“The Great Wall” la recensione del film e dove vederlo in streaming 7 giugno 2023
Disponibile in streaming su: Netflix e Amazon Prime Video
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Regia: Zhang Yimou
Cast: Matt Damon, Jing Tian, Pedro Pascal, Willem Dafoe, Andy Lau, Eddie Peng, Luhan
Paese: USA, Cina
Anno: 2016
Durata: 103 min.
Genere: Fantastico, avventura, epico, azione
Voto: OO 1/2 (su 5)
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“The Great Wall” è un film che mescola elementi di fantasy e azione, ambientato nella Cina del XV secolo. La trama ruota attorno a due mercenari europei, William e Tovar, che si trovano in Cina per recuperare la misteriosa “polvere nera” e portarla in Occidente. Durante la loro missione, vengono attaccati da creature verdi sconosciute, conosciute come Taotie, che minacciano il mondo degli uomini ogni 60 anni. I due vengono catturati dalle truppe cinesi e si ritrovano a combattere al loro fianco nella difesa della Grande Muraglia.
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Una delle prime cose che colpiscono di “The Great Wall” è la magnificenza delle coreografie e l’uso delle comparse per le scene di massa. La produzione cinese mostra la sua abilità nel creare sequenze visivamente impressionanti, con un 3D coinvolgente e realistico. Tuttavia, sembra che l’industria cinematografica cinese si concentri principalmente sul superare sé stessa dal punto di vista tecnico, senza approfondire altri aspetti cruciali del cinema commerciale. Questo potrebbe andare bene per un pubblico che ha familiarità con i film cinesi, ma potrebbe non essere sufficiente per raggiungere un successo internazionale.
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Il regista Zhang Yimou ha fatto uno sforzo per rendere il film appetibile anche per il pubblico occidentale, includendo nel cast attori come Matt Damon e Willem Dafoe. Tuttavia, nonostante gli sforzi per evitare polemiche di “whitewashing”, il film soffre di una sceneggiatura che non va oltre i dialoghi convenzionali e insinceri. La storia d’amore tra i personaggi rimane abbozzata e manca di audacia nel suo sviluppo.
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Dopo aver visto “The Great Wall”, ciò che rimane è l’impressione di uno spettacolo visivamente sbalorditivo, ma che manca di profondità emotiva e narrativa. Non ci sono battute memorabili né espressioni facciali o gesti umani che rimangono impressi. Alcuni hanno paragonato il film a opere come quelle di Leni Riefenstahl, in cui l’estetica di una superpotenza viene messa in scena in modo abbagliante ma senza spessore psicologico.
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Nonostante le polemiche sul “whitewashing”, il film non è colpevole di tali accuse, poiché il personaggio di Matt Damon non è orientale e la trama non lo presenta come un salvatore. Tuttavia, il film si immerge in un fantasy d’azione che mescola elementi delle tradizioni cinesi e occidentali senza approfondirne appieno nessuna. Mentre lo spettacolo visivo è impressionante e divertente, manca la profondità e la coerenza che avrebbero potuto renderlo un film di grande successo.
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In conclusione, “The Great Wall” è uno spettacolo visuale che cerca di unire elementi di diverse tradizioni cinematografiche, ma fallisce nel creare una storia appassionante e personaggi memorabili che avrebbero potuto sostenere il film al di là dei suoi meriti tecnici.
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