Tag: Red Zone – 22 miglia di fuoco

“Red Zone – 22 miglia di fuoco” scheda e recensioni del film

“Red Zone – 22 miglia di fuoco” scheda e recensioni del film

“Red Zone – 22 miglia di fuoco” scheda e recensioni del film

Disponibile su: Netflix 

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Genere: Azione
Anno: 2018
Regia: Peter Berg
Cast: Mark Wahlberg, Lauren Cohan, Ronda Rousey, John Malkovich, Iko Uwais, Terry Kinney, David Garelik, Sala Baker, Poorna Jagannathan, Nikolai Nikolaeff, Carlo Alban, Natasha Goubskaya, Chae-rin Lee, Sam Medina
Paese: USA
Durata: 100 minuti
Produzione: STX Entertainment, Closest to the Hole Productions, Film 44, The Hideaway Entertainment
Voto (media ponderata): ♥♥ 1/2 (su 5)

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La trama

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Red Zone – 22 miglia di fuoco è un film del 2018 diretto da Peter Berg. L’agente della CIA James Silva (Mark Wahlberg) fa parte dell’unità speciale Overwatch insieme ai colleghi Alice Kerr (Lauren Cohan), William Douglas (Carlo Alban) e Sam Snow (Ronda Rousey). Il team, aiutato a distanza dal leader Bishop (John Malkovich), ha il compito di infiltrarsi in una casa sicura della più importante agenzia di servizi segreti in Russia. Il governo, infatti, sospetta che lì sia conservato un gran quantitativo di cesio a scopo terroristico. Dopo aver recuperato il prezioso carico, la squadra viene assegnata ad una nuova missione in Indonesia.

Un poliziotto locale, Li Noor (Iko Uwais), raggiunge l’ambasciata americana per autodenunciarsi agli agenti. In cambio dell’asilo politico, Li fornirà loro le preziose informazioni sul nascondiglio dei contrabbandieri di cesio. Nel frattempo, un gruppo di agenti russi, sotto il comando di Vera Kuragin (Natasha Goubskaya), è sulle tracce del traditore. In breve tempo, Silva e la sua squadra saranno braccati da molti nemici e dovranno salvare il loro unico testimone per smantellare i gruppi terroristici mondiali.

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La recensione di MyMovies.it

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È indubbiamente insolito assistere a una celebrazione esplicita della capacità invasiva delle telecamere piazzate ovunque. O della potenzialità distruttiva dei droni, quando utilizzati per far esplodere un bersaglio ostile. Ma il fatto che siano punti di vista inconsueti non li rende più accettabili. Il problema è che, pur provando ad analizzare Red Zone – 22 miglia di fuoco rimanendo imparziali, pur provando ad accettare la logica dell’action movie duro e puro, con le sue regole e le sue priorità, la disinvoltura di Peter Berg spesso conduce lo script oltre l’intelligibilità.

Recensione di Emanuele Sacchi. Voto: 2 (su 5)Leggi la recensione completa

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“Red Zone – 22 miglia di fuoco” scheda e recensioni del film – La recensione di ComingSoon.it

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La volontà di mostrare il più estremo realismo dona a Red Zone un buon impatto estetico. È vero altresì che incide drammaticamente anche sugli altri personaggi. Sono asettici come si presume possa essere il profilo di chi fa quel mestiere. E il tentativo di sfaccettare il personaggio di Lauren Cohan con una problematica personale, non appare sufficiente a “scaldare” la storia. Paradossalmente è l’uomo più misterioso del film a salvare il salvabile.

La star indonesiana Iko Uwais ruba più volte la scena senza troppa fatica e non solo per le sue doti atletiche. Se la ricerca del realismo aiuta la sensazione di sentirsi effettivamente in quella guerriglia urbana, la tecnica della shaky cam (le riprese con la camera a mano) e il montaggio serratissimo non agevolano la geografia dell’azione. E alla lunga stordiscono facendo rimpiagere i Jason Bourne di Paul Grengrass.

Recensione di Antonio Bracco. Voto: 2.5 (su 5)Leggi la recensione completa

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La recensione di MoviePlayer.it

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Red Zone è un film con molti problemi, ma è un film molto più significativo e complesso di quanto possa (e voglia) sembrare. Attraverso un nemico sfuggente, dal volto camaleontico, Berg riesce benissimo a rendere l’essenza del male contemporaneo. Mellifluo e privo di una conformazione ben precisa. Il vecchio nemico con un nome e un cognome, identificabile in una sola persona o in una sola nazione ostile, non esiste più.

E ai “buoni” non resta che procedere a tentoni, orientandosi a fatica. Il male postmoderno è liquido e informe, e dunque impossibile da arginare nel tempo e nello spazio. Red Zone prende atto dell’impossibilità della pace, per cui si accontenta di arginare l’inevitabile violenza del mondo. Per questo tutte quelle scene di lotta a mani nude sembrano rispondere quasi a un disperato bisogno di fisicità.

Laddove il nemico evapora dentro virus virtuali e gas chimici, il corpo è l’unico appiglio per provare a contrastare qualcuno in modo concreto. Red Zone ci prova con fierezza riuscendo a vincere la sua modesta battaglia per il buon intrattenimento. Dalle guerre vinte in favore del grande cinema, invece, siamo lontani. Molto più di 22 miglia.

Recensione di Giuseppe Grossi Voto: 3 (su 5) – Leggi la recensione completa

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“UNA DONNA PROMETTENTE” SCHEDA E RECENSIONI DEL FILM

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