“Zucchero – Sugar Fornaciari”: il docufilm che rivela 8 segreti del cantautore
da corriere.it
Il docufilm “Zucchero – Sugar Fornaciari” offre uno sguardo approfondito nella vita e nella carriera dell’amatissimo cantautore italiano, noto con il nome d’arte Zucchero. Questa emozionante pellicola, presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e diretta da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano, offre una prospettiva unica sul percorso artistico di Zucchero attraverso le sue parole e quelle di importanti colleghi e amici, tra cui Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici.
L’Infanzia a Roncocesi: le radici di Zucchero
Zucchero, nato Adelmo Fornaciari, ha le sue radici a Roncocesi, una frazione di Reggio Emilia nella pianura padana. Questo documentario svela dettagli intriganti sulla sua giovinezza e la sua infanzia. Cresciuto in un contesto in cui la chiesa e il Partito Comunista facevano parte del paesaggio quotidiano, Zucchero racconta di come frequentasse la chiesa per imparare a suonare l’organo, in cambio del ruolo di chierichetto. Questi ricordi dipingono un quadro vivido della sua formazione e delle influenze della sua terra natale.
Il trasferimento a Forte dei Marmi: un momento difficile
All’età di 11 anni, Zucchero e la sua famiglia si trasferirono a Forte dei Marmi. Questo cambiamento si rivelò difficile, soprattutto a causa dell’allontanamento dalla sua adorata nonna Diamante. Questo trasferimento ebbe un impatto significativo sulla giovane vita di Zucchero, e nelle sue parole: “Dopo che ci siamo trasferiti, non mi sono mai più sentito a casa.” Questo capitolo della sua vita è un esempio di come le sfide dell’adolescenza abbiano contribuito a plasmare il suo percorso.
Gli inizi difficili: la strada verso il successo
Zucchero, nome d’arte ispirato da una maestra delle elementari, ha iniziato la sua carriera musicale in maniera tutt’altro che agevole. Ha sperimentato il canto nelle balere e ha cercato di produrre e scrivere per altri artisti, tra cui Fred Bongusto, Fiordaliso e Stefano Sani, credendo che nessuno fosse interessato alla sua voce e al suo genere. Tuttavia, la svolta è arrivata nel 1985 quando partecipò al Festival di Sanremo con “Donne”, ottenendo successo grazie alla diffusione radiofonica.
L’anima malinconica: l’influenza del blues
Zucchero ha sempre rivelato una parte malinconica della sua personalità, attribuendo questa caratteristica come un motivo per la sua attrazione per il blues sin da quando era giovane. Questa malinconia, inizialmente vista come un ostacolo, è diventata una parte fondamentale della sua identità artistica. Ha, infatti, dichiarato: “Forse è per questo motivo che sono stato attratto fin da ragazzino dal blues.” Questo aspetto della sua personalità è stato cruciale per la sua musica, anche se ha sottolineato l’importanza di gestire la malinconia in modo sano per evitarne la trasformazione in depressione.
La separazione e la lotta contro la depressione: un periodo difficile
Zucchero ha condiviso apertamente la sua battaglia contro la depressione negli anni ’80 e ’90, soprattutto dopo il successo del suo album “Oro incenso e birra” nel 1989. Questo periodo difficile coincise con la sua separazione dalla prima moglie, Angela Figliè, da cui aveva avuto due figlie, Irene e Alice. La sua lotta contro la depressione lo portò a prendere decisioni importanti per il suo benessere. L’acquisto e il restauro di un ex mulino diroccato nel 1993 lo aiutò a uscire da questa difficile fase, mantenendo la sua mente occupata e focalizzata su un progetto significativo.
I tre figli: un legame familiare speciale
Zucchero è padre di tre figli. Irene Fornaciari è una cantautrice di successo che ha partecipato al Festival di Sanremo e collaborato con artisti rinomati come Brian May. Alice ha intrapreso una carriera diversa, diventando una creatrice e disegnatrice di gioielli. Nel 1998, Zucchero e Francesca Mozer, sua ex assistente, hanno dato il benvenuto a Adelmo Blue, il terzo figlio del cantautore. La coppia ha scelto di crescere il bambino in un ambiente immerso nella natura, trasferendosi nella casa-fattoria a Pontremoli, denominata “Lunisiana Soul.”
L’amicizia con Luciano Pavarotti: collaborazioni di successo
Durante la sua straordinaria carriera, Zucchero ha collaborato con molti artisti di fama internazionale, tra cui Luciano Pavarotti, Bono, Sting e Eric Clapton. La sua amicizia con Pavarotti è stata particolarmente significativa, portando alla creazione del celebre duetto “Miserere” e alla nascita delle edizioni di “Pavarotti and Friends.” Questa amicizia ha influenzato profondamente Zucchero, poiché ha imparato dall’onestà e dall’umiltà del grande tenore, anche quando era al culmine del successo. La genuinità è diventata un pilastro delle relazioni e delle collaborazioni di Zucchero con altri artisti internazionali.
Questo docufilm fa luce sui momenti salienti della vita e della carriera di Zucchero, rivelando l’uomo dietro il nome d’arte, il suo percorso unico e il suo legame con la musica, la famiglia e gli amici. Condividendo queste storie, il docufilm offre ai fan uno sguardo privilegiato su uno degli artisti più iconici della scena musicale italiana.
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