Taiwan dalle folle per le elezioni arriva la sfida a Pechino ma la Cina avverte: “Schiacceremo i complotti indipendentisti”
da corriere.it
Le piazze di Taipei hanno visto una notevole partecipazione di centinaia di migliaia di cittadini, in particolare giovani, nella notte precedente alle elezioni presidenziali e parlamentari. Questa straordinaria partecipazione popolare rappresenta una sfida significativa al Partito Comunista Cinese e al suo atteggiamento autoritario. La Cina, da parte sua, ha inviato un chiaro avvertimento a Taiwan attraverso il suo esercito, sottolineando la loro determinazione nel “schiacciare ogni complotto indipendentista”.
Le elezioni, decisive per il futuro dell’isola, vedranno l’elezione del nuovo leader taiwanese, il cui compito principale sarà difendere l’isola dalla minaccia di “riunificazione” avanzata dalla Cina. L’esercito cinese ha manifestato la sua prontezza nell’affrontare qualsiasi tentativo indipendentista, mentre i tre candidati presidenziali hanno proposte diverse per affrontare questa crescente minaccia.
Allo stesso tempo, si stanno svolgendo giochi geopolitici cruciali tra Pechino e Washington. Gli USA, in consultazione con la Cina, cercano di evitare un aumento dell’aggressività militare in risposta alla proclamazione del nuovo leader taiwanese. La Cina, d’altra parte, ha condotto una campagna elettorale non ufficiale, avvertendo i taiwanesi di fare “la scelta giusta” tra pace e guerra.
Il principale avversario di Xi Jinping, William Lai Ching-te del Partito Democratico Progressista (DPP), è considerato dalla Cina come la sua “bestia nera”. Lai parla apertamente di “sovranità di fatto” senza la necessità di proclamare l’indipendenza. La Cina, durante gli otto anni di governo del DPP, ha chiuso ogni canale di dialogo e ha minacciato di adottare soluzioni coercitive.
Dopo i colloqui al Pentagono tra alti funzionari militari degli USA e della Cina, il segretario di Stato Antony Blinken ha programmato un incontro con Liu Jianchao, capo della divisione internazionale del Partito Comunista Cinese. Gli statunitensi cercano di proteggere il loro rapporto con la Cina, ma allo stesso tempo, la Casa Bianca sta preparando una missione non ufficiale per consultare il nuovo presidente taiwanese, confermando l’impegno statunitense per difendere Taipei da eventuali aggressioni.
Il candidato principale del Kuomintang, Hou Yu-ih, propone una distensione con la Cina, pur senza illusione, sottolineando che Taiwan può cercare il dialogo, ma non può cedere alle pressioni per la “riunificazione”. Il terzo candidato, il chirurgo Ko Wen-jie del Partito del Popolo Taiwanese (TPP), suggerisce che Taiwan dovrebbe adottare mosse accettabili sia per la Cina che per gli Stati Uniti, resistendo alle minacce cinesi e navigando tra le tensioni tra le due superpotenze. La missione del prossimo presidente di Taiwan sarà di alto rischio, ma cruciale per il futuro stabile dell’isola.
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