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“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

“Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini leggi la recensione

Titolo: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?

Autore: Antonio Manzini
Genere: narrativa
Editore: Sellerio editore
Pagine: 152
Prezzo: Euro 10
Ebook: Euro 6,99


Trama: Una missione non ufficiale a migliaia di chilometri da Aosta, tre amici, infatti, si rincorrono e rincorrono un traditore. Un passaggio cruciale, dunque, nel grande romanzo di Rocco Schiavone che affronta i suoi fantasmi questa volta per chiudere un cerchio, uno dei più dolorosi della sua vita.

Il romanzo “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” di Antonio Manzini è, infatti un tentativo maldestro di mantenere viva la saga di Rocco Schiavone, ormai giunta a un punto di declino evidente. In questa nuova avventura, l’autore si imbarca in una trama confusa e priva di profondità, lasciando i lettori con un amaro retrogusto di delusione.

La storia segue Rocco Schiavone e il suo vecchio amico Brizio mentre si avventurano in Sud America per trovare Furio, l’amico scomparso. L’obiettivo sembra semplice, ma la narrazione si perde in una serie di vicoli ciechi, rendendo difficile persino il seguire il filo logico della trama. Il tentativo di mescolare thriller e psicologia risulta maldestro e poco convincente, generando più confusione che suspense.

Le motivazioni dietro la fuga di Sebastiano, il quarto del gruppo, sono annacquate e prive di profondità emotiva. Manzini cerca di esplorare i motivi del tradimento di Sebastiano, ma il risultato è una rappresentazione superficiale e poco coinvolgente. Il tentativo di immergersi nelle intricatissime relazioni tra i personaggi si svela come un esercizio futile, privo di qualsiasi emozione autentica.

Il proseguimento della serie sembra essere solo un pretesto per riportare in scena i fantasmi di Rocco Schiavone, ma questa volta l’autore non riesce a offrire nulla di nuovo o significativo. Le reminiscenze dell’infanzia a Trastevere e la dinamica di un’amicizia spezzata risultano stantie e prive di freschezza. Manzini tenta di rendere il protagonista un misto di investigatore e avventuriero, ma il risultato è un personaggio forzato e poco credibile.

In conclusione, “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?” è un capitolo debole nella serie di Rocco Schiavone, privo di coerenza narrativa e di profondità emotiva. L’autore sembra lottare nel tentativo di ravvivare una storia che ha perso il suo slancio iniziale, lasciando i lettori con la sensazione di aver investito tempo in una lettura priva di valore e significato.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“MIXED BY ERRY LA STORIA DEI FRATELLI FRATTASIO” DI SIMONA FRASCA LEGGI LA RECENSIONE

“Elp” di Antonio Manzini leggi la recensione

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“Elp” di Antonio Manzini leggi la recensione


Titolo: Elp
Autore: Antonio Manzini
Genere: narrativa
Editore: Sellerio editore
Pagine: 544
Prezzo: Euro 17
Ebook: Euro 10,99

Trama: Due casi di calda attualità sociale impegnano l’irruente e malinconico Rocco Schiavone. Un marito violento, infatti, trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. E poi l’imprenditore di una fabbrica di pellami rimasto ucciso in seguito a un attentato attribuito agli ambientalisti dell’ELP. Il vicequestore, con disincanto e scetticismo, inizia la sua indagine controcorrente.

“Elp” di Antonio Manzini è un romanzo che si distingue per la sua capacità di coinvolgere il lettore in una trama avvincente e dal respiro sociale incandescente. Due eventi di rilevante attualità si intrecciano con la vita dell’irruente e malinconico Rocco Schiavone, vicequestore dal cinismo disarmante. L’autore riesce abilmente a catturare l’attenzione del lettore, guidandolo attraverso un labirinto di indagini e sentimenti.

L’eco delle azioni dell’Esercito di Liberazione del Pianeta (ELP), poi, permea le pagine con una combinazione unica di simpatia e scetticismo da parte di Schiavone. Le loro azioni audaci, infatti, come il rilascio di animali d’allevamento in autostrada, suscitano l’interesse del protagonista, mentre il contagioso simbolo del movimento si diffonde tra giovani e giovanissimi.

Tuttavia, la vera violenza che domina la scena emerge da angoli inattesi. Quando, poi, Schiavone si trova di fronte a una donna malmenata dal marito, la sua reazione istintiva e furiosa è un riflesso del suo carattere impetuoso. L’inaspettato omicidio dell’uomo il giorno seguente segna l’inizio di un’indagine tortuosa, impreziosita da intrecci personali sia comici che tragici. La presenza degli amici, poi, senza fissa dimora, Brizio e Furio, aggiunge un tocco di autenticità e ribellione all’indagine, creando un contrasto interessante con il potere istituzionale.

Il romanzo, infatti, si dipana attraverso la scoperta di una società che nasconde segreti inquietanti, creando un’atmosfera di suspense che culmina nel coinvolgimento dell’ELP in un attentato mortale. Mentre Schiavone indaga, emerge una complessa trama di inganni e ambizioni nascoste dietro il pretesto dell’ambientalismo. Manzini intreccia abilmente le due inchieste, offrendo al lettore una narrazione avvincente e coinvolgente.

L’aspetto più affascinante del romanzo è la trasformazione graduale di Schiavone. La sua figura ombrosa e stanca si svela in una luce più umana e sensibile. L’amicizia assume un ruolo centrale nella sua crescita personale, e il lettore assiste mentre investe tutto il suo ardore e la sua autenticità nella risoluzione del caso. La malinconia che lo avvolge diventa un veicolo di forza emotiva, conferendo profondità e autenticità alla sua caratterizzazione.

“Elp” di Antonio Manzini è un romanzo che affascina e coinvolge il lettore attraverso una trama avvincente, personaggi ben sviluppati e un contesto sociale incisivo. La scrittura vivace e la maestria dell’autore nell’intrecciare diversi elementi rendono questo libro un’esperienza di lettura indimenticabile.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


“APPUNTI SU UN’ESECUZIONE” DI DANYA KUKAFKA LEGGI LA RECENSIONE

“La paura di Montalbano” Andrea Camilleri scheda libro e trama

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“La paura di Montalbano” Andrea Camilleri scheda libro e trama

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Genere: giallo, raccolta di racconti
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Pagine: 336
Data di uscita: 18/04/2023
ISBN: 9788838944949
ISBN ebook: 9788838945342
Prezzo: Euro 15
Ebook: Euro 9,99

Trama

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Camilleri è un maestro del racconto. Fa da preludio Giorno di febbre. Vi abita un Montalbano febbricitante, impegnato nella vana ricerca di un termometro. È quasi una comica. Eppure il commissario, che assiste a uno scippo e al ferimento di una bambina, ha modo di fiutare, nel segreto di un barbone che si prodiga a dare soccorso, l’inabissamento di un giallo.

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La ricerca investigativa, dunque, irrompe nel romanzo breve Ferito a morte. Montalbano si incarica di dare di sé un ritratto a contrasto, un attestato di esistenza in vita in qualità di personaggio nel ruolo di sbirro. Lui «è» in quanto esistono i delinquenti. Poi, un colpo di pistola ha ucciso, nudo nel suo letto, uno spurcissimo strozzino, che tiene in casa come serva una nipote diciottenne e ha come esattore un pregiudicato.

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Un cappello pieno di pioggia. Ed è, quindi, un imprevedibile cappello, quello del titolo, che consente allo sbigottito Montalbano, in trasferta a Roma, di favorire la cattura di uno spacciatore. Il quarto segreto vede in azione un Montalbano inedito che segretamente collabora con i carabinieri. E poi, senza la sua squadra, ma con l’aiuto esclusivo di un Catarella «affelicitato», porta a termine l’indagine sulla morte di un misterioso muratore e sulle attività di un costruttore mafioso.

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Segue poi, con La paura di Montalbano, l’ultimo «movimento» corto. Nella luminosità gelida di una passeggiata in montagna, poi, accade a Montalbano di salvare una donna sospesa su uno «sbalanco». E, quindi, di rispondere mentalmente alla provocazione di Livia, che lo accusa di non spingersi oltre le «prove» nelle sue investigazioni, proibendosi di scendere negli «abissi dell’animo».

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Conclude, quindi, il libro Meglio lo scuro. Dapprima Montalbano è riluttante. Non vuole affrontare il caso. Gli sembra di dover entrare in un romanzo d’appendice da smorfiare in romanzo poliziesco. C’è una confessione in punto di morte: un veleno che non è veleno. Un omicidio che non è omicidio. La storia è datata 1950.

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Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.

 

“BRICK FOR STONE” DI ALESSANDRO BARBERO LA SCHEDA DEL LIBRO E LA TRAMA

“Brick for stone” Alessandro Barbero scheda libro e trama

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“Brick for stone” Alessandro Barbero scheda libro e trama

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Genere: narrativa
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Pagine: 352
Data di uscita: 21/03/2023
ISBN: 9788838944666
ISBN ebook: 9788838945083
Prezzo: Euro 16
Ebook: Euro 9,99

Trama

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È l’anno fatidico 2001. A New York, Harvey Sonnenfeld, agente CIA messo un po’ in disparte ma carico di esperienza, ha un’intuizione, una di quelle convinzioni tenaci che non si sa da dove vengano. Ma che possono essere più radicate di un ragionamento articolato: ci sarà un attentato. «New York conta un bel po’ di milioni di abitanti, e nessuno può sapere esattamente quanti stanno preparando un attentato. Loro sono qui e io prima o poi li annuserò».

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Ingaggia allo scopo un gruppo di persone tanto assurdo quanto efficace. Bobby Fischer, l’unico americano della storia campione mondiale di scacchi, paranoico, ma capace di anticipare un migliaio di mosse. L’immigrato russo Kozlov, un ubriacone, proveniente dall’Afghanistan, ingegnere esperto di ogni tipo di attentato. Poi, il professor Koselleck, cacciato dall’università a causa di una condanna per stalkeraggio contro la moglie, il massimo studioso del pianeta di graffiti offensivi e scritte oscene.

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Intanto un’ombra si aggira, un altro gruppo affaccendato a tessere una rete di contatti; per loro non è il 2001 ma l’anno 1421 dall’Egira. L’improbabile squadra di Harvey Sonnenfeld da un labile indizio scovato in metropolitana e una conversazione captata per caso, dà l’avvio a una corsa contro un tempo immaginario, in cui si profilano minuziosamente terroristi costruiti sull’equivoco.

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Alessandro Barbero, nato a Torino nel 1959, è professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli. Studioso di storia medievale e di storia militare, ha pubblicato fra l’altro libri su Carlo Magno, sulle invasioni barbariche, sulla battaglia di Waterloo, fino al recente Lepanto. La battaglia dei tre imperi (2010). È autore di diversi romanzi storici, tra cui: Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Premio Strega 1996) e Gli occhi di Venezia (2011). Per la Sellerio ha pubblicato Federico il Grande (2007, 2017), Il divano di Istanbul (2011, 2015), Alabama (2021), Poeta al comando (2022) e Brick for stone (2023).

 

“DISDICI TUTTI I MIEI IMPEGNI” DI LUCA ARGENTERO LA SCHEDA DEL LIBRO E LA TRAMA

“Le ossa parlano” di Antonio Manzini leggi la recensione

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“Le ossa parlano” di Antonio Manzini leggi la recensione

Titolo: Le ossa parlano
Autore: Antonio Manzini
Genere: giallo
Editore: Sellerio editore
Pagine: 416
Prezzo: Euro 15
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Un cold case per il vicequestore Schiavone, che lo prende non come la solita rottura di decimo livello, ma con dolente compassione, perché questa è la sua indagine forse più crudele. Antonio Manzini procede di un altro capitolo nel grande romanzo del suo personaggio. Un romanzo unico composto da più gialli intricati che esplorano le complessità della natura umana.

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“Le ossa parlano” è l’ultimo libro di Antonio Manzini sul vicequestore Rocco Schiavone. Dopo la spiazzante scoperta nel precedente romanzo, ritroviamo il vicequestore alle prese con un caso veramente pesante e con la sua vita che va sempre più a picco.

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In questo libro troviamo molto più spazio per l’indagine rispetto alle vicende personali. Ormai Schiavone sopravvive, la sua vita al di fuori del lavoro è solo per Lupa. Il rapporto con gli altri è pari a zero, e questo impoverimento provoca uno stallo anche nel romanzo.

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E’ una storia cupa, spenta proprio come Rocco. Anche le chiacchierate con Marina sono ai minimi termini. Manzini cerca di tirar fuori tutto quello che è possibile da questa storia. L’indagine tocca un argomento ostico, difficile da digerire e questo non fa altro che incupire ancora di più Rocco Schiavone.

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Lo stile di Manzini è sempre chiaro e diretto e per gli amanti della serie televisiva è ancora più facile immaginare ogni singola scena. Questo romanzo sembra quasi un libro di transizione prima di arrivare alla conclusione degna della saga di Schiavone.

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Il libro si legge tutto d’un fiato e noi lettori siamo parte integrante della storia, perchè già sappiamo come i personaggi si muoveranno nella vicenda. “Le ossa parlano” è come tutti i precedenti libri di Manzini: un buonissimo romanzo. Ormai Schiavone lo si ama anche quando la storia si trascina un po’ troppo, perché ormai è impossibile non apprezzarlo a prescindere da tutto.

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Unica grossa pecca: si capisce sin da subito il colpevole. Di certo questo non toglie il piacere di seguire l’indagine, ma un po’ dispiace! E ora non ci resta che aspettare il prossimo capitolo!


Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


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“VECCHIE CONOSCENZE” DI ANTONIO MANZINI LEGGI LA RECENSIONE

“LA RAGAZZA CHE CANCELLAVA I RICORDI” DI CHIARA MOSCARDELLI LEGGI LA RECENSIONE

“Vecchie conoscenze” di Antonio Manzini leggi la recensione

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“Vecchie conoscenze” di Antonio Manzini leggi la recensione

Titolo: Vecchie conoscenze
Autore: Antonio Manzini
Genere: narrativa
Editore: Sellerio editore
Pagine: 416
Prezzo: Euro 15
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: È morta nel suo appartamento Sofia Martinet, colpita alla testa con un oggetto pesante. Mentre Rocco Schiavone porta avanti una nuova inchiesta, alcuni ritorni dal passato scuotono emotivamente il vicequestore, che si sorprende quasi quasi a pentirsi della propria scorza di durezza. Forse perché aleggia dappertutto un’invitante allusione alla forza emancipatrice dell’amore. Amore di qualunque tipo.

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“Vecchie conoscenze” è l’ultimo romanzo di Antonio Manzini con protagonista il vice questore Rocco Schiavone. In questo libro troviamo un protagonista sempre più disamorato della vita e del lavoro. Più volte la moglie Marina, nei loro bellissimi dialoghi, lo esorta a lasciare tutto per tornare a vivere.

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Tutto questo cambiamento, comunque, non riguarda solo Schiavone, ma anche la sua squadra. D’intino è ancora nella lista nera del vice questore, Italo è ricaduto nel gioco d’azzardo e ormai non riesce più a rispettare il suo lavoro e sé stesso. Ma profondi cambiamenti li ha anche Deruta e le sue vicende vengono seguite con maggiore partecipazione, anche dallo stesso Schiavone. Sempre con i suoi modi burberi riesce, però, ad aiutarlo. E questo rapporto è l’unico positivo insieme alla bella amicizia tra Schiavone e il giovane Gabriele.

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Le giornate ad Aosta procedono dunque passivamente, Schiavone lavora si, ma senza troppo coinvolgimento. Ma quello che arriverà da Roma sarà il vero colpo di grazia per il vice questore. Manzini in questo romanzo diventa crudele con il suo personaggio, non gli lascia uno spiraglio positivo. Il passato gli presenta il conto ed è spiazzante e salatissimo.

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Lo stile di Manzini è asciutto e diretto. Complice anche la serie tv della Rai, il lettore riesce a entrare subito nella storia e, per certi versi, sa già cosa aspettarsi. Come Schiavone anche il lettore resterà spiazzato dalla rivelazione finale. Un amaro in bocca, anzi un vero pugno allo stomaco che è difficile da metabolizzare.

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“Vecchie conoscenze” è sicuramente il più cupo e duro tra i romanzi con protagonista Schiavone. Il vice questore è stanco di tutto e di tutti, ogni cosa diventa ‘una rottura di c…’ di altissimo livello. Ma ora viene da chiedersi: come reagirà Rocco Schiavone a questo pugno in faccia arrivato dal passato?

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“HAP E LEONARD 2: BAD CHILI. RUMBLE TUMBLE. CAPITANI OLTRAGGIOSI” DI JOE R LANSDALE LEGGI LA RECENSIONE

“Le canaglie” di Angelo Carotenuto leggi la recensione

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“Le canaglie” di Angelo Carotenuto leggi la recensione

Titolo: Le canaglie
Autore: Angelo Carotenuto
Genere: romanzo
Editore: Sellerio
Pagine: 364
Prezzo: Euro 16
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: E’ la storia corale di un gruppo di giovani e del Paese spaccato in cui la loro vicenda prende vita. Quel gruppo è la squadra di calcio più folle che sia mai esistita in Italia, la Lazio dei maledetti. Che in poco più di cinque anni, fra l’ottobre 1971 e il gennaio 1977, supera gli avversari in campo ma finisce per distruggere se stessa, passando dalla serie B allo scudetto. Nella domenica in cui gli italiani votano per il divorzio – e proiettata verso un epilogo che nessuno poteva immaginare.

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“Le canaglie” di Angelo Carotenuto è un romanzo che racconta le gesta di una squadra di calcio, la Lazio, che negli anni 70 è stata una compagine da film. E come scrive l’autore è lo specchio perfetto della Roma di quei tempi. Un periodo storico difficile, di forti cambiamenti, un tumulto continuo. La stessa Lazio di Maestrelli era una banda di individui che si odiavano tra loro, ma che in campo erano uniti più che mai e travolgevano tutto e tutti.

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Le vicende dei laziali, alcune anche al limite della legalità, per un tifoso sono il pane quotidiano. Di padre in figlio si tramandano le gesta di Long John e compagnia. Anche un ragazzino degli anni 2000 sa per filo e per segno cosa accadeva al campo sportivo di Tor di Quinto. Ma in pochi riescono a contestualizzare queste storie con la città di Roma degli anni 70. E il romanzo di Carotenuto ci riesce alla perfezione.

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Grazie al racconto del fotografo Marcello Traseticcio, abbiamo un ritratto perfetto di quella Lazio e del periodo di cambiamento dell’Italia. Dalle stragi terroristiche alle lotte cittadine, fino alle svolte epocali come il referendum sul divorzio. Tutto si interseca alla perfezione con quello che accadde alla Lazio.

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Infatti la squadra biancoceleste vinse il suo primo scudetto proprio il giorno in cui gli italiani scelsero il divorzio. Certo questi due avvenimenti per l’Italia hanno ruoli e importanza differenti, ma entrambi segnano una svolta epocale. La banda di Maestrelli o si amava o si odiava e non solo per la rivalità calcistica, ma proprio per lo stile di vita e di affrontare il mondo.

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Carotenuto ha uno stile scorrevole e diretto e una caratteristica di questo romanzo è l’uso del dialetto romano, quello proprio delle periferie. Ma è ben amalgamato e rende ancora più credibile tutta la storia raccontata. Una menzione particolare va fatta per come sono stati raccontati gli ultimi attimi di vita di Re Cecconi. Veramente straziante.

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“Le canaglie” è un bel libro sul calcio, ma non fine a se stesso, perché reso parte integrante della storia italiana e in particolare quella romana. Il tifoso laziale non può non leggere questo romanzo, sicuramente la storia la conoscerà, ma Carotenuto la rende ancora più interessante e soprattutto alcune vicende colpiscono dritto al cuore. Ad ogni modo, è un romanzo che andrebbe letto da ogni amante del calcio e non solo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“STO PENSANDO DI FINIRLA QUI” DI IAIN REID LEGGI LA RECENSIONE

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