la quale è stata trovata priva di sensi e di memoria in un bosco accanto al cadavere di un uomo. Camille, poi, incaricata di seguire le indagini, ha bisogno di capire di più riguardo a questa improvvisa perdita di memoria, Ma lo psichiatra, infatti, ha molto altro da rivelarle.

Prima di dimenticare tutto, infatti, la sua paziente ha condiviso con lui i fatti del suo passato: una storia lunga e complessa, senza dubbio la più straordinaria che Camille ascolterà in tutta la sua carriera. Le protagoniste, quindi, sono cinque.  E, poi, la quinta? La quinta donna è, dunque, il filo del labirinto, è colei che fornirà le risposte a tutte le domande e, forse, anche una via d’uscita.

Senza dubbio, “Labirinti” di Franck Thilliez è un vero capolavoro che dimostra ancora una volta perché Thilliez è, infatti, il re del thriller francese. Con nove milioni di copie vendute e una maestria innegabile nel creare rompicapi letterari coinvolgenti.

Questo romanzo, infatti, rappresenta un eccezionale proseguimento dei precedenti successi di Thilliez, “Il Manoscritto” e “C’era due volte”, immergendo i lettori in una trama intricata e coinvolgente. Con uno stile narrativo affilato e una capacità unica di tenere i lettori incollati alle pagine, Thilliez, poi, ci porta in un mondo in cui il mistero e l’intrigo regnano sovrani.

La storia ruota, dunque, attorno a Camille Nijinski, una giovane poliziotta incaricata di indagare su una donna che è stata trovata priva di sensi e di memoria accanto al cadavere di un uomo. Questo è solo l’inizio di un viaggio in un labirinto di segreti, bugie e oscure rivelazioni. Il dottor Fibonacci, uno psichiatra, è, infatti, il guardiano di questa storia straordinaria e affascinante.

La testimonianza della paziente di Fibonacci svela un passato complesso che coinvolge cinque donne affascinanti, ognuna con un ruolo cruciale in questa intricata trama. Thilliez, dunque, ci guida attraverso un labirinto infernale di tranelli e vicoli ciechi, tenendo costantemente i lettori sulle spine mentre cercano di risolvere il mistero insieme ai protagonisti.

L’autore, infatti, dimostra ancora una volta di essere un maestro nell’arte di tenere il lettore intrappolato tra le pagine del suo libro. La sua genialità nel creare suspense e nell’intrecciare le storie è ineguagliabile. “Labirinti”, infatti, è un romanzo che vi terrà svegli fino a notte fonda, con il desiderio irresistibile di scoprire come si dipanerà questa intricata trama e, poi, quale sarà il destino delle sue affascinanti protagoniste.

In conclusione, “Labirinti” è un romanzo da leggere assolutamente per chi ama il thriller psicologico di alta qualità. Franck Thilliez, infatti, continua a dimostrare di essere un’autentica leggenda del genere, e questo libro è una prova tangibile del suo talento straordinario. Quindi, non rimarrete delusi da questo viaggio emozionante nel cuore di un labirinto letterario che non ha eguali.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“LA REGINA CARLOTTA” DI JULIA QUINN E SHONDA RHIMES LEGGI LA RECENSIONE

“Sempre tornare” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Sempre tornare” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Sempre tornare
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 324
Prezzo: Euro 14
Ebook: Euro 9,99

Trama

È l’estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c’è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma.

“Sempre Tornare” di Daniele Mencarelli è un romanzo straordinario che ci porta in un’avventura indimenticabile attraverso la mente di un giovane alla ricerca di sé stesso. In questa recensione, esploreremo la profondità e l’incanto di questa storia avvincente e coinvolgente.

La storia inizia in un’estate del 1991, quando Daniele ha diciassette anni e sta per intraprendere la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane di puro divertimento attendono il gruppo, con spiagge, discoteche, alcol e ragazze pronti a far parte dell’avventura. Tuttavia, c’è qualcosa che Daniele non ha previsto: se stesso.

Durante la notte di Ferragosto, un piccolo imprevisto sconvolge i piani di Daniele. Decide di abbandonare il gruppo e intraprendere un viaggio a piedi dalla Riviera Romagnola a Roma, cercando di affrontare l’inquietudine che lo ha tormentato per tanto tempo. È in questo momento che il romanzo prende vita, portando il lettore in un viaggio di scoperta personale unico.

Mentre Daniele si avventura da solo, incontra una serie di personaggi che lo sfidano, lo ispirano e lo spingono a esplorare i confini della sua anima. Alcuni sono logorati dalla solitudine ma ancora capaci di slanci, mentre altri si affacciano su un abisso di follia. Ogni incontro è un tassello nel puzzle della sua crescita personale.

Nel corso del suo viaggio, Daniele non solo si confronta con la sua inquietudine, ma incontra anche l’amore negli occhi azzurri di Emma. Questo amore agisce come un catalizzatore, spingendolo a esplorare aspetti più profondi di se stesso e a mettere in discussione la sua visione del mondo.

Daniele Mencarelli scrive con uno stile coinvolgente e ipnotico che cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine. La sua capacità di trasportarci nella mente del protagonista e farci sentire la sua inquietudine, le sue emozioni e le sue scoperte è notevole.

“Sempre Tornare” è molto più di una semplice storia di viaggio; è un’immersione profonda nell’anima umana, una ricerca di sé stessi attraverso l’avventura e l’amore. Se cercate un romanzo che vi catturi fin dall’inizio e vi faccia riflettere sulla vostra ricerca interiore, “Sempre Tornare” è la scelta perfetta. Daniele Mencarelli ha creato un’opera straordinaria che vi incanterà con la sua prosa coinvolgente e la sua narrazione avvincente.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“ELP” DI ANTONIO MANZINI LEGGI LA RECENSIONE

“Elp” di Antonio Manzini leggi la recensione

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Titolo: Elp
Autore: Antonio Manzini
Genere: narrativa
Editore: Sellerio editore
Pagine: 544
Prezzo: Euro 17
Ebook: Euro 10,99

Trama: Due casi di calda attualità sociale impegnano l’irruente e malinconico Rocco Schiavone. Un marito violento, infatti, trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. E poi l’imprenditore di una fabbrica di pellami rimasto ucciso in seguito a un attentato attribuito agli ambientalisti dell’ELP. Il vicequestore, con disincanto e scetticismo, inizia la sua indagine controcorrente.

“Elp” di Antonio Manzini è un romanzo che si distingue per la sua capacità di coinvolgere il lettore in una trama avvincente e dal respiro sociale incandescente. Due eventi di rilevante attualità si intrecciano con la vita dell’irruente e malinconico Rocco Schiavone, vicequestore dal cinismo disarmante. L’autore riesce abilmente a catturare l’attenzione del lettore, guidandolo attraverso un labirinto di indagini e sentimenti.

L’eco delle azioni dell’Esercito di Liberazione del Pianeta (ELP), poi, permea le pagine con una combinazione unica di simpatia e scetticismo da parte di Schiavone. Le loro azioni audaci, infatti, come il rilascio di animali d’allevamento in autostrada, suscitano l’interesse del protagonista, mentre il contagioso simbolo del movimento si diffonde tra giovani e giovanissimi.

Tuttavia, la vera violenza che domina la scena emerge da angoli inattesi. Quando, poi, Schiavone si trova di fronte a una donna malmenata dal marito, la sua reazione istintiva e furiosa è un riflesso del suo carattere impetuoso. L’inaspettato omicidio dell’uomo il giorno seguente segna l’inizio di un’indagine tortuosa, impreziosita da intrecci personali sia comici che tragici. La presenza degli amici, poi, senza fissa dimora, Brizio e Furio, aggiunge un tocco di autenticità e ribellione all’indagine, creando un contrasto interessante con il potere istituzionale.

Il romanzo, infatti, si dipana attraverso la scoperta di una società che nasconde segreti inquietanti, creando un’atmosfera di suspense che culmina nel coinvolgimento dell’ELP in un attentato mortale. Mentre Schiavone indaga, emerge una complessa trama di inganni e ambizioni nascoste dietro il pretesto dell’ambientalismo. Manzini intreccia abilmente le due inchieste, offrendo al lettore una narrazione avvincente e coinvolgente.

L’aspetto più affascinante del romanzo è la trasformazione graduale di Schiavone. La sua figura ombrosa e stanca si svela in una luce più umana e sensibile. L’amicizia assume un ruolo centrale nella sua crescita personale, e il lettore assiste mentre investe tutto il suo ardore e la sua autenticità nella risoluzione del caso. La malinconia che lo avvolge diventa un veicolo di forza emotiva, conferendo profondità e autenticità alla sua caratterizzazione.

“Elp” di Antonio Manzini è un romanzo che affascina e coinvolge il lettore attraverso una trama avvincente, personaggi ben sviluppati e un contesto sociale incisivo. La scrittura vivace e la maestria dell’autore nell’intrecciare diversi elementi rendono questo libro un’esperienza di lettura indimenticabile.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“APPUNTI SU UN’ESECUZIONE” DI DANYA KUKAFKA LEGGI LA RECENSIONE

“Appunti su un’esecuzione” di Danya Kukafka leggi la recensione

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“Appunti su un’esecuzione” di Danya Kukafka leggi la recensione


Titolo: Appunti su un’esecuzione
Autore: Danya Kukafka
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 352
Prezzo: Euro 20
Ebook: Euro 11,99


Trama: Ansel Packer è nel braccio della morte: ha davanti a sé dodici ore prima di essere giustiziato. Ha ucciso tre ragazze e non c’è possibilità di grazia. Solo una speranza: la complicità di Shawna, guardia carceraria avvinta dal suo fascino equivoco e disposta a farlo fuggire. Mentre il conto alla rovescia incombe, la voce seducente e ossessiva di Ansel si alterna a quelle delle donne più importanti della sua vita. Lavender, la madre, schiacciata da una relazione violenta che ha abbandonato senza pensare alle conseguenze. Saffy, la detective della Omicidi che con intuito e pazienza ha riconosciuto l’assassino, l’ha braccato, l’ha catturato. E Hazel, che ha visto la gemella consumarsi in una passione malata.


Nel romanzo “Appunti su un’esecuzione” dell’autrice Danya Kukafka, siamo catapultati nel mondo avvincente e oscuro di Ansel Packer, che si trova nel braccio della morte, in attesa dell’imminente esecuzione. Le lancette dell’orologio scorrono inesorabili, offrendo dodici ore cruciali prima che la giustizia sia compiuta. La narrazione si svolge attraverso diversi punti di vista, permettendo ai lettori di esplorare le profonde sfaccettature della vicenda da angolazioni differenti.

Il protagonista, Ansel, è un individuo controverso, colpevole di aver commesso un orribile crimine: l’omicidio di tre ragazze. La sua sorte sembra segnata, con ogni via d’uscita chiusa e la possibilità di grazia fuori portata. Tuttavia, una piccola luce di speranza brilla attraverso la figura di Shawna, una guardia carceraria che, affascinata e attratta dal suo carisma ambiguo, è disposta persino a infrangere le regole per aiutarlo a fuggire.

L’intreccio si sviluppa con un ritmo incalzante, mantenendo i lettori con il fiato sospeso mentre le voci di vari personaggi si alternano nella narrazione. Emergono figure femminili di grande rilevanza nella vita di Ansel: Lavender, sua madre, un tempo intrappolata in una relazione violenta e ora schiacciata dalle conseguenze del suo passato; Saffy, una detective determinata che ha sfidato le avversità per individuare l’assassino e assicurarlo alla giustizia; e infine Hazel, che ha dovuto assistere impotente alla lenta autodistruzione della sua gemella a causa di una passione malata.

L’uso sapiente della seconda persona singolare nella narrazione della storia di Ansel cattura l’attenzione del lettore, coinvolgendolo profondamente nell’esperienza del protagonista e creando un legame empatico unico. Questo tocco narrativo trasmette un senso di coinvolgimento diretto, portando il lettore a immergersi ulteriormente nella psicologia complessa del protagonista.

Nel complesso, “Appunti su un’esecuzione” si rivela essere un thriller psicologico avvincente e coinvolgente. La scelta di adottare diversi punti di vista arricchisce la trama e offre una visione panoramica degli eventi. La tensione crescente e i personaggi ben sviluppati contribuiscono a mantenere il lettore incollato alle pagine, ansioso di scoprire il destino di Ansel. Questo romanzo non solo affascina con la sua trama avvincente, ma getta anche uno sguardo penetrante sul mito oscuramente ambiguo del serial killer.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

“L’AVVELENATORE” DI EMANUELE ALTISSIMO LEGGI LA RECENSIONE

“Le streghe non esistono” di Luca Scarlini leggi la recensione

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Titolo: Le streghe non esistono
Autore: Luca Scarlini
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 192
Prezzo: Euro 16
Ebook: Euro 9,99

 

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Trama: La Casa del Popolo, le festa de l’Unità, i comizi, il Vietnam, gli Inti Illimani, e poi i corsi di russo. E’ l’universo del Retore, ex partigiano, comunista stentoreo e smanioso. Ma, poi, il Retore ha anche un bambino, Luca, che nel 1975 ha nove anni ed è affascinato da tutto ciò che sta dall’altra parte del cielo rispetto all’eroico furore paterno e ne riceve in cambio punizioni e sganassoni.


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Quindi, tra padre e figlio si erge la mamma, che – poiché partecipare a comizi e feste dell’Unità non frutta uno stipendio, lavora per pagare l’affitto. E, quindi, non appena il Retore chiude un occhio introduce il piccolo Luca al suo mondo di amiche femministe. Gay e drag queen cultrici della “pericolosa” cultura angloamericana. La ribellione del protagonista, dunque, alla prepotenza ideologica ed esistenziale paterna è tanto coraggiosa quanto vana: sono tempi in cui i padri hanno sempre l’ultima parola.


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Un viaggio commovente nel pensiero libero e nella magia femminile

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“Le streghe non esistono” di Luca Scarlini è un coinvolgente romanzo di formazione che ci trasporta nel mondo del Retore, un ex partigiano comunista dalla personalità vivida e appassionata. Il libro racconta la storia di Luca, il figlio di Retore, che, nel 1975, a soli nove anni, si trova affascinato da ciò che si cela oltre il cielo che il padre difende con fervore.


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La trama si sviluppa tra la Casa del Popolo, le feste de l’Unità, i comizi, il Vietnam, gli Inti Illimani e i corsi di russo. La madre di Luca, impegnata a lavorare per sostenere la famiglia, lo introduce segretamente al mondo delle sue amiche femministe, gay e drag queen, immergendolo nella “pericolosa” cultura angloamericana.


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La ribellione di Luca contro l’ideologia oppressiva e l’esistenza intransigente del padre è coraggiosa ma spesso vanamente contrastata, in un’epoca in cui i padri detengono sempre l’ultima parola. Tuttavia, un anno cruciale trascorso tra Sesto Fiorentino, un drammatico ricovero in un ospedale svizzero. E poi la prospettiva di un viaggio di partito in Crimea porterà Luca a scoprire una via per sovvertire il sistema claustrofobico del Retore.


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Sarà, infatti, la rovente campagna senese a svelare a Luca la magia, un misterioso riflesso della presenza femminile nell’universo. Attraverso Graziosa, forse una eccentrica vecchina, forse una strega, Luca apprende una sapienza negata agli uomini. “La foresta è femmina e rimane il luogo dello spavento”. Per Luca, diventa chiaro che il bosco è la sua vera casa.


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“Le streghe non esistono” è un commovente romanzo di formazione che ci conduce nelle correnti sommerse del pensiero libero. Ambientato in una Toscana permeata dalle tracce degli antichi etruschi e dei culti isiaci, il libro esplora la magia femminile attraverso la fata dai capelli turchini e le bellissime adepte di Graziosa.


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Luca Scarlini crea un viaggio vibrante e suggestivo, mostrandoci il percorso di un intellettuale eccentrico che trova la sua via unica tra l’ortodossia comunista violenta del padre e l’irriverente femminismo magico della madre. “Le streghe non esistono”, quindi,  è un’opera che brilla di vividezza e commozione, offrendo un’affascinante prospettiva sul pensiero libero e sulla forza della magia femminile.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


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“PASSEGGIATE CON I CANI” DI GIANFRANCO CALLIGARICH LEGGI LA RECENSIONE

“Passeggiate con i cani” di Gianfranco Calligarich leggi la recensione

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“Passeggiate con i cani” di Gianfranco Calligarich leggi la recensione


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Titolo: Passeggiate con i cani
Autore: Gianfranco Calligarich
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 128
Prezzo: Euro 15
Ebook: Euro 9,99

 

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Trama: Un pezzo di pane bianco senza sale. È il dono che un vecchio scrittore offre ai suoi cani in una sorta di comunione dopo che una disputa a cena ha contrapposto gli amanti dei cani agli amanti dei gatti. Come succede per tante cose, il mondo su questo è diviso in due. Ma lui è dalla parte dei cani. Avviandosi lentamente con i suoi fedeli amici lungo l’antica e bellissima strada in cui ha la fortuna di abitare, il vecchio scrittore ricorda il suo arrivo a Roma negli anni sessanta da speranzoso giornalista.


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“Un’intrigante ode alla vita e all’amore canino”

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In “Passeggiate con i cani” di Gianfranco Calligarich, ci troviamo di fronte a un’opera letteraria che cattura l’anima e il cuore del lettore, immergendosi in un mondo affascinante e surreale. Questo romanzo, dal sapore nostalgico, rappresenta un dono speciale che l’autore offre ai suoi amati cani, come un gesto di comunione tra uomo e animale.


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La trama si sviluppa attraverso le passeggiate del vecchio scrittore lungo un’antica e meravigliosa strada, dove si svelano le memorie di un passato ricco di esperienze e di incontri straordinari. Calligarich ricorda il suo arrivo a Roma negli anni ’60, con la speranza di intraprendere la carriera di giornalista, e le strane occupazioni che ha svolto per sopravvivere e mantenere la ragazza che amava.


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Attraverso il racconto del protagonista, entriamo nel mondo eccentrico del cinema e nella vivace bohème colorata e fumosa che lo circonda. I caffè di piazza del Popolo diventano testimoni delle sue avventure, mentre una vacanza in Sicilia, un poeta tradito e una grande scrittrice madrina del suo primo romanzo si intrecciano nella trama, arricchendola di sfumature emozionanti.


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La scrittura di Calligarich si distingue per la sua delicatezza e l’abilità nel creare immagini vivide che rapiscono il lettore. Con una prosa elegante e coinvolgente, l’autore dipinge Roma come una città bella come una canzone, trasportandoci in un viaggio sensoriale attraverso le sue strade e i suoi luoghi più suggestivi.


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“Passeggiate con i cani” è un’ode alla vita, all’amore per i cani e alle esperienze che plasmano il nostro percorso. Il libro affronta anche il dibattito eterno tra amanti dei cani e amanti dei gatti, offrendo un punto di vista schietto e appassionato: Calligarich si schiera dalla parte dei cani, trovando in essi una compagnia fedele e un’inestimabile fonte di ispirazione.


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In sintesi, “Passeggiate con i cani” è un pezzo di pane bianco senza sale che, paradossalmente, rivela tutto il sapore della vita. Gianfranco Calligarich ci regala un’opera ricca di emozioni, che ci invita a riflettere sulle nostre esperienze e a scoprire il valore delle piccole gioie quotidiane. Un libro da leggere, gustare e conservare nel cuore.


Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


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“LA MIA MONTICELLO” DI JOCELYN NICOLE JOHNSON LEGGI LA RECENSIONE

“La mia Monticello” di Jocelyn Nicole Johnson leggi la recensione

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Titolo: La mia Monticello
Autore: Jocelyn Nicole Johnson
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 240
Prezzo: Euro 17
Ebook: Euro 9,99

 

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Trama: Blackout e tempeste scuotono gli USA in un futuro molto vicino e molto possibile. Il quartiere di First Street a Charlottesville, poi, preso d’assedio da una banda di suprematisti bianchi. Le case si svuotano, e una piccola comunità di famiglie e amici più qualche estraneo fugge dalla città su un bus abbandonato per trovare rifugio a Monticello, la residenza di Thomas Jefferson.

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Il terzo presidente degli USA, considerato, poi, uno dei padri della nazione, autore della Dichiarazione d’indipendenza. Quindi, pur imbevuto di idee illuministe e progressiste non ha preso mai posizione contro lo schiavismo, anzi, ha avuto schiavi nella sua tenuta e da una di loro. Sally, poi,  Hemings, sorellastra della moglie, ebbe dei figli.

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“La Mia Monticello” è il romanzo di Jocelyn Nicole Johnson, che esplora un futuro molto plausibile dove gli Stati Uniti sono sconvolti da blackout e tempeste. Nel quartiere di First Street a Charlottesville, una banda di suprematisti bianchi mette il quartiere sotto assedio. Quindi, in questo contesto di pericolo imminente, una piccola comunità di famiglie, amici e alcuni estranei fugge dalla città a bordo di un bus abbandonato per cercare rifugio a Monticello, la dimora di Thomas Jefferson.

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L’autrice mette in scena un ribaltamento sorprendente quando Monticello, una volta museo, diventa una casa sicura reclamata dalla comunità in fuga. Questa situazione crea un connubio di riappropriazione e necessità, mentre i personaggi vivono diciannove giorni di paura, speranza e ricerca di una breve tregua.

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Da’Naisha Love, una giovane donna che guida il gruppo di fuggitivi, è discendente di Sally Hemings, schiava di Monticello e madre dei figli di Thomas Jefferson. Questo legame genealogico complesso aggiunge un’ulteriore profondità al racconto, in cui il passato e il presente si intrecciano in modo straordinario.

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Attraverso una prosa coinvolgente, Johnson ci porta in un viaggio emotivo, offrendo una visione straordinaria dei colloqui con i fantasmi del passato e della ricerca di una pace temporanea. L’autrice esplora temi di identità, eredità e la lotta per la sopravvivenza in un contesto di crisi. Il lettore viene catapultato in una storia avvincente, in cui la paura e la speranza si fondono, mentre i personaggi cercano di affrontare il peggio e sperare in un futuro migliore.

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In conclusione, “La Mia Monticello” di Jocelyn Nicole Johnson è un romanzo avvincente e ricco di significato, ambientato in un futuro incerto ma molto vicino alla realtà odierna. Con un’ambientazione intensa e personaggi ben sviluppati, l’autrice ci offre una storia coinvolgente che affronta temi attuali e complessi. Questo romanzo merita sicuramente un posto nella tua lista di letture imperdibili.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“CASSANDRA A MOGADISCIO” DI IGIABA SCEGO LEGGI LA RECENSIONE

“Il sorriso di Caterina La madre di Leonardo” Carlo Vecce scheda libro e trama

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“Il sorriso di Caterina La madre di Leonardo” Carlo Vecce scheda libro e trama

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Genere: narrativa
Editore: Giunti
Collana: H
Pagine: 528
Data di uscita: 15/03/2023
ISBN: 9788809964235
ISBN ebook: 9788809969278
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 9,99

Trama

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Caterina è una ragazza selvaggia, nata libera, come il vento. Corre a cavallo sugli altopiani del Caucaso, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. Il suo è un popolo al di fuori del tempo. Poi, la sua lingua, la più antica e incomprensibile del mondo. Poi, un giorno, improvvisamente, viene trascinata con violenza nella Storia. Catturata alla Tana, l’ultima colonia veneziana alla foce del Don, inizia un viaggio incredibile per il Mar Nero e il Mediterraneo.

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Vede le cupole d’oro di Costantinopoli alla vigilia della conquista turca, vede Venezia sorgere dalle acque come in un sogno, e infine Firenze nello splendore del Rinascimento. Ma non è un viaggio di piacere. Caterina è una schiava, una cosa. La sua esistenza si intreccia ora con quella di pirati, soldati, prostitute. E altre schiave come lei, avventurieri e mercanti, uomini e donne che l’hanno comprata, rivenduta, affittata. La sua storia è grande e liquida e mobile come il mare che lei ha attraversato.

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La storia di una ragazza a cui qualcuno ha rubato tutto, il corpo, i sogni, il futuro, ma lei è stata più forte, da sola ha percorso le strade del mondo senza avere paura, ha sofferto, ha lottato, ha amato, ha riconquistato la sua libertà, e la dignità di essere umano. Uno dei figli che ha messo al mondo quando era ancora schiava, Caterina l’ha amato più della sua vita.

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E sa che lui l’ha amata allo stesso modo, anche se non ha mai potuto dirglielo, non ha mai potuto chiamarla mamma, e lei doveva fingere che non fosse suo figlio. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti. Era Leonardo.

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Carlo Vecce è uno studioso della civiltà del Rinascimento, si è dedicato soprattutto alla figura e all’opera di Leonardo da Vinci. Per Giunti ha pubblicato, con Carlo Pedretti, il Libro di pittura (1995) e il Codice Arundel (1998), e numerosi altri saggi, fino al recente La biblioteca di Leonardo (2021). Ha diretto programmi di cooperazione culturale in India e in Cina, ed è stato distaccato all’Accademia dei Lincei. Insegna all’università di Napoli L’Orientale.

“FABBRICANTE DI LACRIME” DI ERIN DOOM LA SCHEDA DEL LIBRO E LA TRAMA

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