Indagine su sparo a Capodanno: il deputato FdI Pozzolo invoca immunità parlamentare
da corriere.it
Dopo la notte di Capodanno, il deputato piemontese di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, è ora al centro di un’indagine in cui invoca l’immunità parlamentare per sfuggire alla consegna dei suoi abiti alle autorità. Il tutto si svolge mentre la Prefettura di Biella decide di revocare il porto d’armi del politico, indagato per lesioni colpose e omessa custodia di armi. Nel frattempo, il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro, rilascia dichiarazioni sulla vicenda.
Secondo quanto riportato nel verbale dei carabinieri di Biella, Pozzolo avrebbe deciso di sottoporsi solo allo stub, rifiutandosi però di consegnare i suoi abiti alle autorità. Il prelievo di campioni è stato eseguito sei ore dopo l’incidente, alle 7.25 del primo gennaio, e comprendeva la mano destra e sinistra, il giubbotto, il pile e i jeans indossati dal deputato.
I campioni raccolti saranno inviati al Ris di Parma per gli esami, compresi quelli della pistola sequestrata, che sarà sottoposta a prove di sparo. Tuttavia, Pozzolo ha rifiutato di consegnare gli indumenti, affermando, secondo fonti interne al partito, la sua preoccupazione di rimanere senza vestiti.
La Procura biellese, guidata da Teresa Angela Camelio, sostiene che Pozzolo ha invocato l’immunità parlamentare, ma tale difesa è stata contestata. Secondo la Procura, l’immunità non dovrebbe essere applicata poiché l’onorevole non è stato sottoposto a perquisizione personale o domiciliare.
Attualmente, Pozzolo rimane l’unico indagato con accuse di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi. Nonostante ciò, la vittima dell’incidente non ha ancora presentato querela.
Le indagini sull’episodio che coinvolge il deputato proprietario del mini-revolver si concentrano sull’evento in cui un colpo ha ferito Luca Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Pozzolo sostiene di non essere stato lui ad usare l’arma, ma la dinamica dell’incidente rimane oscura. In una dichiarazione, Delmastro rassicura sulla gestione dell’evento da parte delle autorità competenti.
Il “pasticciaccio” di Capodanno si è trasformato in un caso politico, con l’opposizione che solleva interrogativi sul motivo per cui un deputato debba portare un’arma. Fratelli d’Italia, a sua volta, esige spiegazioni sull’accaduto. Il deputato del Partito Democratico, Stefano Graziano, membro della Commissione di Vigilanza Rai, chiede chiarezza sulla vicenda, sottolineando l’importanza di informare adeguatamente l’opinione pubblica. Delmastro risponde alle critiche, ribadendo la necessità di un’indagine approfondita.
La Prefettura di Biella ha deciso di procedere con la revoca del porto d’armi per la difesa personale concesso a Pozzolo. Tuttavia, l’arma è stata già sequestrata dai carabinieri nella notte di Capodanno. La decisione della revoca è giustificata dal cambio di residenza del deputato, che ora risiede a Campiglia Cervo, nel Biellese.
La ricostruzione iniziale dell’evento suggerisce che Pozzolo stesse mostrando la pistola tascabile ai partecipanti al veglione di Capodanno presso la sede della Pro Loco. Tuttavia, una versione contrastante fornita da un testimone indica che il deputato era allegro e aveva la pistola in mano prima che il proiettile colpisse il giovane di 31 anni.
Pozzolo, conosciuto come “Manny”, ha difeso la sua posizione affermando che il colpo di pistola è partito accidentalmente, pur detenendo regolarmente l’arma. Tuttavia, un testimone sostiene che Pozzolo stesse mostrando la pistola in modo festoso poco prima dell’incidente. Nel frattempo, Delmastro chiede prudenza nella valutazione dell’episodio, sottolineando la necessità di attendere gli esiti dell’indagine.
Emanuele Pozzolo, 38 anni, è un consulente legale con una lunga militanza politica alle spalle. Dopo un percorso nella Lega Nord e Forza Italia, nel 2012 diventa portavoce provinciale di Fratelli d’Italia. Nel 2019 diventa assessore a Vercelli, ma il suo percorso è segnato da diverse controversie, tra cui dichiarazioni contro il green pass e post sui social di stampo sessista.
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