“Cassandra a Mogadiscio” di Igiaba Scego leggi la recensione
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Titolo: Cassandra a Mogadiscio
Autore: Igiaba Scego
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 368
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 9,99
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Trama: A Roma, il 31 dicembre 1990, una sedicenne si prepara per la sua prima festa di Capodanno: indossa un maglione preso alla Caritas, ha truccato in modo maldestro la sua pelle scura. Ma è una ragazza fiera e immagina il nuovo anno carico di promesse. Non sa che proprio quella sera si compirà per lei il destino che grava su tutta la sua famiglia. Mentre la televisione racconta della guerra civile scoppiata in Somalia, il Jirro scivola dentro il suo animo per non abbandonarlo mai più.
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“Cassandra a Mogadiscio” è l’ultimo romanzo della scrittrice Igiaba Scego. Un memoir carico di amore, dolore, sofferenza e voglia di tramandare la propria storia. La scrittrice decide, nel periodo della pandemia, di raccontare alla nipote lontana la storia della loro famiglia.
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Una famiglia numerosa che ha vissuto varie epoche della Somalia, un paese distrutto dalla guerra civile del 1991. Ed è proprio su questo anno che si incentra il racconto della Scego. All’epoca era solo una giovane ragazzina che viveva sulla sua pelle il dolore della guerra, non solo con i racconti dei suoi genitori, in particolare quelli della madre. Ma soprattutto con le sue sofferenze e la malattia che da quel momento non l’abbandonerà più.
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Nel romanzo molte parole sono volutamente lasciate in lingua somala, proprio perché rendono molto di più della traduzione. E per noi lettori è un modo per comprendere ancora di più ed entrare in punta di piedi nella storia e nella vita della famiglia Scego.
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Una di queste parole è “Jirro” che significa malattia. Ma, come spiega la stessa autrice, non si tratta della semplice malattia, ma è quella che ti entra dentro, silenziosamente, e si radica dentro senza più abbandonarci. E anche quando siamo convinti che non si sia più, basta una parola, un profumo o un oggetto per far si che Jirro riprenda la sua forza distruttiva.
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Questo romanzo tratta tanti argomenti, tra cui quello del colonialismo, di cui purtroppo ci siamo macchiati anche noi italiani, e proprio in Somalia. Per mia ignoranza, conosco poco la storia del periodo colonialista italiano in Africa, e leggere le pagine di questo libro mi ha fatto veramente male. Mi sono sentita in colpa per tutto quello che hanno subìto e che ancora subisce il popolo somalo.
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E questa mia ignoranza, oltre a derivare da una mia mancanza, è frutto anche di quello che ci arrivava all’epoca dello scoppio della guerra civile somala. Nello stesso anno, 1991, scoppiò la guerra dei Balcani e sui giornali e in tv non si parlava d’altro. La guerra civile in Somalia, purtroppo, rimase un conflitto ‘chiuso’ in Africa, con pochissima visibilità all’esterno.
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Lo stile della Scego ha il pregio di catturare il lettore, ogni parola trasmette alla perfezione quelle che prova lei stessa nel ricordare e raccontare. Per molti, questo legame familiare, seppur separato da km di distanza, non è comprensibile. Ormai viviamo di individualità e poco ci interessa della nostra storia e del passato.
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“Cassandra a Mogadiscio” è un romanzo che colpisce al cuore e spesso fa male. Vorremmo stringere forte, pagina dopo pagina, Igiaba Scego e chiederle scusa per tutto quello che lei e la sua famiglia e tutti i somali non hanno mai smesso di subire. Nel nostro piccolo, la lettura di questo romanzo è fondamentale, anche solo per cercare di dare una giustizia, che non è arrivata, e un piccolo sollievo alle tante sofferenze. E smetterla di girarci dall’altra parte per di non vedere.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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