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Caso Ilaria Salis parla Salvini: “Se colpevole non può fare la maestra” La Lega accusa: “Nel 2017 assaltò un gazebo” e i legali chiariscono: “Fu assolta”

Caso Ilaria Salis parla Salvini: “Se colpevole non può fare la maestra” La Lega accusa: “Nel 2017 assaltò un gazebo” e i legali chiariscono: “Fu assolta”

Caso Ilaria Salis parla Salvini: “Se colpevole non può fare la maestra” La Lega accusa: “Nel 2017 assaltò un gazebo” e i legali chiariscono: “Fu assolta”

da corriere.it

La vicenda di Ilaria Salis: una storia controversa

Ilaria Salis, insegnante 39enne, si trova al centro di un acceso dibattito politico e giudiziario. Il suo nome è emerso nuovamente nelle cronache a seguito della sua detenzione in Ungheria, dove è stata incatenata. Tuttavia, la discussione non si concentra solo sulla sua detenzione, ma anche sulle accuse di violenza politica e sulle implicazioni del suo lavoro di insegnante.

Un’accusa del 2017: assalto a un gazebo della Lega

La storia di Ilaria Salis ha radici nel 2017, quando è stata accusata insieme ad altre persone di aver partecipato a un presunto assalto a un gazebo della Lega a Monza. Questo episodio ha portato Salis davanti alla giustizia, ma è stata successivamente assolta. Tuttavia, la Lega ha ricordato questo evento nel contesto della recente vicenda, sollevando nuove domande sulla sua presunta colpevolezza.

La posizione della Lega e la richiesta di “azione legale per chiarire”

La Lega ha espresso la speranza che Salis possa dimostrare la sua innocenza in tutti i procedimenti legali. Tuttavia, il partito ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza di non permettere che il dissenso politico si trasformi in violenza. La Lega ha inoltre chiesto azioni legali per chiarire la vicenda, sottolineando un episodio precedente di cui Salis è stata coinvolta.

I legali di Salis: assoluzione e contestazioni

Gli avvocati di Salis hanno ribadito che la loro cliente è stata assolta nel processo relativo all’assalto al gazebo del 2017. Inoltre, hanno contestato le accuse della Lega, sottolineando che il partito non si è costituito parte civile nel processo. Questa difesa solleva dubbi sulla validità delle affermazioni della Lega e sulla presunta colpevolezza di Salis.

Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo

Di fronte alla detenzione in Ungheria, gli avvocati di Salis stanno preparando un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Questo ricorso mira a contestare la violazione dei diritti fondamentali di Salis, inclusa la presunta violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani. Questo movimento legale rappresenta un tentativo di garantire un trattamento equo e umano per Salis.

Reazioni politiche e sociali

Il dibattito politico si è intensificato, con interventi da entrambi gli schieramenti. Matteo Salvini, leader della Lega, ha dichiarato che se Salis fosse ritenuta colpevole, sarebbe incompatibile con il suo lavoro di insegnante. Tuttavia, queste affermazioni hanno suscitato critiche da parte del padre di Salis, che le ha considerate eccessive e fuori luogo.

La necessità di rispetto dei diritti e della presunzione di innocenza

Il caso di Ilaria Salis solleva questioni complesse legate alla giustizia, alla politica e alla libertà di espressione. È essenziale che venga garantito un processo equo e che venga rispettata la presunzione di innocenza fino a prova contraria. Allo stesso tempo, è importante evitare giudizi affrettati e assicurare che i diritti fondamentali di tutti i cittadini siano protetti.

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Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci”

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Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci”

da corriere.it

Una svolta nel piano politico di Salvini: rinuncia alle Europee e punta a raggiungere il Movimento 5 Stelle

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha ufficialmente annunciato il suo distacco dalle elezioni europee imminenti. Durante un’intervista a Quarta Repubblica su Retequattro, il leader della Lega ha comunicato la sua decisione di non candidarsi, preferendo concentrarsi sul suo ruolo attuale e puntando a raggiungere il Movimento 5 Stelle in termini di consenso elettorale.

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci” – Rinuncia alle Europee: priorità al ruolo di Ministro

“Non mi candido” sono state le parole chiare di Salvini, sottolineando il suo impegno attuale come ministro delle Infrastrutture. Ha manifestato il desiderio di continuare a svolgere il ruolo al massimo delle sue capacità e ha indicato che il futuro della Lega sarà orientato verso una collaborazione con il Movimento 5 Stelle.

Obiettivo: raggiungere il consenso del Movimento 5 Stelle

Salvini ha spiegato che la sua ambizione è quella di superare il consenso ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle elezioni europee precedenti. Questa dichiarazione indica un cambio di strategia elettorale, con il leader leghista che cerca di consolidare il proprio sostegno elettorale puntando a risultati migliori rispetto alle elezioni passate.

Salvini sulle Europee: “Non mi candido ma mi piacerebbe avere tra i nostri il generale Vannacci” – Il Generale Vannacci come possibile candidato: una riflessione di Salvini

Durante l’intervista, Salvini ha fatto riferimento al generale Vannacci come una possibile candidatura per la Lega alle europee. Ha espresso il suo favore per questa scelta, presentando il generale come una vittima delle politiche della sinistra radical chic. Tuttavia, il generale ha risposto con prudenza, dichiarando di valutare attentamente l’offerta e ribadendo il suo attuale ruolo di soldato.

Ringraziamenti e riflessioni future

Il possibile candidato ha ringraziato per i pensieri positivi e la fiducia espressa nei suoi confronti. Ha sottolineato che valuterà con calma le prossime mosse politiche, mantenendo comunque il suo ruolo di soldato a servizio del Paese. Questa dichiarazione apre uno spazio per ulteriori riflessioni sulla direzione futura della Lega e sulle dinamiche politiche in vista delle elezioni europee.

Scenario politico in evoluzione e la posizione di Meloni

La scelta di Salvini arriva in un momento di evoluzione politica, con i partiti di governo che stanno valutando le proprie strategie per le elezioni europee. La posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sulla sua candidatura condizionata al consenso degli alleati, evidenzia la complessità delle dinamiche di coalizione. La situazione è destinata a evolversi nei prossimi mesi, con la figura del generale Vannacci che potrebbe assumere un ruolo centrale nella strategia elettorale della Lega.

In conclusione, la decisione di Salvini di non candidarsi alle elezioni europee apre nuovi scenari politici, con l’obiettivo dichiarato di superare il consenso del Movimento 5 Stelle. L’eventuale candidatura del generale Vannacci aggiunge un elemento intrigante alle prospettive della Lega in vista del prossimo scrutinio europeo.

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Trattato MES bocciato dalla maggioranza: Fratelli d’Italia e Lega votano insieme Forza Italia si astiene

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da open.online

Votazione a Montecitorio: 184 contrari, 72 favorevoli, 44 astenuti – Governo Meloni ferma la ratifica per sei mesi

Coalizione di governo divisa

In una votazione sorprendentemente rapida a Montecitorio, la maggioranza di governo ha bloccato la ratifica del trattato di modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) per almeno sei mesi. La coalizione di governo si è divisa. Con Fratelli d’Italia e Lega votanti contro, Forza Italia astenuta, e solo Pd, Italia Viva e Azione favorevoli.

Fdi minimizza le possibili reazioni negative dei mercati

La Commissione Bilancio ha votato il parere contrario del governo, presentato da Ylenia Lucaselli di Fratelli d’Italia. Sottolineando la mancanza di meccanismi per coinvolgere il Parlamento nella richiesta di attivazione del MES. Nonostante il veto italiano bloccasse il nuovo trattato per gli altri aderenti che l’hanno già ratificato, Lucaselli ha minimizzato le possibili reazioni negative dei mercati.

Salvini esulta

La Premier Giorgia Meloni aveva inizialmente tenuto in standby la ratifica come leva negoziale. Ma dopo l’approvazione del nuovo quadro di regole per la governance economica europea, l’esecutivo Meloni ha deciso di bloccare definitivamente la ratifica.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha esultato per la coesione ritrovata con Fratelli d’Italia contro il MES. Ribadendo la posizione della Lega contraria a questo strumento ritenuto dannoso per l’Italia. La mossa del governo Meloni, che ha sorpreso molti osservatori, evidenzia la complessità delle dinamiche politiche interne sulla questione del MES.

Una votazione rapida

Il voto in Commissione Bilancio è avvenuto in modo repentino, entro le 10.30 di mattina, indicando una volontà di accelerare da parte del governo Meloni. La relatrice Ylenia Lucaselli ha spiegato che il parere contrario è dovuto alla mancanza di meccanismi che coinvolgano il Parlamento nella richiesta di attivazione del MES. Escludendo le Camere da procedure significative sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria.

Il governo mette un punto definitivo sulla questione

L’Italia, secondo Lucaselli, non è particolarmente preoccupata delle conseguenze del veto italiano alla modifica del MES. Ha affermato che non ci saranno reazioni negative dei mercati e che il MES è diventato un salva banche. Ma fortunatamente il sistema bancario italiano gode di ottima salute.

Nelle settimane precedenti, la Premier Giorgia Meloni aveva indicato che la ratifica del MES non veniva esclusa a priori. Ma era tenuta in standby come leva di pressione per ottenere migliori accordi su altri fronti europei. Tuttavia, dopo l’approvazione del nuovo quadro di regole per la governance economica europea all’Ecofin, il governo Meloni ha deciso di mettere un punto definitivo sulla questione.

Marattin contesta Lucaselli

La votazione in aula è avvenuta poco dopo il voto in Commissione, invertendo l’ordine del giorno per concludersi entro la fine della mattinata. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha dichiarato che rappresenta il governo e che questo sarà coerente con il volere del Parlamento.

Il parere contrario di Lucaselli è stato contestato da Luigi Marattin, ma la sostanza politica della contrarietà sembra prevalere. Lucaselli ha sottolineato che la proposta di legge è carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del Parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del MES.

Conclusione

Il governo Meloni ha ora messo fine alla strategia di attendere migliori accordi, chiudendo la porta alla ratifica del MES. La ritrovata compattezza tra Fratelli d’Italia e Lega sulla bocciatura del MES ha portato alla soddisfazione di Matteo Salvini, il quale ha ribadito la chiara posizione della Lega contro questo strumento che ritiene dannoso per l’Italia.

NUOVO PATTO DI STABILITA’: MINISTRI EUROPEI APPROVANO L’ACCORDO

Ponte sullo Stretto Salvini e don Ciotti si scontrano sulla questione mafie

Ponte sullo Stretto Salvini e don Ciotti si scontrano sulla questione mafie

Ponte sullo Stretto Salvini e don Ciotti si scontrano sulla questione mafie

da ilfattoquotidiano.it

Una polemica ha scosso l’Italia riguardo al progetto del Ponte sullo Stretto e la possibilità che gli appalti milionari possano attirare gli appetiti delle mafie. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha rifiutato l’idea di un legame tra il progetto e le cosche mafiose. E ha attaccato don Luigi Ciotti, il fondatore e presidente di Libera, che ha espresso preoccupazioni riguardo alla situazione. L’attacco di Salvini ha suscitato indignazione e solidarietà nei confronti di don Ciotti, con molti esponenti politici e associazioni che lo difendono.

Don Luigi Ciotti ha espresso la sua preoccupazione riguardo al rischio che il Ponte sullo Stretto possa unire non solo due coste, ma anche due cosche mafiose. Ha sottolineato che questo è un concetto ripetuto da molti esperti. E ha sollevato l’allarme riguardo al possibile coinvolgimento delle mafie negli appalti milionari del progetto. Tuttavia, il ministro Salvini ha respinto fermamente l’idea di un legame tra il progetto e le cosche mafiose. Definendo le parole di don Ciotti “ignoranti” e “superficiali”.

Dopo l’attacco di Salvini, don Luigi Ciotti ha ricevuto il sostegno di diverse figure politiche, tra cui il Pd, M5s e Verdi-Sinistra. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha criticato aspramente l’attacco di Salvini a uno degli esponenti più importanti della lotta alle mafie. Definendo la sua affermazione come un segno di mancanza di rispetto verso milioni di cittadini calabresi e siciliani. Anche alcune delle principali associazioni, tra cui Anpi, Arci, Acli, Greenpeace, Legambiente e Wwf, hanno espresso solidarietà a don Ciotti. E hanno lodato il suo impegno nella lotta contro le mafie e per la promozione della legalità.

La polemica riguardo al Ponte sullo Stretto ha portato alla luce un dibattito più ampio sulla situazione delle mafie in Italia e sulla lotta per la legalità. Mentre don Ciotti continua a mettere in guardia contro la possibilità che le mafie possano sfruttare gli appalti del progetto, Salvini sostiene che il Ponte rappresenta la più grande operazione antimafia dal Dopoguerra a oggi. Le opinioni divergenti hanno acceso un acceso dibattito sia nella sfera politica che tra la società civile.

La polemica tra Salvini e Ciotti riguardo al Ponte sullo Stretto ha messo in evidenza le divisioni e le opinioni contrastanti riguardo alla questione delle mafie in Italia. Mentre don Luigi Ciotti continua a sottolineare i rischi connessi agli appalti milionari, Salvini respinge tali affermazioni e sostiene la validità del progetto. La solidarietà ricevuta da don Ciotti dimostra che il suo impegno nella lotta alle mafie è ampiamente riconosciuto e apprezzato. La polemica continua a suscitare dibattiti e discussioni nel paese, alimentando il dibattito sulla legalità e la lotta contro le organizzazioni criminali.

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