Aspis tutto quello che c’è da sapere sulla missione europea che porterà le navi italiane nel Mar Rosso contro gli Houthi
da open.online
Un’importante iniziativa europea, denominata “Aspis” (che tradotto dal greco antico significa “scudo”), sta prendendo forma per proteggere le navi italiane nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi, i ribelli yemeniti responsabili di recenti attacchi a navi e cargo commerciali. L’Italia sarà coinvolta in questa missione, che dovrebbe ricevere il via libera il 22 gennaio durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Bruxelles. La proposta della missione è stata avanzata dal Servizio per l’azione esterna dell’UE (Seae) su indicazione di Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera di Bruxelles. La missione collaborerà strettamente con la già esistente Prosperity Guardian, guidata da forze angloamericane.
La crescente attività terroristica degli Houthi ha ridotto significativamente il volume di container in transito nel Mar Rosso, con una diminuzione del 66%. Settori cruciali come l’energia sono stati particolarmente colpiti, con il Qatar, principale esportatore di Gas Naturale Liquefatto (GNL), che ha interrotto i transiti delle sue navi gasiere nella zona. Secondo Confartigianato, il valore dell’import-export italiano che attraversa il Canale di Suez ammonta a 148,1 miliardi di euro annui. Gli attacchi degli Houthi rappresentano una minaccia significativa al commercio internazionale, con il 12% di tutto il commercio mondiale che transita attraverso questa regione.
La missione europea Aspis coprirà le acque del Mar Rosso e del Golfo Persico, aree che sono diventate particolarmente problematiche a causa degli attacchi degli Houthi. I cambiamenti nelle rotte di navigazione adottati dagli armatori hanno causato rallentamenti nelle consegne delle merci, con ripercussioni su scala globale. La missione, fortemente sostenuta da Italia, Francia e Germania, si aggancerà alla già operante missione Agenor. Le navi coinvolte si avvicineranno ai confini con l’Iran.
L’Italia svolgerà un ruolo chiave nella missione Aspis, con la Marina Militare impegnata a garantire la sicurezza delle acque. La presenza di due fregate, la Fasan e la Martinengo, è prevista per proteggere le navi italiane. La Fasan, presente nella zona dal periodo poco prima di Natale, è in fase di ritiro, seguendo l’esempio della Luigi Rizzo, ritirata a La Spezia a settembre.
Il Ministro della Difesa Antonio Tajani ha dichiarato che la partecipazione italiana richiederà un passaggio parlamentare. Tajani è pronto a presentare al Parlamento tutte le attività svolte per garantire la sicurezza della navigazione. Egli vede questa operazione come un potenziale precursore “per la creazione di una difesa comune europea”. Tajani sostiene che, di fronte a una crisi che colpisce la sicurezza e l’economia, è fondamentale garantire la libertà di movimento per le navi e le merci, analogamente a quanto fatto vent’anni fa con l’introduzione dell’euro.
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