Imbucato teatrale, la recensione di “Immigrati brava gente”
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La tipica famiglia delle commedie napoletane trasportata ai tempi nostri. Il capofamiglia è vessato dalla moglie e soprattutto dalla suocera. Poco considerato dalla figlia adolescente e disprezzato da un figlio che oscilla fra la rivolta sociale ed i reality show.
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Questo nucleo incontra un migrante appena sceso dal barcone. Una presenza, all’inizio inquietante, poi tollerata e perfino apprezzata. Provocherà gelosie e risentimenti che vireranno nel “noir” prima di sciogliersi nel colpo di scena finale.
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Un cast di livello più che dignitoso coadiuva l’energico autore–attore–regista Bernardino De Bernardis nell’interpretazione di un testo frenetico e sopra le righe. Nella prima parte dove il meccanismo della farsa, semplice ma efficace, funziona alla perfezione e si ride parecchio. La seconda parte risulta invece troppo “seriosa” . C’è qualche caduta di tensione narrativa e il volume del commento musicale è troppo elevato. Apprezzabili il tormentone dei proverbi sbagliati e soprattutto la prosperosa ed ironica vicina Concetta.
Imbucato teatrale, la recensione di “Immigrati brava gente”
Maurizio Zucchetti
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