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“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek leggi la recensione
Titolo: Come un respiro
Autore: Ferzan Ozpetek
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 168
Prezzo: Euro 17
Prezzo E-book: 9,99
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Trama: È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica.
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Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.
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“Come un respiro” è il terzo romanzo di Ferzan Ozpetek che racconta le vicende che legano due sorelle, Elsa e Adele. Sono tanto unite da giovani quanto distanti in vecchiaia. Questo romanzo è l’emblema della filmografia del regista turco.
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Ci troviamo nella classica convivialità di un appartamento romano, tanto caro a Ozpetek. Tutto segue una semplicità e una quotidianità, fino a quando il passato non bussa alla porta. Leggendo questo romanzo sembra di avere tra le mani una sceneggiatura di un suo film. Quasi in ogni pagina, un cultore della filmografia del regista può giocare a ricollegare un personaggio o una scena a una delle sue tante pellicole.
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E se questo da una parte è perfetto grazie all’ottima scrittura di Ozpetek, dall’altra è sinceramente una pecca. Scorrendo le pagine si ha sempre la sensazione del già letto o già visto. E tutto ciò in un film, grazie anche alla bravura degli attori e a un ottimo montaggio, può affascina. Ma nel leggerla in un libro, questa magia si perde, perchè si ha l’idea di una continua ripetizione.
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Ferzan Ozpetek, con poche righe, riesce a delineare ogni singolo personaggio, ma lascia sempre una porta aperta al mistero. Anche le lunghe lettere della protagonista sono racconti, ma mai troppo approfonditi. Il ‘non detto’ in Ozpetek la fa da padrone e il lettore viaggia nel suo mondo.
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“Come un respiro” è un romanzo piacevole da leggere tutto d’un fiato. Non spicca per originalità, soprattutto per un vero estimatore dell’Ozpetek regista. Ma è un ulteriore tassello per entrare ancora di più nel suo universi e, soprattutto, un’ottima ragione per non volerne più uscire.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)
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