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“Corpi celesti” di Jokha Alharthi leggi la recensione
Titolo: Corpi celesti
Autore: Jokha Alharthi
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 264
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 11,99
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Trama: Nel piccolo paese di ‘Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa ‘Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d’amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma’, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada.
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“Corpi celesti” racconta la storia di tre sorelle dell’Omam, con tutte le loro credenze e la usanze che ne influenzano le vite. La curiosità di conoscere un po’ più a fondo una cultura, spesso molto distante e poco compresa, è il giusto approccio iniziare la lettura di questo romanzo.
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Bisogna subito entrare nel mondo di Mayya, Asma’ e Khawla e fare i conti con la diversità di stile di vita rispetto al mondo occidentale. Sin da subito, riceviamo tante informazioni e, soprattutto, un elenco infinito di nomi. Questo potrebbe creare qualche problema, ma, nel giro di poche pagine, riusciamo a entrare nel microcosmo del villaggio di Awafi.
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Le storie vengono raccontate anche con i ricordi del marito di Mayya, Abdallah, ma rimane, comunque, un romanzo profondamente femminile. La condizione delle donne è il punto centrale di tutta la storia: da una parte le donne più legate alle tradizioni, dall’altra le nuove generazioni che cercano una loro emancipazione.
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E’ un continuo passaggio dal passato al presente e ci ritroviamo completamente travolti dalla storia. I vari personaggi ci presentano molte tradizioni dell’Oman e del mondo arabo, che per noi occidentali possono sembrare fuori dal tempo. In realtà, però, sono tradizioni portatrici di ricchissime emozioni, tutte coinvolgenti.
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Lo stile di Jokha Alharthi è serrato, emozionate, ed anche molto poetico. Mentre leggiamo, ci sentiamo travolti da un fiume in piena di parole che ci portano in mondi lontani, che ci fanno sentire più vicini alle tre donne. Abdallah, figura centrale, ci racconta i suoi pensieri, le sue insicurezze, che, però, trovano conforto nel momento in cui ricorda le vicende della famiglia.
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La lettura non è sempre semplice, perché i continui salti temporali e la miriade di personaggi creano non poche difficoltà. Ma quando ci si lascia andare in questi racconti, spesso onirici, ci sentiamo molto più vicini all’Oman e ne veniamo travolti.
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“Corpi celesti” è un romanzo ricco di di emozioni e di contraddizioni e che lascia un velo di malinconia. Ma la bravura della scrittrice sta proprio nel prenderci per mano e portarci con lei in questo viaggio. E’ un romanzo che ci fa conoscere una cultura dall’interno con le sue bellezze e le sue difficoltà. E’ una lettura per chi approcciarsi in modo delicato ad una cultura ricca e meravigliosa, eppure, spesso, ottusamente demonizzata.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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