L’attore vincitore del premio Oscar, Kevin Spacey, ha vissuto un momento di grande emozione al tribunale di Southwark Crown, nel Regno Unito. Quando è stato dichiarato non colpevole di nove reati sessuali a carico di quattro uomini nel corso di nove anni. L’attore, che oggi compie 64 anni, è scoppiato in lacrime al banco degli imputati. Quando la giuria ha respinto tutte le accuse contro di lui. Dopo un processo che è durato circa un mese, Spacey ha finalmente ottenuto la sua assoluzione. Ponendo fine a una vicenda che ha gravemente influenzato la sua carriera negli ultimi anni.
Nel corso del processo, Kevin Spacey ha dovuto affrontare gravi accuse di molestie sessuali da parte di quattro uomini, ma le giurie hanno rifiutato tutte le accuse mosse dalla pubblica accusa. Gli uomini, tra i 20 e i 30 anni, avevano accusato Spacey di comportamenti inappropriati e aggressivi. Ma l’attore ha sempre negato le accuse, definendole folli e motivazioni economiche da parte dei querelanti. Ha ammesso di aver avuto rapporti consensuali con due dei quattro uomini. Ma ha respinto categoricamente l’accusa di aver toccato le parti intime di uno di loro in un teatro del West End.
Quando è stato dichiarato non colpevole di tutte le accuse, Kevin Spacey è scoppiato in lacrime al banco degli imputati. Riconoscente alla giuria per aver esaminato attentamente le prove e i fatti prima di prendere una decisione, ha espresso sollievo per l’esito del processo. Ha anche ringraziato il personale del tribunale, la sicurezza e il suo team legale per essere stati al suo fianco durante tutto il processo.
L’era #MeToo ha avuto un impatto devastante sulla carriera di Kevin Spacey, portando al suo licenziamento dalla popolare serie televisiva “House of Cards”. E a numerose accuse riguardanti il suo comportamento passato. Durante il processo, l’attore ha cercato di difendersi chiamando sul banco dei testimoni personalità di spicco. Tra cui Elton John, il marito David Furnish e il figlio di Jack Lemmon, per sostenere la sua innocenza.
Il verdetto del tribunale ha rappresentato un momento di profonda emozione per Kevin Spacey, che ha visto respinte tutte le accuse di molestie sessuali. L’attore ha espresso gratitudine alla giuria per aver considerato attentamente le prove e ha ringraziato tutto il personale coinvolto nel processo. Nonostante la conclusione positiva del caso, l’era #MeToo ha comunque avuto un impatto significativo sulla carriera di Spacey, che dovrà affrontare le conseguenze delle accuse e cercare di riprendersi dal colpo subito negli ultimi anni.
Venezia è pronta a celebrare la sua 80ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ma non senza alcuni intoppi. Il grande sciopero degli attori di Hollywood ha imposto un cambio dell’ultimo minuto nel programma, con il film d’apertura, “The Challengers” di Luca Guadagnino, sostituito da “Comandante” di Edoardo de Angelis. Tuttavia, nonostante le turbolenze, il direttore artistico del festival, Alberto Barbera, rassicura il pubblico dichiarando che l’impatto dello sciopero sarà molto modesto.
Durante la presentazione del programma alla sede della Biblioteca dell’Archivio Storico della Biennale a Venezia, Barbera ha affermato: “Per fortuna le conseguenze dello sciopero degli attori, che hanno buone e condivisibili ragioni, è stato modesto sulla Mostra. L’unico film che abbiamo perso è stato quello di Luca Guadagnino, ‘The Challengers’. Tutti gli altri film americani sono confermati e presenti”.
Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, ha sottolineato che Venezia è ormai esperta nell’affrontare emergenze, e il festival è proiettato verso il futuro, non temendo i cambiamenti. La Mostra accoglie anche intelligenze diverse dalle nostre, come l’intelligenza artificiale.
Nonostante la perdita di “The Challengers”, il tappeto rosso non sarà sguarnito, poiché molti attori delle produzioni indipendenti parteciperanno all’evento. Venezia si prepara a ospitare una variegata selezione di film provenienti da 54 paesi, con una forte presenza di registi maschili (66% del totale) e un numero crescente di registi femminili.
Tra i titoli in competizione per il Leone d’Oro ci sono “Comandante” di Edoardo De Angelis, “Bastarden” di Nikolaj Arcel, “Dogman” di Luc Besson, “La bête” di Bertrand Bonello, “Hors-Saison” di Stéphane Brizé, “Enea” di Pietro Castellitto e “Maestro” diretto da Bradley Cooper.
Le proiezioni speciali e fuori concorso includono film di registi come Woody Allen con “Coup de chance”, Wes Anderson con “The wonderful story of Henry Sugar”, Luca Barbareschi con “The penitent”, Liliana Cavani con “L’ordine del tempo” e molti altri.
La sezione Orizzonti presenta una vasta selezione di lungometraggi, tra cui “A cielo abierto” di Mariana e Santiago Arriaga, “El Paraiso” di Enrico Maria Artale, “Behind the mountains” di Mohamed Ben Attia e “Tatami” di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi.
Inoltre, la sezione Orizzonti Extra presenta titoli come “Forever Forever” di Anna Buryachkova, “In the land of saints and sinners” di Robert Lorenz e “Pet Shop Boys” di Olmo Schnabel.
Nonostante le sfide e le turbolenze, Venezia si prepara a offrire una grande celebrazione del cinema internazionale, con un programma ricco di film eccezionali e talento proveniente da tutto il mondo. La città lagunare si appresta a ospitare un evento cinematografico indimenticabile, dimostrando ancora una volta la sua forza e resilienza nel settore cinematografico.
Il “Barbie” pop e trasgressivo, diretto da Greta Gerwig e interpretato da Margot Robbie, ha letteralmente conquistato il cuore di tutti. Compresi i maschi che, apparentemente, sembravano più orientati verso altre tipologie di film. Con un cast stellare che include Ryan Gosling, Issa Rae, America Ferrera, Kate McKinnon e Helen Mirren, “Barbie” ha segnato un trionfo senza precedenti. Con incassi record già dal primo giorno di preview negli Stati Uniti, superando persino le aspettative. E i rivali più attesi come “Oppenheimer” di Christopher Nolan, con Cillian Murphy, Matt Damon e Robert Downey Jr.
“Barbie” ha debuttato con una performance incredibile, incassando ben 22,3 milioni di dollari al primo giorno di preview negli Stati Uniti. Un risultato che ha superato di gran lunga le previsioni e persino le anteprime di tutti i polpettoni coi supereroi usciti quest’anno. Con queste cifre, il film ha già raggiunto la vetta delle classifiche del 2023. Surclassando le produzioni consolidate come “Indiana Jones” e “Mission: Impossible”, considerate ormai film rivolti a un pubblico più maturo.
Uno dei fattori chiave del successo di “Barbie” è il suo budget di produzione relativamente contenuto, stimato a circa 140 milioni di dollari. Questo aspetto si è rivelato fondamentale per il film, permettendo di raggiungere risultati eccezionali. Nonostante una spesa inferiore rispetto a film come “Indiana Jones” e “Mission: Impossible”, che hanno richiesto cospicui budget di 290 milioni ciascuno.
Con un iniziale incasso di 140 milioni di dollari già previsti per il primo weekend in America, “Barbie” sembra destinato a sfondare anche nel mercato internazionale. Le previsioni suggeriscono che il film possa raggiungere la cifra di 300 milioni di dollari a livello globale. Con l’obiettivo ambizioso di puntare al miliardo totale. Questi numeri sono un’indicazione del grande impatto che il film ha già avuto sulla platea di spettatori in tutto il mondo.
Al contrario, “Oppenheimer” di Christopher Nolan, nonostante un budget di produzione di 100 milioni di dollari, sembra non aver suscitato lo stesso entusiasmo del suo rivale “Barbie”. Sebbene il film abbia ottenuto un incasso significativo di 50 milioni di dollari nel primo weekend negli Stati Uniti, sembra attrae principalmente il pubblico composto da sessantenni e settantenni. Mentre il film di Greta Gerwig ha conquistato un pubblico molto più vasto e diversificato.
Anche in Italia, “Barbie” ha ottenuto un successo straordinario, incassando quasi 2 milioni di euro, 1 milione e 808 mila euro per la precisione, con 238 mila spettatori in soli due giorni. Questo risultato ha superato di gran lunga “Mission: Impossible Dead Reckoning Part One” con Tom Cruise, che ha incassato solamente 168 mila euro con 22 mila spettatori in due settimane. “Barbie” è addirittura al top delle classifiche italiane, dimostrando ancora una volta il suo impatto globale e la sua popolarità.
Il trionfo assoluto di “Barbie” al box office ha sorpreso il mondo del cinema, dimostrando il potere di un film ben realizzato con un cast eccezionale. Greta Gerwig ha saputo reinventare il concetto di “Barbie”, trasformandolo in un film pop e trasgressivo. Che ha catturato l’attenzione di pubblico di tutte le età e generi. Con un budget di produzione efficiente e una distribuzione globale ben organizzata, “Barbie” sta dominando le classifiche del 2023. E sembra destinato a diventare uno dei maggiori successi al box office di tutti i tempi.
Il mondo del cinema è stato risvegliato dal fascino e dalla forza di “Barbie,” il nuovo film di Greta Gerwig con Margot Robbie nel ruolo protagonista. Questa moderna interpretazione del celebre personaggio di Barbie ha catturato il cuore del pubblico di mezzo mondo, riportandolo in massa al cinema. Neanche in Italia, dove il film ha debuttato ieri, ha lasciato indifferente, conquistando un incasso di 2 milioni 140 mila euro e attirando 284 mila spettatori appassionati. Sorprendentemente, ha persino superato il nuovo kolossal di Tom Cruise, “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,” con un distacco notevole, raccogliendo solamente 132 mila euro.
L’entusiasmo per “Barbie” si è diffuso rapidamente, e molti spettatori hanno condiviso il loro apprezzamento per il film e il suo messaggio femminista pop. “Barbie” ha ottenuto una risposta altrettanto positiva anche negli Stati Uniti, dove è stato rilasciato lo stesso giorno di “Oppenheimer” di Christopher Nolan. Secondo le previsioni degli analisti, “Barbie” dovrebbe incassare 100 milioni di dollari nel weekend, superando di gran lunga i 50 milioni di dollari previsti per “Oppenheimer,” un film che dura tre ore e non possiede lo stesso richiamo popolare di “Barbie.”
“Barbie” è stato realizzato con un budget di 100 milioni di dollari, una cifra modesta rispetto ai 290 milioni di “Indiana Jones” e “Mission Impossible.” La sua popolarità si è estesa anche in Francia, dove è stato distribuito in 665 copie e ha attratto 358 mila spettatori, mentre “Oppenheimer,” distribuito in 668 sale, ha attirato 158 mila spettatori, portando mezzo milione di francesi nelle sale cinematografiche. In Brasile, “Barbie” ha incassato un notevole 5,8 milioni di dollari al primo giorno.
Tuttavia, il futuro dei film potrebbe essere minacciato dalla situazione degli scioperi di attori e sceneggiatori, poiché le major potrebbero decidere di spostare i grandi film dell’autunno, come “Dune 2,” al 2025 come forma di ricatto per spingere i sindacati a trattare. Nonostante questa incertezza, la consigliamo di vedere “Barbie” e godersi questa affascinante rivisitazione di un’icona del mondo dei giocattoli.
Da notare che il film “Sound of Freedom,” che segue Jim Caveziel nei panni di un cacciatore di pedofili e ha una forte connotazione trumpiana, ha raggiunto un incredibile incasso di 100 milioni di dollari. Questa potente pellicola dimostra che il cinema può toccare temi importanti e suscitare reazioni forti dal pubblico.
Regia: Christopher McQuarrie Cast: Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Esai Morales, Henry Czerny, Pom Klementieff, Cary Elwes, Shea Whigham Paese: USA Anno: 2023 Durata: 163 minuti Genere: Azione, avventura, thriller, spionaggio Voto: 3.3 (su 5)
“Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno” è un’avventura mozzafiato che combina azione, suspence e comicità in modo sorprendente. La trama si sviluppa intorno all’entità di un’IA senziente, una minaccia apparentemente invisibile ma letale. Contro la quale l’IMF e il leggendario agente Ethan Hunt, interpretato da Tom Cruise, dovranno lottare.
La storia inizia con l’affondamento di un sottomarino sovietico causato da uno dei propri siluri, manipolato dall’intelligenza artificiale. Da qui inizia una serie di eventi ad alto tasso d’azione e adrenalina che coinvolge Hunt e il suo team di fidati collaboratori: Benji e Luther. La missione li porterà a salvare l’amica Ilsa Faust e a incontrare nuovi personaggi, tra cui la ladra Grace e la letale Paris.
La pellicola offre spettacolari set-piece in diverse location, tra cui un inseguimento caotico per le strade di Roma, un’azione adrenalinica in un aeroporto di Dubai. E un’epica sequenza su un treno in corsa attraverso le Alpi austriache. Un aspetto notevole è il coinvolgimento di Tom Cruise negli stunt, conferendo autenticità alle scene d’azione.
Il regista Christopher McQuarrie, con una ricca esperienza di sceneggiatore, offre momenti di umorismo concreto che derivano dai disastri causati da Hunt e Grace durante l’inseguimento nella città eterna. La pellicola non manca di fornire anche momenti di tensione e duelli avvincenti tra i protagonisti e gli agenti al servizio dell’Entità.
Tuttavia, il film soffre di lunghi dialoghi esplicativi che a volte risultano tediosi, rallentando il ritmo della trama. Anche se l’azione è ben orchestrata, il capitolo precedente rimane imbattuto in termini di spettacolarità.
Tom Cruise si dimostra ancora una volta all’altezza delle aspettative con la sua interpretazione di Ethan Hunt, anche se questa volta il personaggio rivela lievi tratti di vulnerabilità, rendendolo ancora più umano. La presenza di nuovi nemici e alleati aggiunge interesse alla storia, specialmente con la misteriosa figura di Gabriel.
Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte 1 è un capitolo avvincente e cupo della serie, caratterizzato da presagi nefasti e tensione costante. Rispetto a Fallout, qui la cupezza è più integrata e sostanziale, poiché la storia ruota attorno all’inquietante intelligenza artificiale senziente nota come l’Entità, che minaccia di dominare il mondo digitale.
Il film riflette con straordinaria attualità le tematiche dell’intelligenza artificiale e della post-verità, con i personaggi costantemente sospettosi e incerti delle intenzioni degli altri. Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte 1 si concentra sul tema dell’analogico come rifugio, con l’immagine stessa del film che abbraccia uno stile più vicino al cinema analogico.
Tom Cruise continua a dimostrare il suo impegno eseguendo personalmente gli stunt per garantire realismo alle scene d’azione, sottolineando ulteriormente l’importanza dell’analogico in mezzo alla spettacolarità digitale.
Il film offre un’ampia varietà di location, da Amsterdam all’aeroporto di Abu Dhabi, passando per Roma e Venezia, con scene di inseguimento mozzafiato e duelli emozionanti. La tensione cinematografica è costante, avvicinandosi quasi a uno stile hitchcockiano, mantenendo lo spettatore costantemente sulle spine.
Il cast è ben assortito, con Rebecca Ferguson che offre una magnifica interpretazione come Ilsa, affiancata dai fedeli Benji e Luther. Nuove aggiunte al cast includono Haley Hatwell, un’abile ladra, e il notevole personaggio interpretato da Pom Klementieff, una letale braccio destro di Gabriel, incarnazione dell’Entità.
Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte 1 è un passo avanti rispetto a Fallout, sia nella costruzione che nella trama. La storia si svolge in modo avvincente e appassionante, preparando il terreno per la conclusione nell’attesissima Parte 2. Sarà interessante vedere come tutti i temi affrontati in questo film troveranno una conclusione nel capitolo finale.
Tom Cruise torna a svestire i panni di Ethan Hunt in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, dimostrando ancora una volta di essere il salvatore della sala cinematografica. Dopo i record d’incassi ottenuti con il sequel di Top Gun nel 2022, Cruise si cimenta in un nuovo capitolo della saga che si rivela cruciale poiché segna l’inizio della sua ultima avventura nei panni dell’agente spericolato.
Il film, diretto da Christopher McQuarrie, sfrutta al massimo la fisicità e l’adrenalina di Cruise, costruendo una storia intorno a scene d’azione sempre più spettacolari. A Cannes, l’attore ha sottolineato l’importanza della presenza scenica e degli stunt, che per lui sono un modo di esprimersi come la danza per Fred Astaire e Gene Kelly.
La trama di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno si concentra su un avversario subdolo e invisibile, un’intelligenza artificiale che minaccia il mondo digitale. Hunt si imbarca in una pericolosa missione per fermare questa minaccia, che lo porta in diverse location spettacolari, come Piazza di Spagna a Roma e le Alpi austriache.
Il film presenta un cast ben assortito, con Simon Pegg e Rebecca Ferguson che ritornano nei loro ruoli, e nuove aggiunte come Hayley Atwell e Pom Klementieff, che si distinguono con interpretazioni brillanti.
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno mantiene gli spettatori sulle spine, lasciandoli in attesa del prossimo capitolo. Tuttavia, alcuni elementi risultano familiari e già visti, nonostante le spettacolari scene d’azione. La presenza del tempo che passa e l’addio imminente di Cruise alla saga conferiscono al film un tono malinconico.
Nonostante questo, l’entusiasmo di Cruise e il cast ben calibrato rendono il viaggio d’addio meno solitario. Con McQuarrie ai comandi, è probabile che il prossimo capitolo riservi sorprese ancora più grandi e coinvolgenti.
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno è un blockbuster spettacolare che sfrutta al massimo le abilità di Tom Cruise, confermandolo come il protagonista ideale della saga. Il film prepara la strada per il capitolo finale, segnando l’inizio di un’epoca che sta per giungere al termine. Una conclusione emozionante per una serie iconica che ha fatto la storia del cinema d’azione.
Regia: Peter Sohn Voci italiane: Valentina Romani, Stefano De Martino, Serra Yilmaz, Hal Yamanouchi Genere: Animazione Durata: 93 min. Paese: USA Anno: 2023 Voto: 3.3 (su 5)
Ember Lumen, una giovane dalla personalità ardente, è cresciuta nella città multietnica di Elemental City, dove gli abitanti sono composti da creature di fuoco, acqua, terra e aria. Tuttavia, la città, prevalentemente abitata da creature acquatiche, è intollerante verso gli immigrati, in particolare quelli “ardenti” come Ember, che subiscono umiliazioni e sono costantemente “raffreddati”. Ember è completamente devota al suo vecchio padre, che sta per andare in pensione.
E ha deciso di prenderne il posto nel negozio di famiglia che vende prodotti “etnici” ad una clientela esigente che spesso la indispettisce. Durante una delle sue frequenti crisi di collera, un’onda anomala recapita a casa sua Wade Ripple, un timido e sentimentale “acquatico”, che piange abbondantemente ad ogni emozione. Nonostante la loro incompatibilità secondo le leggi di Elemental, i due elementi antagonisti stabiliscono una connessione che presto si trasforma in amore.
In questo nuovo film, la Pixar continua a trasmettere messaggi universali di tolleranza e inclusione. La storia si concentra sulla lotta dei figli degli immigrati per trovare il loro posto nella società e in una città dominata dalla popolazione acquatica, dove gli “ardenti” sono emarginati, costretti ai quartieri più poveri e banditi da alcuni luoghi pubblici. Tuttavia, il sentimento che nasce tra Ember (interpretata da Leah Lewis) e Wade (interpretato da Mamoudou Athie), lei di fuoco e lui d’acqua, mette in discussione il mondo in cui vivono.
Il regista e sceneggiatore Peter Sohn, noto per il suo lavoro su altri film Pixar come “Il viaggio di Arlo”, utilizza la sua esperienza personale per arricchire la trama. Essendo figlio di immigrati coreani, Sohn si ispira alla sua esperienza e integra la sua storia personale nel racconto. I genitori di Ember sono arrivati anni prima da Fireland, una terra lontana e abbandonata dove hanno perso tutto. Sperano che Ember possa prendere in mano le redini del negozio di famiglia, ma la giovane eroina Pixar ha sogni e ambizioni diversi. Contro ogni aspettativa, sarà proprio una creatura d’acqua a scatenare la sua passione. L’amore tra opposti rappresenta una nuova sfida per gli animatori del film.
“Elemental” spinge i limiti del realismo, mantenendo però un tocco di umorismo. La storia sviluppa gradualmente un sentimento che alla fine prevale su tutto. È una storia d’amore che coinvolge sia i bambini che gli adulti e che trasmette messaggi più profondi e nascosti. La narrazione sottile si insinua nei dialoghi, facendo sorridere gli adulti e passando inosservata ai più piccoli.
Fino ad ora, la Pixar si era principalmente concentrata sull’amicizia e sulla famiglia, affrontando l’amore solo in modo platonico come nel caso dei robot di “WALL-E”. In “Elemental”, invece, l’amore è affrontato in modo più romantico ed emotivo. La relazione tra Ember e Wade è rappresentata con delicatezza e sensibilità, mostrando le sfide che devono affrontare a causa delle loro differenze. La storia mette in luce l’importanza di superare i pregiudizi e abbracciare la diversità, dimostrando che l’amore può nascere anche tra persone che sembrano opposte.
Il film si avvale di una straordinaria animazione, che cattura l’essenza dei diversi elementi, dalla fiamma danzante di Ember all’acqua fluente di Wade. Le immagini sono ricche di dettagli e colori vibranti, creando un mondo fantastico che cattura l’immaginazione degli spettatori di tutte le età.
La colonna sonora di “Elemental” è un altro punto forte del film. Le melodie coinvolgenti e emozionanti accompagnano le scene più toccanti, amplificando l’intensità delle emozioni dei personaggi e creando un’esperienza cinematografica coinvolgente.
“Elemental” è un nuovo capitolo emozionante nel catalogo della Pixar, che affronta tematiche importanti come l’inclusione, l’accettazione e l’amore tra persone diverse. La storia di Ember e Wade ci ricorda che l’amore può superare ogni barriera e che la diversità è una ricchezza da celebrare. Con la sua combinazione di animazione di alta qualità, una sceneggiatura coinvolgente e messaggi significativi, il film promette di essere un’esperienza indimenticabile per il pubblico di tutte le età.
La conclusione tanto temuta è purtroppo arrivata: Julian Sands, l’attore che era scomparso senza lasciare traccia lo scorso 13 gennaio nei pressi del Monte San Antonio (Mount Baldy) nel sud della California, è stato ritrovato senza vita. La conferma della sua morte è giunta nella giornata di martedì 27 giugno, quando il corpo trovato da alcuni escursionisti lo scorso sabato è stato identificato come il suo.
“È stato completato il processo di identificazione per il corpo rinvenuto sul monte Baldy il 24 giugno 2023, che è stato identificato con certezza come quello del sessantacinquenne Julian Sands di North Hollywood”, si legge in un comunicato ufficiale del coroner della polizia di San Bernardino (Los Angeles), che ha ringraziato anche le squadre di volontari che si sono dedicate alla ricerca incessante dell’attore negli scorsi mesi.
Sands era scomparso dopo essere andato a fare escursioni nella zona chiamata Baldy Bowl, circa 70 chilometri a est di Los Angeles. Nonostante fosse un escursionista esperto, le condizioni particolarmente innevate della montagna in quel periodo, con rischio di valanghe, possono aver messo a dura prova le sue abilità, rallentando anche le prime operazioni di ricerca.
“Correva sempre rischi. È sempre stato così: selvaggio, estremo, avventuroso e mai incline ai limiti. Quando era in cima a una montagna in una mattina fredda, era il più felice di tutti”, ha ricordato il fratello Nick Sands dopo la sua scomparsa. Nonostante ciò, le speranze di ritrovarlo non si sono mai affievolite, e proprio nelle scorse settimane una nuova squadra di ricercatori era stata inviata nella zona per tentare l’ultima chance.
Julian Sands, nato a Otley, nella zona di Leeds, in Inghilterra, il 4 gennaio 1958, è un attore che sarà ricordato soprattutto per i suoi ruoli intensi e diversificati, spesso caratterizzati da ambiguità e contorsioni morali. Ha ottenuto grande successo nel 1985 come protagonista nel film “Camera con vista” diretto da James Ivory, tratto dal romanzo di E. M. Forster. Dopo aver interpretato il poeta Percy Shelley nel film “Gothic” di Ken Russell nel 1986, si è trasferito a Hollywood dove ha preso parte a numerose pellicole come “Warlock” (1989), “Il pasto nudo” (1991) e “Via da Las Vegas” (1995). Nel 1998 è stato il Fantasma nel film “Il Fantasma dell’opera” diretto da Dario Argento. Più recentemente, ha recitato in “Vatel”, “Ocean’s 13”, “Uomini che odiano le donne” e ha fatto apparizioni in diverse serie TV, come il ruolo di Vladimir Bierko in “24” e di Jor-El, il padre biologico di Clark Kent, in “Smallville”. Nel 2019, è stato protagonista della serie “What/If” su Netflix.
La morte di Julian Sands rappresenta una triste perdita per l’industria cinematografica e per tutti coloro che hanno ammirato le sue performance uniche sullo schermo. La sua eredità come attore talentuoso e versatile rimarrà nel cuore dei suoi fan e colleghi, mentre il mondo del cinema si inchina alla sua memoria.
The Flash, il nuovo film diretto da Andy Muschietti, offre un’entusiasmante avventura con il supereroe velocista Barry Allen, interpretato da Ezra Miller. Questa pellicola basata sul personaggio della DC Comics è piena di azione, viaggi nel tempo e drammatici cambiamenti nella linea temporale.
La trama si concentra su Barry Allen, conosciuto anche come The Flash, che decide di tornare indietro nel tempo per salvare sua madre. Tuttavia, questo atto avrà conseguenze imprevedibili, poiché altera il corso del tempo e dell’universo. Barry si ritrova così in una realtà distorta, dove si scontra con il generale Zod, interpretato da Michael Shannon, intenzionato a distruggere il pianeta.
In questa situazione di estrema pericolo, Barry si rende conto di non avere più a disposizione l’aiuto dei supereroi che conosceva, poiché la sua manipolazione del tempo ha drasticamente cambiato gli eventi futuri. Tuttavia, inaspettatamente, incontra Batman, interpretato da Michael Keaton, in una versione completamente diversa da quella che conosceva. Barry si rivolge a lui nella speranza di convincerlo a tornare in azione e unire le forze per salvare un kryptoniano imprigionato.
Il film si sviluppa attraverso un’intensa corsa contro il tempo, con Barry che utilizza la sua velocità sovrumana per affrontare le sfide e ripristinare l’ordine nel multiverso. La storia si dipana tra momenti di grande azione e drammatici conflitti personali, poiché Barry si trova a fare i conti con le conseguenze delle sue scelte.
“The Flash” riesce a catturare l’energia del personaggio principale, grazie alla brillante interpretazione di Ezra Miller, che offre una performance coinvolgente e carismatica. La presenza di Michael Keaton come Batman aggiunge una nota nostalgica e affascinante, rievocando l’epoca dei film di Batman degli anni ’90.
La regia di Andy Muschietti riesce a tenere il ritmo incalzante del film, mantenendo lo spettatore sul bordo del sedile. Le sequenze d’azione sono ben coreografate e gli effetti visivi sono spettacolari, trasportando il pubblico in un’avventura visivamente mozzafiato.
Nonostante la trama complessa che coinvolge il viaggio nel tempo e i cambiamenti della realtà, il film riesce a mantenere una coerenza narrativa, guidando gli spettatori attraverso questa intricata storia.
“The Flash” offre una storia coinvolgente che affronta temi come la responsabilità, le conseguenze delle nostre azioni e la lotta per il ripristino dell’equilibrio. Con una combinazione di azione, dramma e una buona dose di elementi nostalgici, il film riesce a intrattenere e soddisfare sia i fan dei fumetti che gli spettatori casuali.
E’ morto a Roma Francesco Nuti, uno dei più grandi attori e registi italiani, all’età di 68 anni. L’artista, che era malato da tempo, ci ha lasciati lasciando un vuoto nel mondo del cinema italiano. La triste notizia è stata annunciata dalla figlia Ginevra, insieme ai familiari, che hanno ringraziato il personale sanitario. E tutti coloro che hanno assistito Francesco Nuti durante la sua lunga malattia. In particolare il personale di Villa Verde di Roma. Al momento non sono ancora state comunicate la data e il luogo dei funerali. Ma la famiglia ha chiesto che si rispetti il loro momento di grande dolore e per questo motivo ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.
Francesco Nuti è nato il 17 maggio 1955 a Firenze, figlio di Renzo Nuti, un barbiere originario del Mugello, e Anna Giglio, originaria di Crotone. Negli anni settanta, Nuti diventa membro del trio cabarettistico dei Giancattivi, insieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Il gruppo partecipa a trasmissioni di grande successo come “Black Out” in radio e “Non stop” in televisione.
Nel 1981, il trio fa il suo esordio cinematografico nel film “Ad ovest di Paperino”, diretto da Alessandro Benvenuti. L’anno successivo, Nuti lascia il gruppo e inizia la sua carriera da attore solista. Collabora con il regista Maurizio Ponzi in diversi film, come “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), “Io, Chiara e lo Scuro” (1983) e “Son contento” (1983). È proprio con il ruolo di Francesco Piccioli in “Io, Chiara e lo Scuro” che Nuti conquista il pubblico e la critica, ottenendo il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior attore protagonista.
Successivamente, Nuti si dedica anche alla regia, dirigendo film come “Casablanca, Casablanca” (1985), “Tutta colpa del paradiso” (1985), “Stregati” (1986), “Caruso Pascoski” (di padre polacco) (1988), “Willy Signori e vengo da lontano” (1989) e “Donne con le gonne” (1991). Durante lo stesso periodo, si cimenta anche nella musica, partecipando al Festival di Sanremo nel 1988 con la canzone “Sarà per te”, successivamente interpretata anche da Mina. In collaborazione con Mietta, incide il brano “Lasciamoci respirare”, scritto dal cantautore Biagio Antonacci e pubblicato nel 1992.
Negli anni successivi, i film di Nuti come regista, tra cui “OcchioPinocchio” (1994), “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001), non riscuotono lo stesso successo dei suoi lavori precedenti.
La scomparsa di Francesco Nuti rappresenta una grande perdita per il cinema italiano. L’attore e regista rimarrà per sempre nel cuore del pubblico per il suo talento e la sua inconfondibile sensibilità artistica.
Ray Stevenson, attore irlandese amato dal pubblico per le sue interpretazioni in serie TV e film di successo, è scomparso all’età di 58 anni mentre si trovava in Italia per le riprese del film “Cassino a Ischia”. La notizia ha colpito il mondo del cinema e della televisione, lasciando una sensazione di tristezza per la perdita di uno dei volti più eclettici e affascinanti dell’industria dell’intrattenimento.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Stevenson era conosciuto principalmente per il suo ruolo del centurione Tito Pullo nella serie televisiva “Roma” e del pirata Barbanera in “Black Sails”. La sua presenza sullo schermo e la sua capacità di trasmettere emozioni profonde lo hanno reso un attore molto apprezzato sia dal pubblico che dalla critica.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Durante la sua carriera, Stevenson ha interpretato una vasta gamma di personaggi, dimostrando la sua versatilità e il suo talento artistico. Oltre ai suoi ruoli iconici, come il guerriero asgardiano Volstagg nella saga di “Thor” e l’antieroe Frank Castle in “Punisher: War Zone”, ha lasciato il segno in molte altre produzioni di successo.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Nel momento della sua prematura scomparsa, Stevenson si trovava sull’isola di Ischia, in Italia, per le riprese del film “Cassino a Ischia”, diretto da Frank Ciota. Sabato pomeriggio, ha avvertito un malore che ha richiesto il suo ricovero presso l’ospedale Rizzoli locale. Purtroppo, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente e domenica è avvenuto il suo decesso, causato da motivi ancora sconosciuti.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Nato negli anni ’60, Stevenson ha iniziato la sua carriera di attore all’inizio degli anni ’90, lavorando instancabilmente fino agli ultimi istanti della sua vita. Ha affrontato ruoli complessi e affascinanti in numerose serie televisive di successo, tra cui “Vikings”, “The Spanish Princess” e “Dexter”. Ha anche recitato in produzioni come “City Central”, “Crossing Lines”, “Saints & Strangers”, “Reef Break” e nella serie tedesca molto apprezzata “Das Boot”.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Oltre al successo televisivo, Stevenson ha lasciato il suo segno anche sul grande schermo. Ha interpretato il governatore Scott Buxton nel blockbuster indiano “RRR” e ha fatto parte di progetti di grande impatto come la trilogia di “Divergent”, “I poliziotti di riserva”, “Codice Genesi”, “I tre moschettieri” (2011) e “King Arthur” (2004). Ha contribuito anche al mondo di “Star Wars” prestando la sua voce al personaggio del comandante Gar Saxon nella serie animata “Star Wars: The Clone Wars”.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Recentemente, Stevenson aveva accettato il ruolo di Baylan Skoll nella serie di prossima uscita di Disney+ e Lucasfilm, “Ahsoka”. Questo nuovo capitolo della saga di “Star Wars” avrebbe dato a Stevenson l’opportunità di immergersi nuovamente in un universo amato dai fan di tutto il mondo.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
Oltre a “Ahsoka” e “Cassino a Ischia”, i lavori postumi di Stevenson includeranno il film “1242: Gateway to the West” diretto da Péter Soós. Anche se la sua morte prematura lascia un vuoto nel mondo dell’intrattenimento, il suo talento e le sue interpretazioni indimenticabili continueranno a vivere attraverso il suo lavoro e il ricordo dei fan.
[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]
L’attore irlandese Ray Stevenson rimarrà nel cuore del pubblico come uno dei grandi talenti del suo tempo, lasciando un’eredità duratura nell’industria cinematografica e televisiva. La sua presenza magnetica sullo schermo, la sua versatilità e la sua dedizione al mestiere saranno ricordate e celebrate da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.