Chiara Ferragni e Balocco: indagini alla pocura di Milano che mette nel mirino anche il manager Fabio D’Amato
La Procura generale della Cassazione ha delineato la competenza territoriale sulla vicenda del pandoro Balocco, confermando la giurisdizione della Procura di Milano. Questo dopo un conflitto di competenza sollevato tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo. Parallelamente, si segnala che Fabio D’Amato, manager e stretto collaboratore di Chiara Ferragni, è coinvolto nelle indagini per presunta truffa in relazione ai casi del pandoro e delle uova di Pasqua.
L’ufficio requirente piemontese, guidato da Onelio Dodero, ha avviato un’indagine parallela nei confronti dell’influencer e di Alessandra Balocco, ad della casa dolciaria. La Procura di Milano ha evidenziato anche altri due casi di interesse: le uova di Pasqua della Dolci Preziosi e una bambola, denominata “Mascotte Chiara Ferragni”, prodotta in collaborazione con Trudi. Ferragni è indagata a Milano per truffa aggravata anche in relazione a questi casi. Franco Cannillo, patron della Dolci Preziosi, è indagato per le uova di cioccolato.
Gli inquirenti milanesi hanno collegato i tre episodi con un “vincolo della continuazione”, ipotizzando un “medesimo disegno criminoso”. L’ipotesi di truffa si concentra sulla vendita di prodotti sponsorizzati da Ferragni, soprattutto attraverso i suoi canali social, ingannando i consumatori circa la destinazione dei proventi.
Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Mariella De Masellis, ha firmato il provvedimento per risolvere il conflitto di competenza riguardante il caso del pandoro. Per gli altri due casi, non essendoci conflitti, le indagini a Milano proseguono regolarmente. Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco aveva sollevato la questione davanti alla Cassazione, chiedendo chiarimenti sulla giurisdizione relativa al pandoro “Pink Christmas” dell’azienda cuneese.
L’indagine sulla vicenda Chiara Ferragni – Balocco continua a tenere banco, con ulteriori sviluppi riguardanti la competenza territoriale delle indagini. Le accuse di truffa, il coinvolgimento del manager D’Amato e il contestuale coinvolgimento di altre aziende e figure rimangono al centro dell’attenzione degli inquirenti, mentre la Cassazione ha definito la giurisdizione sulla questione del pandoro Balocco.
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