Protesta dei trattori: gli agricoltori assediano Roma dopo aver paralizzato l’Europa
La protesta dei trattori, che ha recentemente invaso l’Europa, ha ora raggiunto Roma, con gli agricoltori che chiedono attenzione alle loro preoccupazioni e alle sfide che il settore agricolo sta affrontando. Dopo aver bloccato caselli autostradali in Italia nei giorni scorsi, la mobilitazione degli agricoltori si concentra su diverse questioni cruciali, tra cui il Green Deal europeo, il prezzo del gasolio, la concorrenza dei prodotti non comunitari e la situazione geopolitica in Ucraina.
Una delle principali critiche degli agricoltori è rivolta all’Unione europea e al suo pacchetto di politiche agricole noto come il Green Deal europeo. Le nuove misure, destinate a rendere più sostenibile il settore agroalimentare, sono viste dagli agricoltori come minacce al loro lavoro e alla competitività del settore. In particolare, l’obbligo delle rotazioni delle colture e la riduzione dell’uso di fertilizzanti sono aspetti contestati, poiché potrebbero rendere il settore agricolo meno competitivo.
La crisi energetica ha portato ad un aumento dei costi per le aziende agricole, con l’aggiunta della prospettiva di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, compresi quelli relativi al carburante agricolo. Gli agricoltori chiedono un’attenzione speciale al prezzo del gasolio, che è diventato un onere significativo durante questa crisi, aggravando ulteriormente la loro situazione finanziaria. Salari bassi e la necessità di rivedere gli sussidi ambientali sono ulteriori richieste del movimento.
La concorrenza sleale dei prodotti non comunitari è un altro punto di discussione. Gli accordi per l’importazione di beni agricoli ucraini hanno scatenato la protesta, ma al centro di tutto c’è il trattato UE-Mercosur, un patto di libero scambio tra l’Unione Europea e alcuni Paesi latinoamericani. Questo accordo è stato oggetto di dibattito per anni, e gli agricoltori lo vedono come una minaccia alla loro produzione, vista la disparità nelle dimensioni delle aziende agricole e nella competitività economica.
La guerra in Ucraina ha influenzato l’importazione di prodotti agricoli, specialmente cereali, a prezzi più bassi. Gli agricoltori sostengono che la produzione di alcuni prodotti in Ucraina costa molto meno rispetto a paesi come la Francia, creando una competizione apparentemente ingiusta. Le dimensioni delle aziende agricole ucraine, notevolmente più grandi rispetto a quelle europee, sono al centro delle lamentele, indicando una situazione di squilibrio nel contesto economico.
In Italia, la protesta agricola presenta alcune peculiarità rispetto agli altri paesi europei. L’autoconvocazione è predominante rispetto all’appoggio dei corpi intermedi, con nuove sigle come il Coordinamento Agricoltori Traditi guidando le marce. La manifestazione è caratterizzata da un’ostilità diffusa verso le associazioni di categoria, ritenute troppo legate al governo. Coldiretti, una delle principali associazioni, non partecipa direttamente ai cortei, ma appoggia molte delle rivendicazioni degli agricoltori.
La protesta dei trattori che ha raggiunto Roma è un segnale di profonda preoccupazione tra gli agricoltori europei. La sfida del Green Deal europeo, i problemi legati al prezzo del gasolio, la concorrenza internazionale e l’incertezza geopolitica stanno creando tensioni significative nel settore agricolo. È necessario un dialogo aperto tra gli agricoltori, le istituzioni europee e i governi nazionali per trovare soluzioni sostenibili e giuste per tutte le parti coinvolte.
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