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“La nostra folle furiosa città” di Guy Gunaratne leggi la recensione
Titolo: La nostra folle, furiosa città
Autore: Guy Gunaratne
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 288
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 9,99
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Trama: Per Selvon, Ardan e Yusuf, figli di immigrati, cresciuti nella periferia disagiata di Londra, estate significa quello che significa per tutti i loro coetanei: calcio, musica, ragazze. E amicizia, naturalmente. Quell’amicizia totale come può esserlo solo un legame fra adolescenti, quasi una fratellanza, l’unico punto fermo in un mondo complicato dal quale non sembra esserci possibilità di fuga. Quando un soldato bianco viene ucciso da un ragazzo di colore, la violenza sotterranea che da sempre abita la città e la ferocia che ne avvelena l’aria esplodono. Nessuno è più al sicuro.
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Nonostante i ragazzi cerchino di restarne fuori, il mondo esterno finisce per travolgere anche loro, ricordandogli in modo brutale la loro drammatica condizione di stranieri nella nazione in cui sono nati. Tanto diversi dai terroristi e dai fanatici religiosi, quanto estranei rispetto al popolo inglese purista e nazionalista. Mentre attorno a loro la furia si scatena, Yusuf viene risucchiato in un altro vortice ancora più pericoloso. L’ondata di radicalismo che sta dilagando nella sua moschea e minaccia di trascinare con sé il problematico fratello Irfan.
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“La nostra folle, furiosa città” di Guy Gunaratne parte da un fatto realmente accaduto a Londra nel 2013 per raccontare le successive 48 ore dei tre giovani: Selvon, Yusuf e Ardan. E tutto quello che accade viene raccontato dal loro punto di vista. Ogni singolo personaggio racconta lo stesso fatto dalla sua visuale e con le sue idee e convinzioni. Ai loro racconti si aggiungono le storie di due adulti che ricordano il loro passato.
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Tutti noi siamo abituati a una visione di Londra patinata, invece nel romanzo il lettore si trova davnti un ambiente degradato. Quasi un mondo a sè stante rispetto alla capitale inglese. In ogni pagina la violenza, la paura e il disagio la fanno da padrone ed è impossibile liberarsene. Si percepisce sin da subito che accadrà qualcosa che cambierà per sempre la vita dei protagonisti.
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Guy Gunaratne utilizza una scrittura sporca senza giri di parole. Nella versione italiana si perde un po’ lo slang dei ragazzi, ma nel complesso Giacomo Cuva ha realizzato una traduzione molto curata e quanto più possibile vicina al testo. E sicuramente non è stato un lavoro facilissimo.
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Gli amanti del cinema troveranno dei punti in comune con il bellissimo film di Mathieu Kassovitz, “L’Odio”. Sia nel film che nel romanzo i giovani protagonisti si scontrano con la realtà dura e crudele. E purtroppo è inevitabile portare addosso delle cicatrici profonde e dolorose per riuscire ad andare avanti.
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Guy Gunaratne ha scritto un romanzo molto potente, un esordio che lascia un segno pesante e il suo racconto è un continuo pugno allo stomaco per il lettore. Fino ad arrivare ad un finale straziante che difficilmente lascerà indifferente il lettore. E’ un romanzo attualissimo che bisogna leggere, per cercare di contrastare con tutti i mezzi possibili il dilagare del razzismo e del sovranismo, che stanno trovando terreno fertile in questo periodo nel mondo.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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