“Povere creature”: la visione unica di Yorgos Lanthimos nel film con Emma Stone
Presentato in anteprima mondiale alla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, intitolato “Povere creature!”, si inserisce nel panorama cinematografico come un’opera provocatoria e disturbante. Con Emma Stone come protagonista, il regista greco esplora tematiche intricate, rifacendosi, in parte, alla tradizione del romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley. Questa recensione esplorerà il film, evidenziandone gli elementi più significativi.
Il titolo stesso, “Povere creature!”, suggerisce una connessione con il capolavoro letterario di Mary Shelley. Il film segue la storia di Bella (interpretata da Emma Stone), una donna riportata in vita attraverso gli esperimenti dello scienziato Godwin (interpretato da Willem Dafoe). L’opera si occupa sia della figura del mostro, riflettendo sulla sua esistenza, sia del confronto tra il potere divino e la scienza umana. Questo, tuttavia, viene affrontato in una nuova chiave postmoderna, focalizzandosi sul mostruoso femminile e sulla liberazione sessuale, in un contesto vittoriano grottesco.
La trama segue Bella, una donna che, nonostante sia già in un corpo adulto, inizia la sua nuova vita con una mente curiosa e infantile. Il personaggio attraversa una crescita accelerata, affrontando nuove esperienze e sfide in un mondo vittoriano e stravagante. Amata dallo scienziato Godwin e corteggiata dall’assistente di quest’ultimo (Ramy Youssef), Bella decide di fuggire con un avvocato (Mark Ruffalo), iniziando un’avventura che diventa un percorso di scoperta e crescita. La trama si sviluppa tra Lisbona, Parigi e luoghi decadenti, esplorando le sfide della società, tra classismo e violenza.
“Povere Creature!” può essere interpretato come un racconto sull’educazione sentimentale di una giovane donna cresciuta in un ambiente protetto. Tuttavia, Yorgos Lanthimos non segue un’archetipica narrazione ottocentesca. La trama viene ribaltata, svelando un personaggio protetto che si rivela essere un “mostro” creato dagli esperimenti di uno scienziato giocatore di Dio. Bella, distante dall’interesse amoroso classico, esplora scientificamente le reazioni del suo corpo al sesso e alla manipolazione fisica. È una donna desiderosa di libertà, sia fisica che mentale, che sfida gli stereotipi culturali e sociali.
Bella Baxter emerge come un personaggio controverso, affascinante per la sua libertà ma difficile a causa della mancanza di filtri sociali. La sua crudeltà è quella dei puri, privi di una concezione netta di Bene e Male, riflettendo una visione totale e non dicotomica del mondo. “Povere creature!” mantiene la firma distintiva di Lanthimos, con una storia a tratti cupa, disturbante e fastidiosa, contrapposta a una rappresentazione visiva vivace e colorata, tipica di Wes Anderson.
In conclusione, “Povere creature!” è un’opera cinematografica che ricerca l’unicità narrativa e visiva. Nonostante sia forse il film più “normale” di Yorgos Lanthimos, mantiene la sua vocazione provocatoria e postmoderna. Il film, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, ha già suscitato scandalo in America, stimolando discussioni sulla sua rappresentazione della libertà femminile e delle relazioni sessuali. Con scene grafiche e momenti comici, il film costringe lo spettatore a guardare il mondo da una prospettiva diversa. In definitiva, “Povere creature!” è un’opera che disturba, fa discutere e merita sicuramente di essere vista, anche se potrebbe non essere adatta a tutti i gusti.
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