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“Tenet” recensione film (NO SPOILER)
Distribuzione: Warner Bros Italia
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Regia: Christopher Nolan
Cast: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Michael Caine, Kenneth Branagh, Martin Donovan, Fiona Dourif, Jurij Kolokol’nikov, Himesh Patel, Clémence Poésy, Aaron Taylor-Johnson, Denzil Smith.
Genere: Azione, fantascienza, spionaggio, thriller
Durata: 150 minuti
Voto: ♥♥
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Il protagonista senza nome, un agente della CIA, partecipa a un’operazione russa sotto copertura . Per salvare un agente compromesso e rubare un oggetto non identificato durante un assedio terroristico al teatro dell’opera di Kiev. Dopo aver salvato l’agente e recuperato l’oggetto, il protagonista invia parte della sua squadra attraverso un’uscita segreta. Poco dopo il protagonista viene salvato da un uomo armato mascherato, con un filo rosso sullo zaino. Il protagonista si unisce nuovamente ai russi, che, resosi conto di essere stati ingannati, lo torturano, ma il giovane resiste all’interrogatorio e assume una pillola avvelenata. Al risveglio, il protagonista scopre che la pillola era falsa e che i russi hanno catturato e ucciso tutti i membri della sua squadra. Appropriandosi dell’oggetto non identificato.
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“Tenet” è il film che certifica quanto, ormai, Nolan sia diventato un fan di sé stesso. Nella pellicola, infatti, troviamo tutti i punti cardine della sua idea di cinema. Esasperati, però, all’ennesima potenza, con un gusto che diventa quasi parodistico. La trama, di per sé, ha una sua linearità, ma siccome il regista, negli anni, si è fatto conoscere per le storie cervellotiche, allora complica tutto forzatamente. Intendiamoci, “Tenet” ha un senso cinematografico indiscutibile, una colonna sonora memorabile ed un cast di primissimo livello.
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Buone, a tal proposito, le interpretazioni dei due protagonisti, John David Washington e Robert Pattinson, anche se la sceneggiatura non dà ai loro personaggi il giusto spessore, rendendoli così facilmente dimenticabili. Interessanti e ben caratterizzati, invece, i ruoli interpretati da Elizabeth Debicki e Kenneth Branagh, quest’ultimo perfetto nella parte del villain. Ad ogni modo, seppur non si può parlare di pellicola deludente, si può invece dire che, dopo “Dunkirk”, Nolan prosegue nel suo periodo di scarsa vena creativa.
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Insomma, chi si aspetta un nuovo “Inception” è destinato a rimanere deluso. Il soggetto è senz’altro interessante, però il problema di questo film è nella messa in scena estremamente confusionaria, col solito finale che necessita di una spiegazione da cercare su Google. Se in “Inception”, però, quell’alone di mistero sull’epilogo era furbescamente voluto, qui la conclusione sembra dovutamente confusa. Quasi, insomma, come se fosse un dogma del suo cinema più che una reale necessità narrativa.
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Dunque, in “Tenet” la confusione regna sovrana, sia per colpa di uno script troppo raffazzonato, sia, a sorpresa, per una regia con poche intuizioni. Fatte salve, comunque, alcune, pochissime, scene con un buon tasso di inventiva. La realizzazione tecnica del film, tutto sommato, è anche discreta (non eccelsa, però), ma il vero punto debole di questa produzione è la totale mancanza di contenuto, nonostante una confezione piuttosto curata. La pellicola, insomma, si accontenta di un’aurea mediocritas.
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Di essere un interessante esercizio di stile in cui ognuno fa bene il compitino senza, però, credere troppo nel progetto complessivo. Buono il sottotesto, anche se, di nuovo, è un po’ buttato lì a caso e si perde nel marasma generale. Siamo, dunque, molto lontani dalla magnificienza con cui venivano svelati i messaggi subliminali nel cinema del cineasta statunitense. “Tenet” rimane un film da vedere, se non altro perché diretto da uno degli autori più celebrati dei nostri tempi. Però sarebbe poco onesto non sottolineare che c’era da aspettarsi molto (ma molto) di più.
Francesco G. Balzano
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