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“Il gioco della vita” di Mazo de la Roche leggi la recensione
Titolo: Il gioco della vita
Autore: Mazo de la Roche
Genere: narrativa
Editore: Fazi Editore
Pagine: 480
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99
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Trama: È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato la turbolenta Jalna. Eden è scomparso e non si hanno più notizie di lui, Alayne è tornata a New York, Pheasant ha avuto un figlio da Piers e lo ha chiamato Maurice, come suo padre. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum di quelle buone per gli uomini. Manca solo Adeline. La nonna ormai passa la maggior parte del tempo a letto. Quello stesso letto che è stato testimone di concepimenti, nascite e addii, e che ora sembra attendere un commiato. Difficile credere che la complicata trama tessuta da Adeline nelle stanze di Jalna possa squarciarsi. Ma una preoccupazione domina su tutte: a chi andrà l’eredità?
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Per tenere tutti in pugno, la furbissima nonna ha dichiarato che sarà destinata a una sola persona. Così, fra gelosie e sospetti reciproci, scatta la rincorsa all’ingente patrimonio. Finirà forse nelle mani di Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O l’adorabile piccolo Wakefield? Nel frattempo, il giovane Finch ha ben altro a cui pensare e coltiva in gran segreto la sua passione per le arti. Nell’attesa di entrare finalmente a far parte del gruppo degli uomini Whiteoak, mentre Renny non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne, che tornerà a rimescolare le carte.
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“Il gioco della vita” è il secondo capitolo della saga “Jalna” e Mazo de la Roche ci riprende per mano e ci riporta dentro la magione canadese dei Whiteoak che domina tutte le loro vite. Ogni vicenda ha come punto centrale sempre Jalna, come se fosse un mondo a sè e chi non ne fa parte non potrà mai capire veramente quello che accade.
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Questo secondo capitolo mette in risalto la figura di Finch, il componente della famiglia che più soffre della sua condizione. Cerca continue vie di fuga perchè non riesce a sentirsi all’altezza del resto dei familiari. Persino il piccolo di casa viene preso più in condiserazione di lui.
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Mazo de la Roche con la sua scrittura scorrevole e fortemente ironica racconta le vicende quotidiane dei Whiteoak, che potrebbero essere paragonate alle attuali soap opera. Tradimenti, litigi e soprattutto eredità: tutti elementi che condiscono la vita all’interno di Jalna, che altrimenti scivolerebbe via senza lasciar segni.
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Per il lettore è veramente impossibile interrompere la lettura del libro. Tra dialoghi, litigi e colpi di scena si ha sempre la voglia di andare avanti e di scoprire quello che accadrà. Aver incentrato buona parte del romanzo su Finch, ha dato a Mazo de la Roche la possibilità di mostrare al lettore la sua abilità di grandissima narratrice. Finch è molto diverso dagli altri, che potrebbero sembrare un po’ stereotipati. La scrittrice contrapponendo il giovane Whiteoak al resto della famiglia e con la sua ottima abilità ha portato il lettore ancora più dentro la storia.
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Con “Il gioco della vita” Mazo de la Roche è riuscita in un’impresa non facile: quella di superare la bellezza del primo libro. Se con “Jalna” il lettore entra in punta di piedi nel racconto, qui ormai ne viene travolto dalla prima pagina e anche lui diventa prigioniero della magione. Tra le saghe familiari questa di Mazo de la Roche è sicuramente una delle più belle e suggestive.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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