Tag: Giuseppe Conte

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica appoggiava il PD”

da fanpage.it

La decisione di Conte

Il Movimento 5 Stelle non parteciperà al sit-in promosso dal Partito Democratico per denunciare le interferenze del governo Meloni nella Rai. Giuseppe Conte ha sottolineato la necessità di abbandonare l’ipocrisia e ha proposto una collaborazione per una riforma strutturale della Rai nella prossima legislatura.

La risposta di Conte sui social

Attraverso i suoi canali social, Giuseppe Conte ha annunciato il rifiuto della proposta del Pd. Elly Schlein aveva lanciato l’iniziativa del sit-in per protestare contro l’influenza politica del governo Meloni sulla televisione pubblica, particolarmente evidenziata da un servizio del Tg1 sul bonus anziani.

Conte dice no al sit-in proposto da Schlein davanti alla Rai: “Ipocrita prima la tv pubblica…” – Contestazione al Pd

Il presidente del M5s ha contestato la decisione del Pd, evidenziando il passato in cui la Rai è stata influenzata da altri governi e criticando l’idea di una manifestazione da parte dei dem, sottolineando la loro storia di servizi favorevoli. Il Pd ha risposto, ribadendo che il loro avversario principale è la destra.

Proposta di riforma organica

Conte ha proposto di impegnarsi nelle commissioni parlamentari per una riforma strutturale della Rai, da realizzare nella prossima legislatura. Ha sottolineato l’importanza di non imporre cambiamenti normativi al governo attuale, che trarrebbe vantaggio dalle regole esistenti.

Critiche ai Dem e al governo Meloni-Fazzolari

Conte ha ribadito le sue critiche al Pd, sostenendo che attaccare singoli servizi giornalistici non sia una soluzione efficace. Ha anche criticato il governo attuale, accusandolo di mancare di una cultura democratica e di cercare di influenzare il mondo dell’informazione in modo rude e arrogante.

Conclusioni

La decisione di Conte di rifiutare il sit-in del Pd riflette le tensioni politiche e le divergenze sul ruolo della Rai e sulle influenze politiche sui media. Mentre propone una riforma strutturale, critica sia il comportamento del Pd che quello del governo Meloni-Fazzolari nei confronti dell’informazione e della libertà di stampa.

SCHLEIN ANNUNCIA UN SIT-IN DI PROTESTA DAVANTI ALLA RAI PER LA LIBERTA’ DI STAMPA

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

Giorgia Meloni attacca l’opposizione ad Atreju 2023: “Non vi libererete di me”

da ansa.it

Introduzione: La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha tenuto un acceso discorso ad Atreju, la sua roccaforte politica. Nel corso del comizio, Meloni ha affrontato vari temi, difendendo l’operato del governo. Attaccando l’opposizione e lasciando intendere che resterà al centro della scena politica finché avrà il consenso del popolo. Il suo intervento è stato caratterizzato da toni decisi e dalla promessa di resistere a qualsiasi tentativo di allontanarla dalla politica.

Il ritorno a casa: Giorgia Meloni è tornata ad Atreju, il ‘luogo’ simbolico della sua carriera politica, per rivolgere un appassionato discorso ai suoi sostenitori. La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza di mettere la faccia e di non arretrare di fronte alle sfide politiche.

Attacchi all’opposizione: Durante il suo intervento, Meloni ha preso di mira l’opposizione, da Elly Schlein a Giuseppe Conte. Criticando aspramente le politiche passate e sottolineando le differenze con la sua visione politica. La leader ha anche affrontato il tema del Superbonus, attaccando il Movimento 5 Stelle per la gestione della ristrutturazione “gratuita” e sottolineando le conseguenze finanziarie sulla sanità.

Impegno per l’Ucraina: Meloni ha toccato anche la questione dell’Ucraina, evidenziando l’importanza di sostenere il paese in guerra. Nonostante la distanza percepita da molti italiani, la leader ha ribadito che l’interesse nazionale è in gioco e che l’Europa si trova di fronte a un momento cruciale nella sua storia.

Alleanze europee: La premier ha ringraziato l’amico Santiago Abascal di Vox, annunciando la volontà di continuare a lavorare insieme per un’Europa migliore e diversa. Tuttavia, non ha specificato con chi altri intenda alleare il suo partito, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ha suggerito di guardare a tutte le forze “alternative” alla sinistra.

Riflessioni sul futuro: Nonostante le speculazioni sulla sua candidatura, Meloni non ha rilasciato dichiarazioni definitive sul suo futuro politico. Ha evitato di parlare di giustizia, concentrandosi invece sui temi cari a Fratelli d’Italia, dalla lotta alla criminalità organizzata alle politiche sull’immigrazione.

Conclusione: Giorgia Meloni ha concluso il suo intervento ad Atreju con la promessa di resistere e di restare al centro della scena politica. Ha respinto le critiche dell’opposizione, difendendo con forza le scelte del suo governo e sottolineando il suo impegno a rappresentare il popolo. Resta da vedere come evolveranno gli eventi nei prossimi mesi.

ELON MUSK AD ‘ATREJU 2023’ CON FRATELLI D’ITALIA: SHOW CONTRO LA CENSURA ‘WOKE’ E IL BANDO DEL PETROLIO

Scontro alla Camera sul salario minimo: opposizioni ritirano le firme e Conte strappa il testo

Scontro alla Camera sul salario minimo: opposizioni ritirano le firme e Conte strappa il testo

Scontro alla Camera sul salario minimo: opposizioni ritirano le firme e Conte strappa il testo

da ansa.it

Una feroce battaglia sul salario minimo ha scosso l’Aula della Camera, trasformandosi in uno scontro politico ad altissima tensione. Dopo l’approvazione in commissione Lavoro della delega al governo per una “equa retribuzione”, il dibattito si è spostato in parlamento. Culminando in un colpo di scena. Il centrosinistra, inizialmente unito sulla proposta di stabilire un salario minimo di 9 euro lordi l’ora, ha improvvisamente ritirato le proprie firme dalla proposta. Ancora più sorprendente, il leader del Movimento 5 Stelle (M5S), Giuseppe Conte, ha strappato il testo della nuova proposta direttamente in Aula.

Il Governo approva nuove norme per il mercato tutelato dell’energia elettrica

La tensione era palpabile, e il gesto di Conte ha sottolineato la profonda divisione e la rabbia che circondano questo delicato argomento. Nel frattempo, a pochi passi da Montecitorio, il governo stava lavorando su una soluzione per i cittadini in vista della fine del mercato tutelato. Il Consiglio dei ministri ha approvato nuove norme per il mercato tutelato dell’energia elettrica, mirando a proteggere i 9 milioni di utenti nel passaggio alla concorrenza. Una campagna informativa dettagliata e un monitoraggio costante delle attività degli operatori e dei prezzi saranno implementati in collaborazione con l’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, coinvolgendo le associazioni dei consumatori.

Opposizioni durissime sul salario mininimo

Il leader M5S, Giuseppe Conte, ha accusato apertamente i suoi colleghi parlamentari: “State facendo carta straccia del salario minimo legale. Questa battaglia è stata rallentata, ma la vinceremo perché il Paese è con noi.” La segretaria del Partito Democratico (Pd), Elly Schlein, ha rivolto dure parole alla maggioranza, accusandola di essere d’accordo sullo sfruttamento dei lavoratori. Accuse simili sono giunte anche dal leader di Sinistra Italiana (SI), Nicola Fratoianni, e dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, che ha denunciato il bypass del Parlamento e l’assenza di confronto con le parti sociali.

Le opposizioni, compreso il partito Italia Viva (Iv), guidato da Luigi Marattin, hanno criticato il governo per la presunta calpestatura dei diritti delle opposizioni. Il capogruppo di Fratelli d’Italia (FdI), Tommaso Foti, ha sottolineato che il ritiro delle firme ha una funzione principalmente politica e non comporta cambiamenti significativi dal punto di vista regolamentare.

Il richiamo del Presidente della Repubblica e le parole del commissario per il Lavoro dell’Unione Europea

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia delle stelle al merito, ha richiamato l’attenzione sui temi cruciali dell’inoccupazione, dei bassi salari e della precarietà nel mercato del lavoro. Sottolineando il ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne.

Anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce in merito al salario minimo. Il commissario per il Lavoro dell’Unione Europea, Nicolas Schmit, ha dichiarato in un’audizione alla Camera che si dovrebbe garantire un “salario dignitoso”. Questa definizione, simile a quella prevista nella legge delega in discussione in Aula, è stata interpretata in modi divergenti da maggioranza e opposizione. Il centrodestra ha dichiarato vittoria, affermando che la direttiva europea non impone un salario minimo nei singoli Stati membri, ma piuttosto l’estensione della contrattazione collettiva.

Sul salario minimo un confronto politico acceso e appassionato

La situazione è complessa e carica di tensione, e il destino del salario minimo in Italia rimane incerto. Mentre l’Europa e le opposizioni continuano a esprimere le proprie posizioni, il governo è chiamato a gestire una delle questioni più spinose e dibattute del panorama politico attuale. La discussione sull’equa retribuzione promette di protrarsi, alimentando le fiamme di un confronto politico acceso e appassionato.

ARRESTATO TERRORISTA RICERCATO: L’INQUIETANTE EPISODIO NELLA METRO DI MILANO

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS