“Come l’arancio amaro” di Milena Palminteri leggi la recensione
Titolo: Come l’arancio amaro
Autore: Milena Palminteri
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Bompiani
Pagine: 448
Prezzo: Euro 19
Ebook: Euro 11,99
Trama: Tre protagoniste straordinarie fronteggiano la sfida più grande: trovare il senso del proprio essere donne in un mondo che vorrebbe scegliere al posto loro. Nardina, dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce intrappolata nel ruolo di moglie. Sabedda, selvatica e fiera, che vorrebbe poter decidere il proprio futuro ma è troppo povera per poterlo fare. Carlotta, orgogliosa e determinata, che vorrebbe diventare avvocato in un mondo dove solo i maschi ritengono di poter esercitare la professione. E un segreto, che affonda nella notte in cui i loro destini si sono uniti per sempre.
Una lettura che emoziona, travolge, resta
Quando un romanzo riesce a colpire dritto al cuore, lasciando quel retrogusto dolce-amaro che solo le grandi storie familiari sanno dare, vuol dire che siamo davanti a qualcosa di raro. L’arancio amaro, esordio di Milena Palminteri, è proprio questo: una saga potente, scritta con garbo, passione e una penna che non ha nulla da invidiare a narratrici ben più navigate.
Tre donne, tre destini, un’unica lotta: essere se stesse
La trama si snoda tra gli anni Venti e Sessanta del Novecento, accompagnando tre protagoniste indimenticabili: Nardina, dolce e paziente, che sogna la laurea ma viene risucchiata nel ruolo di moglie; Sabedda, istintiva e fiera, che lotta contro una povertà che le tarpa le ali e Carlotta, orgogliosa e ostinata, che vuole diventare avvocato quando “avvocato” era sinonimo di uomo.
Tre donne diverse, ma accomunate da un fuoco interiore che si rifiuta di spegnersi. In un mondo che non le vuole libere, loro provano a esserlo lo stesso. E lo fanno con dignità, con dolore, ma anche con una struggente bellezza.
Stile narrativo: scorrevole, raffinato, mai banale
Milena Palminteri dimostra una padronanza stilistica sorprendente: la sua scrittura è scorrevole ma ricca, raffinata ma non leziosa, con una cura per le parole che incanta senza mai appesantire. Ogni frase è costruita per restare, ogni dialogo è cesellato con precisione.
E poi ci sono le immagini: vere, vivide, quasi cinematografiche. Il profumo dell’arancio amaro – simbolo di spina e bellezza, di dolore e speranza – diventa metafora perfetta di ciò che queste donne incarnano.
«Carlotta mia, io dell’arancio amaro conosco solo le spine e ormai non mi fanno più male. Ma il profumo del suo fiore bianco è il tuo, è quello della libertà.»
Una frase così, da sola, vale il prezzo del libro.
Un romanzo storico dal cuore pulsante
Ambientato in un’Italia divisa tra fascismo, guerra e ricostruzione, L’arancio amaro non è solo una saga familiare, ma anche un affresco storico vivido, in cui il privato e il politico si intrecciano in modo naturale. La Storia con la S maiuscola fa da sfondo, ma non schiaccia mai le storie individuali.
Anzi, sono proprio quelle a renderla viva. Si respira la polvere delle strade, si sente il morso delle rinunce, ma anche l’urgenza di cambiare il proprio destino.
Il mio pensiero personale
Ci sono libri che sembrano scritti per te. Ti riconosci in una frase, ti emozioni per un gesto, ti arrabbi con un personaggio come se fosse reale. L’arancio amaro è stato così per me. Leggendolo, ho sentito il battito del cuore delle mie nonne, delle donne che hanno lottato in silenzio perché io potessi scrivere, scegliere, parlare.
Ho amato profondamente questo romanzo perché mi ha fatto sentire meno sola, meno strana nel mio modo di essere donna oggi, ancora piena di spine ma ostinatamente profumata di libertà.
Consiglio questo libro a chi ha voglia di sentirsi raccontare una verità che ci appartiene tutti, ma che spesso dimentichiamo.
Conclusioni: un romanzo da leggere e da regalare
Se ami le saghe familiari, le storie di donne forti, la scrittura che accarezza ma sa anche graffiare, L’arancio amaro è una lettura che non puoi lasciarti sfuggire. Un romanzo d’esordio che sembra il lavoro di una scrittrice matura, che conosce il dolore, l’amore e la bellezza del resistere.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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