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USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi

da ansa.it

Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli USA, attraverso il portavoce John Kirby, ha dichiarato la cessazione dell’assistenza militare dell’America all’Ucraina nella sua lotta contro la Russia. Questa notizia arriva come un duro colpo per Kiev, che vede ridursi sempre di più il tempo per ottenere nuove forniture militari dagli alleati occidentali. I fondi precedentemente stanziati dal Congresso statunitense si sono esauriti, gettando un’ombra di incertezza sul futuro delle operazioni militari ucraine.

Negoziazioni in corso a Washington: nuovo pacchetto di aiuti in discussione

Mentre dem e repubblicani continuano i negoziati a Washington per un nuovo pacchetto di aiuti, potenzialmente correlato a misure di sicurezza al confine con il Messico per affrontare la crisi migratoria, l’Ucraina si trova in una posizione critica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello per un sostegno militare più robusto nei confronti dei Paesi baltici. Che sono fortemente convinti della necessità di perseguire una vittoria ucraina sul campo.

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi – Minacce nucleari da parte di Mosca: Medvedev avverte l’Occidente

Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, ha minacciato l’uso di armi atomiche nel caso in cui l’Occidente fornisse all’Ucraina missili a lungo raggio capaci di colpire profondamente nel territorio russo. Questa minaccia è stata formulata come una risposta potenziale a una crescente tensione nella regione, mettendo ulteriormente a rischio la stabilità geopolitica.

Scadenza critica per il Congresso Americano: possibili conseguenze di uno shutdown

Il Congresso statunitense ha un breve periodo di tempo per negoziare le voci della spesa pubblica, tra cui gli aiuti all’Ucraina, prima della scadenza del 19 gennaio, che potrebbe portare a un parziale shutdown. Tuttavia, Zelensky avverte che qualsiasi interruzione nell’assistenza militare dell’Ucraina darebbe a Mosca l’opportunità di riarmarsi e rafforzare la sua presa sul Paese. Il presidente ucraino ha sottolineato la necessità che l’impegno dell’Europa venga mantenuto, richiedendo il milione di munizioni promesso e garanzie più concrete sull’adesione futura all’NATO e all’UE.

USA e lo stop agli aiuti all’Ucraina: Casa Bianca annuncia la fine dei fondi – Appello di Zelensky e critiche alle misure di mobilitazione: dibattito in Ucraina

Zelensky ha rivolto un appello ai leader europei dall’Estonia, affermando che qualsiasi pausa nella difesa ucraina darebbe a Mosca un vantaggio strategico. Nel frattempo, il dibattito in Ucraina riguardo a nuove misure di mobilitazione è acceso. Il Parlamento ha rimandato al governo una proposta di legge su una nuova leva, citando preoccupazioni riguardo a violazioni dei diritti umani. Zelensky ha esortato coloro che possono essere mobilitati a rimanere nel Paese e supportare l’Ucraina, definendo la questione etica e morale.

Le minacce di Medvedev e gli scontri sul terreno: tensioni in aumento

Medvedev, dal canto suo, sostiene che gli ucraini stiano valutando l’utilizzo di missili a lungo raggio forniti dall’Occidente per colpire le basi di lancio russe. Tuttavia, questo potrebbe innescare una risposta nucleare da parte russa, secondo la clausola 19 della dottrina russa sull’uso delle armi atomiche in risposta a un’aggressione che minacci l’esistenza dello Stato. Nel frattempo, sul terreno, gli scontri proseguono con attacchi aerei e missilistici da entrambe le fazioni, causando danni e feriti, compresi giornalisti colpiti in un attacco a Kharkiv.

Annuncio di Mosca: cessate il fuoco per l’Iaea sulla strada per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato un cessate il fuoco di 12 ore lungo la strada che gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Questa mossa sembra essere un gesto per agevolare il cambio di personale dell’Iaea, anche se il contesto di tensione nella regione solleva dubbi sulla reale efficacia di tale iniziativa.

STRAGE DI ERBA I TESTIMONI DELLA DIFESA FANNO EMERGERE NUOVE PROSPETTIVE: “FU UNA FAIDA PER DROGA”

 

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

Kiev ottiene il via libera per l’adesione alla Ue Orbàn critico ma non mette il veto

da corriere.it

Introduzione: Il Consiglio europeo ha preso una decisione storica. Dando il via libera ai negoziati di adesione con l’Ucraina, Paese in guerra da quasi due anni, e la Moldavia. La Moldavia ha ottenuto anche lo status di candidato, mentre l’Ungheria si è ritirata dall’aula senza mettere il veto. Isolandosi dal consenso degli altri 26 leader dell’UE. Una mossa che ha suscitato reazioni diverse, definendo la decisione come “storica” o “sbagliata”. L’Ungheria, guidata dal premier Viktor Orbán, ha annunciato la sua uscita dalla stanza come “un’assenza concordata e costruttiva”.

Il Consiglio europeo e l’Unanimità: Il primo nodo di questo Consiglio europeo è stato l’allargamento, inizialmente a rischio di fallimento a causa delle minacce di Orbán di porre il veto su questioni cruciali legate all’Ucraina. L’unanimità è stata raggiunta dopo otto ore di discussione, con Budapest isolata nella sua opposizione. Orbán ha scelto di non esercitare il veto, consentendo così l’avvio dei negoziati di adesione.

Reazioni di Orbán e la Visione dell’Ungheria: Orbán, attraverso i suoi canali sociali, ha criticato apertamente la decisione, definendo l’adesione dell’Ucraina all’UE come “sbagliata”. Ha sottolineato che altri 26 Paesi hanno insistito sulla decisione e ha annunciato che l’Ungheria seguirà la propria strada. Tuttavia, l’unanimità è essenziale per l’allargamento, e la sua uscita dalla stanza ha permesso di raggiungerla.

La Moldavia e la Georgia: Oltre all’Ucraina, la Moldavia ha ricevuto il via libera come candidato, mentre la Georgia ha ottenuto la prospettiva di avviare i negoziati di adesione. Queste decisioni segnano una svolta significativa nelle relazioni dell’UE con questi paesi dell’Europa orientale.

La Visione di Zelensky e il Sostegno dell’UE: Il presidente ucraino Zelensky ha accolto la decisione come una vittoria per il suo paese e per l’Europa nel complesso. Ha ringraziato l’UE per il segnale inviato, affermando che la storia è fatta da coloro che lottano per la libertà.

I Negoziati sul Bilancio UE: La discussione è proseguita sulla revisione del bilancio UE, con le divergenze sulle cifre da stanziare entro il 2027 per le nuove priorità politiche dell’UE. Il presidente della Commissione UE, von der Leyen, aveva inizialmente richiesto 66 miliardi, ma le discussioni hanno portato a un compromesso di 31,6 miliardi. L’accordo comprende un pacchetto di 50 miliardi per l’Ucraina, con 33 miliardi in prestiti e 17 miliardi dalla revisione del bilancio.

Le Differenze tra i Paesi Ue: Le divergenze tra i Paesi Frugali e quelli mediterranei hanno reso complesse le trattative. Mentre tutti concordano sul pacchetto per l’Ucraina, le questioni rimanenti riguardano altre priorità di spesa. Alcuni paesi, come l’Italia, propongono nuove risorse proprie per affrontare le esigenze finanziarie.

Conclusione: La decisione storica dell’UE di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia rappresenta un passo significativo nel contesto geopolitico europeo. Le reazioni contrastanti degli Stati membri evidenziano le sfide e le complessità del processo di allargamento. Il cammino verso l’adesione sarà lungo e complesso, ma la decisione invia un messaggio forte all’Ucraina e a Mosca sull’impegno dell’Europa per la stabilità e la libertà nella regione.

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