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“Blu” di Giorgia Tribuiani leggi la recensione
Titolo: Blu
Autore: Giorgia Tribuiani
Genere: narrativa
Editore: Fazi editore
Pagine: 256
Prezzo: Euro 16
Prezzo E-book: 9,99
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Trama: Ginevra, per tutti Blu fin da bambina, ha diciassette anni, frequenta il liceo artistico ed è una ragazza solitaria intrappolata in un mondo tutto suo fatto di rituali ossessivi e gesti scaramantici. I suoi genitori sono divorziati e Blu vive con la madre, una donna che lavora molto ed è spesso fuori casa. Blu ha un fidanzato, che non riesce a lasciare perché divorata dai sensi di colpa, un ragazzo che vorrebbe amare e di cui, invece, sopporta appena la presenza.
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L’unica cosa che ama davvero è l’arte, e disegnare risulta un’attività in cui dimostra di avere talento. Così, quando durante una gita scolastica assiste a un’esibizione di performance art, resta folgorata, fino a sviluppare per lei una vera e propria ossessione. A questo punto, i pensieri maniacali si fanno via via più opprimenti, finché la sua determinazione a essere una brava ragazza la porta a vivere uno sdoppiamento della personalità subdolo e pericoloso.
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“Blu” è il nuovo romanzo di Giorgia Tribuiani che racconta la storia della diciassettenne Ginevra, conosciuta da tutti come Blu. La sua narrazione non è lineare, ma è tutto un insieme di frammenti, ossessioni e ricordi che la stessa Blu riporta a galla.
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E’ un romanzo molto complesso, scritto con la seconda persona singolare, una scelta stilistica che lo rende ancora più particolare. Allo stesso tempo, può destabilizzare quei lettori abituati a stili di scrittura più ordinari. La Tribuiani riesce a raccontare il disturbo ossessivo di Blu, e lo fa dall’interno, portando il lettore nella testa della ragazzina, tenendolo intrappolato.
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Tutto il romanzo porta con sé il peso dell’inadeguatezza di Blu nel relazionarsi col mondo. Il suo unico vero sfogo è l’arte, che però, in un animo così fragile, non può che sfociare in una vera e propria ossessione. Un’ossessione che, per Blu, si chiama Dora, un’artista che se, da una parte, farà aprire gli occhi alla giovane protagonista, dall’altra la renderà ancora più fragile, tanto da farla cadere sempre più giù.
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Il racconto che fa la scrittrice sul disturbo ossessivo non si ferma a pura esteriorità. Ma va a fondo e ci aiuta a scoprire anche il profondo senso di colpa e di inadeguatezza che attanaglia Blu. Tutto è circondato dalla confusione, eppure la scrittrice non perde mai il punto centrale della storia.
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“Blu” è un romanzo molto complesso, sicuramente non per tutti e non solo per lo stile di scrittura, che già di per sé destabilizza. Ma soprattutto perchè non è un libro rassicurante, non cerca di impressionare per il puro gusto di farlo, ed è carico di dolore. Consigliato a chi vuole leggere una storia autentica, che lascia il segno.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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