“Generazione 56k” scheda e recensioni della serie Netflix
Disponibile su Netflix
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Genere: Commedia, drammatico
Anno: 2021
Regia: Francesco Ebbasta
Cast: Angelo Spagnoletti, Cristina Cappelli, Alfredo Cerrone, Azzurra Iacone, Gianluca Fru, Gennaro Filippone, Fabio Balsamo, Egidio Mercurio, Claudia Tranchese, Sveva Sansone, Sebastiano Kiniger, Biagio Forestieri
Paese: Italia
Durata: 26-33 min. per episodio
Produzione: Cattleya
Voto (media ponderata): ♥♥♥ 1/2 (su 5)
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Generazione 56K è una serie tv italiana creata per Netflix da Francesco Ebbasta e realizzata in collaborazione con il celebre gruppo comico The Jackal. La comedy è una storia di amori fuori tempo e amicizie inossidabili. Vissuti tra il desiderio di diventare adulti e il coraggio di inseguire i propri sogni. Le vicende si concentrano su Daniel e Matilda, che si conoscono da giovanissimi e si innamorano da adulti. E che, insieme agli amici di sempre Luca e Sandro, sono il simbolo della Generazione del Modem 56K.
Ambientata tra Napoli e Procida, la storia vede Daniel e Matilda (interpretati da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli) vivere una relazione destinata a rivoluzionare il loro mondo. E che li constringerà a fare i conti con il passato e con quella parte più pura e vera di se stessi che, in modi opposti, hanno dimenticato. Con loro, gli amici di una vita di Daniel, Luca e Sandro (Gianluca Fru e Fabio Balsamo dei The Jackal).
I quali completano questo ritratto – ricco di contraddizioni – della generazione dei Millennial, travolta alle soglie dell’adolescenza negli anni ’90 dall’arrivo di Internet. E che oggi vede nella tecnologia un elemento indispensabile, perché offre velocità, connessioni e infinite possibilità. Ma orientarsi in questa varietà di opzioni non è sempre facile.
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“Già dopo i primi due episodi, il pubblico capisce bene come finirà la storia. Forse qualche colpo di scena in più sarebbe servito per rendere più accattivante la visione della serie. Soprattutto negli episodi centrali che risultano meno scorrevoli rispetto alla fase iniziale e a quella finale della storia”.
“In ogni caso, il punto di forza è nella leggerezza di cui si ha sempre più bisogno. E che si sposa perfettamente con il periodo dell’anno in cui Netflix ha scelto di aggiungere la serie nel suo catalogo. Una dimostrazione di crescita rispetto ad Addio fottuti musi verdi che fa ben sperare per le opere future di Francesco Ebbasta e dei The Jackal. A cominciare da una eventuale nuova stagione di Generazione 56K, in cui si potrà alzare ulteriormente l’asticella”. Recensione di Patrizia Monaco. Voto: 3.3 (su 5) – Leggi la recensione completa
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“Piacevolmente soddisfatti dalla visione della serie Netflix in collaborazione con i The Jackal. Per un prodotto confezionato con cura e freschezza che sa raccontare una storia d’amore alternando due piani narrativi. Due diversi punti di vista e due momenti diversi di quel rapporto interpersonale che i due protagonisti Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli riescono a mettere in scena con credibilità. Prezioso lo spazio ritagliato per i due comprimari di casa The Jackal, Gianluca Fru e Fabio Balsamo, che assicurano sorrisi e leggerezza. Confermando quei tempi comici che i loro video su web avevano abbondantemente evidenziato”. Recensione di Antonio Cuomo. Voto: 4 (su 5) – Leggi la recensione completa
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“Non emozionarsi guardando Generazione 56K è praticamente impossibile. Chi ha vissuto internet come un bene di lusso e fuggiva a gambe levate quando arrivavano le bollette. Chi tornava a casa e faceva partire un trillo su MSN. E chi oggi ha paura di diventare grande (anche se grande lo è già) troverà questa serie irresistibile. Un viaggio nella memoria a cui si perdonano anche qualche ingenuità nella sceneggiatura e un finale, per certi versi, prevedibile”.
“Se c’è un messaggio, importante, che gli autori vogliono far passare è questo. a un certo punto della vita bisogna avere il coraggio di chiederci cosa ci rende davvero felici. Anche rompendo quel bottiglione dei ricordi – e guardando la serie capirete questa metafora – che ci tiene legati al passato. E a quella parte di noi più pura che abbiamo dimenticato”. Recensione di Carolina Mautone. Voto: 4 (su 5) – Leggi la recensione completa
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“Una serie molto malinconica, a tratti convincente, a tratti eccessivamente posticcia. Ammetto di averla apprezzata: è nelle mie corde, tocca i tasti giusti. Ed è riuscita in più di un’occasione a strapparmi un sorriso o un secondo di occhi lucidi. I primi cinque episodi li ho trovati convincenti e ben realizzati, gli ultimi tre un po’ meno, arrivando a un finale – ahimè – troppo banale e prevedibile. Generazione 56K guarda oltreoceano, prova a emulare alcune serie americane, e in fin dei conti, per molti aspetti ci riesce. E l’obiettivo, ovvero conquistare i più romantici e nostalgici, alla fine se lo porta a casa”.
“Complici location, citazioni e colonna sonora, la generazione cresciuta col suono del modem della connessione citata nel titolo, c’è tutta in questa serie. Nei pregi e nei difetti, nelle idiosincrasie e nelle abitudini. Gli interrogativi portati a galla – “come sarebbero oggi le relazioni se non ci fosse Internet?”, “Cosa sarebbe successo se…?” – hanno il loro perché. Mi aspettavo qualcosa in più da Fru e Fabio dei The Jackal ed ero convinta di ridere più spesso. Così non è stato, ma la seconda stagione (che quasi sicuramente ci sarà) la guarderò volentieri”. Recensione di Redazione. Voto: 3.1 (su 5) – Leggi la recensione completa
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