Taylor Swift e il richiamo della politica: “Fa votare i giovani li chiami per le Europee”
da corriere.it
Nel corso delle elezioni presidenziali americane del novembre scorso, Taylor Swift, celebre superstar del pop, ha evitato di candidarsi, anche se, in teoria, avrebbe potuto farlo avendo compiuto i 35 anni richiesti dalla Costituzione il 13 dicembre, appena un mese prima dell’insediamento. Tuttavia, fare previsioni sul suo possibile coinvolgimento nelle elezioni del 2028 risulta alquanto prematuro. Sebbene questa possibilità possa sembrare intrigante, nel 2012 pochi avrebbero scommesso sulla vittoria di Donald Trump, all’epoca noto solo come un palazzinaro proveniente dal mondo dei reality.
La carriera di Taylor Swift va ben oltre il mero successo pop. I suoi risultati includono un tour da 1 miliardo di dollari, detentore di un record, dieci singoli che occupano la top ten, quattro album nella top ten e successi nello streaming. Il suo titolo di “persona dell’anno” conferitole dalla rivista Time, prima musicista di tutti i tempi e prima donna a ricevere tale onore due volte, è solo uno dei tanti record che ha infranto. È importante sottolineare che Swift, nonostante la sua impressionante presenza mediatica, concede interviste in misura significativamente minore rispetto a numeri come Papa Francesco.
Recentemente, Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, ha sollevato l’idea di coinvolgere Taylor Swift per aumentare la partecipazione dei giovani alle elezioni europee di giugno. Schinas ha affermato che “nessuno può mobilitare i giovani meglio dei giovani stessi” e che i giovani possono svolgere un ruolo cruciale nel coinvolgimento politico. Ha citato l’esempio di Swift, esprimendo la speranza che il suo team recepisca la richiesta e agisca di conseguenza.
Nel settembre dell’anno precedente, Taylor Swift, nota per la sua cautela nel prendere posizioni politiche, ha incoraggiato i suoi 272 milioni di follower su Instagram a registrarsi per votare alle elezioni americane. Questo appello ha portato a oltre 35.000 nuove iscrizioni su Vote.org, dimostrando l’influenza tangibile che può avere nel coinvolgere il pubblico giovane nelle questioni politiche.
L’influenza di Swift è così rilevante che il Dipartimento della Difesa è stato costretto a rispondere a teorie cospiratorie che la vedevano coinvolta in attività politiche segrete. Jesse Watters, conduttore di Fox News, ha avanzato l’ipotesi che Swift fosse un’agente democratica “sotto copertura” per fini politici segreti, sostenendo addirittura che fosse legata a un’unità operativa del Pentagono per la guerra psicologica. Sebbene si trattasse di una teoria cospiratoria, il Pentagono ha dovuto smentire ufficialmente queste affermazioni, evidenziando la forza del nome di Taylor Swift nell’arena politica.
In conclusione, il possibile coinvolgimento di Taylor Swift nelle elezioni future, sia americane che europee, resta una questione aperta. La sua capacità di mobilitare e influenzare il pubblico, in particolare i giovani, è indiscutibile. Mentre la superstar del pop continua a consolidare la sua presenza nell’industria musicale, il suo impatto nell’ambito politico potrebbe essere destinato a crescere. Resta da vedere se abbraccerà un ruolo più attivo nelle prossime sfide elettorali o se manterrà la sua attuale riservatezza politica.
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