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La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me”

da ansa.it

La prospettiva di Matteo sul recupero e il prossimo intervento chirurgico

Matteo Mariotti, il coraggioso giovane di Parma sopravvissuto all’attacco di uno squalo in Australia il 9 dicembre, si prepara a un altro delicato intervento chirurgico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. La perdita della sua gamba sotto il ginocchio non ha minato la sua determinazione, e con fiducia, guarda al futuro sperando di tornare a camminare con l’ausilio di una protesi.

La testimonianza di Matteo Mariotti attaccato da uno squalo: “Dopo il post di Selvaggia Lucarelli odio contro di me” – Riconoscenza e amarezza: il contrasto di emozioni

Durante una conferenza stampa organizzata nell’ospedale bolognese, Matteo esprime gratitudine verso coloro che lo hanno sostenuto: “La mia famiglia, i miei migliori amici e anche sconosciuti mi hanno donato amore, e desidero ringraziarli di cuore.” Tuttavia, l’atmosfera si fa densa quando affronta la campagna di odio scatenata contro di lui a seguito di una raccolta fondi organizzata dagli amici per garantire il suo futuro. “Sono state diffuse voci false, in modo ingiusto”, dichiara Matteo con un tono serio. “Mi hanno accusato di truffa, ma la mia colpa è solo quella di essere sopravvissuto.”

L’urlo contro l’odio virtuale: “Più duro della lotta con lo squalo”

La situazione si fa ancora più intensa quando una cronista lo interpella riguardo alle critiche ricevute da Selvaggia Lucarelli. Con un sorriso amaro, Matteo risponde: “Selvaggia, hai commesso un grave errore con me. Il male che mi hai inflitto è al di là della tua immaginazione. Paragonarti a uno squalo è riduttivo; sei più pericolosa di quel predatore marino.” Emotivamente scosso dalla campagna di odio sui social media, aggiunge con rabbia controllata: “Non ho colpe. Non ho organizzato la raccolta fondi, e non ho mai fatto del male agli animali. Persino gli animalisti si sono schierati contro di me. Questo odio è stato più difficile da sopportare di quanto avrei mai immaginato. La lotta contro questa persona è stata più ardua della battaglia contro uno squalo.”

La forza di Matteo: tra resilienza e speranza per il futuro

Nonostante l’odio virtuale che lo ha ferito, Matteo Mariotti mostra una notevole forza interiore. “Non mi lascerò abbattere da chi non conosce la verità”, afferma con determinazione. “Sto affrontando una sfida reale, la mia riabilitazione, e sono determinato a superarla. La mia speranza è di ispirare gli altri con la mia storia, dimostrando che anche di fronte alle avversità più difficili, si può trovare la forza per andare avanti.” La sua resilienza emerge come un faro di luce, illuminando un cammino verso la guarigione e la ricostruzione.

MELONI E LA PRIMA CONFERENZA STAMPA DEL 2024: DALLA GIUSTIZIA ALL’ECONOMIA FINO A FERRAGNI ECCO COSA HA DETTO

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto

da ilmessaggero.it

La premier Giorgia Meloni ha affrontato una vasta gamma di temi durante una conferenza stampa che si è protratta per oltre tre ore. Dai nodi della giustizia e della burocrazia, la riforma del premierato, la Legge di Bilancio 2025, ai casi di cronaca come il magistrato Degni e il deputato Pozzolo, la leader di Fratelli d’Italia ha toccato diverse questioni politiche, economiche e sociali.

La Lettera del Capo dello Stato e il Ddl Concorrenza

Meloni ha iniziato affrontando la lettera ricevuta dal Presidente Mattarella riguardante il Ddl Concorrenza. La premier ha dichiarato che l’appello del Capo dello Stato non sarà ignorato, e il governo valuterà interventi chiarezza per evitare la procedura di infrazione e fornire certezze agli operatori. Una riflessione che coinvolge i partiti di maggioranza e i ministri competenti.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Il Premierato e i Poteri del Quirinale

Le domande sulla riforma del premierato hanno portato Meloni a ribadire che i poteri del Quirinale rimarranno invariati. La leader di FdI ha sottolineato che la riforma costituzionale non intaccherà il ruolo del presidente della Repubblica, affermando che l’elezione diretta del capo del governo non diminuirà i poteri del Capo dello Stato.

Risorse per la Legge di Bilancio 2025 e Ddl Capitali

Quando interrogata sulla Legge di Bilancio 2025, Meloni ha indicato il 2024 come l’anno chiave, sottolineando la possibilità di risorse aggiuntive in caso di discesa dei tassi di interesse da parte della Bce. Ha affrontato anche il Ddl Capitali, difendendo la sua visione della norma relativa ai consigli di amministrazione, che secondo lei avvicinerebbe gli investimenti anziché allontanarli.

Meloni e la prima conferenza stampa del 2024: dalla giustizia all’economia fino a Ferragni ecco cosa ha detto – Cronaca: Magistrato Degni e Caso Verdini

La conferenza ha affrontato anche casi di cronaca, come le critiche del magistrato Marcello Degni al governo. Meloni ha espresso sorpresa per l’assenza di reazioni da parte delle opposizioni. Sul caso Verdini, la premier ha ribadito che con questo governo affaristi e lobbisti non trovano spazio.

Caso Pozzolo: Sospensione e Responsabilità

Il caso del deputato Emanuele Pozzolo, coinvolto in una controversia legata al porto d’armi, è stato trattato con fermezza da Meloni. Ha richiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione dei probiviri di FdI e sospeso in attesa della decisione. La premier ha enfatizzato la necessità di responsabilità nella classe dirigente del suo partito.

Lavinia Mennuni e la Maternità

Rispondendo alle parole della senatrice Lavinia Mennuni sulla maternità, Meloni ha condiviso il valore della maternità, affermando che non bisogna rinunciare a opportunità per diventare madri. Ha citato esempi di donne politiche con famiglie numerose per sottolineare che è possibile conciliare entrambi gli aspetti.

Accuse di Familismo in FdI

Meloni ha respinto le accuse di familismo all’interno di Fratelli d’Italia, citando esempi di coppie di coniugi nelle opposizioni. Ha ironizzato sulla militanza della sorella Arianna e ha sottolineato che la dedizione alla politica non toglie il valore del militante.

Dossier Esteri: Europee, G7 e Medio Oriente

Sulle prossime elezioni europee, Meloni ha dichiarato di non sapere ancora se si candiderà. Ha enfatizzato l’importanza di mantenere rapporti con i Paesi arabi data la presidenza italiana del G7. Ha anche lanciato un appello ad Israele per la sicurezza della popolazione civile nel contesto dei recenti eventi in Medio Oriente.

Caso Ferragni-Balocco e la Tragedia di Cutro

L’ultima parte della conferenza stampa ha riguardato il caso Ferragni-Balocco. Meloni ha difeso le sue precedenti critiche, affermando che non intendeva attaccare l’influencer ma sollevare una questione di superiorità di valore della produzione italiana. Ha poi affrontato la tragedia di Cutro, esprimendo il peso delle accuse che pesano sulla politica quando si verificano eventi tragici come la morte di 94 persone in mare.

In conclusione, la conferenza stampa di Giorgia Meloni ha offerto un’ampia panoramica delle questioni cruciali per il 2024, dalle questioni di giustizia ed economia ai casi di cronaca e ai dibattiti sociali.

L’ISIS RIVENDICA LA STRAGE IN IRAN: IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE CONDANNA L’ATTENTATO

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato

da agi.it

L’Isis si assume la responsabilità delle esplosioni a Kerman, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna l’attentato

L’agenzia Reuters ha riportato che lo Stato Islamico (Isis) ha rivendicato la responsabilità delle devastanti esplosioni avvenute a Kerman, in Iran, ieri. La notizia è confermata attraverso il canale Telegram dell’organizzazione terroristica. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso una condanna immediata nei confronti dell’attacco, sottolineando la necessità di perseguire gli autori e coloro che hanno organizzato, finanziato e sponsorizzato l’atto terroristico vergognoso.

La rivendicazione dell’Isis: “Cinture esplosive in un raduno di Apostati”

Secondo i canali Telegram dell’Isis, due dei suoi membri hanno attivato le loro cinture esplosive durante un raduno di “apostati” vicino alla tomba di Qassem Soleimani. La folla si era riunita per commemorare la morte del generale Soleimani, assassinato in un attacco americano in Iraq nel gennaio 2020. Soleimani è celebrato in Iran per il suo ruolo nella sconfitta dell’Isis, rendendo il luogo un simbolo di importanza strategica.

A causa dell’attentato, i funerali pubblici delle vittime, originariamente previsti per venerdì, sono annullati su decisione delle autorità locali. Il governatore di Kerman ha specificato che le vittime saranno sepolte solo in presenza dei familiari. In risposta all’attacco, il ministro dell’Interno iraniano, Ahmad Vahidi, ha annunciato il potenziamento della sicurezza lungo i confini con Afghanistan e Pakistan, considerati punti di passaggio per gruppi armati avversi al governo iraniano.

L’Isis rivendica la strage in Iran: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’attentato – Reazioni internazionali e accuse precedenti

Prima della rivendicazione dell’Isis, il governo iraniano aveva inizialmente indicato Israele e gli Stati Uniti come possibili responsabili dell’attacco. Un consigliere politico del presidente iraniano aveva esplicitamente accusato i “regimi americano e sionista”. Tuttavia, il Dipartimento di Stato americano aveva respinto queste accuse come “assurde”, negando qualsiasi coinvolgimento statunitense o israeliano. Un alto funzionario americano aveva inoltre suggerito che l’attacco presentava tutte le caratteristiche degli attacchi passati dell’Isis.

Bilancio delle vittime e provvedimenti di sicurezza

L’iniziale bilancio di oltre 100 morti è stato successivamente rivisto al ribasso, con 84 persone confermate morte e 284 ferite. In risposta a questo atto di terrorismo, il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, aveva promesso una “risposta severa”, mentre il presidente Ebrahim Raissi aveva annullato un viaggio in Turchia.

Reazioni internazionali e condanne

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso una condanna ferma definendo l’attacco come “vigliacco” e sottolineando il pericolo del terrorismo per la pace e la sicurezza internazionale. Movimenti come Hamas, sostenuti dall’Iran, hanno denunciato l’atto come un “atto terroristico” volto a destabilizzare la sicurezza della Repubblica Islamica. Paesi come la Siria hanno espresso solidarietà contro gli attacchi terroristici, mentre leader mondiali come Vladimir Putin, il Segretario Generale dell’ONU, l’Unione Europea, la Francia, la Germania, la Giordania e l’Arabia Saudita hanno tutti condannato l’attacco.

Condanna ferma del Presidente Sergio Mattarella

Anche il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso la sua ferma condanna, definendo l’atto “spregevole” e sottolineando il diritto del popolo iraniano di vivere in pace. Questo evento tragico ha suscitato reazioni intense a livello globale, evidenziando la necessità di affrontare il terrorismo in tutte le sue forme per garantire la sicurezza internazionale.

STRAGE IN IRAN DURANTE IL TRIBUTO A SOLEIMANI: 103 MORTI E 210 FERITI

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti

da ansa.it

Nel cuore delle tensioni tra Iran, Stati Uniti e Israele, il paese è stato colpito da un tragico massacro, con due esplosioni che hanno sconvolto la folla diretta alla tomba di Qassem Soleimani. Il comandante della Forza Qods dei Pasdaran, avversario principale dello Stato ebraico, fu ucciso quattro anni fa in un attacco americano a Baghdad.

Esplosioni mortali nel Sud-Est dell’Iran

Lungo la strada che conduce al cimitero di Kerman, nel sud-est del Paese, almeno 103 persone hanno perso la vita e oltre 210 sono rimaste ferite. Migliaia di pellegrini si dirigevano verso la tomba di Soleimani per rendere omaggio quando sono stati colpiti dalle esplosioni.

Strage in Iran durante il tributo a Soleimani: 103 morti e 210 feriti – Autorità Iraniane: attacco “terroristico” senza rivendicazioni chiare

Le autorità iraniane descrivono l’evento come un attacco “terroristico”, anche se nessun gruppo ha ancora rivendicato la responsabilità. Nel corso degli anni, attacchi simili sono stati attribuiti a vari gruppi, inclusi ISIS e separatisti regionali. Il Mossad, servizio segreto israeliano, è stato precedentemente accusato da Teheran di operazioni mirate contro scienziati nucleari e leader militari.

Reazioni internazionali

Gli Stati Uniti hanno respinto qualsiasi coinvolgimento, mentre alti funzionari iraniani hanno accusato direttamente Israele e gli Stati Uniti delle esplosioni. La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha promesso una “risposta severa” contro gli “odiosi criminali” responsabili. La comunità internazionale, compreso il Segretario Generale dell’ONU e l’Unione Europea, ha condannato l’attacco.

Impegno a identificare e punire i responsabili

Il presidente Ebrahim Raisi ha annullato la sua visita in Turchia, promettendo di identificare e punire i colpevoli. Il ministro dell’Interno, Ahmad Vahidi, ha sottolineato che la risposta dell’Iran sarà “forte e distruttiva”. Al momento, le indagini sono ancora in corso per individuare i responsabili.

Commemorazioni in Iraq e altrove

In Iraq, migliaia di persone si sono riunite a Najaf per commemorare Soleimani, mentre una cerimonia solenne si è svolta all’aeroporto di Baghdad. Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha elogiato il lavoro di Soleimani e ha collegato i successi di Hamas alla sua figura.

In attesa di ulteriori sviluppi, il mondo resta in apprensione mentre l’Iran cerca di far luce su questa tragedia e di affrontare le sue conseguenze.

INDAGINE SU SPARO A CAPODANNO: IL DEPUTATO FDI POZZOLO INVOCA IMMUNITA’ PARLAMENTARE

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare

da corriere.it

Il testimone racconta: allegria e pistola in mano, la prefettura revoca il porto d’armi, Delmastro chiarisce

Dopo la notte di Capodanno, il deputato piemontese di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, è ora al centro di un’indagine in cui invoca l’immunità parlamentare per sfuggire alla consegna dei suoi abiti alle autorità. Il tutto si svolge mentre la Prefettura di Biella decide di revocare il porto d’armi del politico,  indagato per lesioni colpose e omessa custodia di armi. Nel frattempo, il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, rilascia dichiarazioni sulla vicenda.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – La scelta di Pozzolo: solo stub, nessuna cessione di vestiti

Secondo quanto riportato nel verbale dei carabinieri di Biella, Pozzolo avrebbe deciso di sottoporsi solo allo stub, rifiutandosi però di consegnare i suoi abiti alle autorità. Il prelievo di campioni è stato eseguito sei ore dopo l’incidente, alle 7.25 del primo gennaio, e comprendeva la mano destra e sinistra, il giubbotto, il pile e i jeans indossati dal deputato.

I campioni raccolti saranno inviati al Ris di Parma per gli esami, compresi quelli della pistola sequestrata, che sarà sottoposta a prove di sparo. Tuttavia, Pozzolo ha rifiutato di consegnare gli indumenti, affermando, secondo fonti interne al partito, la sua preoccupazione di rimanere senza vestiti.

Immunità parlamentare contestata dalla Procura

La Procura biellese, guidata da Teresa Angela Camelio, sostiene che Pozzolo ha invocato l’immunità parlamentare, ma tale difesa è stata contestata. Secondo la Procura, l’immunità non dovrebbe essere applicata poiché l’onorevole non è stato sottoposto a perquisizione personale o domiciliare.

Attualmente, Pozzolo rimane l’unico indagato con accuse di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Nonostante ciò, la vittima dell’incidente non ha ancora presentato querela.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – La dinamica dell’incidente ancora oscura: Delmastro rassicura

Le indagini sull’episodio che coinvolge il deputato proprietario del mini-revolver si concentrano sull’evento in cui un colpo ha ferito Luca Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Pozzolo sostiene di non essere stato lui ad usare l’arma, ma la dinamica dell’incidente rimane oscura. In una dichiarazione, Delmastro rassicura sulla gestione dell’evento da parte delle autorità competenti.

Caso politico e richieste di chiarezza: Delmastro risponde alle critiche

Il “pasticciaccio” di Capodanno si è trasformato in un caso politico, con l’opposizione che solleva interrogativi sul motivo per cui un deputato debba portare un’arma. Fratelli d’Italia, a sua volta, esige spiegazioni sull’accaduto. Il deputato del Partito Democratico, Stefano Graziano, membro della Commissione di Vigilanza Rai, chiede chiarezza sulla vicenda, sottolineando l’importanza di informare adeguatamente l’opinione pubblica. Delmastro risponde alle critiche, ribadendo la necessità di un’indagine approfondita.

Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare – Revoca del porto d’armi e contestazioni al deputato

La Prefettura di Biella ha deciso di procedere con la revoca del porto d’armi per la difesa personale concesso a Pozzolo. Tuttavia, l’arma è stata già sequestrata dai carabinieri nella notte di Capodanno. La decisione della revoca è giustificata dal cambio di residenza del deputato, che ora risiede a Campiglia Cervo, nel Biellese.

Il veglione e le divergenti versioni

La ricostruzione iniziale dell’evento suggerisce che Pozzolo stesse mostrando la pistola tascabile ai partecipanti al veglione di Capodanno presso la sede della Pro Loco. Tuttavia, una versione contrastante fornita da un testimone indica che il deputato era allegro e aveva la pistola in mano prima che il proiettile colpisse il giovane di 31 anni.

La difesa di Pozzolo e le dichiarazioni passate: Delmastro chiede prudenza

Pozzolo, conosciuto come “Manny”, ha difeso la sua posizione affermando che il colpo di pistola è partito accidentalmente, pur detenendo regolarmente l’arma. Tuttavia, un testimone sostiene che Pozzolo stesse mostrando la pistola in modo festoso poco prima dell’incidente. Nel frattempo, Delmastro chiede prudenza nella valutazione dell’episodio, sottolineando la necessità di attendere gli esiti dell’indagine.

Il profilo di Pozzolo e le sue posizioni politiche

Emanuele Pozzolo, 38 anni, è un consulente legale con una lunga militanza politica alle spalle. Dopo un percorso nella Lega Nord e Forza Italia, nel 2012 diventa portavoce provinciale di Fratelli d’Italia. Nel 2019 diventa assessore a Vercelli, ma il suo percorso è segnato da diverse controversie, tra cui dichiarazioni contro il green pass e post sui social di stampo sessista.

IL DEPUTATO DI FDI POZZOLO E LO SPARO ALLA FESTA DI CAPODANNO: “LA PISTOLA E’ MIA MA NON HO SPARATO IO”

 

 

Il deputato di Fdi Pozzolo e lo sparo alla festa di Capodanno: “La pistola è mia ma non ho sparato io”

Il deputato di Fdi Pozzolo e lo sparo alla festa di Capodanno: “La pistola è mia ma non ho sparato io”

Il deputato di Fdi Pozzolo e lo sparo alla festa di Capodanno: “La pistola è mia ma non ho sparato io”

da ansa.it

La notte di Capodanno è stata scossa da un incidente tragico e bizzarro nel Biellese, dove un deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, avrebbe ferito accidentalmente un giovane con un colpo partito dalla sua pistola. L’evento ha suscitato preoccupazioni sulla sicurezza e ha innescato una serie di reazioni politiche.

L’incidente e la vittima

Il colpo accidentale ha colpito un giovane di 31 anni, il genero di un uomo della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. Fortunatamente, il ferito è stato portato all’ospedale di Ponderano e ha ricevuto le cure necessarie, venendo successivamente dimesso. Tuttavia, l’incidente ha sollevato domande sulla responsabilità e sulla sicurezza nell’uso delle armi da parte dei rappresentanti pubblici.

Indagini in corso e richieste di chiarimenti

La procura di Biella, in collaborazione con i carabinieri, ha avviato le indagini per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità. Nel frattempo, dalle opposizioni emerge una richiesta di chiarimenti immediate e di azioni da parte della presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

La versione di Pozzolo: “Colpo accidentale, non ho sparato Io”

Il deputato Pozzolo ha confermato che il colpo è partito accidentalmente dalla sua pistola, una mini-pistola North American Arms LR22 regolarmente detenuta. Tuttavia, ha sottolineato di non essere stato lui a premere il grilletto. La scena dell’incidente è stata la pittoresca località di Rosazza, un paese dell’Alta Valle Cervo con meno di cento residenti, noto per presunte influenze esoteriche e massoniche nelle sue architetture.

Le parole di Delmastro: “Fortunatamente il ragazzo se l’è cavata”

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove ha rivelato che al momento dell’incidente non era presente direttamente, trovandosi fuori a ritirare alcune borse con prodotti alimentari. Ha dichiarato: “Mi hanno raccontato tutto al mio rientro. Mi sono sincerato che fossero stati chiamati i soccorsi. La mia scorta mi ha consigliato di andare, ma non correvo alcun pericolo e sono rimasto. Per fortuna il ragazzo se l’è cavata con una decina di giorni di prognosi. Ma la vicenda poteva avere un altro risvolto”.

La contestazione di Schlein e le reazioni politiche

Le opposizioni non hanno tardato a reagire, con Elly Schlein del Partito Democratico che ha dichiarato: “Questi incapaci sono un pericolo per la sicurezza di quelli che hanno intorno, figurarsi per quella nazionale. Giorgia Meloni chiarisca subito quali provvedimenti intende prendere nei confronti del deputato Pozzolo di Fratelli d’Italia che va alle feste con la pistola carica in tasca, che finisce per ferire una persona”.

Le riflessioni di Renzi e altre critiche

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha ironizzato sulla situazione, sottolineando la stranezza di portare pistole a una festa di Capodanno. Ha anche sollevato interrogativi sul ruolo degli agenti della scorta nelle celebrazioni. Altre critiche sono giunte da vari esponenti politici, alimentando un dibattito sulla sicurezza personale e la responsabilità di chi detiene armi.

La risposta di Fratelli d’Italia 

Fratelli d’Italia ha risposto tramite il proprio ufficio stampa, affermando che l’episodio “non ha alcuna rilevanza politica” ma è un “fatto di cronaca”. Il partito ha sottolineato che eventuali comportamenti irregolari da parte di Pozzolo saranno affrontati con provvedimenti appropriati. Tuttavia, hanno definito “assurdo” il tentativo di politicizzare l’incidente.

Conclusioni e richiesta di chiarezza

Mentre l’indagine è in corso, la situazione solleva questioni importanti sulla sicurezza personale dei rappresentanti pubblici e sull’uso responsabile delle armi. La richiesta di chiarimenti da parte delle opposizioni e la necessità di un esame approfondito del caso mettono in luce l’importanza di affrontare tempestivamente e con serietà questioni legate alla sicurezza pubblica, specialmente quando coinvolgono figure politiche di rilievo.

TERREMOTO DEVASTANTE NEL CENTRO DEL GIAPPONE: BILANCIO SUPERA I 20 MORTI

Terremoto devastante nel centro del Giappone: bilancio supera i 20 morti

Terremoto devastante nel centro del Giappone: bilancio supera i 20 morti

Terremoto devastante nel centro del Giappone: bilancio supera i 20 morti

da ansa.it

Il Giappone è stato scosso da un terremoto devastante che ha colpito il centro del Paese, portando il bilancio delle vittime a oltre 20 vittime, secondo l’agenzia di stampa nipponica Kyodo. Il premier giapponese, Fumio Kishida, ha dichiarato che si sono verificati danni significativi, con numerosi edifici crollati e incendi dilaganti.

Situazione critica e corsa contro il tempo

Questo tragico evento ha lasciato il Paese in una situazione critica, con una corsa contro il tempo per salvare vite umane. Il premier Kishida ha esortato alla massima prontezza nelle operazioni di soccorso, dichiarando che il Giappone è in uno stato di emergenza.

Terremoto devastante nel centro del Giappone: bilancio supera i 20 morti – Incendi devastanti a Wajima

La città di Wajima ha subito particolarmente gravi danni, con oltre 100 edifici distrutti o gravemente danneggiati a causa degli incendi innescati dal terremoto. Le squadre dei vigili del fuoco stanno affrontando difficoltà immense nel tentativo di contenere le fiamme e proteggere la vita e le proprietà dei cittadini.

Dichiarazioni del Premier Kishida

Il premier Kishida, visibilmente scosso dalle dimensioni della tragedia, ha dichiarato stamattina: “Sono stati confermati danni molto significativi, numerose vittime, edifici crollati e incendi. Dobbiamo correre contro il tempo per salvare vite umane”. Le sue parole riflettono l’urgenza e la gravità della situazione.

Terremoto devastante nel centro del Giappone: bilancio supera i 20 morti – Nuova scossa aggiunge paura e incertezza

La già compromessa regione è stata nuovamente colpita da un’altra scossa di magnitudo 5.6 alle 10:37 ora locale. Questo evento ha aumentato l’ansia e l’incertezza tra la popolazione e gli operatori di soccorso. La prefettura centroccidentale di Ishikawa, già colpita dal violento sisma di magnitudo superiore a 7, è stata nuovamente messa alla prova.

Attività sismica intensa

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha confermato che il Giappone centrale ha sperimentato almeno 155 terremoti tra ieri pomeriggio e stamattina. Questa attività sismica intensa sta mettendo a dura prova le risorse locali e nazionali, con molte comunità colpite da scosse ripetute.

Revocato il rischio tsunami

Nonostante le preoccupazioni iniziali, l’Agenzia meteorologica nipponica (Jma) ha ufficialmente revocato il rischio di uno tsunami. Tuttavia, la concentrazione di eventi sismici ha generato timori aggiuntivi e ha aumentato la necessità di un coordinamento efficace nelle operazioni di emergenza.

Mobilitazione nazionale per il soccorso

Il governo giapponese sta mobilitando risorse a livello nazionale per affrontare questa crisi senza precedenti. Le squadre di soccorso, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e le organizzazioni di volontariato stanno lavorando instancabilmente per fornire assistenza immediata alle vittime, evacuare le aree pericolose e stabilizzare la situazione.

Solidarietà internazionale

A livello internazionale, numerosi paesi stanno esprimendo la loro solidarietà al Giappone e offrendo aiuti. Organizzazioni umanitarie, tra cui la Croce Rossa, stanno coordinando gli sforzi per fornire assistenza medica, cibo, acqua e rifugi temporanei alle persone colpite da questa tragedia.

Conclusioni

Il Giappone sta affrontando uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Mentre il bilancio delle vittime continua a salire e la terra continua a tremare, il Paese si unisce nella speranza di superare questa tragedia e nella determinazione di ricostruire le comunità colpite. La solidarietà nazionale e internazionale sarà fondamentale nel percorso di recupero e ricostruzione che attende il Giappone.

IL NONO DISCORSO DI MATTARELLA: TRADIZIONE E SIMBOLISMO NELLA SALA DEI TOFANELLI

Il nono discorso di Mattarella: tradizione e simbolismo nella Sala dei Tofanelli

Il nono discorso di Mattarella: tradizione e simbolismo nella Sala dei Tofanelli

Il nono discorso di Mattarella: tradizione e simbolismo nella Sala dei Tofanelli

da corriere.it

L’emozionante ritorno alla Sala dei Tofanelli

Il nono discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella ha suscitato grande interesse non solo per il suo contenuto significativo ma anche per la scelta del luogo in cui è stato pronunciato. La Sala dei Tofanelli, un locale poco conosciuto vicino allo studio alla Vetrata al piano terra della palazzina Gregoriana, ha ospitato un discorso carico di simbolismo e emozione.

Il nono discorso di Mattarella: tradizione e simbolismo nella Sala dei Tofanelli – Un’atmosfera familiare: l’albero addobbato e la stella di Natale

Il discorso si apre con suggestive immagini riprese da un drone, mostrando il Quirinale dall’esterno e l’entrata dal balcone. La scena si arricchisce con l’albero luminoso, le bandiere italiana ed europea, e una pianta rossa, la Stella di Natale, in un vaso blu. Questi dettagli visivi contribuiscono a creare un’atmosfera festosa e familiare, in linea con lo spirito delle festività natalizie.

Raccoglimento nella Sala dei Tofanelli: una scelta significativa

La decisione di scegliere la Sala dei Tofanelli per il discorso del presidente non è casuale. Il locale, poco noto al pubblico, si trova al piano terra della palazzina Gregoriana, il nucleo più antico del Quirinale. Questo ambiente racchiude una storia che risale all’architetto Ottaviano Nonni, detto il Mascherino. La scelta della location denota una volontà di raccoglimento e tradizione, sottolineando l’importanza della memoria storica.

Un discorso di 17 Minuti: riflessioni e preoccupazioni

Il discorso, della durata di 17 minuti, è stato pronunciato in piedi, riprendendo la scelta fatta nei tre discorsi precedenti, a differenza del 2019 quando il presidente aveva preferito rimanere seduto. Mattarella ha iniziato esprimendo la sua preoccupazione per la fase storica attuale, caratterizzata dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, nonché dall’accentuarsi dei contrasti politici.

Il nono discorso di Mattarella: tradizione e simbolismo nella Sala dei Tofanelli – Il simbolismo della fede: la presenza della fede nuziale

Uno degli elementi più toccanti del discorso è stato il riferimento alla fede nuziale. Il presidente ha proclamato il suo discorso a mani giunte, con le dita della destra che accarezzano la fede, un simbolo tangibile del suo legame con Marisa, la moglie scomparsa nel 2012. Questo gesto ha aggiunto un tocco di intimità e profondità emotiva al discorso presidenziale.

Un appello ai giovani: dialogo e confronto

Le parole del presidente sono state rivolte soprattutto ai giovani, con un appello a sviluppare un approccio basato sul “confronto e dialogo”. Mattarella ha sottolineato l’importanza di esercitare la libertà in modo responsabile, enfatizzando che la democrazia è più che mai legata all’azione concreta, come il voto, piuttosto che alla passività dei social media.

La difesa dei valori costituzionali: libertà e solidarietà

Il presidente ha vibrato di energia quando ha affrontato temi cruciali come la libertà e la democrazia. Ha enfatizzato che la democrazia richiede l’esercizio della libertà e ha sottolineato che “la democrazia è votare, non stare sui social”. Mattarella ha trovato ispirazione nei valori della Costituzione italiana, riscontrandoli nelle esperienze di viaggio, nelle storie di ragazzi con autismo al lavoro e nella solidarietà dimostrata dai giovani durante le calamità.

Conclusioni: emozioni e impegno per il futuro

Il nono discorso di fine anno di Sergio Mattarella nella Sala dei Tofanelli si è rivelato un momento carico di emozioni, simbolismo e riflessioni profonde. Attraverso le sue parole, il presidente ha invitato alla riflessione, alla responsabilità e all’impegno verso un futuro migliore. La scelta di una location intrisa di storia e la presenza di simboli significativi hanno reso questo discorso non solo un atto istituzionale, ma anche un momento di connessione umana e condivisione di valori fondamentali.

CAPODANNO: DONNE FERITE DA PROIETTILI A NAPOLI E AFRAGOLA BAMBINO COLPITO DA UN PETARDO PERDE UN OCCHIO

Capodanno: donne ferite da proiettili a Napoli e Afragola Bambino colpito da un petardo perde un occhio

Capodanno: donne ferite da proiettili a Napoli e Afragola Bambino colpito da un petardo perde un occhio

Capodanno: donne ferite da proiettili a Napoli e Afragola Bambino colpito da un petardo perde un occhio

da rainews.it

Napoli: donna ferita da proiettile vagante a Forcella

Nella notte di San Silvestro, mentre molte persone gioivano dei fuochi d’artificio, una donna è rimasta ferita a Napoli nel quartiere di Forcella. Mentre osservava i festeggiamenti dal balcone di casa, è stata colpita all’addome da un proiettile vagante. Fortunatamente, la donna è stata prontamente trasportata all’ospedale Vecchio Pellegrini, e non sembra essere in pericolo di vita.

Capodanno: donne ferite da proiettili a Napoli e Afragola Bambino colpito da un petardo perde un occhio – Afragola: gravissima una donna colpita da un proiettile durante i festeggiamenti

A Afragola, una tragedia ha colpito una famiglia che festeggiava in via del Plebiscito. Una donna di 45 anni è stata colpita da un proiettile vagante ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli. La sua condizione è molto grave, ed è attualmente in pericolo di vita. La vittima celebrava l’arrivo del nuovo anno con i suoi cari quando è stata colpita dal proiettile.

Salerno: bambino di 11 anni perde un occhio per un petardo ad Alfano nel Cilento

Una tragedia si è consumata ad Alfano nel Cilento, in provincia di Salerno, dove un bambino di 11 anni è rimasto gravemente ferito durante i festeggiamenti. Mentre si trovava in un parco con fuochi pirotecnici tra le mani, un petardo ha improvvisamente causato un’esplosione. Il bambino è stato investito in pieno volto, subendo un grave trauma all’occhio destro. Nonostante il tempestivo soccorso, il danno è irreparabile, e il piccolo ha perso la vista. È stato trasferito d’urgenza all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Il team di oculistica, guidato dalla dottoressa Olga Voto, ha compiuto sforzi straordinari per salvare l’occhio, ma purtroppo, la vista è andata persa nonostante il loro impegno.

Altri feriti a Napoli

Sempre a Napoli, sono state riportate ferite lievi da parte di altre due persone durante i festeggiamenti di Capodanno. Le circostanze specifiche degli incidenti non sono ancora chiare.

Interventi dei Vigili del Fuoco: 703 incendi collegati ai festeggiamenti

Nella notte di Capodanno, i Vigili del fuoco sono intervenuti in ben 703 incidenti collegati ai festeggiamenti, segnando un leggero aumento rispetto all’anno precedente, quando furono registrati 646 interventi. Gli incendi erano in gran parte riconducibili ai festeggiamenti e hanno coinvolto cassonetti e autovetture parcheggiate in strada. L’Emilia Romagna ha registrato il numero maggiore di interventi, con 101, mentre il Molise è stato coinvolto in un singolo incidente.

Questi dati evidenziano la necessità di maggiore attenzione e cautela durante i festeggiamenti per evitare tragedie e incidenti gravi. La sicurezza deve essere al centro delle celebrazioni per garantire che il nuovo anno inizi senza dolore e perdite irreparabili.

AUMENTO DEL 700% DEI SITI TERRORISTI ED ESTREMISTI NEL 2023: LA POLIZIA POSTALE ITALIANA INTENSIFICA LE MISURE ANTITERRORISMO ONLINE

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo online

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo online

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo online

da ansa.it

Il boom del 2023: +700% di siti oscurati per attività estremiste

Nel corso del 2023, l’Italia ha assistito a un preoccupante boom di siti web legati al terrorismo ed estremismo, registrando un impressionante aumento del 700%. La Polizia Postale italiana, incaricata di monitorare e contrastare le attività illecite online, ha riportato un totale di 2.600 siti web sospetti, rispetto ai 321 identificati nell’anno precedente.

Drastico aumento delle risorse digitali oscurate

Gli sforzi intensificati per il contrasto al cyberterrorismo e all’estremismo online hanno portato all’approfondimento investigativo di ben 178.000 spazi web in Italia. Tra questi, 2.600 risorse digitali sono state oscurate a causa dei loro contenuti illegali, segnando un aumento significativo rispetto alle 321 risorse oscurate nell’anno precedente.

L’Impatto delle indagini della Polizia Postale

I dati resi pubblici dalla Polizia Postale e dai centri operativi per la sicurezza cibernetica evidenziano la crescente necessità di affrontare il fenomeno del cyberterrorismo e dell’estremismo online. L’incremento del 700% nel numero di siti sospetti mette in luce la complessità della sfida che le autorità italiane stanno affrontando nel preservare la sicurezza digitale del Paese.

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo – Misure antiterrorismo: la risposta decisiva delle autorità italiane

Le autorità italiane stanno rispondendo con determinazione a questa crescente minaccia online. Le risorse digitali oscurate sono il risultato di indagini mirate e della collaborazione tra la Polizia Postale e i centri operativi per la sicurezza cibernetica. Queste azioni mirano a identificare e contrastare efficacemente le organizzazioni e gli individui che utilizzano la rete per diffondere ideologie estremiste e pianificare atti terroristici.

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo – Impatto sulla sicurezza nazionale e internazionale

Il significativo aumento delle risorse digitali sospette solleva interrogativi sulla sicurezza nazionale e internazionale. L’Italia si trova ora al centro di un dibattito sulla necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per affrontare con successo le minacce digitali transnazionali. Il coordinamento tra le forze dell’ordine a livello globale diventa sempre più cruciale per contrastare efficacemente il diffondersi di ideologie pericolose e il coordinamento di attività terroristiche attraverso la rete.

Strategie di prevenzione e formazione: fondamentali per la sicurezza digitale

In risposta a questa crescente sfida, emergono la necessità di ulteriori investimenti nelle strategie di prevenzione e formazione. L’educazione digitale, sia per la popolazione generale che per gli operatori della sicurezza, gioca un ruolo chiave nel contrastare la diffusione di contenuti estremisti online. Inoltre, la sensibilizzazione riguardo alle pratiche di sicurezza cibernetica diventa essenziale per proteggere la società dai rischi associati alle attività online illegali.

Aumento del 700% dei siti terroristi ed estremisti nel 2023: la Polizia Postale italiana intensifica le misure antiterrorismo – L’Italia affronta la sfida digitale del 2023

In conclusione, il significativo aumento dei siti web legati al terrorismo ed estremismo in Italia nel 2023 pone l’attenzione su una sfida sempre più complessa per le autorità. La risposta delle forze dell’ordine attraverso l’oscuramento di risorse digitali illegali è solo il primo passo in una strategia più ampia per garantire la sicurezza digitale del paese. La necessità di adottare misure preventive, investire in formazione e promuovere la cooperazione internazionale diventa cruciale per affrontare con successo le minacce emergenti nel mondo digitale.

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