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Protesta dei trattori a Sanremo 2024 Meloni e Lollobrigida temono l’effetto Ariston: riunione dei vertici Rai per sminare la protesta

Protesta dei trattori a Sanremo 2024 Meloni e Lollobrigida temono l’effetto Ariston: riunione dei vertici Rai per sminare la protesta

Protesta dei trattori a Sanremo 2024 Meloni e Lollobrigida temono l’effetto Ariston: riunione dei vertici Rai per sminare la protesta

da repubblica.it

La premier Giorgia Meloni e il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida sono in allarme per la crescente protesta dei trattori, temendo che possa trovare eco durante il Festival di Sanremo. La loro preoccupazione è giustificata: il movimento degli “Agricoltori traditi” ha messo nel mirino non solo le politiche europee ma anche l’inerzia del governo italiano. La situazione si è complicata ulteriormente con il coinvolgimento dell’ex forcone Danilo Calvani, generando incertezza su come gestire questa ondata di dissenso.

Le ragioni della protesta

La protesta dei trattori non è solo una reazione alle norme europee sulla transizione verde e sui sussidi agricoli, ma rappresenta anche un’accusa di inerzia nei confronti del governo. La Coldiretti, principale associazione di categoria, non è riuscita a calmare le acque, e la situazione si è aggravata con le accuse contro di essa di favorire i grandi proprietari terrieri a discapito dei piccoli agricoltori.

Strategie di gestione del dissenso

Meloni e Lollobrigida cercano di gestire la protesta senza alimentare i leader più radicali, in particolare Calvani, per evitare di essere associati a posizioni estremiste. L’obiettivo è quello di mantenere il dialogo aperto con i manifestanti per evitare che la protesta diventi incontrollabile, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.

Il rischio Sanremo

La decisione di Amadeus di aprire le porte di Sanremo ai trattori ha complicato ulteriormente la situazione. C’è il timore che, durante il Festival, i manifestanti possano approfittare della visibilità offerta per lanciare critiche dirette al governo e alle istituzioni europee, mettendo a rischio la stabilità politica.

La posizione della Rai

I vertici della Rai si sono riuniti per discutere su come gestire questa situazione delicata. È emerso un forte scetticismo riguardo all’idea di dare spazio alla protesta durante il Festival, data la mancanza di un interlocutore chiaro e la possibilità di politicizzare l’evento. Si è quindi deciso di non includere la protesta nella scaletta del Festival, ma di valutare la possibilità di diffondere un comunicato scritto durante l’evento, evitando che venga letto da figure politicizzate come Calvani.

Alla ricerca di un compromesso

L’obiettivo è evitare che Sanremo diventi un palcoscenico per dispute politiche, mantenendo la sua natura di evento artistico e di intrattenimento. Si sta lavorando per trovare un compromesso che soddisfi entrambe le parti e che permetta di gestire il dissenso senza compromettere l’integrità del Festival.

PROTESTA DEI TRATTORI: GLI AGRICOLTORI ASSEDIANO ROMA DOPO AVER PARALIZZATO L’EUROPA

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

da corriere.it

Nel contesto diplomatico ed emotivo generato dal caso della maestra italiana Ilaria Salis, detenuta in Ungheria dal febbraio dell’anno scorso, le reazioni politiche e diplomatiche italiane si susseguono. Con crescente attenzione e tensione. La premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione con il primo ministro ungherese Victor Orban. Focalizzando l’attenzione sul caso di Salis e ribadendo il rispetto per l’indipendenza della magistratura ungherese.

Le iniziative diplomatiche italiane

In seguito alle iniziative intraprese dal governo italiano, il Segretario Generale della Farnesina, l’ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria. Per ribadire la contrarietà dell’Italia alle modalità di detenzione di Salis. Particolarmente delicate dopo che è stata condotta in aula legata a mani e piedi e tenuta alla catena.

La posizione del ministro degli Esteri Tajani

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur riconoscendo trattamenti inammissibili verso Salis, ha temperato le accuse al governo ungherese. Sottolineando che la magistratura è responsabile dei processi e non il governo. Tajani ha dichiarato che l’Italia può soltanto fare proteste e chiedere il rispetto del trattamento del detenuto.

Le reazioni caute degli altri membri del governo

Anche il ministro Francesco Lollobrigida si è espresso con cautela, affermando di non aver visto le immagini e quindi di non poter commentare. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha mostrato compassione per il trattamento riservato a Salis ma ha sottolineato che ogni Paese ha il diritto di punire come desidera.

La richiesta di informativa urgente in Parlamento

Forza Italia e Lega hanno sostenuto la richiesta di informativa urgente in Parlamento avanzata dalle opposizioni, mentre Fratelli d’Italia non ha ancora preso posizione.

La situazione personale di Ilaria Salis

Il padre di Ilaria Salis ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del caso, sottolineando la necessità di riportare la figlia a casa. Salis, attualmente detenuta in un carcere duro in Ungheria, ha denunciato le difficili condizioni carcerarie e il trattamento inumano subito.

La prospettiva della concessione dei domiciliari

Si prospetta la possibilità di concedere i domiciliari a Salis in Italia, con il supporto dell’ambasciatore ungherese Manuel Jacoangeli, sebbene fonti diplomatiche ungheresi abbiano rifiutato di commentare la situazione.

La controversia riguardante il video dell’aggressione

Al centro della vicenda c’è un video che accuserebbe Salis di aver partecipato a un’aggressione. Tuttavia, la difesa sostiene che Salis si dichiara innocente e non si riconosce nel video.

Il dibattito sui diritti umani in carcere

Gli avvocati di Salis stanno cercando di dimostrare che il regime carcerario in Ungheria viola i diritti umani, sottolineando le difficili condizioni in cui è detenuta Salis e il trattamento degradante che ha subito.

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Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

da ilmessaggero.it

La premier Giorgia Meloni ha affrontato una vasta gamma di temi durante una conferenza stampa che si è protratta per oltre tre ore. Dai nodi della giustizia e della burocrazia, la riforma del premierato, la Legge di Bilancio 2025, ai casi di cronaca come il magistrato Degni e il deputato Pozzolo, la leader di Fratelli d’Italia ha toccato diverse questioni politiche, economiche e sociali.

La Lettera del Capo dello Stato e il Ddl Concorrenza

Meloni ha iniziato affrontando la lettera ricevuta dal Presidente Mattarella riguardante il Ddl Concorrenza. La premier ha dichiarato che l’appello del Capo dello Stato non sarà ignorato, e il governo valuterà interventi chiarezza per evitare la procedura di infrazione e fornire certezze agli operatori. Una riflessione che coinvolge i partiti di maggioranza e i ministri competenti.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Il Premierato e i Poteri del Quirinale

Le domande sulla riforma del premierato hanno portato Meloni a ribadire che i poteri del Quirinale rimarranno invariati. La leader di FdI ha sottolineato che la riforma costituzionale non intaccherà il ruolo del presidente della Repubblica, affermando che l’elezione diretta del capo del governo non diminuirà i poteri del Capo dello Stato.

Risorse per la Legge di Bilancio 2025 e Ddl Capitali

Quando interrogata sulla Legge di Bilancio 2025, Meloni ha indicato il 2024 come l’anno chiave, sottolineando la possibilità di risorse aggiuntive in caso di discesa dei tassi di interesse da parte della Bce. Ha affrontato anche il Ddl Capitali, difendendo la sua visione della norma relativa ai consigli di amministrazione, che secondo lei avvicinerebbe gli investimenti anziché allontanarli.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Cronaca: Magistrato Degni e Caso Verdini

La conferenza ha affrontato anche casi di cronaca, come le critiche del magistrato Marcello Degni al governo. Meloni ha espresso sorpresa per l’assenza di reazioni da parte delle opposizioni. Sul caso Verdini, la premier ha ribadito che con questo governo affaristi e lobbisti non trovano spazio.

Caso Pozzolo: Sospensione e Responsabilità

Il caso del deputato Emanuele Pozzolo, coinvolto in una controversia legata al porto d’armi, è stato trattato con fermezza da Meloni. Ha richiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione dei probiviri di FdI e sospeso in attesa della decisione. La premier ha enfatizzato la necessità di responsabilità nella classe dirigente del suo partito.

Lavinia Mennuni e la Maternità

Rispondendo alle parole della senatrice Lavinia Mennuni sulla maternità, Meloni ha condiviso il valore della maternità, affermando che non bisogna rinunciare a opportunità per diventare madri. Ha citato esempi di donne politiche con famiglie numerose per sottolineare che è possibile conciliare entrambi gli aspetti.

Accuse di Familismo in FdI

Meloni ha respinto le accuse di familismo all’interno di Fratelli d’Italia, citando esempi di coppie di coniugi nelle opposizioni. Ha ironizzato sulla militanza della sorella Arianna e ha sottolineato che la dedizione alla politica non toglie il valore del militante.

Dossier Esteri: Europee, G7 e Medio Oriente

Sulle prossime elezioni europee, Meloni ha dichiarato di non sapere ancora se si candiderà. Ha enfatizzato l’importanza di mantenere rapporti con i Paesi arabi data la presidenza italiana del G7. Ha anche lanciato un appello ad Israele per la sicurezza della popolazione civile nel contesto dei recenti eventi in Medio Oriente.

Caso Ferragni-Balocco e la Tragedia di Cutro

L’ultima parte della conferenza stampa ha riguardato il caso Ferragni-Balocco. Meloni ha difeso le sue precedenti critiche, affermando che non intendeva attaccare l’influencer ma sollevare una questione di superiorità di valore della produzione italiana. Ha poi affrontato la tragedia di Cutro, esprimendo il peso delle accuse che pesano sulla politica quando si verificano eventi tragici come la morte di 94 persone in mare.

In conclusione, la conferenza stampa di Giorgia Meloni ha offerto un’ampia panoramica delle questioni cruciali per il 2024, dalle questioni di giustizia ed economia ai casi di cronaca e ai dibattiti sociali.

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Trattato MES bocciato dalla maggioranza: Fratelli d’Italia e Lega votano insieme Forza Italia si astiene

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da open.online

Votazione a Montecitorio: 184 contrari, 72 favorevoli, 44 astenuti – Governo Meloni ferma la ratifica per sei mesi

Coalizione di governo divisa

In una votazione sorprendentemente rapida a Montecitorio, la maggioranza di governo ha bloccato la ratifica del trattato di modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) per almeno sei mesi. La coalizione di governo si è divisa. Con Fratelli d’Italia e Lega votanti contro, Forza Italia astenuta, e solo Pd, Italia Viva e Azione favorevoli.

Fdi minimizza le possibili reazioni negative dei mercati

La Commissione Bilancio ha votato il parere contrario del governo, presentato da Ylenia Lucaselli di Fratelli d’Italia. Sottolineando la mancanza di meccanismi per coinvolgere il Parlamento nella richiesta di attivazione del MES. Nonostante il veto italiano bloccasse il nuovo trattato per gli altri aderenti che l’hanno già ratificato, Lucaselli ha minimizzato le possibili reazioni negative dei mercati.

Salvini esulta

La Premier Giorgia Meloni aveva inizialmente tenuto in standby la ratifica come leva negoziale. Ma dopo l’approvazione del nuovo quadro di regole per la governance economica europea, l’esecutivo Meloni ha deciso di bloccare definitivamente la ratifica.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha esultato per la coesione ritrovata con Fratelli d’Italia contro il MES. Ribadendo la posizione della Lega contraria a questo strumento ritenuto dannoso per l’Italia. La mossa del governo Meloni, che ha sorpreso molti osservatori, evidenzia la complessità delle dinamiche politiche interne sulla questione del MES.

Una votazione rapida

Il voto in Commissione Bilancio è avvenuto in modo repentino, entro le 10.30 di mattina, indicando una volontà di accelerare da parte del governo Meloni. La relatrice Ylenia Lucaselli ha spiegato che il parere contrario è dovuto alla mancanza di meccanismi che coinvolgano il Parlamento nella richiesta di attivazione del MES. Escludendo le Camere da procedure significative sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria.

Il governo mette un punto definitivo sulla questione

L’Italia, secondo Lucaselli, non è particolarmente preoccupata delle conseguenze del veto italiano alla modifica del MES. Ha affermato che non ci saranno reazioni negative dei mercati e che il MES è diventato un salva banche. Ma fortunatamente il sistema bancario italiano gode di ottima salute.

Nelle settimane precedenti, la Premier Giorgia Meloni aveva indicato che la ratifica del MES non veniva esclusa a priori. Ma era tenuta in standby come leva di pressione per ottenere migliori accordi su altri fronti europei. Tuttavia, dopo l’approvazione del nuovo quadro di regole per la governance economica europea all’Ecofin, il governo Meloni ha deciso di mettere un punto definitivo sulla questione.

Marattin contesta Lucaselli

La votazione in aula è avvenuta poco dopo il voto in Commissione, invertendo l’ordine del giorno per concludersi entro la fine della mattinata. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha dichiarato che rappresenta il governo e che questo sarà coerente con il volere del Parlamento.

Il parere contrario di Lucaselli è stato contestato da Luigi Marattin, ma la sostanza politica della contrarietà sembra prevalere. Lucaselli ha sottolineato che la proposta di legge è carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del Parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del MES.

Conclusione

Il governo Meloni ha ora messo fine alla strategia di attendere migliori accordi, chiudendo la porta alla ratifica del MES. La ritrovata compattezza tra Fratelli d’Italia e Lega sulla bocciatura del MES ha portato alla soddisfazione di Matteo Salvini, il quale ha ribadito la chiara posizione della Lega contro questo strumento che ritiene dannoso per l’Italia.

NUOVO PATTO DI STABILITA’: MINISTRI EUROPEI APPROVANO L’ACCORDO

Fedez attacca Meloni sul caso ‘Pandoro Ferragni’: “Siamo noi a dovere diffidare dei politici”

Fedez attacca Meloni sul caso ‘Pandoro Ferragni’: “Siamo noi a dovere diffidare dei politici”

Fedez attacca Meloni sul caso ‘Pandoro Ferragni’: “Siamo noi a dovere diffidare dei politici”

da ilsole24ore.com

Introduzione: La querelle tra Chiara Ferragni e Giorgia Meloni si amplifica con l’intervento di Fedez, il marito della famosa influencer. Il rapper milanese, noto anche per le sue incursioni nel mondo della politica, ha deciso di esprimere la sua opinione sulla situazione. Criticando aspramente Meloni per la scelta di affrontare la questione del pandoro durante un discorso politico ad Atreju. Fedez sottolinea che la priorità dovrebbe essere concentrarsi su temi cruciali come la disoccupazione giovanile e la situazione finanziaria del Paese.

Il contesto della querelle: La controversia ruota attorno alla sanzione inflitta dall’Antitrust a società legate a Chiara Ferragni e all’azienda Balocco. Per una presunta pratica commerciale scorretta legata al pandoro “griffato” Ferragni. L’autorità ha stabilito una sanzione di oltre 1 milione di euro per le società di Ferragni e 420 mila euro per Balocco. La questione ha suscitato dibattiti e polemiche, portando anche Giorgia Meloni a commentare l’argomento durante un discorso ad Atreju.

Fedez rompe il silenzio: Fedez, fino a questo momento in silenzio sulla questione, ha deciso di intervenire attraverso i social media. Ha iniziato il suo messaggio sottolineando che la vicenda non riguarda direttamente lui, ma sua moglie, Chiara Ferragni. E’ una donna indipendente che affronterà la situazione legalmente. Tuttavia, ha espresso sorpresa per il fatto che Meloni abbia scelto di parlare della questione durante un discorso politico ad Atreju, senza affrontare temi più cruciali per il paese.

Il pregresso di Fedez in politica: Fedez non è nuovo alle incursioni nel mondo della politica. Già nel 2021, durante il concertone del Primo Maggio, aveva attaccato la Lega. Sollevando polemiche e accuse di tentata censura da parte della Rai. Il rapper ha mostrato simpatie passate per il Movimento 5 Stelle, curando l’inno nel 2014. Ma ha anche avuto controversie con esponenti della Lega e del Partito Democratico.

Le critiche di Fedez a Giorgia Meloni: Nel suo intervento, Fedez critica aspramente Meloni per la scelta di affrontare la questione del pandoro durante un evento politico come Atreju. Sottolinea l’ironia nel fatto che, durante la festa del partito, Meloni non abbia toccato temi cruciali. Come la disoccupazione giovanile, la manovra finanziaria e la pressione fiscale. Fedez conclude affermando che sono i cittadini a dover diffidare dai politici, considerando il loro pregresso.

Il caso del Pandoro Ferragni: La vicenda del pandoro “griffato” Ferragni è stata oggetto di attenzione da parte dell’Antitrust. Le società riconducibili a Chiara Ferragni e Balocco sono state sanzionate per aver fatto intendere ai consumatori che l’acquisto contribuirebbe a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, l’Antitrust ha rivelato che la donazione era già stata effettuata da Balocco, e le società di Ferragni hanno incassato oltre 1 milione di euro dall’iniziativa.

Conclusioni: La situazione tra Chiara Ferragni, Giorgia Meloni e Fedez continua a evolversi. Alimentando la discussione sui confini tra questioni personali e il coinvolgimento dei personaggi pubblici in contesti politici. La dichiarazione di Fedez aggiunge un ulteriore elemento alla controversia, portando alla luce la questione delle priorità politiche nel discorso pubblico. La querelle evidenzia anche il ruolo sempre più rilevante dei social media e delle personalità pubbliche nella formazione dell’opinione pubblica.

CASO BALOCCO-FERRAGNI: SCAMBIO DI MAIL ESPLOSIVO RIVELA DETTAGLI SULLA CAMPAGNA DI BENEFICENZA SANZIONATA DALL’ANTITRUST

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

da ansa.it

Introduzione: La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha tenuto un acceso discorso ad Atreju, la sua roccaforte politica. Nel corso del comizio, Meloni ha affrontato vari temi, difendendo l’operato del governo. Attaccando l’opposizione e lasciando intendere che resterà al centro della scena politica finché avrà il consenso del popolo. Il suo intervento è stato caratterizzato da toni decisi e dalla promessa di resistere a qualsiasi tentativo di allontanarla dalla politica.

Il ritorno a casa: Giorgia Meloni è tornata ad Atreju, il ‘luogo’ simbolico della sua carriera politica, per rivolgere un appassionato discorso ai suoi sostenitori. La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza di mettere la faccia e di non arretrare di fronte alle sfide politiche.

Attacchi all’opposizione: Durante il suo intervento, Meloni ha preso di mira l’opposizione, da Elly Schlein a Giuseppe Conte. Criticando aspramente le politiche passate e sottolineando le differenze con la sua visione politica. La leader ha anche affrontato il tema del Superbonus, attaccando il Movimento 5 Stelle per la gestione della ristrutturazione “gratuita” e sottolineando le conseguenze finanziarie sulla sanità.

Impegno per l’Ucraina: Meloni ha toccato anche la questione dell’Ucraina, evidenziando l’importanza di sostenere il paese in guerra. Nonostante la distanza percepita da molti italiani, la leader ha ribadito che l’interesse nazionale è in gioco e che l’Europa si trova di fronte a un momento cruciale nella sua storia.

Alleanze europee: La premier ha ringraziato l’amico Santiago Abascal di Vox, annunciando la volontà di continuare a lavorare insieme per un’Europa migliore e diversa. Tuttavia, non ha specificato con chi altri intenda alleare il suo partito, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha suggerito di guardare a tutte le forze “alternative” alla sinistra.

Riflessioni sul futuro: Nonostante le speculazioni sulla sua candidatura, Meloni non ha rilasciato dichiarazioni definitive sul suo futuro politico. Ha evitato di parlare di giustizia, concentrandosi invece sui temi cari a Fratelli d’Italia, dalla lotta alla criminalità organizzata alle politiche sull’immigrazione.

Conclusione: Giorgia Meloni ha concluso il suo intervento ad Atreju con la promessa di resistere e di restare al centro della scena politica. Ha respinto le critiche dell’opposizione, difendendo con forza le scelte del suo governo e sottolineando il suo impegno a rappresentare il popolo. Resta da vedere come evolveranno gli eventi nei prossimi mesi.

ELON MUSK AD ‘ATREJU 2023’ CON FRATELLI D’ITALIA: SHOW CONTRO LA CENSURA ‘WOKE’ E IL BANDO DEL PETROLIO

Elon Musk ad ‘Atreju 2023’ con Fratelli d’Italia: show contro la censura ‘Woke’ e il bando del petrolio

Elon Musk ad ‘Atreju 2023’ con Fratelli d’Italia: show contro la censura ‘Woke’ e il bando del petrolio

Elon Musk ad ‘Atreju 2023’ con Fratelli d’Italia: show contro la censura ‘Woke’ e il bando del petrolio

da ansa.it

Introduzione: Elon Musk, l’imprenditore e mente dietro Tesla e SpaceX, ha tenuto un appassionante discorso alla manifestazione di Fratelli d’Italia, ‘Atreju 2023’. Affrontando una serie di temi scottanti come la censura ‘woke’, il bando del petrolio e questioni socio-politiche. Sul palco, accompagnato dal suo giovane figlio, Musk ha affascinato il pubblico con la sua eloquenza. E ha suscitato un dibattito acceso su diversi argomenti.

L’arrivo di Musk: una rockstar sul palco di Atreju 2023: Musk ha fatto il suo ingresso come una vera rockstar, con un veloce cambio d’abito e il suo consueto sorriso contagioso. Sul palco, ha tenuto il suo bambino in braccio. Incoraggiando gli italiani a fare più bambini e sottolineando l’importanza della libertà di pensiero. Il simbolo del pugno chiuso è stato utilizzato per contrastare il cosiddetto “virus Woke” della sinistra, introducendo un momento di forte impatto emotivo con il grido “W gli umani”.

Il discorso di Musk: una critica accesa agli ambientalisti e altri temi caldi: Musk, noto per essere un sostenitore dei veicoli elettrici, ha dato una stoccata agli ambientalisti. Accusandoli di diffondere terrore e pessimismo sulla crisi climatica e di “demonizzare” il petrolio e il gas. Il suo intervento ha toccato argomenti quali l’immigrazione illegale, la crisi demografica, il politicamente corretto, e la burocrazia europea. Guadagnandosi applausi e supporto dalla platea.

Incontri con leader politici: conversazioni con Meloni, Salvini e altri: Musk ha trascorso del tempo in colloquio con la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Mentre parlava sul palco, ascoltavano, tra gli altri, il leader di Vox Santiago Abascal e il premier albanese Edi Rama. Successivamente, ha affrontato temi come nucleare, mobilità e libertà con Matteo Salvini, evidenziando la sua visione innovativa.

La voce del centrosinistra: Tuttavia, Musk ha anche attirato critiche da esponenti del centrosinistra, che hanno evidenziato contraddizioni nelle sue posizioni. Specialmente per quanto riguarda la gestazione surrogata. Le critiche hanno portato alla luce aspetti della sua vita personale e delle sue posizioni economiche che potrebbero essere in contrasto con alcune politiche governative.

Posizioni economiche di Musk e l’Italia: investimenti e critiche: Musk ha espresso la sua convinzione che l’Italia sia un buon paese per gli investimenti, nonostante il basso tasso di natalità. Ha anche affrontato la questione dell’aiuto pubblico. Sottolineando le contraddizioni tra le sue posizioni e alcune politiche governative. Ma riconoscendo al contempo la necessità di una transizione equilibrata dal petrolio e dal gas.

Appello di Musk per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale: Durante il suo discorso, Musk ha sottolineato la necessità di regolare l’intelligenza artificiale, definendola “un’arma a doppio taglio”. Questo punto ha suscitato un dibattito sul rapporto tra innovazione tecnologica e sicurezza.

Conclusioni: Concludendo il suo intervento, Musk ha enfatizzato la centralità della libertà di espressione, lanciando un appello contro la censura. Alzando il braccio sinistro con il pugno chiuso, ha salutato il pubblico. Concludendo così un evento che ha suscitato dibattito e riflessione su una serie di questioni chiave.

In questo entusiasmante show, Elon Musk ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nell’affrontare temi complessi con carisma e passione. Lasciando, in un modo o nell’altro, un’impronta nella discussione politica e sociale italiana.

PATTO DI STABILITA’ MELONI “SE NON POSSO RISPETTARLO NIENTE OK E GIORGETTI: UE SEMBRA UN’ASSEMBLEA DI CONDOMINIO

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

Patto di stabilità Meloni “Se non posso rispettarlo niente ok” e Giorgetti “Ue sembra un’assemblea di condominio”

da corriere.it

Le trattative in corso sulla riforma del Patto di Stabilità dell’Unione Europea, proposta dalla Commissione europea lo scorso aprile, stanno incontrando difficoltà nel raggiungere un accordo tra gli Stati membri. Attualmente, le posizioni sono distanti, con l’Italia e altri Paesi impegnati in negoziati sulla durata della flessibilità proposta. Dibattito che coinvolge anche Germania, Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Repubblica Ceca e Svezia.

La premier italiana Giorgia Meloni ha dichiarato a margine del Consiglio europeo: “Ci sono state interlocuzioni a margine. Sono giorni di trattative, il tema è rimandato al prossimo Ecofin. Le posizioni sono ancora abbastanza distanti, ma bisogna lavorare ora dopo ora su questo.” Meloni ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio nel Patto. Evitando di dare l’ok a un accordo che non possa essere rispettato da nessun governo.

Uno dei punti chiave in discussione riguarda l’aumento del costo del debito dovuto alla restrizione monetaria. Durante l’Ecofin, è stato deciso di considerare la spesa aggiuntiva nel periodo 2025-2027 quando si calcola l’aggiustamento dei conti pubblici per i paesi con deficit/PIL sopra il 3%. L’Italia ha avanzato richieste per una maggiore apertura riguardo al trattamento delle spese nazionali per la transizione verde.

Un ulteriore nodo di discussione riguarda l’applicazione della regola proposta dalla Germania e dai Paesi frugali. Che stabilisce che il 3% di deficit/PIL debba essere considerato come soglia massima in condizioni normali dell’economia. Tuttavia, sarà necessario rimanere al di sotto di questa soglia per avere un margine di manovra in caso di peggioramento dell’economia.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo ad Atreju, ha espresso il suo scetticismo sulle probabilità di un accordo nella settimana successiva. Definendo l’Unione Europea come un’assemblea di condominio. Ha affermato: “L’Ue è incapace di prendere decisioni tempestive, è impossibile decidere: funziona come un’assemblea di condominio”. Giorgetti ha sottolineato che l’Italia valuterà tutti i mezzi disponibili per proteggere gli interessi nazionali. E che, se ci saranno le condizioni, il governo firmerà, altrimenti no.

Rispondendo a domande sulla mancata approvazione delle nuove regole entro l’anno, Giorgetti ha dichiarato che dal 2024 il tessuto normativo sarà quello del vecchio Patto. Con le linee guida della Commissione europea. Ha precisato che il 2024 sarà un anno di transizione, con bilanci preparati tenendo conto sia del vecchio Patto che delle linee guida.

Inoltre, Giorgetti ha menzionato la possibilità di interventi, citando il decreto Milleproroghe come una delle opzioni in considerazione. Affermando che stanno monitorando la situazione con attenzione. Resta da vedere come si evolveranno le trattative. E se gli Stati membri riusciranno a raggiungere un accordo in tempi brevi.

KIEV OTTIENE IL VIA LIBERA PER L’ADESIONE ALLA UE ORBAN CRITICO MA NON METTE IL VETO

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

da corriere.it

Introduzione

Il tanto atteso via libera all’accordo sui migranti tra Italia e Albania subisce un rallentamento significativo. Con la Corte costituzionale albanese che ha deciso di sospenderne l’iter di approvazione. La decisione è stata presa in risposta ai ricorsi presentati da una parte dell’opposizione. In particolare dal Partito Democratico e altri 29 deputati, incluso l’ex premier di centrodestra Sali Berisha.

Un accordo che ha suscitato un notevole dibattito

La presidente della Corte, Holta Zaçaj, ha annunciato la sospensione mercoledì. Spiegando che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti e verranno esaminati in seduta plenaria. Nove giudici, sei donne e tre uomini, entreranno nel merito di un accordo che ha suscitato notevole dibattito in entrambi i paesi coinvolti.

L’appuntamento per la decisione è fissato per il 18 gennaio alle 10, e la sentenza potrebbe essere emessa entro la fine di febbraio. Nonostante i giudici abbiano tempo fino al 6 dicembre per pronunciarsi sul “protocollo” firmato tra i due governi sul “Rafforzamento della cooperazione nel campo delle migrazioni”.

La decisione arriverà dopo il 18 gennaio 2024

L’opposizione albanese ha accolto la notizia con entusiasmo, mentre il governo albanese ha mantenuto un silenzio significativo. L’avvocato Arbër Hoxha, intervenendo su Report Tv locale, ha dichiarato che il processo legale prevede di ascoltare le parti il 18 gennaio. Dopodiché i giudici prenderanno il tempo necessario per deliberare.

“La sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati”

Per quanto riguarda il contenuto dell’accordo, Hoxha ha sottolineato che, apparentemente, “potrebbe esserci una violazione della procedura in termini di dibattito pubblico e trasparenza. Oltre a ciò, non vi è sostanzialmente alcuna violazione in quanto la sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati.” Ha chiarito che si tratta di un accordo standard tra stati sovrani, che consente a uno stato di utilizzare il territorio di un altro stato sotto amministrazione.

Accolto il ricorso firmato da Berisha

La decisione della Corte costituzionale segue le accuse del deputato dell’opposizione Gazment Bardhi, che aveva affermato che i giudici stavano ritardando il pronunciamento in coordinamento con il premier Rama. La Corte ha accolto il ricorso firmato da Berisha, Bardhi e altri deputati, ma ha respinto il ricorso ufficiale del Partito Democratico guidato da Lulzim Basha per mancanza di documentazione.

Dubbi sulla collaborazione Italia-Albania

Ricordiamo che a novembre, a Roma, i premier Giorgia Meloni ed Edi Rama hanno sottoscritto l’accordo che prevede la creazione di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. La sospensione dell’iter in Albania getta un’ombra sul futuro di questa collaborazione, mentre entrambi i paesi rimangono in attesa della decisione della Corte costituzionale albanese.

Conclusione

Resta da vedere come questa sospensione influirà sul protocollo, che prevede la realizzazione di strutture di registrazione e accoglienza per i migranti, con l’Albania pronta ad accogliere fino a 3.000 migranti in attesa di decisioni sul loro futuro nel territorio italiano. Il protocollo, con una validità di cinque anni prorogabili automaticamente di altri cinque, rimane al centro di un acceso dibattito che ora si sposterà al nuovo anno, quando la Corte costituzionale albanese prenderà la sua decisione.

MELONI IN SENATO: “NESSUN VETO SUL PATTO DI STABILITA’ E NON HO ATTACCATO DRAGHI”

Meloni in Senato: “Nessun veto sul patto di stabilità e non ho attaccato Draghi”

Meloni in Senato: “Nessun veto sul patto di stabilità e non ho attaccato Draghi”

Meloni in Senato: “Nessun veto sul patto di stabilità e non ho attaccato Draghi”

da ansa.it

“Patto di stabilità? Nessun veto, ma, in mancanza di un accordo, l’Italia tornerà ai precedenti parametri”

La premier italiana Giorgia Meloni ha dichiarato al Senato di non escludere alcuna opzione riguardo al veto sul patto di stabilità durante la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio dell’Unione Europea. La leader ha sottolineato l’importanza di valutare ciò che è meglio per l’Italia. Avvertendo che in mancanza di un accordo, il paese tornerà ai precedenti parametri.

“Il fondo sanitario ha raggiunto il massimo di risorse mai avute precedentemente”

Durante il suo intervento, Meloni ha evidenziato gli sforzi del governo nel liberare risorse. Con particolare attenzione al diritto allo studio e al finanziamento della sanità. Ha sottolineato che, nonostante le sfide, il fondo sanitario ha raggiunto il massimo di risorse mai avute precedentemente.

Le parole della premier sul superbonus

La premier ha affrontato il tema del superbonus. Sottolineando come il provvedimento, sebbene nato con un intento condivisibile, abbia portato a un’elevata perdita di fondi. Affermando che il governo è impegnato nella risoluzione di questa problematica.

“Col governo di centrosinistra il Pil è crollato”

Durante la discussione, Meloni ha richiamato l’attenzione sul Pil, contrastando la propaganda con la realtà economica. Ha affermato che, sotto il suo governo, l’economia italiana sta mostrando segni di miglioramento. Mentre ha criticato il governo precedente per il crollo del Pil durante il periodo del centrosinistra.

“Nessun attacco a Mario Draghi, ma…”

Rispondendo alle critiche sulla sua posizione riguardo all’Ucraina e alla foto con i leader di Francia e Germania, Meloni ha chiarito che il suo intento non era attaccare il premier Mario Draghi. Ma sottolineare la necessità di una posizione più autonoma per l’Italia nelle questioni internazionali.

“In politica estera dialogo aperto con tutti”

Meloni ha ribadito la sua volontà di dialogare con tutti in politica estera. Sottolineando l’importanza di una diplomazia inclusiva per raggiungere gli obiettivi comuni. Ha affermato che la presenza dell’ex premier sul treno con diversi leader europei non implica una mancanza di rispetto per la fermezza di Draghi.

“Azione di governo pragmatica e di buon senso”

Infine, la premier ha sottolineato il successo del lavoro svolto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Affermando che nonostante le criticità iniziali, il governo ha dimostrato che, con pragmatismo e buonsenso, è possibile raggiungere gli obiettivi stabiliti.

“Il dibattito sia rispettoso”

Concludendo il suo intervento al Senato, Meloni ha affrontato la questione dell’allargamento dell’Unione Europea. Esprimendo il suo sostegno a questa scelta strategica e sottolineando la necessità di trasformare l’UE da un “gigante burocratico” a un “gigante politico”. La premier ha invitato a concentrarsi su materie che richiedono un’azione collettiva, promuovendo così una visione politica più integrata dell’Europa. In risposta alle richieste di replica, infine, Meloni ha chiesto ai presenti di esporre i loro argomenti in modo costruttivo, evidenziando la sua volontà di ascoltare e partecipare a un dibattito rispettoso.

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