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Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

Il veto USA all’ONU suscita critiche globali ma Israele ringrazia gli alleati: “Continua la guerra contro Hamas”

da ansa.it

In una mossa che ha scatenato controversie a livello internazionale, gli USA hanno esercitato il loro potere di veto alle Nazioni Unite, bloccando una risoluzione per una tregua a Gaza. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale, con Israele che esprime gratitudine, mentre organizzazioni umanitarie e alcuni leader mondiali criticano la mossa.

Oxfam condanna il veto USA come colpo alla credibilità dei diritti umani

Abby Maxman, responsabile di Oxfam America, ha criticato l’amministrazione Biden per aver perso l’opportunità di allineare le sue azioni alla retorica sui diritti umani. Maxman ha affermato che il veto USA alla risoluzione ONU per una tregua a Gaza è stato un altro colpo alla credibilità degli USA in materia di diritti umani. Ha sottolineato la necessità che gli Stati Uniti sfruttino la loro relazione speciale con Israele per affrontare la crisi in corso.

Human Rights Watch avverte del rischio di complicità in crimini di guerra

Louis Charbonneau, direttore di Human Rights Watch presso l’ONU, ha accusato gli USA di rischiare la complicità in crimini di guerra con il loro veto alla risoluzione dell’ONU. Charbonneau ha sostenuto che il veto ha impedito al Consiglio di Sicurezza di fare richieste coerenti con quelle fatte dagli stessi USA ad Israele e ai gruppi armati palestinesi. Ha evidenziato le potenziali conseguenze del supporto agli atti di Israele in mezzo alle accuse di atrocità contro la popolazione civile palestinese.

Israele ringrazia gli USA per il voto ONU e critica il Segretario Generale dell’ONU

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Stati Uniti per il veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla tregua a Gaza. Al contempo, Cohen ha criticato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, accusandolo di schierarsi con Hamas. Cohen ha definito la posizione di Guterres “una vergogna” e ha criticato la mancata richiesta dell’Articolo 99, evidenziando una posizione parziale dell’ONU.

Vittime Palestinesi e condanna internazionale

La morte del palestinese Sari Amr, avvenuta durante un’operazione militare israeliana, ha alimentato ulteriormente le tensioni. L’incidente ha portato il totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania a 273 dall’inizio del conflitto di Gaza, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato il veto degli USA come aggressivo e immorale, accusando gli USA della sofferenza della popolazione di Gaza.

Accuse di contrabbando di armi 

Israele ha sostenuto di aver scoperto armi nascoste in una scuola dell’UNRWA, comprese armi da fuoco e munizioni all’interno di un grande orsacchiotto. Inoltre, l’esercito israeliano ha accusato Hamas di lanciare razzi da una zona umanitaria designata, mettendo a rischio i palestinesi sfollati. Queste accuse hanno alimentato ulteriori tensioni da entrambe le parti.

Reazioni internazionali e critiche

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha criticato la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di permettere la partecipazione di atleti russi e bielorussi sotto una bandiera neutrale, definendola un’opportunità per la Russia di strumentalizzare le Olimpiadi a fini propagandistici. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, definendolo il “Consiglio per la Protezione di Israele” dopo il veto americano.

Hamas riporta un aumento delle vittime a Gaza

Hamas, il gruppo militante palestinese che controlla Gaza, ha dichiarato che il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 17.700. Il ministero della Salute gestito da Hamas ha fornito questo nuovo bilancio delle vittime dall’inizio del conflitto.

Netanyahu supporta il veto USA e promette di continuare la campagna contro Hamas

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato la posizione degli Stati Uniti, affermando che gli altri paesi devono comprendere l’impossibilità di sostenere l’eliminazione di Hamas e, contemporaneamente, chiedere l’arresto della guerra. Netanyahu ha ribadito l’impegno di Israele nella sua giustificata campagna contro Hamas, promettendo di raggiungere gli obiettivi stabiliti nonostante le critiche internazionali.

Mentre le tensioni continuano ad aumentare nella regione, la comunità internazionale osserva attentamente, sperando in una risoluzione diplomatica del lungo conflitto.

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Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

Guerra a Gaza: l’esercito d’Israele intensifica l’offensiva contro Hamas

da ansa.it

La situazione nella Striscia di Gaza ha raggiunto una nuova fase di intensità con l’annuncio da parte dell’esercito israeliano che Gaza City è  completamente circondata. E con la possibilità di un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove si ritiene che ci sia un nascondiglio per gli alti dirigenti di Hamas . La guerra in corso tra Israele e Hamas ha causato la morte di migliaia di persone e ha provocato una vasta distruzione nella regione.

La Striscia di Gaza Divisa in Due

Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha dichiarato che “la Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud”, segnando un’ulteriore escalation nella crisi. Questa divisione geografica potrebbe avere profonde implicazioni per la popolazione civile intrappolata tra i due fronti. Nel frattempo, le unità israeliane, tra cui la 36ª divisione, hanno raggiunto la costa di Gaza, preparandosi per un’eventuale avanzata.

La giornata è iniziata con un tragico bombardamento israeliano che ha colpito il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia. Causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità sanitarie di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime a Gaza è salito a 9.770, con oltre 4.800 minori tra le vittime, da quando Israele ha iniziato l’operazione militare.

Gaza Isolata sotto un’Intensa Pioggia di Bombe

Gaza è tornata ad essere isolata dal mondo esterno, con tutte le comunicazioni telefoniche e via internet interrotte. Inoltre, Hamas ha segnalato “intensi bombardamenti” israeliani nelle vicinanze degli ospedali nella Striscia. Gaza City e alcune zone a nord, come Tel Al-Hawa, Zeytun, Shujaiyeh, Albasara, Rimal, al-Nasser e Karama, risultano particolarmente colpite dai bombardamenti.

Nonostante gli incessanti attacchi, Hamas ha continuato a lanciare razzi sulla città di Tel Aviv e in altre zone centrali di Israele. L’Iron Dome, il sistema di difesa missilistica israeliano, è riuscito ad intercettare i razzi lanciati dalla Striscia, evitando vittime, ma causando forti esplosioni nell’aria.

Tensioni al confine con il Libano

Le tensioni rimangono alte anche al confine tra Israele e il Libano, con nuovi scambi di colpi con il gruppo Hezbollah. Un drone israeliano ha colpito un’auto nel sud del Libano, uccidendo tre bambine e la loro zia, mentre Hezbollah ha risposto con un razzo anticarro lanciato nel Kibbutz Yiftach. Causando la morte di un civile.

Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha avvertito che sono pronti a lanciare un attacco nel nord in qualsiasi momento. Nel frattempo, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha annunciato un nuovo discorso per il prossimo sabato, suggerendo che la situazione potrebbe continuare a deteriorarsi.

La polemica sulle dichiarazioni del Ministro Amichai Eliahu

La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del ministro per la Tradizione ebraica, Amichai Eliahu, che ha evocato la possibilità di un attacco nucleare su Gaza come “una delle possibilità”. Anche se ciò metterebbe a rischio la vita dei 240 ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Le parole di Eliahu hanno suscitato una forte reazione negativa, con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che lo ha immediatamente sospeso dal suo incarico. Eliahu ha cercato di mitigare la polemica affermando che si trattava di una “metafora”, ma il danno era già fatto.

L’obiettivo dell’esercito israeliano a Gaza

Secondo il portavoce militare Daniel Hagari, risultano colpiti oltre 2.500 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni. Le forze israeliane continuano a eliminare i terroristi in combattimenti ravvicinati e in attacchi aerei mirati contro le infrastrutture di Hamas. E poi i depositi di armi, i posti di osservazione e i centri di comando e controllo nella Striscia. Hagari ha sottolineato come Hamas abbia sfruttato strutture civili, tra cui ospedali come l’ospedale di Shifa, per condurre le proprie attività militari.

Un elevato tributo tra i giornalisti

La guerra in corso tra Israele e Hamas ha un impatto devastante anche sulla libertà di stampa. Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ), almeno 36 giornalisti e operatori dei media sono morti dall’inizio del conflitto. Di questi, 31 erano palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese. Otto giornalisti sono rimasti feriti, 3 risultano dispersi e altri otto arrestati. La situazione mette in evidenza i rischi mortali a cui corsi dai giornalisti che cercano di documentare il conflitto e la catastrofe umanitaria in corso.

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Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

Bombe su un ospedale di Gaza: centinaia di vittime e reazioni internazionali

da ansa.it

Nelle ultime ore, un tragico evento ha scosso il mondo, innescando una serie di reazioni internazionali e uno scambio di accuse. L’ospedale Al Ahli di Gaza, situato nella Striscia, è diventato il teatro di una terribile tragedia in cui centinaia di persone hanno perso la vita. Mentre l’evento è stato inizialmente oggetto di dispute tra le parti coinvolte, le voci della comunità internazionale si sono levate per condannare l’attacco e chiedere un immediato cessate il fuoco per scopi umanitari.

L’Attacco all’Ospedale Al Ahli di Gaza

L’ospedale Al Ahli di Gaza è stato teatro di un drammatico attacco che ha scosso il mondo intero. Centinaia di vite sono state spezzate mentre l’edificio, che ospitava numerosi pazienti e il personale medico, è stato trasformato in un inferno di fuoco. Inizialmente, le accuse e le dispute sulle cause dell’esplosione hanno portato a uno scambio di dichiarazioni tra Israele e i gruppi palestinesi.

Israele ha sostenuto che l’esplosione sia stata causata da un razzo difettoso lanciato dalla Jihad islamica palestinese da un cimitero nelle vicinanze. Il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, ha persino mostrato immagini degli eventi di quella sera e ha sottolineato che dalla fase iniziale del conflitto, ben 450 razzi palestinesi difettosi sono esplosi all’interno della Striscia di Gaza. Tuttavia, queste affermazioni non convincono pienamente la comunità internazionale.

Reazioni Internazionali

Le reazioni internazionali all’attacco all’ospedale Al Ahli di Gaza sono state immediate e cariche di emotività. Il presidente statunitense, Joe Biden, è tra i primi leader mondiali a reagire. Dichiarandosi “indignato e profondamente rattristato” e promettendo di “continuare a raccogliere informazioni su quanto accaduto esattamente”. Ha anche contattato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il re Abdullah II di Giordania per discutere della situazione. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto “sconvolto” dall’uccisione di centinaia di civili palestinesi in un attacco contro un’installazione medica. Ha condannato l’attacco, sottolineando che ospedali e personale medico sono protetti dal diritto internazionale.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato l’attacco e ha affermato che “niente può giustificare un attacco contro un ospedale”, sottolineando la necessità di fare piena luce sull’accaduto. Ha anche chiesto l’apertura dell’accesso umanitario alla Striscia di Gaza senza ritardi.

Il presidente iraniano Ebrahim Raïssi ha condannato l’attacco, dichiarando che “le fiamme delle bombe americano-israeliane divoreranno presto” Israele. Manifestazioni di protesta hanno avuto luogo davanti alle ambasciate di Francia e Regno Unito a Teheran, dimostrando l’indignazione internazionale.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato il suo ritorno in Cisgiordania in risposta al “massacro a Gaza,” sottolineando che i palestinesi non accetteranno un’altra Nakba del XXI secolo.

Cessate il Fuoco e Protezione dei Civili

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un appello per un “immediato cessate il fuoco per scopi umanitari” in mezzo al conflitto in corso tra Hamas e Israele. Ha sottolineato come i civili abbiano subito pesanti conseguenze, evidenzate dall’attacco all’ospedale. La richiesta di un cessate il fuoco è stata un appello alla protezione dei civili in un conflitto che sta mietendo un pesante tributo tra le popolazioni locali.

Il numero delle vittime nel conflitto in corso continua a salire, con il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas che riporta un bilancio di almeno 3.200 morti e circa 11.000 feriti dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’inizio dei combattimenti. Tuttavia, le affermazioni contrapposte di Israele e dei gruppi palestinesi continuano a gettare ombre sulla responsabilità degli attacchi.

La Richiesta di Giustizia

Le reazioni internazionali sono accompagnate dalla richiesta di accertare le responsabilità sull’attacco all’ospedale Al Ahli. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito la tragedia “insensata”. E ha sottolineato che tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia. La comunità internazionale chiede protezione per i civili innocenti e chiarezza su questa tragedia.

“Abbiamo assistito sgomenti a ciò che è avvenuto ieri sera. La bomba che ha colpito l’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital a Gaza ha ucciso centinaia di palestinesi inermi e ferito la coscienza di tutti noi. La comunità internazionale deve proteggere i civili innocenti e punire Hamas”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X.

“Sgomento e dolore per le centinaia di vittime all’ ospedale Al Ahli di Gaza. La protezione della popolazione civile, anche in un conflitto, deve essere priorità assoluta”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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