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“Violette di marzo” di Philip Kerr leggi la recensione
Titolo: Violette di marzo
Autore: Philip Kerr
Genere: thriller
Editore: Fazi editore
Pagine: 318
Prezzo: Euro 15
Prezzo e-book: Euro 7,99
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Trama: Nella Berlino del 1936, alla vigilia delle Olimpiadi, marito e moglie vengono assassinati nel loro letto e il loro appartamento viene incendiato. Il padre della donna, Hermann Six, un industriale milionario, vuole fare giustizia. O meglio, rivuole la preziosissima collana di diamanti della figlia Grete, che è stata rubata. Si rivolge perciò al detective privato Bernie Gunther, veterano di guerra ed ex poliziotto. Grete non ha fatto testamento e dunque tutti i suoi averi spetterebbero al marito, Paul Pfarr, il quale ha nominato suo unico erede legittimo il Reich stesso.
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Come scopre in seguito Gunther, Pfarr era una “violetta di marzo”: un affiliato dell’ultima ora al Partito Nazionalsocialista. L’investigatore si troverà invischiato in una vicenda pericolosissima che tocca le alte sfere del potere nazista, tormentato da un conflitto interno. Bugie, eccessi, corruzione e brutalità sono all’ordine del giorno, mentre a muovere le fila di tutto ci sono Himmler e Göring.
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“Violette di marzo” di Philip Kerr, dopo tanti anni, è tornato in una nuova veste nell’edizione della Fazi Editore, con la tradizione di Patrizia Bernardini. Questo è il primo libro della trilogia che vede come protagonista il detective privato Bernie Gunther. Un personaggio che ricorda molto i ‘colleghi’ americani: scanzonato, donnaiolo e sempre al limite.
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Bernie Gunther è il classico antieroe, che si trova in uno dei periodi più bui della Germania. La storia infatti è ambientata negli anni ’30, in pieno regime nazista. Il detective per poter risolvere il caso dovrà anche ‘combattere’ contro la dittatura. La trama è la classica di questo genere, quindi il lettore potrebbe avere la sensazione di leggere un qualcosa di già letto e sentito. Ma la bravura di Kerr sta proprio di rendere la storia molto più avvincente, puntando molto sul contesto storico.
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La Germania raccontata da Kerr è quella nazista che si sta preparando alle Olimpiadi, quindi tutta la feroce repressione deve essere in parte nascosta, edulcorata. Ma Gunther, antinazista, si scontra sempre con il regime e racconta uno spaccato che rende ancora più cupa l’ambientazione. Pur trovandosi in un ambiente così pesante, il nostro protagonista riesce comunque a trovare il modo di fare battute. Così come di trovarsi in situazioni molto tese, ma di riuscire sempre a sdrammatizzare.
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Questo primo romanzo della trilogia di Kerr non può essere classificato come un classico thriller, piuttosto è un thriller storico. In tutta la vicenda la Berlino nazista è sempre presente e lo scrittore aiuta il lettore a comprendere il contesto storico da un punto di vista più interno e insolito. E’ un romanzo crudo che lascia poche speranze nel lieto fine, ma il vero gioiello è proprio Bernie Gunther. Non ci resta che aspettare l’uscita degli altri due romanzi!
Barbara Piergentili
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