Dario Argento, tutto quello che c’è da sapere sul vincitore del David 2019 alla carriera
Dario Argento, dalla fuga a Parigi al ritono in Italia
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Dario Argento, tutto quello che c’è da sapere sul vincitore del David 2019 alla carriera
Dario Argento è nato a Roma il 7 setttembre 1940 ed è figlio d’arte. Il papà era un produttore esecutivo, mentre la mamma, italo-brasiliana, era fotografa di moda. Non andava bene a scuola, tanto da abbandonare il liceo al secondo anno. Si trasferì a Parigì, dove visse di espedienti per circa un anno. Al suo ritorno in Italia, nel 1957, cominciò a collaborare con ‘L’Araldo dello Spettacolo’ e ‘Paese sera’ in qualità di critico cinematografico.
L’esordio da regista
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Da lì ha iniziato a formarsi anche come regista, scrittore e produttore. Negli anni, Dario Argento è diventato un maestro del brivido, capace di sfornare film cult in serie. La sua pellicola d’esordio è “L’uccello dalle piume di cristallo”, un noir dalle sfumature horror scritto a quattro mani col padre. Insieme a quest’ultimo fondò anche la società di produzione ‘S.E.D.A. Spettacoli’.
Da “Il gatto a nove code” a “Profondo Rosso”
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Nel 1971, Dario Argento tornò dietro la macchina da presa per dirigere “Il gatto a nove code” e poi “Quattro mosche di velluto grigio”. Questi due film, insieme a quello d’esordio, compongono la cosiddetta ‘Trilogia degli animali’. Risale al 1974 la sua prima opera di minor successo, ovvero “Le cinque giornate”. Già l’anno successivo, però, si fece ‘perdonare’ dai fan creando un capolavoro assoluto come “Profondo Rosso”. Quest’opera segna il passaggio del regista dal thriller all’horror e, soprattutto, si fa ricordare anche per la splendida colonna sonora.
Una filmografia piena di successi
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La filmografia di Dario Argento è un misto di paranoia, ideologia e violenza. Tra le sue pellicole degne di nota ricordiamo “Suspiria” (1971), primo capitolo della ‘Trilogia delle tre madri’, “Inferno” (1980) e “Tenebre” (1983). Sono da ricordare anche film come “Phenomena” (1985), “Opera” (1987), “Il fantasma dell’opera” (1988), “Trauma” (1992), “La sindrome di Stendhal” (1996) e “La terza madre” (2006). Quest’ultimo è il capitolo conclusivo della sopraccitata trilogia. Da riscoprire pure due titoli meno fortunati al botteghino, ovvero “Phenomena” (1985) e “Il cartaio” (2003).
Il successo negli USA e il primo David di Donatello
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La fama di Dario Argento e della sua scittura tagliente e ricca d’inventiva è arrivata anche oltreoceano. Il regista, infatti, è molto conosciuto e apprezzato negli Stati Uniti d’America. Non aveva mai vinto un David di Donatello, infatti, quello ricevuto ieri alla carriera è stato il primo, nonostante vanti una filmografia piuttosto corposa.
La vita privata, tra le due figlie e i tre matrimoni
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Dario Argento è molto legato alla figlia Asia, anche lei attivissima nel mondo del cinema sia come attrice che come regista. I due hanno un rapporto ottimo, tanto che spesso hanno lavorato insieme sul set. Il regista ha pure un’altra figlia, Fiore. E’ nata dal matrimonio con Marisa Casale, mentre Asia è il frutto delle seconde nozze con l’attrice fiorentina Daria Nicolodi. In seguito, si è sposato una terza volta con un’altra attrice, Marilù Tolo, ma le nozze sono durate appena due mesi. Dario Argento ha un profilo Instagram che vanta più di 10mila followers.
Francesco G. Balzano
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